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Astrosummer 2011

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Fino al 31 agosto il Planetario di Roma farà brillare le sue stelle con un ricco cartellone di spettacoli astronomici, conferenze, serate di osservazione e concerti. Spettacoli tutte le sere: dal martedì al venerdì (ore 21.00 e 22.30), durante il fine settimana l’aggiunta di due spettacoli pomeridiani, alle 17.00 e alle 18.00.
Ben 40 differenti serate tematiche: ogni sera vedrà protagonista un diverso corpo celeste o fenomeno cosmico.
Tra gli appuntamenti da non perdere per il mese di agosto ci sono il “Cosmic Concert” di Giovanni Renzo il 5 e 6 agosto e il “Cruzeiro do Sul”, un concerto interamente dedicato al cielo australe con una straordinaria esibizione di Sandy Muller, che il 31 agosto chiuderà la rassegna.

www.planetarioroma.it

Juno è in rotta per Giove

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Dopo venti giorni dal lancio, la sonda Juno è in rotta verso Giove, regolarmente secondo quanto programmato dai tecnici della NASA. I test preliminari sulla funzionalità di propulsori, antenne, sistemi di ricezione e trasmissione, cominciati subito dopo il lancio del 5 agosto, stanno procedendo secondo i piani stabiliti e non denunciano, al momento, problemi significativi. La fase di calibrazione procederà fino alla fine dell’anno. completando il testing quando la sonda comincerà ad avvicinarsi al sistema di Giove, nel luglio del 2016. Nel frattempo, i tecnici del JPL manterranno un “dialogo” quotidiano con la sonda, monitorandone di continuo telemetria e funzionalità.

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A bordo della Juno è stata collocata una targa dedicata a Galileo Galilei in cui oltre al ritratto e la firma dell'astronomo è riportata anche una sua nota “Adi 11. era in questa guisa et la stella più vicina à' Giove era la metà minore dell'altra, et vicinissima all'altra dove che le altre sere erano le dette stelle apparite tutte tre di egual grandezza et trà di loro egualmente lontane; dal che appare intorno à Giove esser.3. altre stelle erranti invisibili ad ogn'uno sino à questo tempo.“

I motori principali indirizzeranno la Juno nell’ottobre del 2013 di nuovo verso la Terra, per un fly-by programmato per acquistare l’inerzia necessaria per volare fino a Giove.

La comunità scientifica si aspetta dalla missione della Juno un avanzamento nella conoscenza di Giove e dei satelliti paragonabile a quello ottenuto dalla storica missione della sonda Galileo, lanciata nel 1989 e in orbita attorno a Giove dal 1995 al 2003, pietra miliare nella storia dell’astronautica.


Le Nane Bianche si mangiano i pianeti rocciosi?

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Secondo i risultati di uno studio condotto da ricercatori della UCLA University col Telescopio Keck I di Mauna Kea (Hawaii), attorno alle due stelle Nane Bianche PG1225-079 e HS2253+8023 si estendono dischi polverosi formati dai detriti di corpi planetari provenienti dalla disgregazione di oggetti di dimensioni paragonabili alla Terra o agli asteroidi maggiori del nostro Sistema Solare.

Questi dischi, la cui esistenza è stata dedotta dall’impronta caratteristica in assorbimento rilevata sullo spettro di emissione delle stelle dominato dall’elio, sarebbero i residui del “pasto” consumato dalle due stelle ai danni dei corpi rocciosi dei loro sistemi. Le due Nane Bianche, di dimensioni paragonabili a quelle del nostro pianeta, ma con una massa uguale a quella del Sole, possiedono masse di polveri pari alla massa di Cerere, formatesi a distanze simili alla distanza Terra-Sole e di origine non ancora chiarita: potrebbero derivare dalla disgregazione di pianeti, planetesimi o asteroidi, comunque tutti corpi rocciosi.

Emerge dunque la possibilità di un nuovo modello teorico per la formazione di sistemi planetari attorno alle Nane Bianche: il 30% circa di esse ospita pianeti sia di tipo gassoso sia di tipo roccioso. Subito dopo la loro formazione, i giganti gassosi spingerebbero i pianeti rocciosi su orbite interne e ravvicinate alle stelle, destinati a digregarsi ed essere in parte assorbiti dai loro soli. Le due stelle studiate mostrano la tracciatura del magnesio, del ferro, del silicio, dell’ossigeno e del nickel, perlopiù nei rapporti corrispondenti alla composizione minerale media della crosta terrestre. Se confermato, si tratterebbe della prima conferma sperimentale della formazione di sistemi solari simili al nostro, con lo sviluppo di dinamiche gravitazionali analoghe (pianeti rocciosi interni e giganti gassosi esterni).

Unione Astrofili Bresciani Lumezzane (Brescia)

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01.09, ore 21: “Passeggiata astronomica nella Valle di Mompiano” in via Fontane 48, a cura di C. Bontempi.

Ogni martedì, ore 21, escluso l’ultimo martedì del mese, apertura dell’Osservatorio Astronomico Serafino Zani (informazioni 030 /872164).
Ogni venerdì, ore 21, apertura della Specola Cidnea “Angelo Ferretti Torricelli” del Castello di Brescia, a cura dell’U.A.B. (prenotazioni al numero 030/2978672).

osservatorio@serafinozani.it
segnala@astrofilibresciani.it
www.astrofilibresciani.it

La storia della Luna è da riscrivere?

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La Luna, il nostro satellite naturale, è sicuramente l’oggetto astronomico più conosciuto e studiato, sia perché è il più vicino alla Terra, sia perché è stato ripetutamente esplorato dagli astronauti. È però illusorio pensare che, ormai, tutto si sappia sulla sua struttura, composizione ed origine: dalla Carnegie University arriva la notizia che nuove analisi su campioni di rocce lunari prelevate e portate a Terra durante le mitiche missioni Apollo potrebbero portare a riscrivere la storia naturale del nostro satellite.
La microsonda ionica NanoSIMS 50L, una delle tecniche analitiche più avanzate oggi disponibili, ha rivelato la presenza su frammenti di basalti lunari, campionati dall’Apollo 17, di inclusioni cristalline ad alto contenuto di titanio, un tempo parti di letti vetrosi formatisi dalla solidificazione di magmi espulsi da eruzioni vulcaniche di tipo esplosivo. Le inclusioni cristalline possono trattenere materiali volatili: i sette piccoli campioni di anortosite ferrosa analizzata alla Carnegie, in particolare, contengono molecole d’acqua intrappolate in una quantità cento volte superiore al previsto. La corretta stima della quantità d’acqua presente in materiali tanto antichi è di importanza cruciale per determinare l’età e la dinamica evolutiva delle formazioni in cui è presente: la nuova stima sul tenore di acqua porterebbe, secondo gli autori dello studio, addirittura a riconsiderare la teoria del grande impatto. Secondo questa ipotesi, il nostro satellite si sarebbe formato in seguito alla collisione della Terra con un planetoide proveniente dal Sistema Solare esterno, per eiezione di materiali in seguito all’impatto e successiva conglomerazione in orbita terrestre.

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Una teoria suggestiva, che riesce a spiegare – o, almeno, riusciva a spiegare fino ai risultati di questi ultimi studi – gran parte delle analogie e delle differenze del sistema Terra-Luna. In particolare, la quantità d’acqua presente nelle rocce primordiali del mantello della Luna sarebbe del tutto analoga a quella delle rocce del mantello della Terra, un fatto che mette in serio dubbio la rifusione del suolo lunare con rocce proveniente da un corpo impattore alieno. Lo studio ha anche implicazioni relative al ghiaccio recentemente individuato dalle sonde nei crateri nelle regioni polari della Luna: potrebbe derivare non tanto dalla deposizione di materiali provenienti da comete e meteoriti, quanto dall’effusione di antichi magmi lunari.

