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Nascita e Morte di Cristo – Un mistero che neanche l’Astronomia può risolvere

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Eclisse di luna a Gerusalemme
Eclisse di luna a Gerusalemme
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Le 64 possibili date per la morte di Cristo

Crocefissione
Crocefissione

La determinazione delle date esatte di nascita e di morte di Gesù Cristo continua a rivestire da tempo un notevole fascino e induce ancora oggi molti appassionati a tentare di determinarle eseguendo complessi calcoli computistici i quali per forza di cose forniscono svariate date, generalmente riferite al calendario giuliano, le quali oscillano entro alcuni anni prima dell’anno zero secondo il computo di Dionigi il Piccolo, nel caso della nascita di Cristo e tra il 27 ed il 33 d.C., nel caso della crocifissione.
Quello che si continua ad ignorare è che queste date che sono fondamentali nell’ambito religioso e teologico, lo sono molto meno in ambito computistico ed astronomico a causa del fatto che, oltre ad alcune arbitrarietà compiute dal monaco Dionigi, non esistono, astronomicamente parlando, informazioni sufficienti a determinare esattamente tali date. Esistono però alcuni fatti abbastanza sicuri nel caso della data della crocifissione, mentre non ne esiste praticamente nessuno in relazione alla data della nascita di Cristo. Le sacre scritture affermano che la crocifissione avvenne quando Ponzio Pilato era procuratore in Giudea, quindi tra il 26 ed il 36 d.C. In realtà altre notizie storiche e bibliche tendono a ridurre il governatorato di Pilato all’intervallo più stretto, ma più sicuro, compreso tra il 28 ed 33 d.C.

Tutti e quattro i vangeli ufficialmente approvati dalla Chiesa pongono la morte di Gesù Cristo nel pomeriggio di un venerdì. Tre di essi ci indicano che tale giorno corrispondeva al primo giorno della festa della Pasqua ebraica, quindi nel 15-simo giorno del mese di Nisan del calendario ebraico. Il quarto vangelo, quello di Giovanni, pone la crocifissione un giorno prima della festa della Pasqua ebraica e quindi al 14 Nisan. Se la correlazione tra il giorno della settimana e la data del mese ebraico fossero note, le informazioni potrebbero essere sufficienti a risolvere il problema e ad indicare una data precisa, cosa che invece sembra vera solo a prima vista e ad un approccio superficiale alla soluzione del problema.
In realtà esiste tutta una serie di incertezze che rendono pressoché irrisolvibile il problema della cronologia di Cristo. In primo luogo esistono notevoli incertezze in relazione al modo in cui gli antichi ebrei gestivano il loro calendario. Tutti coloro che eseguono i calcoli in relazione alla cronologia di Cristo assumono tacitamente che lo Sabbath giudaico, al tempo di Cristo, cadesse in corrispondenza del nostro giorno di sabato; poi che da allora sia esistita una sequenza ininterrotta di cicli nei nomi dei giorni della settimana fino ad oggi. Invece è possibile siano avvenute alcune intercalazioni di giorni extra calendario aggiunti dagli Ebrei per migliorare l’accordo tra il loro calendario lunare ed il corretto computo solare, in modo da riportarlo in fase con l’andamento delle stagioni.

Un’altra fonte di incertezza è connessa con la metodologia utilizzata dai Giudei per determinare la data corretta dell’equinozio di primavera necessaria per la celebrazione della Pasqua ebraica e quindi con la sua accuratezza.

Luna_Gerusalemme

Un’ulteriore fonte di incertezza riguarda la determinazione del primo giorno del mese di Nisan (e di tutti i mesi del calendario ebraico) la quale avveniva mediante l’osservazione della visibilità ad occhio nudo della prima falce lunare dopo il novilunio: noi non sappiamo se i rabbini di quel tempo richiedevano l’esplicita osservazione sperimentale della prima falce lunare per stabilire l’inizio del mese, oppure la calcolavano in anticipo, oppure ancora si basavano su una combinazione di calcolo ed osservazione. A seconda di ciascuno di questi modi di determinare l’inizio del mese, si ottengono date diverse per la crocifissione.

