JWST: Un tornado cosmico diretto verso una Galassia distante
Il telescopio spaziale James Webb ha immortalato HH 49/50, un oggetto di Herbig-Haro nella Nube del Camaleonte, dove getti di plasma da una giovane protostella colpiscono il gas circostante, creando strutture luminose. L'immagine mostra un deflusso che sembra puntare verso una galassia a spirale sullo sfondo, in un raro allineamento.
JWST – Le NUOVE STELLE di una PICCOLA GALASSIA ANTICA
Il telescopio James Webb ha immortalato Leo P, una rara galassia nana isolata nella Costellazione del Leone. Ricca di giovani stelle blu e povera di metalli, questa mini-galassia offre uno sguardo prezioso sull’evoluzione galattica primordiale e sulle condizioni ambientali che influenzano la formazione stellare.
Cronache (di rocce) Marziane
Flavio Castellani racconta le meteoriti marziane del gruppo SNC, dalle prime cadute storiche alle più recenti scoperte. Attraverso un viaggio tra analisi isotopiche, composizione minerale e curiosità, l’articolo rivela come questi frammenti raccontino l’evoluzione geologica di Marte e la connessione tra le ricerche terrestri e le missioni robotiche.
I venti equatoriali più veloci mai osservati su un esopianeta: il caso di WASP-127b
Un team di astronomi, utilizzando il Very Large Telescope (VLT) dell’European Southern Observatory (ESO) in Cile, ha scoperto venti equatoriali straordinariamente veloci che attraversano l’atmosfera di WASP-127b, un gigantesco esopianeta situato a circa 525 anni luce dalla Terra. Questa scoperta rappresenta una pietra miliare nello studio delle dinamiche atmosferiche dei pianeti extrasolari.
Il Museo di Scienze Planetarie: Tesoro Nascosto di Prato
Il Museo di Scienze Planetarie di Prato, nato negli anni ’90, ospita la più importante collezione italiana di meteoriti con oltre 600 esemplari, tra cui la siderite Nathan, condriti celebri, meteoriti marziane e lunari. L’allestimento moderno unisce didattica e ricerca, rendendo il museo un centro di riferimento internazionale per le scienze planetarie.
2024 PT5: Il Misterioso Viaggiatore Spaziale che Rivela i Segreti della Luna
Il 22 gennaio 2025, il Jet Propulsion Laboratory (JPL) della NASA ha annunciato che l'oggetto near-Earth 2024 PT5, scoperto nell'agosto 2024, è probabilmente un frammento della superficie lunare espulso nello spazio a seguito di un impatto avvenuto migliaia di anni fa.
Wolf-Rayet 140: Le Fabbriche di Polvere Cosmiche Rivelate dal JWST
Il Telescopio Spaziale James Webb ha osservato il sistema Wolf-Rayet 140, dove due stelle massicce generano gusci di polvere ricca di carbonio durante le loro orbite. Questi gusci, espandendosi nello spazio, potrebbero arricchire il mezzo interstellare e contribuire alla formazione di nuove stelle e pianeti. Una scoperta che svela l'importante ruolo delle stelle binarie nella distribuzione degli elementi essenziali per la vita.
Tamponamento GALATTICO in corso
Il sistema Arp 107, ripreso dal telescopio James Webb, mostra due galassie in fusione a 465 milioni di anni luce. La spirale PGC 32620, con un buco nero attivo, interagisce con la piccola ellittica PGC 32628, creando un ponte di stelle e gas. L'immagine rivela formazione stellare, polveri e l'evoluzione futura verso una singola galassia.
Il tempo degli anelli – Saturno in Opposizione
Il 21 settembre Saturno sarà in opposizione, visibile per tutta la notte nella costellazione dei Pesci. Con magnitudine 0,62 e diametro apparente di 19,45”, offrirà condizioni ideali per osservazioni e fotografie, con gli anelli quasi di taglio. Due giorni dopo sarà la volta di Nettuno, anch’esso in opposizione: un’occasione unica per gli appassionati di astronomia.
Stregati dalla Luna – Torna la rassegna del CICAP dedicata al nostro satellite
Dal 26 settembre al 10 ottobre il CICAP, in occasione dell’Observe the Moon Night della NASA, promuove “Stregati dalla Luna – Verso la Luna e oltre”: eventi in tutta Italia per raccontare il nostro satellite tra scienza, storia, miti e complotti. Conferenze, osservazioni astronomiche, podcast e iniziative culturali per distinguere i fatti dalle leggende.
