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Marte da vicino: i MER – n. 257 Coelum Astronomia

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    Nonostante Curiosity e Perseverance stiano esplorando Marte con strumenti sofisticati e fotocamere avanzate, la missione Mars Exploration Rover (MER) della NASA rimarrà per sempre nella storia e nel cuore di tutti.

    Elisabetta Bonora ci accompagna, come solo lei sa fare, nell’esplorazione del pianeta rosso… comodamente seduti a casa!

    In questo articolo (presente nel n. 257 Agosto/Settembre) vedremo tutto quello che si può fare con una sequenza MI (Microscopic Imager), con strumenti “domestici”, facilmente accessibili ed utilizzabili da tutti su computer standard.

    COELUM Astronomia n. 257 Agosto/Settembre

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    Stelle in fattoria con il Gruppo Astrofili Palidoro

    Stelle in fattoria
    13 agosto alle ore 21.00

    La notte delle stelle cadenti con Saturno e Giove!
    a cura del Gruppo Astrofili Palidoro

    Il 13 agosto alle ore 21.00 il Gruppo Astrofili Palidoro vi da appuntamento presso la Fattoria Rinaldi in Via della Cadutella 154 a Tragliatella per una serata magica.

    Quest’anno, per la presenza di una Luna accecante che non consentirà la facile osservazione delle Perseidi (le stelle cadenti di Agosto), sarà possibile ammirare i bellissimi pianeti Giove e Saturno con i telescopi.

    La serata sarà arricchita da una degustazione dei prodotti della fattoria e da spiegazioni con slides interattive.

    Per tutte le informazioni, visitate il sito: www.astrofilipalidoro.it

     

    “Il tratto corsivo” di Stefano Marcellini – n. 257 Coelum Astronomia

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      L’unico caso di reattore naturale a fissione che conosciamo!

      Ben Arrivato fra noi Stefano Marcellini!
      Inauguriamo con il numero 257 l’arrivo nelle pagine di Coelum Astronomia di un nome noto ai più nella divulgazione scientifica.

      Stefano Marcellini è ricercatore nel campo della fisica delle particelle e da anni attraverso il suo blog “Helter Skelter” racconta e descrive fenomeni e concetti in maniera simpatica e “semiseria”.

      «Grazie Stefano per aver accolto il nostro invito! Siamo orgogliosi di averti in squadra!»

      Il nuovo blog “Il tratto corsivo” è disponibile su

      COELUM Astronomia n. 257 Agosto/Settembre

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      Marte, Pianeta Rosso – n. 257 Coelum Astronomia

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      I primi mesi di questo 2022 sono stati davvero intensi e ricchi per l’esplorazione di Marte!

      Rover, lander e droni ci hanno regalato sorprese, qualche preoccupazione, ma anche definitive brutte notizie.

      Abbiamo però appreso un concetto importante: la stagionalità e il meteo del pianeta sono fattori importanti e non bisogna cadere nella tentazione di trascurarli pensando a Marte solamente come quell’amabile puntino rosso del nostro cielo.

      A Settembre, Coelum inaugura una nuova rubrica online dedicata al Pianeta Rosso e al lavoro svolto dai nostri “emissari robotici”. Ne troverete un assaggio nell’articolo disponibile sul n. 257 di Agosto/Settembre!

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      ETOILES ET MUSIQUE: quattro notti tra scienza e tradizione

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      La Fondazione Clément Fillietroz-ONLUS, che gestisce l’Osservatorio Astronomico della Regione Autonoma Valle d’Aosta e il Planetario di Lignan, organizza Etoiles et musiquequattro serate dedicate alle stelle cadenti d’agosto. Compiremo insieme un affascinante viaggio alla scoperta del cielo d’estate, pronti a lasciarci stupire dal repentino passaggio di una stella cadente – o meglio una meteora, come si chiama in astronomia – e da intermezzi musicali a sorpresa.

      Per ciascuna serata sono proposte due attività distinte, una ideale complemento dell’altra, con prenotazione obbligatoria:

      • L’esclusivo spettacolo al Planetario, per scoprire grazie a uno dei cieli digitali più belli d’Italia la natura dello sciame delle Perseidi, cioè le meteore popolarmente note come “le lacrime di San Lorenzo”.
        Lo spettacolo è in programma alle ore 20.30 – 21.30 – 22.30, durata 30 minuti, fino a un massimo di 50 posti disponibili per ogni turno.
      • La visita guidata notturna con l’osservazione del cielo a occhio nudo in Osservatorio Astronomico, dove ricercatori e divulgatori illustreranno le costellazioni e gli astri più importanti visibili in queste notti estive con uno speciale puntatore laser. I visitatori sceglieranno il proprio posto nell’ampio giardino all’aperto.
        Consigliamo di portare con sé coperte e plaid per sedersi sul prato ad ammirare il cielo buio di Saint-Barthélemy, primo Starlight Stellar Park in Italia riconosciuto dall’UNESCO. La visita guidata notturna è in programma alle ore 21.30 – 22.30 – 23.30, durata 1 ora, fino a un massimo di 100 posti disponibili per ogni turno.

      Gli interessati possono prenotare lo spettacolo, la visita guidata notturna o entrambe le proposte, selezionando attività e orario dal menù a tendina della sezione PRENOTAZIONI del sito www.oavda.it.
      Attenzione! Le iniziative sono confermate anche in caso di maltempo. Se le condizioni meteorologiche sfavorevoli non permettessero l’osservazione del cielo, in alternativa sarà proposta la visita guidata alla struttura e alla strumentazione dell’Osservatorio Astronomico.

      L’evento speciale Etoiles et musique ha ricevuto i patrocini ufficiali dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), i principali enti del nostro Paese per lo studio dello spazio e degli astri.

      Vi aspettiamo per quattro serate impedibili a Saint-Barthélemy, la “vallée des étoiles”!

       

      Coelum Astronomia 257 IV 2022 Digitale

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      Il Tutto e la Parte – n. 257 Coelum Astronomia

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        90 anni di riviste Coelum

        Ripercorrere la vita delle riviste che portano il nome di COELVM, che ha fatto la storia della divulgazione astronomica in Italia, non significa solo fare un’affascinante ricerca negli archivi delle biblioteche di astronomia, ma sperimentare una emozionante avventura storica.

        Perché una rivista come questa non è solo un mezzo per la diffusione della conoscenza astronomica presso il grande pubblico, ma uno spaccato di un secolo di storia delle persone che sono state coinvolte nella sua realizzazione.

        Primo fra tutto, il fondatore stesso della prima rivista, Guido Horn d’Arturo, la cui vita non ha nulla da invidiare ad un romando d’avventura.

        Un’emozionante avventura per ripercorrere le tappe della storia della divulgazione italiana tramite le riviste che hanno portato il nome Coelum

        COELUM Astronomia n. 257 Agosto/Settembre

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        La coda di Mercurio… di nuovo! – n. 257 Coelum Astronomia

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          La superficie di Mercurio è un luogo di estremi.
          Il suolo del pianeta subisce un intenso bombardamento da parte delle velocissime particelle cariche del vento solare, responsabili del fenomeno chiamato “sputtering”, che letteralmente lo polverizzano a livello atomico.
          E la sua “coda” mostra proprio la violenza dei fenomeni che accadono sulla sua superficie.

          Le parole dell’autore:

          A distanza di due anni dal mio primo articolo sulla coda di Mercurio (vedi Coelum Astronomia n°246 di Luglio/Agosto 2020), tra la fine di aprile e l’inizio di maggio scorsi l’interesse sul fenomeno è tornato a crescere, complici una bella elongazione del pianeta al tramonto in compagnia delle Pleiadi ed alcuni splendidi scatti realizzati dall’astrofotografo Sebastian Voltmer a La Palma, Canarie, che hanno fatto rapidamente il giro del mondo.

          Approfondimenti sul fenomeno e tecniche per catturarlo in uno scatto
          su COELUM n. 257 Agosto/Settembre
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          Il cielo di Agosto 2022

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          l mese di agosto ci porta nel vivo dell’estate regalandoci la possibilità di stare all’aperto a contemplare il cielo stellato e a lasciarci trasportare da quell’infinito fiume di stelle che attraversa la volta celeste: la Via Lattea.
          Il dettaglio sulla costellazione del Sagittario, del Cigno e quanto possiamo osservare in questo splendido mese estivo, disponibili all’articolo Le Costellazioni di Agosto 2022 a cura di Teresa Molinaro

          COSA OFFRE IL CIELO

          Clicca sul banner per accedere alle Effemeridi 2022!

          Mercurio

          01/08
          Sorge: h 07:21
          Tramonta: h 21:21

          31/08
          Sorge: h 08:56
          Tramonta: h 20:33

          Ci siamo lasciati il mese precedente con Mercurio a tramontare circa un’ora dopo il Sole, concedendoci pochi istanti serali per la sua osservazione. La situazione per questo Agosto rimane invariata: lo sfuggente pianeta seguirà la nostra stella fino al suo tramonto, anticipandolo gradualmente all’avanzare dei giorni. Il 23/08 si troverà in afelio, al suo punto più lontano dal Sole. Il giorno 29, Luna e Mercurio saranno a circa 5° di separazione: una congiunzione difficilmente apprezzabile alle ultime luci del giorno e con una sottilissima falce lunare (ricordiamo il Novilunio del 27/08).

          Venere

          01/08
          Sorge: h 04:13
          Tramonta: h 19:18

          31/08
          Sorge: h 05:19
          Tramonta: h 19:18

          Anche ad Agosto il cammino di Venere sulla nostra volta celeste procede placido, senza grandi eventi da segnalare. Ci accompagna in tarda notte fino le prime luci del giorno, con Orione poco più ad Est che si staglia sopra l’orizzonte. Tra il giorno 6 e l’11 del mese, troveremo il pianeta allineato poco più in basso della stella Polluce; si lascerà presto alle spalle i Gemelli, posticipando sempre di più il suo sorgere. Il 26 del mese una Luna prossima al Novilunio sorgerà assieme a Venere (5 del mattino circa) e si troverà a 4° dal pianeta in direzione NE: attimi sfuggenti poco prima delle luci dell’alba. 

          Marte

          01/08
          Sorge: h 00:33
          Tramonta: h 14:39

          31/08
          Sorge: h 23:26
          Tramonta: h 14:13 (del 1 settembre)

          Iniziamo il mese con Marte che ci regala una bella congiunzione con Urano a solo poco più di un 1° di separazione: i due pianeti si alzeranno insieme all’orizzonte e si lasceranno contattare per diverse ore fino al giungere dell’alba. Sulla stessa linea di Marte, verso SE, ci accompagneranno per tutto il mese Giove e Saturno, più in alto nel cielo. L’allineamento planetario allieterà le nostre notti di Agosto, con più in basso, sotto Marte, la bella Aldebaran del Toro a chiudere il quadro celeste. Proprio questa stella sarà uno dei protagonisti della splendida congiunzione Luna-Marte-Aldebaran del 19/08: dopo l’1:30 di notte, tutti gli occhi puntati ad Est! Anche il giorno successivo l’incontro dei tre astri sarà molto emozionante: ci aspetta infatti una bella triangolazione, con la Luna in mezzo al pianeta e alla stella. L’abbraccio tra il pianeta rosso e il brillante occhio del Toro si farà sempre più stretto nella seconda metà del mese, culminando tra gli ultimi giorni di Agosto e i primi di Settembre. Varrà la pena fare le ore piccole per questo spettacolo!

          Giove

          01/08
          Sorge: h 22:50
          Tramonta: h 11:17

          31/08
          Sorge: h 20:50
          Tramonta: h 09:10

          Un mese splendido, Agosto, per osservare il bel pianeta Giove: con l’avanzare dei giorni avremo infatti un notevole anticipo sul suo sorgere e, per la fine del mese, il gigante del cielo allieterà le nostre serate a partire già dalle 21:00 circa. Sia il 14 che il 15 del mese ci regalerà una piacevole congiunzione con la Luna. In particolare il 15/08, la notte di Ferragosto, non perdetevi l’allineamento planetario, con la Luna grande protagonista più in basso di Giove, verso Est.

          Saturno

          01/08
          Sorge: h 21:02
          Tramonta: h 07:23

          31/08
          Sorge: h 18:58
          Tramonta: h 05:14

          Saturno è il grande protagonista dell’estate: il primo pianeta che possiamo contattare nelle ore serali, anticipa sempre più il suo sorgere e per la fine di Agosto farà capolino ancor prima del tramontare del Sole. Una luminosissima Luna piena si accosterà al pianeta ad anelli il giorno 12, con meno di 5° di separazione: la brillante luce del nostro satellite naturale renderà difficoltosa la sua osservazione a occhio nudo.

          Urano

          01/08
          Sorge: h 00:28
          Tramonta: h 14:45

          31/08
          Sorge: h 22:27
          Tramonta: h 12:48

          Il mese di Agosto inizia alla grande con la già segnalata congiunzione tra Urano e Marte: lo stretto abbraccio tra i pianeti ci accompagna dal loro sorgere fino all’alba. Dal giorno 2 inizieranno ad allontanarsi sempre di più, ma sia il 18 che il 19 Agosto formeranno ancora un bel quadro celeste con la Luna. Il 24/08 Urano entrerà in moto retrogrado, interrompendo il suo consueto movimento verso Est e volgendosi invece verso Ovest.

          Nettuno

          01/08
          Sorge: h 22:18
          Tramonta: h 10:09

          31/08
          Sorge: h 20:19
          Tramonta: h 08:07

          Nettuno si affaccerà per tutto il mese di Agosto come silenzioso spettatore nell’allineamento planetario di cui abbiamo già parlato. Sia il giorno 14 che 15 avrà al suo fianco una luminosissima Luna che ne renderà difficoltosa l’individuazione. Infine il mese procede placido, senza altri eventi particolari da segnalare.

          SOLE

          Previsioni attività solare – Agosto 2022

          Il mese appena trascorso ha visto protagonista la nostra stella con alcuni eventi intensi, protuberanze e macchie solari: il ciclo solare 25 continua nella sua fase di crescita e ci ha regalato un’attività solare molto varia ed interessante.

          Scopriamo insieme le previsioni per Agosto!

          Vuoi saperne di più? Leggi l’articolo Coelum: Previsioni attività solare – Agosto 2022 a cura di Daniele Bonfiglio

          LUNA

          Dopo la meravigliosa Luna al perigeo di Luglio, scopriamo insieme cosa ci aspetta nel mese di Agosto!

          Tutti gli approfondimenti sull’osservazione e i fenomeni celesti legati al nostro satellite disponibili per il mese di Agosto 2022, a cura del nostro autore Francesco Badalotti.

          Non perderti l’articolo: Luna di Agosto 2022

          COMETE


          Massima luminosità per la K2 PanSTARRS
          Un aggiornamento sulla cometa che ci accompagna da diversi mesi!

          Per approfondire: Le comete di Agosto 2022 a cura di Claudio Pra

          ASTEROIDI

          Ad Agosto (704) Interamnia lascerà alle proprie spalle le deboli stelle del Cavallino, (4) Vesta e (198) Ampella si avvicineranno all’Acquario, la prima in direzione della Tibia (Skat) mentre la seconda sorvolando l’ammasso globulare M72.
          Trovi tutto qui: Mondi in miniatura – Asteroidi, Luglio 2022 a cura di Marco Iozzi

          TRANSITI NOTEVOLI ISS

          La ISS – Stazione Spaziale Internazionale questo Agosto sarà rintracciabile nei nostri cieli anche ad orari mattutini, prima dell’alba. Avremo cinque transiti notevoli con magnitudini elevate durante l’ultimo mese estivo, auspicando come sempre in cieli sereni!

          Non perdere la rubrica Transiti notevoli ISS per il mese di Agosto 2022 a cura di Giuseppe Petricca

          Cieli sereni a tutti!

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          HANC Marginis – n. 257 Coelum Astronomia

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            Il 257 è il numero dei ricordi ma anche delle novità,
            o diciamo così, delle ri-novità!
            Torna una rubrica amata da tutti i lettori, che spazia in tutti gli ambiti e che vuole raccontare aneddoti e vicende storiche, o attuali, con un punto di vista critico e non di parte. Scovare cavilli, dettagli sfumature. Sfida ricca di insidie quella che Paola Giorgini ha raccolto con entusiasmo ma noi di Coelum non abbia dubbi: sarà un successo!

            COELUM n. 257 Agosto/Settembre

            Un numero ricco di novità e attesi ritorni come la rubrica Hanc Marginis, in cui l’autrice Paola Giorgini racconta vicende storiche svelando pillole, curiosità e sfumature legate al mondo dell’Astronomia!

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            Transiti notevoli ISS per il mese di Agosto 2022

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            La ISSStazione Spaziale Internazionale sarà rintracciabile nei nostri cieli anche ad orari mattutini, prima dell’alba. Avremo cinque transiti notevoli con magnitudini elevate durante l’ultimo mese estivo, auspicando come sempre in cieli sereni!