Ma non finisce qui poiché i computisti hanno il problema della corretta ed accurata determinazione del primo giorno del mesi lunari a quel tempo: è vero che disponiamo di buoni algoritmi di calcolo, ma è altrettanto vero che le date di inizio dei mesi lunari di allora che possiamo calcolare con i metodi attuali potrebbero fornire risultati diversi dalle date effettivamente assunte dai sacerdoti ebraici per l’inizio dei mesi del loro calendario. Gli algoritmi pratici per determinare la visibilità della Luna in area medio-orientale sono stati messi a punto dagli antichi astronomi mesopotamici, poi studiati da molti famosi astronomi islamici tra il 700 ed il 1300 d.C., ma anche in tempi moderni, con il risultato che le date fornite da tali algoritmi sono in disaccordo con le date fornite dall’applicazione delle tecniche che la Meccanica Celeste ci mette attualmente a disposizione.

Il disaccordo tra le date corrisponde ad un disaccordo nella esatta longitudine in cui il novilunio si verifica, per una data latitudine geografica, che supera i 100°. In realtà la visibilità della prima falce lunare dopo il novilunio non è solamente un problema astronomico, ma ha a che fare anche, e soprattutto, con la meteorologia locale e con gli effetti fisiologici connessi con l’osservazione visuale ad occhio nudo da parte degli esseri umani.

Il risultato pratico è che le date suggerite per la Pasqua ebraica nell’anno della crocifissione variano dal 23 Aprile 34 d.C. al 18 Marzo del 29 d.C., al 7 Aprile del 30 d.C. fino alla famosa 3 Aprile 33 d.C. data in cui si verificò la levata della Luna durante un’eclisse. Tali date sono riferite al computo di Dionigi il Piccolo che come sappiamo non è esatto.

Nell’intervallo compreso tra il 26 ed il 36 d.C. è possibile calcolare ben 64 possibili date utili a stabilire la cronologia della morte di Cristo. Infatti a causa dell’incertezza relativa alla determinazione sperimentale dell’equinozio di primavera e parimenti nell’incertezza in relazione al rispetto delle regole di intercalazione nell’antico calendario ebraico, vanno prese in esame tutte le lune nuove che capitano nei primi 4 mesi solari di ciascun anno, poiché non è chiaro quale lunazione sia stata utilizzata dai rabbini per stabilire il primo giorno del mese di Nisan: di fatto vanno considerate tutte le date in cui la prima falce lunare visibile dopo il tramonto del Sole aveva un’età compresa tra 0,5 e 2,0 giorni, comprese tra il 26 ed il 36 d.C. Le condizioni richieste dal calcolo sono: le coordinate geografiche di Gerusalemme (31°,8 N e 35°,2 E), il coefficiente di estinzione atmosferica stimato per quell’epoca, in quel clima ed in quel periodo dell’anno (K=0,28) e le posizioni reciproche del Sole e della Luna ottenute mediante il calcolo astronomico. La seguente tabella riporta in dettaglio le 64 possibilità. Le condizioni di miglior visibilità della Luna avvengono intorno a 40 minuti dopo il tramonto del Sole. Le date sono espresse utilizzando il calendario giuliano.

