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L’Aurora Boreale

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Islanda, terra di ghiaccio e di fuoco. Una terra magica piena di bellezza mozzafiato. Una terra dove Madre Natura impone i suoi ritmi e la sua supremazia. Una terra di vento costante, di sabbie nere, di vulcani, di ghiacciai e di cascate imponenti. Una terra che sconvolge, la si ama o la si odia. Io sogno di tornarci, tornarci e tornarci. Isole Lofoten, Norvegia. Un altro nord, oltre il circolo polare artico, una terra di cime di montagne immerse nell’acqua cristallina dei fiordi, villaggi di pescatori, strade che girano e girano intorno agli specchi dacqua e che si inabissano nei tunnel o elevano sui ponti per passare da un’isola all’altra.

Terre poste al nord, poco sotto o poco sopra il circolo polare artico, terre bellissime. E la notte. La notte riserva meraviglie. Nella notte artica il cielo risplende di stelle.

Infinite, splendenti stelle disegnano arabeschi conosciuti, ma diversi: la stella polare è altissima nel cielo e si è trascinata dietro tutte le altre, l’Orsa Maggiore, Cassiopea, il Cigno, le Pleiadi che risplendono alte e luminose.

Poi appare una piccola nuvola. È strana, quasi una nebbia, ma si agita e allora rivela il suo vero colore prendendo potenza. È la luce del Nord, l’Aurora boreale, che è comparsa eterea nel cielo artico.

Night rainbow: Islanda 2021, Cascata Godafoss. Aurora visibile sopra il cielo nuvoloso come una diffusa luce verse, senza particolare forma. L’arcobaleno era dato dalla rifrazione delle goccioline prodotte dalla cascata, alla luce dei fari dei camion percorrenti la vicina strada.
Grandangolo equivalente 22 mmm, ISO 1600, f/4,0, 15 sec.

La fata verde si allunga, srotola nastri, disegna archi, bacchette, note nel cielo scuro eppur punteggiato di stelle.

Danza nel vento solare, prende vigore, dardeggia colore e colori, regala emozioni e stupore, poi si acquieta lasciando veli leggeri, si riposa e poi ancora ritorna, gioisce, disegna curve ed angoli di luce brillante e continua e continua poi forse improvvisamente timida torna a nascondersi e nuovo e pulito risplende immenso il manto silenzioso di stelle.

L’aurora boreale è un fenomeno visivo che si verifica all’interno dell’atmosfera terrestre, caratterizzato principalmente da bande luminose di un’ampia varietà di forme e colori che cambiano velocemente  nel tempo e nello spazio, più spesso di colore verde, con elementi di colore rosso o talvolta azzurro ed anche viola, causato dall’interazione di particelle cariche (protoni ed elettroni) provenienti dal vento solare con la ionosfera terrestre (parte dell’atmosfera compresa tra i 100–500 km): tali particelle eccitano gli atomi dell’atmosfera che successivamente, al momento di tornare al livello energetico precedente,  emettono luce di varie lunghezze d’onda.

A northern sky: Lofoten 2019. Aurora ripresa dall’interno di un rorbu, una tipica casetta rossa dei pescatori.
Grandangolo equivalente 18 mm, ISO 4000, f/4,0, 4 sec.

Per via della particolare geometria del campo magnetico terrestre, la carica di particelle provenienti dal Sole viene indirizzata verso i due poli magnetici della Terra, il Polo Nord e il Polo Sud dove il campo magnetico terrestre è più debole consentendo ad alcune particelle di passare e colpire l’atmosfera attorno ai poli formando una specie di anello, chiamato ovale aurorale. Questo anello è centrato sul polo magnetico, spostato di circa 11° rispetto al polo geografico e ha un diametro variabile a seconda dell’intensità del vento solare che non è costante, ma dipende dall’attività solare, nel suo ciclo undecennale e anche da flare o brillamenti solari occasionali e dalla presenza di macchie solari.

 

Chiamata comunemente aurora boreale, è in effetti un fenomeno che si verifica  su entrambi i poli, assumendo il nome di aurora boreale nell’emisfero nord e aurora australe nell’emisfero sud; in quest’ultimo caso gli avvistamenti del fenomeno da parte di persone sono estremamente rari, dato che è possibile esclusivamente al personale delle varie basi scientifiche poste in Antartide.

Gli avvistamenti dell’aurora boreale sono invece molto più comuni, essendo molto più abitate e facilmente raggiungibili le terre dove si verifica il fenomeno.

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L’articolo completo arricchito di immagini incredibili è in  Coelum Astronomia n°260 di febbraio/marzo 2023

 

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