            24 Agosto

            Si inizierà il giorno 24 agosto, dalle 05:24 alle 05:32, osservando da SSO a ENE. La ISS visibile al meglio dal Sud Italia, con una magnitudine massima che si attesterà su un valore di -3.3. Se osservata dal Centro, la Stazione Spaziale transiterà vicino alla Luna, con Marte facilmente individuabile tra le Iadi e le Pleiadi.
            25 Agosto
            Si replica il 25 Agosto, dalle 04:37 verso SSE alle 04:43 verso ENE. Visibilità migliore ancora una volta per il Sud Italia, con magnitudine di picco a -3.1.
            26 Agosto
            Passiamo al giorno 26 Agosto con un nuovo transito dalle 05:23 in direzione OSO alle 05:31 in direzione NE. Osservabile da tutto il paese, il transito migliore del mese avrà una magnitudine massima di -3.8.
            27 Agosto
            Il penultimo transito si avrà il giorno 27 Agosto, dalle 04:36 da SE alle 04:42 ad ENE, con magnitudine massima di -3.7. Sarà un transito parziale, ma nuovamente osservabile al meglio da tutta Italia.
            29 Agosto

            L’ultimo transito del mese, nuovamente parziale, si avrà il 29 Agosto, dalle 04:35 alle 04:41, da NNO a NE. Magnitudine di picco a -3.4 non appena la ISS uscirà dall’ombra della Terra. Passaggio osservabile al meglio dal Nord Italia.

            Coelum Astronomia NEXT GENERATION – n. 257 Coelum Astronomia

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              Coelum Astronomia segna una data importante, 25 anni di pubblicazioni, 25 anni di copertine come abbiamo visto che hanno segnato la storia dell’Astronomia e delle scoperte più importanti, avvenimenti da ricordare, immagine storiche ed epiche
              … e domani?

              Se è vero che probabilmente per il prossimo decennio il programma Artemis ci regalerà molti record, lo scorso aprile il Consiglio Nazionale delle Ricerche degli Stati Uniti ha dato chiare indicazioni per i passi successivi da compiere. Scopriamo con l’aiuto di Gabriele Cremonese (già autore Coelum per la rubrica “Sistema Solare) e Alice Lucchetti quali saranno le copertine da collezione del futuro “non proprio prossimo” di Coelum Astronomia.

              Che cosa ci aspetta?

              Ogni circa 10 anni, il Consiglio Nazionale delle Ricerche degli Stati Uniti per la NASA e altre agenzie governative degli Stati Uniti come la National Science Fundation, redigono il Planetary Science and Astrobiology Decadal Survey. Un report redatto da un prestigioso gruppo di ricercatori e scienziati selezionati con attenzione in rappresentanza di specifiche discipline che ha il compito di identificare i temi ritenuti di rilievo per la comunità scientifica coinvolta nelle scienze planetarie e definire una lista di priorità per le future missioni spaziali e su cui investire nel prossimo decennio.

              Scopri di più sulle future esplorazioni spaziali
              su COELUM n. 257 Agosto/Settembre
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              Mondi in miniatura – Asteroidi, Agosto 2022

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              Una curva, due picchi e due valli che si alternano dolcemente, uno dopo l’altra. Ogni punto è un momento preciso nel tempo e racconta un frammento di una storia che aspetta di essere scoperta, letta e quindi interpretata. Ogni singolo punto della curva è un’osservazione dalla quale si è ricavata una misura dell’intensità di luce.

              Non si tratta di luce emessa dal corpo celeste, bensì di luce solare riflessa dalla tormentata superficie di un asteroide.


              Ci avviciniamo.

              Il piccolo mondo, il mondo in miniatura, che da vicino appare di cruda bellezza (vedi le magnifiche immagini scattate in questi anni dalle sonde), ma che dal nostro punto di vista a terra non è altro che un debole puntino luminoso, è pronto a svelarci un altro dei suoi segreti.

              Punti di luce

              Preso a sé stante, ogni singolo punto della curva contiene una certa limitata quantità di informazioni e descrive essenzialmente l’intensità della luce riflessa dal corpo, così come è stata registrata dallo strumento di misura, il nostro sensore CCD o CMOS.
              Dalle medesime immagini si ricavano altri elementi, la misura della posizione, ad esempio, ma quello che in questo momento interessa è la misura precisa dell’intensità della luce. Per scoprirne i segreti, tutti i punti devono essere messi in sequenza in un grafico che riporta nell’asse delle ascisse il tempo, e in quello delle ordinate l’intensità della luce di ogni singola osservazione. I punti così disposti disegnano una “Curva di Luce”. Proviamo ad analizzarla.

              In prima battuta si trova che quella curva descrive un periodo, usualmente espresso in ore. Di cosa si tratta? E’ il tempo impiegato dall’asteroide per compiere una rotazione completa sul suo asse. Ecco che adesso disponiamo di un’altra importate informazione sul quel mondo in miniatura, il suo “Periodo di rotazione”.

              Curva di luce dell’asteroide Steins.
              Credit: Stefano Mottola (DLR), OSIRIS team.

              Dal grafico emerge anche un altro elemento, la variazione dell’ intensità della luce nel tempo, che rappresenta l’ampiezza fotometrica della curva. Ma non è tutto!
              L’analisi delle curve di luce è un potente strumento di conoscenza che consente di svelare caratteristiche fisiche di quei piccoli mondi. Disponendo di una sufficiente quantità di curve, realizzate in almeno 2 opposizioni differenti, siamo in grado di disegnare con buona approssimazione la sagoma tridimensionale dell’asteroide. Variazioni inaspettate di intensità e anomalie nella forma della curva, possono essere segnali della presenza di una piccola luna che vi orbita intorno. Ottimi lavori di studio sulle curve di luce, realizzati anche dall’Unione Astrofili Italiani, sono pubblicati dal “The Minor Planet Bulletin”:
              https://mpbulletin.org/

              Ogni Mondo in miniatura è disposto a rivelare i proprio segreti, siete disposti a provarci?

              Cosa osservare ad Agosto 2022

              Ad Agosto Interamnia lascerà alle proprie spalle le deboli stelle del Cavallino, Vesta e Ampella si avvicineranno all’Acquario, la prima in direzione della Tibia (Skat) mentre la seconda sorvolando l’ammasso globulare M72

              I principali asteroidi osservabili ad agosto 2022 (in-the-sky.org)

              (198) Ampella

              (198) Ampella è un asteroide di fascia principale che compie un’orbita intorno al Sole ogni 1.410 giorni (3.86 anni) ad una distanza compresa tra le 1.90 e le 3.02 unità astronomiche (rispettivamente, 284.235.954 Km al perielio e 451.785.570 Km all’afelio).

              Deve il suo nome a Ampelo, figura mitologica greca. Scoperto da Alphonse Borrelly il 13 Giugno 1879, l’asteroide sarà in opposizione il 5 Agosto. In questo frangente raggiungerà la massima brillantezza con una magnitudine di 10.5.  Il suo moto sarà di 0,64 secondi d’arco al minuto, quindi, per far si che l’oggetto mantenga un aspetto puntiforme nelle  nostre immagini potremo utilizzare tempi di esposizione fino a 5 minuti.

              Per ottenere  una traccia di movimento dovremo esporre (o integrare) per un tempo più lungo, e con 40 minuti di posa vedremo (198) Ampella trasformarsi in una bella striscia luminosa di quasi 26 secondi d’arco.

              (794) Interamnia

              (704) Interamnia è un asteroide di fascia principale che compie un’orbita intorno al Sole ogni 1.950 giorni (5.34 anni) ad una distanza compresa tra le 2.58 e le 3.53 unità astronomiche (rispettivamente, 385.962.506 Km al perielio e 528.080.484 Km all’afelio).

              Deve il suo nome alla città di Teramo, dove fu scoperto il 2 Ottobre 1910 da Vincenzo Cerulli. Il quinto per dimensioni dopo Cerere, Vesta, Pallas e Hygiea, questo imponente asteroide (circa 330 Km di diametro) sarà in opposizione il 18  Agosto, momento nel quale raggiungerà la massima luminosità brillando di magnitudine di 10.3.

              Il suo moto sarà di 0,57 secondi d’arco al minuto, quindi, per far si che l’oggetto mantenga un aspetto puntiforme nelle nostre immagini potremo utilizzare tempi di esposizione fino a 6 minuti. Per ottenere  una traccia di movimento dovremo esporre (o integrare) per un tempo più lungo, e con 40 minuti di posa vedremo (704) Interamnia trasformarsi in una bella striscia luminosa di 23 secondi d’arco.  

              (4) Vesta

              (4) Vesta è il secondo Asteroide per dimensioni (circa 525 Km di diametro) della fascia principale, secondo solamente a (1) Cerere. Compie un’orbita intorno al Sole ogni 1.330 giorni (3.64 anni) ad una distanza compresa tra le 2.10 e le 2.57 unità astronomiche (rispettivamente, 321.635.422 Km al perielio e 384.466.528 Km all’afelio). Con picchi di magnitudine fino a 5.1, (4) Vesta è l’asteroide più brillante visibile dalla Terra ed è considerato il corpo progenitore della famiglia dei Vestoidi, un gruppo di asteroidi nato a seguito di collisioni risalenti a circa due miliardi di anni fa.

              Scoperto dall’astronomo Heinrich Olbers il 29 Marzo 1807, l’asteroide sarà in opposizione il 22 Agosto, brillando ad una magnitudine di 6.1. Il suo moto sarà di 0,65 secondi d’arco al minuto, quindi, anche in nel suo caso, con tempi di esposizione fino a 5 minuti ne preserveremo l’aspetto puntiforme. Volendo ottenere una traccia di movimento dovremo esporre (o integrare) per un tempo più lungo, e con 40 minuti di posa vedremo (4) Vesta trasformarsi in una bella striscia luminosa di 26 secondi d’arco.

              Selezione di asteroidi (luminosi) in opposizione ad Agosto 2022
              (37) Fides Magnitudine: 11
              (90) Antiope Magnitudine: 11
              (113) Amalthea Magnitudine: 11
              (120) Lachesis Magnitudine: 12
              (241) Germania Magnitudine: 11
              (394) Arduina Magnitudine: 12
              (674) Rachele Magnitudine: 12
              (2717) Tellervo Magnitudine: 13

              Allineamento polare laser-guidato – n. 257 Coelum Astronomia

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                Per la rubrica: LA TECNICA CI SALVERÀ!

                ALLINEAMENTO POLARE LASER-GUIDATO
                Per astrofili incriccati, impazienti e freddolosi, ma tendenzialmente precisi

                Mettiamo subito in chiaro che in questo articolo non verrà fornita la spiegazione della reale natura  della materia oscura dell’Universo né tantomeno si svelerà la tecnica definitiva per l’eliminazione della turbolenza atmosferica. Nulla di epocale. Vi si potrà invece trovare, si spera, un metodo semplice per facilitare la vita di tanti astrofili!

                Come tanti altri, iniziando con le osservazioni al telescopio, circa trent’anni fa, il metodo usato per allineare velocemente al polo la montatura fu quello di sfruttare dei cerchietti disegnati a terra, attorno ai piedini del treppiede, precedente tracciati con accuratezza. Funzionò abbastanza bene per sessioni visuali e pose brevi finché non arrivarono i cannocchiali polari incorporati nella montatura in grado di aumentare la precisione della “messa al polo” mentre, nel frattempo, il mio rachide, aveva preso a sconsigliare i contorsionismi necessari a guardare dentro simili aggeggi.

                Curiosi di scoprire come l’autore ha risolto i suoi problemi??

                COELUM n. 257 Agosto/Settembre

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                Le Costellazioni di Agosto 2022

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                Il mese di agosto ci porta nel vivo dell’estate regalandoci la possibilità di stare all’aperto a contemplare il cielo stellato e a lasciarci trasportare da quell’infinito fiume di stelle che attraversa la volta celeste, la Via Lattea, che da luoghi idonei all’osservazione è ancora possibile individuare ad occhio nudo in quella scia biancastra che solca il cielo; sembra quasi di udire il fruscio del suo scorrere incessante di stelle, tra astronomia e mitologia.

                Proprio nella regione di cielo attraversata dalla Via Lattea è possibile contemplare diverse costellazioni tra le più interessanti di del periodo: lo Scorpione (vedi articolo per i dettagli), l’Aquila, il Cigno, il Sagittario, con i loro astri brillanti e gli asterismi che compongono.

                IL SAGITTARIO, UNA RICCA COSTELLAZIONE NEL CIELO DI AGOSTO

                Proprio in relazione alla Via Lattea, il Sagittario è una costellazione dello zodiaco che contiene al suo interno il Centro Galattico, il punto più  ricco e luminoso della nostra galassia.

                La costellazione è tipica dell’estate boreale e, pur rimanendo bassa sull’orizzonte meridionale, può essere facilmente osservata per tutto il periodo estivo e individuabile grazie al particolare asterismo della Teiera composta dalle sue stelle più luminose.

                Il Sagittario è ricco di oggetti non stellari: esso ospita un numero considerevole  di oggetti del catalogo Messier, in particolar modo ammassi globulari come M22, uno dei più consistenti, che contiene più  di mezzo milione di stelle. 

                Nella costellazione non  mancano nemmeno le nebulose, come M8 (Nebulosa Laguna), M17 (Nebulosa Omega), M20 ( Nebulosa Trifida) e diversi ammassi aperti.
                Interessante l’oggetto M24, ovvero la Piccola Nube Stellare del Sagittario: si tratta di  una estesa nube di polveri, gas e stelle, al cui interno è collocato anche l’ammasso aperto NGC 6603.

                Nebulosa Laguna. Credit: Graziano Curti

                SAGITTARIUS A* NEL CUORE DELLA COSTELLAZIONE E DELLA NOSTRA GALASSIA

                Quando si fa riferimento alla costellazione del Sagittario è inevitabile menzionare il  buco nero supermassiccio Sagittarius A*, la cui immagine è stata rivelata al mondo a maggio 2022 dai ricercatori del progetto Event Horizon Telescope: ciò rende ancora più affascinante osservare la costellazione nel cielo, pensando che al suo interno vi è un oggetto di tale importanza.

                IL SAGITTARIO NELLA MITOLOGIA

                Metà uomo e metà cavallo, la figura del Sagittario rappresenta un arciere con indosso un mantello, intento a tendere l’arco in direzione dello Scorpione: il Sagittario è colui che lancia le frecce, dal latino sagittae, e come ogni oggetto celeste è rivestito da un significato mitologico.

                Secondo la mitologia greca il Sagittario viene associato a Croto, figlio del dio dei pastori, Pan e della nutrice delle Muse, Eufeme.

                Croto visse la sua infanzia crescendo sul Monte Elicone circondato dalle Muse e dalle loro arti e proprio in loro onore inventò l’applauso come segno di omaggio alle loro manifestazioni artistiche.

                Le Muse, grate a Croto, si rivolsero a Zeus affinché gli concedesse un posto d’onore sulla volta celeste; il padre degli dei decise dunque di trasformarlo in una costellazione e premiandolo per la sue doti di arciere e di cavallerizzo, lo pose tra le stelle conferendogli la figura che noi tutti conosciamo.
                LA COSTELLAZIONE NEL CIGNO BRILLA NEL CIELO DELL’ESTATE

                Rappresentata come un uccello in volo verso il sud sulla volta celeste, la Costellazione del Cigno è uno degli oggetti astronomici  più interessanti dell’estate boreale.

                E’ individuabile grazie alla sua stella alfa, Deneb, una supergigante bianca che con la sua magnitudine apparente di +1,25, rappresenta la diciannovesima stella più brillante del cielo notturno.

                Deneb, insieme alla stella Vega della Lira e ad Altair dell’Aquila, rappresenta uno dei vertici del Triangolo estivo, tipico asterismo dell’estate boreale.

                Del Cigno fa parte anche Albireo, un interessante sistema stellare composto da due astri di colore diverso: le due componenti, la principale di colore  arancio mentre la secondaria di colore bianco-azzurro, possono essere risolte già attraverso un piccolo telescopio.

                Albireo insieme a Deneb costituisce l’asterismo della Croce del Nord, il cui asse maggiore è attraversato dalla Via Lattea.

                OGGETTI NON STELLARI NELLA COSTELLAZIONE DEL CIGNO

                Nella costellazione è presente un gran numero di stelle variabili, ammassi aperti e nebulose: da segnalare la Fenditura del Cigno, un vastissimo complesso di nebulose oscure e polveri interstellari a Sud di Deneb, che taglia in due la Via Lattea  includendo oggetti come la  Nebulosa America e la Nebulosa Pellicano, soggetti cari agli astrofotografi.

                Nebulosa Nord America.
                Credit: Lorenzo Busilacchi

                LA MITOLOGIA E IL CIGNO

                Anche il Cigno trova posto tra le innumerevoli storie legate alla mitologia: molte di queste riconducono la figura del Cigno a quella di Zeus, in quanto solito assumere tali sembianze per poter sedurre le fanciulle di cui si invaghiva.

                Tra tutte sembra prevalere quella che ha come protagonista Zeus (sempre lui!) che invaghitosi di Leda, nipote di Ares e regina di Sparta, si trasformò in un cigno e possedette la giovane donna mentre passeggiava sulle rive del fiume; dall’uovo concepito (anzi, presumibilmente due uova) vennero alla luce quattro bambini, ma poiché Leda quella stessa notte giacque con suo marito il re Tindaro, non v’è certezza sulla reale paternità anche se le uova divine, da cui nacquero Elena di Troia e Polluce (vedi articolo costellazioni di febbraio 2022) che furono attribuite a Zeus. 