Visibilità della prima falce lunare al tramonto tra il 26 ed il 36 d.C. a Gerusalemme = inizio del mese
del calendario Ebraico.
Y M D Q B1 B2 B3 B4 B5
1 26 1 8 1,0 12,0 11,6 4.1 48 0,5±0,3
2 26 2 7 1,5 17,8 I7,2 5,5 70 2,1±0,2
3 26 3 8 1,0 12,3 11,5 5,1 48 0,3±0,4
4 26 4 6 1,6 8,3 6,3 6,1 33 -2,0±0,4
5 26 4 7 1,7 21,3 19,7 8,7 84 2,6±0,1
6 27 1 27 1,1 12,9 12,0 5,4 53 0,6±0,3
7 27 2 26 1,5 18,3 17,0 7,3 72 2,1±0,2
8 27 3 27 1,0 12,9 11,1 7,2 5,1 0,2±0,4
9 27 4 25 0,7 9,1 6,8 6,6 36 -1,8±0,4
10 27 4 26 1,7 21,5 18,9 10,5 88 2,6±0,2
11 28 1 16 1,0 12,0 10,4 6,7 51 0,1±0,4
12 28 2 15 1,2 15,2 13,5 7,5 61 1,3±0,3
13 28 3 15 0,6 9,1 7,1 6,2 36 -1,7±0,4
14 28 3 16 1,6 19,7 18,1 8,2 78 2,3±0,2
15 28 4 14 1,1 14,4 12,6 7,3 58 0,9±0,3
16 29 1 4 0,9 11,7 9,2 7,7 50 -0,3±0,4
17 29 1 5 1,9 23,4 19,7 13,0 101 2,8±0,1
18 29 2 3 1,2 15,2 13,1 8,0 63 1,3±0,3
19 29 3 4 0,6 8,1 6,0 6,0 32 -2,2±0,4
20 29 3 5 1,5 18,4 16,9 7,7 72 2,1±0,2
21 29 4 3 0,9 11,3 9,9 6,1 45 -0,2±0,4
22 29 4 4 1,8 21,9 20,7 7,7 86 2,8±0,1
23 30 1 23 1,1 14,0 11,5 8,4 59 0,6±0,4
24 30 2 21 0,5 7,3 5,0 5,9 29 -2,6±0,4
25 30 2 22 1,4 17,9 16,4 7,5 71 2,0±0,2
26 30 3 23 0,8 10,7 9,5 5,6 42 -0,6±0,4
27 30 3 24 1,7 21,3 20,4 6,6 82 2,6±0,2
28 30 4 22 1,1 14.1 13,2 5.4 56 1,0±0,3
29 31 1 12 0,7 9,3 6,1 7,6 39 -1,9±0,4
30 31 1 13 1,8 22,1 18,7 12,0 94 2,7±0,2
31 31 2 11 1,2 15,3 13,6 7,5 62 1,3±0,3
32 31 3 12 0,7 9,2 8,0 5,2 36 -1,3±0,4
33 31 3 13 1,7 20,3 19,6 6,0 78 2,5±0,2
34 31 4 11 1,1 13,5 13.1 4.4 52 0,9±0,3
35 32 1 1 0,5 6,8 2,4 6,9 25 -4,1±0,7
36 32 1 2 1,6 19,9 15,2 13,1 86 2,1±0,2
37 32 1 31 0,7 9,5 6,9 7,0 39 -1,6±0,4
38 32 2 1 1,8 22,2 20,4 9,3 91 2,8±0,1
39 32 3 1 1,3 16,4 15,6 5,5 63 1,7±0,2
40 32 3 30 0,9 10,8 10,6 3.3 40 -0,2±0,4
41 32 3 31 1,9 22,6 22,4 4,2 83 2,8±0,1
42 32 4 29 1,4 17.1 16,9 3,5 64 1,9±0,2
43 33 1 20 1,1 13,9 11,4 8,3 59 0,6±0,3
44 33 2 18 0,7 8,9 7,8 4,9 36 -1,3±0,4
45 33 2 19 1,8 21,9 21,3 5,8 83 2,8±0,1
46 33 3 20 1,4 17,3 17,2 3.1 62 2,0±0,2
47 33 4 18 1,0 12,2 12,2 2,6 42 0,5±0,3
48 34 1 10 1,5 18,8 16,0 10,3 81 2,1±0,2
49 34 2 8 1,0 12,9 12,2 5,0 51 0,7±0,3
50 34 3 9 0,7 8,1 8,0 2,6 28 -1,4±0,4
51 34 3 10 1,8 21,8 21,8 2,8 76 2,8±0,1
52 34 4 8 1,4 17,4 17,4 -2,6 59 2,1±0,2
53 34 12 30 1,1 13,4 9,9 9,4 58 0,2±0,4
54 35 1 29 1,5 18,0 17,3 5,7 71 2,1±0,2
55 35 2 27 1,0 12,9 12,9 2,6 44 0,8±0,3
56 35 3 28 0,6 8,4 8,3 -3.1 24 -1,4±0,4
57 35 3 29 1,8 21,8 21,7 -2,7 73 2,7±0,1
58 35 4 27 1,4 17,5 17,5 2,7 63 2,1±0,2
59 36 1 18 1,2 14,7 13,9 5,4 60 1,3±0,3
60 36 2 16 0,6 7,7 7,7 -2,6 25 -1,5±0,4
61 36 2 17 1,6 19,3 19,3 2,7 67 2,4±0,1
62 36 3 17 1,1 14,0 13,9 -3,1 43 1,1±0,3
63 36 4 15 0,7 9,3 8,9 -3,5 25 -0,9±0,4
64 36 4 16 1,8 21,8 21,8 2,7 77 2,8±0,1