L’analisi più accurata dei sette campioni di roccia lunare avrebbe inoltre rivelato un’età di 4,36 miliardi di anni al massimo, circa 200-300 milioni di anni in meno rispetto a quanto previsto. La Luna sarebbe rimasta allo stato fuso più a lungo di quanto ipotizzato dalle teorie sulla sua formazione o, nell’ipotesi più intrigante, l’intera comprensione geochimica della natura del nostro satellite è da riscrivere!

“L’Uomo di neve” di Vesta

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L’Uomo di Neve” è una catena di tre grossi crateri, che si staglia per un centinaio di chilometri sul globo di Vesta: chiamata così (Snowman) dai ricercatori della Dawn per via della fisionomia che ricorda il tipico profilo dei pupazzi di neve, costituisce una fra le tante, strane ed affascinanti, strutture che stanno emergendo dall’esplorazione dell’asteroide iniziata il 16 luglio, dopo l’ingresso in orbita della sonda.

L’ultima immagine elaborata dal JPL, ottenuta il 6 agosto scorso con una risoluzione di 260 metri, mostra i tre crateri concatenati nell’emisfero nord di Vesta, che si sta rivelando sempre di più come un mondo alieno e peculiare. Il bacino più largo ha un diametro di 70 km e la terna si estende per circa 120 km; i crateri sono largamente diffusi su tutta la superficie e potrebbero, secondo l’opinione dei ricercatori della Dawn, avere anche un’origine comune: un intenso bombardamento meteorico, avvenuto subito dopo la condensazione dell’asteroide.

Nel caso di Snowman, tuttavia, sembra più probabile il seguente scenario: un asteroide minore, del tipo a conglomerato roccioso friabile, sarebbe entrato in rotta di collisione in epoche primordiali con Vesta, venendo dapprima catturato dal suo campo gravitazionale. La gravità di Vesta avrebbe provocato la disgregazione dell’asteroide, disponendo i frammenti su orbite leggermente sfasate. Tre grossi pezzi sarebbero poi caduti in sequenza ravvicinata impattando la superficie, e creando la catena di crateri che oggi forma Snowman.

È ancora troppo presto per poter dire qualcosa di conclusivo sulla fondatezza di questa ipotesi, così come sull’età della formazione: l’analisi della disposizione degli ejecta irradiati dai bordi, così come il conteggio dei crateri minori presenti sui bacini ed intorno ai crateri, verranno presto integrati dai primi dati del VIR, lo spettrometro multibanda in grado di fornire indicazioni sulla composizione mineralogica della superficie di Vesta. Solo allora si potrà forse chiarire uno fra i tanti enigmi che l’esplorazione di Vesta sta portando alla luce.


Opportunity esplora Endeavour

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Il rover superstite della NASA sul suolo di Marte, Opportunity, ha iniziato l’esplorazione del cratere Endevour, un bacino da impatto apparentemente ricco di minerali argillosi che potrebbero essersi formati dal dilavamento di antiche acque correnti.
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Il robot mobile, ora al suo settimo anno di attività su Marte, è arrivato al cratere Endeavour dopo una marcia di avvicinamento lunga oltre 18 km e dopo essere “emerso” dalle sponde del più piccolo cratere Victoria nell’agosto del 2008. All’epoca, i ricercatori del JPL avevano dichiarato di inviare Opportunity verso la “meta che non avrebbe mai raggiunto”, considerata troppo lontana per le possibilità di sopravvivenza di un rover già arrivato molto più in là degli iniziali tre mesi di missione previsti nel 2004.

Adesso Opportunity ha raggiunto Spirit Point sul bordo del cratere, denominato in onore del rover gemello Spirit, che ha cessato di funzionare nel marzo del 2010, dopo una altrettanto entusiasmante avventura durata sei anni oltre il previsto, nell’emisfero opposto di Marte. Spirit Point si trova su Cape York, uno sperone sulla fiancata meridionale di Endevour, ricco, secondo le rilevazioni dell’orbiter Mars Reconnaissance, di depositi argillosi, una tipologia di minerali finora mai analizzata dal rover. Dopo l’esplorazione di Cape York, Opportunity muoverà probabilmente verso Cape Tribulation, sul bordo più alto, denominato anch’esso sulla falsariga delle isole del Pacifico visitate dal leggendario Capitano James Cook della Royal Navy a bordo della nave Endeavour.

Verso la cima della “Dea turchese”

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Una indagine statistica promossa dalla American Astronomical Society ha reso noto qualche anno fa che più del 73% dei suoi iscritti (astronomi, fisici, matematici, ecc…) si dichiarava appassionato di alpinismo o di montagna in genere piuttosto che di spiaggia, mare o di altri luoghi di svago.

Nessuna sorpresa… anche senza il conforto dei numeri, si è sempre intuito che tra astronomia e montagna esiste un legame nemmeno troppo misterioso, basato su quella che qualcuno ha voluto definire “una concezione gotica del paesaggio e della conoscenza”. Di questa singolare convergenza tra cielo notturno e montagna, o comunque tra la montagna e le scienze fisiche e matematiche tratta l’articolo «Gli Alpinisti di Via Panisperna: quando la montagna incontra il cielo» pubblicato su Coelum n. 150.

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Ma se i ragazzi di Via Panisperna sono il passato, il legame tra astronomia e alpinismo si conserva anche ai nostri giorni. Tanto che la nostra rivista si onora di appoggiare le sorti di una prossima spedizione sull’Himalaya a cui parteciperà l’amico Christian Denicolò che Marco Anselmi ha intervistato per noi.

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– Ciao Christian, ci dici in due parole chi sei e cosa fai nella vita?
Mi chiamo Christian Denicolò e abito in Val Gardena, dove con i miei genitori gestisco un albergo a Selva e faccio parte dei famosi “Catores” [termine ladino con cui vengono chiamate le pernici di roccia] che sono un po’ l’elite degli scalatori gardenesi. Faccio inoltre volontariato come soccorritore presso l’Aiut Alpin. Nel tempo libero vivo di montagna a 360°.

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– I Catores? Come si entra in questa cerchia di alpinisti?

Ne sono membro dal 2007 e ne vado molto fiero. Per diventare CATOR bisogna far parte innanzitutto del Soccorso Alpino Gardenese ed avere un ottimo curriculum alpinistico. Sono però i membri che già ne fanno parte a decidere se hai i requisiti per diventare uno di loro. La divisa dei CATORES è il maglione grigio (che portano tutti i soccorritori gardenesi) con il simbolo del chiodo e della corda.

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– Ma com’è nata la tua passione per l’alpinismo?
Avevo 10-12 anni quando mi è nata la voglia di vedere com’era il mondo visto dall’alto; inoltre alle Scuole Medie avevamo un bidello, Franz Runggaldier, che faceva parte dei “Catores” ed i suoi racconti mi hanno convinto che questa sarebbe stata la mia vita. Non posso negare però che un’altra figura molto importante per la mia formazione “alpina” è stato Felix, uno zio di papà, che era un appassionato di montagna e mi portava spesso con lui a fare gite, mi spiegava le cime, la fauna e la flora che ci stavano intorno. Il resto è venuto naturale: ho iniziato arrampicandomi come tutti i bambini prima sui muretti di casa, poi sugli alberi, su piccoli sassi, e col tempo cresceva in me la voglia di avvicinarmi sempre più al cielo. Passo dopo passo negli anni ho iniziato con le guide alpine a fare i primi passi nelle pareti verticali che circondano il mio paese fino a spingermi sulle più affascinanti montagne del mondo.

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– Si dice che cielo e montagna siano una cosa sola. Qual è il tuo rapporto con l’Astronomia?
Penso che qualsiasi alpinista non possa fare a meno di essere affascinato dalla volta stellata che è sempre una buona compagna nelle notti in bivacco. Non posso considerarmi un vero e proprio appassionato, ma ricordo con piacere quando da piccolo prendevo il cannocchiale da caccia di mio papà per osservare la Luna e mi perdevo nei miei pensieri.

