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Pio & Bubble Boy – Coelum n.133 – Novembre 2009

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Pio & Bubble Boy – Coelum n.132 – Ottobre 2009

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Pio & Bubble Boy – Coelum n.131 – Settembre 2009

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Effemeridi NEO (433) Eros

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L'orbita di Eros
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L'orbita di Eros
L'orbita di Eros

L’immagine a sinistra riporta l’orbita di (433) Eros rispetto a quella dei pianeti interni. I tratti rossi individuano i tratti percorsi durante i mesi di luglio e agosto.

Eros
Eros

A destra il caratteristico aspetto allungato dell’asteroide fotografato nel 2001 durantel’avvicinamento della sonda Near.

Qui sotto è riportata una sezione della tabella completa con le effemeridi per i mesi di Luglio, Agosto e Settembre 2009.

Scarica la tabella completa [Formato MS Excel]

Il NEO di Luglio-Agosto: (433) Eros di Giovanni Sostero – Coelum n. 130 Pag 20
EFFEMERIDI DI (433) EROS – LUGLIO 2009
Data Ora Crepu-scolo Ascensione Retta Declinazione Azimut (°) Altezza (°) sull’oriz-zonte Mag. Dist. Terra (UA) Elong. (°) Est/West Cost.
1 Luglio 1.00 23 09 31,59 -01 50 54,2 104,0 12,5 13,6 1,126 111,4 W Psc
1 Luglio 2.00 23 09 32,77 -01 50 24,3 115,3 23,0 13,6 1,125 111,5 W Psc
1 Luglio 3.00 23 09 33,92 -01 49 54,5 128,5 32,5 13,6 1,125 111,5 W Psc
1 Luglio 4.00 A 23 09 35,05 -01 49 24,6 144,6 40,2 13,6 1,124 111,5 W Psc
1 Luglio 5.00 N 23 09 36,17 -01 48 54,7 164,0 45,1 13,6 1,124 111,6 W Psc
2 Luglio 1.00 23 09 60,00 -01 38 58,2 104,5 13,3 13,6 1,115 112,2 W Psc
2 Luglio 2.00 23 10 01,09 -01 38 28,4 115,9 23,7 13,6 1,115 112,2 W Psc
2 Luglio 3.00 23 10 02,17 -01 37 58,7 129,3 33,2 13,6 1,115 112,3 W Psc
2 Luglio 4.00 A 23 10 03,22 -01 37 29,0 145,5 40,8 13,6 1,114 112,3 W Psc
2 Luglio 5.00 N 23 10 04,25 -01 36 59,2 165,2 45,4 13,6 1,114 112,3 W Psc
3 Luglio 1.00 23 10 26,50 -01 27 05,3 105,0 14,0 13,6 1,105 113,0 W Psc
3 Luglio 2.00 23 10 27,51 -01 26 35,7 116,5 24,5 13,5 1,105 113,0 W Psc
3 Luglio 3.00 23 10 28,50 -01 26 06,1 130,0 33,8 13,5 1,104 113,0 W Psc
3 Luglio 4.00 A 23 10 29,47 -01 25 36,5 146,5 41,3 13,5 1,104 113,1 W Psc
3 Luglio 5.00 N 23 10 30,42 -01 25 06,9 166,3 45,8 13,5 1,104 113,1 W Psc
4 Luglio 1.00 23 10 51,06 -01 15 15,6 105,5 14,8 13,5 1,095 113,7 W Psc
4 Luglio 2.00 23 10 51,99 -01 14 46,2 117,1 25,2 13,5 1,095 113,8 W Psc
4 Luglio 3.00 23 10 52,90 -01 14 16,7 130,7 34,5 13,5 1,094 113,8 W Psc
4 Luglio 4.00 A 23 10 53,78 -01 13 47,2 147,5 41,8 13,5 1,094 113,8 W Psc
4 Luglio 5.00 N 23 10 54,65 -01 13 17,8 167,6 46,1 13,5 1,093 113,9 W Psc
5 Luglio 1.00 23 11 13,65 -01 03 29,4 106,0 15,6 13,5 1,085 114,5 W Psc
5 Luglio 2.00 23 11 14,49 -01 03 00,1 117,6 25,9 13,5 1,085 114,5 W Psc
5 Luglio 3.00 23 11 15,31 -01 02 30,8 131,5 35,2 13,5 1,084 114,6 W Psc
5 Luglio 4.00 A 23 11 16,11 -01 02 01,4 148,5 42,4 13,5 1,084 114,6 W Psc
5 Luglio 5.00 N 23 11 16,90 -01 01 32,1 168,8 46,5 13,5 1,083 114,6 W Psc
6 Luglio 1.00 23 11 34,22 -00 51 46,7 106,5 16,3 13,5 1,075 115,3 W Psc
6 Luglio 2.00 23 11 34,97 -00 51 17,6 118,3 26,7 13,5 1,075 115,3 W Psc
6 Luglio 3.00 23 11 35,71 -00 50 48,4 132,3 35,8 13,5 1,074 115,4 W Psc
6 Luglio 4.00 A 23 11 36,42 -00 50 19,2 149,5 42,9 13,5 1,074 115,4 W Psc
6 Luglio 5.00 N 23 11 37,12 -00 49 50,0 170,0 46,8 13,5 1,073 115,4 W Psc
7 Luglio 1.00 23 11 52,73 -00 40 07,8 107,0 17,1 13,4 1,065 116,1 W Psc
7 Luglio 2.00 23 11 53,40 -00 39 38,7 118,9 27,4 13,4 1,065 116,1 W Psc
7 Luglio 3.00 23 11 54,05 -00 39 09,7 133,1 36,5 13,4 1,064 116,2 W Psc
7 Luglio 4.00 A 23 11 54,67 -00 38 40,7 150,6 43,4 13,4 1,064 116,2 W Psc
7 Luglio 5.00 N 23 11 55,28 -00 38 11,7 171,3 47,1 13,4 1,063 116,2 W Psc
8 Luglio 1.00 23 12 09,15 -00 28 32,7 107,6 17,9 13,4 1,055 116,9 W Psc
8 Luglio 2.00 23 12 09,73 -00 28 03,8 119,5 28,2 13,4 1,055 116,9 W Psc
8 Luglio 3.00 23 12 10,29 -00 27 34,9 133,9 37,1 13,4 1,054 117,0 W Psc
8 Luglio 4.00 A 23 12 10,82 -00 27 06,1 151,6 43,9 13,4 1,054 117,0 W Psc
8 Luglio 5.00 N 23 12 11,34 -00 26 37,2 172,7 47,4 13,4 1,053 117,0 W Psc
9 Luglio 1.00 23 12 23,44 -00 17 01,6 108,1 18,7 13,4 1,045 117,7 W Psc
9 Luglio 2.00 23 12 23,93 -00 16 32,9 120,2 28,9 13,4 1,045 117,8 W Psc
9 Luglio 3.00 23 12 24,39 -00 16 04,2 134,8 37,8 13,4 1,044 117,8 W Psc
9 Luglio 4.00 A 23 12 24,83 -00 15 35,5 152,8 44,4 13,4 1,044 117,8 W Psc
9 Luglio 5.00 N 23 12 25,26 -00 15 06,9 174,0 47,6 13,4 1,044 117,9 W Psc
10 Luglio 1.00 23 12 35,55 -00 05 34,8 108,7 19,5 13,4 1,035 118,5 W Psc
10 Luglio 2.00 23 12 35,94 -00 05 06,3 120,9 29,7 13,4 1,035 118,6 W Psc
10 Luglio 3.00 23 12 36,31 -00 04 37,8 135,7 38,4 13,4 1,035 118,6 W Psc
10 Luglio 4.00 A 23 12 36,66 -00 04 09,3 153,9 44,9 13,4 1,034 118,7 W Psc
10 Luglio 5.00 N 23 12 37,00 -00 03 40,8 175,4 47,9 13,4 1,034 118,7 W Psc

Pio & Bubble Boy – Coelum n.130 – Luglio-Agosto 2009

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Questa Vignetta è pubblicata su Coelum n.130 – Luglio-Agosto 2009. Leggi il Sommario.

Viaggio in CINA

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Introduzione


Viaggi in Cina fra arte, storia, cultura millenaria, cibo e grandi metropoli in piena evoluzione. I viaggi in Cina, fin dai tempi di Marco Polo, sono sinonimo di avventura e scoperta. La moderna Cina è un Paese ancora ricco di tradizioni derivate dall’antica civiltà imperiale che, attraverso i commerci lungo la Via della Seta, introdusse il tè ed il gelso in Europa e che, per difendersi dalle incursioni dei Mongoli, fece edificare (a partire dal III secolo a.C.) la Grande Muraglia, ancora oggi una delle sette meraviglie del mondo. Mete privilegiate di tanti viaggi in Cina sono anzitutto Pechino e Shanghai. La capitale della Repubblica Popolare è letteralmente invasa dalle biciclette e vanta straordinarie bellezze architettoniche quali il Tempio del Cielo, situato nella parte sud della città e circondato da un magnifico parco, e Piazza Tien An Men, la piazza più grande del mondo dove sorge il Mausoleo di Mao, il Grande Condottiero della Cina rivoluzionaria della seconda metà del Novecento.


Programma 1° giorno, venerdì 17 luglio
MILANO Malpensa/SHANGHAI
Ritrovo dei partecipanti all’aeroporto di Milano Malpensa, disbrigo delle formalità doganali e partenza con volo di linea SwissAir, via Zurigo, per Shanghai. Pasti e pernottamento a bordo.

2° giorno, sabato 18 luglio
SHANGHAI/SUZHOU
All’arrivo all’aeroporto di Shanghai, incontro con la guida locale e successivo proseguimento in pullman privato per Suzhou, che si trova ad una ventina di km ad est del lago Taihu, dal quale la separano alcune colline di cui la più rinomata è la Collina della Tigre. All’arrivo, sistemazione nelle camere riservate in hotel e pranzo. Nel pomeriggio, visita proprio della Huqiu (Collina della Tigre), che si trova a circa 4 km dalla città ed è così chiamata perché si racconta che una tigre apparisse per custodire la tomba del re He Lu (dinastia Wu). Sulla cima vi è una pagoda costruita nel 961, a 7 piani, alta 47 m, in cui sono state scoperte diverse testimonianze antiche (monete, testi buddhisti, statuette di Buddha). Al termine, rientro in hotel per la cena ed il pernottamento.

3° giorno, domenica 19 luglio
SUZHOU/TONGLI/SUZHOU
Colazione in hotel e mattinata dedicata alla visita guidata di Suzhou: si tratta di una città di grande fascino, dove le vecchie case, che si affacciano su mille canali, creano scorci e prospettive incantevoli. Ma l’attrazione principale risiede nelle fantastiche “ville-giardino”: in questa città dal clima mite i Mandarini delle dinastie Ming e Qing edificarono sontuose residenze immerse nella natura per passarvi i periodi di riposo; piccoli laghi, isolette, padiglioni dai tetti prodigiosamente modellati, ponticelli, rocce dalle forme fantasiose: in queste ville l’esperienza artistica cinese, che ha come suo fine la perfetta armonia fra uomo e natura, raggiunge la perfezione. Si visiteranno in particolare il Giardino Liuyuan, il più grande tra quelli presenti, ed una fabbrica di seta. Pranzo in ristorante e, nel pomeriggio, visita guidata al villaggio di Tongli, piccolo miracolo che riporta il viaggiatore come d’incanto nel Medioevo, all’epoca delle Dinastie Ming. Negozietti, ristoranti tradizionali, ponti inarcati e chiatte che percorrono i canali in un silenzio incantato: una rara occasione per assaporare ancora il gusto della Cina vera, quella delle campagne e delle antiche tradizioni confuciane. Al termine, rientro in hotel per la cena ed il pernottamento.

4° giorno, lunedì 20 luglio
SUZHOU/SHANGHAI
Dopo colazione, partenza per Shanghai. All’arrivo, sistemazione nelle camere riservate in hotel ed inizio della visita guidata della città. Il giardino Yuyuan, situato nella parte nord-orientale della città storica. Fu edificato a partire dal 1559 (38° anno dal regno dell’imperatore Jiajing della dinastia Ming) su una superficie di circa 50.000 metri quadrati e fra i punti più famosi racchiusi al suo interno ci sono: la collina rocciosa artificiale Huangshi, il muro decorato con drago, il padiglione “Yulinlong”, la torre Huijing ed il piccolo palcoscenico teatrale all’aperto. Proseguimento delle visite con la città vecchia, Nanjing Road e il Bund, simbolo di Shanghai e meta obbligatoria. Bund è un termine anglo-indiano che sta per “banchina” di lungomare fangoso. Il vocabolo è azzeccato, dato Shanghai per anni è stata tormentata dal fango e dall’acqua. Protetta da una balaustra di protezione la passeggiata sul fiume offre ai turisti una vista panoramica su l’area di Pudong. Lungo il lato occidentale di via Zhongshan Dongyilu, si susseguono invece i maestosi cinquantadue palazzi realizzati in differenti stili architettonici, per cui il Bund ha da tempo la fama di essere una Galleria di architettura moderna internazionale. Pranzo in ristorante in corso di visite e, in serata spettacolo di circo acrobatico. Cena in ristorante e pernottamento in hotel.

5° giorno, martedì 21 luglio
SHANGHAI
Colazione in hotel e mattinata dedicata al proseguimento delle visite guidate in città. Il Museo di Shanghai, stupefacente edificio costruito nel 1994 che simboleggia i molti cambiamenti che stanno avendo luogo nel paese. Il museo è imponente all’esterno come all’interno, progettato per richiamare la forma di un antico vascello cinese ding, questo edificio (che si può considerare un vero e proprio manifesto di cultura) ospita una delle più importanti collezioni d’arte di tutta la Cina. All’interno si ammirano, fra gli altri, alcuni oggetti conservati nella Galleria degli Antichi Bronzi Cinesi, la Galleria di Scultura Cinese e le squisite ceramiche della Galleria Zande Lou. Il Tempio di Buddha di giada: stabilito durante il periodo dell’imperatore Guangxu della dinastia Qing, ricostruito fra il 1918 e il 1928, è conosciuto in tutto il mondo per il Buddha di giada, ed è uno dei templi buddisti più importanti della Cina. Le principali strutture che lo costituiscono sono il Padiglione del Re celeste, la Grande Sala, il Palazzo del Buddha di giada, la Sala del Buddha disteso, ecc. Il Buddha di giada assiso è conservato nel Palazzo del Buddha di giada, alta 1,95 metri e pesa una tonnellata, è scolpita in un unico blocco di giada bianca. Nella Sala del Buddha disteso è presente la statua di Sakyamuni (il Buddha storico) nello stato di Nirvana in giada lunga 96 centimetri. Pranzo in ristorante e pomeriggio a disposizione per visite facoltative in città, shopping o semplice relax. Cena e pernottamento in hotel.

6° giorno, mercoledì 22 luglio
ECLISSE/JINSHANWEI/SHANGHAI/HANGZHOU
Nella nottata trasferimento in pullman riservato in località Jinshanwei, in un’area verde a circa 100-200 metri dalla spiaggia. All’arrivo, posizionamento delle apparecchiature per le osservazione astronomiche e per la visione dell’eclisse. Al termine, rientro in hotel a Shanghai per il pranzo (le apparecchiature saranno lasciate in deposito in hotel). Nel pomeriggio, trasferimento alla stazione ferroviaria per l’imbarco sul treno diretto a Hangzhou. All’arrivo dopo circa 3 ore e mezzo, sistemazione nelle camere riservate in hotel, cena e pernottamento.

7° giorno, giovedì 23 luglio
HANGZHOU
Colazione in hotel ed intera giornata dedicata alla visita guidata di Hangzhou, adagiata attorno allo splendido lago dell’Ovest, è la città più romantica della Cina. Al mattino visita alla Pagoda delle 6 armonie, uno dei monumenti più noti della città. La pagoda è costituita da una parte interna in mattoni, alta sette piani, ed una parte esterna in legno di 13 piani, è alta circa 60 m ed ha pianta ottagonale. La prima costruzione risale al 970 d.c. e pare che avesse un’altezza di 150 m, forse serviva da faro per la navigazione sul fiume Qiantang. Nel 1121 un incendio la distrusse e nel 1153 fu ricostruita in laterizio. L’edificio esterno di legno fu aggiunto solo nel 1899. Una particolarità di questa pagoda è la presenza di 104 campanelle, una per ogni angolo del tetto di ogni piano, che suonano non appena si alza un alito di vento. Dopo aver sorseggiato una tazza di te (il migliore della Cina) ed assistito alla sua lavorazione, pranzo in ristorante. Nel pomeriggio, gita in battello sul lago, considerato un prototipo di bellezza paesaggistica e citato in innumerevoli testi di poeti cinesi. La leggenda narra che sia stato generato dalla caduta di una perla della via lattea. Al termine, rientro in hotel per la cena ed il pernottamento.

8° giorno, venerdì 24 luglio
HANGZHOU/SHANGHAI
Colazione in hotel e in mattinata visita al Tempio del Ritiro Spirituale (Lingyinsi): fondato nel 326 d.c. da un monaco buddhista di origine indiana (Hui Li) è uno dei monasteri più famosi della Cina. Purtroppo è stato oggetto di innumerevoli distruzioni, delle quali la più deleteria fu quella avvenuta durante la rivolta dei Taiping nel 1861. La sola parte del tempio sfuggita alla distruzione è la splendida sala costruita nel 1661 per ospitare le statue dei 500 discepoli del Buddha, le cui le statue andarono perdute durante un incendio nel 1936. Le due parti principali sono il Tempio dei Guardiani Celesti e la Grande Sala del Buddha. La maggior parte delle statue presenti sono copie rifatte nel XX secolo. Al termine, pranzo in ristorante e successivo trasferimento alla stazione ferroviaria per il rientro in treno a Shanghai. All’arrivo, sistemazione nelle camere riservate in hotel, cena e pernottamento.

9° giorno, sabato 25 luglio
SHANGHAI/MILANO Malpensa
Prima colazione in hotel e trasferimento in tempo utile in aeroporto. Operazioni d’imbarco e partenza con volo di linea SwissAir, via Zurigo, per Milano Malpensa. All’arrivo all’aeroporto, sbarco e fine dei servizi.

N.B.: La sequenza dei luoghi visitati potrà subire delle modifiche;


PIANO VOLI INTERCONTINENTALI – da riconfermare 17/07MILANO

Malpensa (h. 10.55) – ZURIGO (h. 12.00) LX 1617
17/07ZURIGO (h. 13.05) – SHANGHAI (h. 06.35*) LX 188
* arrivo il giorno successivo (18/07)25/07SHANGHAI (h. 09.10) – ZURIGO (h. 15.55) LX 189
25/07ZURIGO (h. 16.50) – MILANO Malpensa (h. 17.45) LX 1622


Quota di Partecipazione

QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE, minimo 5 partecipanti € 1.900,00
QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE, minimo 8 partecipanti € 1.850,00
QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE, minimo 15 partecipanti € 1.620,00
QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE, minimo 40 partecipanti € 1.450,00
Supplemento CAMERA SINGOLA € 260,00
TASSE AEROPORTUALI: € 280,00 (soggette a riconferma fino all’atto dell’emissione del biglietto aereo)


La Quota Comprende

• volo di linea Swiss Air da Milano Malpensa per Shanghai e ritorno in classe economica, via Zurigo
• franchigia bagaglio 20 kg
• pullman riservato in loco a disposizione per tutti i trasferimenti, le visite e le escursioni come da programma
• treno da Shanghai a Hangzhou e ritorno
• guida locale parlante italiano a completa disposizione del gruppo per tutta la durata del viaggio
• visite guidate ed escursioni come da programma
• sistemazione in hotels 4**** in camere doppie con servizi privati (2 notti a Suzhou + 3 notti a Shanghai + 2 notti a Hangzhou)
• trattamento di pensione completa come da programma (pasti in ristoranti locali con menu turistici), dal pranzo del 2° giorno alla prima colazione del 9° giorno
• assicurazione medico-bagaglio e annullamento viaggio a favore di ciascun partecipante


La Quota non Comprende

• visto consolare collettivo, non urgente (€ 35,00)
• tasse aeroportuali (€ 280,00 circa ad oggi e soggette a riconferma all’atto dell’emissione dei biglietti)
• bevande ai pasti
• bagaglio extra, acquisti ed extra personali in genere, mance
• organizzazione di visite su richiesta
• tutto quanto non specificato alla voce “La quota comprende”
• eventuale adeguamento carburante voli.


Note

• Le quote sono state calcolate in base alle migliori tariffe aeree disponibili ad oggi, pertanto sono soggette a riconferma in vista di eventuale variazione del costo del trasporto, del carburante, dei diritti e delle tasse di imbarco o sbarco.
• Non è stata bloccata nessuna opzione, il preventivo è soggetto alla disponibilità dei servizi offerti.
• Cambio valutario applicato Remimbi/Euro rapportato a USD/Euro pari a 1 USD = 0,78 €. Eventuali aumento di tasse locali ufficiali e/o variazioni verranno calcolate al costo 31 gg prima della partenza.
• Per quanto riguarda lo sdoganamento del materiale per osservare l’evento, il Governo Cinese al momento non ha ancora deciso cosa sarà possibile portare da fuori e darà, in merito, comunicazione ufficiale appena possibile.


Informazioni Generali CINA
Formalità d’ingresso:
per i cittadini italiani è necessario il passaporto con validità non inferiore ai 6 mesi e visto d’ingresso rilasciato dall’Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese di Roma oppure dal Consolato Cinese di Roma, dietro presentazione del passaporto con 2 pagine intere libere e consecutive, il modulo di richiesta rilasciato dal Consolato debitamente compilato, una foto-tessera recente. Per turisti facenti parte di un gruppo con un unico itinerario uguale per tutti ipartecipanti, è possibile richiedere un visto collettivo per il quale è necessario comunicare alcuni dati personali ed inviare fotocopia del passaporto.
Vaccinazioni:
non richieste.
Fuso Orario:
+ 7 ore rispetto all’Italia, + 6 ore durante l’ora legale
Clima:
le stagioni in Cina corrispondono alle nostre, con un periodo invernale molto freddo al nord e più temperato al sud, mentre d’estate è molto caldo ovunque. Il clima nel nord del paese è continentale, secco ed umido nel sud.
Elettricità:
il voltaggio è di 110/220 volts. E’ necessario munirsi di adattatore universale.
Valuta:
la moneta locale è il Renminbi, “moneta del popolo”, la cui unità è lo Yuan. Quasi ovunque sono accettati dollari americani, euro e le principali carte di credito.


Informazioni Informazioni astronomiche:
Massimiliano Di Giuseppe 338/5264372
Ferruccio Zanotti 338/4772550
The Lunar Society: referente Paolo Minafra cell. 339/2929524

Informazioni e prenotazioni:
CTM di Robintur Modena
Tel: 059/2133701
WEB: www.robintur.it
Email: ctm.gruppi@robintur.it

Pio & Bubble Boy – Coelum n.129 – Giugno 2009

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Questa Vignetta è pubblicata su Coelum n.129 – Giugno 2009. Leggi il Sommario.

Pio & Bubble Boy – Coelum n.128 – Maggio 2009

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Pio & Bubble Boy – Coelum n.127 – Aprile 2009

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Sat Expo Europe 2009

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Fiera di Roma
Fiera di Roma
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In scena dal 19 al 21 Marzo alla Fiera di Roma la seconda edizione della manifestazione aerospaziale che presenta le frontiere più avanzate dei servizi e delle applicazioni dello spazio e delle telecomunicazioni.

Fiera di Roma
Fiera di Roma

Grande successo con oltre 5’400 visitatori da più di 20 paesi giunti nei soli primi due giorni, 65 espositori per un totale di 114 aziende, 20 convegni specializzati con 180 relatori. Questi i numeri del SAT Expo Europe 2009, la seconda edizione tenuta alla Nuova Fiera di Roma dopo le 13 organizzate a Vicenza.

Paolo Dalla Chiara, presidente di SAT Expo Europe, ha così commentato questi dati: “Il risultato è chiaramente positivo, con il 15% in più di presenze rispetto alla precedente edizione. Questa manifestazione si sta consolidando come uno dei più importanti momenti di visibilità e di incontro per i settori aerospaziale e delle comunicazioni via satellite in Europa“.
La Space Application & Technologies Exposition ha così catalizzato sulla capitale gli interessi delle tecnologie nel campo spaziale a livello internazionale, sia quello della ricerca che quello del business. La tre giorni (19, 20 e 21 marzo di cui il 19 e 20 riservati agli operatori del settore) ha visto passare nel padiglione 9 della Fiera di Roma molti personaggi importanti del panorama spaziale italiano ed ha anche fatto da vetrina per una serie di novità tecnologiche che potrebbero avere ripercussioni sulla vita di tutti i giorni.