Una Giovane Nebulosa Solare
Il telescopio Webb ha osservato NGC 1333, un ammasso stellare nella nube di Perseo a 960 anni luce. L'immagine rivela nane brune, dischi protoplanetari e oggetti di Herbig-Haro, fornendo dettagli sulla formazione stellare e planetaria simile a quella del nostro Sistema Solare.
I vetri forgiati dal cielo
Il deserto arabo conserva i resti dell’impatto di Wabar, tra i più recenti sulla Terra. Vetri da impatto, come le tectiti e il Libyan Desert Glass, raccontano eventi catastrofici avvenuti in vari continenti. Studiarne forma, composizione e diffusione aiuta a comprendere la storia geologica e cosmica del nostro pianeta e i legami tra Terra e spazio.
Event Horizon Telescope: verso la comprensione dei potenti getti dei buchi neri
Dopo aver catturato la prima immagine di un buco nero, l'Event Horizon Telescope (EHT) punta a svelare i misteri dei getti di particelle ad alta energia lanciati dai buchi neri supermassicci. Un recente studio, pubblicato sulla rivista Astronomy & Astrophysics il 17 dicembre 2024, ha rivelato come l'EHT possa riuscire a osservare i getti provenienti dal buco nero al centro della galassia NGC 1052
M87: Nuove Scoperte sul Getto Relativistico e il Brillamento di Raggi Gamma ad Altissima...
Scoperte straordinarie su M87*: un brillamento di raggi gamma ad altissima energia, osservato grazie alla campagna multi-lunghezza d'onda dell'Event Horizon Telescope, rivela nuovi dettagli sui getti relativistici e sull'origine dei raggi cosmici.
Firefly Sparkle: Una Galassia Primordiale Studiata dal JWST
Il telescopio spaziale James Webb (JWST) ha individuato una galassia primordiale, soprannominata Firefly Sparkle, risalente a circa 600 milioni di anni dopo il Big Bang. Nonostante la sua antichità, questa galassia presenta una massa simile a quella che avrebbe avuto la Via Lattea nella stessa fase evolutiva. Firefly Sparkle, straordinariamente dettagliata grazie all'effetto di lente gravitazionale e alla sensibilità agli infrarossi del Webb, mostra 10 distinti ammassi stellari in varie fasi di formazione.
3I/ATLAS: il nuovo visitatore interstellare catturato da Hubble
Il telescopio spaziale Hubble ha catturato un'immagine della cometa interstellare 3I/ATLAS il 21 luglio 2025, quando si trovava a 365 milioni di km dalla Terra. La cometa mostra un bozzolo di polveri a forma di goccia che si stacca dal nucleo ghiacciato. Le stelle di sfondo appaiono strisciate perché Hubble ha seguito il movimento della cometa.
MESSIER 24 M24 – Nube delle Caustiche
Messier 24, nota come Nube delle Caustiche, non è un ammasso ma una finestra nella Via Lattea che consente di osservare profondamente i bracci galattici fino a 16.000 anni luce di distanza. Situata nel Sagittario, è una delle regioni più dense e spettacolari del cielo estivo, ricca di ammassi, nebulose oscure e migliaia di stelle visibili anche con un semplice binocolo.
MESSIER 23 M 23
Messier 23 ci riporta nuovamente agli ammassi aperti. Questa tipologia di oggetti celesti è formata da un gruppo (che può essere anche di migliaia) di stelle nate nello stesso periodo da una nube molecolare gigante. Un esempio facile da ricordare per questa categoria è l’ammasso delle Pleiadi (M45) nella costellazione del Toro.
L’universo ruota? Una possibile soluzione alla crisi dell’espansione cosmica
Una nuova proposta teorica suggerisce che una lenta rotazione dell’universo potrebbe spiegare la discrepanza tra le misure locali e cosmologiche del tasso di espansione. Il modello, basato su un fluido oscuro rotante, colma la "Hubble tension" senza violare le osservazioni esistenti.
I “BIG FIVE” DELLE METEORITI
I "Big Five" delle meteoriti rappresentano i più grandi esemplari scoperti sulla Terra: Hoba in Namibia (circa 60 tonnellate) , Cape York in Groenlandia (31 tonnellate) , Campo del Cielo in Argentina (30,8 tonnellate) , Aletai (precedentemente nota come Armanty) in Cina (28 tonnellate) e Bacubirito in Messico (circa 20 tonnellate) . Queste meteoriti ferrose, grazie alla loro composizione, hanno resistito meglio all'ingresso nell'atmosfera terrestre, mantenendo masse significative e diventando oggetto di studio e ammirazione.
