Astrosismologia per stelle ZZ Ceti, nane bianche pulsanti
L'astrosismologia studia le pulsazioni delle stelle ZZ Ceti, nane bianche pulsanti, per svelare la loro struttura interna, i meccanismi di pulsazione e l'evoluzione. Scopri come questa tecnica rivoluziona la nostra comprensione di queste affascinanti stelle.
GJ 367b: il “Pianeta Piuma”
Dei ricercatori italiani hanno scoperto un pianeta con una massa pari alla metà di quella della Terra, risultando essere uno dei più leggeri esopianeti tra i 5000 ad oggi conosciuti.
Novae rosse luminose, esplosioni di colore nello spazio
Le novae rosse luminose sono esplosioni di luce visibile rossa generate dalla fusione di sistemi binari coalescenti. Determinare la connessione fra tali fenomeni e la fase di inviluppo comune in cui si trovavano le stelle progenitrici è fondamentale per lo studio dell’evoluzione binaria, ma molto complesso in termini simulativi. Un nuovo modello idrodinamico che combina fisica della radiazione e della materia sembra però in grado di spiegare le diverse proprietà delle curve di luce delle novae luminose osservate.
Cosa sopprime l’attività degli AGN all’interno degli ammassi di galassie?
Una galassia che ospiti un AGN viene allora definita galassia attiva. Tuttavia, la storia evolutiva delle galassie dipende non solo dalle loro proprietà intrinseche, ma anche dall’ambiente in cui si trovano
Webb esplora una galassia starburst estrema
Il telescopio spaziale James Webb della NASA/ESA/CSA ha messo gli occhi sulla galassia starburst Messier 82 (M82), un ambiente piccolo ma potente caratterizzato da una rapida formazione stellare. Osservando più da vicino con le sensibili capacità a infrarossi di Webb, un team di scienziati sta arrivando al nucleo della galassia, acquisendo una migliore comprensione di come si formano le stelle e di come questa attività estrema sta influenzando la galassia nel suo insieme.
Onde gravitazionali e prime luci dell’Universo
Indagine statistica sulla Popolazione III detta anche Prime Luci dell'Universo
Jhelum: il flusso stellare
Il flusso stellare Jhelum dà indicazioni sulla storia di formazione della Via Lattea
Sulla rarità dei satelliti grandi come la Luna
Sulla rarità dei satelliti
grandi come la Luna
La presenza della Luna è di fondamentale importanza per la Terra, poiché essa contribuisce alla stabilizzazione dell’asse terrestre,...
C’è un buco nero al centro del Sole?
C’è un buco nero al centro del Sole? Una domanda sulla materia oscura nell’Universo
Un diagramma HR per ascoltare il suono degli astri
Per poter inserire le serie temporali di Kepler all’interno del diagramma HR, un gruppo di
ricercatori dell’Olanda e degli USA ha proposto di tradurle in suoni, anziché in immagini, avviando dunque un processo di “sonificazione”
Universo a Colori
telescopio spaziale James Webb della NASA/ESA/CSA e il telescopio spaziale Hubble della NASA/ESA si sono uniti per studiare un vasto ammasso di galassie noto come MACS0416
JWST rivela la struttura sbalorditiva di 19 galassie a spirale
Un nuovo bottino di immagini provenienti dal telescopio spaziale James Webb della NASA/ESA/CSA cattura i ritratti nel vicino e medio infrarosso di 19 galassie a spirale frontali.
Telescopio ESO buchi neri supermassicci e vicinissimi!
Un telescopio dell’ESO scopre la coppia di buchi neri supermassicci finora più vicina.
Antenne astrometriche per onde gravitazionali
Un nuovo principio di rilevazione delle onde gravitazionali, basato sulla misura delle variazioni da esse indotte sulle distanze angolari fra le stelle, promette di fornire un approccio complementare a quello degli interferometri lineari. Ne parliamo con Mariateresa Crosta dell’Istituto nazionale di astrofisica, prima autrice dell’articolo che descrive l’idea, pubblicato la settimana scorsa su Scientific Reports.
Siete sicuri di sapere quanto è grande l’universo?
Per mettere un po’ di ordine in un argomento così delicato come quello della reale dimensione dell’universo, Alberto Cappi passa in rassegna i concetti che possono aiutarci nella comprensione della domanda e di una eventuale risposta: quanto è grande l’universo?
Webb scruta i viticci di NGC 604
Due nuove immagini ottenute dalla NIRCam (Near-Infrared Camera) e dal MIRI (Mid-Infrared Instrument) del James Webb Space Telescope della NASA/ESA/CSA mostrano la regione di formazione stellare NGC 604, situata nella Galassia del Triangolo (M33), 2,73 milioni di luci -anni di distanza dalla Terra. In queste immagini, bolle cavernose e filamenti di gas estesi disegnano un arazzo di nascita stellare.
