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Hayabusa 2 si prepara all’arrembaggio

Selezionati i primi siti per l’atterraggio del lander MASCOT e per la prima raccolta di campioni per la sonda Hayabusa 2. Nei primi giorni di ottobre previste le prime operazioni di discesa sulla superficie dell’asteroide

Confermata la presenza di ghiaccio d’acqua in superficie ai poli della Luna

Grazie allo strumento Moon Mineralogy Mapper (M3), costruito appositamente a questo scopo, si ha ora la conferma diretta e definitiva della presenza di ghiaccio d'acqua sulla superficie della Luna, nelle regioni polari.

Ultime dal Pianeta Rosso. Buon anniversario Curiosity!

Riprendiamo gli aggiornamenti sulle missioni spaziali con una panoramica di quanto sta accadendo sul pianeta rosso, lo stato della tempesta e delle missioni NASA in corso.

Il bolide del sabato sera

L’hanno vista in tanti, tantissimi, dal nord al sud del Paese. E due camere del progetto Prisma, quella di Trieste e quella di Capua, sono riuscite a immortalarla: è la “super stella cadente” che ha solcato i cieli della Penisola alle 20:55:32 del 18 agosto. Se l’avete vista anche voi, gli astronomi attendono la vostra segnalazione

Parker Solar Probe: è partita la sonda che toccherà il Sole

Dopo 8 lunghi anni di duro lavoro, per ingegneri e scienziati della NASA il grande momento è finalmente arrivato: il lancio della Parker Solar Probe, la sonda che per i prossimi 7 anni promette di raccontarci il Sole come nessun’altra missione prima.

Niente superstiti per la supernova di Keplero

Uno studio internazionale che vede coinvolto anche l’astronomo Luigi Bedin dell’INAF, avanza l’ipotesi che l'esplosione di supernova osservata da Giovanni Keplero nel 1604 fu prodotta da una fusione di due residui stellari.

Il passato irrequieto del Sole

Antichissimi cristalli di hibonite blu ci raccontano del passato ribelle del nostro Sole.

27 luglio. La lunga Eclissi Totale di Luna con un Marte più bello che...

Tutto quello che serve sapere per godersi al meglio questo triplo evento! L'eclissi di Luna totale più lunga del secolo, una Grande Opposizione marziana come non vedremo fino al 2035 per una congiunzione tra Luna e Marte che difficilmente vedremo ancora. La cartina, i dettagli, i consigli osservativi e di ripresa, gli appuntamenti sul territorio e online, un progetto didattico e... il piacere della condivisione!

La prima verifica della relatività generale di Einstein nei pressi di un buco nero...

Alcune osservazioni effettuate con il VLT (Very Large Telescope) dell'ESO hanno rivelato per la prima volta gli effetti previsti dalla relatività generale di Einstein sul moto di una stella che passa nel campo gravitazionale estremo vicino al buco nero supermassiccio nel cuore della Via Lattea. Questo risultato, atteso da lungo tempo, rappresenta il culmine di una campagna osservativa, durata 26 anni anni, con i telescopi dell'ESO in Cile.

Marte, c’è un lago sotterrano di acqua liquida

INDIVIDUATO DAL RADAR ITALIANO MARSIS Un team di scienziati guidato da Roberto Orosei dell’Istituto nazionale di astrofisica ha scoperto un bacino di acqua liquida e salmastra nelle profondità del Polo sud di Marte. ​È il primo lago sotterraneo confermato sul Pianeta rosso. Il risultato, ottenuto con la sonda Mars Express dell’Esa, sarà pubblicato domani su Science

Titano senza veli

Sei immagini all'infrarosso tolgono a Titano la coltre spessa e coprente della sua atmosfera, che lo nasconde alle osservazioni nel visibile. Una mappatura completa della sua superficie nitidia come mai prima grazie allo strumento Visual and Infrared Mapping Spectrometer (VIMS) a bordo della sonda Cassini.