                Il Cigno dunque campeggia in cielo a voler rappresentare il padre degli dei e le leggende che lo vedono protagonista.

                Coelum racconta 25 ANNI di Astronomia – n. 257 Coelum Astronomia

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                  Nel mese di Settembre 1997, con una scelta motivata dalla necessità di un cambio di editore e a distanza di poco più di un anno di pubblicazione del giovane progetto editoriale “Il Cielo”, un nuovo periodico di divulgazione scientifica dal nome evocativo ha preso forma: “Coelum Astronomia”. 

                  Un articolo che anticipa i festeggiamenti per la ricorrenza dei 25 anni di pubblicazioni di Coelum Astronomia, raccolti in un progetto editoriale esclusivo dedicato alla ricorrenza con distribuzione prevista per la fine di Agosto.

                  Non perdere l’articolo completo
                  su COELUM ASTRONOMIA n.257 Agosto/Settembre

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                  … IN PIÚ …

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                  EDIZIONE LIMITATA – DA NON PERDERE!

                  CRESCENT NEBULA di Simone Lochi – come individuarla e dettagli tecnici sullo scatto

                  ZOOM SULLA VIA LATTEA

                  Ci scrive l’autore dello scatto, Simone Lochi:

                  «Metto una mappa così potete cercare la Crescent Nebula: tutte le sere, sul tardi, la vedete a mezza altezza verso Est. Purtroppo per me è ancora bassa e spunta da dietro al tetto di casa solo alle 02:30 (orario riferito a fine giugno, ndr), per questo ho dovuto dividere le riprese in tre notti separate (menomale che la mia montatura fa tutto in automatico!).

                  Pensavo di dover collezionare almeno 10 ore di segnale, invece sono bastate 5 ore e 10 min per avere un risultato che mi soddisfa. Godetevela! Il Cigno è strapieno di bellezze come questa e forse a breve arrivano altre chicche» 🙂

                  Con un normale obiettivo fotografico adattato ad una camera astronomica si riesce ad entrare abbastanza a fondo nella nube molecolare del Cigno, un vastissimo complesso di gas e polveri che concorrono a creare nuove stelle.

                  Questa vista d’insieme nel cuore dell’omonima costellazione (la stella Sadr è il centro) mostra una zona ricca di oggetti di varia natura e bellissimi da fotografare al telescopio; due di questi sono indicati nei riquadri: si tratta della Crescent Nebula, una nube creata da una stella di Wolf-Rayet e la Nebulosa Tulipano, una regione di idrogeno coperta a tratti da filamenti di polveri e nubi oscure (nei pressi si trova anche Cygnus X1, un buco nero legato ad una stella in un sistema binario, i cui getti creano un’onda d’urto che nella foto è appena visibile).

                  Immagine nata dall’integrazione di 220 scatti da 1 min con teleobiettivo fotografico a 70mm f4 ed ASI 294 MC PRO

                  Tecnica HDR – Massimo di Fusco

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                    Figura 1. Schermata del processo HDRComposition di Pixinsight con i valori impostati di default.

                     

                    Figura 2. Schermata del processo HDRMultiscaleTransform di Pixinsight con i valori impostati di default.

                    Immagini HDR: quando e come comporle – n. 257 Coelum Astronomia

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                      La composizione HDR (High Dynamic Range) è una particolare tecnica fotografica che prevede una prima fase di acquisizione di diversi set di immagini a tempi di esposizione che vanno da pochi secondi a diversi minuti e una seconda parte di elaborazione per mettere insieme tutti i dati raccolti.

                      Una delle tante situazioni davanti alle quali può trovarsi un astrofotografo è infatti quella in cui nel campo inquadrato, in gergo tecnico FOV (Field Of View), ci sono aree o soggetti estremamente luminosi (una o più stelle, nuclei galattici, parti di nebulose) che tendono a saturare il sensore molto in fretta (nell’ordine di grandezza di secondi) e aree molto poco luminose che richiedono lunghe esposizioni per essere immortalate (nell’ordine di grandezza di minuti).

                      Non ci sono molti soggetti nel cielo notturno che necessitino di una composizione HDR ma il campo si allarga quando nell’inquadratura sono presenti una o più stelle molto luminose e si desidera, per un puro fattore estetico, che i loro nuclei non vengano sovraesposti. Situazione che si presenta tipicamente ad esempio negli ammassi stellari.

                      Se vuoi approfondire questa tecnica, non perdere l’approfondimento nella rubrica di Astrofotografia con l’articolo a cura di Massimo Di Fusco!

                      Lo trovi su COELUM n. 257 Agosto/Settembre

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                      Le Comete di Agosto 2022

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                      Massima luminosità per la K2 PanSTARRS

                      Un rapido aggiornamento sulla cometa che ci accompagna da diversi mesi!

                      Solo la “vecchia” C/2017 K2 PanSTARRS risulta appetibile brillando attorno all’ ottava magnitudine, valore che dovrebbe risultare il suo picco luminoso.
                      In agosto l’oggetto si abbasserà sempre più sull’orizzonte, trasferendosi dall’Ofiuco verso le chele dello Scorpione. Osservabile proficuamente non appena fa buio, sotto cieli bui è rilevabile senza grandi difficoltà anche in piccoli strumenti.
                      Negli ultimissimi giorni di agosto sfilerà molto vicina a Dschubba, la stella Delta dello Scorpione, che fungerà da ottimo punto di riferimento per trovarla.

                      Per finire riporto la mia ultima osservazione della cometa, risalente al 24 luglio: “L’oggetto, dal diametro di buone dimensioni, risulta piuttosto diffuso e poco condensato, appena più luminoso verso il centro. È una cometa che continua a non spiccare molto, dalla crescita lenta ma costante. Risulta Visibile al limite anche con il piccolo binocolo 10×50.’’

                      Credit in-the-sky.org

                      Nella cartina la posizione della K2 PanSTARRS in agosto alle 22.30 ora estiva. Le stelle più deboli sono di mag. 8.

                       

                      SAGITTARIUS A* in tutto il suo splendore – n. 257 Coelum Astronomia

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                        IL MOSTRO È FUORI DALLA TANA!
                        Il 12 maggio 2022 l’EHT annuncia la prima immagine del buco nero al centro della nostra galassia, la Via Lattea. Abbiamo chiesto alla dott.ssa Mariafelicia De Laurentis, Deputy Project Scientist e membro del consiglio scientifico dell’EHT, di raccontare per i lettori di Coelum la genesi di un simile risultato destinato a segnare la storia della ricerca astronomica.

                        Ne hanno parlato in molti: insomma “cos’è” questa immagine?

                        Al di là del suo indiscutibile valore scientifico, c’è da sottolineare che questo risultato  costituisce un emblematico caso di successo tecnologico. Se da un lato la possibilità di osservare il vorticoso comportamento della materia intorno all’orizzonte degli eventi di un buco nero ci ha infatti consentito di mettere alla prova le previsioni della relatività generale di Einstein in un cosiddetto regime di campo gravitazionale forte, dall’altro, l’accesso a tale informazione ha richiesto l’adozione di tecniche e sistemi di acquisizione e integrazione dei dati in grado di superare le difficoltà sperimentali legate alla distanza che separa SgrA* dal nostro pianeta, pari a circa 27.000 anni luce, e alla natura estremamente variabile di questo buco nero. Ostacoli superati grazie alla creazione di un telescopio virtuale delle dimensioni della Terra, attraverso l’utilizzo della rete di otto osservatori radio-astronomici, distribuiti su tutto il globo.

                        “Nelle immagini radio, i buchi neri appaiono come draghi sputafuoco. Alcuni sono possenti e con i loro getti producono fiamme altissime, visibili da molto lontano; altri sono deboli, fiacchi, e dalle loro gole fuoriesce solo una fiammella.
                        Ma i getti li producono quasi tutti, l’importante è concentrarsi sull’emissione all’altezza delle fauci, senza farsi impressionare dalle gigantesche fiamme dei grandi getti di plasma” [Mariafelicia De Laurentis]

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                        Previsioni attività solare – Agosto 2022

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                        Il mese appena trascorso ha visto protagonista la nostra stella con alcuni eventi intensi, protuberanze e macchie solari!
                        Scopriamo insieme le previsioni per Agosto!

                        Il ciclo solare 25 continua nella sua fase di crescita, ed anche nel mese di luglio ci ha regalato un’attività solare molto varia ed interessante.

                        Prima di entrare nel dettaglio del mese appena concluso, vediamo come di consueto un aggiornamento sulle previsioni a lungo termine per questo ciclo solare. Nella precedente edizione della rubrica avevamo menzionato la previsione ufficiale per il ciclo 25, pubblicata a Dicembre 2019 dal panel internazionale NOAA/NASA/ISES, che stimava un “sunspot number” massimo di 115±10 a Luglio 2025 ±8 mesi (https://www.swpc.noaa.gov/news/solar-cycle-25-forecast-update).
                        Se si tiene conto che un ciclo solare medio ha un “sunspot number” massimo attorno a 175, tale predizione corrispondeva ad una ciclo solare piuttosto debole ed in linea con quello precedente.

                        Si è mostrato come l’andamento attuale del ciclo solare mostrasse una crescita significativamente più rapida rispetto a quella prevista. Nel grafico seguente (prodotto utilizzando il sito del NOAA https://www.swpc.noaa.gov/products/solar-cycle-progression) è visibile nel dettaglio come la crescita attuale sia compatibile con una correzione (corrispondente alla curva grigia) della previsione ufficiale (in rosso), in cui il picco massimo viene anticipato di sei mesi ed aumentato di 10. Tale correzione è in effetti ai margini dell’intervallo di confidenza della previsione originale. Si conferma quindi un andamento superiore alle previsioni iniziali, ma che comunque resterà probabilmente al di sotto del ciclo solare medio.

                        Report del mese scorso – Luglio 2022

                        Passiamo in rassegna gli aspetti salienti dell’attività solare dello scorso mese (Luglio 2022), osservando cosa è avvenuto a livello delle macchie solari. L’animazione mostra l’evoluzione delle macchie solari a parte dal 27 Giugno fino al 21 Luglio.

                        Possiamo vedere come il mese di Luglio sia stato caratterizzato da una presenza ininterrotta di macchie solari, tra cui spiccano quelle nelle regioni attive 3053 e 3057 (emisfero Nord) e nella regione attiva 3055 (emisfero Sud). Anche per quanto riguarda le strutture visibili sulla cromosfera (come filamenti e protuberanze) le soddisfazioni non sono mancate.

                        Un esempio è dato da un’immagine nella lunghezza d’onda dell’idrogeno alfa (6562.8 Å) prodotta dal sottoscritto con telescopio solare Daystar Solar Scout DS 60/930 e fotocamera Fujifilm X-T30. L’immagine (a falsi colori e luminanza invertita) si riferisce al 13 Luglio e mostra, oltre alle macchie solari osservabili anche in luce bianca, un discreto numero di protuberanze e soprattutto di filamenti anche molto estesi.
                        In particolare il filamento nel quadrante Nord-Est è stato protagonista un paio di giorni dopo (il 15 Luglio) di una spettacolare eruzione mostrata nell’animazione, prodotta sulla base di immagini nella lunghezza d’onda di 304 Å (estremo ultravioletto) dal satellite Solar Dynamics Observatory della NASA.

                        Credits: NASA/SDO and the AIA, EVE, and HMI science teams

                        Questo ci porta infine a parlare degli eventi più intensi come brillamenti ed eruzioni solari. L’immagine qui sotto (prodotta utilizzando il sito https://www.polarlicht-vorhersage.de/goes-archive) mostra il flusso di raggi X dal 27 Giugno fino al 21 Luglio. Possiamo vedere come il flusso dei raggi X sia stato mediamente intenso soprattutto nella seconda metà del mese.
                        In particolare sono avvenuti diversi brillamenti solari di classe M, tra cui un primo evento di lunga durata il giorno 9 Luglio che ha interessato la regione attiva 3053 e che ha prodotto una espulsione di massa coronale (https://watchers.news/2022/07/09/long-duration-m2-5-solar-flare-produced-partial-halo-cme-glancing-blow-possible/) ed il secondo il giorno 15 Luglio legato proprio all’eruzione del filamento molto esteso di cui abbiamo già parlato sopra.

                        Coelum Astronomia 25 anni – Edizione Limitata – Prevendita!

                        Arriva il progetto editoriale per celebrare

                        25 anni di pubblicazioni di Coelum Astronomia.

                        In occasione dei festeggiamenti per la ricorrenza dei 25 anni di pubblicazioni di Coelum Astronomia, la redazione sta lavorando ad un progetto editoriale esclusivo dedicato alla ricorrenza con distribuzione prevista per la fine di Agosto.

                        Nelle 180 pagine del volume si ripercorrerà la Storia dell’Astronomia di un quarto di secolo narrata attraverso le copertine vivaci e affascinanti dei numeri di Coelum dal prestigioso n°1 di settembre 1997 fino ai mesi attuali.

                        Le missioni partite ed atterrate, i grandi dubbi cosmologici, le tecniche di osservazione, i grandi appuntamenti astronomici, congiunzioni, eclissi, sciami meteoritici. I grandi protagonisti dell’esplorazione e l’elogio ai grandi scienziati del passato. Le comete, un banco di prova importante per tutti gli appassionati di astrofotografia, le immagini affascinanti dell’Hubble Space Telescope. Le idee grafiche per rappresentare ciò che si può solo immaginare e Rosetta, perché poi alla fine anche l’impossibile si può catturare.

                        Le copertine dei numeri usciti, suddivise per anno, saranno affiancate dai nomi degli autori e collaboratori che hanno contribuito ad ogni singolo numero e, per ogni anno, in chiusura una piccola chicca.

                        Il volume da collezione sarà reso ancora più prezioso dalle testimonianze dei protagonisti artefici del grande successo della testata.

                        EDIZIONE LIMITATA – TERMINE PREVENDITA 20 AGOSTO

                        RISERVA LA TUA COPIA ORA!

                        Luna di Agosto 2022

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                        Dopo la meravigliosa Luna al perigeo di Luglio,
                        scopriamo insieme cosa ci aspetta nel mese di Agosto!

                        Superato il Novilunio di fine Luglio (il 28 alle 19:55) con l’avanzare della fase crescente inizierà Agosto. La prima occasione utile per guardare la Luna col telescopio sarà proprio nella prima serata di questo mese, anche se il nostro satellite si troverà ormai all’altezza di soli +14° e visibile fino alle 22:36 quando scenderà sotto l’orizzonte.
                        Nel caso specifico la Luna sarà in fase di 4 giorni e sulla sua superficie si potranno visitare le innumerevoli strutture esistenti fra il bordo orientale ed il terminatore, dalle vaste aree basaltiche di colore scuro dei mari Crisium e Fecounditatis in posizione centrale oltre ai settori nordest e sudest fino alle rispettive cuspidi nord e sud.

                        Alle ore 13:06 del 5 Agosto la Luna sarà in Primo Quarto ma a -10° sotto l’orizzonte, mentre nella medesima serata si renderà perfettamente visibile dalle ore 21:00 circa in poi con un’altezza iniziale di +25° fino a poco oltre la mezzanotte del 6 Agosto, quando andrà a tramontare.

                        Mare Frigoris

                        Essendo ormai assodato come la forma di gran parte dei mari lunari sia prevalentemente circolare (strettamente legata alla dinamica della loro formazione) in questo numero intendo portare all’attenzione dei lettori un’area del nostro satellite che con la citata “forma circolare” non ha proprio nulla a che vedere. Si tratta infatti del mare Frigoris, un’antichissima struttura la cui origine viene ricondotta al periodo geologico Pre Imbriano, collocato da 4,5 a 3,8 miliardi di anni fa e situata nel settore settentrionale, con una superficie complessiva di 440.000 kmq esteso in senso est-ovest con una lunghezza totale di circa 1800 km dal settore nordest fino al Sinus Roris, con una larghezza variabile da un minimo di 70/80 km fino ad un massimo di circa 260 km.

                        Nel caso specifico, in fase di Primo Quarto, è possibile individuarne un tratto di 1100 km esteso dall’area ad ovest del cratere Endymion fino al cratere Plato, venendo così a costituire una sorta di separazione fra il settore più settentrionale del nostro satellite e le imponenti strutture geologiche situate in prossimità del margine nord dei mari Imbrium e Serenitatis, oltre che del vicino Lacus Mortis con i crateri Plato, Aristoteles e le Alpi.

                        In considerazione della collocazione geologica di Frigoris ne deriva che molto probabilmente si tratta della porzione di una gigantesca struttura preesistente rispetto al vicino mare Imbrium al quale viene assegnato un periodo di formazione risalente all’Imbriano Inferiore, collocato in prossimità dei 3,8 miliardi di anni ma non oltre. Ulteriori porzioni del mare Frigoris si potranno osservare contestualmente all’avanzare del terminatore verso occidente.

                        Luna in Plenilunio

                        La fase di Luna crescente culminerà col Plenilunio del 12 Agosto alle ore 03:36 mentre si troverà ad un’altezza di +20°. Nel caso specifico la distanza dal nostro pianeta sarà di 359444 km e con diametro apparente di 33,24’. Per chi intendesse effettuare osservazioni col telescopio segnalo che la serata precedente, 11 Agosto, la Luna sorgerà alle ore 20:29 rendendosi pertanto visibile fino all’alba del mattino seguente quando tramonterà contestualmente al sorgere del Sole. Per gli appassionati delle zone di librazione segnalo che nella medesima serata/nottata tale fenomeno avrà il suo massimo lungo il bordo nordest.