L’Universo visto con il VLT Survey Telescope (VST)
Il VLT Survey Telescope (VST), situato presso l'Osservatorio Paranal in Cile, è uno strumento di primaria importanza per l'astronomia moderna. Con un diametro di 2,6 metri e la fotocamera OmegaCAM, VST offre un'ampia visione del cielo, consentendo di esplorare dettagliatamente galassie e ammassi di galassie.
C/2025 F2 SWAN, UNA NUOVA BRILLANTE COMETA
Una nuova cometa, C/2025 F2 SWAN, è stata scoperta il 9 aprile grazie alla sonda SOHO. Attualmente visibile con piccoli binocoli, potrebbe arrivare alla magnitudine 4 al perielio il 1° maggio. Tuttavia, la bassa altezza sull’orizzonte e la luce lunare ne renderanno difficile l’osservazione. Migliori condizioni previste dal 24 aprile dopo il tramonto.
Nel cuore del Virgo Cluster, nuove nubi stellari isolate nate da gas strappato
Un progetto di citizen science ha portato all’identificazione di 34 nuovi candidati “blue blobs” nel cluster della Vergine, sei dei quali confermati spettroscopicamente. Queste nubi stellari isolate e metal-rich sembrano essere nate da gas strappato a galassie massicce e rappresentano un'estrema conseguenza del ram pressure stripping.
La Straordinaria Collezione di Meteoriti dell’Osservatorio Vaticano
La collezione di meteoriti dell'Osservatorio Vaticano è una delle principali raccolte italiane, con quasi 1200 esemplari appartenenti a oltre 500 meteoriti diversi. Avviata tra il 1907 e il 1912 grazie alle donazioni di Adrien Charles Marchese de Maurois, comprende pezzi storici unici come Ensisheim (1492), Nakhla (1911), e frammenti lunari e marziani. Organizzata tra laboratorio e sala espositiva, la collezione supporta studi innovativi sulla porosità e capacità termica dei meteoriti, contribuendo alla comprensione degli asteroidi. Le visite sono riservate a scopi di ricerca e stampa, mentre la Specola Vaticana di Castel Gandolfo è aperta al pubblico con prenotazione.
Un’ondata di calore nell’atmosfera di Giove: l’effetto (inaspettato) del vento solare
Una regione insolitamente calda è stata osservata nell’alta atmosfera di Giove, lontana dalle tipiche aree aurorali. Lo studio, basato su osservazioni del telescopio Keck II e dati della sonda Juno, collega questa anomalia a un evento di compressione della magnetosfera provocato dal vento solare. L’impatto avrebbe innescato forti venti termici che hanno trasportato energia verso latitudini più basse, producendo un’ondata di calore su scala planetaria. La scoperta suggerisce che il Sole può influenzare direttamente l’intera atmosfera superiore di Giove, ben oltre le zone polari, aprendo nuovi scenari sulla dinamica energetica dei giganti gassosi.
Un pianeta freddo attorno a una stella morta: il JWST svela l’atmosfera di WD...
Lo spettro dell’esopianeta freddo WD 0806-661 b, osservato dal telescopio JWST, rivela una composizione atmosferica fatta di acqua, metano e ammoniaca. Nessuna traccia di nubi, ma un comportamento chimico e una massa inaspettati pongono nuove domande sulla formazione e l’evoluzione dei pianeti attorno alle nane bianche.
Nuove scoperte sulle comete oscure: tra asteroidi e comete
Un recente studio ha raddoppiato a 14 il numero di comete oscure, oggetti che sembrano asteroidi ma si comportano come comete. Divise in due categorie (esterne, più grandi, ed interne, più piccole), queste comete potrebbero aver avuto un ruolo nell'origine della vita sulla Terra trasportando materiali essenziali. La scoperta di 2003 RM e l'osservazione di ‘Oumuamua hanno contribuito a definire questa nuova classe di oggetti celesti.
Lunistizio: quando la luna “si ferma”
Il 7 e il 22 marzo si verificano i lunistizi maggiori: la Luna raggiunge le sue declinazioni estreme, rispettivamente a nord e a sud, evento raro che accade ogni 18,6 anni. Il termine “lunistizio” indica il momento in cui la declinazione lunare si “ferma” prima di invertirsi, come accade per i solstizi del Sole.
Segnali precoci dalla galassia JADES-GS-z13-1 ascoltati da JWST
Il telescopio spaziale James Webb ha osservato una galassia antichissima, GS-z13-1, risalente a soli 330 milioni di anni dopo il Big Bang. I ricercatori hanno rilevato un’emissione luminosa inaspettata dell’idrogeno (Lyman-α), segno della presenza delle prime stelle o forse di un buco nero supermassiccio. La scoperta mette in discussione le attuali teorie sulla formazione delle prime galassie e sull’evoluzione dell’universo.
