È nata una Baby Galaxy
Una galassia più grande vicina ha generato un nuovissima galassia più piccola ...
Sulla formazione dei buchi neri primordiali nell’epoca post-inflattiva
Si ritiene che i buchi neri primordiali siano oggetti antichi quanto l’Universo, sebbene essi non siano stati ancora osservati. Nati al termine della breve epoca inflattiva appena successiva al Big Bang, essi avrebbero avuto origine dal collasso gravitazionale di regioni ad alta densità nel fluido cosmico pre-esistente. Perché tale processo abbia luogo, d’altronde, è necessario che siano rispettate alcune fondamentali condizioni durante la fase post-inflazione di riscaldamento cosiddetto “lento”. Grazie ad esse, infatti, si genererebbero quelle particolari strutture che fungerebbero da sede per il futuro sviluppo di buchi neri primordiali. Partendo da poche, indispensabili basi teoriche di cosmologia, astrofisica e fisica delle particelle, questo articolo si propone quindi di discutere i diversi meccanismi di formazione dei buchi neri primordiali nell’intento di fornire nuovi spunti di riflessione sui primi stadi di vita dell’Universo.
Kamo’oalewa una nuova conferma
Un piccolo team internazionale di scienziati planetari ha trovato prove a sostegno della teoria secondo cui l'asteroide vicino alla Terra Kamo'oalewa non arriverebbe dalla cintura di asteroidi posta fra Marte e Giove ma bensì sia stato espulso direttamente dalla Luna. Nell'articolo pubblicato sulla rivista Nature Astronomy, il gruppo descrive il modello creato e le dinamiche emerse.
Incredible…One more impact on Jupiter! Pt. 2
Torna in lingua la rubrica di Giovanni Anselmi. Il viaggio su Giove procede...
Sistema Solare – gli asteroidi
Di cosa sono fatti gli asteroidi?
Nonostante la loro massa totale non superi quella della Luna, gli asteroidi rappresentano una fonte di informazione unica sulle...
Webb esplora una galassia starburst estrema
Il telescopio spaziale James Webb della NASA/ESA/CSA ha messo gli occhi sulla galassia starburst Messier 82 (M82), un ambiente piccolo ma potente caratterizzato da una rapida formazione stellare. Osservando più da vicino con le sensibili capacità a infrarossi di Webb, un team di scienziati sta arrivando al nucleo della galassia, acquisendo una migliore comprensione di come si formano le stelle e di come questa attività estrema sta influenzando la galassia nel suo insieme.
Rilasciate le prime immagini di EUCLID, e sono solo delle prove!
Rilasciate le prime immagini catturate dai due strumenti montati su Euclid: tutto fa ben sperare!
Webb scruta i viticci di NGC 604
Due nuove immagini ottenute dalla NIRCam (Near-Infrared Camera) e dal MIRI (Mid-Infrared Instrument) del James Webb Space Telescope della NASA/ESA/CSA mostrano la regione di formazione stellare NGC 604, situata nella Galassia del Triangolo (M33), 2,73 milioni di luci -anni di distanza dalla Terra. In queste immagini, bolle cavernose e filamenti di gas estesi disegnano un arazzo di nascita stellare.
Mappata la temperatura superficiale di un pianeta a 280 anni luce
Un team internazionale di ricercatori ha utilizzato con successo il telescopio spaziale James Webb della NASA per mappare il meteo sull’esopianeta gigante gassoso WASP-43b.
Urano e le sue 27 lune in un unico scatto
Nuova immagine rilasciata dal JWST con protagonista Urano questa volta accompagnato anche dalle sue 27 lune
Detriti in caduta libera
Per la prima volta è stata svolta un'osservazione diretta di resti di pianeti disintegrati essere "divorati" da nane bianche, ovvero ciò che resta della loro stella ospite
BH3 terzo buco nero nella Via Lattea per GAIA
Nel numero 266 di COELUM ASTRONOMIA abbiamo festeggiato i 10 di GAIA, strumento in orbita che dalla sua attivazione sta scandagliando tutto il piano galattico in una massiccia ed unica, sinora, raccolta dati. Fra essi non sfugge qualche sorpresa sorprendente come la scoperta di un altro buco nero nei pressi del Sistema Solare, denominato appunto BH3.