Al convegno di apertura erano stati annunciati il commissario UE ai Trasporti Antonio Tajani e il ministro Mariastella Gelmini, ma sono stati sostituiti da Adolfo Urso, sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico, e Guido Crosetto, sottosegretario al Ministero della Difesa.
Il commissario dell’Agenzia Spaziale Italiana Enrico Saggese si è poi confrontato con gli esponenti del governo sul tema “L’Europa e la geopolitica dello spazio” ed ha evidenziato le novità per quanto
riguarda le missioni spaziali assegnate agli italiani: «Nei prossimi anni, sono già programmate tre missioni in orbita per gli astronauti italiani, due per Roberto Vittori ed una per Paolo Nespoli».
Queste grandi possibilità sono frutto di anni di collaborazione internazionale e finalmente stanno arrivando i frutti del grande impegno Italiano nelle tecnologie spaziali.
Saggese ha aggiunto: “Inoltre due nuovi astronauti italiani sono tra i dieci candidati finali della selezione che porterà alla scelta dei quattro nuovi astronauti dell’Agenzia Spaziale Europea”.
Molti convegni e presentazioni si sono succeduti durante l’Expo, alcuni dei quali organizzati proprio da Coelum.

Grandi assenti sono stati gli stand dell’Agenzia Spaziale Italiana e dell’Ente Spaziale Europeo. Questi due soggetti istituzionali erano però presenti come sponsor per la manifestazione.
Era invece presente Francesco Rea, responsabile dell’ufficio stampa dell’ASI, al quale sono andati molti complimenti per l’ottimo lavoro di divulgazione fatto, non ultimo la ristrutturazione del sito ufficiale www.ASI.it, con una buona presenza di notizie ed informazioni ‘fresche’. Senza contare l’ottima iniziativa del ‘Web Stargate’ una lista che vorrebbe diventare l’indice di riferimento dei siti che parlano di spazio e attività spaziali in Italia. E non si limita ad elencare i riferimenti web dei grandi servizi di informazione, ma riporta anche i piccoli siti e blog che ormai formano una specie di ossatura portante nella divulgazione spaziale in lingua italiana.

stand finmeccanica
Stand Finmeccanica

Lo stand più grande del salone era, ovviamente, quello della Finmeccanica, prima realtà italiana operante a livello globale nei settori aerospazio, difesa e sicurezza, che con i suoi 73’000 addetti ed un ricavo di oltre 15 miliardi di euro, si posiziona saldamente nei gradini più alti dell’industria italiana ed europea. Anche i reparti di ricerca e sviluppo sono molto floridi potendo contare su 1’800 milioni di euro di investimenti per oltre 3000 ricercatori distribuiti nei laboratori delle società controllate.

I settori in cui è impegnata la Finmeccanica sono Aeronautica, Elicotteri, Spazio, Elettronica per la difesa, Sistemi di difesa, Energia/Trasporti e Sistemi integrati. Le aziende che rispecchiano questi campi sono le più importanti: Alenia Aeronautica, Selex Communications e GALILEO, Telespazio, Thales Alenia Space ed Elsag Datamat.

Mars Express
Mars Express

E lo stand rispecchiava questa varietà con diversi modelli di satelliti, aerei, elicotteri fra cui spiccavano i COSMO-SkyMed per l’osservazione terrestre (che stanno dando appoggio ai soccorritori nel terremoto in Abruzzo) e il Mars Express, la sonda che sta ridisegnando la crosta del pianeta Marte.

Anche l’Aeronautica Militare Italiana era presente con uno stand della ‘Rivista Aeronautica’ dove si poteva ammirare la tuta Sokol indossata da Roberto Vittori sulla Soyuz durante la missione “Marco Polo”. Vittori ha raggiunto la ISS come primo astronauta italiano a partire da Baikonur alla volta della Stazione.

Dal 25 aprile al 5 maggio 2002 Vittori porta così a termine la sua prima missione spaziale meritandosi la Medaglia d’oro al Valore Aeronautico consegnatagli dal Presidente della Repubblica Italiana. Inutile dire che la tuta rimane per tutta la durata della fiera sotto estremo controllo da parte degli ufficiali presenti allo stand AMI.

COSMO-SkyMed
COSMO-SkyMed
Capitano Walter Villadei
Capitano Walter Villadei

Sempre dell’AMI è il Capitano Walter Villadei, candidato prescelto dall’Aeronautica Militare per un volo Soyuz. Curioso il fatto che non essendo conosciuto, poche persone lo trattavano come un ‘personaggio’. In effetti solo gli appassionati che avevano letto la notizia sul sito dell’Aeronautica Militare Italiana lo hanno riconosciuto. Ho così potuto chiacchierare con lui ed avere la conferma degli addestramenti e delle selezioni che ha dovuto superare per ottenere questo ‘patentino’ di Flight Engineer. Lui è a tutti gli effetti un astronauta, anche se c’è in fondo il rammarico di non aver ottenuto ancora una sorta di designazione ufficiale da parte di ESA e ASI, ma resta in quel limbo che lo mantiene nel rango di ‘astronauta parallelo’, non ufficiale. È però contemporaneamente un fiero membro dell’Arma in cui milita ed è orgoglioso di rappresentarla nello Spazio. Inoltre fra i vari ufficiali dell’AM presenti in fiera ve n’erano alcuni di quelli che hanno partecipato all’ultima selezione di astronauti per l’ESA, due dei quali, come ha accennato Saggese, sono finalisti. I nomi non sono però ancora stati resi noti.

Stand Aeronautica Militare Italiana
Stand Aeronautica Militare Italiana
Tuta Sokol indossata da Vittori
Tuta Sokol indossata da Vittori
Dettaglio della tuta Sokol di Vittori
Dettaglio della tuta Sokol di Vittori

Gironzolando fra gli stand si potevano incontrare molti protagonisti dello “Spazio italiano”.Per esempio l’ing. Giorgio Perrotta, esperto di satelliti e missioni spaziali, supervisore del progetto Astrosat UAI. Anche lui è decisamente un personaggio che trasmette la passione per le materie spaziali ed a sentirlo parlare con i ragazzi si dimostra un grande entusiasta che vorrebbe ricominciare il proprio percorso di conquiste al loro fianco.
L’ing. Fabrizio Bernardini è il classico tecnico puro infatti si chiede perché (ad esempio) si parla di Armstrong come primo uomo sulla Luna, ma non si parla mai dei tecnici che hanno fatto in modo che ci arrivasse… Fra i molti progetti che ha curato nella sua carriera, ha lavorato sia su SHARAD, montato sul Mars Reconnaissance Orbiter che su MARSIS installato su Mars Express.
Paolo D’Angelo, giornalista e grande appassionato che fa parte dell’organizzazione del SAT-Expo. Perennemente indaffarato, devo ringraziarlo di cuore per tutto l’appoggio che mi ha dato.

intervista_rai_guidoni
Intervista RAI a Umberto Guidoni

Altro importante personaggio incontrato in fiera è il dott. Umberto Guidoni, astronauta veterano di ben due missioni sullo Space Shuttle. Ha tenuto una breve conferenza raccontando la sua esperienza e tutte quelle emozioni che si provano durante il duro addestramento e soprattutto durante la missione. Guidoni è una persona eccezionale ed un fantastico divulgatore: ha la capacità di coinvolgerti nelle sue descrizioni e di emozionare ogni volta che lo si ascolta.

Inoltre è sempre disponibile, infatti nonostante il raffreddore che lo attanagliava ha comunque rilasciato diverse interviste e si è reso disponibile per firmare autografi. Ha presentato il suo ultimo libro ed ha anche detto che per qualche mese non sarà più astronauta; per lo meno fino alle elezioni europee, per le quali ha presentato la sua candidatura.

Sessione di Autografi
Sessione di Autografi

Molti gli stand delle associazioni:

  • La Italian Space and Astronautics Association (ISAA) che si occupa di divulgazione, anche grazie a ForumAstronautico.it, il più grande forum italiano dedicato alle materie astronautiche
  • Federazione Missilistica Europea (FME) che si occupa di razzimodellismo,
  • l’Unione Astrofili Italiani (UAI) che conosciamo bene
  • l’Istituto Nazionale di AstroFisica (INAF) e l’Istituto di RadioAstronomia (IRA) erano presenti con una serie di fotografie di Hubble
  • l’Associaziuone di Astrofili Hipparcos presentava una collezione di meteoriti
  • AMSAT e ARISS (Amateur Radio on International Space Station) associazioni radioamatoriali che comunicano con satelliti e la ISS.
Stand ISAA
Stand ISAA
Stand ISAA
Stand ISAA e FME
Stand UAI
Stand UAI

Anche la stampa specialistica era presente. Ovviamente le Edizioni Scientifiche Coelum/Massimi Sistemi con un grande stand e la presenza costante di importanti personaggi appartenenti allo staff della rivista. In più, oltre alla già citata Rivista Aeronautica, abbiamo trovato la libreria Aviolibri e le agenzie di stampa AvioNewsDedalonews.

Stand Coelum
Stand Coelum
Stand Coelum
Stand Coelum
Staff Coelum
Staff Coelum
Stand 3D
Stand 3D

Fra le particolarità tecnologiche era presente uno stand che presentava la tecnica televisiva tridimensionale. Gli studi sono già avanzatissimi ed esistono già canali satellitari che trasmettono programmi stereoscopici. Anche i costi stanno rapidamente scendendo ed un pannello LCD da una cinquantina di pollici attrezzato per la visione 3D si attesta intorno ai 4’000 euro. Un prezzo alto, ma non folle…

Grande successo per la conferenza della Virgin Galactic dove Carolyn Wincer, direttrice vendite dell’azienda, ha presentato i passi avanti fatti dall’ormai maturo progetto di turismo spaziale. Le prenotazioni per i voli suborbitali sono già oltre 300, che dato il costo di 200’000 dollari ‘all inclusive’ rappresentano un bel biglietto da visita per l’azienda. In collaborazione con la Scaled Composites ha intenzione di costruire una serie di veicoli in materiali innovativi che dovranno portare i turisti a 120 km di quota partendo da due spazioporti in costruzione: uno nel deserto del Mojave in New Mexico (Spaceport America) ed uno a Kiruna, in Lapponia (Spaceport Sweden). Il sistema è composto da un velivolo base, il WhiteKnightTwo, che porta in quota la navetta vera e propria, lo SpaceShipTwo, che sganciandosi dal WK2 salirà con un motore a razzo fino nello spazio. Farà così provare per 6 minuti l’assenza di gravità agli occupanti. Questi potranno guardare la Terra dallo spazio, la nostra sfera azzurra che galleggia nel cielo nero: e a quelle quote si inizia a percepire distintamente.

Stand Virgin Galactic
Stand Virgin Galactic
White Knight 2
White Knight 2
WK2 e SS2
WK2 e SS2

In definitiva un ottimo salone ed un’altrettanto ottima occasione per fare un tuffo nelle tecnologie spaziali, cosa che in Italia è merce rara.

Pio & Bubble Boy – Coelum n.126 – Marzo 2009

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Questa Vignetta è pubblicata su Coelum n.126 – Marzo 2009. Leggi il Sommario.

Editoriale – Coelum n.126 – Marzo 2009

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Immaginate di essere a casa vostra, in una sera di poca voglia e di scarsa attenzione alle cose del mondo, e che il televisore sia acceso in sottofondo, unicamente per la sua funzione di rassicurante generatore di rumore casuale.
Avete appena deciso di andarvene a letto e state per spegnere, ma proprio in quel momento cominciano a scorrere dei titoli sullo sfondo di un paesaggio di montagna dove tra gli alberi spunta la cupola di un osservatorio.
L’adrenalina comincia a salire e vi sedete in punta di divano, incuriositi ma pur sempre scettici. Temete il solito film dove l’astronomia serve solo da pretesto iniziale per l’ennesima invasione di vampiri dallo spazio…
Però l’ambientazione non è di maniera, è tutto molto verosimile e vi pare addirittura di riconoscere l’Osservatorio di Flagstaff. Primi anni Sessanta, a giudicare dalle automobili. Vi rilassate, e approfittate della pubblicità per rifornirvi di generi di conforto.

Dopo un po’ vi accorgete che state seguendo le vicende di un tale che tutti chiamano Bob, un giovane astronomo che si divide tra il lavoro in cupola e una vita solitaria quasi tutta spesa all’interno di un piccolo bungalow, dove passa il tempo a compilare un’opera che il film rappresenta come una specie di sfida.
Ma una sfida a che? al mondo? alla mediocrità? Non riuscite a capirlo, ma intuite che Bob conduce un’esistenza eccentrica e tormentata, sempre più persa in una spirale che lo sta portando verso un qualcosa di negativo che ancora la trama non chiarisce.
E questo accade mentre Bob, timido e riservato, sembra comunque contento del suo lavoro, e interagisce con i colleghi mentre cataloga stelle, osserva al telescopio e addirittura scopre una nuova cometa.
Tutto bello, tutto verosimile (ma quello, non era proprio il telescopio che usò Tombaugh per scoprire Plutone?), e così ve ne rimanete lì sul divano a gustare ogni più piccola sfumatura di una vicenda che continuamente vi parla di cose che avete inseguito per tutta la vostra vita di appassionati del cielo.
E dopo due ore di film, mentre ve ne state lì un po’ inebetiti a guardare i titoli di coda che scorrono sulla spiaggia californiana di San Bernardino (dove Bob viene ritrovato esanime come un qualsiasi vagabondo), vi ricordate all’improvviso di chi era davvero Robert Burnham e capite che il film è tratto da una storia vera. E che avete appena assistito alla celebrazione di un amore sconfinato per l’universo che c’è fuori e dentro di noi.
Sullo schermo, intanto, scivola lentamente la scritta: “Prodotto dalla RAI in occasione dell’Anno internazionale dell’astronomia”.

Al che vi risvegliate di soprassalto e capite subito – per la miseria – che è stato solo un sogno fatto nel microsecondo in cui stavate per spegnere il generatore casuale di rumore.
E mentre siete in bagno che vi lavate i denti, non potete fare a meno di pensare: “L’anno dell’astronomia… che fesseria! Tutti gli astronomi, gli Osservatori, gli appassionati, festeggiano l’anno dell’astronomia… In pratica ci festeggiamo da soli! Sarebbe come se domani mi dicessi che è il mio compleanno e mi facessi gli auguri allo specchio. Gli auguri e i riconoscimenti io me li aspetto dagli altri, e se no che gusto ci sarebbe?
Quando la televisione di Stato a cui pago il canone produrrà un film del genere, allora, e solo allora considererò festeggiato l’anno dell’astronomia. Ecché……”.

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Immaginate di essere a casa vostra, in una sera di poca voglia e di scarsa attenzione alle cose del mondo, e che il televisore sia acceso in sottofondo, unicamente per la sua funzione di rassicurante generatore di rumore casuale.
Avete appena deciso di andarvene a letto e state per spegnere, ma proprio in quel momento cominciano a scorrere dei titoli sullo sfondo di un paesaggio di montagna dove tra gli alberi spunta la cupola di un osservatorio.
L’adrenalina comincia a salire e vi sedete in punta di divano, incuriositi ma pur sempre scettici. Temete il solito film dove l’astronomia serve solo da pretesto iniziale per l’ennesima invasione di vampiri dallo spazio…
Però l’ambientazione non è di maniera, è tutto molto verosimile e vi pare addirittura di riconoscere l’Osservatorio di Flagstaff. Primi anni Sessanta, a giudicare dalle automobili. Vi rilassate, e approfittate della pubblicità per rifornirvi di generi di conforto.

Dopo un po’ vi accorgete che state seguendo le vicende di un tale che tutti chiamano Bob, un giovane astronomo che si divide tra il lavoro in cupola e una vita solitaria quasi tutta spesa all’interno di un piccolo bungalow, dove passa il tempo a compilare un’opera che il film rappresenta come una specie di sfida.
Ma una sfida a che? al mondo? alla mediocrità? Non riuscite a capirlo, ma intuite che Bob conduce un’esistenza eccentrica e tormentata, sempre più persa in una spirale che lo sta portando verso un qualcosa di negativo che ancora la trama non chiarisce.
E questo accade mentre Bob, timido e riservato, sembra comunque contento del suo lavoro, e interagisce con i colleghi mentre cataloga stelle, osserva al telescopio e addirittura scopre una nuova cometa.
Tutto bello, tutto verosimile (ma quello, non era proprio il telescopio che usò Tombaugh per scoprire Plutone?), e così ve ne rimanete lì sul divano a gustare ogni più piccola sfumatura di una vicenda che continuamente vi parla di cose che avete inseguito per tutta la vostra vita di appassionati del cielo.
E dopo due ore di film, mentre ve ne state lì un po’ inebetiti a guardare i titoli di coda che scorrono sulla spiaggia californiana di San Bernardino (dove Bob viene ritrovato esanime come un qualsiasi vagabondo), vi ricordate all’improvviso di chi era davvero Robert Burnham e capite che il film è tratto da una storia vera. E che avete appena assistito alla celebrazione di un amore sconfinato per l’universo che c’è fuori e dentro di noi.
Sullo schermo, intanto, scivola lentamente la scritta: “Prodotto dalla RAI in occasione dell’Anno internazionale dell’astronomia”.

Al che vi risvegliate di soprassalto e capite subito – per la miseria – che è stato solo un sogno fatto nel microsecondo in cui stavate per spegnere il generatore casuale di rumore.
E mentre siete in bagno che vi lavate i denti, non potete fare a meno di pensare: “L’anno dell’astronomia… che fesseria! Tutti gli astronomi, gli Osservatori, gli appassionati, festeggiano l’anno dell’astronomia… In pratica ci festeggiamo da soli! Sarebbe come se domani mi dicessi che è il mio compleanno e mi facessi gli auguri allo specchio. Gli auguri e i riconoscimenti io me li aspetto dagli altri, e se no che gusto ci sarebbe?
Quando la televisione di Stato a cui pago il canone produrrà un film del genere, allora, e solo allora considererò festeggiato l’anno dell’astronomia. Ecché……”.

Pio & Bubble Boy – Coelum n.125 – Febbraio 2009

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Pio & Bubble Boy – Coelum n.124 – Gennaio 2009

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Viaggio a TABA – MAR ROSSO

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Informazioni e Quota di Partecipazione


EGITTO – DESTINAZIONE TABA


HOTEL: RADISSON SAS RESORT HOTEL 5 stelle
TOUR OPERATOR: TURCHESE
VOLI ITC da Bergamo il lunedì
Trattamento di All Inclusive

PERIODO: 27/10 – 03/11/08 (8 giorni/7 notti)
QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE (minimo 25 paganti): € 705,00
QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE, minimo 20 paganti): € 750,00
Supplemento camera singola € 154,00
Visto consolare € 25,00 a persona

La Quota Comprende

– volo charter da Bergamo
– trasferimento apt/htl/apt con assistente I Viaggi del Turchese
– tasse aeroportuali
– sistemazione in hotel in camere doppie
– trattamento di All Inclusive
– copertura assicurativa sanitaria bagaglio e annullamento viaggio
– assicurazione trasporto aereo, trasporto bagaglio, adeguamento carburante (aggiornato al mese di giugno).


La Quota non Comprende

– Mance
– extra in genere e tutto quanto non espressamente indicato alla voce “La quota comprende”
– eventuale adeguamento carburante
– escursioni astronomiche notturne nel deserto
– escursione sul Monte Sinai e al Monastero di Santa Caterina


Speciale Bambini (valido per tutte le strutture)

Bambini 2/12 anni non compiuti in 3°letto con due adulti paganti la quota intera pagano:
Contributo fisso di € 99,00 a cui aggiungere + € 33,00 di polizza annullamento.
Eventuale adeguamento carburante (aggiornato a Giugno) + security tax euro 57,62
Visto ingresso Egitto € 25,00
La percentuale massima di bambini che possono usufruire di questa riduzione è pari al 15% del totale adulti paganti la quota intera. Quota bambini eccedenti il 15% da definire.

Riduzioni 3° letto adulto € 42,00

Informazioni CENTRO TURISTICO MODENESE di Robintur S.p.A.
Via Bacchini, 15 – 41100 Modena – Tel. 059/2133701 – Fax 059/214809 – E-mail: ctm.bacchini@robintur.it

ROBINTUR S.p.A. Società appartenente al gruppo Coop Adriatica
Sede legale: Via M.L.King, 38/2 – 40132 Bologna – Tel. (+39) 051.41.33.711 – Fax (+39) 051.41.33.700 – www.robintur.it
C. Fiscale e P.IVA 03605730377 – R.E.A. n.304765 – Iscrizione Registro imprese: BO 45347 – Capitale Sociale € 9.900.000 i.v.

Viaggio in MONGOLIA

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Tempo di lettura: 9 minuti

Programma 1° giorno, domenica 27 luglio
ROMA / (SEUL) / ULAANBAATAR
Ritrovo dei partecipanti all’aeroporto di Roma Fiumicino, disbrigo delle formalità doganali e partenza in serata con volo internazionale Korean Airlines per Ulaanbaatar, via Seul. Pernottamento a bordo.

2° giorno, lunedì 28 luglio
(SEUL) / ULAANBAATAR
Arrivo in serata a Seul e coincidenza per Ulaanbaatar. All’arrivo, sbarco e disbrigo delle formalità doganali. Incontro con la guida locale e trasferimento in hotel per la sistemazione nelle camere riservate. Cena in ristorante e pernottamento.

3° giorno, martedì 29 luglio
ULAANBAATAR
Prima colazione in hotel e mattinata dedicata alla visita panoramica della città, con la grande Piazza Sukhbaatar del 1946, intitolata all’“eroe della rivoluzione” del 1921 che dichiarò l’indipendenza dalla dominazione dell’Impero Cinese Qing (Manciù). Visita al Monastero Buddista di Gandantegchenling (in sanscrito significa “il Paradiso di Mahayana”). Edificato nel 1838 e parzialmente distrutto durante le purghe sovietiche, è il monastero più grande della Mongolia ed uno dei luoghi più suggestivi; nel momento del suo massimo splendore ospitava 5000 monaci. All’interno sorgono splendidi templi, fra cui il tempio Migjed Janraisig edificato nel 1911, che ospita la statua della Bodhisatva della compassione, rivestita d’oro e alta ben 26mt.
Pranzo in ristorante e, nel pomeriggio, visita al Monumento Zaisan ai Caduti di varie guerre, costruito su una collina da cui si gode una splendida vista della città e delle colline circostanti. Visita al Museo d’Inverno dell’ VIII Bogd Khaan di Mongolia. Il Palazzo, realizzato tra il 1893 e il 1903, ha costituito la sede invernale dell’ultimo re mongolo VIII Bodg Khaan Javzandamba Agvaanluvsan (1869-1924). Il palazzo venne distrutto dai russi e successivamente trasformato in museo. L’attuale museo è costituito dal Palazzo d’Inverno e dai 10 templi e monasteri che lo circondano. All’interno dell’edificio principale si trovano diversi oggetti personali e alcuni sontuosi costumi cerimoniali del re e della regina Dondogdulam, una bellissima collezione di doni preziosi ricevuti da dignitari esteri come, ad esempio, un paio di stivali d’oro donati dallo zar russo, una ger profilata da 150 pelli di leopardi delle nevi e 21 statuette realizzate dal I Bodg Khaan Zanabazar. Si possono ammirare anche collezioni di costumi ed oggetti artistici; inoltre, qui viene conservata la Dichiarazione d’Indipendenza della Mongolia dalla Cina risalente al 1911. Nei templi e nei monasteri si trovano invece interessanti testimonianze di arte sacra buddista. Visita al Museo di Storia Naturale con gli scheletri di dinosauro di eccezionale valore scientifico rinvenuti nel Deserto del Gobi. Qui si può ammirare lo scheletro di un tarbosauro di 5 mt di altezza, oltre ad una serie di uova di dinosauro. Sempre nella sezione paleontologica si trovano 800 oggetti di varie ere preistoriche. Molto ricche ed interessanti sono anche le sezioni dedicate alla flora e alla fauna della Mongolia, e quelle dedicate alla geologia. All’interno si trova anche un piccolo museo dedicato al Cammello (il “Golden Camel Museum”) con una nutrita esposizione di oggetti ed ornamenti. Concerto di musica tradizionale mongola.
Cena: in ristorante di cucina tradizionale mongola e pernottamento in hotel.

