Titano senza veli
Sei immagini all'infrarosso tolgono a Titano la coltre spessa e coprente della sua atmosfera, che lo nasconde alle osservazioni nel visibile. Una mappatura completa della sua superficie nitidia come mai prima grazie allo strumento Visual and Infrared Mapping Spectrometer (VIMS) a bordo della sonda Cassini.
Immagini extra-nitide con la nuova ottica adattiva del VLT
Una vista più acuta del telscopio spaziale Hubble. E' quella che ha guadagnato il VLT grazie allo strumento MUSE con un rivoluzionario modulo di ottica adattiva. Correggendo gli effetti della turbolenza atmosferica a diverse altitudini ci permette di ottenere immagini dettagliatissime degli oggetti del profondo cielo. E tra gli scatti di prova ecco a voi... Nettuno!
L’eredità di Planck
Spettacolari conferme e un nuovo enigma. I risultati definitivi della missione Esa ratificano, con una precisione senza precedenti, la validità del modello standard della cosmologia. Con un’importante eccezione: l’esatto valore della costante di Hubble. È attorno a quel numero che osservazioni e modelli dovranno ora cimentarsi, ed è lì che potrebbe annidarsi la necessità di una nuova fisica
Il tramonto dell’Alba. Dawn la missione delle tante “prime volte”.
La missione Dawn (in inglese alba) si appresta a concludere anche il secondo prolungamento di missione, effettuando sorvoli mai così ravvicinati alla superficie del pianeta nano Cerere, dandoci visioni sempre più chiare della sua principale caratteristica: i bright spot. Quelle enigmatiche macchie bianche delle quali gli studiosi cominciano a svelare la probabile natura.
Juno: un nuovo vulcano su Io… and counting
lo strumento JRAM a bordo della sonda Juno ha evidenziato un nuovo vulcano su Io, la superattiva luna di Giove. Più uno al conteggio dei tanti vulcani disseminati sulla superficie di questo mondo.
Inizia l’era dell’astronomia dei neutrini
Si apre una finestra sull'astronomia neutrinica con la rilevazione di un neutrino cosmico grazie all'associazione con una sorgente di raggi gamma, cioè fotoni di alta e altissima energia. La sorgente è un blazar, cioè una galassia attiva con un buco nero supermassiccio al centro, a 4,5 miliardi di anni luce di distanza. La scoperta realizzata grazie allo sforzo di numerosi ricercatori provenienti da Inaf, Infn, Asi e università
Un variopinto panorama celeste
Nuove osservazioni ottenute con il telescopio VLT (Very Large Telescope) dell'ESO mostrano l'ammasso stellare RCW 38 in tutto il suo splendore. L'immagine è stata presa durante le verifiche della camera HAWK-I con il sistema di ottica adattiva GRAAL: mostra in uno squisito dettaglio RCW 38 e le nubi di gas incandescente che lo circondando, con tentacoli oscuri di polvere che si attorcigliano nel nucleo brillante di questa giovane raccolta di stelle.
Conversazioni cosmiche tra Saturno e Encelado
No... ovviamente non si sta parlando di conversazioni aliene! Ma l'interazione delle energie in gioco nel moto di Encelado attorno a Saturno e i suoi anelli, crea onde di plasma che possono essere registrate e trasformate in suoni e, quindi, ascoltate... e ci raccontano un sacco sulle diverse dinamiche presenti nell'ambiente di questo sistema planetario. Sentite qui!
Dawn. Il “bright spot” di Ceres in 3D
Le nuove immagini ad altissima risoluzione, rivelano nuovi dettagli della macchia bianca di Cerere.
La controversa origine dell’ossigeno molecolare
Gli scienziati hanno scoperto che l'ossigeno molecolare trovato attorno alla cometa 67P non è prodotto sulla sua superficie, come era stato suggerito, ma verosimilmente proviene dal suo nucleo e ha pertanto un’origine primordiale. Tutti i dettagli su Nature Communications
Eta Carinae, culla di raggi cosmici
Dimostrata l'emissione di raggi cosmici dal sistema di Eta Carinae.