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– Esperienze di scalate in notturna? La Luna piena sarà la benvenuta in quei casi.
Sì, infinite scalate notturne e notti passate al freddo. Soprattutto nelle montagne più alte le stelle mi hanno spesso e volentieri accompagnato durante le salite, ma non potevo stare troppo con la testa per aria. Ricordo con piacere la Luna piena sul Huascaran in Perù che ci aiutava a trovare la via tra i crepacci facilitandoci non poco il lavoro. Spesso durante i miei allenamenti notturni di scialpinismo la Luna piena oltre a offrirmi uno spettacolo incredibile mi permette di tenere la mia cara pila frontale al sicuro in tasca. Peccato che il tempo sia mutevole in montagna e una splendida nottata possa facilmente trasformarsi e diventare pessima.

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– Ho saputo che nel 1998 eri sul Kilimanjaro e a guardarti c’era un’amica “speciale”…
Nel 1998 ero al Kilimanjaro, ricordo che tra gli appassionati di Astronomia c’era molto fermento per una cometa molto luminosa che passava nei cieli in quel periodo. Posso dire che fu una buona compagna e ci portò fortuna. Più tardi seppi che la cometa si chiamava Hale-Bopp.

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L’anno scorso eri al McKinley, com’è andata?
Molto bene è stata una grandissima esperienza, senza nascondere i momenti difficili per le fatiche, il freddo, i pesi che abbiamo quotidianamente dovuto portare da un campo all’altro; ma poi ci sono state giornate anche un po’ meno dure dove siamo riusciti a godere degli straordinari panorami che avevamo davanti agli occhi che questo bellissimo ambiente ci offriva. Tra l’altro avevamo previsto di fare la salita in più giorni dei cinque che ce ne abbiamo messi , tanto che addirittura ai campi alti molti componenti di altre spedizioni ci hanno fatto i complimenti per la velocità con cui abbiamo raggiunto la cima. Nei giorni che ci rimanevano abbiamo così avuto l’occasione di vagabondare per l’Alaska.

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– Anche lì un bel regalo celeste
In Alaska in giugno il Sole non tramonta mai e noi abbiamo avuto la fortuna di raggiungere la cima intorno alle 24 di uno splendido giorno, così abbiamo potuto goderci il famoso Sole di mezzanotte da una posizione decisamente privilegiata.

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– Al ritorno al campo base una brutta sorpresa però.
Da quando eravamo arrivati il tempo era cambiato, il sole aveva alzato le temperature e si erano aperti molti crepacci che prima erano coperti dalla coltre nevosa spessa e compatta. Abbiamo faticato non poco a tornare al campo base. Un tedesco che avevamo conosciuto ci ha raccontato di essere finito 4 volte in piccoli crepacci. Molto stanchi ma felici siamo giunti finalmente al campo base salvo poi rimanere di sasso vedendo che, dove avevamo posizionato la tenda il giorno del nostro arrivo, si era aperto un crepaccio di 40 cm e profondo una trentina di metri.

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– Oltre al McKinley in Alaska nel taccuino delle tue conquiste sono segnati nomi di montagne molto importanti, come il Chimborazo in Ecuador o l’Huascaran in Perù. In settembre però tenterai il tuo primo ottomila… Un sogno che si avvera?
Tutti gli alpinisti vorrebbero tentare di raggiungere almeno una volta un Ottomila, ma non è una cosa che si possa improvvisare. Era qualche anno che avevo in mente di provare; ne avevo parlato spesso con il mio amico Karl Unterkircher, ma purtroppo i nostri sogni erano destinati a rimanere tali… Karl era già un alpinista affermato a livello internazionale quando nel 2008 nel tentativo di scalare il Nanga Parbat morì cadendo in un crepaccio.

Soltanto l’anno scorso ho ritrovato la voglia di riparlarne con il mio compaesano Willy Comploy, compagno al McKinley. Il nostro gruppo della spedizione in Alaska si era rivelato molto forte e affiatato, così abbiamo deciso di lanciarci insieme in quest’avventura.

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– Dal punto di vista logistico in cosa consiste progettare una spedizione del genere?
Dal punto di vista logistico si lavora un anno per organizzare un’impresa del genere. Tra permessi, l’organizzazione dei voli e dei trasporti in loco, c’è un sacco da fare. Per quanto riguarda la parte burocratica ci siamo appoggiati invece ad una agenzia in loco.

– L’ottomila che hai scelto è il Cho Oyu.
Sì. La “Dea Turchese”, come la chiamano gli abitanti del luogo. Con i suoi 8201 metri è la sesta più alta montagna della Terra. Si trova nell’Himalaya, al confine tra Cina e Tibet, una ventina di chilometri a ovest dell’Everest.
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– Perché proprio il Cho Oyu?
Si dice che il Cho Oyu sia l’ottomila più semplice anche se a quelle altezze e in quelle condizioni nulla può essere preso sottogamba.

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– Come ti sei allenato in questi mesi?
Dallo scorso ottobre a metà aprile mi sono allenato 3 volte alla settimana con gli sci da scialpinismo risalendo le piste della Val Gardena, facendo cime e scalando le cascate di ghiaccio. Per allenarmi alla resistenza al freddo non mi sono fatto mancare qualche bella nottata sul balcone di casa o nel bosco della Vallunga vicino a casa. Nei mesi estivi che precederanno la spedizione sarà la volta della corsa in montagna e dell’arrampicata su roccia.

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– Chi saranno i tuoi compagni?
Il gruppo sarà formato da gente con una notevole esperienza. Con me ci saranno due Catores, Willy Comploy e Klaus Malsiner. Poi due compagni del McKinley, Roland Pedevilla della Val Badia e Walter Volken dalla Svizzera. Con noi ci sarà anche Martin Planker, anche lui della Val Gardena, che negli anni Novanta ha attraversato con un amico di Parma la Groenlandia con sci e slitta.

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– Quanto durerà la spedizione e come si svolgerà l’avvicinamento al Cho Oyu?
Partiremo il 5 settembre da Milano e staremo via per 40-45 giorni. Una volta arrivati a Kathmandu dovremo sbrigare alcune formalità burocratiche, poi prenderemo un aereo per Lhasa, in Tibet. Da questa cittadina caricheremo il nostro materiale su dei fuoristrada e partiremo alla e alla volta del campo base. Il viaggio durerà 3-4 giorni e sarà sicuramente stancante. Le strade sono molto trafficate e per niente piacevoli da percorrere, spesso capita di dover scendere dai fuoristrada perché la via è ostruita da una frana, in questo caso si attende che la strada venga liberata in alternativa ci si arma di buona volontà e si porta tutto il materiale al di là del blocco sperando di trovare altri mezzi di trasporto.

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– Avete già pianificato dove mettere i campi in quota?

Il campo base sarà ad una altezza di 5000 m e il campo avanzato a 5700 m. Saranno necessari altri tre campi: il campo 1 a quota 6400 m, il campo 2 a 7200 m ed il campo 3 a 7500 m. Se tutto andrà bene l’ultimo step sarà la cima. In realtà una volta in cima saremo solo a metà del percorso perché la discesa può riservare molte insidie, soprattutto se si sono già consumate tante energie. Solo un volta tornati sani e salvi al campo base potremo rilassarci e dire di avercela fatta.

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– Quali difficoltà potrete incontrare?