Legenda

Y = anno.
M = mese.
D = giorno.
Q = età della Luna.
B1 = arco di luce: distanza angolare tra i centri del Sole e della Luna.
B2 = “arcus visionis”: distanza angolare verticale tra i centri del Sole e della Luna.
B3 = differenza di azimut tra il Sole e la Luna (il segno negativo indica che la Luna è più a nord del Sole) lungo l’orizzonte astronomico locale.
B4 = ritardo tra il tramonto del Sole e quello della Luna, in minuti di tempo.
B5 = parametro di visibilità con il suo errore, definito come il logaritmo del rapporto tra la luminosità apparente della falce della Luna e la minima luminosità utile a distinguere l’astro ad occhio
nudo sullo sfondo del cielo illuminato dal tramonto.

L’analisi delle 64 date possibili riportate nella tabella mostra alcuni fatti interessanti: il primo riguarda il rapporto tra B5 ed il suo errore, infatti più tale rapporto si approssima a 0 e maggiormente incerta sarà la predizione della data di inizio del mese ebraico basata sull’osservazione della Luna. Se il rapporto è dell’ordine di 2,5 allora la predizione è pressoché sicura. Ad esempio nella prima riga (8 Gennaio 26 d.C.) tale rapporto vale circa 1,7 questo significa che nella predizione la Luna sarà visibile senza particolare difficoltà, quindi a meno di condizioni atmosferiche particolarmente cattive, le quali vanno ritenute decisamente improbabili, la prima falce lunare sarà facilmente individuabile da un osservatore esperto.

Eseguendo alcuni calcoli statistici si perviene a stabilire che una buona predizione con un livello di probabilità pari almeno al 95% è possibile se il rapporto tra B5 ed il suo errore è maggiore di 1,7. Sulla base di queste considerazioni possiamo affermare che la prima falce lunare del 8 Marzo dell’anno 26 d.C., quella del 27 Marzo 27 d.C., 3 Aprile 29 d.C., 23 Marzo 30 d.C. e 30 Marzo 32 d.C., fu visibile con molto difficoltà da Gerusalemme, quindi l’inizio del corrispondente mese del calendario ebraico avrebbe potuto facilmente essere in errore di alcuni giorni.

Prendiamo ora in esame l’eclisse di luna del 3 Aprile del 33 d.C. la quale è stata da tutti associata alla crocifissione basandosi anche sulle profezie di Gioele (Gioele 2:31 a Atti degli Apostoli 2:20) in relazione alla Luna che avrebbe mostrato il colore del sangue e quindi messa in relazione alla morte di Cristo.