Hayabusa 2 è giunta a destinazione
Mercoledì 26 giugno, alle 3 ora italiana, la sonda giapponese ha effettuato la decima e ultima manovra di correzione parcheggiandosi a soli 20 km dall'asteroide.
‘Oumuamua. A forma di sigaro, ma pur sempre una cometa
Postulando che si tratti di una cometa in miniatura, dalla peculiare forma oblunga, uno studio su Nature guidato da Marco Micheli, ricercatore dell'Esa, ha scoperto che la spinta dei gas emessi da ‘Oumuamua può essere una spiegazione fisica coerente della componente non gravitazionale del moto di questo pellegrino interstellare
Marte: così non lo avete mai visto
In attesa dell’arrivo del rover di ExoMars 2020, la camera CaSSIS ci offre delle immagini inedite della superfice marziana riprese ad appena 400 chilometri di altezza
Il VLT realizza il test finora più preciso della relatività generale di Einstein al...
Alcuni astronomi hanno usato lo strumento MUSE installato sul VLT (Very Large Telescope) dell'ESO in Cile e il telescopio spaziale Hubble della NASA/ESA per effettuare il test più preciso finora della teoria della relatività generale di Einstein al di fuori della Via Lattea. La galassia vicina ESO 325-G004 funge da potente lente gravitazionale, distorcendo la luce che proviene da una galassia distante, nascosta dietro di essa, per creare un anello di Einstein intorno al proprio centro. Confrontando la massa di ESO 325-G004 con la curvatura dello spazio circostante, gli astronomi hanno trovato che la gravità su queste scale di dimensione astronomica si comporta come descritto dalla relatività generale. Questo permette di escludere alcune teorie alternative della gravità.
Tana per i barioni mancanti
Tranquilli, ci sono. E ora sappiamo anche dove e come sono distribuiti insieme alla materia ordinaria nell'universo. A scovarli dopo decenni di tentativi c'è riuscito un team di ricercatori guidati da Fabrizio Nicastro dell'Inaf
Lune lontane possono ospitare la vita
I ricercatori hanno identificato 121 esopianeti giganti che potrebbero avere satelliti naturali abitabili: esolune potenzialmente in grado di offrire un ambiente favorevole alla vita, forse persino migliore della Terra. Lo studio su The Astrophysical Journal
Hayabusa2 si avvicina all’asteroide Ryugu
La risoluzione è ancora molto bassa e la forma dell'oggetto è ancora indistinta, ma ricorda il dango, un tradizionale dolce di riso giapponese. L'Italia si occuperà della caratterizzazione mineralogica della superficie di Ryugu e per l’individuazione dei siti di atterraggio del lander Mascot
La Tempesta Perfetta su Marte?
Aggiornamenti sulla tempesta di sabbia che sta imperversando su Marte e mettendo a rischio l'operatività del rover Opportunity, che al momento ha interrotto le trasmissioni. Il controllo missione è in attesa che la tempesta passi per vedere se il rover riuscirà a risvegliarsi e riprendere la sua attività scientifica. In ogni caso però si prospetta una straordinaria occasione per conmprendere meglio il clima marziano, studiando un evento eccezionale con la flotta di sonde a disposizione attorno e sulla supeficie del pianeta.
Tempesta di sabbia su Marte, Opportunity in difficoltà
Una tempesta di sabbia che al momento è arrivata a coprire quasi un quarto del pianeta, sta mettendo in difficoltà il rover Opportunity della NASA, che in questo momento ha interrotto le comunicazioni entrando in una modalità d emergenza. Questa sera una nuova conferenza stampa della NASA per ulteriori aggiornamenti.