Immagini extra-nitide con la nuova ottica adattiva del VLT

Una vista più acuta del telscopio spaziale Hubble. E' quella che ha guadagnato il VLT grazie allo strumento MUSE con un rivoluzionario modulo di ottica adattiva. Correggendo gli effetti della turbolenza atmosferica a diverse altitudini ci permette di ottenere immagini dettagliatissime degli oggetti del profondo cielo. E tra gli scatti di prova ecco a voi... Nettuno!

L’eredità di Planck

Spettacolari conferme e un nuovo enigma. I risultati definitivi della missione Esa ratificano, con una precisione senza precedenti, la validità del modello standard della cosmologia. Con un’importante eccezione: l’esatto valore della costante di Hubble. È attorno a quel numero che osservazioni e modelli dovranno ora cimentarsi, ed è lì che potrebbe annidarsi la necessità di una nuova fisica

Il tramonto dell’Alba. Dawn la missione delle tante “prime volte”.

La missione Dawn (in inglese alba) si appresta a concludere anche il secondo prolungamento di missione, effettuando sorvoli mai così ravvicinati alla superficie del pianeta nano Cerere, dandoci visioni sempre più chiare della sua principale caratteristica: i bright spot. Quelle enigmatiche macchie bianche delle quali gli studiosi cominciano a svelare la probabile natura.

Juno: un nuovo vulcano su Io… and counting

lo strumento JRAM a bordo della sonda Juno ha evidenziato un nuovo vulcano su Io, la superattiva luna di Giove. Più uno al conteggio dei tanti vulcani disseminati sulla superficie di questo mondo.

Inizia l’era dell’astronomia dei neutrini

Si apre una finestra sull'astronomia neutrinica con la rilevazione di un neutrino cosmico grazie all'associazione con una sorgente di raggi gamma, cioè fotoni di alta e altissima energia. La sorgente è un blazar, cioè una galassia attiva con un buco nero supermassiccio al centro, a 4,5 miliardi di anni luce di distanza. La scoperta realizzata grazie allo sforzo di numerosi ricercatori provenienti da Inaf, Infn, Asi e università

Un variopinto panorama celeste

Nuove osservazioni ottenute con il telescopio VLT (Very Large Telescope) dell'ESO mostrano l'ammasso stellare RCW 38 in tutto il suo splendore. L'immagine è stata presa durante le verifiche della camera HAWK-I con il sistema di ottica adattiva GRAAL: mostra in uno squisito dettaglio RCW 38 e le nubi di gas incandescente che lo circondando, con tentacoli oscuri di polvere che si attorcigliano nel nucleo brillante di questa giovane raccolta di stelle.

Conversazioni cosmiche tra Saturno e Encelado

No... ovviamente non si sta parlando di conversazioni aliene! Ma l'interazione delle energie in gioco nel moto di Encelado attorno a Saturno e i suoi anelli, crea onde di plasma che possono essere registrate e trasformate in suoni e, quindi, ascoltate... e ci raccontano un sacco sulle diverse dinamiche presenti nell'ambiente di questo sistema planetario. Sentite qui!

Dawn. Il “bright spot” di Ceres in 3D

Le nuove immagini ad altissima risoluzione, rivelano nuovi dettagli della macchia bianca di Cerere.

La controversa origine dell’ossigeno molecolare

Gli scienziati hanno scoperto che l'ossigeno molecolare trovato attorno alla cometa 67P non è prodotto sulla sua superficie, come era stato suggerito, ma verosimilmente proviene dal suo nucleo e ha pertanto un’origine primordiale. Tutti i dettagli su Nature Communications

Eta Carinae, culla di raggi cosmici

Dimostrata l'emissione di raggi cosmici dal sistema di Eta Carinae.

Hayabusa 2 è giunta a destinazione

Mercoledì 26 giugno, alle 3 ora italiana, la sonda giapponese ha effettuato la decima e ultima manovra di correzione parcheggiandosi a soli 20 km dall'asteroide.