Salire un 8000 comporta sempre tanti rischi sia oggettivi che soggettivi. Ci sono tante cose che devono funzionare allo stesso tempo dal punto di vista climatico quello che maggiormente potrebbe ostacolare la nostra riuscita saranno le improvvise nevicate che aumentano di molto il pericolo di valanghe nelle ore più calde della giornata e possono rendere il tracciamento della via verso la vetta estenuante. Oltre all’aspetto climatico c’è quello fisico che sarà diverso per ognuno di noi. Bisognerà acclimatarsi al meglio e avere pazienza, salire piano, bere molto e non strafare. A quelle altezze e quelle temperature il fisico è sottoposto a molti pericoli come congelamenti a mani e piedi o peggio edemi polmonari o cerebrali. Purtroppo sopra i 6000 metri non c’è la possibilità come qui da noi di essere recuperato da un elicottero in caso di difficoltà, su un ottomila il rischio è alto e se si ha la sfortuna di farsi male spesso si paga con la vita. Siamo tutti consci di questo pericolo ma non siamo dei pazzi suicidi, gli anni di esperienza ci hanno insegnato molte cose sui pericoli e sui rischi e come affrontarli, perciò sta anche a noi capire sarà l’ora di girare le scarpe e tornarsene a casa.

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– Come sarà la vita al campo base? Come si passa il tempo nei momenti di brutto tempo?

Al campo base ci si riposa nelle tende e si cerca di mangiare molto e bene in modo da acclimatarci al meglio. La prima settimana sarà la più importante per l’acclimatamento. Ovviamente speriamo che il tempo non sia brutto perché l’attesa più i giorni passano può creare tensioni e stress. Di norma il tempo al campo base si passa leggendo, chiacchierando e facendo amicizia con componenti di altre spedizioni.

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– Che attrezzature porterete con voi?

Porteremo delle tende singole per il campo base in modo che ognuno abbia della privacy e possa concentrarsi nel miglior modo. In quota utilizzeremo delle tende da 2-3 persone. Ognuno di noi avrà il tipico abbigliamento tecnico: corde, ramponi, piccozze, giacche in piumino per alta quota, scarponi appositi per l’alta quota, guanti, occhiali da ghiacciaio, mascherina passamontagna e per le salite notturne le utilissime lampade frontali. Per le emergenze avremo una camera iperbarica in caso di edema e qualche bombola d’ossigeno, ma ovviamente speriamo non ce ne sia bisogno.

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– Hai già in mente altri progetti per il futuro?

Idee ne ho tante ma cerco di starmene con i piedi per terra e concentrarmi per il momento sul Cho Oyu. Il mio primo 8000!

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– Concludiamo con un pensiero per due amici che sicuramente vi guarderanno da lassù, Walter e Karl.

Karl e Walter mi mancano molto, sia come amici che come compagni di avventure; ci avrebbero sicuramente fatto comodo i loro consigli per questa nuova sfida. Sono sicuro che da lassù ci guarderanno e faranno il tifo per noi.

Proprio come faranno tutti i lettori di Coelum, che terremo informati sul procedere della spedizione (leggi l’ultimo aggiornamento). In bocca al lupo Christian, “Berg Heil”!

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Verso il Tibet! Gli ultimi preparativi

Una parte del materiale è già stata inviata a Kathmandu i primi di luglio all’interno di alcuni barili che Silke, la moglie di Karl Unterkircher, ci ha gentilmente prestato.

Il resto lo porteremo con noi il giorno che partiremo, la mia casa è letteralmente ricoperta di materiale da montagna pronto per essere impacchettato ma possiamo dire che ormai dal quel punto di vista siamo a posto.

Anche per quanto riguarda l’allenamento siamo agli sgoccioli, questo mese di agosto è servito più che altro per mantenere la forma senza però strafare, per non rischiare di partire già stanchi o peggio infortunati. Ognuno di noi ha dato il meglio per arrivare a settembre pronto per quest’avventura. Per quanto mi riguarda, gli allenamenti sono iniziati a metà ottobre quando, con la prima neve, ho iniziato a fare tre volte a settimana salite lungo le piste intorno a Selva con gli sci da alpinismo, molte salite su cascate di ghiaccio ed ho inoltre affrontato alcune belle pareti nord come Hochfeiler, Hochferner e Ortles.

Con l’arrivo della bella stagione e con lo scioglimento della neve ho iniziato a praticare tanta corsa in montagna e salire su pendii ripidi utilizzando i bastoncini da Nordic Walking per avere cosi una spinta migliore e mantenere un ritmo sempre costante. Spesso le salite le effettuavo caricandomi nello zaino 13 bottiglie di plastica da 1,5 lt piene d’acqua, la discesa però, per non sovraccaricare le ginocchia, avveniva senza questa zavorra.

Mi sono alzato spesso alle 05.00 di mattina per allenarmi, speriamo che ne sia valsa la pena.

Penso che come base fisica per affrontare un 8000 ci siamo, solo quando saremo sul posto potremo renderci conto di come reagiranno il nostro fisico e la nostra psiche. A quelle quote è tutto un altro mondo. Il campo base sarà a 5000mt e l’ultimo campo (campo 3) a 7400 m. Riuscire in questa grande sfida dipenderà molto dall’acclimatamento, dal meteo e dalla tattica di salita che attueremo.

Una volta al campo base avremo inoltre il compito e l’onore di portare una targa commemorativa in ricordo di Walter Nones scomparso proprio al Cho Oyu lo scorso anno.

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Mando un saluto a tutti i lettori della rivista COELUM a nome mio e dei miei amici Willi, Klaus, Martin, Roland e Walter. Cercheremo di tenervi informati sulla nostra salita al Cho Oyu attraverso il sito della rivista ed il mio blog.

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Gruppo Astrofili Lariani

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Continuano durante il mese di agosto le aperture dell’Osservatorio di Monte Galbiga (CO), inizio ore 21:00:
27.08: Quinta apertura ufficiale, dedicata agli appassionati di cielo profondo alla ricerca di nebulose, ammassi stellari e galassie “autunnali”; per i più “coraggiosi”, caccia a Nettuno e Urano.
Per informazioni: tel 328 0976491
Email: astrofili_lariani@virgilio.it
www.astrofililariani.org

Congiunzione Giove – Luna

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Congiunzione Giove - Luna

Congiunzione Giove - Luna
Alle 23:30 del 19 agosto il sorgere di Giove verrà preceduto di pochi minuti da quello della Luna all’Ultimo quarto.

Al Planetario di Ravenna

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Attività del Planetario di Ravenna con la collaborazione dell’Associazione Ravennate Astrofili Rheyta.
Inizio ore 21.30. Le osservazioni si tengono presso i Giardini Pubblici con ingresso libero.
25.08: “Il cielo col binocolo” di Claudio Balella.
Per il programma di settembre consultare il sito del Planetario.
La prenotazione è sempre consigliata.
Per info: tel. 0544-62534
Web: www.arar.it

Gruppo Astrofili Rozzano – 25 Agosto 2011

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Ciclo “E…state con Luigi” inizio ore 21:00:
25.08: “L’Astronomia Maya”.
Per informazioni: 3803124156 e 3332178016
info@astrofilirozzano.it
www.astrofilirozzano.it

Al Planetario di Ravenna

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Attività del Planetario di Ravenna con la collaborazione dell’Associazione Ravennate Astrofili Rheyta.
Inizio ore 21.30. Le osservazioni si tengono presso i Giardini Pubblici con ingresso libero.
23.08: “L’altra faccia della Luna” di Agostino Galegati.
Per il programma di settembre consultare il sito del Planetario.
La prenotazione è sempre consigliata.
Per info: tel. 0544-62534
Web: www.arar.it

Gruppo Astrofili Rozzano

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Escursioni in montagna per l’osservazione degli astri a Pian dell’Armà (PV): 26/27 agosto; 2/3, 23/24 e 30 settembre.
Per informazioni: 3803124156 e 3332178016
info@astrofilirozzano.it
www.astrofilirozzano.it

Luna e Pleiadi

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Luna e Pleiadi

Luna e PleiadiLa Luna calante raggiungerà le Pleiadi, sorgendo insieme all’ammasso verso la mezzanotte. Il disturbo luminoso sarà notevole, ma favorevoli condizioni meteo potrebbero rendere possibile una ripresa in cui le stelle delle Pleiadi non siano cancellate dalla luce della nostro satellite.