Telescopio ESO buchi neri supermassicci e vicinissimi!
Un telescopio dell’ESO scopre la coppia di buchi neri supermassicci finora più vicina.
Incredible…One more impact on Jupiter! Pt. 1
Coelum Astronomia si apre ad una veste più internazionale. Oggi incomincia una nuova
rubrica, a cura del dott. Giovanni Anselmi, che spazierà dall'astronomia all'astrofisica
con cadenza settimanale.
Misterioso segnale radio nella Via Lattea
Captato un segnale misterioso, puntuale come un orologio svizzero, della cui natura ancora non si sa nulla con certezza
Luci e Caos dal centro della Via Lattea
Sagittario A* fornisce ancora incredibili sorprese. Questa volta sembra mostrarci spettacoli di luce mai visti prima…
Marte 2014, un’opposizione da rivalutare
Non sarà la "Grande opposizione" del 2018 ma, grazie al livello raggiunto dalla strumentazione amatoriale, quella di aprile 2014 potrà comunque regalare grandi soddisfazioni. Tutti i consigli per divertirsi e sfruttare al meglio questo appuntamento con il pianeta rosso.
I Neutrini per Comprendere l’Origine dei Raggi Cosmici
Neutrini altamente energetici, la chiave per comprendere l’origine dei raggi cosmici all’interno della Via Lattea
Dschubba, la “fronte dello Scorpione”, torna a competere con Antares
Terzo exploit per Delta Scorpii! Da qualche mese, la stella nella testa dello Scorpione è nuovamente aumentata di luminosità
Dalla supernova in M106 alla fantastica estate dei cercatori di SN italiani
L’arrivo della bella stagione e il classico pizzico di fortuna (che non guasta mai…) hanno permesso agli astrofili italiani di mettere a segno numerosi successi
Novae rosse luminose, esplosioni di colore nello spazio
Le novae rosse luminose sono esplosioni di luce visibile rossa generate dalla fusione di sistemi binari coalescenti. Determinare la connessione fra tali fenomeni e la fase di inviluppo comune in cui si trovavano le stelle progenitrici è fondamentale per lo studio dell’evoluzione binaria, ma molto complesso in termini simulativi. Un nuovo modello idrodinamico che combina fisica della radiazione e della materia sembra però in grado di spiegare le diverse proprietà delle curve di luce delle novae luminose osservate.
Chi Cygni, una gigante in lenta agonia
χ Cygni (Chi Cygni), una mireide speciale, la variabile che mostra in assoluto il maggior divario tra la luminosità minima e massima.
Sulla rarità dei satelliti grandi come la Luna
Sulla rarità dei satelliti
grandi come la Luna
La presenza della Luna è di fondamentale importanza per la Terra, poiché essa contribuisce alla stabilizzazione dell’asse terrestre,...
ABBIAMO VISTO LE MONTAGNE DI PLUTONE – le interviste
Interviste a cura di Pietro Capuozzo a Amy Barr Mlinar, del Planetary Science Institute, e Edgard Rivera-Valentin, planetologo del NAIC all'Osservatorio di Arecibo.
I resti mortali delle prime stelle
I fasci luci catturati dal VLT Very Large Telescope ed emessi da QUASAR hanno attraverso nubi generate delle stelle primordiali
Sistema Solare – Missione Juice e i satelliti di Giove
La missione JUICE di Gabriele Cremonese
Alla fine del 1800 Pierre Simon Laplace pubblicò un libro sulla meccanica celeste, forse per la prima volta in...