Osservazioni Astronomiche facoltative

4°/5°/6°/7° giorno, mercoledì 30 e giovedì 31 luglio/venerdì 01 e sabato 02 agosto
ULAANBAATAR / KHOVD – L’ECLISSI SOLARE dai MONTI ALTAI
Colazione e volo interno per Khovd, capoluogo della regione Khovd nell’Altai. Khovd, principale centro della Mongolia Occidentale e capoluogo della regione omonima, sorge a 1.400 metri di altitudine nella vallata del fiume Buyant. La popolazione della regione è molto eterogenea dal punto di vista etnico: ci sono etnie Khalkha, Kazaki, Torguut, Uriankhai, Zakhchin… All’arrivo partenza per il Monte Burenkhairkhan (luogo da cui si osserverà il 6° giorno – 01 Agosto – alle ore 19.02 l’eclisse di sole). Nella scelta della collocazione del campo di osservazione si terrà conto della carta di centralità e di probabilità di cielo coperto.
Durante questi giorni verranno effettuate delle escursioni nella regione degli Altai. Altai è una parola importante: per gli antropologi rappresenta l’origine di un rilevante ceppo etnico e linguistico, destinato a diffondersi in gran parte dell’Asia e dell’Europa. Il fulcro di questa cultura è nella regione omonima della Mongolia occidentale, caratterizzata da un’ampia catena montuosa (Altai Nuruu), suggestiva e difficilmente accessibile, con vette che sfiorano i 4.500 metri (Tavanbogd Uul) costantemente ricoperte da ghiacci. Sono presenti alcuni straordinari parchi naturali protetti con monti, vallate, laghi alpini e fiumi che sfociano nel Mar glaciale artico e nell’Oceano Pacifico.
In questi giorni si pernotterà in campo tendato mobile (ove possibile in campo turistico) con trattamento di pensione completa.

Osservazioni Astronomiche facoltative

8° giorno, domenica 03 agosto
KHOVD / ULAANBAATAR
Prima colazione, partenza per Khovd da dove si prenderà il volo interno per Ulaanbaatar. Arrivo e trasferimento in hotel a 4 stelle. Tempo libero a disposizione (in base all’ora di rientro a Ulaanbaatar). Cena in ristorante e pernottamento in hotel.

9° giorno, lunedì 4 agosto
ULAANBAATAR / GOBI: LE DUNE KHONGORIIN ELS
Prima colazione e trasferimento all’aeroporto. Volo di circa 1 ora e mezza con Fokker-50, per il Deserto dei Gobi, arrivo nella regione di Omnogobi, nell’essenziale aeroporto di Bulagtai (si atterra su una pista di terra battuta). Partenza per la zona delle dune di sabbia Khongoriin Els. Sistemazione in campo turistico nelle tradizionali ger. Pranzo al campo. Visita alle dune e possibilità di fare delle escursioni a cammello. Cena e pernottamento al campo.
Il Deserto dei Gobi è famoso come il “Deserto dei Dinosauri”, ed è una depressione di circa 2.000 km da est ad ovest e di un migliaio di km da nord a sud. L’area protetta del Deserto dei Gobi è considerata dall’UNESCO “Riserva della Biosfera” poiché ospita le ultime rarissime specie endemiche esistenti in Mongolia ed è un paradiso per molte specie di animali (orso del Gobi, cammello battriano, cavalli selvatici Prjzewalsky-Takhi), nonostante possa apparire un ambiente estremamente arido e inospitale. L’integrità di questa regione è garantita perchè non ci sono persone che vivono in modo permanente all’interno della riserva e non c’è alcuno sviluppo industriale. Il deserto è anche un immenso giacimento di fossili di Dinosauri, Mammiferi, Coccodrilli, Tartarughe, Lucertole e uova di Dinosauro: per questo motivo è considerato la meta principale per i paleontologi di tutto il mondo. I siti dei ritrovamenti fossili del Deserto dei Gobi sono forse i più importanti al mondo per diversità di specie ritrovate, quantità e dimensioni dei fossili. Gli scenari del Deserto dei Gobi sono straordinari, ricchi di canyon, catene montuose e distese sabbiose, rocce rosse accese dalla luce del tramonto. Milioni di anni fa, nel periodo cretacico (da 130 a 65 milioni di anni fa), questi ampi bacini erano dei laghi, le valli erano ricche di cibo e vi scorrevano fiumi ricchi d’acqua: un ambiente ideale per le popolazioni di dinosauri. La ricchezza biologica del Deserto dei Gobi è dimostrata anche dall’altissimo numero di piante ancora presenti (620 di piante a fioritura, di cui 38 sono endemiche) e dalla grande varietà di mammiferi e uccelli. Il massimo sviluppo dei dinosauri in Mongolia si ebbe durante la seconda metà del Cretaceo, quando l’Asia centrale offriva condizioni ambientali ideali per ospitare numerose specie di grandi Rettili, come Sauropodi, Carnosauri, Celurosauri (i Dinosauri mongolici si contraddistinguono infatti per la particolare ricchezza di forme). Le peculiarità geologiche del Gobi, ricco di rocce sedimentarie e finissime arenarie, hanno permesso un processo di fossilizzazione rapido ed ottimale; la rapida erosione inoltre porta alla luce continuamente nuovi resti. Le scoperte effettuate nel Deserto dei Gobi permisero di definire l’affinità con la fauna di altri continenti, fino a dimostrare specifici collegamenti con il Nord America attraverso l’istmo di Bering che univa i due continenti. Osservazioni Astronomiche facoltative

10° giorno, martedì 5 agosto
GOBI / BAYANZAG
Alla scoperta dei dinosauri e del loro mondo
Prima colazione e partenza per la visita di Bayanzag e dei siti dei ritrovamenti paleontologici. Pranzo al sacco nei pressi di Bayanzag e proseguimento per il campo. Sistemazione nelle tradizionali ger e cena in campo turistico.
Bayanzag, chiamata Flaming Cliffs o Rupi Fiammeggianti dall’esploratore americano Roy Chapman Andrews nel 1922, è una zona del Deserto dei Gobi in cui la particolare conformazione geologica delle rocce, ricca di canyon, e la colorazione rossastra delle pietre la rendono molto suggestiva, soprattutto al tramonto. Qui sono avvenuti moltissimi ritrovamenti di fossili di dinosauri (Tarbosauri, Gallimimi, Protoceratopi, Adrosauri e molti altri). Inoltre in quest’area si possono ammirare le particolari piante presenti nel Gobi (saxual). Osservazioni Astronomiche facoltative

11° giorno, mercoledì 6 agosto
GOBI / VALLE DI YOL
L’alba e la fauna nella valle di yol
Colazione light. (caffè o thè). Vista dell’alba nel deserto. Partenza per il Parco Naturale Gobi Gurvansaikhan, Three Beauties of the Gobi, per osservare la fauna del Gobi. Visita alla Valle di Yol, o delle Aquile. La Valle di Yol è una gola stretta e rocciosa a circa 2.500 mt di altitudine, in cui si trovano ghiacciai perenni ed affascinanti canyon. In questa zona si raggiungono delle temperature estreme che durante l’inverno possono arrivare fino a -40°. Nel Parco si può osservare una grande varietà di piante (8 specie sono endemiche) e di animali (aquile, falchi, grifoni ecc.).
Rientro al campo e pranzo. Nel pomeriggio visita alle tombe antiche nelle vicinanze del campo. Cena e pernottamento presso il campo turistico nelle tradizionali ger. Osservazioni Astronomiche facoltative

12° giorno, giovedì 7 agosto
GOBI / ULAANBAATAR / (SEUL)
Prima colazione al campo di Gobi e volo per Ulaanbaatar. All’arrivo, visita al Museo delle Belle Arti Zanabazar.
Il Museo delle Belle Arti Zanabazar è dedicato al grande capo religioso e politico, pittore e scultore. Nel museo, oltre alle opere di Zanabazar, si trovano oggetti religiosi rari ed antichi, statue buddiste, maschere Tsam, Thangkas (piccoli ritratti di Buddha) e appliques di seta rappresentanti divinità buddiste, tappeti preziosi e gioielli di varie epoche. Sono presenti inoltre opere di artisti contemporanei. Pranzo in ristorante e nel pomeriggio visita al Museo di Storia Nazionale. Al Museo di Storia Nazionale si trovano reperti di epoca preistorica, dei vari imperi nomadi che vissero sul territorio Mongolo, per avere una visione sulla storia e sulle tradizioni del popolo nomade: vi sono ad esempio collezioni di costumi e decorazioni provenienti da tutti i gruppi etnici della Mongolia, collezioni provenienti dall’esercito mongolo del leggendario Genghis Khaan, oggetti Buddisti, strumenti musicali. Molto interessante è la lettera scritta da Guyug Khaan a Papa Innocenzo IV nel 1246.
Cena in ristorante e, al termine, trasferimento per l’aeroporto ed imbarco sul volo per l’Italia via Seul. Pernottamento a bordo.

13° giorno, venerdì 8 agosto
(SEUL) / ROMA
Arrivo a Seul e coincindenza per Roma. Arrivo all’aeroporto di Fiumicino nel tardo pomeriggio, sbarco e fine dei servizi.

La sequenza dei luoghi visitati potrà subire delle modifiche.

OPERATIVO AEREO KOREAN AIRLINES (ORARI INDICATIVI SOGGETTI A RICONFERMA)

27/07 ROMA (h. 20.10) – SEUL (h. 14.05 *) KE 928
28/07 SEUL (h. 20.05) – ULAANBAATAR (h. 22.35) KE 867
08/08 ULAANBAATAR (h. 00.20) – SEUL (h. 04.20) KE 868
08/08 SEUL (h. 13.35) – ROMA (h. 18.20) KE 927

* Arrivo il giorno successivo (28/07)

Quota di Partecipazione

QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE (minimo 30 persone): € 3.250,00
SUPPLEMENTO SINGOLA € 340,00
TASSE AEROPORTUALI: € 80,00 (soggette a riconferma fino all’atto dell’emissione del biglietto aereo)


La Quota Comprende

– volo di linea Korean Airlines a/r da Roma in classe economica, via Seul
– franchigia bagaglio 20 kg
– facchinaggio in aeroporto e negli hotels (1 bagaglio per persona)
– assistenza aeroportuale e negli hotel/campi per check-in/out e arrivo/partenza
– viaggi e trasferimenti interni in Mongolia compreso volo domestico per Khovd e per il deserto dei Gobi (la data dei voli può essere modificata in base alle condizioni climatiche)
– trasferimenti interni con auto/minibus e jeep giapponesi o coreane e con autista
– trasferimenti nel deserto dei Gobi con furgoncini/jeep russi e con autista
– sistemazione in hotel 4 stelle per 3 notti a Ulaanbaatar e per le altri notti nei campi/resorts in ger in doppie standard
– tasse e percentuali di servizio in hotel
– pasti come da programma (i menu comprendono solo acqua)
– guide in lingua italiana o inglese
– supporto di staff esperto presso i campi
– ingresso ai musei e entrate a siti, monasteri e parchi nazionali (con accompagnatori locali)
– welcome drink all’arrivo
– visite ed escursioni come da programma
– copertura assicurativa medico/bagaglio e annullamento viaggio Navale Optimas


La Quota non Comprende

– partenze da altre città italiane
– spese di ottenimento visto (€ 80,00 soggetto a riconferma)
– tasse aeroportuali (€ 80,00 circa ad oggi e soggette a riconferma all’atto dell’emissione dei biglietti)
– bevande in ristorante e nei campi turistici (in Mongolia nei campi e nei ristoranti si paga il consumo di birre, bevande e caffè)
– gite a cavallo, yak o cammello
– bagaglio extra, acquisti ed extra personali in genere, e mance
– organizzazione di visite su richiesta
– eventuali spostamenti in fuoristrada per osservazioni astronomiche
– i pasti ove non indicati
– tutto quanto non specificato alla voce “La quota comprende”.


Informazioni Generali

Un viaggio in Mongolia è un’avventura. E come in ogni avventura che si rispetti occorre essere ben equipaggiati, ma nello stesso tempo evitare il superfluo. Troppi pesi e volumi potrebbero rappresentare un impedimento negli spostamenti all’interno del Paese. La prima regola per un viaggio in Mongolia è: dimentichiamo il nostro stile di vita e immergiamoci con gioia e rispetto in una realtà diversa ed emozionante.

Documenti:Per entrare in Mongolia è necessario il passaporto valido e il visto. Entro 60 gg dalla data di partenza occorrerà inviare all’ambasciata, passaporti orginali, n° 2 foto-tessere e modulo ottenimento visto (che verrà inviato successivamente ai partecipanti riconfermati).

Vaccinazioni: Nessuna vaccinazione è richiesta per andare in Mongolia.
Clima: Il freddo e il vento sono i veri padroni della Mongolia per sette mesi all’anno. Le temperature scendono fino a 40 gradi sottozero nella capitale e a –60 nella taiga. Da giugno ad agosto esplode un’estate gradevolissima, con clima asciutto e salubre e fino a 25-30 gradi sopra lo zero. Anche in questa stagione breve il vento è protagonista: quello fresco del nord e quello tiepido dal Gobi. Vi abituerete a essere sospinti da minuscoli e improvvisi tornado di polvere. I mesi di luglio e agosto sono anche quelli più piovosi: frequenti acquazzoni si abbattono sulla steppa, trasformando spesso le piste in vere e proprie paludi.
Fuso Orario: 6 ore di differenza con l’Italia.
Valuta: La valuta ufficiale mongola è il tugrig.
VOLI: bisognerà passare alla compagnia un elenco dettagliato di tutto il materiale trasportato con relativo peso e dimensioni imballaggio.
SERVIZI A TERRA: Per l’ngresso nel paese del materiale sarà necesario presentare un elenco dettagliato con 1) codici degli articoli, 2) immatricolazione degli articoli, 3) valore delle apparecchiature, 4) e tutto quanto più possibile per identificare il materiale. Inoltre in dogana verrà apposto un timbro sulla lista e molto probabilmente verrà richiesta una tassa di circa il 15/20 % del valore del materiale che verrà restituita al momento della partenza.



Prenotazioni Termine prenotazioni: 30 Aprile 2008


Informazioni


Informazioni astronomiche:
Sig.ri Di Giuseppe 338/5264372
Sig. Zanotti 338/4772550
Email: fzanotti1@alice.it
The Lunar Society: referente Paolo Minafra cell. 339/2929524

Informazioni e prenotazioni:
CTM di Robintur Modena
Tel: 059/2133701
WEB: www.robintur.it
Email: ctm.gruppi@robintur.it

Sogno – L’Ultimo Racconto di Ugo Ercolani

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Sogno - L'Ultimo Racconto di Ugo Ercolani
Tempo di lettura: 4 minuti

Sogno - L'Ultimo Racconto di Ugo ErcolaniIl relatore era stato veramente bravo. La conferenza, interessante: “I misteri del Sistema Solare”.
In un mondo dove le certezze arrivano sino ai confini dell’universo, ammettere che s’incontrino “misteri” già nel giardino di casa sembra un controsenso, ma gli argomenti erano davvero appassionanti. La conferenza concludeva la mia breve vacanza, e adesso il duro ritorno alla realtà: il viaggio aereo per tornare a casa. La paura di volare, quella incontrollabile sensazione di panico che mi attanaglia ogni volta che mi avvicino all’aeroporto.
Le solite pillole a portata di mano mi danno la certezza di superare anche questa prova. È meglio prevenire, mi dico, ingoiando le prime due.
Credo sia la consapevolezza di essere da soli in mezzo a centinaia di persone.
Solo, come sempre. Mi sento solo mentre la hostess mi indica il posto. Sono solo mentre mi avvio verso il posto vicino al finestrino. Solo e in trappola quando due signori si siedono al mio fianco.
Comincio a sudare e prendo altre due pillole, mentre all’imbrunire l’aereo si stacca dal suolo. Devo pensare ad altro mi dico; mi torna in mente la conferenza. Ma come può un computer dirci che gli anelli di Saturno sono molto più giovani del sistema solare? Perché non possono durare per miliardi di anni? Si, va bene, si fanno dei modelli e se ne segue l’evoluzione. Eppure gli anelli ci sono…
È notte fonda e controllando l’orologio mi accorgo che siamo in volo da solo mezz’ora. È buio perché ci stiamo spostando verso est, andiamo incontro alla notte. Chissà, se potessi fare un sonnellino, sono certo che mi farebbe bene, ma niente da fare, non riesco a dormire. Riapro gli occhi, guardandomi attorno mi accorgo che i miei vicini di posto si sono allontanati. Cerco con lo sguardo altre persone ma non vedo nessuno, l’aereo è completamente vuoto. Come può essere?
Cammino avanti ed indietro nel corridoio centrale e poi decido di andare verso la cabina. L’aereo vuoto non mi preoccupa più di tanto. In fondo è la condizione della mia vita. Apro la porta, entro e la richiudo, mentre il pilota mi invita con un gesto a sedere nel posto del secondo. Che strano, penso. Poco dopo mi dice: “Sa dove stiamo andando?”
Certo, rispondo con tranquillità. Sugli anelli di Saturno. Ed ho subito la sensazione che il resto dell’aereo non esista più. Perdo anche la percezione del mio corpo.
Gli asteroidi scorrono velocemente indietro, sino a scomparire nel profondo, mentre un puntino si fa sempre più luminoso davanti a noi. Si vedono gli anelli! Mi volto a cercare la Terra ed il Sole. Niente, dietro di noi il buio assoluto. Eppure Saturno ed i suoi anelli sono illuminati dalla nostra stella.
Perché gli anelli hanno un’albedo così elevata? Gli astronomi trovano facilmente le motivazioni. Gli anelli sono di ghiaccio, però soltanto quelli di Saturno. Riflettono molta più luce di qualsiasi altro corpo. Saturno sarà forse un po’ speciale.
Ci stiamo avvicinando velocemente, si riescono a distinguere i corpi che li formano. Tutti delle stesse dimensioni, di forme tondeggianti. Che strano, non vedo più i riflessi degli strumenti sulla cupola trasparente. E capisco il motivo. La cupola sembra sparita! Abbasso lo sguardo e mi accorgo che è sparita anche la cabina. Eppure sto benissimo. Non cerco nemmeno di vedere le mie mani, sono certo che non esistono più.
Ad un tratto una voce. Tranquilla, come quella del professore alla conferenza.
“…e solo dopo lo sbarco di una sonda su di una piccola luna pastore, due secoli fa, ci siamo trovati di fronte al mistero che per molto tempo i governi del mondo hanno voluto tenere segreto. Gli anelli, che noi credevamo composti di polveri e grossolani frammenti di materia, sono in realtà un insieme formato da miliardi di volti scolpiti nel ghiaccio. Osservateli con attenzione, che cosa vedete? Migliaia, milioni di teste. Per quanto ne sappiamo, le teste di tutti gli esseri umani che hanno vissuto sulla Terra.
Tutte raggruppate per nazioni, famiglie, legami sociali.
Ognuna di loro segue una propria orbita, ma a quanto pare vicina a quelle occupate dalle persone con cui sono venute a contatto durante la loro esistenza.
Inutile dire che noi non sappiamo come e perché qualcuno sia riuscito a fare tutto questo, e come continui a farlo. Forse c’è chi ritiene che l’Uomo meriti di essere ricordato.
Tutti gli uomini, ma non solo… ci sono i cani, i gatti… A parere nostro qui viene formata… anzi no, credo che la parola giusta sia: creata, l’effigie di qualunque creatura che abbia abitato il nostro pianeta. Ognuno di voi adesso potrà visitare…”
La voce si attenua, ho tempo di respirare. Sto sognando sicuramente.
Vedo distintamente le teste scolpite che passano a distesa.
I tratti finemente incisi.
Mi lascio andare all’assurdo, mi guardo in giro. Ci sarà anche lui mi dico ad alta voce. Mi accorgo di potermi muovere in ogni direzione, di arrivare a sfiorare le teste. Posso girarci intorno.
Vorrei rivederlo, solo per un attimo, consolarmi nel sapere che il ricordo di lui resterà qui ancora per milioni di anni. Una bella rivincita, eh papà?
Ho però come la sensazione di non avere tempo e mi aggiro sempre più affannato; sono a centinaia le facce austere che mi guardano. Nessuna è la sua.
Preso dallo sconforto mi fermo a guardare in alto una grande luna che spunta dal globo giallo di Saturno. È come un segnale.
In quel momento tutto scompare verso un punto lontano alla velocità della luce.
Mi sveglio. L’hostess, china su di me con aria preoccupata, attende che io apra gli occhi. Era un sogno allora. Un sogno.

L’asteroide 2004 TU24

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2007TU24_K01
Asteroide 2007 TU24
Tempo di lettura: < 1 minute

Telescopio Meade LX200 0.25 mt munito di riduttore di focale 6.3 (focale 1600)
Sequenza di 23 immagini di 10″ ciascuna con CCD ST7 raffredato a -10 senza utilizzo di autoguida ne filtri, ne flat.

2007 TU24 è stato ripreso il

2008-01-28T22:09:03 UT
2008-01-28T22:12:52 UT

quando si trovava a 0.0043 UA (640.700 Km)

2007TU24_K01

Viaggio in ALGERIA

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Tempo di lettura: 9 minuti

Programma 1° giorno, sabato 08 dicembre
ROMA/ALGERI/TAMANRASSET
Ritrovo dei partecipanti all’aeroporto di Roma Fiumicino, disbrigo delle formalità doganali e partenza alle ore 15.50 con volo linea Air Algerie. Arrivo ad Algeri nel pomeriggio e coincidenza per Tamanrasset, città del sud algerino situata a 1400 metri di altitudine ai piedi del massiccio dell’Hoggar, un tempo crocevia obbligato per le carovane del sale che attraversavano il Sahara. All’arrivo in aeroporto trasferimento in hotel e pernottamento.

2° giorno, domenica 09 dicembre
TAMANRASSET/ASSEKREM
Mattinata dedicata alla visita di Tamanrasset, cittadina nel cuore della regione dell’Hoggar, 2000 km a sud di Algeri. Sono un bel colpo d’occhio il vivace mercato, le botteghe di artigianato, il fortino e la prima casa di Padre de Foucauld, figura leggendaria di missionario, il primo degli europei che all’inizio del XX secolo si avvicinò ai Tuareg e ne studiò la lingua e la cultura. Pranzo e partenza con le vetture fuoristrada in direzione nord-est seguendo la pista per Akar-Akar. Il paesaggio di sabbia scompare corrugandosi in grandiosi canyon, rocce gigantesche e pinnacoli. Sosta durante il percorso al picco lavico di Hiharen (picco Laperrine) e proseguimento verso i Tezuyeg, spettacolari pareti rocciose sovrastanti la pista. Alcuni ripidi e stretti tornanti portanto all’Assekrem, il colle che sorge a 2726 metri di altezza nella catena dell’Atakor. Qui, su un grande spiazzo sorge una semplice costruzione in pietra eretta dal Club Alpino francese: è il rifugio dell’Assekrem composto da alcune camerate, un salone ed una cucina. Dal rifugio, con un’ora circa di cammino, si giunge alla sommità del colle dove sorge il celebre eremo di padre Charles de Foucauld, il religioso francese di famiglia aristocratica, grande umanista ed antropologo, a cui si deve lo studio dei costumi e della lingua tuareg. Padre de Foucauld scelse di vivere qui, in un luogo così lontano dal mondo, e qui morì nel 1916. Selvaggio e remoto, pieno di magia e suggestione, con le sue solenni montagne, i suoi paesaggi e i suoi silenzi lunari, l’Assekrem è proprio il luogo adatto per una vita di misticismo. Cena e pernottamento nel piccolo rifugio sulla cime del colle o in tenda. Osservazioni astronomiche .

3° giorno, lunedì 10 dicembre
ASSEKREM/Villaggio Tuareg di IRAFOK e OASI di IDELES/OUED TELOUAT
Seguendo la pista di montagna che discende tra i rilievi basaltici dell’Hoggar settentrionale verso una piana sabbiosa, si raggiunge il villaggio tuareg di Irafok composto da tipiche abitazioni circondate dal verde di orti e frutteti. Proseguimento per la ridente oasi di Ideles. Sistemazione al campo ai piedi di una falesia di bruno basalto. Pensione completa con pranzo tipo pic-nic in corso di trasferimento. Osservazioni astronomiche

4° giorno, martedì 11 dicembre
OUED TELOUAT/PIANA dell’AMADOR/SEROUENOUT
Si abbandonano le ultime propaggini montuose dell’Hoggar per sfociare nell’immensa piana dell’Amador e costeggiare il vulcano anulare di Teleghteba. Percorso lungo la carovaniera che collegava Tamanrasset a Djanet e arrivo a Serouenout, vecchio fortino militare situato ai piedi della montagna tabulare di Seksen Ahni. Sistemazione al campo. Pensione completa con pranzo tipo pic-nic in corso di trasferimento. Osservazioni astronomiche .

5° giorno, mercoledì 12 dicembre
SEROUENOUT/ERG D’ADMER/DJANET
Dopo le piatte distese di sabbia e ciottoli del reg, si penetra nell’Erg d’Admer percorrendo magnifici corridoi che serpeggiano tra imponenti dune. La traversata rappresenta uno dei momenti più emozionanti del viaggio. Proseguimento per Djanet: situata nel cuore del Tassili N’Ajjer, l’immenso altopiano di arenaria che qui si interrompe precipitando con una scarpata di oltre 500 metri nella pianura dell’Erg d’Admer, è la più grande oasi del sud-est algerino, area stanziale delle tribù Tuareg N’Ajjer e un tempo punto di passaggio obbligato delle carovane che collegavano il Mediterraneo con l’Africa nera. Sistemazione in hotel, pensione completa con pranzo tipo pic-nic in corso di trasferimento.