                        Avviata la fase di Luna calante, alle ore 06:36 del 19 Agosto il nostro satellite sarà in Ultimo Quarto. Per effettuare osservazioni di questa sempre interessante anche se scomoda fase lunare consiglierei la serata immediatamente precedente, il 18 Agosto, quando alle ore 23:34 sorgerà in fase di 21 giorni e sarà visibile fino alle prime luci dell’alba, pochi minuti prima dell’Ultimo Quarto.

                        Gruppi montuosi da osservare

                        Orientato il telescopio in prossimità del confine tra mare Imbrium e oceanus Procellarum focalizziamo ora l’attenzione su tre piccoli gruppi montuosi di modeste dimensioni, forse a volte anche snobbati, ma non per questo meno meritevoli almeno di una visita. Si tratta dei monti Delisle, La Hire e Vinogradov relativamente isolati fra queste immense distese basaltiche e di cui se ne è ipotizzata l’eventuale sovrapposizione su elementi artificiali del nostro pianeta.

                        Iniziando col Mons Delisle, caratterizzato da una forma allungata estesa per 51 km in senso nord-sud e con un’altezza di 1000 mt, il cerchio giallo centrato sulla città di Roma va interpretato come l’effettiva estensione dell’area ipoteticamente occupata da tale struttura.
                        Un altro interessante gruppo montuoso isolato nel mare Imbrium è
                        Mons La Hire esteso per una lunghezza di 20 km ed alto 1700 mt. Centrandone in questo caso l’immagine sulla città di Milano l’area che ipoteticamente andrebbe ad occupare è delimitata dal cerchio giallo inglobando le località indicate sulla rispettiva immagine di riferimento.
                        Analogamente anche il massiccio montuoso di Mons Vinogradov di 26 km di lunghezza e costituito da varie vette alte fino a 1400 mt è stato centrato sulla città di Milano ottenendone un’area ipoteticamente occupata da tale struttura delimitata da una circonferenza (cerchio giallo) comprendente le località indicate sulla specifica immagine. E’ importante notare come questi modesti rilievi montuosi, che all’oculare rimangono comunque piccoli dettagli anche se osservati ad elevati poteri di ingrandimento, una volta realizzata la virtuale sovrapposizione su elementi del nostro pianeta potremo constatare come la loro effettiva estensione assuma una ben differente percezione rispetto all’osservazione al telescopio.

                        Il progredire della fase di Luna calante porterà progressivamente il nostro satellite a rendersi visibile solamente nelle più lontane ore della notte fino al Novilunio del 27 Agosto alle ore 10:17 quando, analogamente allo scorso mese di Luglio, immediatamente ripartirà un nuovo ciclo lunare chiudendo Agosto con le prime sottili falci di Luna.

                        Le Falci lunari di Agosto

                        Per gli appassionati di falci lunari il primo appuntamento è per la nottata del 23 Agosto quando alle ore 02:12 sorgerà una falce di 25,2 giorni sulla cui superficie non mancheranno le occasioni per andare alla ricerca di interessanti dettagli. Infatti Aristarchus Plateau si troverà proprio in prossimità del terminatore così come l’affollata regione vulcanica delle Marius Hills, oltre allo spettacolare quartetto costituito dai crateri Schickard, Nasmyth, Phocylides, Wargentin fino all’estremo sudovest col vastissimo Bailly che con i suoi 311 km di diametro è il più esteso cratere visibile sull’emisfero lunare rivolto verso la Terra.

                        Da non dimenticare una sosta sulla cosiddetta isola nera del cratere Grimaldi, noto per il notevole contrasto delle sue scure rocce basaltiche rispetto agli altipiani circostanti. Una citazione la meritano anche le rispettive cuspidi nord e sud.
                        La notte successiva, il
                        24 Agosto, alle ore 03:09 sorgerà una falce di 26,3 giorni con la possibilità di individuare sulla sua superficie una netta distinzione fra gli scuri basalti di Procellarum a ovest-nordovest e la più elevata albedo delle rocce anortositiche degli altipiani ad ovest-sudovest, dividendo praticamente in due parti distinte questa falce lunare.

                        Alle ore 04:09 del 25 Agosto sorgerà una sottile falce di 27,3 giorni. Su quella che ormai si sarà ridotta ad una ristretta porzione di suolo lunare illuminata dal Sole sarà comunque possibile individuare le principali strutture geologiche delimitate dal bordo lunare ad occidente e dalla linea del terminatore ad oriente.
                        Infine nella tarda nottata del
                        26 Agosto sorgerà alle ore 05:12 una ancora più sottile falce di 28,4 giorni, ma in questo caso ci sarà solo il tempo per alcune veloci riprese fotografiche prima che prevalga il sorgere del Sole.

                        Per quanto riguarda la Luna crescente, alle ore 20:43 del 28 Agosto tramonterà una sottile ma problematica falce di 1,4 giorni per la quale sarà importante attuare ogni possibile precauzione per non intercettare la luce solare.
                        Anche nella successiva serata del
                        29 Agosto avremo a disposizione una falce di 2,4 giorni che prima del suo tramonto previsto per le ore 21:04 dovremo scandagliare abbastanza velocemente, in quanto il tempo a disposizione non sarà molto. Per questa tipologia di osservazioni, oltre agli ormai noti parametri osservativi, risulterà determinante disporre di un orizzonte il più possibile libero da ostacoli.

                        Librazioni di Agosto

                        (In ordine di calendario, per i dettagli vedere le rispettive immagini)

                        Si precisa che, per ovvi motivi, non vengono indicati i giorni in cui i punti di massima Librazione si discostano dalla superficie lunare illuminata dal Sole.

                        Librazioni Regione Polare Nord:

                        • 10 Agosto. Fase 13,6 giorni – Massima Librazione: nord cratere Meton.
                        • 11 Agosto. Fase 14,6 giorni – Massima Librazione: nordest cratere Cusanus.

                          Librazioni del 10-11 agosto. Mappe di F. Badalotti su immagini tratte dal globo di “Virtual Moon Atlas”

                        Librazioni Settore Nordest:

                        • 12 Agosto. Fase 15,5 giorni – Massima Librazione: nord mare Humboldtianum.

                          Librazioni del 12 agosto. Mappe di F. Badalotti su immagini tratte dal globo di “Virtual Moon Atlas”

                        Librazioni Settore Sud-Sudovest:

                        • 25 Agosto. Fase 27,3 giorni – Massima Librazione: Sud cratere Drygalski.
                        • 26 Agosto. Fase 28,4 giorni – Massima Librazione: Sud cratere Bettinus

                          Librazioni del 25-26 agosto. Mappe di F. Badalotti su immagini tratte dal globo di “Virtual Moon Atlas”

                        Le Prime Immagini dal JWST – approfondimenti a cura degli Astrofili Faenza

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                        COMUNICATO STAMPA

                        Le Prime Immagini dal Telescopio Webb
                        con Fabio Ortolani – Gruppo Astrofili Faenza

                        Giovedì 11 agosto torna l’appuntamento mensile aperto al pubblico del Gruppo Astrofili Faenza, presso la sede in via Zauli Naldi 2 a Faenza.
                        L’incontro sarà anche trasmesso in diretta su YouTube, e sarà la quattordicesima puntata della serie “Usciamo a Riveder le Stelle“.

                        Dalle 21:00 Fabio Ortolani, fisico e socio del Gruppo Astrofili Faenza, parlerà del James Webb Space Telescope, mostrando e commentando le prime immagini.

                        Questo intervento sarà anche trasmesso in diretta su YouTube dalle 21:00, all’indirizzo
                        https://youtube.com/astrofaenza/live
                        Successivamente alla diretta, il video potrà essere visto all’indirizzo
                        https://youtu.be/NrS5WUNM-tk

                        A seguire, dalle 22:00, condizioni meteo permettendo, osservazione guidata del cielo, ad occhio nudo e con i binocoli e i telescopi a disposizione dell’associazione.

                        Per motivi organizzativi, per partecipare dal vivo è gradita la prenotazione attraverso i contatti disponibili sul sito https://www.astrofaenza.it

                        Le Prime Immagini dal Telescopio Webb
                        Il 12 luglio sono state pubblicate le prime immagini ufficiali provenienti dal Telescopio Spaziale James Webb (non perdere l’articolo Coelum: Eccole le prime immagini del James Webb Telescope)
                        Sono immagini molto nitide e spettacolari e forniscono molte più informazioni rispetto ai telescopi precedenti. Verranno discusse mettendo in evidenza gli aspetti tecnici e le informazioni scientifiche che il nuovo telescopio può fornire.
                        Sono state ideate tecniche di osservazione innovative e per il momento esclusive, per sfruttare al massimo le potenzialità del telescopio, e che potranno avere ricadute in altri progetti.

                        Segui la diretta: prima passeggiata spaziale per Samantha Cristoforetti!

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                        Prima passeggiata spaziale per Samantha Cristoforetti: sarà la prima donna europea della storia ad uscire dalla Stazione Spaziale Internazionale per un’attività extraveicolare insieme al cosmonauta Oleg Artemyev!

                        Samantha Cristoforetti e il suo collega Oleg Artemyev, dell’agenzia spaziale russa Roscosmos, usciranno dall’ISS alle ore 16 per effettuare una passeggiata spaziale, la prima per una donna europea nella storia.
                        Affrontare un’attività extraveicolare (EVA) richiede settimane di grande lavoro e preparazione minuziosa per svolgere tutti i compiti al meglio. Prima della partenza l’ingegnere e astronauta russo Sergej Korsakov fornirà supporto alla coppia, che dovrà portare a termine tre tasks:

                        1.  rilasciare in orbita 10 nanosatelliti per raccogliere dati durante l’EVA;
                        2. installare l’hardware necessario nella camera di compensazione del modulo russo Nauka che, oltre ad essere un laboratorio, sarà un punto di aggancio per le navette;
                        3.  completare il montaggio del Braccio Robotico Europeo.

                        Il braccio robotico apre la strada ad un nuovo modo di operare alle macchine autonome nel complesso orbitale.
                        Sarà in grado di svolgere molte attività in modo automatico o semiautomatico, potrà essere comandato sia dall’interno che dall’esterno della Stazione e sarà possibile programmarne il lavoro in anticipo.

                        Le specifiche del Braccio Robotico Europeo. Credit: ESA

                        Samantha trascorrerà del tempo per assicurarsi che lo schermo protettivo sulla fotocamera del braccio sia pulito abbastanza da consentire ad una luce laser di guidare il braccio per afferrare e muoversi.

                        «Ancora una volta Samantha è un’apripista», dice all’Ansa l’astronauta Luca Parmitano, che seguirà la passeggiata spaziale di domani dal centro di controllo della Nasa a Houston. «La ringrazio per questo suo ruolo nel dimostrate a tutti, donne e uomini, che cosa sono la determinazione e l’impegno nel raggiungere un obiettivo».

                        La diretta

                        Aperta la prevendita di Coelum 257 agosto/settembre

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                        Coelum Astronomia n°257

                        agosto-settembre 2022

                        in uscita il 26 luglio 2022

                        PREVENDITA

                        In spedizione dal 26 luglio il numero 257 di Coelum Astronomia di agosto/settembre 2022.
                        Ecco un’anteprima dei contenuti di questo numero!

                        LA COPERTINA

                        Il n. 257 dedica la propria copertina ad un’immagine già entrata nella storia: il James Webb’s Deep Field, la prima immagine operativa del telescopio spaziale che mostra l’Universo primordiale con la più alta risoluzione mai scattata.
                        Un numero ricco di novità e attesi ritorni come la rubrica Hanc Marginis, in cui l’autrice Paola Giorgini racconta vicende storiche svelando aneddoti, curiosità e sfumature legate al mondo dell’astronomia!
                        In copertina anche:
                        Guida alla composizione di immagini HDR di Massimo di Fusco; Sagittarius A*: Il mostro è stato smascherato? a cura di Mariafelicia De Laurentis.

                        Uno spazio speciale è occupato dai festeggiamenti per i 25 anni di Coelum: copertine e racconti di un percorso costruito insieme a tutti voi lettori ✨

                        All’interno della rivista nuove rubriche, approfondimenti e curiosità sul mondo delle stelle!
                        Scopri tutti i dettagli:
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                        Un buco nero ‘dormiente’ come vicino di casa: la nuova incredibile scoperta

                        COMUNICATO STAMPA
                        ESO European Southern Observatory

                        Un’equipe di esperti internazionali, già noti come la “Polizia dei Buchi Neri” per aver sfatato diverse “scoperte” (poi rivelatesi non attendibili), hanno trovato un buco nero di massa stellare nella Grande Nube di Magellano, una galassia vicina alla nostra.

                        «Per la prima volta, il nostro gruppo si è riunito per discutere la scoperta di un buco nero, invece di eliminarne uno!»

                        Così commenta il leader dello studio, Tomer Shenar.

                        L’ulteriore peculiarità emersa è che la stella che ha dato origine a questo buco nero è scomparsa senza lasciare alcun segno di una potente esplosione.

                        Perché la scoperta è così incredibile

                        «Abbiamo identificato il classico ago nel pagliaio», afferma Shenar, che ha iniziato lo studio presso KU Leuven in Belgio e ora è un Marie-Curie Fellow presso l’Università di Amsterdam, nei Paesi Bassi.

                        Sebbene siano stati proposti altri candidati buchi neri simili a questo, l’equipe è convinta che questo sia il primo buco nero di massa stellare ‘dormiente’ ad essere individuato in modo inequivocabile al di fuori della nostra galassia. Ha una massa di almeno nove volte la massa del Sole e orbita intorno a una stella blu molto calda che pesa 25 volte la massa del Sole.

                        I buchi neri dormienti sono particolarmente difficili da individuare poiché non interagiscono molto con l’ambiente circostante.

                        I buchi neri di massa stellare si formano quando le stelle massicce terminano la propria vita e collassano a causa della propria gravità. In un sistema binario, un sistema di due stelle che ruotano l’una attorno all’altra, questo processo lascia un buco nero in orbita con una stella compagna luminosa (come si può vedere nel video, credit: ESO).

                        Il buco nero si definisce ‘dormiente‘ se non emette alti livelli di raggi X, che è il modo in cui tali buchi neri vengono in genere rilevati.

                        «È incredibile che non conosciamo quasi nessun buco nero dormiente, visto quanto li credono comuni diversi astronomi», spiega il coautore Pablo Marchant di KU Leuven.

                        Nella tana della tarantola

                        La scoperta è stata fatta grazie a sei anni di osservazioni ottenute con il VLT (Very Large Telescope) dell’ESO (European Southern Observatory).

                        La Nebulosa Tarantola è la struttura più spettacolare della Grande Nube di Magellano (credit ESO)

                        Per trovare VFTS 243 (così è stato denominato), sono state studiate quasi 1000 stelle massicce nella regione della Nebulosa Tarantola della Grande Nube di Magellano, cercando quelle che avrebbero potuto avere un buco nero come compagna. Identificare queste compagne come buchi neri è molto difficile, poiché esistono molte spiegazioni alternative.

                        «Da più di due anni stiamo cercando questi sistemi binari di buchi neri», spiega la coautrice Julia Bodensteiner, ricercatrice presso l’ESO in Germania. «Ero molto emozionata quando ho sentito parlare di VFTS 243, che secondo me è il candidato più convincente segnalato fino a oggi».

                        «Come ricercatore che ha smascherato potenziali buchi neri negli ultimi anni, ero veramente scettico a proposito di questa scoperta», le parole di Shenar. Lo scetticismo era condiviso dal coautore Kareem El-Badry del Center for Astrophysics | Harvard & Smithsonian negli Stati Uniti, che Shenar chiama il “distruttore di buchi neri“.

                        «Quando Tomer mi ha chiesto di ricontrollare le sue scoperte, ho avuto i miei dubbi. Ma non sono riuscito a trovare una spiegazione plausibile per i dati che non coinvolgessero un buco nero», spiega El-Badry.

                        La scoperta consente inoltre all’equipe uno sguardo singolare sui processi che accompagnano la formazione dei buchi neri. Gli astronomi ritengono che un buco nero di massa stellare si formi quando il nucleo di una massiccia stella morente collassa, ma non è ancora chiaro se questo sia accompagnato o meno da una potente esplosione di supernova.

                        «La stella che ha formato il buco nero in VFTS 243 sembra essere completamente collassata, senza alcun segno di una precedente esplosione», spiega Shenar. «Recentemente sono emerse prove di questo scenario di ‘collasso diretto’, ma il nostro studio fornisce probabilmente una delle indicazioni più dirette, con enormi implicazioni sull’origine della fusione di buchi neri nel cosmo».

                         

                        Eccole le prime immagini del James Webb Telescope

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                        5 imaigni jwst
                        L’attesa è ormai terminata: ecco le prime immagini spettacolari del James Webb Telescope

                        Sono arrivate le prime immagini catturate dal JWST. Dopo la’nterpima di questa notte annunciata dal presidente Biden nel corso di una conferenza stampa, durante la diretta NASA delle 16:30 ora italiana sono state presentate le prime immagini ottenute dal telescopio JWST.