Hubble celebra 35 anni con una nuova immagine di NGC 346
Per celebrare i 35 anni del telescopio spaziale Hubble, ESA rilascia una nuova immagine dell’ammasso stellare NGC 346 nella Piccola Nube di Magellano. Grazie a dati aggiornati e a nuove tecniche di elaborazione, la foto unisce osservazioni infrarosse, ottiche e UV per rivelare dettagli senza precedenti su questo giovane e brillante laboratorio di formazione stellare.
Alle origini dei buchi neri supermassicci
Una simulazione cosmologica ad altissima risoluzione mostra come, nelle prime galassie dell’Universo, la frammentazione di dischi di gas porti alla formazione di ammassi stellari ultracompatti. Questi ammassi potrebbero dare origine a buchi neri intermedi che, fondendosi, formano i buchi neri supermassicci osservati da JWST.
Le Pleiadi: un laboratorio dinamico
Un nuovo studio su oltre mille stelle delle Pleiadi rivela l’intreccio tra segregazione in massa e disgregazione delle binarie. Le stelle più massicce migrano al centro dell’ammasso, mentre le coppie meno legate vengono distrutte dalle intense interazioni gravitazionali. Le Pleiadi si confermano un laboratorio dinamico per studiare l’evoluzione stellare.
MESSIER 22 M22
Messier 22 è uno degli ammassi globulari più vicini e luminosi visibili dalla Terra. Situato nella costellazione del Sagittario a circa 10.600 anni luce, ospita oltre 70.000 stelle, due buchi neri e una rara nebulosa planetaria. Osservato fin dal 1665, è un laboratorio ideale per studiare l’evoluzione stellare primordiale.
M67 e la scoperta delle “frequenze piatte”: un nuovo strumento per comprendere l’evoluzione stellare
Studiando le oscillazioni acustiche in 27 stelle di M67, un team internazionale ha scoperto un plateau nelle frequenze sismiche legato alla profondità della zona convettiva. Il fenomeno apre a nuove stime di massa e età per le giganti rosse, rivelando dettagli prima nascosti sull'evoluzione stellare.
Osservazioni astronomiche alla luce del giorno da Dome Argus, in Antartide
Un team cinese ha osservato stelle alla luce del giorno da Dome A, in Antartide, sfruttando l’incredibile buio del cielo nell’infrarosso. Con un piccolo telescopio hanno rilevato stelle fino alla magnitudine 10. Queste condizioni uniche aprono nuove possibilità per l’astronomia e il monitoraggio di detriti spaziali.
Saturno: scoperti 64 nuovi satelliti, molti retrogradi
Una nuova campagna osservativa ha raddoppiato il numero di lune irregolari conosciute di Saturno, portandone il totale a 122. Ma la vera sorpresa? La stragrande maggioranza di queste nuove lune orbita in direzione opposta a quella dei pianeti: sono retrograde, e molte potrebbero essere i frammenti di una collisione cosmica recente.
Calcolo del diametro apparente del Sole e della Luna
Come si calcola il diametro apparente del Sole e della Luna.
Le costanti della fisica non cambiano: la conferma da M31
Uno studio internazionale ha analizzato le emissioni radio della galassia di Andromeda per verificare se le costanti fondamentali della fisica siano cambiate nel tempo. I risultati mostrano che, anche dopo 2,5 milioni di anni, le leggi della fisica sembrano rimanere invariate, rafforzando le basi del nostro modello cosmologico.
Nuove ipotesi sulla materia oscura “sfocata” arrivano dalla Galassia Nube
La galassia Nube, estremamente diffusa e isolata, sfida i modelli di materia oscura fredda. Un team guidato da Y. M. Yang propone la materia oscura sfocata (FDM) come spiegazione. Le simulazioni con particelle ultraleggere (10⁻²³ eV) riproducono fedelmente la distribuzione stellare osservata. Nuove osservazioni potrebbero confermare l’ipotesi.
Una galassia fuori dagli schemi: il mistero di J2345−0449
La galassia a spirale J2345−0449 ospita un buco nero supermassiccio che genera getti radio lunghi oltre un megaparsec, un fatto rarissimo per una spirale. Priva di bulge classico, mostra una struttura regolare e una formazione stellare centrale soppressa, probabilmente a causa del feedback dell’AGN. Un caso unico per studiare l’evoluzione galattica.



















