6° giorno, giovedì 13 dicembre
DJANET/TAMRIT
La giornata riserva un percorso a piedi di tre ore circa su un dislivello di 700 metri per raggiungere, in un incredibile caos di rocce, l’altopiano del N’Ajjer che conserva le testimonianze di millenni di storia: innumerevoli animali e personaggi che evocano misteriosi riti ancestrali animano tutt’attorno le pareti di roccia, cipressi millenari (Cupressus dumenziana) innalzano verso il cielo tronchi enormi torturati dal tempo. Sistemazione al campo nella località di Tamrit. Pensione completa con pranzo al sacco in corso di escursione. Osservazioni astronomiche .

7°/8° giorno, venerdì 14/sabato 15 dicembre
TAMRIT/SEFAR/TAMRIT
Due intere giornate dedicate ad escursioni a piedi lungo impressionanti canyon e labirinti di rocce nere o multicolori, alla base di picchi scolpiti dal vento e piccole duine, nella zona di Sefar, luogo di grande bellezza che svela al visitatore eccelsi capolavori dell’arte rupestre sahariana, in particolare il grande dio marziano. Sistemazione al campo a Tamrit. Pensione completa con pranzo al sacco in corso d’escursione. Osservazioni astronomiche .

9° giorno, domenica 16 dicembre
TAMRIT/DJANET
Partenza per l’Agba Tin Zezega; arrivando ai piedi della falesia nell’oued Tafelelet, dove attendono le vetture, rienro a Djanet. Pranzo in hotel. Nel pomeriggio visita dell’oasi: per la sua incantevole posizione, la dolcezza dei giardini, il rigoglioso palmeto, è anche denominata “la perla del Tassili”. La tipologia dell’abitato che si inerpica su una rupe di rocce rosse e nere lambita dal letto del fiume fossile Edjeriou, è quella tipica del villaggio fortificato. Cena e pernottamento.

10° giorno, lunedì 17 dicembre
DJANET/ALGERI/ROMA
Nella notte, trasferimento in aeroporto e successivo imbarco sul volo di linea Air Algerie per Algeri. Coincidenza per Roma e, all’arrivo, sbarco e fine dei servizi.

Le visite in programma potrebbero subire variazioni di ordine cronologico senza nulla togliere all’esecuzione del viaggio.

Operativo Aereo AIR ALGERIE

08/12 – ROMA (h. 15.50) – ALGERI (h. 16.30) – AH 2025
08/12 – ALGERI (h. 20.30) – TAMANRASSET (h. 22.20) – AH 6230
17/12 – DJANET (h. 01.40) – ALGERI (h. 05.00) – AH 6923
17/12 – ALGERI (h. 12.10) – ROMA (h. 14.50) – AH 2024

Quota di Partecipazione

QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE, minimo 30 persone: € 1.580,00
QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE, minimo 25 persone: € 1.610,00
QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE, minimo 20 persone: € 1.640,00
QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE, minimo 15 persone: € 1.780,00

SUPPLEMENTO SINGOLA (valido solo per la sistemazione negli hotel) € 150,00
TASSE AEROPORTUALI: € 70,00 (soggette a riconferma fino all’atto dell’emissione del biglietto aereo)
SUPPL. VOLO AIRONE IN AVVICINAMENTO DA/PER MILANO LINATE: € 170,00 + € 40,00 CIRCA TASSE APT
(quotazione indicativa soggetta a riconferma al momento della prenotazione)

La Quota Comprende

– volo di linea Air Algerie a/r da Roma in classe economica
– franchigia bagaglio 20 kg * sistemazione in hotel 3***, classificazione locale, per 2 notti a Djanet (5° e 9° giorno) e per 1 notte a Tamanrasset (1° giorno) e sistemazione in tenda a 2 posti per le notti restanti
– trattamento di pensione completa durante il tour, dal pernottamento del 1° giorno al pernottamento del 9° giorno
– pranzi tipo pic-nic durante i trasferimenti o escursioni come da programma
– il materiale da campo eccetto sacco a pelo e cuscino
– visite ed escursioni come da programma
– autista/guida locale parlante francese
– copertura assicurativa medico/bagaglio e annullamento viaggio Navale Optimas
– assistenza accompagnatore dall’ Italia


La Quota non Comprende

– spese di ottenimento visto (€ 50,00)
– tasse aeroportuali (€ 70,00 circa ad oggi e soggette a riconferma all’atto dell’emissione dei biglietti)
– eventuali tasse aeroportuali da pagare in loco * bevande ai pasti * tasse locali, ingressi a musei, monumenti, chiese etc…
– eventuali permessi per fotografare e filmare
– mance, extra personali in genere
– tutto quanto non specificato alla voce “La quota comprende”.


Informazioni Generali DOCUMENTI DI VIAGGIO: Passaporto individuale in corso di validità. Per l’ingresso in Algeria è richiesto il visto consolare, all’ottenimento del quale può provvedere la nostra organizzazione previa pagamento dei diritti dovuti. Per l’ottenimento del visto sono richiesti: passaporto valido per i prossimi 6 mesi e con almeno 2 pagine contigue libere, 3 foto tessera a colori e fotocopia della carta d’identità.

DISPOSIZIONI SANITARIE: Nessuna vaccinazione obbligatoria è richiesta per l’ingresso nel paese.

MANCE: Quella di lasciare mance è una consuetudine ben radicata in Africa, comunque NON obbligatoria e da considerare solo se soddisfatti del servizio ricevuto. Prevedere 20-25 Euro a persona per le mance.

MATERIALI FORNITI: Ad ogni partecipante sarà assegnato in loco tenda ad igloo mt. 2 mt x 2 mt (ogni due persone) e materassino in gommapiuma.

LINGUA: La lingua ufficiale è l’arabo. La lingua straniera più conosciute è il francese, generalmente parlato dagli uomini d’affari e dal personale di reception degli alberghi principali, e dalla popolazione, soprattutto ad Algeri. Il dialetto locale parlato nelle regioni del sud è il tamasheq.

ORGANIZZAZIONE: I trasferimenti sono effettuati con vetture fuoristrada. Per i pernottamenti saranno allestiti campi con tende e materassini forniti dall’organizzazione. Le tende, del tipo ad igloo, sono di facile installazione (3/4 minuti) e quest’operazione sarà la sola incombenza a carico dei partecipanti, i quali potranno comunque contare sull’aiuto del personale. Ricordiamo che si tratta di una spedizione in regioni remote e a tratti poco abitate, per cui eventuali disguidi, ritardi e mancanza di comfort sono da considerarsi in quest’ottica. Trasferimenti effettuati in vetture fuoristrada durante il circuito sahariano; i percorsi a piedi consistono in facili passeggiate di alcune ore accessibili a tutti. I pranzi sono solitamente dei pic-nic consumati lungo il tragitto, mentre colazione e cena (generalmente composte da un primo, un secondo, frutta, caffè o tè) sono preparati al campo dallo staff locale. Guida locale parlante francese.

CLIMA: Sulla costa il clima è tipicamente mediterraneo, con temperature miti durante tutto l’anno. Possibilità di piogge soprattutto in primavera e autunno. Nella regione sahariana il clima è caldo secco, soleggiato con notevole escursione termica tra giorno e notte (anche 20° di differenza). In inverno le medie sono 21°-22° di massima e 5°-6° di minima con punte che possono arrivare a 0° in gennaio.

AMBIENTE: Il deserto è un ambiente fantastico ma assai fragile dal punto di vista ecologico. Causa l’assenza di pioggia e umidità, qualsiasi rifiuto si conserva per tempi incredibilmente lunghi. Noi che amiamo il deserto lo rispettiamo e ci impegniamo a lasciarlo sempre così come ci piace trovarlo, cioè il più intatto possibile. Il Sahara ha bisogno dell’attenzione di tutti perché non venga degradato. Durante il giorno siete quindi vivamente pregati di conservare i vostri rifiuti e di metterli negli appositi sacchetti che verranno messi a vostra disposizione all’ora del pic-nic e di cena. Facciamo attenzione a non lasciare fazzoletti carta, involucri di rotoli di fotografie, pile, tubi o scatole di pomata ecc…

ABBIGLIAMENTO: La scelta del vestiario deve in generale rispondere a criteri di praticità, comodità, rispondenza al clima e all’ambiente. Si consiglia di optare per indumenti sportivi e molto comodi che consentano la più ampia libertà di movimento e non ostacolino la circolazione sanguigna con elastici o lacci troppo stretti, escludendo i capi in fibre sintetiche che impediscono la traspirazione corporea, specie negli ambienti a clima caldo. Un principio fondamentale da tenere presente quando si scelgono i capi di vestiario per questo tipo di viaggio è quello dell’abbigliamento “a strati”: è meglio infatti prevedere diversi capi leggeri da indossare, se necessario, sovrapposti. Tale tecnica consente di adeguare il grado di copertura corporea alle variazioni climatiche, e ottenere una protezione contro gli sbalzi di temperatura e vento.

VALUTA: dinaro algerino (DZD). Negli hotels/lodges/campi il tasso di cambio applicato per convertire l’euro in valuta locale, è spesso molto sfavorevole rispetto a quello applicato dalle banche: consigliamo di informarsi in tempo utile prima di accingersi a pagare i conti per gli extra. Non sono utilizzabili carte di credito o assegni. Non è consentita l’importazione di valuta locale. E’ invece permessa l’importazione di valuta straniera purchè dichiarata. All’arrivo all’aeroporto di Algeri si dovrà compilare un modulo nel quale si dichiarano la valuta e gli oggetti di valore (macchine fotografiche, ecc.), tale modulo deve essere timbrato dall’ufficio preposto dell’aeroporto e conservato fino alla fine del viaggio (spesso viene richiesto in aeroporto al momento dell’uscita dal paese). Sempre su questo modulo vanno dichiarati gli eventuali cambi di valuta fatti in banca o in hotel. Le ricevute di cambio devono essere conservate.

MEDICINALI: In caso di tour con accompagnatore dall’Italia segnaliamo che il nostro accompagnatore ha con sé una borsa medicinali/pronto soccorso a disposizione dei signori partecipanti. Consigliamo di portare i medicinali di assunzione abituale e alcuni farmaci di prima necessità (antibiotico a largo spettro, antibiotico specifico per le vie polmonari, collirio antibiotico, pomata antistaminica, pomata per il trattamento di distorsioni, analgesico, antipiretico, un farmaco per la cura di infezioni e problemi intestinali, antidiarroico, disinfettante, cerotti, garze e bende. Da non dimenticare inoltre una crema protettiva antisolare per pelle e labbra ad elevato valore protettivo ed un repellente per gli insetti.

MATERIALE FOTOGRAFICO: Si consiglia di munirsi di una adeguata scorta di materiale fotografico dall’Italia. Portare con sè le batterie di ricambio, le pellicole necessarie per l’intero viaggio e l’occorrente per pulire macchina ed obiettivi. È importante proteggere le apparecchiature dal sole, dalla polvere e dall’umidità. Certe situazioni della vita quotidiana e determinati luoghi di culto (dove si svolgono le preghiere, i funerali, etc.) sono sacri e vanno rispettati. È proibito, per ragioni di sicurezza militare, fotografare ponti, aeroporti e stazioni ferroviarie. E’ proibito fotografare le pitture rupestri con il flash. Una particolare attenzione va data nel fotografare la gente; chiedere prima il permesso, rispettando l’eventuale decisione negativa dell’interpellato. Evitare di consegnare denaro in cambio di fotografie e, più in generale, non distribuite caramelle, medicine, penne ed altri inutili oggetti occidentali che, trasformano l’ambiente sociale del Paese visitato incoraggiando l’accattonaggio e minando la salute della gente.

MATERIALE ASTRONOMICO: Il materiale fotografico più ingombrante (cavaletti fotografici, valigette metalliche..) verrà caricato in stiva. Si consiglia pertanto una buona e adeguata protezione. Il restante materiale potrà essere trasportato in cabina nei limiti di Kg 5 e la somma dei lati: altezza/lunghezza/profondità non può superare i cm 115.

BAGAGLIO: Franchigia 20 kg. Eccedenza bagaglio € 5,00 al kg. Si consiglia di portare un bagaglio non troppo ingombrante e pesante considerato i lunghi tragitti che vengono effettuati durante il tour a bordo delle jeep.

TELEFONO: Per telefonare dall’Italia in Algeria il prefisso è 00213. Per telefonare in Italia dal’Algeria il prefisso internazionale è 0039. Segnaliamo che i collegamenti telefonici dall’Algeria sono abbastanza difficili. Si può telefonare con cellulari GSM solo da Algeri.

FUSO ORARIO: Quando in Italia c’è l’ora solare, l’ora algerina è la medesima. Con l’ora legale Algeria -1

Prenotazioni Termine prenotazioni: 30 Ottobre 2007


Informazioni Informazioni astronomiche:
Sig.ri Di Giuseppe 338/5264372
Sig. Zanotti 338/4772550
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Informazioni e prenotazioni:
CTM di Robintur Modena
Tel: 059/2133701
WEB: www.robintur.it
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Astronavi di Carta

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Tempo di lettura: 9 minuti

Sulle pagine di questa rivista è echeggiata di recente una domanda davvero bella e impegnativa su quale sia lo scopo ultimo dell’astronomia. E’ la ricerca della vita, di altre forme di vita?
I miliardi di organismi che popolano la terra sono solo un’eccezione su scala universale, o dobbiamo invece avere ancora fiducia nella celebre equazione di Frank Drake sulla probabilità di vita extraterrestre?
Ci saremmo aspettati di leggere molte risposte, di vedere sorgere fiori di dibattiti, perché la domanda è realmente essenziale, ed in certa misura è in qualche modo ripetuta, anche se forse inconsapevolmente, ogni volta che uno di

noi posizione suo telescopio per passare una notte in compagnia delle stelle.
Perché appoggiare l’occhio all’oculare è sempre soprattutto un gesto poetico, più che tecnico; e la cattura di fotoni che hanno viaggiato per tempi lunghissimi, talvolta quasi pari all’età stessa dell’universo; particelle che hanno attraversato indenni distanze inimmaginabili, solo per terminare la corsa sulla nostra retina.
Le domande che questa semplice constatazione comporta sono tante e tali che ogni tanto occorrerebbe davvero fermarsi, tirare un sospiro di meditazione, sospendere la meraviglia che ci regala la vista di un ammasso aperto o di una remota galassia e provare a scrivere su un pezzo di carta quali davvero siano le sensazioni, le cognizioni, l’emozione che questa quotidiana meraviglia ci genera.

Un foglio di carta può bastare, perché – anche se siamo fin troppo abituati alla sua presenza – è anch’esso uno strumento potentissimo, pur se non all’avanguardia della tecnologia. Può ospitare sciocchi scarabocchi una lista della spesa, ma anche creatività, fantasia, formule complesse; teorie, emozioni, versi, canzoni. Quasi tutte le cose importanti prodotte dall’uomo prendono forma inizialmente su un banale, trascurabile, ovvio foglio di carta. E anche le “inimmaginabili distanze” di cui parlavamo prima, gli spazi quasi infiniti percorsi dalla luce stellare sono tutti lì, dentro quel foglio, basta riempirlo di scienza o di poesia, o anche solo di fantasia.
Ma, se proprio non ci riuscite, non demordete. Non occorre avere il genio di Einstein o di Leopardi per correre veloci su un’astronave di carta, tutt’altro; basta seguire le poche istruzioni che noi siamo pronti a darvi.

Allora, procuratevi un foglio di carta grande e sottile, iniziate a concentrarvi: state per partire per un viaggio tra le stelle. Immaginate una bella visione astrale, e quando l’avete bene in testa, “blindatela” piegando il foglio a metà.
Adesso tornate a guardare il foglio piegato: è più piccolo, e concentrarvi su di esso sarà ancora più facile: scegliete un’altra immagine dalla memoria, o un verso di poesia che volete portare con voi nel viaggio e fissate in testa anche questo, piegando di nuovo foglio a metà. E poi ancora, e ancora… Il foglio diventa sempre più piccolo in superficie e sempre più spesso…
Procedete, così, passo per passo, sovrapponendo immagini o versi e piegatura del foglio. E fatevi una domanda: per quante volte dovrete continuare a piegarlo affinché il suo spessore (e i vostri pensieri) possano raggiungere, che so, la Luna, come se davvero fosse un’astronave di carta? Ovviamente risponderete che il dato fondamentale da considerare lo spessore iniziale del foglio… Ebbene, ipotizziamo pure uno spessore di 0,1 mm… Qual è allora il numero di piegatura necessario per raggiungere la Luna? State pensando numeri come i miliardi? Milioni? Centinaia di migliaia di piegatura? Siete fuori strada!
Se davvero foste riusciti a piegarlo e ripiegarlo senza le difficoltà che un reale foglio di carta comporterebbe, vi sareste infatti già accorti che una quarantina di piegatura sono più che suffiL’astronautica è sempre alla ricerca del propellente perfetto: deve essere leggero, potente, occupare poco spazio, e liberare rapidamente energia; avete mai pensato che non esistono aerei diesel, proprio per queste ragioni? E se certe esigenze sono presenti già per la costruzione di aerei, pensate quali saranno le richieste per il perfetto combustibile per astronavi: a differenza di quelli destinati ad uso terrestre, il combustibile per lo spazio non deve aver bisogno d’ossigeno o d’aria – o, se proprio è necessaria, dovrà portarsela dietro. Dovrà essere drammaticamente poco pesante (anzi, pardon, massivo) ed eccezionalmente poco voluminoso, se non si vuole che i viaggi interplanetari si facciano su astronavi ridotte in pratica a serbatoi volanti. E’ certo per questo che i sistemi di trasporto immaginati dalla fantascienza non prendono mai in considerazione i combustibili fossili: antigravità, salti spaziali, vento solare… va bene tutto, basta che non si tiri in ballo nulla che assomigli neanche lontanamente alla benzina.
cienti a coprire tutta la distanza Terra-Luna!
Incredibile, dite? No, ve lo assicuriamo: un foglio di carta dello spessore di 1/10 di millimetro è piegabile per 40 volte solo con gli occhi della mente, e non con le dita delle mani, ma se davvero poteste farlo, la progressione geometrica vi mostrerebbe un foglio di carta più alto di voi già con una quindicina di piegature; supererebbe un grattacielo solo con 22, scalerebbe l’Everest con 27, e da lì in avanti proseguirebbe sicuro verso gli spazi siderali. Una vera e propria “astronave” fatta solo da un foglio di carta, da un po’ d’immaginazione e giusto un po’ di matematica.
È a questo punto la domanda facile facile, quella che potrebbe portarvi a vincere il consueto abbonamento semestrale alla rivista, può essere posta in questo modo: quante piegature serviranno per arrivare al centro della Galassia di Andromeda, supposta ad una distanza di 2,5 milioni di anni luce da noi?

Le Parole che Contano

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ideogrammaIn parte può dipendere dal fatto che Coelum esce con un numero estivo, quello di Luglio-Agosto, cosa che rende in qualche modo tangibile la cesura tra un periodo e l’altro. O forse, più semplicemente, perché settembre è davvero il mese in cui il ciclo normale ricomincia per tutti: studenti, lavoratori e forse anche per chi non studia né lavora. Fatto sta che sta spirando forte una brezza di ripartenza, di novità, e per questo riteniamo che il momento sia giusto per provare a saldare una specie di debito; come potremmo goderci il nuovo inizio, altrimenti, avendo ancora dei vecchi conti da regolare?

Se siete soliti leggerci solo su questa pagina, l’affermazione precedente potrebbe suonarvi misteriosa: ma se siete invece (come ci auguriamo che siate) anche dei frequentatori del nostro Forum di astronomia Coelestis, potreste ricordarvi che qualche tempo fa lì nacque, in una lunga discussione relativa ai misteri e alla natura del Pi Greco, dove tra l’altro si tentò una competizione orientata alla costruzione di una frase mnemonica per ricordare le cifre del numero più famoso del mondo.

Capire cosa si intenda per “frase mnemonica” è davvero semplice: pare che la maggior parte delle menti umane siano predisposte a ricordare più facilmente le parole dei numeri, e più ancora le frasi di senso compiuto delle singole parole. In altri termini, sembra che se faticate a ricordare il numero di telefono del dentista (il mio, prefisso a parte, risponde al 67934517), non è solo per paura del trapano. Però potrebbero bastare pochi minuti spesi a costruire una frase di otto parole – quante sono le cifre del numero in esempio – facendo in modo che ogni parola abbia un numero di lettere pari alle cifre che bisogna memorizzare, per risolvere il problema. Così, il numero di cui sopra è facilmente ricostruibile tramite la frase “Orione splende magnifica nel nero cielo d’inverno”; e, anche se è un po’ triste associare la regina delle costellazioni ai trapani e alle otturazioni, è evidente che con un tale artificio (Orione=6 lettere, splende=7, magnifica=9, ecc.) il numero del dentista rimarrà indelebilmente incastrato nella memoria.


Alcuni numeri sono talmente famosi e talmente difficili da ricordare che il metodo delle frasi mnemoniche è stato da tempo usato come ausilio per studenti e professionisti: ad esempio, è rimasto celebre il ritornello “Ai modesti o vanitosi, ai violenti o timorosi, vo cantando, gaio ritmo, logaritmo!”, che, opportunamente tradotto, rende benissimo le prime 13 cifre del numero 2,718281828459, ovvero “e”, la base dei logaritmi naturali.


Il celeberrimo libro “Matematica Dilettevole e Curiosa” del Ghersi riporta, oltre a questo esempio, anche una frase costruita proprio per Pi Greco: “Ave o Roma, o madre gagliarda di latine virtù che tanto luminoso splendore prodiga spargesti con la tua saggezza”. Si nota però che – nonostante il gran numero di cifre esattamente riportate, questa frase è un po’ più debole di quella composta per il numero “e” per almeno due ragioni: la prima è la totale assenza di riferimenti alla geometria o alla matematica, cosa che rende l’artificio un po’ troppo artificioso.


La seconda è invece che, per converso, l’esaltazione della gloria dell’antica Roma colloca fin troppo facilmente il periodo storico in cui la frase è stata composta.


Se non si hanno problemi con l’inglese, c’è una bella frase che coniuga insieme alcool e meccanica quantistica; non il massimo, dal punto di vista dell’attinenza a Pi Greco, ma senza dubbio allegra e dagli augusti natali, visto che è stata coniata niente meno che da sir James Jeans: “How I want a drink, alcoholic of course, after the heavy chapters involving quantum mechanics!”


Ma ormai il senso delle “parole che contano” dovrebbe essere chiaro. Nel forum, da tempo figurano alcuni bei tentativi (italiani, originali e contemporanei) che potrebbero meritare il premio di un abbonamento semestrale a Coelum: sempre che non ci arrivi, in questo mese di settembre, qualche frase ancora migliore che meglio dipinga le prime otto cifre di Pi Greco (3,1415926). Volete mettervi alla prova?