‘Oumuamua. A forma di sigaro, ma pur sempre una cometa

Postulando che si tratti di una cometa in miniatura, dalla peculiare forma oblunga, uno studio su Nature guidato da Marco Micheli, ricercatore dell'Esa, ha scoperto che la spinta dei gas emessi da ‘Oumuamua può essere una spiegazione fisica coerente della componente non gravitazionale del moto di questo pellegrino interstellare

Marte: così non lo avete mai visto

In attesa dell’arrivo del rover di ExoMars 2020, la camera CaSSIS ci offre delle immagini inedite della superfice marziana riprese ad appena 400 chilometri di altezza

Il VLT realizza il test finora più preciso della relatività generale di Einstein al...

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Alcuni astronomi hanno usato lo strumento MUSE installato sul VLT (Very Large Telescope) dell'ESO in Cile e il telescopio spaziale Hubble della NASA/ESA per effettuare il test più preciso finora della teoria della relatività generale di Einstein al di fuori della Via Lattea. La galassia vicina ESO 325-G004 funge da potente lente gravitazionale, distorcendo la luce che proviene da una galassia distante, nascosta dietro di essa, per creare un anello di Einstein intorno al proprio centro. Confrontando la massa di ESO 325-G004 con la curvatura dello spazio circostante, gli astronomi hanno trovato che la gravità su queste scale di dimensione astronomica si comporta come descritto dalla relatività generale. Questo permette di escludere alcune teorie alternative della gravità.

Tana per i barioni mancanti

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Tranquilli, ci sono. E ora sappiamo anche dove e come sono distribuiti insieme alla materia ordinaria nell'universo. A scovarli dopo decenni di tentativi c'è riuscito un team di ricercatori guidati da Fabrizio Nicastro dell'Inaf

Lune lontane possono ospitare la vita

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I ricercatori hanno identificato 121 esopianeti giganti che potrebbero avere satelliti naturali abitabili: esolune potenzialmente in grado di offrire un ambiente favorevole alla vita, forse persino migliore della Terra. Lo studio su The Astrophysical Journal

Hayabusa2 si avvicina all’asteroide Ryugu

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La risoluzione è ancora molto bassa e la forma dell'oggetto è ancora indistinta, ma ricorda il dango, un tradizionale dolce di riso giapponese. L'Italia si occuperà della caratterizzazione mineralogica della superficie di Ryugu e per l’individuazione dei siti di atterraggio del lander Mascot

La Tempesta Perfetta su Marte?

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Aggiornamenti sulla tempesta di sabbia che sta imperversando su Marte e mettendo a rischio l'operatività del rover Opportunity, che al momento ha interrotto le trasmissioni. Il controllo missione è in attesa che la tempesta passi per vedere se il rover riuscirà a risvegliarsi e riprendere la sua attività scientifica. In ogni caso però si prospetta una straordinaria occasione per conmprendere meglio il clima marziano, studiando un evento eccezionale con la flotta di sonde a disposizione attorno e sulla supeficie del pianeta.

Tempesta di sabbia su Marte, Opportunity in difficoltà

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Una tempesta di sabbia che al momento è arrivata a coprire quasi un quarto del pianeta, sta mettendo in difficoltà il rover Opportunity della NASA, che in questo momento ha interrotto le comunicazioni entrando in una modalità d emergenza. Questa sera una nuova conferenza stampa della NASA per ulteriori aggiornamenti.

Juno. Missione primaria scientifica confermata tra lampi, fulmi e saette…

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Come il suo omonimo mitologico, anche Giove si disitngue per i suoi fulmini e saette. Due sono infatti i nuovi studi che riguardano questo fenomeno, provenienti dalle analisi dei dati in arrivo da Juno. In orbita attorno al grande pianeta gassoso, la missione ha visto recentemente confermati, almeno fino al 2022, i finanziamenti necessari per la raccolta e l'analisi dei dati.