Scuola estiva di Astronomia 2011 a Saint Barthelemy – 23 Agosto 2011

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23.08, ore 17.00: Cogne – International Nature Film Festival “Trofeo Stambecco d’Oro”.
Conferenza divulgativa nell’ambito del cinefestival dal titolo “Un viaggio alla scoperta della fauna celeste. Le raffigurazioni
degli animali nelle costellazioni”
Per info: tel. 0165-770050
Email: info@oavda.it
www.oavda.it

Al Planetario di Ravenna

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Attività del Planetario di Ravenna con la collaborazione dell’Associazione Ravennate Astrofili Rheyta.
Inizio ore 21.30. Le osservazioni si tengono presso i Giardini Pubblici con ingresso libero.
18.08: “The Stars of The Little Prince” a cura di Paolo Morini, Vivienne Leech. A talk in English about Astronomy, Life and Friendship (conferenza in lingua inglese).
Per il programma di settembre consultare il sito del Planetario.
La prenotazione è sempre consigliata.
Per info: tel. 0544-62534
Web: www.arar.it

Gruppo Astrofili Rozzano – 18 Agosto 2011

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Ciclo “E…state con Luigi” inizio ore 21:00:
18.08: “L’Astronomia a raggi Gamma“.
Per informazioni: 3803124156 e 3332178016
info@astrofilirozzano.it
www.astrofilirozzano.it

Al Planetario di Padova

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Spettacoli al Planetario: il venerdì e il sabato alle ore 21:00, la domenica alle 17:00.
17.08, 20:30, 21:30, 22:30: Speciale Notturni d’Arte: “armonie cosmiche”.
Per informazionie prenotazioni: tel. 049 773677
Email: info@planetariopadova.it
Web: www.planetariopadova.it

Astrosummer 2011

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Fino al 31 agosto il Planetario di Roma farà brillare le sue stelle con un ricco cartellone di spettacoli astronomici, conferenze, serate di osservazione e concerti. Spettacoli tutte le sere: dal martedì al venerdì (ore 21.00 e 22.30), durante il fine settimana l’aggiunta di due spettacoli pomeridiani, alle 17.00 e alle 18.00.
Ben 40 differenti serate tematiche: ogni sera vedrà protagonista un diverso corpo celeste o fenomeno cosmico.
Tra gli appuntamenti da non perdere per il mese di agosto ci sono il “Cosmic Concert” di Giovanni Renzo il 5 e 6 agosto e il “Cruzeiro do Sul”, un concerto interamente dedicato al cielo australe con una straordinaria esibizione di Sandy Muller, che il 31 agosto chiuderà la rassegna.
Il 28 agosto ci sarà poi il ritorno di una serata davvero unica “Tra le Stelle del Nord”, che permetterà al pubblico di esperti e curiosi di osservare in diretta il cielo in collegamento con il Virtual Telescope. A questo evento si affiancherà “Vedo Doppio”, previsto per il 20 agosto, una serata dedicata alla scoperta delle stelle doppie e della loro misteriosa storia.
Non mancheranno infine spazi riservati ai bambini e spettacoli in inglese.

www.planetarioroma.it

Al Planetario di Ravenna

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Attività del Planetario di Ravenna con la collaborazione dell’Associazione Ravennate Astrofili Rheyta.
Inizio ore 21.30. Le osservazioni si tengono presso i Giardini Pubblici con ingresso libero.
16.08: “Come nascono le stelle?” di Marco Garoni (conferenza adatta a bambini a partire da 8 anni).
Per il programma di settembre consultare il sito del Planetario.
La prenotazione è sempre consigliata.
Per info: tel. 0544-62534
Web: www.arar.it

Castel Del Monte

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castel del monte

castel del monteLa Società Astronomica Italiana Sezione Puglia organizza nel mese di agosto due eventi di divulgazione astronomica presso Castel del Monte, magnifico monumento federiciano dichiarato dall’Unesco patrimonio mondiale dell’umanità.
Grazie alla concessione della Soprintendenza dei Beni Architettonici e del Paesaggio delle province di Bari, Foggia e B.A.T. e la Direzione di Castel del Monte, l’impianto delle luci esterne del monumento sarà disattivato dalle ore 22.00 alle ore 24.00 per rievocare le osservazioni del cielo stellato in epoca medievale e passeggiare romanticamente sotto le stelle e al chiaro della luna piena.
Martedì 16 agosto 2011, la serata astronomica sarà dedicata alla “Luna di Federico”. Una parete esterna di Castel del Monte sarà illuminata dalla proiezione in tempo reale della Luna ripresa al telescopio, falchi, fuochi e rievocazioni medievali faranno da sfondo alle passeggiate romantiche intorno al magnifico monumento. Le osservazioni astronomiche saranno assistite dai divulgatori della Società Astronomica Italiana Sezione Puglia.
Per maggiori informazioni: www.saitpuglia.it

Al Planetario di Ravenna

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Attività del Planetario di Ravenna con la collaborazione dell’Associazione Ravennate Astrofili Rheyta.
Inizio ore 21.30. Le osservazioni si tengono presso i Giardini Pubblici con ingresso libero.
11.08: “Camminano lungo la via lattea” di Oriano Spazzoli.
Per il programma di settembre consultare il sito del Planetario.
La prenotazione è sempre consigliata.
Per info: tel. 0544-62534
Web: www.arar.it

Gruppo Astrofili Lariani – 7 Agosto 2011

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07.08, ore 10:00: Apertura Straordinaria in occasione della Festa degli Alpini, Sezione Lenno, è prevista, la mattina, un’apertura straordinaria per visita alla struttura e osservazione del Sole.

Per informazioni: tel 328 0976491
Email: astrofili_lariani@virgilio.it
www.astrofililariani.org

Gruppo Astrofili Rozzano – 11 Agosto 2011

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Ciclo “E…state con Luigi” inizio ore 21:00:
11.08: “L’Astronomia Indiana: un panorama storico“.
Per informazioni: 3803124156 e 3332178016
info@astrofilirozzano.it
www.astrofilirozzano.it

Acqua liquida su Marte? Si, e forse anche salata…

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SEGNI STAGIONALI: FORSE È ACQUA SALMASTRA

L’aspetto è quello di dita scure e affusolate, lunghe centinaia di metri e larghe fino a cinque metri, che si estendono lungo i pendii marziani. Le ha fotografate, nel corso d’una serie d’osservazioni ripetute nel tempo, la camera HiRISE (High Resolution Imaging Science Experiment), a bordo del Mars Reconnaissance Orbiter della NASA. A far nascere nei ricercatori il sospetto che possa trattarsi di acqua, e più precisamente d’acqua salata, è la loro stagionalità: si attenuano in inverno, per poi ripresentarsi quando arriva la primavera.

«Al momento, la migliore ipotesi che abbiamo, per spiegare queste osservazioni, è che possano essere dovute a un flusso di acqua salmastra», afferma Alfred McEwen, del Lunar and Planetary Laboratory della University of Arizona, nonché responsabile di HiRISE. Aggiungendo, però, che la ricerca da lui firmata insieme ad altri colleghi, in uscita domani su Science, non offre la prova definitiva. Cautela comprensibile, vista la portata della scoperta: se confermata, vorrebbe dire che sul pianeta rosso esiste acqua allo stato liquido – seppur salata e solo in certi periodi dell’anno. E proprio la salinità giocherebbe un ruolo fondamentale, abbassando il punto di congelamento dell’acqua fino a temperature compatibili con le pur tiepide estati marziane.

