ABSTRACT

In questa edizione della rubrica, arriviamo finalmente ad uno dei gioielli più affascinanti del cielo notturno, Messier 13 o M13, il Grande Ammasso Globulare in Ercole. Si tratta dell’ammasso globulare (insiemi di stelle che orbitano come satelliti intorno al centro di una galassia, assumendo una forma perlopiù sferica e mantenendo al loro centro una densità di stelle elevata) più luminoso dell’emisfero boreale, ed è visibile ad occhio nudo in condizioni ottimali (cieli bui e tersi, lontano da fonti di inquinamento luminoso).

Storia delle osservazioni

M13 fu osservato per la prima volta dall’astronomo, matematico, e fisico inglese Edmond (o Edmund) Halley. Un nome famoso in tutto il mondo per aver apportato grandi contributi allo studio del magnetismo terrestre, osservazioni lunari e solari (tra cui l’Eclisse Totale di Sole del 3 Maggio 1715), e, soprattutto, il suo calcolo riguardante gli avvistamenti cometari del 1456, 1531, 1607, e 1682.
Halley, sopportato dalle teorie di Giovanni Domenico Cassini sul fatto che le comete fossero in realtà oggetti orbitanti, riuscì a determinare
che tutte le comete avvistate in quegli anni corrispondevano di fatto ad una singola cometa con un tempo di ritorno di circa 75-79 anni. L’astronomo inglese predisse che la stessa cometa sarebbe riapparsa nel 1758, e quando questo avvenne, l’astro divenne noto come Cometa di Halley. L’ultimo suo passaggio al perielio è stato nel 1986, e il prossimo avverrà nel 2061.

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L’articolo è pubblicato in COELUM 265 VERSIONE CARTACEA


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