Eclisse di luna a Gerusalemme
Eclisse di luna a Gerusalemme

La colorazione rossastra è un fatto normale durante un’eclisse di Luna, ma le stesse fonti riportano anche che “il Sole si oscurò” quindi potrebbe essere avvenuta un’eclisse di Sole, ma tale fenomeno deve avvenire al novilunio, quindi non a metà del mese di Nisan e tanto meno nei pressi della Pasqua ebraica. L’eclisse di Luna del 3 Aprile 33 d.C. fu solamente parziale a Gerusalemme e l’ombra della Terra coprì il disco lunare per non più del 59% del suo diametro. Eseguendo il calcolo della visibilità dell’eclisse da Gerusalemme, il parametro vitale è l’altezza della Luna quando essa uscì dall’ombra della Terra. Il calcolo delle circostanze delle antiche eclissi non è così semplice come sembrerebbe a prima vista.

Ecco qui sotto i risultati del calcolo:

Sito: Gerusalemme
Latitudine: 31° 46′ 48″ N;
Longitudine: 35° 13′ 11″ E;
Altezza sul livello del mare: 10 mt.;
Time zone: 2h prima del UT.

Eclisse parziale.

Circostanze dell’Eclisse:

Entrata nella penombra: 3 aprile 33 14:00:12
Entrata nell’ombra : 3 aprile 33 15:23:03
Massimo dell’eclisse: 3 aprile 33 16:48:32
Uscita dall’ombra: 3 aprile 33 18:14:07
Uscita dalla penombra: 3 aprile 33 19:36:51

Magnitudine dell’eclisse (ombra): 0.583
Magnitudine dell’eclisse (penombra): 1.669

Durata della fase di ombra: 2h 51m 4s
Durata della fase di penombra: 5h 36m 40s

Altezza della Luna a Gerusalemme:

Entrata nella penombra: -47.3°
Entrata nell’ombra : -31.9°
Massimo dell’eclisse: -14.8°
Uscita dall’ombra: 2.9°
Uscita dalla penombra: 19.1°

Dionigi il Piccolo
Dionigi il Piccolo

Questi dati mostrano chiaramente che l’eclisse di Luna del 3 Aprile 33 d.C. fu visibile con estrema difficoltà da Gerusalemme. Durante la fase in cui parte dell’astro fu nell’ombra della Terra, esso fu visto così basso sull’orizzonte immerso nella luce del crepuscolo da non essere praticamente visibile ad occhio nudo. La Luna potrebbe essere stata notata solo dopo la sua uscita dall’ombra della Terra, ma gli effetti dell’estinzione atmosferica resero invisibile il suo oscuramente penombrale e quando il nostro satellite naturale fu sufficientemente elevato per permettere un’agevole osservazione visuale l’eclisse era già terminata. In parole povere a Gerusalemme l’eclisse del 3 Aprile 33 d.C. fu pressoché invisibile e parimenti invisibile fu la colorazione rossastra e quindi tale fenomeno non può essere invocato per stabilire con certezza la data della crocifissione di Cristo. Una simile incertezza sulla cronologia della vita di Cristo non può essere eliminata eseguendo semplici sottrazioni di anni con la calcolatrice e quindi dobbiamo prendere atto che allo stato attuale delle conoscenze e delle fonti disponibile è tecnicamente impossibile determinare le date esatte della nascita e della morte di Cristo, ma dobbiamo accontentarci della valutazione approssimata, entro alcuni anni di incertezza, che è comunque sufficiente dal punto di vista teologico e religioso. Teniamo presente anche che la funzione ed il significato delle Sacre Scritture è molto diverso da quello di semplici libri di storia. Un’ultima considerazione: non dobbiamo maltrattare troppo l’operato di Dionigi il Piccolo poiché anche lui disponeva delle stesse frammentarie informazioni che abbiamo noi per determinare la data della nascita di Gesù, ma con la differenza che le tecniche ed i mezzi di calcolo astronomico di cui egli disponeva erano ben diverse da quelle di cui disponiamo attualmente.