«È l’ulteriore conferma che Marte è un pianeta geologicamente vivo», commenta Enrico Flamini, coordinatore scientifico dell’ASI (Agenzia Spaziale Italiana), a proposito dell’articolo, «con una superficie che si modifica anche rapidamente nel tempo. Le brine ghiacciate erano già state osservate dai Viking e la presenza di sali nel ghiaccio è stata confermata più di recente da Phoenix. Gli ingredienti quindi ci sono. Personalmente resto dubbioso che sia lo scioglimento delle brine la causa, ma come evidenziammo già al tempo dei Viking, potrebbero essere dovute a piccoli depositi ghiacciati sotto la superficie che si sciolgono quando arrivano vicino alla parte esposta del pendio. In ogni caso è difficile immaginarsi un meccanismo che non implichi la presenza, anche se temporanea, di acqua liquida».

Per saperne di più:

Perseidi 2011

Perseidi 2011
L’aspetto del cielo alle 2:00 del mattino del 13 agosto per chi starà osservando in direzione del radiante delle Perseidi (l’asterisco giallo). Il picco di massima attività è stato previsto per le ore 9:00, e dunque tutto ciò che potremo fare alle nostre longitudini sarà osservare il cielo fino alle prime luci dell’alba. Alle 2:00 il radiante sarà alto circa +45°, mentre il disturbo luminoso verrà dalla Luna piena, in quel momento situata a sud e alta ancora circa +30°.
Perseidi 2011
L’aspetto del cielo alle 2:00 del mattino del 13 agosto per chi starà osservando in direzione del radiante delle Perseidi (l’asterisco giallo). Il picco di massima attività è stato previsto per le ore 9:00, e dunque tutto ciò che potremo fare alle nostre longitudini sarà osservare il cielo fino alle prime luci dell’alba. Alle 2:00 il radiante sarà alto circa +45°, mentre il disturbo luminoso verrà dalla Luna piena, in quel momento situata a sud e alta ancora circa +30°.

Quest’anno l’osservazione dello sciame meteorico delle Perseidi sarà purtroppo disturbata dalla presenza della Luna piena, che con la sua luce riuscirà probabilmente a cancellare dal cielo gran parte delle meteore meno luminose.

L’attività massima dello sciame è stata prevista in Italia per le ore 9:00 del 13 agosto, quando da noi sarà quindi pieno giorno.

Il consiglio, ovviamente è quello di seguire il radiante dello sciame, situato nel Perseo, fino alle prime luci dell’alba, sperando di riuscire a cogliere un picco secondario o qualche luminoso bolide tra quelli di solito associati allo sciame. Le ultime ore della notte, tra l’altro, saranno le più favorevoli, sia per il numero di meteore previste che per il fatto che la Luna sarà ormai avviata al tramonto. Raccomandiamo naturalmente di tenere d’occhio il radiante anche nei giorni precedenti e successivi al “massimo”.

Le Perseidi, che hanno origine dalle polveri della cometa Swift-Tuttle, sono meteore generalmente piuttosto veloci (60 km/s) e presentano colori diversi, anche se per la maggior parte sono bianco-gialle e le più brillanti sono spesso verdi. Il tasso orario è generalmente cospicuo, da 80 a 110, il che assicura uno spettacolo davvero suggestivo se si ha l’accortezza di osservare sotto un cielo molto scuro, comunque lontani dalle luci delle città.

Leggi l’articolo di Remondino Chavez sulle Perseidi:

La Pioggia delle Perseidi

Vesta Fiesta! Monte Avena (Feltre)

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Sabato 6 giugno, dalle 21 alle 24, sulla cima del Monte Avena, a 1454 msm, a 17 km da Feltre, l’Associazione Astronomica Feltrina Rheticus organizza una Vesta Fiesta, aderendo all’invito della NASA per pubblicizzare e informare sull’arrivo della sonda Dawn a Vesta, importante asteroide della fascia principale.

Sarà l’occasione per commentare le prime straordinarie immagini giunte dalla sonda e per parlare dei risultati che la missione si prefigge di ottenere. Inoltre da quel sito privilegiato in quota potremo anche tentare un’impresa normalmente non agevole, ovvero vedere a occhio nudo un asteroide, che in quella sera si trova proprio alla minima distanza dalla Terra.

Inoltre con i telescopi della Rheticus, incluso il poderoso Leviatano da 64 cm, verranno effettuate osservazioni della Luna al primo quarto, dei pianeti Giove e Saturno, degli ammassi stellari estivi. A occhio nudo, poi, verranno mostrate con l’ausilio di potenti laser le stelle e le costellazioni del cielo estivo, già allietato dallo sfrecciare di numerose stelle cadenti appartenenti allo sciame delle Perseidi, le famose Lacrime di San Lorenzo, che quest’anno non saranno osservabili alla data fatidica, 12 agosto, causa disturbo da parte della Luna piena.
La manifestazione avverrà con qualsiasi condizione di tempo, anche con pioggia, grazie alla disponibilità dell’Agriturismo Malga Campon D’Avena (dove è possibile mangiare e pernottare), presso la quale si svolgerà il tutto, che mette a disposizione una delle sue sale interne.

Per ulteriori particolari vai al sito rheticus.it.

Armenia – Osservazioni Stelle Cadenti Orionidi – 21/29 Ottobre 2011

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armenia

Affascinante per la sua storia antichissima, testimoniata dai bei monumenti e situato all’incrocio delle grandi vie storiche, protagonista e vittima, questo paese deve essere riscoperto dopo alcuni anni di isolamento.
Il Tour, con base Erevan, capitale piena di vita e di profumi già orientali, conduce alla scoperta di monumenti fra i più belli della storia dell’architettura. Si passa dai siti archeologici, al tempio romano di Garni, alle chiese e ai monasteri, scrigno della fede ortodossa armena. Il lago Sevan, con le sue acque purissime e la posizione a 2000 metri sul livello del mare, è una visita affascinante ed indimenticabile.

1° giorno, venerdì 21/10 ROMA- MILANO / EREVAN
Ritrovo dei Signori Partecipanti all’aeroporto prescelto di partenza in tempo per le operazioni d’imbarco sul volo notturno di linea CSA per Erevan, via Praga. Pernottamento a bordo.

2° giorno, sabato 22/10  – EREVAN
All’arrivo all’aeroporto di Erevan in mattinata, sbarco e dopo l’incontro con l’assistente locale, trasferimento in pullman riservato in hotel. Sistemazione nelle camere riservate e tempo a disposizione per un pò di relax. Pranzo e, nel pomeriggio, visita panoramica del centro città, con la fortezza di Erebuni, il famoso Matenadaran, istituto dei manoscritti antichi che ospita più di 15.000 testimonianze uniche al mondo ed il Mausoleo e Museo del Genocidio. Cena e pernottamento in hotel.

3° giorno, domenica 23/10 – EREVAN / GARNI / GEGHARD
Prima colazione in hotel e mattinata dedicata alla  visita guidata del Museo Storico dell’Armenia e del tempio pagano di Garni,  unico esempio della cultura ellenistica e unico tempio pagano risparmiato dopo la proclamazione del cristianesimo in Armenia.   Pranzo e, nel pomeriggio, visita del monastero di Geghard, dei IV sec., per metà scavato nella roccia in uno scenario spettacolare. Sulla via del ritorno sosta alla fabbrica dei tappeti tradizionali armeni.  Cena con accompagnamento di musica folcloristica armena e pernottamento in hotel. In serata, osservazioni astronomiche facoltative.

4° giorno, lunedì 24/10 – EREVAN / KHOR VIRAP / NORAVANK / TATEV / SISIAN
Colazione e in mattinata visita del monastero di Khor Virap, a 30 km a Sud dalla città: qui la leggenda vuole imprigionato per 13 anni San  Gregorio l’Illuminatore fino a quando, graziato dal re Tridate per averlo guarito, divenne il testimone della conversione armena al cristianesimo dal 301 d. C. Stupenda qui è la veduta del  Monte Ararat. Visita al monastero Noravank, in totale isolamento in un ambiente aspro e roccioso, ma insieme grandioso e solenne. Proseguimento verso sud con soste per la visita del Monastero di Tatev e del Ponte  di Satana.  Pranzo in corso di visite.
Sistemazione nelle camere riservate in hotel a Sisian, cena e pernottamento.
Possibilità di trasferimento dopo cena a Karahunj,  luogo in cui sorgeva  un’antico  osservatorio, e dal quale si possono vedere bene le stelle..
In serata, osservazioni astronomiche facoltative.