Good luck, Bad days, Bad numbers

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Tempo di lettura: 8 minuti

Se c’è una cosa che accomuna tutti gli appassionati di astronomia del pianeta è la profonda repulsione verso l’astrologia.
La ragione è duplice: c’è un aspetto che potremmo chiamare “di differenza”, perché chi si sofferma a considerare le cose del cielo ama la scienza e la razionalità, laddove l’astrologia è niente affatto scientifica e men che meno razionale; ma c’è anche – anzi forse soprattutto – un elemento “di identità”, perché astrologia e astronomia hanno in comune l’oggetto centrale d’interesse, ovvero il cielo le stelle, ed è perciò inevitabile guardare in cagnesco chi tenta di appropriarsi della cosa amata, specialmente se lo fa per trattarla in maniera così poco dignitosa.
In realtà, qualche forma di peccato originale ce l’ha anche l’astronomia, e non solo perché alcuni grandi astronomi del passato non disdegnavano di fare oroscopi a pagamento, ma soprattutto perché il primo compito dell’astronomia è stato quello di regolamentare i calendari, e spesso la conoscenza dei fenomeni celesti era ammantata di mistero dalla casta sacerdotale per meglio controllare il “popolo”.
Forse proprio da qui nascono molte superstizioni legate ai giorni e ai numeri: e così, specie se un secolo è ancora giovane, ci si ritrova nel bel mezzo della stagione venatoria dei cacciatori di date notevoli. Questa categoria ragionevolmente innocua di lunatici è quella che entra in fibrillazione quando una data “particolare” si approssima; ad esempio – ma questo è fin troppo scontato – il primo giorno del millennio, scrivibile nella forma 1/1/1. Non meno notevole, per queste persone, è stato il 2/2/2, ma l’esistenza di soli dodici mesi metterà per fortuna fine a questo gioco il 12 dicembre 2012. Se ritenete la cosa troppo sciocca per meritare che se ne parli, potremmo quasi concordare con voi: ma a patto che non vi sorprendiate se, proprio di questi tempi, sentirete che diverse coppie hanno programmato il matrimonio (e diverse signore in attesa addirittura il taglio cesareo), per il fatidico e imminente 7/7/7.
La caccia alla data speciale non è prerogativa di questa parte dell’Atlantico, anzi: negli Stati Uniti però si usa il formato mese/giorno/anno, cosa che apre nuove possibilità, alcune ampiamente trattate dai catastrofisti. Negli USA il numero telefonico d’emergenza (il nostro 118, per intenderci) è il 911, e questo numero, letto come una data, sforna il terribile “undici settembre”. In compenso, a noi europei riesce meno bene celebrare il “Pi Day” (giorno del Pi Greco), perché solo nella notazione USA il “quattordici marzo” (3/14) rivela il suo legame con le prime tre cifre del famoso numero trascendente. E ci si chiede se sia davvero un caso o un segno del destino che il Pi Day sia anche il compleanno di Albert Einstein, nato appunto il 14 marzo.
Quando i giornalisti chiesero a James Lovell, comandante dell’Apollo 13, se nutrisse preoccupazioni circa il numero 13, l’astronauta rispose: “Gli italiani dicono che questo è un numero fortunato. Proviamo a prenderli in parola”. Qui da noi, infatti, ma anche in altri paesi, non c’è accordo sul fatto che quella data (che sembra originarsi dal venerdì 13 ottobre 1307, giorno della eliminazione fisica di quasi tutti i cavalieri Templari) sia portatrice di disgrazie o di fortuna. È comunque evidente che la caccia alle date notevoli non sia altro che una moderna evoluzione di antiche superstizioni, ma proprio per questo ci si può scherzare al fine di mettere in imbarazzo i creduloni. Ad esempio, questo numero di Coelum è datato Luglio-Agosto 2007, e questo lasso di tempo mette ecumenicamente d’accordo tutte le tipologie di superstiziosi, avendo luglio un venerdì 13 e agosto un venerdì 17 (e tra l’altro, gli uomini dell’Apollo 13 tornarono sani e salvi sulla Terra proprio durante un venerdì 17). Se avete qualche amico che orripila all’idea di certe combinazioni datarie, potreste provare ad immunizzarlo con opportuni quesiti mirati a vaccinare il morbo. Provate ad esempio a chiedergli: “Qual è l’intervallo massimo tra due venerdì 17? E quello minimo?”
Ci sono cose divertenti da scoprire anche nelle futilità: ad esempio, è stato il grande matematico inglese J. H. Conway a notare che, qualunque anno prendiate, i giorni 4/4, 6/6, 8/8, 10/10, 12/12 cadono sempre lo stesso giorno della settimana; e se vi sembra che si parli solo di giorni e mesi “pari”, sappiate che i dispari si incrociano (5/9, 9/5, 7/11, 11/7) ma anch’essi cadono nello stesso giorno dei precedenti: quest’anno, ad esempio, sono tutti dei mercoledì.
Il calendario è di difficile esplorazione matematica, proprio perché è sostanzialmente poco razionale (colpa della Terra, della Luna, e soprattutto dell’Uomo), ma con un po’ di applicazione si riesce a rispondere anche a domande apparentemente complesse, come “È più probabile che l’anno inizi di sabato o di domenica?”
Non lamentatevi delle domande multiple: avete ben due mesi di tempo per rispondere, e Coelum si può portare comodissimamente anche in spiaggia. Magari evitando il 13 luglio e il 17 agosto.

Peranso: uno studio fotometrico professionale alla portata degli astrofili

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Software Peranso
Peranso - software per l’analisi di dati fotometrici
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Software Peranso

Peranso è un software per l’analisi di dati fotometrici, generalmente ottenuti con la semplice tecnica della fotometria differenziale (o d’apertura), provenienti dallo studio di ogni fenomeno variabile nel tempo. Si tratta di uno dei pochissimi programmi in grado di fornire un’analisi di livello professionale, unita ad un’interfaccia grafica particolarmente semplice ed intuitiva.
In questo articolo andremo a scoprire alcune caratteristiche che lo rendono uno strumento quasi indispensabile per l’astrofilo evoluto che vuole affrontare seri studi fotometrici.
Peranso, giunto alla versione 2.31, è stato creato da Tonny Vanmunster, astrofilo estremamente evoluto,  specializzato nello studio di stelle variabili, proprietario dell’osservatorio astronomico privato denominato CBA Belgium Observatory. Dal sito web del programma (www.peranso.com) è possibile accedere ad un’introduzione, al manuale molto chiaro ed intuitivo, e scaricare una versione di prova gratuita che funziona per 14 giorni. La versione che scaricherete, funzionante in ogni ambiente windows, ha l’unica limitazione nella durata della sessione, che non può superare i 10 minuti. Dopo questo periodo il programma si chiude senza preavviso e sarà necessario avviarlo di nuovo per continuare ad utilizzarlo (ma i dati non salvati verranno persi!). La versione completa si può acquistare dallo stesso sito ad un costo di circa 35 euro, davvero modesto per le potenzialità del programma.

Serata osservativa: 6R10DB9, la nostra seconda luna

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La sera del 20 giugno 2007, presso il Centro Astronomico di Libbiano Peccioli (PI), codice MPC B33, i soci Bacci Paolo, Biasci Francesco, Piludu Paolo, Rossi Enzo e Rossi Emilio dell’AAAV – Associazione Astrofili Alta Valdera – hanno programmato una seduta osservativa con l’intento di riprendere lo strano oggetto astronomico denominato 6R10DB9, scoperto dalla Catalina Sky Survey (università Arizzona) il 14 settembre 2006.
Inizialmente classificato come asteroide di tipo NEO, in base alle successive osservazioni è stato catalogato come Distant Artificial Satellite.
Questo curioso oggetto, la cui origine è tutt’ora sconosciuta, è stato definito da alcuni astronomi come la nostra “seconda luna”.
Le sue ridotte dimensioni, circa 4 metri, hanno indotto alcuni a pensare che possa trattarsi di pezzo di roccia lunare che a seguito di un impatto meteorico è stato espulso dal nostro satellite.

Cartina

Sta di fatto che l’oggetto ha un orbita molto particolare, tanto da trovarsi al momento della scoperta a soli 2,2 LD (Distanze Lunari).
Intorno alla metà di giugno l’astro si trovava in condizioni ottimali per essere nuovamente osservato.

Utilizzando il telescopio RC 500mm, F/8, abbinato ad una CCD di 1024×1024 pixel utilizzata a binning 2×2 sono state ottenute immagini con una risoluzione di circa 2,4”/pixel, con un campo inquadrato di circa 20’x20′.

Utilizzando il telescopio RC 500mm, F/8, abbinato ad una CCD di 1024×1024 pixel utilizzata a binning 2×2 sono state ottenute immagini con una risoluzione di circa 2,4”/pixel, con un campo inquadrato di circa 20’x20′.
In considerazione dell’elevato moto proprio dell’oggetto sono state riprese varie serie di immagini da 10 secondi ciascuna, sommate con la tecnica dello stack al fine di individuare l’oggetto.
Le condizioni atmosferiche non erano certo delle migliori, il seeing era pessimo.

Per i soci dell’ AAAV è sta una vera soddisfazione riuscire ad identificare tale oggetto.

oggetto 6R10DB9
oggetto 6R10DB9

Nell’immagine qui sopra si evidenzia nel quadrato l’oggetto 6R10DB9, con il cerchio viene indicato il punto teorico dove secondo le effemeridi si doveva trovare.

Successivamente è stata realizzata una successiva serie di immagini al fine di evidenziare lo spostamento dell’oggetto.

Spostamento
Spostamento

Si apprezza lo spostamento dell’oggetto.
Per questa immagine valgono le stesse considerazioni della precedente, si evidenzia lo spostamento dell’oggetto.

Spostamento dell'oggetto
Spostamento dell'oggetto

Si evidenzia nel cerchio l’oggetto
Dati:
data 20/06/2007 23:02:39 UT
Luogo Centro Astronomico Libbiano Peccioli (PI)
Telescopio RC 500 mm a F8 –
CCD 1024×1024 pixel risoluzione 2,24”/pixel
somma di 19 immagini da 10 secondi ciascuna
Stack 20” PA 200; distanza dalla terra KM 578706.
Software utilizzato: astrometrica e DS9.

Elaborazione in falsi colori
Nell’immagine qui sopra si evidenzia in falsi colori l’oggetto: a sinistra zoom 3x a destra zoom 2x.



Rallentare, prego

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Esiste un principio che stabilisce che in qualsiasi narrazione di fantascienza viene necessariamente violata almeno una legge della fisica.
Nelle ingenue trame dei vecchi tempi non era neanche troppo difficile trovare ali violazioni, tanto erano rimarchevoli: ad esempio, rumorosissime esplosioni venivano udite senza problemi da un’astronave all’altra, anche se queste viaggiavano affiancate in pieno spazio profondo.
Ma ancora oggi, tanto per dire, il lettore medio non trova affatto strano che un capitano coraggioso sia riuscito a scoprire che, una volta arrivati alla Cintura di Orione, basta girare a destra e precipitarsi dentro il terzo buco nero per arrivare esattamente nel mai esplorato sistema solare dove vivono dei Grandi Mostri Verdi, dimenticando che anche la pura e semplice informazione in possesso del capitano deve essere giunta fino a noi in qualche maniera, e che questo stesso “viaggiare dell’informazione” deve rispettare le leggi della fisica.
La FS recente non si cura più di questi dettagli: le navi viaggiano serenamente a velocità ultraluce e le informazioni da astronave ad astronave o da astronave a pianeta praticamente in “tempo reale”, e naturalmente tutto ciò è assai meno che realistico. Ma se questi concetti sono dati per scontati significa che le iniziali difficoltà si sono sublimate in un paradigma; anche se H. G. Wells doveva arrampicarsi su pagine e pagine di specchi solo per riuscire a mandare in orbita un’astronave, altri dopo di lui si sono limitati a chiamare in causa la telecinesi (chissà perché, quasi sempre i “poteri mentali” sembrano esentati dall’obbedire ai vincoli di quel guastafeste di Einstein).
E gli infiniti trasmettitori di materia? Alcuni autori descrivono orgogliosamente il loro “teletrasporto” come un efficientissimo trasferimento di energia, e poi, visto che anche la celeberrima casalinga di Voghera sa ormai che E=mc2, dall’energia si torna felicemente alla massa, dalla massa alla materia, e quindi dalla materia alle lunghissime gambe (oltre a tutto il resto) dell’eroina del romanzo, in un tempo infinitesimo. Perché questi stessi autori tendono a dimenticarsi che anche l’energia ha la malaugurata abitudine di muoversi alla velocità della luce, e questo rende il racconto un po’ meno plausibile.
Detto delle leggi violate, ci tocca ora registrare una legge che invece è in genere sacrosantamente rispettata, anche se non è affatto invocata dai testi di fisica; e per questo ci sembra assolutamente memorabile: “Nei sistemi solari vige un rigoroso limite di velocità.”
Fateci caso: anche l’Enterprise, in grado di raggiungere “velocità di curvatura” elevatissime, quando entra nei sistemi solari deve ridurre la velocità fino a valori che la farebbero sorpassare da una lumaca artritica. A parte l’ingenuo parallelo tra “sistema solare” e “centro abitato” qualcuno riesce a ricordare un caso in cui questa forma di autovelox interplanetario abbia mai ricevuto una giustificazione?
A noi non sembra, ma siamo pronti – come ogni matematico che si rispetti – a trasformare ogni cosa incomprensibile in un postulato; soprattutto se partendo da questo postulato possiamo farvi qualche domanda.
Confermiamo allora al nostro Capitano Kirk che è tenuto a mantenere una certa velocità Vsin quando si trova all’interno di un sistema planetario (o meglio della sfera tridimensionale che lo contiene); l’astronave dei cattivissimi Klingon si trova all’esterno della suddetta sfera e non può entrarci, ma non è sottoposta alle stesse limitazioni della nave terrestre e può procedere a una velocità superiore (anche se non di molto) a V. Infine sappiamo che nel momento stesso nel quale l’Enterprise uscirà dalla sfera, se non verrà immediatamente colpita dalla nave dei Klingon che si trovasse nelle vicinanze, potrà filarsela via ad una velocità decisamente inarrivabile.
Al momento, Kirk si trova piuttosto vicino al centro del sistema, ma ogni volta che effettua una manovra per dirigersi verso il limite della sfera, la nave dei Klingon si precipita dalla stessa parte per trovarsi già pronta a friggerlo coi raggi gamma. Ora la domanda è: dando per scontato che ne esista una, qual è la strategia da attuare per sfuggire ai Klingon?
Siamo buoni e chiudiamo con una concessione: per semplificare il tutto potrete considerare un cerchio anziché una sfera tridimensionale. E con un’avvertenza: naturalmente la strategia vale solo fino a che i Klingon hanno una velocità non troppo superiore a quella dell’Enterprise.

Viaggio a BALI

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Tempo di lettura: 5 minuti


Bali è un’isola così compatta che in poche ore si può passare dalle spiagge di sabbia del sud allo spettacolare bordo di un vulcano attivo a 1.500 metri sul livello del mare. Formata da una catena vulcanica che la percorre da Est a Ovest, l’isola è dominata da due alti picchi, e alcuni laghi di cui il piu grande è il lago Batur. Il suo suolo vulcanico è fertilissimo.
I monsoni assicurano a Bali abbondanti piogge da dicembre ad aprile, con interi mesi di splendido sole che completano la visione paradisiaca, coprendola di un verde manto rigoglioso. Gli abitanti dell’isola di Bali hanno fatto di tutto per trarre vantaggio da questa benedizione naturale, per cui anche le rive piu scoscese sono state trasformate in risaie e terrazzate trasformando i pendii vulcanici in immensi giardini. I credo religiosi, i riti e le feste, guidano la gente di Bali dalla nascita alla morte e nel mondo ultraterreno. E’ la religione a stabilire la pianta di una citta, il disegno di un tempio, la struttura di una casa, la distribuzione delle varie responsabilità all’interno della comunita. Così come le vacanze, i divertimenti. Tutto ciò che riguarda la vita sociale, viene fissato dal calendario religioso, fornendo agli abitanti di Bali una vita di infiniti festeggiamenti e uno sfogo al loro grande talento artistico. Minuscola tra le isole indonesiane, rappresenta un microcosmo a sè il cui innegabile fascino è assai difficilmente definibile. In questo “cuore” di pochi chilometri quadrati si concentra l’essenza del vivere indonesiano: gente ancora naif nonostante le invasioni turistiche, terra verdissima percorsa da risaie splendenti, vulcani dalla cima sempre imbronciata di nuvole, spiagge lunghe e dorate; mille templi vestiti a festa e mille cerimonie ricche di pathos, danze, maschere e musiche.

In Giugno nell’Isola si registrano condizioni di seeing eccezionali, uno dei pochi luoghi al mondo dove è possibile sfruttare tutto il potere risolutivo degli strumenti al fine di effettuare osservazioni e riprese planetarie mozzafiato, in particolare sarà perfettamente osservabile il pianeta Giove ad un’altezza di 70° circa, quando dalle nostre latitudini sarà rasente l’orizzonte, oltre a Venere, Saturno e la Luna, e naturalmente le meraviglie del Cielo Australe.

Grazie alla ditta Lazzarotti Optics sarà a disposizione dei partecipanti un formidabile telescopio della linea Gladio specifico per osservazioni in alta risoluzione.

Inoltre come strumenti in dotazione della spedizione:
– Camera Lumenera 075M, con set di filtri per tricromia, per riprese nell’ infrarosso e ultravioletto, pc portatile.
– Dobson 25 cm per osservazioni profondo cielo.



Programma 1° giorno, sabato 16 giugno 2007
MILANO MALPENSA/BANGKOK
Ritrovo partecipanti, disbrigo delle formalità doganali, partenza con volo di linea Thai delle ore 13.50 per Bangkok. Pasti e pernottamento a bordo.

2° giorno, domenica 17 giugno 2007
BANGKOK/NUSA DUA (BALI)
Arrivo previsto alle ore 06.15. Cambio aeromobile e partenza con volo delle ore 08.40 per aeroporto di Denpasar (Bali). Arrivo previsto alle ore 14.00. Trasferimento in pullman in hotel. Sistemazione nelle camere. Cena e pernottamento.

3° giorno, lunedì 18 giugno 2007
Nusa Dua BALI
Trattamento in hotel di prima colazione e pernottamento in hotel. Giornata a disposizione per attivita individuali. In serata osservazioni astronomiche.

4° giorno, martedì 19 giugno 2007
Nusa Dua BALI
Trattamento in hotel di prima colazione e pernottamento in hotel. Giornata a disposizione per attivita individuali. In serata osservazioni astronomiche.

5° giorno, mercoledì 20 giugno 2007
Nusa Dua BALI
Trattamento in hotel di prima colazione e pernottamento in hotel. Giornata a disposizione per attivita individuali. In serata osservazioni astronomiche.

6° giorno, giovedì 21 giugno 2007
Nusa Dua BALI
Trattamento in hotel di prima colazione e pernottamento in hotel. Giornata a disposizione per attivita individuali. In serata osservazioni astronomiche.

7° giorno, venerdì 22 giugno 2007
Nusa Dua BALI/BANGKOK
Trattamento in hotel di prima colazione e pernottamento in hotel. Mattinata a disposizione per attivita individuali. Nel primo pomeriggio trasferimento in pullman in aeroporto e partenza con volo di linea Thai per Bangkok delle ore 17.20. Arrivo a Bangkok previsto per le ore 20.30.

8° giorno, sabato 23 giugno 2007
BANGKOK/MILANO MXP
Ore 00.20 partenza con volo di linea per Milano Malpensa. Arrivo previsto alle ore 06.20. Fine dei servizi.
Escursioni effettuabili
• Villaggio di Medangan per assistere allo spettacolo di danze Kecak.
• Villaggio di Batubulan per assistere alle danze Barong e Kriss.
• Visita al tempio di Kehen, al tempio di Gunung Kawi ai Templi Besakih, Tempio Reale di Taman Ayn a Mengwi, il tempio di Tanah Lot, Tempio di Uluwatu, situato a picco sull’Oceano sulla punta di una scogliera.
• Lago Batur con visita al vulcano.
• Visita di Ubud, capitale della pittura naif, visita i laboratori artigianali di batik e del legno, visita al tempio di Gunung Lebah, al museo del pittore Antonio Blanco e al villaggio Petulu.


Quota di Partecipazione

Quota individuale di partecipazione: € 1.425,00 (minimo 20 persone)
Quota individuale di partecipazione: € 1.375,00 (minimo 25 persone)

Supplemento camera singola: € 250,00
Tasse aeroportuali e security: € 166,00
(soggette a riconferma fino all’emissione del biglietto aereo)

Possibilità di avvicinamento da altri aeroporti italiani supplemento indicativo (soggetta a conferma all’atto della prenotazione € 150,00)

La Quota Comprende
• Voli di linea Thai Airways da Milano Malpensa via Bangkok a/r
• Franchigia bagaglio kg 20
• Pasti e rinfreschi a bordo
• Trasferimento in pullman aeroporto/hotel/aeroporto
• Sistemazione in hotel in camere con servizi privati
• Trattamento di pernottamento e prima colazione
• Accompagnatori Astrofili
• Copertura assicurativa sanitaria, bagaglio e annullamento viaggio Navale Optimas


La Quota non Comprende
• Pasti
• Bevande
• Tasse d’imbarco in uscita Bali da pagare in loco e in valuta locale (c.a. 100.000 rupie, le tasse sono soggette a variazioni senza preavviso)
• Escursioni facoltative
• Mance ed extra personali in genere
• Tutto quanto non espressamente indicato alla voce la quota comprende.
Documenti

Passaporto individuale valido almeno 6 mesi oltre la data del viaggio.
Per i cittadini italiani è obbligatorio il visto che verrà rilasciato direttamente in aeroporto al momento dell’ingresso nel paese, dietro il pagamento di $ 25,00 per persona. Si consiglia di arrivare con l’esatto importo per evitare lunghe attese.

Prenotazioni Termine iscrizioni: 30 Marzo 2007

Informazioni

Informazioni astronomiche:
Sig.ri Di Giuseppe 338/5264372
Sig. Zanotti 338/4772550
WEB: www.astrofilicolumbia.it
Email: fzanotti1@alice.it

Informazioni e prenotazioni:
CTM di Robintur Modena
Tel: 059/2133701
WEB: www.robintur.it
Email: ctm.gruppi@robintur.it

USA Space Tour – Florida e Texas

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Tempo di lettura: 4 minuti

Programma

1° giorno, giovedì 05 aprile 2007
ITALIA/MIAMI
Ritrovo dei partecipanti all’aeroporto di Milano Linate, disbrigo delle formalità doganali e partenza con volo linea per Miami (compagnia aerea e scali intermedi da definire). All’arrivo in aeroporto ritiro delle vetture noleggiate e trasferimento in hotel. Sistemazione nelle camere riservate e pernottamento.

2° giorno, venerdì 06 aprile
MIAMI escursione Everglades National Park
Prima colazione in hotel. Partenza per l’escursione in auto dell’intera giornata all’ Everglades National Park, una delle piu belle regioni naturali del pianeta: 6000 kmq di territorio subtropicale, uno dei maggiori parchi nazionali americani. Al termine, rientro a Miami e pernottamento in hotel. Osservazioni astronomiche planetarie facoltative.

3° giorno, sabato 07 aprile
MIAMI/ORLANDO (km 400 c.a.)
Prima colazione in hotel e trasferimento in auto a Orlando. Sistemazione in hotel e pernottamento. Osservazioni astronomiche planetarie facoltative.

4° giorno, domenica 08 aprile
ORLANDO escursione a Cape Canaveral
Prima colazione ed escursione dell’intera giornata a Cape Canaveral, una striscia di terra nella Contea di Brevard in Florida (USA). Vi sorge il Kennedy Space Center della NASA e la Cape Canaveral Air Force Station dell’esercito americano. Il nome Canaveral (dallo spagnolo Canaveral) significa Capo delle Canne e fu scelto come sede del KSC per la sua posizione ideale. Si trova infatti affacciata sull’Oceano Atlantico in una delle zone degli Stati Uniti piu vicine all’equatore e consente di sfruttare al meglio la spinta dovuta alla rotazione terrestre. Rientro in hotel e pernottamento. Osservazioni astronomiche planetarie facoltative.

5° giorno, lunedì 09 aprile
ORLANDO/HOUSTON
Prima colazione trasferimento in auto in aeroporto. Partenza con volo di linea per Houston. All’arrivo ritiro delle auto e trasferimento in hotel. Sistemazione e pernottamento.

6° giorno, martedì 10 aprile
HOUSTON escursione al Johnson Space Center
Prima colazione trasferimento in auto al Johnson Space Center e visita . Il Lyndon B. Johnson Space Center (“JSC”) e il Centro di Controllo delle Missioni (Mission Control Center – MCC) della NASA per tutti i voli spaziali con equipaggio umano. Il JSC fu originariamente chiamato “Manned Spacecraft Center” nel 1961 e successivamente rinominato “Lyndon B. Johnson Space Center” nel 1973, in onore del presidente degli Stati Uniti Lyndon B. Johnson. Il JSC si trova a Clear Lake City che dal 1977 è divenuta parte di Houston, nel Texas. Questo è il motivo per cui tutte le frasi pronunciate dagli astronauti iniziavano con la parola “Houston”. La piu famosa è senz’altro “Houston, abbiamo un problema” pronunciata durante la missione Apollo 13. Rientro in hotel e pernottamento.

7° giorno, mercoledì 11 aprile
HOUSTON/MIAMI
Prima colazione trasferimento in auto in aeroporto. Partenza con volo di linea per il rientro. Pernottamento e pasti a bordo.

8° giorno, giovedì 12 aprile
MIAMI/MILANO LINATE
Arrivo in Italia.
Quota di Partecipazione QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE (servizi a terra), minimo 15 persone: € 1.100,00
QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE (servizi a terra), minimo 20 persone: € 950,00
SUPPLEMENTO CAMERA SINGOLA: € 300,00
SUPPLEMENTO PACCHETTO VOLI INTERCONTINENTALI E INTERNI USA: € 959,00
TASSE AEROPORTUALI: € 102,60 (soggette a riconferma all’atto fino all’emissione del biglietto aereo)

La Quota Comprende

• sistemazione in hotel di categoria turistica in camere doppie con servizi privati
• Continental breakfast
• le visite previste nel programma
• noleggio di minivan 7 posti con assicurazione COD UA (la piu completa) un pieno di benzina e navigatore satellitare
• copertura assicurativa sanitaria, bagaglio e annullamento viaggio Navale Optimas


La Quota non Comprende

• voli di linea in classe economica
• pasti
• bevande
• guide locali, ingressi a musei e monumenti, parchi nazionali, osservatori
• mance ed extra personali in genere
• tutto quanto non specificato alla voce “La quota comprende”.