Neutrino sterile e materia oscura: un nuovo modello per il centro galattico
La natura elusiva della materia oscura rende difficile ottenere prove della sua esistenza e determinarne la composizione sfruttando le sue manifestazioni gravitazionali: per questo motivo metodi di rilevamento di tipo indiretto, tipici della fisica astroparticellare, stanno acquisendo sempre maggiore importanza. Essi si basano sull’individuazione di fenomeni che interesserebbero le ipotetiche particelle costituenti la materia oscura, come decadimenti e annichilazioni: tra questi, il decadimento a due corpi dei neutrini sterili sembra essere responsabile dell’aumentata emissione X osservata sia nell’alone che attorno al centro galattico. Uno studio, che combina l’utilizzo di vari modelli teorici per riprodurre il profilo di densità della materia oscura nella Via Lattea e le predizioni sugli esiti delle future osservazioni con il nuovo telescopio XRISM, fornisce predizioni sul flusso di decadimento di neutrini sterili nella Galassia che ci si aspetta di misurare entro i prossimi 15 anni.
Oscure stelle
il telescopio spaziale James Webb ha osservato degli oggetti che potrebbero proprio essere dei candidati promettenti ad essere stelle oscure.
Onde gravitazionali e prime luci dell’Universo
Indagine statistica sulla Popolazione III detta anche Prime Luci dell'Universo
Cosa sopprime l’attività degli AGN all’interno degli ammassi di galassie?
Una galassia che ospiti un AGN viene allora definita galassia attiva. Tuttavia, la storia evolutiva delle galassie dipende non solo dalle loro proprietà intrinseche, ma anche dall’ambiente in cui si trovano
Psyche: poco ferro da queste parti
Da sempre gli scienziati hanno creduto che l'asteroide Psyche potrebbe essere una grande palla di ferro puro, ma una nuova ricerca suggerisce che probabilmente nasconde una componente rocciosa nascosta ...
“The Dark Side” dell’esopianeta
Da alcune osservazioni il lato notturno del gigante gassoso WASP -121b sembra ospitare nubi di ferro, piogge di titanio e venti caratterizzati da potentissime raffiche ...
Il progetto European Solar Telescope – EST
Il Telescopio Solare Europeo (European Solar Telescope EST) è il futuro progetto per l'astronomia solare Europea da terra. Principale progetto per la EAST (European Association for Solar Telescopes), associazione che unisce 15 istituzioni da altrettanti paesi Europei.
Non solo gravità: Effetto Yarkovsky e Effetto YORP per gli asteroidi
Non solo la gravità condiziona il movimento degli asteroidi. Gli effetti Yarkovsky e Yorp possono generare delle modifiche alla traiettoria
Acqua liquida su Marte
Il progetto MARSIS, guidato da un team di scienziati italiani e americani, sembra essere riuscito a confermare la presenza di acqua liquida sotto la calotta polare sud marziana …
Immagini grezze di Saturno dal JWST
James Webb Space Telescope ha catturato i primi scatti di Saturno anche se le immagini distribuite sono ancora grezze.
ExoMars si prepara al lancio
Strumenti ed equipaggiamento del rover ESA Rosalind Franklin sono pronti per il volo: il 2022 non poteva incominciare meglio!
MERAK e il “Gruppo in moto” dell’Orsa Maggiore
In netto contrasto cromatico con Dubhe, dalla quale è separata esattamente 5°, è Merak (Beta UMa) che, splendendo di magnitudine 2,34, si colloca al quinto posto tra le stelle più luminose della costellazione; il nome deriva dall'arabo Al-marakk, “il fianco”.
Terzo sorvolo di Mercurio per BepiColombo
La sonda Bepi Colombo dedicata al professore padovano sorvola Mercurio e ci restituisce immagini molto dettagliate
Un appassionato italiano scopre ben 3 galassie
Proprio nel mezzo di questa immagine, incastonata tra una spruzzata di stelle lontane e galassie ancora più lontane, si trova la galassia nana appena...