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ABSTRACT
Si ritorna con M12 agli ammassi globulari dopo aver ammirato l’aperto Messier 11. Per ricordare, gli ammassi globulari sono insiemi di stelle che orbitano come satelliti intorno al centro di una galassia. Assumono una forma per lo più sferica data la forte gravità che li caratterizza, mantenendo al loro centro una densità di stelle elevata.
Questa tipologia di ammassi è generalmente composta da centinaia di migliaia di stelle antiche (a differenza degli ammassi aperti, che sono invece “giovani”, in termini astronomici) e sono abbastanza numerosi, con 158 esemplari individuati nella Via Lattea. Altre galassie più grandi, come quella di Andromeda, potrebbero averne fino a 500, mentre galassie giganti, come l’enorme M87, possono averne migliaia e migliaia.
Storia delle osservazioni
Charles Messier fu il primo ad osservare questo oggetto celeste, che descrisse così nel 1764: “Nebulosa scoperta nel Serpente, tra il braccio e il lato sinistro di Ofiuco: questa nebulosa non contiene alcuna stella, è rotonda e la sua luce è debole; vicino a questa nebulosa c’è una stella di nona magnitudine.”
Solo qualche anno dopo (1774) lo stesso oggetto venne osservato dall’astronomo tedesco Johann Elert Bode, che lo classificò in modo analogo, come una piccola nebulosa. Messier poi rivisitò lo stesso ammasso globulare nel 1781, ma senza modificarne la categorizzazione.
Il primo a risolvere le componenti stellari dell’ammasso fu l’astronomo, fisico, e compositore tedesco naturalizzato inglese William Herschel, che nel 1783 lo descrisse come “un ammasso brillante, con una porzione molto più densa verso il suo centro.”
Anche John Herschel, suo figlio, annotò che l’ammasso era “molto ricco”, aggiungendo “ci sono stelle che appaiono separate, e vari filari che si estendono dalla porzione centrale fino ai suoi bordi.”
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L’articolo è pubblicato in COELUM 264 VERSIONE CARTACEA