Documenti

Vi ricordiamo che dal 26 ottobre 2006 possono entrare o transitare negli Stati Uniti in esenzione di visto:
– Titolari di passaporto a lettura ottica rilasciato o rinnovato prima del 26 ottobre 2005
– Titolari di passaporto con foto digitale rilasciato o rinnovato prima del 26 ottobre 2006
– Titolari di passaporto elettronico emesso a partire dal 26 ottobre 2006

Prenotazioni e Informazioni

Termine pre-iscrizioni: 12 Febbraio 2007 (Con versamento dell’acconto del 25%)

Alla chiusura delle pre-iscrizioni verra confermata la fattibilità del viaggio, verificandone quotazione, effettiva disponibilità dei servizi e itinerario; i partecipanti potranno recedere qualora si verificasse una sostanziale differenza rispetto la proposta originale.

Informazioni astronomiche:
Sig.ri Di Giuseppe 338/5264372
Sig. Zanotti 338/4772550
WEB: www.astrofilicolumbia.it
Email: fzanotti1@alice.it

Informazioni e prenotazioni:
CTM di Robintur Modena
Tel: 059/2133701
WEB: www.robintur.it
Email: ctm.gruppi@robintur.it

Fermata d’autobus

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Tempo di lettura: 6 minuti


Ogni notte, quando il cielo è finalmente sereno e voi uscite all’aperto per godervelo al meglio, non fate che ripetere un rito antico quanto il mondo.
Certo, qualche migliaio di anni fa gli uomini alzavano al cielo soltanto i loro occhi curiosi, e non gli specchi dei riflettori né le lenti dei rifrattori; ma il principio è sempre quello: si alza lo sguardo con lo stupore e la malinconia di chi va per mare e contempla da lontano un’isola che gli rimarrà per sempre sconosciuta.
E se le conoscenze acquisite ci consentono oggi di interpretare assai meglio la natura e i moti delle luci della volta celeste, questo non ha certo diminuito lo stupore che esse sono in grado di generare, anzi! Quel che potrà cambiare non sarà mai l’incanto, quanto piuttosto la
familiarità
. Per tutti noi, ad esempio, la prima falce di Luna rappresenta una complice notturna e amichevole del paesaggio celeste, ma in fondo irraggiungibile quanto la più lontana delle nebulose. Eppure, sul nostro pianeta ci sono una dozzina d’uomini che la guardano con emozioni e occhi diversi dai nostri, perché loro non si limitano a contemplarla, ma possono ricordarla. Possono riconoscerne i luoghi e dire: “Sono stato lassù”.
Nella metafora di prima, per loro è forse come guardare il mare con gli occhi di un vecchio marinaio: laddove noi ci perderemmo nella visione indistinta del mistero, gli occhi del marinaio riuscirebbero a leggere segni e segnali che a noi (che siamo “della razza di chi rimane a terra”, come scrisse Montale) resteranno per sempre negati. A noi come individui, intendiamo, perché non c’è dubbio alcuno che la nostra specie arriverà prima o poi a questa familiare consapevolezza delle strade del cielo, e molto presto (?) ci muoveremo nello spazio come un tempo si spostavano i nostri avi sulle non meno pericolose strade che univano i villaggi alle città, che apparivano ai più come lontanissime luci di un mondo inesplorato.
Forse è eccessivo ricondurre le stazioni spaziali alla stregua delle locande di campagna del tempo andato, nelle quali ci si sgranchiva le gambe per una pausa durante il viaggio a cavallo, ma a noi piace l’idea di travestire da indovinello spaziale un semplice quiz di mezzi di locomozione terrestri, quindi prestate attenzione.
Immaginate che si possano usare i mezzi pubblici per andare nello spazio, che ci sia un bellissimo Museo dell’Astronautica in orbita, ricavato da vecchi laboratori spaziali, che ci sia una “Stazione Spaziale di Posta” lungo il percorso, e che esistano due modelli di razzi di linea per arrivarci: uno veloce, che si ferma mezz’ora alla Stazione Spaziale di Posta per i rifornimenti e per consentire uno spettacolare belvedere ai viaggiatori, mentre l’altro, più lento e funzionale, si limita a sbarcare e imbarcare i passeggeri dalla Stazione in un tempo virtualmente nullo, proseguendo direttamente il suo viaggio verso il Museo.
Scegliere quale razzo sia il più adatto alla bisogna dipende certo anche dal tempo totale che uno vuol impiegare per il viaggio, e quindi è utile sapere che, se i due razzi partono assieme, il più veloce arriva alla Stazione di Posta quando il più lento ha percorso solo 24 000 chilometri, e arriverà poi a destinazione quando all’altro mancheranno ancora 5000 chilometri. In realtà, coloro che fanno il viaggio per diletto vogliono provare entrambi i razzi, e di solito giocano con le coincidenze, viaggiando sul razzo più lento nel tratto che va dalla Terra alla Stazione ma poi salendo al volo sulla navicella veloce, che in quel momento sta giusto scaldando i motori pronta a partire, per il tratto da Stazione a Museo.
A noi, quando riuscimmo a fare questo fantastico viaggio, capitò l’imprevisto; gli orari soliti erano saltati per misteriose ragioni tecniche. Quel giorno il razzo più lento partiva prima dell’altro, e dalle tabelle di marcia si capiva che entrambi i velivoli sarebbero arrivati contemporaneamente alla Stazione di Posta; poi il più veloce avrebbe comunque sostato come sempre, cosicché la navicella più lenta finì con l’arrivare al Museo un quarto d’ora prima di quella veloce.
Noi ci siamo divertiti lo stesso, anche perché al momento dell’acquisto del biglietto eravamo i soli a sapere quanto dovevamo pagare. Sulla cassa c’era scritto a caratteri di scatola solo “5 centesimi a chilometro” e sembravamo i soli a sapere con esattezza quanti Euro dovessimo estrarre dal portafoglio. Ma ormai lo sapete anche voi, vero?

Da due a tre

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Tempo di lettura: 7 minuti

“Vive la différence!”, dicono i francesi. E per quanto noi non si possa, pur restando matematicamente volenterosi, tentare di assimilare quella “differenza” al risultato dell’onesta operazione di sottrazione, non possiamo certo esimerci dall’associarci al gallico entusiasmo.
Viva la differenza, certo, che non è solo la differenza fisica e immediata tra uomini e donne, maschi e femmine, ma anche quella più complessa e articolata che separa generi e sessi, tipo di riproduzione, articolazione biologica dei gameti e florilegio d’ormoni. È differenza che poi si ritrova anche nelle parole, che sembrano avere una loro propria etica: per esempio, in inglese è frequente normale l’utilizzo della parola “gender” per distinguere le caratteristiche sessuali, mentre il corrispondente diretto “genere”, in italiano è ben poco usato. In compenso, l’uso di “sesso”, nell’italica lingua è un po’ più vario ed estensivo di quanto lo sia il corrispondente inglese “sex”.
Ora, è evidente che se in una rubrica di matematica ricreativa si comincia a disquisire di generi e sessi si finisce inevitabilmente a coniugarli con i numeri, fino a formulare la fatale domanda “Ma perché mai i sessi sono – quando va bene – soltanto due?” Non che ci si aspetti una risposta via mail, una volta tanto: anche perché ci sono esempi di follia anche solo con un numero così esiguo di generi. Ad esempio, in alcuni paesi la nascita di una figlia è ancora considerata una mezza disgrazia, perché si teme che resti nubile; si narra che un governo, nel tentativo di sanare la criminale pratica dell’infanticidio femminile che proprio per questa ragione era molto diffuso, sia arrivato a promulgare la seguente legge: “Solo le coppie che generano un figlio maschio possono avere ulteriori figli”. Insomma, l’idea è che sin quando in una famiglia nascevano figli maschi, nessuna limitazione era imposta; ma non appena veniva alla luce la prima femminuccia si impediva ai genitori di avere altri figli, allo scopo palese di aumentare il rapporto maschi/femmine e conseguentemente ridurre il numero delle zitelle.
Per quanto questo tipo di pianificazione familiare ci sembri ridicolo e comunque sessista, vorremmo che provaste a calcolare, in seguito all’applicazione di questa legge e presupponendo che la probabilità di nascita di un maschio o di una femmina sia sempre del 50%, in che misura varierà la proporzione dei sessi in quel paese.
Se la questione risulta intrigante perfino in questo piccolo pianeta che pure è così banale da non avere inventato altro che due generi, chissà come potrebbe essere generalizzata su sistemi stellari nei quali la vita dimostri una maggiore fantasia sessuale… Non serve scavare troppo, per trovare un buon esempio: in assenza di esobiologi informati sui fatti, possiamo sempre ricorrere al “Buon Dottore”, Isaac Asimov.
Recentemente abbiamo sbagliato ad attribuirgli una citazione (ma era errore per eccesso e per affetto, nel senso che avevamo attribuito a lui una citazione di altri), e per rimediare ci siamo sentiti in dovere di effettuare un ripasso generale dell’opera omnia. Abbiamo cominciato dal miglior romanzo (e qui, inevitabile, si scatenerà la bagarre, perché ogni fan di Asimov ha idee diverse, in merito) che, a nostro insindacabile giudizio è “Neanche gli Dei” (“The Gods Themselves”).
Il titolo non è soltanto bello; è anche di nobili origini. Deriva infatti da un verso di Schiller: “Mit der Dummheit kaempfen die Goetter selbst vergebens”; siccome questo non è un corso di letteratura tedesca, acconsentiamo a fornire la traduzione: “Contro la stupidità umana, neanche gli Dei possono nulla”. Va reso merito al traduttore italiano di essersi preso la briga di tradurre correttamente il “senso” – e non letteralmente – il titolo inglese originale, perché “Gli stessi Dei” sarebbe stato titolo abominevole. Del resto, nel parlare di generi, l’inglese è davvero lingua pericolosa, perché usa effettivamente tre generi, e la cosa può effettivamente complicare la vita coniugale. Grammatica anglosassone a parte, il punto interessante è che nella seconda parte del romanzo viene introdotta una popolazione di alieni che sono finalmente declinati in tre generi, e tutti e tre questi generi devono “collaborare” contemporaneamente per la riproduzione Non intendiamo fornire ulteriori dettagli (per non rovinare il piacere della lettura e per non incorrere nelle censure riservate ai testi vietati ai minori), ma non potevamo certo perdere l’occasione di generalizzare finalmente i concetti sopraccennati anche a questo caso “non banale”.
Supponiamo che presso gli Alieni le probabilità di riproduzione dei tre diversi generi siano equamente suddivise, ma che uno dei generi sia considerato, dal punto di vista culturale,“preferibile agli altri due”; supponendo di applicare la stessa regola sopra descritta per due soli generi (ovvero si ferma la prolificazione appena nasce un figlio appartenente ai due sessi meno graditi), a che distribuzione di sessi porterebbe la legge?
E se, invece, fossero due su tre i generi “preferibili”, e quindi lo stop alla filiazione arrivasse solo dopo aver generato un figlio dell’unico sesso poco gradito, come evolverebbe la popolazione?

USA Space Tour – Florida – Texas – Arizona – California – (Hawaii)

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Tempo di lettura: 7 minuti

Programma 1° giorno, giovedì 05 aprile 2007
ITALIA/MIAMI
Ritrovo dei partecipanti all’aeroporto di Milano Linate, disbrigo delle formalità doganali e partenza con volo linea per Miami (compagnia aerea e scali intermedi da definire). All’arrivo in aeroporto ritiro delle vetture noleggiate e trasferimento in hotel. Sistemazione nelle camere riservate e pernottamento.

2° giorno, venerdì 06 aprile
MIAMI escursione Everglades National Park
Prima colazione in hotel. Partenza per l’escursione in auto dell’intera giornata all’ Everglades National Park, una delle più belle regioni naturali del pianeta: 6000 kmq di territorio subtropicale, uno dei maggiori parchi nazionali americani. Al termine, rientro a Miami e pernottamento in hotel. Osservazioni astronomiche planetarie facoltative.

3° giorno, sabato 07 aprile
MIAMI/ORLANDO (km 400 c.a.)
Prima colazione in hotel e trasferimento in auto a Orlando. Sistemazione in hotel e pernottamento. Osservazioni astronomiche planetarie facoltative.

4° giorno, domenica 08 aprile
ORLANDO escursione a Cape Canaveral
Prima colazione ed escursione dell’intera giornata a Cape Canaveral, una striscia di terra nella Contea di Brevard in Florida (USA). Vi sorge il Kennedy Space Center della NASA e la Cape Canaveral Air Force Station dell’esercito americano. Il nome Canaveral (dallo spagnolo Canaveral) significa Capo delle Canne e fu scelto come sede del KSC per la sua posizione ideale. Si trova infatti affacciata sull’Oceano Atlantico in una delle zone degli Stati Uniti più vicine all’equatore e consente di sfruttare al meglio la spinta dovuta alla rotazione terrestre. Rientro in hotel e pernottamento. Osservazioni astronomiche planetarie facoltative.

5° giorno, lunedì 09 aprile
ORLANDO/HOUSTON
Prima colazione trasferimento in auto in aeroporto. Partenza con volo di linea per Houston. All’arrivo ritiro delle auto e trasferimento in hotel. Sistemazione e pernottamento.

6° giorno, martedì 10 aprile
HOUSTON escursione al Johnson Space Center
Prima colazione trasferimento in auto al Johnson Space Center e visita . Il Lyndon B. Johnson Space Center (“JSC”) e il Centro di Controllo delle Missioni (Mission Control Center – MCC) della NASA per tutti i voli spaziali con equipaggio umano. Il JSC fu originariamente chiamato “Manned Spacecraft Center” nel 1961 e successivamente rinominato “Lyndon B. Johnson Space Center” nel 1973, in onore del presidente degli Stati Uniti Lyndon B. Johnson. Il JSC si trova a Clear Lake City che dal 1977 è divenuta parte di Houston, nel Texas. Questo è il motivo per cui tutte le frasi pronunciate dagli astronauti iniziavano con la parola “Houston”. La più famosa è senz’altro “Houston, abbiamo un problema” pronunciata durante la missione Apollo 13. Rientro in hotel e pernottamento.

7° giorno, mercoledì 11 aprile
HOUSTON/ALBUQUERQUE – ALBUQUERQUE/SOCORRO (km 70 c.a.)
Prima colazione in hotel e trasferimento in auto in aeroporto. Partenza con volo di linea per Albuquerque. Arrivo, ritiro delle auto e trasferimento a Socorro. Sistemazione in hotel e pernottamento.

8° giorno, giovedì 12 aprile
SOCORRO escursione VLA (Very large Array Telescope) e Piana di St. Augustin
Prima colazione ed escursione intera giornata: si visitano il Very Large Array di Socorro, New Mexico, USA, un raggruppamento di radiotelescopi entrati in funzione nel 1980. E’ costituito da 27 antenne paraboliche del diametro di 26 metri ciascuna, disposte lungo 3 bracci, ciascuno lungo 21 Km, a forma di una gigantesca Y. L’intero gruppo di radiotelescopi è in grado di sfruttare i principi dell’interferometria per operare come un unica antenna ricevente di 21 Km di diametro. A seguire si prosegue per la Piana di San Augustin, 50 miglia a ovest di Socorro. Rientro in hotel e pernottamento. Osservazioni astronomiche facoltative.

9° giorno, venerdì 13 aprile
SOCORRO/TUCSON (km 650 c.a.)
Prima colazione e intera giornata dedicata al trasferimento in auto a Tucson. Arrivo sistemazione in hotel e pernottamento.

10° giorno, sabato 14 aprile
Kitt Peak Observatory – deserto di Sonora 80 km da Tucson
Prima colazione ed escursione intera giornata agli osservatori nel Deserto di Sonora, situato nel confine tra Stati Uniti e Messico, che interessano una vasta zona comprendente tra l’ Arizona, la California e la regione messicana di Sonora. E’ uno dei deserti più estesi e più caldi del Nord America, con un’ area di circa 311,000 km2, popolato da una notevole varietà di animali, principalmente rettili. Le piante sono, in genere, capaci di notevolissima resistenza al calore, alla siccita e alle escursioni termiche. Rientro in hotel e pernottamento. Osservazioni astronomiche facoltative.

11° giorno, domenica 15 aprile
TUCSON/SAN DIEGO (km 658 c.a.)
Prima colazione e trasferimento in auto a San Diego. Arrivo sistemazione in hotel e pernottamento.

12° giorno, lunedì 16 aprile
SAN DIEGO escursione Osservatorio di Monte Palomar
Prima colazione ed escursione dell’intera giornata all’osservatorio di Monte Palomar, uno dei più celebri osservatori astronomici e dei più importanti al mondo nel settore della ricerca astronomica. Monte Palomar è sede del famoso telescopio Hale di 5 m di apertura (200 pollici, ossia 508 centimetri), completato nel 1946 e gestito dal California Institute of Technology, comprende anche due camere Schmidt e un telescopio riflettore di 1,5 m a un’altitudine di 1710 m su una montagna vicino Los Angeles. Con l’osservatorio di Mount Wilson forma, insieme al Big Bear Solar Observatory a Las Campanas, gli Hale Osbervatories. Rientro in hotel e pernottamento. Osservazioni astronomiche facoltative.

13° giorno, martedì 17 aprile
SAN DIEGO/LOS ANGELES (km 200 c.a)
Prima colazione e trasferimento in auto a Los Angeles. Sistemazione in hotel e pernottamento.

14° giorno, mercoledì 18 aprile
LOS ANGELES – escursione JPL (Jet propulsion Laboratory) a Pasadena – Monte Wilson Observatory a Los Angeles
Prima colazione ed escursione al Jet Propulsion Laboratory (JPL) situato vicino a Pasadena, in California. Il JPL sviluppa, progetta e costruisce le sonde spaziali senza equipaggio della NASA. I progetti più recenti a cui ha preso parte sono la Sonda Galileo (che ha raggiunto Giove), e i rover marziani (tra cui Mars Pathfinder del 1997 e i Mars Exploration Rovers del 2003). Finora, il JPL ha mandato sonde spaziali a esplorare tutti i pianeti del sistema solare, con la sola eccezione di Plutone. Inoltre ha promosso molte missioni per la mappatura del pianeta Terra. Il JPL controlla anche il Deep Space Network (rete dello spazio profondo), che ha infrastrutture nel deserto californiano, a Madrid (Spagna) e a Canberra (Australia). Rientro a Los Angeles e visita al Monte Wilson Observatory. Rientro in hotel e pernottamento. Osservazioni astronomiche facoltative.

15° giorno, giovedì 19 aprile
LOS ANGELES/ITALIA
Prima colazione trasferimento in aeroporto, consegna delle vetture. Partenza per Italia, pasti e pernottamento a bordo.

16° giorno, venerdì 20 aprile
ITALIA
Arrivo in Italia in giornata.

Quota di Partecipazione

QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE (servizi a terra), minimo 15 persone: € 1.890,00
QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE (servizi a terra), minimo 20 persone: € 1.740,00
SUPPLEMENTO CAMERA SINGOLA: € 1.300,00
SUPPLEMENTO PACCHETTO VOLI INTERCONTINENTALI E INTERNI USA: € 1.111,00
TASSE AEROPORTUALI: € 114,05 (soggette a riconferma all’atto fino all’emissione del biglietto aereo)

Tasse da pagare in loco per ritiro macchine ad Albuquerque e rilascio a Los Angeles (costo per vettura): € 233,00 c.a.

La Quota Comprende

• sistemazione in hotel di categoria turistica in camere doppie con servizi privati
• Continental breakfast
• le visite previste nel programma
• noleggio di minivan 7 posti con assicurazione COD UA (la più completa) un pieno di benzina e navigatore satellitare
• copertura assicurativa sanitaria, bagaglio e annullamento viaggio Navale Optimas


La Quota non Comprende

• voli di linea in classe economica
• pasti
• bevande
• guide locali, ingressi a musei e monumenti, parchi nazionali, osservatori
• mance ed extra personali in genere
• tutto quanto non specificato alla voce “La quota comprende”.
Documenti

Vi ricordiamo che dal 26 ottobre 2006 possono entrare o transitare negli Stati Uniti in esenzione di visto:
– Titolari di passaporto a lettura ottica rilasciato o rinnovato prima del 26 ottobre 2005
– Titolari di passaporto con foto digitale rilasciato o rinnovato prima del 26 ottobre 2006
– Titolari di passaporto elettronico emesso a partire dal 26 ottobre 2006

Prenotazioni

Termine pre-iscrizioni: 12 Febbraio 2007 (Con versamento dell’acconto del 25%)

Alla chiusura delle pre-iscrizioni verra confermata la fattibilità del viaggio, verificandone quotazione, effettiva disponibilità dei servizi e itinerario; i partecipanti potranno recedere qualora si verificasse una sostanziale differenza rispetto la proposta originale.

ESTENSIONE FACOLTATIVA HAWAII (minimo 9 persone) Qui di seguito il programma relativo all’estensione facoltativa del viaggio alle isole Hawaii

Programma 15° giorno, giovedì 19 aprile
LOS ANGELES/HAWAIi
Prima colazione in hotel e trasferimento in auto in aeroporto; partenza con volo di linea per Kona, arrivo e ritiro auto per trasferimento in hotel. Pernottamento.

16° giorno, venerdì 20 aprile
HAWAII
Prima colazione in hotel e trasferimento in auto a 1000-2000 m per visita osservatori. Sistemazione e pernottamento. Osservazioni Astronomiche facoltative.

17° giorno, sabato 21 aprile
HAWAII
Prima colazione e trasferimento a 4000 mt per visita osservatori sul vulcano Mauna Kea. Pernottamento a 2000 m. Osservazioni Astronomiche facoltative.

18° giorno, domenica 22 aprile
HAWAII
Prima colazione e rientro a Kona. Pernottamento.

19° giorno, lunedì 23 aprile
HAWAII relax
Giornata di relax

20° giorno, martedì 24 aprile
HAWAI/LOS ANGELES
Prima colazione in hotel e trasferimento in auto in aeroporto; partenza con volo di linea, pernottamento a bordo.

21° giorno, mercoledì 25 aprile
LOS ANGELES/ITALIA
Arrivo a Los Angeles in mattinata. Proseguimento nel tardo pomeriggio con volo di linea per il riento. Pasti e pernottamento a bordo.

22° giorno, giovedì 26 aprile
ITALIA
Arrivo in Italia. Fine dei servizi.

Quota di Partecipazione

QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE (servizi a terra), minimo 9 persone: € 1.040,00
SUPPLEMENTO CAMERA SINGOLA: € 490,00
SUPPLEMENTO PACCHETTO VOLI: € 308
TASSE AEROPORTUALI: € 115,96 (soggette a riconferma all’atto fino all’emissione del biglietto aereo)

Tasse da pagare in loco per ritiro macchine ad Albouquerque e rilascio a Los Angeles € 233,00 c.a.

