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Contributi alla Comunità di Siril
Introduzione
L’astrofotografia amatoriale è cambiata profondamente negli ultimi anni, e buona parte di questa evoluzione si deve alla crescita e al miglioramento degli strumenti software. In questo scenario, Siril ha conquistato un ruolo di primo piano: è un software open-source, potente e multipiattaforma, pensato appositamente per chi lavora con immagini astronomiche. Dalla calibrazione delle immagini con dark, bias e flat, alla registrazione (allineamento) e all’integrazione di centinaia di pose in un’unica immagine finale (stacking)1.

Siril offre agli astrofili tutto ciò che serve per trasformare i dati grezzi delle foto astronomiche in immagini pronte per l’analisi scientifica o la pubblicazione a scopi divulgativi o semplicemente da condividere con passione sui social.
Tuttavia, è importante ricordare che Siril offre molto più del semplice utilizzo di calibrazione e stacking delle immagini, il potenziale del software va ben oltre.
Ad esempio, consente di:
- analizzare le immagini in modo avanzato (Fig. 2), combinando criteri multipli per filtrare, ordinare o confrontare pose;
- eseguire fotometria differenziale e curve di luce, utili per lo studio di esopianeti, stelle variabili o eventi transitori;
- realizzare astrometria precisa, con riconoscimento automatico degli oggetti presenti nell’immagine;
- integrare librerie esterne Python per operazioni scientifiche complesse, come la riduzione dati o la modellazione.

Un riconoscimento importante, che conferma quanto Siril, pur essendo gratuito, sia ormai uno strumento maturo e affidabile anche per la ricerca scientifica professionale.
Per sfruttare appieno tutte queste potenzialità, è necessario andare oltre la semplice esecuzione di script e immergersi nella documentazione ufficiale, nei tutorial disponibili e nella community.
Con la versione 1.4.0, Siril ha introdotto una novità importante: l’integrazione di un ambiente Python interno VENV (virtual environment)2 completamente gestito dal programma. Non si tratta solo di una nuova funzione, ma di una vera svolta, che apre le porte a un modo completamente nuovo di personalizzare e automatizzare il lavoro.
Python è un linguaggio di programmazione di alto livello, versatile e facile da leggere, pensato per essere chiaro e accessibile anche a chi non è uno sviluppatore professionista. Proprio grazie alla sua semplicità, negli anni è diventato lo strumento preferito in moltissimi ambiti scientifici e accademici.
Il vero punto di forza di Python risiede nel suo vastissimo ecosistema di librerie specializzate: moduli già pronti per ogni esigenza, che permettono di affrontare calcoli complessi o analisi dati senza dover reinventare tutto da zero.
Solo per citarne alcune:
- NumPy e SciPy per il calcolo numerico ad alte prestazioni;
- Matplotlib e Plotly per la visualizzazione dei dati;
- OpenCV per l’elaborazione di immagini e computer vision;
- e naturalmente Astropy, una libreria pensata appositamente per l’astronomia.
Quest’ultima consente, ad esempio, di gestire file FITS3, convertire coordinate celesti e molto altro ancora.
E per l’utente comune? Nessun incubo da installazioni o righe di comando. Non serve configurare nulla a mano: è Siril che fa tutto da solo. Se uno script ha bisogno di librerie esterne come NumPy o OpenCV, le scarica e le installa automaticamente nel suo ambiente Python VENV separato da tutto il sistema, senza toccare, compromettere o entrare in conflitto con il resto del sistema.
Una “zona sicura” dove gli script possono lavorare in modo isolato, senza correre il rischio di entrare in conflitto con altre versioni di Python già installate sul computer.
E se qualcosa dovesse andare storto (sempre e solo dentro l’ambiente Python VENV di Siril)? Nessun problema: basta un semplice comando da Siril per resettare tutto l’ambiente e ripartire da zero. Una funzione comoda che risolve in un attimo eventuali instabilità.
È un approccio davvero intelligente: semplice per l’utente, stabile per il sistema e sicuro per i dati.
Grazie a questa architettura, oggi anche chi non ha mai scritto una riga di codice può usare — o persino creare — strumenti su misura (è integrato in Siril un editor per script Python), automatizzare operazioni ripetitive o sperimentare con idee nuove. Un passo avanti enorme rispetto al passato, che ha reso possibile (almeno per quanto mi riguarda) lo sviluppo del set di strumenti presentati in questo articolo.
Il set comprende cinque tool, ognuno pensato per risolvere un problema specifico o per rendere più semplice una fase del flusso di lavoro. Si va dalla gestione dei file con “Sequence Deleter“, all’analisi diagnostica dei flat “Flat on Flat Analyzer“, passando per strumenti di elaborazione creativa come “Hubble Palette from OSC” e “Signature Tool“, fino ad arrivare al recupero di dati, grazie a “Satellite Trail Remover“, uno script avanzato per la rimozione semi automatica delle tracce di aerei o satelliti artificiali.
Sequences Deleter
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L’articolo è pubblicato in COELUM 276 VERSIONE CARTACEA