New Horizons è uscita dall’ibernazione e si prepara all’incontro con Ultima Thule

Pochi giorni fa, il 4 giugno, New Horizons si è “risvegliata” dal suo ultimo periodo di ibernazione prima dell’incontro con l’oggetto della fascia di Kuiper MU 69 2014, recentemente ribattezzato Ultima Thule, che avverrà nel primo giorno del 2019.

Curiosity scopre le “stagioni del metano” e nuove molecole organiche su Marte

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La scoperta di diverse molecole organiche nei primi cinque centimetri di antiche rocce e un metano che modifica la sua concentrazione nell'aria in base alle stagioni sono le due scoperte fatte su Marte, grazie ai campioni raccolti e analizzati da Curiosity, e che fanno ben sperare gli scienziati conivolti nelle missioni, presenti e future, per la ricerca di vita nel passato di Marte. Ma ancora non possono essere considerate la prova di esistenza di vita su Marte. Vediamo di cosa si tratta e perché... ma anche perché sono cosiderate scoperte così importanti.

2018 LA dà spettacolo!

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Il 2 giugno, nel tardo pomeriggio, un oggetto scoperto poche ore prima è entrato nell'atmosfera terrestre, rischiarando a giorno il cielo al confine tra Botswana e Sud Africa. L'ingresso in atmosfera del piccolo asteroide nei cieli del Botswana ora testimoniato da una serie di video e altro...

Troppe stelle massicce nelle galassie di tipo “starburst”

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Alcuni astronomi, usando ALMA e il VLT, hanno scoperto che sia alcune galassie "starburst" nell'Universo primordiale che una regione di formazione stellare in una galassia vicina contengono una frazione di stelle massicce molto più alta di quella che si trova in galassie più tranquille. Questa scoperta mina le teorie attuali su come si siano evolute le galassie, cambiando la nostra comprensione della storia di formazione stellare e della produzione degli elementi chimici.

Luca Parmitano Comandante della ISS nel suo prossimo volo

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L'astronauta dell'ESA Luca Parmitano sarà impegnato il prossimo anno nella sua seconda missione di lunga durata per la ISS. Durante la sua permanenza acquisirà il ruolo di Commander della Stazione

Nebulosa Tarantola. Un quartiere affollato

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Brillando da circa 160 000 anni luce di distanza, la Nebulosa Tarantola è la struttura più spettacolare della Grande Nube di Magellano, una galassia satellite della nostra Via Lattea. Un paesaggio cosmico di ammassi stellari, di nubi di gas caldo rilucenti e di resti sparsi di esplosioni di supernova. È l'immagine più nitida mai ottenuta di questa zona del cielo.

Apex guarda nel cuore dell’oscurità

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L'aggiunta di Apex all’Event Horizon Telescope rivela nuovi dettagli nella struttura asimmetrica e non puntiforme della sorgente Sgr A * al centro della Via Lattea. Il miglioramento della risoluzione angolare conseguito grazie ad Apex rivela ora dettagli dell’ordine di 36 milioni di km: dimensioni che sono solo 3 volte più grandi dell'ipotetica dimensione del buco nero (3 raggi di Schwarzschild). Tutti i dettagli su The Astrophysical Journal.

Rosetta svela l’alba dei getti

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L'atmosfera della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko è tutt'altro che omogenea. Oltre agli improvvisi scoppi di gas e polvere, all’alba si possono osservare fenomeni ricorrenti, quotidiani, dove il gas sublimato e la polvere da lui trascinata, si concentrano per formare strutture a forma di getti. Un nuovo studio Nature Astronomy identifica nella strana forma della cometa la causa principale di questi getti

Il buco nero più vorace dell’universo

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Trovato a 12 miliardi di anni luce dalla Terra un quasar che divora ogni due giorni una massa equivalente a quella del nostro Sole. Se si trovasse al centro della nostra galassia, apparirebbe dieci volte più luminoso di una luna piena e renderebbe impossibile la vita sulla Terra per via dell'enorme quantità di raggi X irradiati. Tutte le informazioni sull'oggetto sono riportate sulla rivista Pasa

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