La Quota Comprende

• sistemazione in hotel di categoria turistica in camere doppie con servizi privati
• Continental breakfast
• le visite previste nel programma
• noleggio di minivan 7 posti con assicurazione COD UA (la più completa) un pineo di benzina e navigatore satellitare
• copertura assicurativa sanitaria e bagaglio e annullamento viaggio


La Quota non Comprende

• voli di linea in classe economica
• pasti
• bevande
• ingressi a musei e monumenti, parchi nazionali, osservatori
• mance ed extra personali in genere
• tutto quanto non specificato alla voce “La quota comprende”.
Informazioni

Informazioni astronomiche:
Sig.ri Di Giuseppe 338/5264372
Sig. Zanotti 338/4772550
WEB: www.astrofilicolumbia.it
Email: fzanotti1@alice.it

Informazioni e prenotazioni:
CTM di Robintur Modena
Tel: 059/2133701
WEB: www.robintur.it
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Il Cavaliere che non torna

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Tempo di lettura: 6 minuti


È inevitabile: i ragazzi che si interessano di scienza leggono fantascienza. Si potrebbe quasi stabilire una legge di natura, in merito, anche se l’innata prudenza dei matematici ci fa rifuggire dalle facili generalizzazioni.
Riconoscendoci come membri (ormai anziani, ahimè) di cotanta schiera, non abbiamo certo intenzione di recriminare sulla cosa, anzi; tanto è vero che non perdiamo occasione per ambientare in contesti fantascientifici i nostri indovinelli.
Vorremmo però approfittare di queste colonne per esortare anche alla lettura di altri generi: esistono infatti maestri della narrazione che sanno regalare emozioni anche se i protagonisti delle loro storie non si chiamano John o Jack. Dino Buzzati è senza dubbio uno di questi, e i suoi racconti e romanzi non hanno nulla da invidiare né alla narrativa di intrattenimento – perché la tensione che le sue pagine generano non è seconda a nessun conflitto galattico – né letteratura più alta e nobile, perché la maestria letteraria dell’autore bellunese non temono confronti sul piano letterario. La forza narrativa del “Deserto dei Tartari”, ad esempio, richiama sia la splendida sintesi del brevissimo “Sentinel” di Fredric Brown, sia il lento procedere di “Aspettando Godot” di Beckett; e non è certo l’unica sua opera notevole. Tra i racconti, quello che ci è più caro è “I Sette Messaggeri”, recentemente riproposto nella bella antologia “Racconti Matematici” curata da Claudio Bartocci. Vi si narra di un Principe che parte dalla Capitale dell’Impero intenzionato a raggiungere i mai visti confini del suo regno. Per non rimanere senza notizie della corte, sceglie tra i cavalieri della sua scorta i sette più fedeli (Alessandro, Bartolomeo, Caio, Domenico, Ettore, Federico e Gregorio) e li incarica di fare da messaggeri; dovranno continuamente tornare indietro alla Capitale recando le sue lettere, qui raccogliere le lettere di risposta, quindi ripartire immediatamente verso il Principe.
La carovana del Principe percorre ogni giorno quaranta leghe; i Messaggeri, più veloci, riescono invece a percorrerne sessanta. Già la mattina del terzo giorno (quando erano state percorse dal gruppo ottanta leghe) il Principe comincia a mandare indietro Alessandro; e nei giorni seguenti, ogni mattina parte verso la capitale un cavaliere. Il tempo e lo spazio cominciano a tessere la loro lunga tela: quando parte anche Gregorio, l’ultimo dei sette, devono ancora passare dei giorni prima che Alessandro ritorni; quanti? L’autore stesso lo dice, e per una volta accetteremo anche che si sfogli il testo alla ricerca della risposta.
Ma il ciclo deve continuare senza interruzioni: Alessandro riparte subito alla volta della Capitale mentre il Principe continua la sua marcia in direzione opposta verso i confini; e come Alessandro tutti i Messaggeri, man mano che ritornano dal Principe, vengono immediatamente inviati nuovamente indietro. Ma il tempo si dilata, e il racconto si conclude con un Principe invecchiato, che ha appena ricevuto Domenico ormai sapendo che non riuscirà a vederlo tornare di nuovo. Visto che il Principe dichiara “erano quasi sette anni che non lo vedevo”, sapreste dire quante volte Domenico è riuscito a ritornare dal Principe?
Proviamo ora, per amore di gioco, a modificare la storia: immaginiamo che l’Impero del Principe si estenda proprio sulla nostra amata Terra (che immagineremo però tutta percorribile a cavallo, con buona pace degli oceani), e immaginiamo anche che, la sera in cui Alessandro torna alla carovana per la seconda volta, il Principe raduni il suo quartier generale pronunciando questo discorso: “È evidente che continuare a scambiare notizie con la Capitale in questo modo è inutile; ho deciso allora che aspetteremo qui, nel preciso punto in cui ci ha raggiunti Alessandro, il secondo ritorno di tutti i Messaggeri. Il giorno successivo al rientro di Gregorio, ripartiremo e manderemo Alessandro in avanscoperta, lasciandogli percorrer una distanza pari a quella percorsa durante il suo primo viaggio (intendendo, con “primo viaggio”, proprio quello di “andata”, partendo dal Principe e giungendo alla Capitale); lì giunto, pianterà una bandiera e tornerà verso di noi. La sera del secondo giorno partirà Bartolomeo, con la stessa missione di procedere per le leghe del suo primo viaggio, per poi tornare indietro. Tutti e sette procederete così, ripartendo poi di nuovo in avanti non appena vi sarete riuniti a me, ma questa volta procedendo per il numero di leghe percorse nel secondo dei vostri iniziali viaggi di andata. Questo nostro pianeta è sferico, e allora prima o poi qualcuno di voi arriverà alla nostra amata Capitale: e lì potrà fermarsi, senza tornare indietro”.
Una variazione del genere toglie molto del pathos alla storia originale, e per emendare aggiungiamo un po’ di magia. Dovete sapere infatti che quando il Principe pronunciò il fatale discorso, il Fato volle che la carovana si trovasse esattamente agli antipodi della Capitale. Ne consegue allora che voi dovreste essere in grado di calcolare la lunghezza della lega buzzatiana; e, naturalmente, dovreste anche essere in grado di scoprire il nome del cavaliere che non torna, cioè di colui che tocca per primo le amate mura della Capitale

La Porta sull’Estate

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Arrivati in questa fredda epoca di solstizi d’inverno, saranno ben pochi i lettori a non aver ancora capito che nella nostra trascorsa gioventù siamo stati insaziabili divoratori di fantascienza. Tanti anni fa… perché ormai, forse per l’ingresso nell’età ipoteticamente adulta, o forse solo per pigrizia, la lettura e la passione si sono un po’ rarefatte.
Siamo però sicuri – quale sia il vostro autore preferito – che anche a voi sarà capitato di rimanere vittime di quella strana passione dell’anima che vi fa ricordare benissimo alcuni dettagli magari del tutto inessenziali alla trama, ma che per qualche ragione marchiano a fuoco il racconto o il romanzo, fissandoli per sempre in memoria.
È probabile che questa inconscia selezione delle “cose memorabili” abbia una sua precisa (freudiana?) ragione d’essere, ma noi non siamo ancora riusciti a comprenderne i meccanismi.
Ad esempio, proprio il giorno in cui la nostra stella preferita disegnava nel cielo il suo arco più basso, noi abbiamo aperto come al solito la porta sul balcone della cucina, lasciando che il gatto uscisse da lì per fare la sua solita passeggiatina all’aperto.
Ora, quel gatto, che si chiama Laser Virgilio Marone (e a chi indovina la ragione di questi nomi l’abbonamento semestrale a Coelum lo paghiamo di tasca nostra) ed è un animale diabolicamente nero (dentro e fuori), ha le sue idee ben precise in merito alla temperatura minima accettabile, e quella del solstizio d’inverno non rientrava proprio nella categoria. Insomma, il suo rientro in casa è stato virtualmente istantaneo, ma – qui sta la cosa strana – subito seguito dal posizionamento del felino davanti alla porta della sala.
È bene sapere che entrambe le porte si aprono sul medesimo balcone, ma in ottica gattesca questo è probabilmente poco significativo. Sotto le vibrisse, L.V.M. cullava certamente la speranza che “uscendo da quella parte là” fuori facesse più caldo.
Ora, se questo non vi ricorda immediatamente qualcosa, delle due l’una: o voi avete delle gravi lacune formative nella SF classica, oppure è proprio vero che a noi rimangono impressi più facilmente i personaggi minori. Nel romanzo “La porta sull’estate”, di Heinlein c’è infatti il gatto Pete ad accompagnare l’eroico protagonista; ed è certo colpa del misterioso meccanismo selettivo di cui sopra se ci ricordiamo benissimo il nome del gatto, ma non quello del protagonista.
Ebbene, nel romanzo Pete costringeva il suo proprietario ad aprire una per una tutte le porte della casa, ma rientrava immediatamente non appena si accorgeva che fuori era inverno, passando alla porta successiva nella speranza che quella desse sull’estate. Alla fine della infruttuosa ricerca, Pete si ritirava sdegnato sul suo cuscino, ritenendo l’assenza dell’estate sostanzialmente causata dall’inettitudine del personaggio principale (e probabilmente anche Heinlein la pensava come il gatto, se ha intitolato il romanzo come l’ha intitolato).

Classico per classico, porta per porta, è quasi inevitabile sottoporvi un piccolo e innocente quiz basato su gatti, porte e solstizi.
Immaginate che questa magica porta sull’estate esista davvero: meglio, immaginate che le porte in gioco siano tre, che una di queste dia davvero sull’estate (non ci vuole poi molto… un qualsiasi gate d’aeroporto con un aereo di linea sudamericano in attesa di decollo basta alla bisogna, a ben vedere), mentre le altre due aprono sull’algido inverno. Naturalmente, è concesso aprire una sola porta; ma noi, forti delle certezze assolute che solo l’incoscienza può garantire, decidiamo lì per lì (dopo un veloce consulto col gatto) di aprire quella di mezzo. Il padrone del gioco, accortosi della nostra ipotesi, decide di darci un aiuto (o, quantomeno, lui lo spaccia per tale): prima di verificare la nostra scelta apre con decisione la porta sulla sinistra, mostrandoci che dietro di essa si stende un gelido paesaggio invernale. Adesso tocca a noi davvero: dovremo dichiarare una volta per tutte la nostra scelta, consci del fatto che una prima porta è già stata eliminata. Evidentemente si tratta di mantenere la scelta precedente o di cambiare idea e passare alla porta a destra. Voi cosa fate? Valutate le probabilità o vi affidate all’istinto del gatto?

Le soluzioni, possibilmente ben argomentate, dovranno arrivarci entro il 25 febbraio. Solo così avrete la sia pur remota possibilità di vincere un abbonamento semestrale alla rivista. Che magari potrete pigramente sfogliare sotto il sole caldissimo della vostra immaginazione. Sempre che, naturalmente, riusciate davvero ad attraversare la Porta sull’Estate.

La Cometa McNaught

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cometa
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Il filmato qui sotto ritrae la Cometa McNaught – the Grande Cometa del 2007 – mentre attraversa il Sistema Solare interno. I fotogrammi del filmato sono stati ripresi tra il 12 e il 16 Gennaio 2007 da un coronografo a bordo del satellite per l’osservazione solare SOHO. Si nota anche Mercurio splendere nel campo ripreso mentre il Sole rimane fisso al centro nascosto dal disco occultatore del coronografo. La cometa, che presenta una coda molto ampia, è talmente splendente da superare i limiti dei sensibili sistemi di SOHO, progettati per carpire anche le più tenui manifestazioni e strutture dell’atmosfera solare esterna. La Cometa McNaught’s si avvicina al Sole (al perielio il 12 Gennaio) a sole 0.17 unità astronomiche, o circa la metà della distanza tra il Sole e Mercurio.
Nota: per visualizzare il filmato è necessario aver installato QuickTime.

Video Cometa McNaught

Nascita e Morte di Cristo – Un mistero che neanche l’Astronomia può risolvere

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Eclisse di luna a Gerusalemme
Eclisse di luna a Gerusalemme
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Le 64 possibili date per la morte di Cristo

Crocefissione
Crocefissione

La determinazione delle date esatte di nascita e di morte di Gesù Cristo continua a rivestire da tempo un notevole fascino e induce ancora oggi molti appassionati a tentare di determinarle eseguendo complessi calcoli computistici i quali per forza di cose forniscono svariate date, generalmente riferite al calendario giuliano, le quali oscillano entro alcuni anni prima dell’anno zero secondo il computo di Dionigi il Piccolo, nel caso della nascita di Cristo e tra il 27 ed il 33 d.C., nel caso della crocifissione.
Quello che si continua ad ignorare è che queste date che sono fondamentali nell’ambito religioso e teologico, lo sono molto meno in ambito computistico ed astronomico a causa del fatto che, oltre ad alcune arbitrarietà compiute dal monaco Dionigi, non esistono, astronomicamente parlando, informazioni sufficienti a determinare esattamente tali date. Esistono però alcuni fatti abbastanza sicuri nel caso della data della crocifissione, mentre non ne esiste praticamente nessuno in relazione alla data della nascita di Cristo. Le sacre scritture affermano che la crocifissione avvenne quando Ponzio Pilato era procuratore in Giudea, quindi tra il 26 ed il 36 d.C. In realtà altre notizie storiche e bibliche tendono a ridurre il governatorato di Pilato all’intervallo più stretto, ma più sicuro, compreso tra il 28 ed 33 d.C.

Tutti e quattro i vangeli ufficialmente approvati dalla Chiesa pongono la morte di Gesù Cristo nel pomeriggio di un venerdì. Tre di essi ci indicano che tale giorno corrispondeva al primo giorno della festa della Pasqua ebraica, quindi nel 15-simo giorno del mese di Nisan del calendario ebraico. Il quarto vangelo, quello di Giovanni, pone la crocifissione un giorno prima della festa della Pasqua ebraica e quindi al 14 Nisan. Se la correlazione tra il giorno della settimana e la data del mese ebraico fossero note, le informazioni potrebbero essere sufficienti a risolvere il problema e ad indicare una data precisa, cosa che invece sembra vera solo a prima vista e ad un approccio superficiale alla soluzione del problema.
In realtà esiste tutta una serie di incertezze che rendono pressoché irrisolvibile il problema della cronologia di Cristo. In primo luogo esistono notevoli incertezze in relazione al modo in cui gli antichi ebrei gestivano il loro calendario. Tutti coloro che eseguono i calcoli in relazione alla cronologia di Cristo assumono tacitamente che lo Sabbath giudaico, al tempo di Cristo, cadesse in corrispondenza del nostro giorno di sabato; poi che da allora sia esistita una sequenza ininterrotta di cicli nei nomi dei giorni della settimana fino ad oggi. Invece è possibile siano avvenute alcune intercalazioni di giorni extra calendario aggiunti dagli Ebrei per migliorare l’accordo tra il loro calendario lunare ed il corretto computo solare, in modo da riportarlo in fase con l’andamento delle stagioni.

Un’altra fonte di incertezza è connessa con la metodologia utilizzata dai Giudei per determinare la data corretta dell’equinozio di primavera necessaria per la celebrazione della Pasqua ebraica e quindi con la sua accuratezza.

Luna_Gerusalemme

Un’ulteriore fonte di incertezza riguarda la determinazione del primo giorno del mese di Nisan (e di tutti i mesi del calendario ebraico) la quale avveniva mediante l’osservazione della visibilità ad occhio nudo della prima falce lunare dopo il novilunio: noi non sappiamo se i rabbini di quel tempo richiedevano l’esplicita osservazione sperimentale della prima falce lunare per stabilire l’inizio del mese, oppure la calcolavano in anticipo, oppure ancora si basavano su una combinazione di calcolo ed osservazione. A seconda di ciascuno di questi modi di determinare l’inizio del mese, si ottengono date diverse per la crocifissione.

Ma non finisce qui poiché i computisti hanno il problema della corretta ed accurata determinazione del primo giorno del mesi lunari a quel tempo: è vero che disponiamo di buoni algoritmi di calcolo, ma è altrettanto vero che le date di inizio dei mesi lunari di allora che possiamo calcolare con i metodi attuali potrebbero fornire risultati diversi dalle date effettivamente assunte dai sacerdoti ebraici per l’inizio dei mesi del loro calendario. Gli algoritmi pratici per determinare la visibilità della Luna in area medio-orientale sono stati messi a punto dagli antichi astronomi mesopotamici, poi studiati da molti famosi astronomi islamici tra il 700 ed il 1300 d.C., ma anche in tempi moderni, con il risultato che le date fornite da tali algoritmi sono in disaccordo con le date fornite dall’applicazione delle tecniche che la Meccanica Celeste ci mette attualmente a disposizione.

Il disaccordo tra le date corrisponde ad un disaccordo nella esatta longitudine in cui il novilunio si verifica, per una data latitudine geografica, che supera i 100°. In realtà la visibilità della prima falce lunare dopo il novilunio non è solamente un problema astronomico, ma ha a che fare anche, e soprattutto, con la meteorologia locale e con gli effetti fisiologici connessi con l’osservazione visuale ad occhio nudo da parte degli esseri umani.

Il risultato pratico è che le date suggerite per la Pasqua ebraica nell’anno della crocifissione variano dal 23 Aprile 34 d.C. al 18 Marzo del 29 d.C., al 7 Aprile del 30 d.C. fino alla famosa 3 Aprile 33 d.C. data in cui si verificò la levata della Luna durante un’eclisse. Tali date sono riferite al computo di Dionigi il Piccolo che come sappiamo non è esatto.

Nell’intervallo compreso tra il 26 ed il 36 d.C. è possibile calcolare ben 64 possibili date utili a stabilire la cronologia della morte di Cristo. Infatti a causa dell’incertezza relativa alla determinazione sperimentale dell’equinozio di primavera e parimenti nell’incertezza in relazione al rispetto delle regole di intercalazione nell’antico calendario ebraico, vanno prese in esame tutte le lune nuove che capitano nei primi 4 mesi solari di ciascun anno, poiché non è chiaro quale lunazione sia stata utilizzata dai rabbini per stabilire il primo giorno del mese di Nisan: di fatto vanno considerate tutte le date in cui la prima falce lunare visibile dopo il tramonto del Sole aveva un’età compresa tra 0,5 e 2,0 giorni, comprese tra il 26 ed il 36 d.C. Le condizioni richieste dal calcolo sono: le coordinate geografiche di Gerusalemme (31°,8 N e 35°,2 E), il coefficiente di estinzione atmosferica stimato per quell’epoca, in quel clima ed in quel periodo dell’anno (K=0,28) e le posizioni reciproche del Sole e della Luna ottenute mediante il calcolo astronomico. La seguente tabella riporta in dettaglio le 64 possibilità. Le condizioni di miglior visibilità della Luna avvengono intorno a 40 minuti dopo il tramonto del Sole. Le date sono espresse utilizzando il calendario giuliano.

Visibilità della prima falce lunare al tramonto tra il 26 ed il 36 d.C. a Gerusalemme = inizio del mese
del calendario Ebraico.
Y M D Q B1 B2 B3 B4 B5
1 26 1 8 1,0 12,0 11,6 4.1 48 0,5±0,3
2 26 2 7 1,5 17,8 I7,2 5,5 70 2,1±0,2
3 26 3 8 1,0 12,3 11,5 5,1 48 0,3±0,4
4 26 4 6 1,6 8,3 6,3 6,1 33 -2,0±0,4
5 26 4 7 1,7 21,3 19,7 8,7 84 2,6±0,1
6 27 1 27 1,1 12,9 12,0 5,4 53 0,6±0,3
7 27 2 26 1,5 18,3 17,0 7,3 72 2,1±0,2
8 27 3 27 1,0 12,9 11,1 7,2 5,1 0,2±0,4
9 27 4 25 0,7 9,1 6,8 6,6 36 -1,8±0,4
10 27 4 26 1,7 21,5 18,9 10,5 88 2,6±0,2
11 28 1 16 1,0 12,0 10,4 6,7 51 0,1±0,4
12 28 2 15 1,2 15,2 13,5 7,5 61 1,3±0,3
13 28 3 15 0,6 9,1 7,1 6,2 36 -1,7±0,4
14 28 3 16 1,6 19,7 18,1 8,2 78 2,3±0,2
15 28 4 14 1,1 14,4 12,6 7,3 58 0,9±0,3
16 29 1 4 0,9 11,7 9,2 7,7 50 -0,3±0,4
17 29 1 5 1,9 23,4 19,7 13,0 101 2,8±0,1
18 29 2 3 1,2 15,2 13,1 8,0 63 1,3±0,3
19 29 3 4 0,6 8,1 6,0 6,0 32 -2,2±0,4
20 29 3 5 1,5 18,4 16,9 7,7 72 2,1±0,2
21 29 4 3 0,9 11,3 9,9 6,1 45 -0,2±0,4
22 29 4 4 1,8 21,9 20,7 7,7 86 2,8±0,1
23 30 1 23 1,1 14,0 11,5 8,4 59 0,6±0,4
24 30 2 21 0,5 7,3 5,0 5,9 29 -2,6±0,4
25 30 2 22 1,4 17,9 16,4 7,5 71 2,0±0,2
26 30 3 23 0,8 10,7 9,5 5,6 42 -0,6±0,4
27 30 3 24 1,7 21,3 20,4 6,6 82 2,6±0,2
28 30 4 22 1,1 14.1 13,2 5.4 56 1,0±0,3
29 31 1 12 0,7 9,3 6,1 7,6 39 -1,9±0,4
30 31 1 13 1,8 22,1 18,7 12,0 94 2,7±0,2
31 31 2 11 1,2 15,3 13,6 7,5 62 1,3±0,3
32 31 3 12 0,7 9,2 8,0 5,2 36 -1,3±0,4
33 31 3 13 1,7 20,3 19,6 6,0 78 2,5±0,2
34 31 4 11 1,1 13,5 13.1 4.4 52 0,9±0,3
35 32 1 1 0,5 6,8 2,4 6,9 25 -4,1±0,7
36 32 1 2 1,6 19,9 15,2 13,1 86 2,1±0,2
37 32 1 31 0,7 9,5 6,9 7,0 39 -1,6±0,4
38 32 2 1 1,8 22,2 20,4 9,3 91 2,8±0,1
39 32 3 1 1,3 16,4 15,6 5,5 63 1,7±0,2
40 32 3 30 0,9 10,8 10,6 3.3 40 -0,2±0,4
41 32 3 31 1,9 22,6 22,4 4,2 83 2,8±0,1
42 32 4 29 1,4 17.1 16,9 3,5 64 1,9±0,2
43 33 1 20 1,1 13,9 11,4 8,3 59 0,6±0,3
44 33 2 18 0,7 8,9 7,8 4,9 36 -1,3±0,4
45 33 2 19 1,8 21,9 21,3 5,8 83 2,8±0,1
46 33 3 20 1,4 17,3 17,2 3.1 62 2,0±0,2
47 33 4 18 1,0 12,2 12,2 2,6 42 0,5±0,3
48 34 1 10 1,5 18,8 16,0 10,3 81 2,1±0,2
49 34 2 8 1,0 12,9 12,2 5,0 51 0,7±0,3
50 34 3 9 0,7 8,1 8,0 2,6 28 -1,4±0,4
51 34 3 10 1,8 21,8 21,8 2,8 76 2,8±0,1
52 34 4 8 1,4 17,4 17,4 -2,6 59 2,1±0,2
53 34 12 30 1,1 13,4 9,9 9,4 58 0,2±0,4
54 35 1 29 1,5 18,0 17,3 5,7 71 2,1±0,2
55 35 2 27 1,0 12,9 12,9 2,6 44 0,8±0,3
56 35 3 28 0,6 8,4 8,3 -3.1 24 -1,4±0,4
57 35 3 29 1,8 21,8 21,7 -2,7 73 2,7±0,1
58 35 4 27 1,4 17,5 17,5 2,7 63 2,1±0,2
59 36 1 18 1,2 14,7 13,9 5,4 60 1,3±0,3
60 36 2 16 0,6 7,7 7,7 -2,6 25 -1,5±0,4
61 36 2 17 1,6 19,3 19,3 2,7 67 2,4±0,1
62 36 3 17 1,1 14,0 13,9 -3,1 43 1,1±0,3
63 36 4 15 0,7 9,3 8,9 -3,5 25 -0,9±0,4
64 36 4 16 1,8 21,8 21,8 2,7 77 2,8±0,1

Legenda

Y = anno.
M = mese.
D = giorno.
Q = età della Luna.
B1 = arco di luce: distanza angolare tra i centri del Sole e della Luna.
B2 = “arcus visionis”: distanza angolare verticale tra i centri del Sole e della Luna.
B3 = differenza di azimut tra il Sole e la Luna (il segno negativo indica che la Luna è più a nord del Sole) lungo l’orizzonte astronomico locale.
B4 = ritardo tra il tramonto del Sole e quello della Luna, in minuti di tempo.
B5 = parametro di visibilità con il suo errore, definito come il logaritmo del rapporto tra la luminosità apparente della falce della Luna e la minima luminosità utile a distinguere l’astro ad occhio
nudo sullo sfondo del cielo illuminato dal tramonto.

L’analisi delle 64 date possibili riportate nella tabella mostra alcuni fatti interessanti: il primo riguarda il rapporto tra B5 ed il suo errore, infatti più tale rapporto si approssima a 0 e maggiormente incerta sarà la predizione della data di inizio del mese ebraico basata sull’osservazione della Luna. Se il rapporto è dell’ordine di 2,5 allora la predizione è pressoché sicura. Ad esempio nella prima riga (8 Gennaio 26 d.C.) tale rapporto vale circa 1,7 questo significa che nella predizione la Luna sarà visibile senza particolare difficoltà, quindi a meno di condizioni atmosferiche particolarmente cattive, le quali vanno ritenute decisamente improbabili, la prima falce lunare sarà facilmente individuabile da un osservatore esperto.

Eseguendo alcuni calcoli statistici si perviene a stabilire che una buona predizione con un livello di probabilità pari almeno al 95% è possibile se il rapporto tra B5 ed il suo errore è maggiore di 1,7. Sulla base di queste considerazioni possiamo affermare che la prima falce lunare del 8 Marzo dell’anno 26 d.C., quella del 27 Marzo 27 d.C., 3 Aprile 29 d.C., 23 Marzo 30 d.C. e 30 Marzo 32 d.C., fu visibile con molto difficoltà da Gerusalemme, quindi l’inizio del corrispondente mese del calendario ebraico avrebbe potuto facilmente essere in errore di alcuni giorni.

Prendiamo ora in esame l’eclisse di luna del 3 Aprile del 33 d.C. la quale è stata da tutti associata alla crocifissione basandosi anche sulle profezie di Gioele (Gioele 2:31 a Atti degli Apostoli 2:20) in relazione alla Luna che avrebbe mostrato il colore del sangue e quindi messa in relazione alla morte di Cristo.

Eclisse di luna a Gerusalemme
Eclisse di luna a Gerusalemme

La colorazione rossastra è un fatto normale durante un’eclisse di Luna, ma le stesse fonti riportano anche che “il Sole si oscurò” quindi potrebbe essere avvenuta un’eclisse di Sole, ma tale fenomeno deve avvenire al novilunio, quindi non a metà del mese di Nisan e tanto meno nei pressi della Pasqua ebraica. L’eclisse di Luna del 3 Aprile 33 d.C. fu solamente parziale a Gerusalemme e l’ombra della Terra coprì il disco lunare per non più del 59% del suo diametro. Eseguendo il calcolo della visibilità dell’eclisse da Gerusalemme, il parametro vitale è l’altezza della Luna quando essa uscì dall’ombra della Terra. Il calcolo delle circostanze delle antiche eclissi non è così semplice come sembrerebbe a prima vista.