                        Ci sono voluti 18 anni di preparativi, di rinvii, di imprevisti ma alla fine ecco lo spettacolare risultato, ben 5 immagini che mostrano la potenza di indagine di questo sensazionale strumento.

                        Ecco a seguire Gli obiettivi scelti:

                        Nel dettaglio le prime immagini in arrivo riguardano:

                        • La Nebulosa della Carena: è una delle nebulose più grandi e luminose del cielo, distante da noi circa 7600 anni luce. Stelle molti più grandi del Sole sono ospitate nella regione occupata dalla nebulosa.

                        Nebuolosa Carena

                        • Lo spettro del pianeta Wasp-96 b: un pianeta gigante gassoso extrasolare che orbita attorno alla sua stella in tre giorni e mezzo, distante da noi circa 1000 anni luce. É stato scoperto nel 2014 e possiede la metà della massa di Giove. Dallo spettro in evidenze le possibili traccie d’acqua!

                        spettro wasp

                        • Nebulosa anello del sud: è una nebulosa planetaria circondata da stelle che hanno esaurito il loro ciclo vitale, distante 2000 anni luce da noi, visibile nel cielo australe. Immagine da Webb’s Near-Infrared Camera (NIRCam) a sinistra, e da Webb’s Mid-Infrared Instrument (MIRI) a destra

                        Nebulosa Anello del Sud

                        • Il quintetto di Stephan: primo gruppo compatto di galassie scoperto nel 1877 a 290 milioni di anni luce rispetto alla Terra, nella costellazione di Pegaso. Quattro di queste galassia danzano tra loro spinte dalla gravità reciproca, deformandosi nel tempo.

                        • SMACS 0723 Il telescopio spaziale James Webb ha prodotto l’immagine a infrarossi più profonda e nitida dell’universo lontano fino ad oggi. Conosciuta come il “Webb’s First Deep Field l’immagine rappresenta l’ammasso di galassie SMACS 0723 ed è traboccante di dettagli! Per la prima volta sono apparse migliaia di galassie, inclusi oggetti più deboli mai osservati nell’infrarosso. Questa porzione del vasto universo ha le dimensioni circa di un granello di sabbia tenuto alla distanza di un braccio da una persona a terra!James Webb Prima immagine

                        Il James Webb Telescope è uno strumento che opera nella radiazione infrarossa per studiare l’Universo durante la sua fase di formazione primordiale, comprendere l’evoluzione delle galassie e osservare la composizione delle atmosfere dei pianeti extrasolari. Non deve stupire che gli oggetti su cui il telescopio ha puntato il proprio sguardo ricalchino questi obiettivi e nonostante il telescopio analizzi galassie, nebulose e pianeti nell’infrarosso, le immagini sono state convertite nello spettro del visibile e mostrate quindi dalla Nasa a colori per tutti gli appassionati.

                        Durante la diretta collegati Francia, Italia, India, Israele, Germania, Canada e naturalmente NASA Goddard, JPL.  In studio ad annunciare e spiegare il valore delle immagini selezionate Jane Rigby Director Scientific Webb. 

                        Nelle prossime settimane avremo modo di valorizzare ogni singolo risultato scientifico analizzando ogni singola immagine nel dettaglio. Seguite Coelum Astronomia!

                        Per gli approfondimenti di rimandiamo al dossier di oltre 20 pagine dedicato al telescopio JWST pubblicato nel numero 255 di Coelum Astronomia

                        Qui la versione cartacea acquistabile e Qui la versione digitale per gli utenti scritti.

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                        Un numero da non perdere! All’interno:

                        • LE PRIME IMMAGINI DEL JAMES WEBB TELESCOPE
                        • CATTURATO IL BUCO NERO AL CENTRO DELLA NOSTRA GALASSIA approfondimento a cura della dott.ssa Mariafelica De Laurentis
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                        Il James Webb Telescope apre gli occhi!

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                        L’attesa è ormai terminata: il James Webb Telescope è pronto a mostrarci le sue prime immagini!

                        La Nasa è pronta a mostrare al mondo le prime immagini degli oggetti cosmici su cui il telescopio James Webb ha puntato i proprio occhi. Gli obiettivi selezionati sono stati scelti da un comitato internazionale di rappresentanti delle tre agenzie spaziali che collaborano alla missione: NASA, ESA e CSA.
                        Il rilascio di queste prime immagini segna l’inizio ufficiale delle operazioni scientifiche del Webb!

                        👉👉👉👉Questa sera l’articolo completo con tutti i dettagli scientifici e le note dei ricercatori dopo la conferenza stampa. Segui la diretta su www.coelum.com 

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                        La prima immagine

                        Il telescopio spaziale James Webb ha prodotto l’immagine a infrarossi più profonda e nitida dell’universo lontano fino ad oggi. Conosciuta come il “Webb’s First Deep Field l’immagine rappresenta l’ammasso di galassie SMACS 0723 ed è traboccante di dettagli!
                        Per la prima volta sono apparse migliaia di galassie, inclusi oggetti più deboli mai osservati nell’infrarosso. Questa porzione del vasto universo ha le dimensioni circa di un granello di sabbia tenuto alla distanza di un braccio da una persona a terra!
                        Ecco la meravigliosa immagine:

                        James Webb Prima immagine
                        Webb’s First Deep Field.
                        Credits: NASA, ESA, CSA e STScI

                        Gli obiettivi scelti

                        Il James Webb Telescope è uno strumento che opera nella radiazione infrarossa per studiare l’Universo durante la sua fase di formazione primordiale, comprendere l’evoluzione delle galassie e osservare la composizione delle atmosfere dei pianeti extrasolari. Non deve stupire che gli oggetti su cui il telescopio ha puntato il proprio sguardo ricalchino questi obiettivi.
                        Nel dettaglio le prime immagini in arrivo riguardano:

                        • La Nebulosa della Carena: è una delle nebulose più grandi e luminose del cielo, distante da noi circa 7600 anni luce. Stelle molti più grandi del Sole sono ospitate nella regione occupata dalla nebulosa.
                        • Lo spettro del pianeta Wasp-96 b: un pianeta gigante gassoso extrasolare che orbita attorno alla sua stella in tre giorni e mezzo, distante da noi circa 1000 anni luce. É stato scoperto nel 2014 e possiede la metà della massa di Giove.
                        • Nebulosa anello del sud: è una nebulosa planetaria circondata da stelle che hanno esaurito il loro ciclo vitale, distante 2000 anni luce da noi, visibile nel cielo australe.
                        • Il quintetto di Stephan: primo gruppo compatto di galassie scoperto nel 1877 a 290 milioni di anni luce rispetto alla Terra, nella costellazione di Pegaso. Quattro di queste galassia danzano tra loro spinte dalla gravità reciproca, deformandosi nel tempo.

                        Nonostante il telescopio analizzi galassie, nebulose e pianeti nell’infrarosso, le immagini verranno convertite nello spettro del visibile e mostrate quindi dalla Nasa a colori per tutti gli appassionati.

                        Per gli approfondimenti di rimandiamo al dossier di oltre 20 pagine dedicato al telescopio JWST pubblicato nel numero 255 di Coelum Astronomia

                        Qui la versione cartacea acquistabile e Qui la versione digitale per gli utenti scritti.

                        Satellite modulare Cubesat con Payload ottico tutto italiano

                        Officina stellare. Nome più bello non poteva essere trovato per accompagnare la nascita di quella che nel tempo sarebbe poi diventata la prima Space Factory italiana: una realtà ad alto tasso tecnologico e in forte espansione nel mercato internazionale, un’azienda con circa 70 dipendenti e con uno spazio di produzione superiore ai 4000 metri quadri.

                        È questa la storia di Officina Stellare, nata nel 2009 grazie alla convergenza di tre forti personalità come quelle di Giovanni Dal Lago, Gino Bucciol e Riccardo Gianni. I primi due conosciutissimi anche dai lettori di Coelum Astronomia per essere stati tra i fondatori e primi collaboratori di questa rivista.

                        Nel 2009 si partì con l’idea di produrre telescopi e strumentazione ottica accessoria in grado di sfruttare fino in fondo la tecnologia esistente, con costi e tempi di produzione ridotti rispetto a quelli dei competitor.

                        Nell’immagine: Il Wide Field Mufara è un telescopio di un 1 metro di diametro installato ad Isnello nel Parco delle Madonie, 1865 msl. È utilizzato per osservazioni astronomiche a largo campo di ricerca dei NEO, (Near Earth Objects)

                        La cura maniacale nei particolari e l’estrema precisione della lavorazione opto-meccanica permette ben presto a Officina Stellare di avere a che fare con clienti sempre più importanti, e di crescere al di fuori degli ambiti istituzionali.

                        In breve tempo non si tratterà più di costruire solo strumenti per la ricerca astronomica di livello e legata alle esigenze di strutture osservative legate a terra…

                        Nell’immagine: il Collimatore 800 mm Airbus

                        Solo per fare un esempio, nel 2015 l’azienda verrà contattata da un’importante istituzione per la realizzazione di un telescopio spaziale. Uno strumento realizzato con rapidità e costi ridotti da Officina Stellare, e che è stato poi effettivamente lanciato nello spazio e posizionato su un satellite!

                        Una svolta importante, che per l’azienda segna l’ingresso nel settore della new space economy, un campo enormemente più vasto e più ricco di opportunità rispetto a quello delle agenzie spaziali governative. In seguito alla democratizzazione dello spazio infatti, sempre più aziende private scelgono di ricercare applicazioni commerciali in quest’ambito.

                        Un mare vastissimo, in cui le competenze tecniche e l’elasticità produttiva di Officina stellare fanno ben presto dell’azienda veneta un polo di attrazione, con l’acquisizione di altre piccole realtà del settore come Dynamic Optics e ThinkQuantum, la prima attiva nella realizzazione di ottiche adattive per diversi campi di applicazione, la seconda nei settori strategici della cybersecurity e delle comunicazioni criptate su base quantistica.

                        L’azienda ha consolidato negli anni le proprie competenze in ambito spazio lavorando ad ambiziosi progetti tuttora in corso ed è proprio grazie alle nuove competenze acquisite sul campo che Officina Stellare è riuscita ad aggiudicarsi, in cordata con altre realtà del settore, un bando di straordinaria importanza come quello promosso dalla Regione Veneto per la realizzazione di un satellite CUBESAT con ottiche di alta qualità.

                        Un cubesat è un tipo di satellite miniaturizzato avente forma cubica, volume di 1 dm³ e massa non superiore a 1,33 kg. Le specifiche dei cubesat sono state studiate per raggiungere diversi obiettivi.

                        • La semplificazione della struttura del satellite rende possibili la progettazione e la costruzione di satelliti funzionanti con un costo basso.
                        • La standardizzazione dell’interfaccia tra il lanciatore ed il carico utile riduce inoltre il lavoro necessario per accoppiare il satellite con il lanciatore.
                        • L’unificazione tra carichi e lanciatori permette di cambiare velocemente il satellite da lanciare, consentendo di modificare il carico in breve tempo.

                        Ormai, i cubesat stanno rivoluzionando l’osservazione della Terra e dello spazio, tanto che la Nasa li ha già impiegati con successo persino in una missione nell’orbita di Marte.

                        Secondo quanto richiesto dalle specifiche del bando, il satellite dovrà essere qualificato, testato in tutti i sottosistemi e pronto ad essere lanciato e utilizzato nello spazio per acquisizione e trasmissione di immagini del pianeta a terra.

                        Schema del progetto oggetto del bando

                        E’ davvero incredibile pensare come tutto ciò sia nato dalla comune passione per l’astronomia di tre amici che hanno saputo interpretare al meglio la richiesta sempre più pressante di innovazione nel campo della strumentazione astronomica.

                        Che altro dire? Beh, soltanto che restiamo in attesa della data del lancio!

                        Per sapere di più sull’azienda www.officinastellare.com

                        Asteroid Day 2022: storia ed eventi live

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                        L’Asteroid Day ritorna in presenza in Lussemburgo dopo due anni di dirette streaming, con tantissimi eventi dedicati in tutto il mondo, Italia compresa!

                        Il 30 giugno si celebra l’Asteroid Day, una ricorrenza che ha lo scopo di sensibilizzare il pubblico sul rischio degli impatti degli asteroidi nel nostro pianeta e su quali opportunità questi piccoli corpi celesti possano offrirci per il futuro.
                        Numerosi sono gli eventi, gli spazi, gli incontri organizzati in modo indipendente in tutto il mondo da agenzie spaziali, università, musei ed altri enti. Anche in Italia il programma è ricco di occasioni per conoscere meglio passato, presente e futuro degli asteroidi!

                        Un po’ di storia

                        La data scelta per l’avvenimento non è casuale: il 30 giugno del 1908 ricorre l’anniversario dell’impatto di Tunguska, il più grande asteroide caduto sulla Terra registrato nella storia dell’uomo. L’onda d’urto che scaturì dopo l’esplosione, avvenuta pochi chilometri sopra questa zona disabitata della Siberia, abbatté decine di milioni di alberi e generò un bagliore visibile a centinaia di chilometri di distanza.

                        Alberi caduti a Tunguska.
                        Credit: Public domain – N. A. Setrukov, 1928

                        La sorveglianza su fenomeni naturali così catastrofici e l’impiego di misure di prevenzione sono fondamentali per la vita sul nostro pianeta. Nasce così l’esigenza di coinvolgere ed educare le persone su questa tema. Un gruppo eterogeno di scienziati, imprenditori e artisti, tra cui spiccano Bryan May (chitarrista dei Queen e astrofisico), Kip Thorne (fisico teorico) e Jim Lovell (astronauta della missione Apollo 13) diedero vita alla giornata dedicata nel 2015, riconosciuta l’anno seguente come evento mondiale dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

                        L’importanza degli asteroidi

                        Questi piccoli corpi celesti dalla forma irregolare possono aiutarci molto nella comprensione di come si sia formato il nostro Sistema Solare. La loro origine, infatti, risale al periodo in cui si stavano formando pianeti e comete; non si ha certezza ma potrebbero essere il risultato della mancata nascita di una pianeta tra Marte e Giove, dove la maggior parte di loro orbita.
                        Sono principalmente composti da metalli, ghiaccio, roccia o composti del carbonio.
                        La gravità di corpi più grandi li attrae, in alcuni casi facendoli precipitare a terra. E’ notizia di questi giorni, giusto in tempo per l’occasione, di un asteroide dall’orbita molto rischiosa per la nostra incolumità, denominato “2021 QM1”, rimosso dalla lista di quelli pericolosi!
                        Clicca qui per approfondire.

                        “La giornata dell’asteroide ci ricorda quanto questi corpi celesti siano importanti. Contengono la chiave per comprendere la formazione del Sistema Solare, forniscono trampolini di lancio utilizzabili per esplorare il nostro sistema, e occasionalmente colpiscono il nostro pianeta. Siamo in un momento straordinario per la ricerca degli asteroidi e per le missioni, e ogni anno i nostri esperti portano nuove intuizioni e rilevazioni.”, afferma il Dottor Dorin Prunariu, vicepresidente dell’Asteroid Foundation ed ex presidente di COPUOS.

                        Gli eventi da seguire

                        Dopo due anni di dirette a causa della pandemia l’Asteroid Day ritorna di persona in Lussemburgo per un programma ricco di eventi! I maggiori esperti del settore si riuniranno per un ricco programma di dibattito e interviste individuali. Ci sarà molto di cui discutere: mai come in questo periodo sono state programmate e pianificate missioni verso asteroidi in volo e a ottobre la Nasa entrerà nella storia con la missione DART.
                        Setti sono i temi trattati nella trasmissione live dell’evento:

                        • The Origin of the Solar System
                        • Space Resources
                        • Discovery and Tracking
                        • Asteroid Characterization
                        • Defence and Mitigation
                        • Space Sustainability
                        • Future technology and Missions
                        E in Italia?

