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Il Cielo Sepolto – LUCI AUSTRALI sul filo dell’orizzonte: Avete mai visto le stelle ALFA e BETA del SAGITTARIO?

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cielo sepolto sagittario
Nell'emisfero boreale il Sagittario è una figura caratteristica delle notti d'estate: appare piuttosto bassa sull'orizzonte meridionale e può essere osservata nel cielo serale senza difficoltà solo nel periodo compreso fra giugno e settembre.. Nell'emisfero australe è invece una figura caratteristica e dominante nei cieli invernali e si presenta allo zenit anche nelle regioni temperate medie, oltre che in quelle tropicali, a causa della sua estensione a sud dell'eclittica. Qui da noi la costellazione raggiunge in meridiano un'altezza media di circa +20°, abbastanza per mostrare l'asterismo conosciuto come “la teiera”; ma le estreme propaggini, proprio quelle dove si trovano le stelle Alfa e Beta, restano sconosciute ai più, perse come sono tra la foschia dell'orizzonte…
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cielo sepolto sagittario
Nell'emisfero boreale il Sagittario è una figura caratteristica delle notti d'estate: appare piuttosto bassa sull'orizzonte meridionale e può essere osservata nel cielo serale senza difficoltà solo nel periodo compreso fra giugno e settembre.. Nell'emisfero australe è invece una figura caratteristica e dominante nei cieli invernali e si presenta allo zenit anche nelle regioni temperate medie, oltre che in quelle tropicali, a causa della sua estensione a sud dell'eclittica. Qui da noi la costellazione raggiunge in meridiano un'altezza media di circa +20°, abbastanza per mostrare l'asterismo conosciuto come “la teiera”; ma le estreme propaggini, proprio quelle dove si trovano le stelle Alfa e Beta, restano sconosciute ai più, perse come sono tra la foschia dell'orizzonte…

cielo sepolto - tabella Il primo è che quando si parla del Sagittario il pensiero corre immediatamente al suo asterismo principale, vale a dire quel gruppo di 8 stelle comunemente noto come “teiera”, dimenticando, quindi, che la costellazione è in realtà ben più vasta; il secondo motivo è che le due stelle sopra menzionate, contrariamente a quanto succede nella maggioranza dei casi, non sono le più brillanti della costellazione (il primato spetta infatti alla stella Epsilon, di magnitudine +1,8, mentre Alfa e Beta sono solamente di quarta grandezza). Il terzo motivo, infine, è che si trovano a declinazioni molto basse, a mala pena accessibili agli abitanti del Centro-Nord dell’Italia.

Alfa Sagittarii, situata a –40° di declinazione, possiede anche il nome arabo Rukbat (“il ginocchio dell’arciere”); è una stella azzurra distante 170 anni luce e una sessantina di volte più brillante del Sole.

Beta Sagittarii è in realtà formata da due componenti, ovviamente denominate Beta1 e Beta2, situate all’estremità meridionale del Sagittario a una declinazione di –45°. Sono separate da poco più di 20 primi in direzione nord-sud; Beta1, azzurra e leggermente più brillante (mag. +3,96), è distante 380 anni luce, mentre Beta2 (mag. +4,26), bianco-gialla, si trova a 135 anni luce.