Il problema dei tre corpi: una nuova speranza per la dinamica stellare
Il problema dei tre corpi, nato con la teoria della gravitazione newtoniana, rimane ad oggi una delle questioni aperte più complesse in dinamica stellare, la branca dell’astrofisica che studia gli effetti generati dal moto delle stelle e la loro influenza sull’ambiente circostante. La difficoltà nell’individuare una trattazione matematica ad hoc che sia al contempo efficace e poco dispendiosa dal punto di vista computazionale ha sempre introdotto forti limitazioni nell’analisi di certi fenomeni, come la formazione binaria a tre corpi. Ma, se in passato ciò ha costituito un ostacolo quasi insormontabile, ora un ritrovato spirito combattivo sembra diffondersi nel mondo della ricerca grazie alla pubblicazione di un nuovo codice simulativo basato su un metodo d’integrazione diretta all’avanguardia.
JWST novità dal centro galattico
Nel cuore della Via Lattea, a soli 300 anni luce di distanza dal buco nero al centro della nostra galassia, individuata una nuova area con alta densità di stelle giovani
Neutrino sterile e materia oscura: un nuovo modello per il centro galattico
La natura elusiva della materia oscura rende difficile ottenere prove della sua esistenza e determinarne la composizione sfruttando le sue manifestazioni gravitazionali: per questo motivo metodi di rilevamento di tipo indiretto, tipici della fisica astroparticellare, stanno acquisendo sempre maggiore importanza. Essi si basano sull’individuazione di fenomeni che interesserebbero le ipotetiche particelle costituenti la materia oscura, come decadimenti e annichilazioni: tra questi, il decadimento a due corpi dei neutrini sterili sembra essere responsabile dell’aumentata emissione X osservata sia nell’alone che attorno al centro galattico. Uno studio, che combina l’utilizzo di vari modelli teorici per riprodurre il profilo di densità della materia oscura nella Via Lattea e le predizioni sugli esiti delle future osservazioni con il nuovo telescopio XRISM, fornisce predizioni sul flusso di decadimento di neutrini sterili nella Galassia che ci si aspetta di misurare entro i prossimi 15 anni.
Feedback Stellare e Formazione Stellare: Il Ruolo delle Regioni HII nelle Galassie
Le regioni HII sono nubi di idrogeno ionizzato prodotte dalla radiazione UV emessa dalle stelle giovani e massicce. Esse sono dunque direttamente collegate alle zone di formazione stellare, dove tali stelle nascono ed evolvono rapidamente: questo veloce sviluppo porta però con sé una serie di effetti sull’ambiente circostante che va sotto il nome di feedback stellare. La difficoltà nello stabilire una relazione tra formazione stellare, regioni HII e associato feedback nei vari tipi di galassie ha incentivato la realizzazione di uno studio sui diversi meccanismi di feedback stellare pre-supernova nelle galassie nane starburst, tipicamente escluse dai cataloghi spettroscopici. Grazie ai promettenti risultati ottenuti dai ricercatori si ricavano importanti informazioni per implementare una modellistica più completa e accurata della formazione stellare nelle galassie in funzione delle proprietà delle regioni HII in esse presenti.
IL BUCO NERO PIÙ LEGGERO O LA STELLA DI NEUTRONI PIÙ PESANTE?
Un articolo pubblicato oggi su Science ci svela la presenza di un oggetto dalla natura misteriosa all’interno dell’ammasso globulare NGC 1851
Prima ricerca per il SuperBIT
SuperBIT telescopio in orbita agganciato ad un pallone gonfiato cattura le sue prime immagini e consente una altro passo all'astronomia
Non solo stelle! Oggetti binari a contatto nel Sistema Solare
In astrofisica la binarietà è tipicamente associata alle stelle… ma in realtà non è così! Oggetti di natura binaria esistono invero anche all’interno del Sistema Solare: si tratta dei cosiddetti oggetti binari a contatto. Essi sono asteroidi, comete e corpi appartenenti alla fascia di Kuiper formati da due agglomerati di detriti distinti che finiscono per fondersi a causa della reciproca attrazione gravitazionale, senza però perdere la loro forma caratteristica. Uno studio teorico prova dunque a fare chiarezza sulle proprietà fisiche che tali oggetti devono avere per sopravvivere al processo di fusione in forma binaria.
MERAK e il “Gruppo in moto” dell’Orsa Maggiore
In netto contrasto cromatico con Dubhe, dalla quale è separata esattamente 5°, è Merak (Beta UMa) che, splendendo di magnitudine 2,34, si colloca al quinto posto tra le stelle più luminose della costellazione; il nome deriva dall'arabo Al-marakk, “il fianco”.