                        Dal 2016 il coordinatore dell’evento in Italia è l’astrofisico Gianluca Masi, responsabile scientifico del Virtual Telescope Project. É prevista una sessione di osservazione in diretta streaming gratuita il 1 luglio alle ore 22.00.
                        Se non volete perdervi il programma completo per l’Asteroid Day ecco il programma completo degli eventi nel nostro paese:

                        • 29 giugno, ore 21:00 – “8° Asteroid Day a Saint-Barthélemy: chiedi ai planetologi”, a cura di Fondazione Clément Fillietroz-ONLUS e Osservatorio Astronomico della Regione Autonoma Valle d’Aosta e Planetario;
                        • 30 giugno, ore 11:30 – “Archeologia di impatti cosmici”, a cura di Radio3 Scienza;
                        • 30 giugno, ore 18:00 – “8° Asteroid Day a Saint-Barthélemy: spettacolo al Planetario”, a cura di Fondazione Clément Fillietroz-ONLUS e Osservatorio Astronomico della Regione Autonoma Valle d’Aosta e Planetario;
                        • 30 giugno, ore 21:00 – “Asteroid Day 2022”, a cura del Gruppo Astrofili Montagna Pistoiese
                        • 30 giugno, ore 21:00 – “Asteroid Day 2022”, a cura dell’Associazione Astrofili Segusini
                        • 30 giugno, ore 21:30 – “8° Asteroid Day a Saint-Barthélemy: visita guidata notturna”, a cura di Fondazione Clément Fillietroz-ONLUS e Osservatorio Astronomico della Regione Autonoma Valle d’Aosta e Planetario;
                        • 1 luglio, dalle ore 17:00 – “Asteroid Day 2022”, a cura dell’Osservatorio Astronomico “N. Copernico” (RN);
                        • 1 luglio, ore 20:00 – “Corso di Astronomia per tutti, incontro dedicato ad Asteroid Day”, a cura della Società astronomica Pugliese;
                        • 1 luglio, ore 22:00 – “Il regno degli asteroidi: scienza, storia e osservazioni in diretta” , a cura del Virtual Telescope Project;
                        • 2 luglio dalle ore 17:00: “L’affascinante mondo degli asteroidi”, a cura di Fondazione GAL Hassin – Centro Internazionale per le Scienze Astronomiche;
                        • 2 luglio, dalle ore 17:00 – “Asteroid Day 2022”, a cura dell’Osservatorio Astronomico “N. Copernico” (RN);
                        • 3 luglio dalle ore 17:00: “L’affascinante mondo degli asteroidi”, a cura di Fondazione GAL Hassin – Centro Internazionale per le Scienze Astronomiche;
                        • 3 luglio, dalle ore 17:00 – “Asteroid Day 2022”, a cura dell’Osservatorio Astronomico “N. Copernico” (RN);
                        • 2 luglio, dalle ore 17:00 – “Asteroid Day 2022”, a cura dell’Osservatorio Astronomico “N. Copernico” (RN)
                        •  3 luglio dalle ore 17:00: “L’affascinante mondo degli asteroidi”, a cura di Fondazione GAL Hassin – Centro Internazionale per le Scienze Astronomiche;
                        • 3 luglio, dalle ore 17:00 – “Asteroid Day 2022”, a cura dell’Osservatorio Astronomico “N. Copernico” (RN)


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                        Il cielo di Luglio 2022

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                        Nel cielo di luglio astri luminosi compongono figure inconfondibili: sono le costellazioni dell’estate che brillano fiere sulla volta celeste.
                        Il dettaglio sulla costellazione dello Scorpione e dell’Ofiuco e la luminosissima Arturo disponibili all’articolo Le Costellazioni di Luglio 2022 a cura di Teresa Molinaro

                        COSA OFFRE IL CIELO

                        Clicca sul banner per accedere alle Effemeridi 2022!

                        Mercurio

                        Rispetto al mese precedente, ora la situazione si stravolge: dalle sue timide apparizioni mattutine, per questo luglio troveremo il pianeta tardare sempre più il suo sorgere e affiancarsi gradualmente al Sole. In particolare, l’11/07 sarà al perielio e il giorno 16 si troverà in congiunzione superiore con la nostra stella, rendendosi così inosservabile per diversi giorni. Per fine mese tramonterà quasi un’ora dopo il Sole, concedendoci brevissimi attimi per farsi osservare. Segnaliamo, solo per dovere di cronaca, la congiunzione Mercurio-Luna il 29/07 alle luci del tramonto (troveremo infatti una sottilissima falce nel giorno successivo al Novilunio).

                        Venere

                        Iniziamo il mese alla grande con il pianeta Venere a poco più di 4° di separazione dalla luminosa Aldebaran: un momento sfuggente da osservare in un brevissimo lasso di tempo da dopo le 4 del mattino e poco prima delle luci dell’alba. Di fatto però è l’unico vero evento degno di nota, a parte la congiunzione con una sottilissima falce lunare il giorno 26 con circa 5° gradi di separazione. Con il passare dei giorni, infine Venere si sposterà in Gemelli e posticiperà sempre più il suo sorgere.

                        Marte

                        Il mese precedente Marte ha raggiunto gradualmente la costellazione dei Pesci, allontanandosi sempre più da Giove. Con il passare dei giorni si accosterà mano a mano a Urano, regalandoci un bell’incontro Marte – Urano – Luna sia il giorno 21/07 che il giorno successivo. A fine mese l’accostamento tra Marte e Urano diverrà sempre più marcato, con le brillanti Pleiadi poco distanti.

                        Giove

                        Nel mese di luglio, Giove anticiperà sempre più il suo sorgere, consentendoci per fine mese di contattarlo già da poco dopo le 23:30. Segnaliamo la bella congiunzione il 19/07 con una Luna prossima all’ultimo quarto: ci saranno meno di 3° a separare i due oggetti celesti. Lo spettacolo sarà ben visibile da dopo la mezzanotte e mezza, con Marte e Urano ad affacciarsi più bassi ad Est circa un’ora dopo.

                        Saturno

                        Poche novità per l’osservazione del pianeta nel mese di luglio. Saturno allieterà le nostre serate nella prima parte della notte e per fine mese lo vedremo sorgere già da poco dopo le 21. Ci aspetta una bella congiunzione con la Luna il giorno 16 con poco meno di 5° di separazione, mentre per il resto del mese non ci sono particolari eventi da segnalare.

                        Urano

                        Poco da segnalare per Urano nel mese di luglio, se non una congiunzione con la Luna il giorno 22 (circa 2° e mezzo di separazione) e il progressivo avvicinamento con Marte che culminerà l’ultimo giorno del mese regalandoci un abbraccio di meno di 2° di separazione.

                        Nettuno

                        Iniziamo luglio con il pianeta entrato in moto retrogrado da un paio di giorni. Nettuno anticiperà sempre più la sua alba e per fine mese farà la sua apparizione già poco dopo le 22. Segnaliamo la congiunzione con la Luna il 18/07 (circa 4° e mezzo di separazione).

                        SOLE

                        Nuova rubrica dedicata al Sole!

                        Nel mese di luglio, la nostra stella (attualmente in Gemelli) si sposterà in Cancro il giorno 21. Il mese scorso, nel medesimo giorno, è avvenuto il Solstizio Estivo: ora gradualmente la durata delle ore di luce si farà più breve di 44 minuti circa.

                        Inauguriamo una nuova rubrica dedicata al Sole! Mese per mese aggiornamenti sui fenomeni solari e previsioni di osservazione per il futuro, a cura di Daniele Bonfiglio.

                        Vuoi saperne di più? Leggi l’articolo Coelum: Previsioni attività solare – Luglio 2022

                        LUNA

                        Anche Luglio ci regala una splendida Luna da osservare al perigeo!

                        Tutti gli approfondimenti sull’osservazione e i fenomeni celesti legati al nostro satellite disponibili per il mese di Luglio 2022, a cura del nostro autore Francesco Badalotti.

                        Non perderti l’articolo: Luna di Luglio 2022

                        COMETE


                        La C/2017 K2 PanSTARRS alla minima distanza dalla Terra! L’aggiornamento sulla cometa che ci accompagna già da diversi mesi

                        Per approfondire: Le comete di Luglio 2022 a cura di Claudio Pra

                        ASTEROIDI

                        Tra gli asteroidi rintracciabili a luglio 2022, (14) Irene si troverà immersa tra le stelle del Sagittario, (9) Metis si troverà invece ai confini del Capricorno.
                        Trovi tutto qui: Mondi in miniatura – Asteroidi, Luglio 2022 a cura di Marco Iozzi

                        TRANSITI NOTEVOLI ISS

                        La ISS – Stazione Spaziale Internazionale sarà rintracciabile nei nostri cieli sia ad orari mattutini che serali. Avremo molti transiti notevoli con magnitudini elevate durante il secondo mese estivo, auspicando come sempre in cieli sereni!

                        Non perdere la rubrica Transiti notevoli ISS per il mese di Luglio 2022 a cura di Giuseppe Petricca

                        SUPERNOVAE

                        Proseguiamo nell’analisi delle 10 supernovae scoperte da italiani nelle galassie del Catalogo Messier. Questo mese parliamo di SN1989B in M66, l’unica delle 10 scoperta visualmente!
                        L’articolo completo qui:
                        LE SUPERNOVAE ITALIANE NELLE GALASSIE MESSIER – SN1989B in M66 di Fabio Briganti e Riccardo Mancini

                        Cieli sereni a tutti!

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                        Transiti notevoli ISS per il mese di Luglio 2022

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                        La ISSStazione Spaziale Internazionale sarà rintracciabile nei nostri cieli sia ad orari mattutini che serali. Avremo molti transiti notevoli con magnitudini elevate durante il secondo mese estivo, auspicando come sempre in cieli sereni!

                        11 Luglio

                        Si inizierà il giorno 11 Luglio, dalle 23:06 verso SO alle 23:17 verso NE. Visibilità perfetta da tutta la nazione, con magnitudine di picco a -3.8. Osservabile senza problemi, meteo permettendo.

                        12 Luglio

                        Si replica il 12 Luglio, dalle 22:18 alle 22:28, osservando da SO a ENE. La ISS sarà nuovamente ben visibile da tutta Italia, in particolare dal Centro-Sud, con una magnitudine massima si attesterà su un valore di -3.7.

                        13 Luglio

                        Il13 Luglio avremo una giornata con un transito al mattino ed uno alla sera!

                        Il primo si avrà dalle 04:47 alle 04:57, da ONO a SE, con una magnitudine massima di -3.8. Osservabile da tutta Italia.

                        Sempre il 13 Luglio, ma alla sera, dalle 21:29 alle 21:38, vi sarà il secondo transito. con magnitudine di picco a -3.1, visibile al meglio dal Sud Italia, da SSO a ENE.

                        14 Luglio

                        Anche il 14 Luglio avrà due passaggi!

                        Il primo dalle 03:58 in direzione NO alle 04:09 in direzione ESE. Questo sarà un transito ottimale per tutta la nazione, con magnitudine massima di -3.5.

                        Il secondo transito del 14 Luglio, alla sera, si avrà dalle 22:17 verso OSO alle 22:27 verso NE, con visibilità migliore dal Centro Nord e magnitudine massima a -3.0.

                        15 Luglio

                        Il giorno dopo, 15 Luglio, la Stazione Spaziale transiterà dalle21:28 alle 21:39, da SO aNE. Un transito ottimale per tutta Italia per il miglior passaggio del mese, con magnitudine massima a -3.9.

                        16 Luglio

                        Passando al 16 Luglio, dalle 03:57 verso ONO alle 04:08 verso SE, la Stazione Spaziale Internazionale sarà osservabile al meglio dalle Isole Maggiori, con magnitudine massima a -3.5.

                        28 Luglio

                        Saltando di una decina di giorni circa, il 28 Luglio, con magnitudine a -3.8 dalle 22:11 verso NO alle 22:17 verso ESE, la ISS effettuerà il penultimo transito notevole del mese, osservabile da tutta la nazione, e svanirà nell’ombra della Terra a circa tre quarti del suo passaggio.

                        31 Luglio

                        L’ultimo transito notevole del mese si avrà il 31 Luglio, osservabile al meglio dall’occidente italiano, dalle 21:21 alle 21:29, da ONO a SE. La ISS avrà una magnitudine massima a -3.7.

                        N.B. Le direzioni visibili per ogni transito sono riferite ad un punto centrato sulla penisola, nel centro Italia, costa tirrenica. Considerate uno scarto ± 1-5 minuti dagli orari sopra scritti, a causa del grande anticipo con il quale sono stati calcolati.

                        Rinvio del lancio della missione Psyche

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                        La Nasa ha recentemente annunciato il rinvio del lancio della missione Psyche, progettata per lo studio di un asteroide ricco di metalli.

                        Lo sviluppo della missione ha subito un rallentamento dovuto ad un ritardo nella consegna del software di volo e dell’attrezzatura di prova per consentire un lancio in sicurezza. Il team della Nasa non ha avuto sufficiente tempo per completare i test necessari entro la finestra di lancio dell’11 ottobre.
                        Il futuro della missione è ora affidato ad un team indipendente che valuterà le possibili opzioni e i costi di gestione.

                        Un mondo ricco di metalli

                        Psyche è un asteroide situato tra Marte e Giove, unico nel suo genere perché potrebbe fornirci una chiave per studiare la composizione interna dei pianeti terrestri. E’ l’asteroide di tipo M (composto quasi totalmente da metalli) più pesante conosciuto, scolpito da violenti impatti con altri corpi celesti, presentando un nucleo scoperto privo di uno strato superficiale di crosta.
                        Le osservazioni radar mostrano una composizione in prevalenza di ferro e nichel, anche se la presenza di ferro potrebbe essere dovuta a fenomeni vulcanici (clicca qui per approfondire nell’articolo di Coelum).

                        A differenza di altri asteroidi che conosciamo non è dunque composto da rocce o ghiaccio.
                        Il nucleo del nostro pianeta è inaccessibile a misure dirette e gli scienziati possono solo ipotizzare cosa si celi sotto il mantello e la crosta. La somiglianza tra Psyche e l’interno di un pianeta roccioso potrebbe aiutare i ricercatori ad avere una maggiore comprensione sul processo di formazione di un pianeta, fornendoci indizi fondamentali sui mattoni che costituiscono la vita di corpi simili alla Terra.

                        Un’illustrazione dell’asteroide Psyche.
                        Credit: NASA/JPL-Caltech

                        Uno sguardo alla missione

                        Psyche potrebbe fornirci non solo uno sguardo verso il nostro passato, nel periodo in cui le collisioni tra corpi celesti modellavano il nostro Sistema Solare, ma anche uno slancio verso nuove tecnologie per il futuro.
                        Selezionato nel 2017 all’interno del programma Discovery, che prevede progetti a basso costo sullo studio della formazione dei pianeti, il veicolo spaziale Psyche (omonimo all’asteroide che prende il nome di una dea greca) presenta tecnologie interessanti a bordo.

                        Un esempio è dato dal suo modo di trasmettere informazioni, basato su un sistema di codifica di fotoni al posto delle onde radio, consentendo la trasmissione di un numero maggiore di dati. Con gli strumenti di cui è dotato, tra cui uno spettrometro a raggi gamma e neutroni, sarà in grado di studiare con precisione la composizione chimica degli elementi in superficie. L’obiettivo è di migliorare la comprensione del nucleo terrestre studiando l’età dell’asteroide, mappando la sua superficie per analizzare i materiali costituenti.

                        Come avvenuto già in passato per altre missioni (il JWT è soltanto uno degli ultimi esempi con numerosi rinvii prima del lancio), il semaforo verde si accenderà con la probabilità più alta di successo per la sonda. Il ritardo nella consegna del software di volo e nei test che ne derivano hanno fatto scattare una luce gialla per il lancio.

                        Il software di volo

                        Il software di navigazione e volo di guida della sonda è essenziale per la riuscita missione: controlla l’orientamento del veicolo spaziale e la trasmissione dei dati.

                        Un problema di compatibilità nel programma è stato il campanello d’allarme per il lancio, già spostato in precedenza in un intervallo di tempo tra il 1° agosto e il 20 settembre per correggere il problema. Purtroppo il tempo non è stato sufficiente per completare il checkout completo del software per il lancio di quest’anno.
                        Esistono finestre di lancio possibili anche nel 2023 e nel 2024 ma in questo caso la missione non arriverà a destinazione prima del 2029 o del 2030, date le relative posizione orbitali dell’asteroide e della Terra.

                        Il nostro fantastico team ha superato quasi tutte le incredibili sfide nel costruire un’astronave durante il periodo di Covid“, ha affermato il principale ricercatore di Psyche Lindy Elkins-Tanton dell’Università dell’Arizona. “Abbiamo raggiunto numerosi traguardi nelle sfide hardware e software della missione, e alla fine siamo stati fermati da quest’ultimo problema. Abbiamo bisogno solo di un altro po’ di tempo e risolveremo anche questo. Il team è pronto per andare avanti e sono così grato per la loro eccellenza.

                        Clicca qui per saperne di più!

                        G-ASTRONOMIA … a cena con le stelle! – Associazione Marchigiana Astrofili

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                        L’Associazione Marchigiana Astrofili anche quest’anno vi invita all’evento

                        “G-ASTRONOMIA … a cena con le stelle …”

                        L’evento si terrà come da tradizione presso l’Osservatorio Astronomico di Pietralacroce Ancona in Via Del Conero, 16/a
                        Tutti i sabati dal 25 giugno al 13 agosto

                        L’ingresso, il cui costo è di € 5,00 (gratis fino a 14 anni e per gli associati) è previsto a partire dalle ore 18:30 e si protrarrà fino a tarda notte.

                        Il programma prevede: osservazione del Sole dai telescopi dotati di appositi filtri, mini conferenza su un argomento di carattere astronomico, osservazione degli oggetti celesti sia dal telescopio principale che dagli altri telescopi dislocati nell’area dell’Osservatorio, riconoscimento ad occhio nudo delle costellazioni della volta celeste.

                        Sarà presente il planetario digitale dell’Associazione Nemesis Planetarium per un viaggio interattivo tra le stelle e una completa immersione nel mondo dell’Astronomia.

                        Sarà inoltre possibile cenare in loco, anche con menù vegetariani, dalla terrazza panoramica con vista sul golfo di Ancona.

                        L’Associazione Marchigiana Astrofili fondata nel 1972 compie quest’anno i suoi primi 50 anni di divulgazione rivolta a tutti i cittadini di tutte le fasce di età, siano essi semplici curiosi o interessati all’approfondimento dell’astronomia nei suoi molteplici aspetti.