Ecco qui sotto i risultati del calcolo:

Sito: Gerusalemme
Latitudine: 31° 46′ 48″ N;
Longitudine: 35° 13′ 11″ E;
Altezza sul livello del mare: 10 mt.;
Time zone: 2h prima del UT.

Eclisse parziale.

Circostanze dell’Eclisse:

Entrata nella penombra: 3 aprile 33 14:00:12
Entrata nell’ombra : 3 aprile 33 15:23:03
Massimo dell’eclisse: 3 aprile 33 16:48:32
Uscita dall’ombra: 3 aprile 33 18:14:07
Uscita dalla penombra: 3 aprile 33 19:36:51

Magnitudine dell’eclisse (ombra): 0.583
Magnitudine dell’eclisse (penombra): 1.669

Durata della fase di ombra: 2h 51m 4s
Durata della fase di penombra: 5h 36m 40s

Altezza della Luna a Gerusalemme:

Entrata nella penombra: -47.3°
Entrata nell’ombra : -31.9°
Massimo dell’eclisse: -14.8°
Uscita dall’ombra: 2.9°
Uscita dalla penombra: 19.1°

Dionigi il Piccolo
Dionigi il Piccolo

Questi dati mostrano chiaramente che l’eclisse di Luna del 3 Aprile 33 d.C. fu visibile con estrema difficoltà da Gerusalemme. Durante la fase in cui parte dell’astro fu nell’ombra della Terra, esso fu visto così basso sull’orizzonte immerso nella luce del crepuscolo da non essere praticamente visibile ad occhio nudo. La Luna potrebbe essere stata notata solo dopo la sua uscita dall’ombra della Terra, ma gli effetti dell’estinzione atmosferica resero invisibile il suo oscuramente penombrale e quando il nostro satellite naturale fu sufficientemente elevato per permettere un’agevole osservazione visuale l’eclisse era già terminata. In parole povere a Gerusalemme l’eclisse del 3 Aprile 33 d.C. fu pressoché invisibile e parimenti invisibile fu la colorazione rossastra e quindi tale fenomeno non può essere invocato per stabilire con certezza la data della crocifissione di Cristo. Una simile incertezza sulla cronologia della vita di Cristo non può essere eliminata eseguendo semplici sottrazioni di anni con la calcolatrice e quindi dobbiamo prendere atto che allo stato attuale delle conoscenze e delle fonti disponibile è tecnicamente impossibile determinare le date esatte della nascita e della morte di Cristo, ma dobbiamo accontentarci della valutazione approssimata, entro alcuni anni di incertezza, che è comunque sufficiente dal punto di vista teologico e religioso. Teniamo presente anche che la funzione ed il significato delle Sacre Scritture è molto diverso da quello di semplici libri di storia. Un’ultima considerazione: non dobbiamo maltrattare troppo l’operato di Dionigi il Piccolo poiché anche lui disponeva delle stesse frammentarie informazioni che abbiamo noi per determinare la data della nascita di Gesù, ma con la differenza che le tecniche ed i mezzi di calcolo astronomico di cui egli disponeva erano ben diverse da quelle di cui disponiamo attualmente.

Epifania

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epifania
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epifaniaAl centro della sala una scatola ingombrante, guardata con diffidenza dai familiari, che non nascondono un sentimento di compassione e benevola curiosità.
“È un lavoro da fare con calma” dichiaro.
Questo sembra il via: i familiari girano per casa affannati alla ricerca di attrezzi idonei per “squartare” il cartone che ha celato per troppo tempo il suo prezioso contenuto.
“La scatola deve restare intera!”.
Con calma taglio i nastri adesivi e finalmente apro la scatola.
Tolgo un pezzo di cartone, tre pezzi di polistirolo, una gamba, le altre due, altro polistirolo, un libretto, alcuni sacchetti in plastica trasparente, polistirolo, un contrappeso, un grosso tubo, altro polistirolo, la montatura, ancora polistirolo, un altro libretto, gli oculari, polistirolo.
A questo punto la sala sembra un campo di battaglia.
“Dobbiamo mettere via l’imballaggio”.
I familiari sono troppo occupati a guardare e incastrare tutto ciò che è uscito dalla scatola per ascoltare l’invito e, con una punta di invidia nei loro confronti, infilo velocemente tutto il polistirolo nel cartone, improvvisamente diventato molto piccolo, mettendo il tutto nell’entrata, davanti alla porta di casa.
“Il cielo è stupendo, stasera tutti ad osservare”.
Con grande entusiasmo afferro la montatura, per inserirvi il cavalletto. “Mi serve un aiuto per tenere le gambe”.
Come per incanto mi ritrovo con sei mani amiche che tengono le tre piccole gambe del treppiede, mentre altre mani tese distribuiscono una miriade di viti, bulloni, staffe, oculari, cercatore ed altri ammennicoli.
Tra noi, improvvisamente, scorgo un bambino, forse il figlio di qualche vicino venuto a dare manforte, che mi innervosisce dandomi con insistenza strane viti e bulloni certamente non idonei al lavoro intrapreso.
Nel trambusto dell’impresa noto il piccolo seduto in terra che legge un libretto con strani disegni, si alza, prende qualche pezzo e me lo porge senza dire una parola.
“Senti, piccolo, questo è un lavoro da grandi”.
Il piccolo si allontana con grande dignità, lasciando a terra il libretto.
Monta un pezzo, smontane due, inverti due particolari: la serata trascorre stancamente, gli aiuti pressanti dei primi momenti si diradano ed i familiari, con rassegnazione, un po’ alla volta abbandonano il campo.
Ormai solo, mi avvicino alla finestra, il cielo si è coperto di nubi.
“Domani è un altro giorno”.
Vado a letto con una sensazione di disagio, lasciando pezzi di strumento un po’ ovunque.
Non riesco a prendere sonno, gli occhi guardano, senza vederlo, il soffitto della stanza ed il mio pensiero va al piccolo ospite con cui sono stato sgarbato…
“Vado a mangiare qualcosa”.
Tutta la casa è al buio, l’albero di Natale, continua assonnato ad emettere luci lampeggianti, la porta di entrata è ancora bloccata dallo scatolone e… il telescopio…
Perfettamente montato, puntato verso un cielo che scintilla di stelle!
Avvicino l’occhio all’oculare e vedo una splendida cometa molto somigliante a quelle che si vedono nei cartoni animati.
Sul tavolo il libretto che il mio piccolo ospite leggeva avidamente: “Manuale di istruzioni”.
Domani, 6 gennaio, nessuno dei miei familiari, nonostante le mie pressanti domande, ricorderà la presenza di quel bambino, di cui rammento solo lo sguardo “da grande”.
E la cometa? Forse avrò sognato tutto. Ma chi ha montato il telescopio?

Da un pianeta all’altro

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Non c’è niente da fare. Nonostante le meravigliose immagini inviateci da Hubble, seppur in trepida attesa delle rivelazioni di New Horizons su Plutone, e per quanto entusiasti dell’ormai acquisita “interstellarità” dei Pioneer, non ce la facciamo proprio. Sarà certo eccesso di romanticismo, ma per noi l’emozione vera, profonda e viscerale delle imprese spaziali rimane ancorata alla visione di esseri viventi che arrivano più vicini al cielo, di strane creature dalla chimica a base di carbonio che si staccano dalla superficie del pianeta, diretti “dove nessuno è mai stato prima”; con il calore del Sole e l’attrazione della Terra lasciati dietro le spalle.
Pur con la somma benevolenza che riserviamo a Spirit e a Opportunity e alla loro stoica resistenza all’ambiente marziano, queste meraviglie della tecnica ci ispirano infatti una simpatia non troppo dissimile da quella che nutriamo anche per l’automobile che con somma abnegazione ci riporta fedelmente a casa tutti i giorni da più di dieci anni.

Insomma, ci piacerebbe vedere il respiro vagare per le stelle. Ma oltre agli inevitabili rischi, il muovere uomini qua e là per la Galassia è diventato davvero un problema da quando Einstein ha imposto i suoi severi limiti di velocità. Basta guardare la fatica che fanno le migliori penne della fantascienza per aggirare le barriere relativistiche: non basta più prendere una bella battaglia della Guerra del Peloponneso e piazzarla in imprecisate zone “al largo di Orione”; e il guaio non è neanche quello di far scegliere ai personaggi se schierarsi tra la Federazione dell’Orsa Minore e la Gilda del Centauro. No, il problema su cui si scervellano gli autori è quello di farli arrivare in tempo sul campo di battaglia.
E spesso la soluzione diventa l’idea madre di un romanzo o addirittura di una serie, come in Dune, dove sin dal primo volume la celeberrima “spezia” è ingrediente indispensabile affinché i piloti non perdano rotta e accelerazione. In altri casi abbiamo soluzioni di tutti i tipi: da un non meglio precisato movimento “senza inerzia” all’applicazione del teletrasporto, con relativa distruzione del passeggero alla partenza e contestuale trasmissione dei dati necessari e ricostruzione nel punto di arrivo (metodo questo non troppo efficace dal punto di vista teorico, visto che anche la trasmissione dell’informazione deve soggiacere alle leggi della fisica). Per tacere dell’uso indiscriminato dell’iperspazio, che resta la scappatoia preferita degli scrittori da quando Albert di Ulm ci ha relegato in un Universo lento come un bradipo zoppo.

Insomma, dovrebbe essere ben evidente a tutti che siamo ancora legati al pianeta Terra come un cane alla catena della cuccia. E se neppure gli scrittori di fantascienza riescono ad inventare un sistema di trasporto ultraluce credibile, non possiamo far altro che ottimizzare gli ordinari sistemi di trasporto al momento disponibili.
Razzi e combustibile chimico, gente! Questo è il massimo di velocità che si può permettere la nostra povera biologia a base di carbonio. E allora, che almeno sia ben ottimizzata la logistica delle spedizioni!

Ipotizziamo allora di essere riusciti a mandare una missione su ognuno degli undici pianeti del Sistema Solare, pianeti nani inclusi, ma Terra esclusa (sembra che una missione umana vi si trovi già da tempo); e se il numero 11 vi sembra fastidioso, sappiate che l’abbiamo scelto apposta.
Occorre ora che le diverse spedizioni si scambino i risultati e i campioni geologici onde effettuare le analisi comparative. Insomma, da ogni pianeta partirà una sonda che andrà su un altro pianeta, lascerà un carico di campioni e ne imbarcherà un altro (ma, eventualmente, nel carico potrà anche stivare campioni già arrivati su quel pianeta inviati da altre spedizioni), per poi subito ripartire.
Il guaio è che, tra viaggio e manutenzione, ogni viaggio da un pianeta all’altro dura un mese, e ogni missione ha una e una sola astronave da dedicare a questo compito.
Quello che ci serve è allora l’organizzazione dei viaggi delle varie astronavi, fatta in modo tale da ridurre al minimo il tempo necessario per effettuare tutti gli scambi possibili, così che ogni pianeta abbia un campione proveniente da ognuno dei restanti.
Il bello è che, se il metodo funziona per il nostro Sistema Solare, sarà poi facile applicarlo anche su sistemi con un numero diverso di pianeti, quale che esso sia. Si tratta solo di generalizzare un po’…

Minatori d’Asteroidi

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Una delle espressioni che più ci piacciono per alludere ai “bei tempi andati” si attira di solito gli strali degli estimatori del politically correct: “Quando gli Uomini erano veri Uomini, le Donne erano vere Donne, e i Matematici erano veri Matematici”. E proprio ai “bei tempi andati” ci capita di pensare spesso, ultimamente: perché ci pare che molte buone abitudini si stiano perdendo. Ad esempio, degradare Plutone e Caronte a “sistema binario” e promuovere Cerere a “pianeta nano” ci sembra soluzione di compromesso, ma questo termine, frequente nei dizionari politici, non dovrebbe esistere in quelli scientifici. Certe piccinerie da parte di chi dovrebbe ricordarsi di avere di fronte apertissimi orizzonti – “interminati spazi di là da quella, e sovrumani silenzi” – non ci paiono un buon segnale.

Noi riteniamo che le definizioni siano certo importanti, ma che dovrebbero sempre contenere una dose generosa di buon senso. E se definire il termine “pianeta” è impresa complessa, forse dovremmo concentrarci su cose più piccole. Perfino i satelliti sono sistemi complessi; per dare all’Astronomia un nuovo glossario, occorre partire dal principio, dalle cose più semplici, come gli asteroidi.
Proponiamo subito una definizione operativa: “Si definisce asteroide qualsiasi cosa che possa essere scavata da un minatore di asteroidi”. Si noti come anche noi, come la IAU, abbiamo dato una definizione oggettiva, non antropomorfa; infatti non abbiamo specificato che il suddetto minatore debba essere umano. Per quel che ci riguarda, potrebbe benissimo rivestire il ruolo del matematico citato all’inizio di questo articolo.
Poco conta che in quasi tutti i romanzi di fantascienza che ne parlano, questi personaggi sembrino umani: qui l’ambientazione nella fascia degli asteroidi serve a solo a narrare le durezze della vita da pionieri, che è cosa che da sempre stimola l’immaginario collettivo americano: per dirlo a chiare lettere, quasi tutti questi racconti non sono altro che dei western con gli alieni al posto degli indiani e cave di ultratecnezio al posto delle miniere d’oro. Conta allora pochissimo che il minatore sia un vecchio astronauta, un clone o un robot positronico: l’importante è che sia onesto, giusto, amante dell’avventura e sprezzante del pericolo. Proprio come un cow-boy che, anche quando di pericoli non ce ne sono, se li procura partecipando ai rodei o fracassando saloon.
Se così non fosse, come classificare altrimenti l’episodio di corse e scavi spaziali di cui stiamo per rendervi partecipi?
Due minatori ottengono la concessione per lo sfruttamento di cento asteroidi. Per una curiosa combinazione questi asteroidi orbitano mantenendo le loro distanze relative costanti pari a 0.1, 0.2, …. 10.0 UA dalla base dei nostri eroi. Il carico di un asteroide occupa un’intera stiva di nave, il che significa che dopo ogni viaggio occorre tornare alla base per svuotarla e quindi ripartire. I nostri due soci, per ottimizzare il lavoro, decidono che il primo di loro (che chiameremo Zac) si dirigerà senza tema verso l’asteroide più vicino, mentre l’altro (che chiameremo Zeb) si lancerà direttamente verso il secondo, quello posto a 0.2 UA. Zac potrà poi dirigere il suo secondo viaggio verso il terzo asteroide in ordine di distanza, e così via.
Però stiamo semplificando troppo: le navi di Zac e Zeb sono splendide navi a vela solare, che sfruttano la pressione di radiazione; guidarle in uno slalom tra asteroidi è impresa davvero epica, e ci vorrebbero pagine solo per descrivere l’arduo procedere di bolina per risalire il vento solare. Se non lo facciamo è solo perché l’andatura di bolina nello spazio non è possibile, e ci piacerebbe molto che voi ce ne spiegaste la ragione. Un’altra domanda è già possibile, ma è così facile che Gauss seppe rispondere ad una molto simile quando andava alle elementari: quanto spazio percorrono in totale, i nostri Zac e Zeb?
Ma la realtà è sempre complicata. Le due navi, a ben vedere, non sono identiche: quella di Zac è infatti più veloce del 2.04% rispetto a quella di Zeb, e Zac non ha nessuna voglia di spaccare più asteroidi del compagno. Decidono allora che, prima di iniziare la corsa vera e propria, Zeb sceglierà uno dei cento asteroidi, lo lavorerà e tornerà alla base. A quel punto, consumato questo handicap, i due partiranno assieme, con il più veloce Zac che si dirigerà al primo asteroide e Zeb già verso il secondo.
È chiaro che l’handicap serve a garantire che entrambi lavorino un ugual numero di asteroidi, ma quel che ci piacerebbe sapere è: quale asteroide dovrebbe scegliere Zeb come handicap, per ottimizzare le sue possibilità di vincere finendo per primo i suoi asteroidi? È palese che se riuscirete a capire questo, sarà per voi una passeggiata capire anche quanta strada fa ciascuno di loro, nonché chi arriva primo, e con quale vantaggio. Naturalmente, il miglior solutore riceverà in premio il consueto abbonamento semestrale alla rivista.

Viaggio in MAROCCO

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Leonidi 2006
Oasi, dune, deserto e osservazioni astronomiche dai Monti dell’Atlante

David Asher e Robert H. McNaught prevedono per il 2006 un ritorno delle Leonidi legato all’attraversamento da parte del nostro pianeta di una nube di meteoroidi rilasciata dalla Cometa Tempel–Tuttle nel 1932.
L’incontro è previsto per la mattina del 19 Novembre alle ore 04:45 UT e le zone favorite saranno l’Europa Occidentale e l’Africa con un tasso orario di circa 100 meteore all’ora.

Dal punto di vista climatico unito alla limpidezza del cielo, all’ assenza di inquinamento luminoso e alla bellezza dei luoghi, il Marocco è il luogo ideale per osservare questo ultimo exploit delle Leonidi prima del 2033.

Programma 1° giorno, mercoledì 15/11
MILANO MXP/CASABLANCA/MARRAKECH
Ritrovo dei partecipanti (secondo gli orari che verranno comunicati). Operazioni d’imbarco su volo di linea Royal Air Maroc per Casablanca. Cambio aeromobile e proseguimento per Marrakech. All’arrivo, incontro con la guida e trasferimento in pullman in hotel. Sistemazione nelle camere, cena e pernottamento.

2° giorno, giovedì 16/11
MARRAKECH
Trattamento di pensione completa. Intera giornata in visita a Marrakech, la citta rossa denominata “la perla del sud”, capitale imperiale nell’ XI secolo i cui monumenti, riccamente ornati di fini stucchi, mosaici e marmi, testimoniano la ricchezza del passato di questa citta. La medina è racchiusa da possenti mura color ocra, che risaltano sullo sfondo mozzafiato della catena montuosa dell’Atlante e spiccano tra il verde lussureggiante dei palmeti. Si visiteranno le tombe Saadiane, il Palazzo della Bahia, i giardini della Menara, il Minareto della Koutoubia, la Medersa Ben Youssef (antica scuola coranica dalla splendida architettura) e la famosa piazza Djeema el Fna, la piazza più conosciuta del Maghreb. In serata cena al ristorante Chez Ali sotto le tende con spettacolo folcloristico “Fantasia” (spettacolo equestre e danza del ventre). Pernottamento in hotel.

3° giorno, venerdì 17/11
MARRAKECH/BOUMALNE (km 350 di cui 40 su pista)
Prima colazione in hotel. In mattinata partenza per Boumalne di Dades via Taddert e il passo di Tizi-n-Tichka a 2.260 mt di altitudine, attraversando foreste di pini lecci. Lungo il viaggio si lascia la strada principale e si percorre un sentiero che conduce alla kasbah di Telouet, feudo della potente famiglia Glaoui, Signori del Grande Atlante. Si prosegue attraverso una pista con numerosi tornanti che scende verso la vallata del Ouadi Maleh sino alla kasbah di Aid Benhaddou, imponente kasbah risalente al XII secolo. Pranzo e proseguimento per Skoura e El Kelaa M’gouna (villaggio delle rose). In serata è previsto l’arrivo nella vallata di Dades. Sistemazione in una kasbah situata sull’altopiano desertico che domina la citta di Boumalne o l’Ouadi di Dades. Pernottamento in albergo (sistemazione in camera standard, in camera troglodita o in tenda secondo disponibilita). In serata Osservazioni Astronomiche facoltative

4° giorno, sabato 18/11
BOUMALNE/TINEGHIR (km 188 di cui 105 su pista)
Prima colazione in hotel. In mattinata passeggiata a piedi alla scoperta della più ricca valle del paese. Partenza per Ait Oudinar, si prosegue poi lungo una pista che sale sino a 2.800 mt, quindi, passando dalle gole di Dades, si attraversano i villaggi di Msemrir e Tamtattouche (la pista in caso di forti piogge diventa impraticabile e nel caso potrebbe essere annullata). Si scende poi alle gole di Todra, dove impressionanti muraglie alte più di 300 mt si innalzano come pilastri di una porta monumentale. Pranzo in ristorante. Arrivo a Tineghir in serata. Sistemazione in hotel, cena e pernottamento. In serata Osservazioni Astronomiche facoltative

5° giorno, domenica 19/11
TINEGHIR/MERZOUGA (km 217 di cui 56 su pista)
Prima colazione in hotel. In mattinata partenza per Erfoud via Tinejad, attraversando lussureggianti oasi e palmeti. Lungo il percorso è prevista una sosta a Rissani, villaggio famoso per il suo mercato di datteri e per la prossimita delle rovine di Sijilmassa, mitica capitale del Tafilalet e culla della dinastia reale degli Alaouites. Dopo il pranzo si prosegue attraverso una pista sabbiosa sino a Merzouga. Arrivati al campo tendato si attende il tramonto dietro le magnifiche dune che si estendono a vista d’occhio. Cena e sistemazione nelle tende ammirando il cielo stellato. In serata Osservazioni Astronomiche facoltative

6° giorno, lunedì 20/11
MERZOUGA/ZAGORA (km 234 di cui 94 su pista)
Prima colazione in hotel. Partenza per Tazarine via Alnif. Dopo la seconda colazione si prosegue su pista e si attraversa un altopiano desertico costellato da verdeggianti villaggi: Ait Ouaazik e Beni Zoli in cui, a seconda delle stagioni, si possono scorgere alcune tende nomadi. Arrivo a Zagora, sistemazione in albergo cena e pernottamento. In serata Osservazioni Astronomiche facoltative

7° giorno, martedì 21/11
ZAGORA/MARRAKECH (km 380)
Prima colazione, in mattinata partenza per risalire il corso del fiume pietroso Draa sino a Agdz. Proseguimento per il passo di Tizi-n-Tiniffift e sosta a Ouarzazate per il pranzo. Proseguimento per l’Alto Atlante attraversando nuovamente il passo di Tizi-n-Tichka. Si scende poi verso la pianura del Haouz e si raggiunge Marrakesh. Sistemazione in hotel cena e pernottamento.

8° giorno, mercoledì 22/11
MARRAKECH/CASABLANCA/MILANO MALPENSA
Prima colazione. In tempo utile trasferimento in aeroporto e partenza per Milano Malpensa con volo di linea Royal Air Maroc.

Quota di Partecipazione

Minimo 20 persone: € 1.210,00 (8 giorni/7 notti)
Supplemento camera singola: € 130,00
Tasse aeroportuali: 134,00€ (soggette a riconferma fino all’emissione del biglietti)

Le tariffe aeree per il mese di Novembre non sono attualmente pubblicate da Royal Air Maroc.
La quotazione è pertanto costruita sulla tariffa in vigore a maggio 2006 e potrebbe subire variazioni.

La quota è altresì formulata in base ai costi e ai cambi in vigore alla data odierna. Eventuale adeguamento carburante a 30 giorni dalla data di partenza.

La Quota Comprende

• volo di Linea Royal Air Maroc in classe economica da Milano MXP/Roma Fiumicino per Marrakesh via Casablanca a/r
• sistemazione in hotel 4 stelle e 1 notte in campo tendato con sistemazione in camera doppia con servizi privati (Il campo tendato è situato di fronte alle dune di Merzouga e si compone di tende in stile berbero, ciascuna tenda è suddivisa in due zone da due posti letto ciascuna. Completano la struttura il ristorante ed i servizi igenici comuni in muratura)
• trattamento di pensione completa dalla cena del 1° giorno alla prima colazione dell’ultimo giorno
• cena tipica con spettacolo di luci suoni e danze folcloristiche a Marrakech
• trasporto in pullman gt e jeep Land Rover 4×4 con occupazione da 4/5 persone per jeep + autista
• guida locale parlante italiano per tutta la durata del tour
• visite ed escursioni come da programma
• assicurazione medico bagaglio e annullamento viaggio.


La Quota non Comprende

• bevande ai pasti
• i pasti non indicati
• mance
• eventuali spostamenti notturni in jeep per raggiungere luoghi piu idonei per le osservazioni astronomiche nel caso sia necessario
• extra personali e tutto quanto non specificato alla voce “La quota comprende”


Documenti

Carta Nazionale d’identità valida per l’espatrio o passaporto individuale.


Prenotazioni e Informazioni Termine prenotazioni: 31 Agosto 2006

Per informazioni e prenotazioni:
Centro Turistico Modenese di Robintur spa
Via Bacchini, 15- 41100 Modena
Tel. 059/2133701
E-mail: ctm.gruppi@robintur.it
Web: www.robintur.it

Per informazioni astronomiche:
Massimiliano Di Giuseppe Tel. 338/5264372
Ferruccio Zanotti Tel. 338/4772550
E-mail: fzanotti1@alice.it
Web: http://www.ferrara.com/columbia

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