5° giorno, martedì 25/10 –   SISIAN / ZORATS KARER / SELIM PASS / Caravan Serraglio / LAGO SEVAN  PASS / DILIJAN
Dopo la prima colazione in hotel, partenza verso nord con prima sosta lungo il tragitto per la visita di Zorats Karer, sito archeologico costituito da più di duecento megaliti alti fino a 3 metri. Attraversato il Selim Pass, si sosta al Caravanserraglio di Selim, costruito nel 1332, all’epoca in cui il tratto della Via della Seta dal’Iran all’Europa passava per la città armena di Goris. Questa antica locanda per i  viaggiatori è il caravanserraglio meglio conservato di tutta l’Armenia e testimonia la rilevanza del paese come importante snodo commerciale tra Oriente ed Occidente. Una volta giunti sulle sponde del Lago Sevan , “lo smeraldo dell’Armenia” per le sue acque cangianti, da trasparenti a turchese intenso, visita al Monastero di Monastero Sevanavank e proseguimento attraverso il Sevan Pass fino a Dilijan. Pranzo in corso di visite, cena e pernottamento in hotel a Dilijan. In serata, osservazioni astronomiche facoltative.

6° giorno, mercoledì 26/10 –  DILIJAN / GOSHAVANK / SANAHIN / HAGHPAT / DZORAGHET DILIJAN
Prima colazione in hotel e mattinata dedicata alla  visita guidata di Dilijane del monastero di Goshavank del XIII sec. Al termine, proseguimento per Alaverdi attraverso distese di verde punteggiato da villaggi di case bianche ed isbe. Pranzo lungo il percorso e, dopo circa 2 ore, si giunge al bel complesso monasteriale di complesso monasteriale di complesso monasteriale di complesso monasteriale di  Sanahin e di Haghpat. Questi monasteri medievali rivelano una lunga tradizione di spiritualità e furono importanti centri di cultura. Il monastero di Haghpat, patrimonio dell’Umanità, si raggiunge attraversando le gole del fiume Debet. Sistemazione nelle camere riservate in hotel a Dzoraghet, cena e pernotamento. In serata, osservazioni astronomiche facoltative.

7° giorno, giovedì 27/10 – DZORAGHET / ASHTARAK / KARMAVOR / SAGHMOSSVANK / AMBERD / EREVAN
Dopo la prima colazione in hotel, successiva partenza verso Erevan con soste lungo il tragitto per la visita della fortezza di Amberd, risalente al VII sec. ed ottimo esempio di costruzione difensiva, della chiesa di Karmavor e del monastero di Saghmossavank, situato in un suggestivo scenario naturale presso un canyon sul fiume Kassakh. Pranzo, visita della città di Ashtarak e successivo proseguimento per Erevan con sosta al Mercato della frutta. Sistemazione nelle camere riservate in hotel, cena in ristorante e pernottamento. Possibilità di proseguire da Ashtarak a Byurakan per visitare l’osservatorio che conserva il più grande telescopio dell’epoca sovietica  (ingresso € 5,00). In serata, osservazioni astronomiche facoltative.

8° giorno, venerdì 28/10  –  EREVAN / ETCHMIADZIN / ZVARTNOTS / EREVAN
Prima colazione in hotel e mattinata dedicata alla  visita guidata del territorio di Echmiadzin, a 20 km dalla città, centro della chiesa armena-apostolica dove risiede il “Catholicos”, capo della chiesa armena. Oltre al monastero, vi si trovano le antiche chiese dedicate alle Vergini protomartiri Gayané e Hripsimé. Più oltre, il tempio di Zvartnots, crollato a causa di un terremoto tra il 930 e il 1000. Rientro ad Erevan con sosta al mercatino artigianale. Pranzo in corso di visite, cena e pernottamento in hotel.

9° giorno, sabato 29/10 – EREVAN / ROMA-MILANO
Nelle prime ore del mattino trasferimento in aeroporto per l’imbarco sul volo di linea CSA in partenza per l’aeroporto di destinazione, via Praga. All’arrivo, sbarco e fine dei servizi.

Alcuni pranzi verranno effettuati in casa privata, un’occasione per assistere anche alla preparazione del “lavash”, pane tradizionale armeno.

Nota: tutte le visite menzionate nel programma sono garantite ma potrebbero subire delle variazioni nell’ordine di effettuazione

PIANO VOLI

21/10 ROMA (h. 14.30) – PRAGA (h. 16.25) OK 725 –  PRAGA (h. 21.40) – EREVAN (h. 04.15*) OK 930 *arrivo il giorno successivo (22/10)
29/10 EREVAN (h. 05.15) – PRAGA (h. 06.15) OK 931 – PRAGA (h. 11.50) – ROMA (h. 13.40) OK 724
21/10 MILANO MXP (h. 19.20) – PRAGA (h. 20.45)   OK 723 – PRAGA (h. 21.40) – EREVAN (h. 04.15*)  OK 930 *arrivo il giorno successivo (22/10)
29/10 EREVAN (h. 05.15) – PRAGA (h. 06.15)         OK 931 – PRAGA (h. 07.00) – MILANO MXP (h. 08.30)   OK 718

QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE

(minimo 30 persone) € 1.450,00
(minimo 20 persone) € 1.490,00
Suppl. singola € 210,00
Tasse aereoportuali € 131,00
Le quote sono state calcolate in base al cambio: 0,72 € = 1,00 USD.

La quota comprende: * volo di linea CSA da Milano e Roma per Erevan e ritorno, via Praga, in classe economica * franchigia bagaglio 20 kg * sistemazione in hotels 4 stelle (classificazione locale) nelle località come da programma in camere doppie con servizi privati * trattamento di pensione completa con pasti come da programma * una bottiglia di acqua minerale (0,5 lt) per persona al giorno * guida locale parlante italiano/tour escort a disposizione del gruppo per tutta la durata del viaggio, dall’arrivo ad Erevan  alla partenza per l’Italia * visite ed escursioni come da programma * pullman GT in loco riservato per visite, trasferimenti ed escursioni come da programma * assicurazione medico/bagaglio e annullamento viaggio a favore di ciascun partecipante.

La quota non comprende: * visto d’ingresso (€ 20,00 circa) * tasse aeroportuali (€ 131,00 circa ad oggi e soggette a riconferma ad emissione biglietti) * eventuali spostamenti serali per osservazioni astronomiche * eventuali tasse di ingresso richieste in frontiera * bevande ai pasti non menzionate * ingressi a musei, chiese, monumenti o siti d’interesse non menzionati * bagaglio extra, acquisti ed extra personali in genere * mance ad autista e guida (€ 30,00 circa da versare in loco) * tutto quanto non specificato alla voce “La quota comprende”.

INFORMAZIONI UTILI

DOCUMENTI E FORMALITÀ DOGANALI

Passaporto con validità residua di almeno 6 mesi + formulario + 1 fototessera. I documenti, necessari  per l’ottenimento del visto d’ingresso, dovranno pervenire alla società organizzatrice almeno 40 giorni prima della partenza.

FUSO ORARIO

+ 3 ore rispetto all’Italia anche quando da noi vige l’ora legale.

MONETA

La moneta armena è il Dram. Sono accettati i dollari americani se emessi dopo il 1990. L’euro è comunemente cambiato. Nel paese quasi tutti i pagamenti vengono effettuati in contante. Le somme superiori ai 500 $ USA devono essere dichiarate alle autorità di frontiera.