                        Il suo Osservatorio, il più antico e più grande della regione Marche, ospita al suo interno il telescopio principale newtoniano con lo specchio di 40 cm e come telescopio secondario un rifrattore Ed Apo da 12 cm. Ogni anno viene visitato da migliaia di persone provenienti nella maggior parte dei casi dalla regione, ma è anche meta, nella stagione estiva, di visite da parte dei turisti della riviera del Conero.

                        Nel corso degli anni si è data particolare importanza alla divulgazione scientifica rivolta agli studenti delle scuole della Provincia di Ancona e dalla quale sono sorte collaborazioni con progetti didattici di carattere astronomico.

                        LE SUPERNOVAE ITALIANE NELLE GALASSIE MESSIER – SN1989B in M66

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                        Proseguiamo nell’analisi delle 10 supernovae scoperte da italiani nelle galassie del Catalogo Messier

                        Dopo aver trattato nel numero 249 di novembre 2020 la prima supernova la SN1957B scoperta dal Prof. Giuliano Romano nella galassia M84

                        Per leggere Coelum n. 249 clicca QUI

                        e dopo le quattro supernovae scoperte dall’astronomo Leonida Rosino che abbiamo analizzato nel primo numero della nuova versione di Coelum nel numero 254 di febbraio-marzo 2022

                        Ti sei perso Coelum n. 254? Lo trovi QUI

                        Arriviamo seguendo un ordine cronologico alla supernova SN1989B in M66 scoperta il 30 gennaio 1989 dall’astrofilo lombardo originario della città di Magenta Federico Manzini.

                        Federico Manzini

                        Chi è appassionato di astronomia da tanti anni, ricorderà sicuramente la rubrica “Profondo Cielo” che Federico ha tenuto per tanti anni sulla storica rivista “L’Astronomia”, dove passava in rassegna gli oggetti del profondo cielo come galassie, nebulose ed ammassi aperti e globulari con consigli ed utili informazioni  per osservare e fotografare questi bellissimi oggetti.

                        Ma veniamo alla cronostoria di questa importante scoperta, l’unica delle 10 supernovae italiane nelle galassie Messier scoperta visualmente.

                        M66 è una galassia a spirale barrata posta nella costellazione del Leone a circa 35 milioni di anni luce ed accompagnata in cielo dalla vicina M65 e dalla NGC3628 formando il famoso Tripletto del Leone.

                        In quegli anni Federico Manzini non effettuava una ricerca sistematica di supernovae, ma ogni tanto controllava visualmente una quarantina di galassie che conosceva meglio. Alle 01,20 del 30 gennaio gli ultimi target da controllare prima di andare a letto erano proprio M65 e M66. Il cielo era veramente limpido e trasparente, riuscendo a raggiungere allo zenit la magnitudine limite ad occhio nudo di +6,3 anche se la casa di Federico con il suo osservatorio privato dista in linea d’aria circa 40 km da Milano. All’oculare da 130 ingrandimenti del riflettore da 330 mm F. 4,9 M65 appariva come un bellissimo fuso allungato, mentre M66 evidenziava lo splendido andamento delle spirali, ma immediatamente Federico si accorge di una stella luminosa di mag.+13 posta circa 50” a Nord del nucleo.

                        In quella posizione però è presente una evidente condensazione del braccio a Nord e sale forte di dubbio di aver preso un abbaglio. Consulta perciò vecchie immagini di archivio e con gioia appura che in quella posizione non c’è niente di così stellare. Adesso però subentra il secondo dubbio che accomuna tutti i ricercatori di supernovae: che sia un pianetino in transito proprio sulla galassia?

                        In quegli anni non era ancora disponibile internet per una verifica immediata ed i libri di effemeridi, che non riportavano pianetini in transito in quel momento, potevano anche non essere precisi. Aspetta pertanto oltre un’ora, ma la stella è sempre lì senza essersi mossa. Non ci sono più dubbi, si tratta davvero di una supernova!

                        Immagine della SN1989B in M66 ripresa da Federico Manzini con un riflettore 330mm F.4,9 somma di due negativi da 10 minuti ciascuna su pellica T-Max 400.

                        La mattina seguente invia un telefax a Marsden, al Central Bureau for Astronomical Telegrams di Cambrige per comunicare la scoperta. La scoperta viene confermata, ma Federico dovrà condividerla con il reverendo australiano Robert Evans, forse il più famoso astrofilo conosciuto al mondo, che circa 10 ore prima, favorito dal fuso orario, aveva individuato questa importante supernova.

                        Immagine della SN1989B in M66 ripresa da Carlo Colombo con un Meade LX5 da 250mm F.10 posa di 45 minuti su pellicola Scotchchrome 800-3200 sviluppata a 1000 ISO.

                        I primi a riprenderne lo spettro furono gli astronomi di Asiago E. Cappellaro e M. Turatto nella notte del 31 gennaio con il telescopio Copernico da 1,82 metri. La SN1989B era una supernova di Tipo Ia scoperta circa una settimana prima del massimo di luminosità, che si verificò intorno al 6 febbraio arrivando alla notevole mag.+12,5.

                        Per onor di cronaca, Federico vanta la suo attivo altre tre supernovae: la SN2000ev scoperta il 27 novembre 2000 nella galassia a spirale UGC3500 di tipo IIn, la SN2004bc scoperta il 1° aprile 2004 nella galassia a spirale barrata NGC3465 di tipo Ia ed infine la SN2004gq scoperta l’11 dicembre 2004 nella galassia a spirale barrata NGC1832 di tipo Ib.

                        Di seguito le altre supernove di Federico:

                        Seconda supernova scoperta da Federico Manzini, la SN2000ev nella galassia a spirale UGC3500.

                        Terza supernova scoperta da Federico Manzini, la SN2004bc nella galassia a spirale barrata NGC3465.

                        Quarta supernova scoperta da Federico Manzini, la SN2004gq nella galassia a spirale barrata NGC1832

                        Festival dello Spazio di Busalla 2022

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                        COMUNICATO STAMPA

                        Cosa mangeremo sulla Luna e in viaggio verso Marte? Le risposte al Festival dello Spazio di Busalla 2022

                        Il cibo nello Spazio è il tema scientifico principale della sesta edizione della
                        rassegna in programma a Villa Borzino dal 30 giugno al 3 luglio, dove sono attesi i protagonisti dell’industria e della politica spaziale europea, che animeranno  i tavoli della Space Economy, e le conferenze-spettacolo fra fisica, cinema e poesia di Luca Perri e Bruno Galluccio

                        Dopo l’acqua nel cosmo, protagonista dello scorso anno, è il cibo per i viaggi extraterrestri il tema scientifico principale della sesta edizione del Festival dello Spazio di Busalla ospitato a Villa Borzinodal 30 giugno al 3 luglio, rassegna ideata dall’astronauta Franco Malerba e rimasta sempre fedele alla sua vocazione scientifico-divulgativa per raccontare l’avventura nel cosmo nei tre momenti chiave dell’esplorazione, della conoscenza e dell’utilizzo a fini di innovazione tecnologica e di sviluppo economico.

                        «Nato per celebrare il volo spaziale del primo astronauta italiano e nostro concittadino, Franco Malerba, il Festival dello Spazio ha saputo crescere, di anno in anno, grazie a relatori di eccellenza e ospiti di fama internazionale, riuscendo a fare di una semplice cittadina dell’entroterra genovese una sorta di piccola, grande capitale italiana dello Spazio, e di questo siamo orgogliosi», commenta Fabrizio Fazzari, assessore a Turismo e Cultura del Comune di Busalla e co-ideatore della manifestazione.

                        «Il tema scientifico che abbiamo scelto quest’anno può sembrare insolito ma, in realtà, rappresenta una sfida essenziale per la sostenibilità dell’esplorazione spaziale con astronauti; ancora una volta la scienza e la tecnologia sono chiamate a trovare soluzioni – riflette Franco Malerba se crediamo alla fattibilità degli insediamenti umani su altri corpi celesti, come la Luna e più in là Marte. Il tema mi coinvolge personalmente perché io stesso sono socio fondatore di una startup, SpaceV, uno spin off dell’Università di Genova che progetta serre brevettate per gli habitat extraterrestri e sarà presente al Festival».

                        «La capacità di garantire un adeguato nutrimento agli astronauti sarà imprescindibile per la loro sopravvivenza, la loro salute e il loro benessere psico-fisico– prosegueMalerba –. Lontano dalla Terra diventa necessario coltivare piante, riciclare ogni rifiuto in concime, ricostituire lo scambio di risorse, di ossigeno e di CO2 tra mondo vegetale e mondo animale.Realizzare, dunque, un’economia circolare spinta al massimo grado, non potendo più contare su rifornimenti diretti dalla Terra».

                        Al Festival 2022 si parlerà di Cibo nello spazio

                        Al cibo nello Spazio è dedicata, in particolare, la giornata di sabato 2 luglio. Quali semi sarà conveniente portare dal nostro pianeta? E come riusciremo a coltivarli sulla Luna o su Marte? L’agronomia e l’agricoltura sono destinate a diventare nuove frontiere della ricerca spaziale. Gli esperti che interverranno al Festival, provenienti dal mondo dell’università, della ricerca e dell’industria, parleranno degli scenari di riferimento per l’esplorazione lunare prossima, degli stress derivanti dalla permanenza in ambienti chiusi e isolati, dei probabili deterioramenti del sistema cardiovascolare e osseo derivanti dalla ridotta gravità e delle piante medicinali più produttive e più ricche di elementi nutraceutici utili a combatterli. In buona sostanza, ci parleranno dell’alimentazione e della farmacopea spaziale.

                        Torna alla mente il film The Martian che, a questi problemi di sopravvivenza, almeno in apparenza aveva saputo trovare una soluzione. In realtà sono molte le incongruenze nel film diretto da Ridley Scott destinate ad essere smascherate da Luca Perri nella sua conferenza-spettacolo Nollywood, mai andare al cinema con un fisicoche,alle 16,30 di sabato, concluderà il programma della giornata con una divertente carrellata delle tante topiche presenti anche nei film di fantascienza più celebrati.

                        Luca Perri ospite del Festival dello Spazio 2022

                        Sempre in tema di futura colonizzazione spaziale, particolarmente interessanti sono i “protorobot” dell’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit) che verranno esposti a Villa Borzino nei giorni del Festival. Si tratta di automi capaci di sfruttare la bio-ispirazione: di adottare, cioè, architetture di sistema che realizzano al meglio l’adattamento naturale all’ambiente risultando, quindi, dotati di grande flessibilità e potenzialmente molto utili nel supportare gli astronauti ad assolvere i compiti delicati previsti dalle missioni spaziali.

                        Venerdì 1º luglio, subito dopo l’inaugurazione ufficiale del Festival alla presenza delle principali autorità locali e regionali, sarà la volta della strategica sessione dedicata alla Space Economy, quest’anno di altissimo livello: siederanno infatti allo stesso tavolo i principali promotori delle attività spaziali (Esa, Euspa, Asi) e i responsabili delle maggiori industrie italiane del settore. Interverranno, tra gli altri, Massimo Comparini, amministratore delegato di Thales Alenia Space Italia; Cristina Leone, presidente del Cluster nazionale Aerospazioe senior vice presidentprojects, grants and agencies di Leonardo; Fiammetta Diani, direttrice del marketing dei sistemi Galileo e Copernicus; e Guido Saracco, rettore del Politecnico di Torino, istituto che è l’epicentro scientifico e tecnologico della capitale italiana dell’aerospazio. Seguiranno tre pannelli di manager industriali che vedranno grandi aziende, pmi e start-up raccontare il loro impegno di innovatori e le loro prospettive; ci saranno anche i partner di due investitori privati, Primo Space Fund e TLI Space Ventures/Maxq Space Business, nonché il rappresentante dell’Incubatore di startup spaziali recentemente aperto dall’Esa a Torino.

                        Il tema della Space Economy è oggi di cruciale importanza, perché il connubio di tecnologie digitali e infrastrutture satellitari rende possibile lo sviluppo di nuove applicazioni e servizi in settori fondamentalicome l’energia, le telecomunicazioni, i trasporti, l’aviazione e l’urbanistica, con ricadute positive sia in termini economici che sociali. Un’opportunità di crescita particolarmente importante per l’Italia, dove l’impegno finanziario pubblico nel settore aerospazio si alimenta anche delle risorse del Pnrr.

                        Tornando al tema del cibo spaziale, il Festival di quest’anno offre anche una sessione dedicata all’olio Evo (extravergine d’oliva) italiano, dal momento che, tra le sperimentazioni previste nella missione scientifica “Minerva” che Samantha Cristoforetti sta conducendo a bordo della Stazione spaziale internazionale, c’è anche una valutazione della stabilità chimica e della gradevolezza al palato nelle condizioni spaziali di alcune varietà di olio Evo italiano, un condimento che parrebbe particolarmente indicato nella dieta degli astronauti. Allo scopo, una stanza di Villa Borzino sarà dedicata alle degustazioni degli oli destinati a viaggiare nello spazio e ad una masterclass curata dall’Unaprol, Consorzio olivicolo italiano.

                        A fare da anteprima al Festival anche quest’anno sarà, giovedì 30 giugno, Spacebook, la prima iniziativa in Italia dedicata all’editoria aerospaziale: un laboratorio di idee curato da Massimo Morasso e pensato affinché gli addetti ai lavori possano raccontarsi “fuori dalle righe”. Tra i partecipanti si segnalano lo stesso Franco Malerba, cui competerà la lettura del suo Manifesto del navigatore dello Spazio, il già citato Luca Perri edElvina Finzi, autrice del libroOltre le stelle più lontane e figlia della grande Amalia Ercoli-Finzi, tra le più eminenti personalità al mondo nel campo aerospaziale e molto nota ed amata dai fan del Festival.

                        Bruno Galluccio

                        Molto particolare la performance Poesia e scienza: un matrimonio impossibile? che chiuderà la sessione Spacebook, a cura di Bruno Galluccio, fisico e tecnologo per formazione, e poeta per vocazione. Nato a Napoli, dove si è laureato in fisica, Galluccio si è occupato di telecomunicazioni e di sistemi spaziali satellitari in progetti di cooperazione europea, ma ha poi seguito un’altra sua vocazione, quella di poeta.  Grande è dunque la curiosità di scoprire l’originale lettura poetica che Galluccio offrirà dell’avventura spaziale, essendo il Festival aperto a tutte le dimensioni culturali della grande avventura dell’esplorazione dello Spazio che caratterizza, in modo speciale, il nostro tempo.

                        Alla dimensione interculturale dello Spazio è dedicato anche il concorso a premi per giovani ricercatori che il Festival ha messo a bando anche quest’anno. Il tema era Itinerari Spaziali, aspetti scientifici, psicologici e culturali delle missioni umane nello Spazio extraterrestre. La mattina di domenica 3 luglio, alle 11, avrà luogo la presentazione dei tre elaborati finalisti e la proclamazione del vincitoredella seconda edizione del Premio “Festival dello Spazio”, promosso dall’Associazione Festival dello Spazio in collaborazione con la Scuola internazionale superiore per la ricerca interdisciplinare (Sisri), con il patrocinio dell’Agenzia spaziale italiana e dell’Università di Genova e la sponsorizzazione di ArianeGroup che riconoscerà un contributo ai tre finalisti e un premio di mille euro al vincitore. Della giuria fanno parte Marco Aime, professore di Filosofia all’Università di Genova; Giancarlo Genta, docente di meccanica aerospaziale al Politecnico di Torino; e Giuseppe Tanzella-Nitti, astronomo e professore di teologia alla Pontificia università della Santa Croce che, a seguire la cerimonia di premiazione, terrà una conferenza sulle dimensioni umanistiche della ricerca scientifica.

                        Il pomeriggio del 3 luglio si aprirà con Franco Fenoglio, di Thales Alenia Space, a presentare il programma Artemis con cui la Nasa intende portare sulla Luna, entro il 2025, “la prima donna e il prossimo uomo”. Il programma proseguirà con una rievocazione, trent’anni dopo, della missione Tethered che nel 1992 vide debuttare l’Agenzia spaziale italiana nell’astronautica con il volo di Franco Malerba nello Spazio, primo italiano. Per l’occasione, verranno consegnati al Museo dello Spazio di Villa Borzino la bandiera dell’Unione europea portata da Malerba a bordo dello Shuttle Atlantis e il computer Pc-Gridda lui utilizzato durante il programma di addestramento propedeutico alla sua missione.

                        Completano il programma la mostra fotografica La Terra vista dallo Spazio – immagini di luoghi del nostro pianeta, noti o sconosciuti, per riflettere sui fenomeni naturali più singolari o sulle attività antropiche a maggiore impatto ambientale – e l’installazione di un grande tavolo “lunare” utilizzato come ambientazione della nuova linea di giocattoli spaziali Lego® – il Rover lunare, la Stazione spaziale lunare Lego city, la Base di ricerca lunare e il Centro spaziale – al cui lancio Malerba ha prestato la sua immagine in un simpatico videoclip girato nel centro spaziale Altec a Torino.