MOND vs Materia Oscura: Nuove Prove Sostengono la Gravità Modificata
Nuove prove osservative mettono in discussione l'esistenza della materia oscura e supportano la teoria MOND (MOdified Newtonian Dynamics). Scopri le implicazioni per la cosmologia e la fisica moderna.
Atmosfere in Pericolo: La Sfida per l’Abitabilità dei Pianeti di TRAPPIST-1
Scopri le sfide per l'abitabilità dei pianeti nella zona abitabile attorno alla stella TRAPPIST-1, in particolare la fuga atmosferica.
Galassie Oscure: Fossili dell’Universo primordiale
solo le galassie che superano l’epoca della reionizzazione senza sostanziali mutamenti della loro originaria riserva di gas possono continuare l’attività di formazione stellare ed evolvere come luminose, mentre quelle oscure, impossibilitate a recuperare il gas perso, si fossilizzano in questo stato.
Una Crepa nel Modello Cosmologico Standard?
Le curve di rotazione di un campione di galassie ad alto redshift tendono a declinare bruscamente a grandi raggi. Se fosse vero si dovrebbe rivalutare il ruolo della materia oscura.
Tempi duri per M31 e LMC
Per spiegare tale “carestia” di NSRs sono state avanzate diverse ipotesi. La più probabile è che la maggior durata del periodo di variabilità delle novae ricorrenti di M31 e LMC rispetto a quello di 12a ostacoli la formazione di una concentrazione considerevole
I Neutrini per Comprendere l’Origine dei Raggi Cosmici
Neutrini altamente energetici, la chiave per comprendere l’origine dei raggi cosmici all’interno della Via Lattea
Una doppia detonazione per una singola supernova
Ouranos l'applicazione meteorologica innovativa, specificamente progettata per gli astronomi
Immagini straordinarie del processo di formazione dei pianeti catturate dal Very Large Telescope (VLT)
In una serie di studi, un team di astronomi ha gettato nuova luce sull’affascinante e complesso processo di formazione dei pianeti. Le straordinarie immagini, catturate utilizzando il Very Large Telescope dell'Osservatorio Europeo Australe (VLT) in Cile, rappresentano una delle più grandi indagini mai effettuate sui dischi di formazione dei pianeti. La ricerca riunisce le osservazioni di oltre 80 giovani stelle che potrebbero avere pianeti in formazione attorno a loro, fornendo agli astronomi una ricchezza di dati e approfondimenti unici su come nascono i pianeti in diverse regioni della nostra galassia.
Juno continua il suo lavoro certosino
Juno completa il sorvolo di IO più vicino sino ad oggi
Le 10 comete più belle del nuovo millennio
In attesa delle due (speriamo) superstar in arrivo per quest'anno, vediamo con Claudio Pra un'ideale superclassifica dei dieci migliori “astri chiomati del nuovo millennio” visibili dal nostro emisfero.
L’Oggetto più Luminoso mai Osservato
Utilizzando il VLT (Very Large Telescope) dell'ESO (l'Osservatorio Europeo Australe), alcuni astronomi hanno caratterizzato un quasar brillante, trovando che non solo è il più brillante della sua classe, ma anche l'oggetto più luminoso mai osservato. I quasar sono i nuclei luminosi di galassie distanti e sono alimentati da buchi neri supermassicci. La massa del buco nero di questo quasar da record cresce dell’equivalente di un Sole al giorno, rendendolo il buco nero con la crescita più rapida trovato fino a oggi.
Fast Radio Burst da distanze inimmaginabili
Gli astronomi hanno rilevano il lampo radio veloce FRB con origine finora più distante
Immagini grezze di Saturno dal JWST
James Webb Space Telescope ha catturato i primi scatti di Saturno anche se le immagini distribuite sono ancora grezze.
Studio Scientifico sulla Supernova SN 2023ixf
Importante studio scientifico della comunità astronomica italiana sulla Supernova in M101
Webb cattura il deflusso supersonico della giovane stella
Questa nuova immagine del telescopio spaziale James Webb della NASA/ESA/CSA mostra Herbig-Haro 211
Altro che i Maya… la vera attesa per la FINE DEL MONDO ci fu...
Cento anni fa il mondo viveva la stessa ansia da fine del mondo... le profezie Maya al tempo non c'entravano ma la cometa di Halley sì. Per capire come le psicosi di massa, alimentate da atteggiamenti antiscientifici e speculazioni mediatiche, si ripetano anche ai nostri giorni nonostante il progresso tecnologico da III Millennio, riproponiamo un articolo pubblicato due anni fa su Coelum (139 - 2010).