Juno. Missione primaria scientifica confermata tra lampi, fulmi e saette…
Come il suo omonimo mitologico, anche Giove si disitngue per i suoi fulmini e saette. Due sono infatti i nuovi studi che riguardano questo fenomeno, provenienti dalle analisi dei dati in arrivo da Juno. In orbita attorno al grande pianeta gassoso, la missione ha visto recentemente confermati, almeno fino al 2022, i finanziamenti necessari per la raccolta e l'analisi dei dati.
New Horizons è uscita dall’ibernazione e si prepara all’incontro con Ultima Thule
Pochi giorni fa, il 4 giugno, New Horizons si è “risvegliata” dal suo ultimo periodo di ibernazione prima dell’incontro con l’oggetto della fascia di Kuiper MU 69 2014, recentemente ribattezzato Ultima Thule, che avverrà nel primo giorno del 2019.
Curiosity scopre le “stagioni del metano” e nuove molecole organiche su Marte
La scoperta di diverse molecole organiche nei primi cinque centimetri di antiche rocce e un metano che modifica la sua concentrazione nell'aria in base alle stagioni sono le due scoperte fatte su Marte, grazie ai campioni raccolti e analizzati da Curiosity, e che fanno ben sperare gli scienziati conivolti nelle missioni, presenti e future, per la ricerca di vita nel passato di Marte. Ma ancora non possono essere considerate la prova di esistenza di vita su Marte. Vediamo di cosa si tratta e perché... ma anche perché sono cosiderate scoperte così importanti.
2018 LA dà spettacolo!
Il 2 giugno, nel tardo pomeriggio, un oggetto scoperto poche ore prima è entrato nell'atmosfera terrestre, rischiarando a giorno il cielo al confine tra Botswana e Sud Africa. L'ingresso in atmosfera del piccolo asteroide nei cieli del Botswana ora testimoniato da una serie di video e altro...
Troppe stelle massicce nelle galassie di tipo “starburst”
Alcuni astronomi, usando ALMA e il VLT, hanno scoperto che sia alcune galassie "starburst" nell'Universo primordiale che una regione di formazione stellare in una galassia vicina contengono una frazione di stelle massicce molto più alta di quella che si trova in galassie più tranquille. Questa scoperta mina le teorie attuali su come si siano evolute le galassie, cambiando la nostra comprensione della storia di formazione stellare e della produzione degli elementi chimici.
Luca Parmitano Comandante della ISS nel suo prossimo volo
L'astronauta dell'ESA Luca Parmitano sarà impegnato il prossimo anno nella sua seconda missione di lunga durata per la ISS. Durante la sua permanenza acquisirà il ruolo di Commander della Stazione
Nebulosa Tarantola. Un quartiere affollato
Brillando da circa 160 000 anni luce di distanza, la Nebulosa Tarantola è la struttura più spettacolare della Grande Nube di Magellano, una galassia satellite della nostra Via Lattea. Un paesaggio cosmico di ammassi stellari, di nubi di gas caldo rilucenti e di resti sparsi di esplosioni di supernova. È l'immagine più nitida mai ottenuta di questa zona del cielo.
Apex guarda nel cuore dell’oscurità
L'aggiunta di Apex all’Event Horizon Telescope rivela nuovi dettagli nella struttura asimmetrica e non puntiforme della sorgente Sgr A * al centro della Via Lattea. Il miglioramento della risoluzione angolare conseguito grazie ad Apex rivela ora dettagli dell’ordine di 36 milioni di km: dimensioni che sono solo 3 volte più grandi dell'ipotetica dimensione del buco nero (3 raggi di Schwarzschild). Tutti i dettagli su The Astrophysical Journal.