                        Da segnalare, infine, che a ogni pausa pranzo da venerdì a domenica, saranno offerti dei gustosi aperilunch con la farinata del Forno Guggiari, le delizie della Gastronomia Barattino e i gelati della Gelateria Pasticceria Vicario. Tutti i relatori riceveranno la targa del Festival dello Spazio in ardesia lavorata di Cicagna, una bottiglia di Vino Cortese Gavi Docggentilmente offerta dal Consorzio tutela del Gavi, e una boccetta del famoso Sciroppo di rosa antica della Valle Scrivia, altrettanto gentilmente offerta dalla storica azienda produttrice Camporotondo.

                        Vegetali “spaziali”

                        Alessandro Piana, vicepresidente della Regione Liguria con delega all’agricoltura e al marketing territoriale: «Il Festival dello Spazio è sempre più multidisciplinare e ricorda la centralità dell’agroalimentare italiano, le eccellenze e i prodotti simbolo del territorio. Tra i temi conduttori di questa edizione si trova proprio la sfida alimentare alla quale è dedicata, in particolare, la giornata del 2 luglio. Ringrazio pertanto le istituzioni, gli organizzatori del Festival e i tanti esperti chiamati a dare il loro contributo in chiave non solo scientifica, ma anche divulgativa. L’inserimento degli interventi della Coldiretti e di momenti di degustazione, oltre alla masterclass sull’Olio Evo a cura di Unaprol, Consorzio olivicolo italiano, continua a sottolineare il valore dell’oro verde, richiamando tradizioni spesso plurisecolari e dimostrando le ricche proprietà dietetiche e nutrizionali di questo elemento cardine della dieta mediterranea».

                        Ilaria Cavo, assessore alla cultura, allo spettacolo e alla formazione della Regione Liguria: «Quando si parla di Spazio in Liguria non si può più prescindere da questo Festival che è giunto alla sesta edizione e che si consolida su quattro giornate a testimonianza del crescente volume di contenuti inseriti. La storia e il futuro dell’esplorazione del cosmo si toccano con mano grazie a rassegne, mostre, conferenze, performance e anche un concorso a premi che si rivolge a giovani studiosi e appassionati. Anima della rassegna è ancora lui, l’ingegner Franco Malerba, il primo astronauta italiano nello spazio, che accanto alla sua presenza impreziosirà il Festival con due doni, come la bandiera UE che si portò nello Spazio e il Pc che usò per l’addestramento spaziale. Renderanno questa edizione ancora più speciale, in un contesto come quello di Villa Borzino che si candida a diventare il vero e unico punto di riferimento per gli appassionati del settore. Suggestioni, formazione, scienza e cultura: a Busalla lo Spazio chiede spazio e lo trova».

                        Tutti gli eventi del Festival dello Spazio sono a ingresso libero: per maggiori informazioni sulle modalità di partecipazione e sul programma completo è possibile consultare il sito www.festivaldellospazio.com e la pagina Facebook @FestivaldelloSpazioBusalla.

                         

                        Mondi in miniatura – Asteroidi, Luglio 2022

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                        Impatto!
                        Due grandi asteroidi si scontrano ad una velocità relativa di alcune migliaia di chilometri orari, in una frazione di secondo la breccia ed il materiale che si trovano in superficie nell’area di imptatto si vaporizzano.

                        La pressione è enorme.

                        La roccia è metamorfizzata dal calore e dalla massa (che la comprime modificandone la struttura), fratturata in una moltitudine di pezzi che misurano da pochi micron a decine di chilometri.  Alcuni sono a loro volta proiettati gli uni contro gli altri, si sgretolano e danno vita a miriadi di frammenti che sfrecciano in tutte le direzioni.

                        I frammenti più grandi resistono agli impatti secondari e, mentre molti si aggregheranno formando nuovi corpi asteroidali (“Rubble Pile”), per altri il loro destino sarà quello di rimanere corpi isolati. La roccia, la matrice e gli elementi che fino a un attimo dalla catastrofe risiedevano ben sotto la superficie dei due asteroidi, esposti all’ambiente esterno subiranno nel corso del tempo una moltitudine di processi che ne modificheranno composizione e aspetto. È nata quella che gli astronomi chiamano “Famiglia Asteroidale“.

                        Le famiglie asteroidali

                        Ad oggi ne conosciamo alcune decine, tra le maggiori ricordiamo la Koronis – che conta circa 300 membri -, la Eros e la Themis, con circa 500 componenti ciascuna.

                        La più numerosa (600 membri) è la famiglia Flora, da (8) Flora dalla quale prende il nome.

                        I primi indizi che portarono alla loro scoperta furono raccolti negli anni 20 del ‘900 dall’astronomo giapponese Kiyotsugu Hiraiama. Studiando a fondo le velocità apparenti di circa 800 asteroidi ben presto si rese conto che alcuni erano accomunati da proprietà orbitali molto simili. Da buon scienziato quale era, Hiraiama ipotizzò che doveva esserci una buona spiegazione per la quale questi asteoridi non risultavano sparsi in modo casuale e che le probabilità che questi raggruppamenti fossero dovuti al caso era trascurabile.

                        Credits: Don Davis

                        Ne dedusse che ci si sarebbe potuti aspettare un simile risultato qualora un grande asteroide fosse stato ridotto in pezzi a seguito da un qualche evento catastrofico, ad esempio da una collisione con un altro asteroide. Hiraiama era nel giusto, ma solo nel 2002 si è avuto la certezza (grazie al lavoro di un altro astronomo, David Nesvorny) che ogni Famiglia Asteroidale rappresenta il risultato di una collisione avvenuta nel passato.

                        Nel gennaio 2010 siamo stati testimoni diretti di una di queste collisioni.

                        Dalla superficie di un asteroide fino ad allora ignoto eruppero improvvisamente emissioni simili (ma non identiche) a quelle di una cometa, ed all’oggetto fu assegnato la designazione P/2010 A2. Da un’attenta analisi degli schemi di dispersione della coda di polveri emerse che la causa delle emissioni era riconducibile allo scontro con un secondo asteroide.

                        Cosa osservare a Luglio 2022

                        A Luglio (14) Irene si troverà immersa tra le stelle del sagittario, muovendosi non lontano da M54. (9) Metis si troverà ai confini della costellazione del Capricorno, a 5 gradi di distanza da M75 e da Plutone.

                        I principali asteroidi osservabili a luglio 2022 (in-the-sky.org)

                        (14) Irene

                        (14) Irene è un asteroide di fascia principale che compie un’orbita intorno al Sole ogni 1.520 giorni (4,16 anni) ad una distanza compresa tra le 2,16 e le 3,02 unità astronomiche (rispettivamente, 323.131.401 km al perielio e 451.785.570 km all’afelio).

                        Deve il suo nome a Eirene, divinità personificazione della pace.

                        Scoperto da John Russel Hind il 19 Maggio 1851, questo grande asteroide (all’incirca 152 chilometri di diametro) sarà in opposizione il 4 di Luglio. In questo frangente raggiungerà la massima brillantezza con una magnitudine di 9.8.

                        Il suo moto sarà di 0,63 secondi d’arco al minuto, quindi, per far si che l’oggetto mantenga un aspetto puntiforme nelle nostre immagini potremo utilizzare tempi di esposizione fino a 5 minuti. Per ottenere  una traccia di movimento dovremo esporre (o integrare) per un tempo più lungo, e con 40 minuti di posa vedremo (14) Irene trasformarsi in una bella striscia luminosa di 25 secondi d’arco.

                        (9) Metis

                        (9) Metis è un asteroide di fascia principale che compie un’orbita intorno al Sole ogni 1.350 giorni (3,70 anni) ad una distanza compresa tra le 2,09 e le 2,68 unità astronomiche (rispettivamente, 312.659.550 km al perielio e 400.922.293 km all’afelio).

                        Deve il suo nome a Meti, Figlia di Teti e Oceano, divinità personificazione della prudenza.

                        Scoperto da Andrew Graham il 25 aprile 1848, questo imponente asteroide (circa 190 km di diametro) sarà in opposizione il 20 Luglio, momento nel quale raggiungerà la massima luminosità brillando di magnitudine di 9.7.

                        Il suo moto sarà di 0,63 secondi d’arco al minuto, quindi, per far si che l’oggetto mantenga un aspetto puntiforme nelle  nostre immagini potremo utilizzare tempi di esposizione fino a 5 minuti. Per ottenere  una traccia di movimento dovremo esporre (o integrare) per un tempo più lungo, e con 40 minuti di posa vedremo (9) Metis trasformarsi in una bella striscia luminosa di 25 secondi d’arco.

                        Selezione di asteroidi (luminosi) in opposizione a Luglio 2022

                        (72) Feronia Magnitudine: 11
                        (93) Minerva Magnitudine: 11
                        (339) Dorothea Magnitudine: 13
                        (442) Eichsfeldia Magnitudine: 12
                        (481) Emita Magnitudine: 13
                        (509) Iolanda Magnitudine: 13
                        (599) Luisa Magnitudine: 11
                        (1152) Pawona Magnitudine: 14
                        (1320) Impala Magnitudine: 14
                        (2035) Stearns Magnitudine: 13

                         

                        Le Costellazioni di Luglio 2022

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                        Nel cielo di luglio astri luminosi compongono figure inconfondibili: sono le costellazioni dell’estate che brillano fiere sulla volta celeste.

                        In questo mese vedremo le costellazioni primaverili (Leone, Vergine) declinare verso Ovest, mentre a Nord-Ovest e Nord-Est troveremo rispettivamente la sempre presente costellazione dell’Orsa Maggiore con l’asterismo del Grande Carro e Cassiopea; a farci compagnia nelle serate estive sarà anche la brillante stella Arturo del Boote (vedi l’articolo: Le costellazioni di Marzo 2022).

                        Da Sud-Sud/Est lo scenario celeste si fa più accattivante con la presenza della Via Lattea che inonda il cielo di stelle e le costellazioni più belle e significative dell’estate: Sagittario, Scorpione e Ofiuco che, seppur non appariranno molto alti nel cielo, saranno i principali oggetti di riferimento nell’osservazione e nell’astrofotografia del periodo estivo.

                        Visuale del cielo di fine Giugno, ore 23:00 (credits: Stellarium)

                        LO SCORPIONE GRANDE PROTAGONISTA DELL’ESTATE

                        Tra le costellazioni della fascia zodiacale, quella dello Scorpione è una figura molto conosciuta e facilmente individuabile anche da semplici appassionati del cielo: con la sua tipica conformazione che ricorda proprio la sagoma di uno scorpione e la sua brillante stella alfa Antares, l’oggetto astronomico è grande protagonista dell’emisfero australe, dove è visibile per gran parte dell’anno. Nel nostro emisfero lo Scorpione è osservabile dal mese di maggio fino ad agosto, lasciandosi contemplare vicino al centro della Via Lattea, basso all’orizzonte.

                        Brillante e luminosa, la stella principale della costellazione dello Scorpione è Antares (α Sco), una supergigante rossa posta a circa 600 anni luce dal Sistema Solare, con una magnitudine apparente 1,06: l’astro si trova al centro della costellazione e il suo nome significa “rivale di Marte” (anti-Ares) per via del colore rossastro molto simile che contraddistingue i due oggetti celesti. Con un raggio di circa 850 volte quello del Sole, essa si classifica come una delle stelle più grandi conosciute.

                        ANTARES E LA NUBE DI RHO OPHIUCHI

                        Insieme alle stelle di colore azzurro β Scorpii, δ Scorpii e π Scorpii, Antares compone l’asterismo del Grande Uncino.

                        Come anche ρ Ophiuchi (collocata nell’omonima costellazione dell’Ofiuco), la stella alfa dello Scorpione è pervasa dalla nube molecolare gigante denominata Nube di Rho Ophiuchi: composta da idrogeno ionizzato luminoso e polveri oscure, l’oggetto si colloca nei pressi delle stelle che compongono la testa dello Scorpione e risulta visibile in diversi dettagli già attraverso fotografie a lunga esposizione.

                        Nube di Rho Ophiuchi
                        di Massimo Tamajo (clicca sull’immagine per maggiori dettagli)

                        Parte dei gas della Nube vengono illuminati proprio da Antares, assumendo la tipica colorazione rosso/arancio dell’astro.

                        Tra le stelle che compongono la costellazione dello Scorpione è da segnalare anche Shaula (λ Sco), una stella azzurra di magnitudine 1,62: si tratta dell’astro più luminoso del gruppo di stelle che compone la coda, il pungiglione dello Scorpione.

                        OGGETTI NON STELLARI NELLO SCORPIONE

                        La costellazione ospita un gran numero di stelle variabili oltre che diversi oggetti del cielo profondo: tra gli ammassi globulari ricordiamo M4, poco concentrato ma molto luminoso individuabile già con un binocolo ad Ovest di Antares.

                        Di M4 parleremo nel dettagli nel prossimo numero della rivista: non perdere Coelum n. 257!

                        Vi è poi l’ammasso aperto M7, che se osservato da un luogo appropriato risulta ben visibile anche ad occhio nudo, mentre sarà risolvibile nei dettagli con l’ausilio di un binocolo.

                        Interessanti anche M6 o Ammasso Farfalla, l’ammasso NGC 6231 e NGC 6281.

                        LO SCORPIONE DALL’ASTRONOMIA ALLA MITOLOGIA

                        Ogni oggetto celeste è circondato dal mito e dalla leggenda, e lo Scorpione non fa eccezione!

                        Secondo la mitologia greca la figura dello Scorpione è strettamente legata a quella di Orione: sono state tramandate più storie che raccontano di questo legame. Una di queste ci narra che il cacciatore celeste era innamorato della bellissima sorella gemella di Apollo, Artemide, tiratrice d’arco.

                        Questa relazione non era vista di buon occhio da Apollo che considerava l’arrivo di Orione sull’isola di Delo e la relazione con Artemide una sorta di profanazione e così ricorse l’aiuto della Madre Terra la quale scatenò sul cacciatore la furia di un gigante e velenosissimo scorpione (vedi articolo: Le costellazioni di Dicembre 2021).

                        Contro l’attacco del velenoso pungiglione dello scorpione a nulla valsero l’armatura e la forza di Orione che, una volta andato incontro al suo tragico destino con il piano mortale messo a punto da Apollo, venne collocato sulla volta celeste ed eternamente inseguito dallo Scorpione, in un ciclico sorgere e tramontare delle costellazioni sulla volta celeste.

                        L’OFIUCO NEL CIELO DI LUGLIO

                        In una regione di cielo molto ricca di oggetti interessanti, a Nord-Ovest del centro della Via Lattea, è posta la costellazione dell’Ofiuco, una figura che interseca la fascia dello Zodiaco.

                        La costellazione si trova a cavallo dell’equatore celeste e la sua posizione la rende osservabile da quasi tutte le aree del pianeta, tranne  le regioni polari.

                        “Colui che tiene il serpente”: è infatti la figura di un uomo quella che ci appare nel cielo e che corrisponde alla costellazione di Ofiuco, che divide in due parti un’altra costellazione, quella del Serpente.

                        Le stelle più luminose dell’Ofiuco sono α Ophiuchi, nota anche come Ras Alhague – che rappresenta la testa della figura – e η Ophiuchi, nota come Sabik, nella parte meridionale.

                        α Ophiuchi è una stella bianca di magnitudine 2,08; è una delle stelle brillanti più vicine a noi, a  47 anni luce.  η Ophiuchi è una stella bianca di magnitudine 2,43 a 84 anni luce di distanza.

                        OGGETTI NON STELLARI NELLA COSTELLAZIONE DI OFIUCO

                        La costellazione contiene diverse stelle variabili oltre ad ammassi e nebulose: con un binocolo è possibile individuare il brillante ammasso globulare M5, vi sono poi gli ammassi M9, M10, M12, M14 che si prestano all’astrofotografia e all’osservazione con il telescopio.

                        M5 Globular Cluster (NGC 5904)
                        di Tommaso Stella (clicca sull’immagine per maggiori info)

                        Tra le nebulose planetarie sono interessanti gli oggetti NGC 6572 e NGC 6309.

                        OFIUCO NELLA MITOLOGIA

                        Tra i miti che aleggiano intorno alla costellazione di Ofiuco quello più noto è il mito greco che si rifà al dio della medicina Asclepio, figlio di Apollo e Coronide, anche se sull’identità della madre non vi è certezza.

                        Secondo la leggenda Coronide, con in grembo il figlio di Apollo, tradì quest’ultimo con un mortale: a rendere Apollo a conoscenza del misfatto ci pensò un corvo che, anziché ricevere dal dio la giusta ricompensa per averlo informato dei fatti, venne trasformato da uccello candido qual era in un corvo nero.

                        Apollo scagliò una freccia mortale contro Caronide in un impeto di gelosia, portando a compimento il suo folle gesto con un’azione ancor più malvagia: il dio strappò dal grembo di Caronide il bambino consegnandolo alle cure del centauro Chirone, che allevò il figlio come fosse suo e lo indottrinò alla conoscenza e all’applicazione delle tecniche di guarigione e di caccia.

                        Asclepio acquisì tutto il sapere possibile, divenendo abile nel salvare le vite umane e anche nel resuscitare i morti: ciò però mosse la preoccupazione di Ade, dio dell’oltretomba, che si rivolse a Zeus il quale punì Asclepio, fulminandolo.

                        Nonostante tutto, Apollo non fu in grado mandare giù un simile oltraggio e, anche al fine di placare le ire del padre degli dei, rese Asclepio immortale, trasformandolo nella costellazione di Ofiuco e collocandolo sulla volta celeste per l’eternità.

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