Rosetta svela l’alba dei getti
L'atmosfera della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko è tutt'altro che omogenea. Oltre agli improvvisi scoppi di gas e polvere, all’alba si possono osservare fenomeni ricorrenti, quotidiani, dove il gas sublimato e la polvere da lui trascinata, si concentrano per formare strutture a forma di getti. Un nuovo studio Nature Astronomy identifica nella strana forma della cometa la causa principale di questi getti
Il buco nero più vorace dell’universo
Trovato a 12 miliardi di anni luce dalla Terra un quasar che divora ogni due giorni una massa equivalente a quella del nostro Sole. Se si trovasse al centro della nostra galassia, apparirebbe dieci volte più luminoso di una luna piena e renderebbe impossibile la vita sulla Terra per via dell'enorme quantità di raggi X irradiati. Tutte le informazioni sull'oggetto sono riportate sulla rivista Pasa
La Luna e 200 mila stelle per TESS
Solo due secondi per riprendere 200 mila stelle. È lo scatto di prova di TESS, il nuovo cercatore di pianeti della NASA, durante il flyby lunare che lo aiuterà a immettersi nella sua orbita finale.
Congiunzione Luna e M 44 (Ammasso del Presepe)
Un'osservazione e una irpresa difficili, per la forte differenza di luminosità tra la Luna, seppure ancora una falce, e l'ammasso. Chi vuole provare?
Prime stelle, prime galassie, primo ossigeno… ALMA batte il suo record e il VLT...
Alcuni astronomi hanno usato osservazioni effettuate con ALMA (Atacama Large Millimeter/submillimeter Array) e con il VLT (Very Large Telescope) dell'ESO per determinare che la formazione stellare in MACS1149-JD1, una galassia lontanissima, è iniziata in una fase inaspettatamente precoce, solo 250 milioni di anni dopo il Big Bang. La scoperta rappresenta anche quella dell'ossigeno più distante mai visto nell'Universo e la galassia più distante osservata con ALMA o il VLT. I risultati saranno pubblicati dalla rivista Nature il 17 maggio 2018.
Dalla sonda Galileo, vent’anni dopo, la conferma di geyser su Europa, la luna di...
Vent'anni fa, la sonda Galileo sorvolava la luna di Giove, Europa, e raccoglieva indizi sull'esistenza dei famosi geyser, simili a quelli di Encelado, la luna di Saturno, ma non ce ne eravamo accorti... Oggi, come nei migliori "cold case", con tecniche innovative, un gruppo di ricerca ha rispolverato quei vecchi dati confermando l'esistenza di geyser dalla superficie della luna e scoprendo che la sonda doveva esserci letteralmente volata in mezzo.
Prima immagine 3D di una nube interstellare
Due ricercatori hanno utilizzato i dati raccolti con Herschel determinando la forma reale di questa nube scura. Le frequenze spaziali delle vibrazioni emesse dalle striature sono state poi convertite in veri e propri suoni. Lo studio su Science
Debutto spaziale per il radiotelescopio sardo
Da ieri, mercoledì 9 maggio 2018, il Sardinia Radio Telescope potrà essere ufficialmente utilizzato anche in modalità Sardinia Deep Space Antenna e di fatto entra a pieno titolo, sotto la gestione dell'Agenzia spaziale italiana, nel Deep Space Network della Nasa
Un asteroide in esilio nelle lande più esterne del Sistema Solare
I telescopi dell'ESO trovano il primo asteroide ricco di carbonio nella fascia di Kuiper
Saturno. Cartolina dal piano degli anelli
Un ritratto di famiglia al chiaro di Saturno, nella nuova immagine rilasciata dal team della missione Cassini.
Turbini giganti sul Sole
Rilevate in modo inequivocabile gigantesche onde di Rossby sulla superficie della nostra stella, le cui dimensioni sono paragonabili al raggio del Sole stesso. Si propagano nella direzione opposta alla rotazione della nostra stella, hanno un periodo di diversi mesi e ampiezze massime all'equatore. I risultati sono riportati su Nature Astronomy.
Partita InSight: in rotta verso Marte
È decollata con successo la sonda NASA InSight. Ora è in viaggio verso Marte che raggiungerà il 26 novembre prossimo per studiarne le peculiarità fisiche e geologiche.