CLIMA E ABBIGLIAMENTO

Primavera e autunno sono i periodi ideali per un viaggio in Armenia. A luglio e agosto si raggiungono i 35/40°C ma il clima è secco. Gli inverni sono freddi e l’autunno è di breve durata. È consigliabile un abbigliamento casual, scarpe comode, ed un capo pesante per le serate in aree montane, anche in estate.

ELETTRICITÀ

220 volt con prese comuni di tipo europeo. È consigliabile portare con sé un adattatore.

VACCINAZIONI

Non sono richieste vaccinazioni particolari. E’ bene portare con sé i medicinali personali e un piccolo pronto soccorso con compresse antinfluenzali, antibiotici e medicinali d’uso comune.

MANCE

È pratica comune e molto apprezzata lasciare la mancia alla guida e agli autisti che accompagnano durante il tour.

Ogni variazione comporterà modifica delle quote.

Per informazioni e prenotazioni: CTM di Robintur spa Tel 059/2133701; ctm.gruppi@robintur.it – www.robintur.it

Per info astronomiche: M. Di Giuseppe (338/5264372); F. Zanotti (338/4772550); P. Minafra (339/2929524)

Complotti lunari e osservazioni astronomiche a Brallo (PV)

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Sabato 6 agosto alle ore 16.00  Paolo Attivissimo sarà al cinema di Brallo di Pregola (Pavia) per tenere la conferenza “Siamo stati sulla Luna?” in cui racconterà un po’ di chicche sugli sbarchi dell’uomo sulla Luna e affronterà le relative tesi di complotto.

Porterà con se un po’ di oggetti spaziali e qualche copia del  libro “Luna? Sì, ci siamo andati!” (incluso anche, in versione sfogliabile, nel DVD Coelum 9 allegato al n.151 di Coelum Astronomia).

Dopo cena all’osservatorio Astrobrallo, a Sovaie di Colleri, una serata di osservazioni astronomiche.

L’ingresso è libero per entrambi gli eventi, ma è consigliabile prenotarsi anche per agevolare gli organizzatori. Trovate maggiori informazioni sulla pagina italiana di Astrobrallo.com.

Congiunzione Luna e Nebulose

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Congiunzione Luna e Nebulose

Congiunzione Luna e NebuloseVerso la mezzanotte tra il 9 e 10 agosto la Luna si troverà proiettata in piena Via Lattea, tra le due famose nebulose
del Sagittario. L’osservazione sarà ovviamente impossibile nel visuale (per la forte differenza di luminosità tra gli oggetti) ma, sia pure con molte difficoltà, si potrà forse tentare di ottenere una ripresa simile a quelle che hanno immortalato Luna e Via Lattea in occasione dell’eclisse del 15 giugno scorso.

Al Planetario di Ravenna

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Attività del Planetario di Ravenna con la collaborazione dell’Associazione Ravennate Astrofili Rheyta.
Inizio ore 21.30. Le osservazioni si tengono presso i Giardini Pubblici con ingresso libero.
09.08: “Le lacrime di San Lorenzo” di Marco Marchetti.
Per il programma di settembre consultare il sito del Planetario.
La prenotazione è sempre consigliata.
Per info: tel. 0544-62534
Web: www.arar.it

L’Italia s’è Vesta

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Crediti: NASA/JPL-Caltech/UCLA/ASI/INAF

la prima, spettacolare immagine ravvicinata a tutto campo del grande asteroide Vesta, ottenuta il 24 luglio dalla sonda Dawn grazie alla framing camera da una distanza di circa 5200 km di distanza. Credit: NASA/JPL-Caltech/UCLA/MPS/DLR/IDA

È uno sguardo implacabile, quello della sonda NASA Dawn. In orbita attorno a Vesta dal 15 luglio scorso, i suoi strumenti continuano a inviare a Terra immagini con un livello di dettagli impressionante del volto butterato dell’asteroide. E dall’estetica alla scienza, alle fotografie della “pelle” martoriata dai crateri si aggiungono ora le prime “analisi dermatologiche”: composizione, temperatura, porosità… Informazioni cruciali che non è possibile estrarre dalle sole immagini ottiche, per quanto nitide. Occorre uno strumento in grado di vedere anche là dove l’occhio non arriva, dall’infrarosso all’ultravioletto.

Crediti: NASA/JPL-Caltech/UCLA/ASI/INAF

Questo strumento c’è, a bordo di Dawn: si chiama VIR-MS (Visible and InfraRed Mapping Spectrometer), ed è tutto made in Italy. Promosso e finanziato dall’ASI, l’Agenzia Spaziale Italiana, VIR-MS è infatti stato realizzato da Selex Galileo sotto la guida scientifica dell’INAF. È uno spettrometro  in grado di fornire immagini in ben 864 bande spettrali, coprendo un intervallo di lunghezze d’onda che si estende da 250 nanometri (radiazione ultravioletta) fino a 5 micrometri (infrarossi). Il tutto a risoluzione elevatissima: per riprese effettuate da un’altitudine di 100 km, appena 25 metri per pixel.

«Le immagini e i dati che abbiamo ricevuto ci stanno facendo scoprire un nuovo mondo. Vesta infatti non sembra proprio essere una grande roccia come gli altri asteroidi finora osservati, ma è un corpo complesso, con unità geologiche differenziate ed alcune strutture superficiali mai viste prima su altri satelliti del nostro Sistema solare. Il nostro strumento», sottolinea Enrico Flamini, coordinatore scientifico dell’Agenzia Spaziale Italiana, a proposito di VIR-MS, «così come gli altri a bordo di Dawn, sta funzionando perfettamente. E nelle prossime settimane, man mano che l’orbita si abbassa, avremo sicuramente altre sorprese».

Per avere un assaggio di quanto VIR-MS sia effettivamente in perfetta forma, basta dare un’occhiata alle tre immagini qui in alto. La prima, quella in bianco e nero, mostra una regione che si estende dalla latitudine 7 nord alla 40 nord, ottenuta da una distanza di 5213.4 km. La risoluzione alla superficie è di circa 1.3 km, e il cratere più grande (in basso a sinistra) ha un diametro di circa 50 km. Subito sotto, nella seconda foto, una rappresentazione a falsi colori – ottenuta basandosi sulle informazioni spettrali, e in particolare i rapporti di bande – dell’immagine precedente. I colori sono stati scelti per enfatizzare le variazioni locali delle proprietà della superficie: variazioni associate, per esempio, a differenti composizioni mineralogiche della superficie o ai suoi vari gradi di invecchiamento. Infine, nella terza foto, un’immagine monocromatica a infrarossi (5 micron) che mostra la temperatura della superficie dell’asteroide: in media, fra i 250 e 270 gradi kelvin (dunque, fra -23 e -3 gradi Celsius), con le aree più fredde in corrispondenza delle zone in ombra all’interno dei crateri, mentre le zone direttamente illuminate dai raggi solari sono le più calde. Insomma, come ha dichiarato Maria Cristina de Sanctis, ricercatrice all’INAF-IASF Roma e deputy team leader di VIR-MS, «già oggi i dati acquisiti dallo spettrometro VIR durante la fase di approccio hanno un grande rilievo scientifico».

Per saperne di più:

In questa animazione della NASA, ecco come Dawn sta analizzando la superficie di Vesta:

1° Star Party “Terre del Giarolo”

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L’Osservatorio Astronomico Naturalistico di Casasco “A. Zanassi organizza il 1° Star Party “Terre del Giarolo”

Programma dello Star Party

Venerdì 26 Agosto pomeriggio ore 18.00 circa ritrovo dei partecipanti presso il Rifugio “Piani di San Lorenzo” comune di Cantalupo Ligure (AL) nell’attesa dell’osservazione serale, cena presso il rifugio.
http://www.facebook.com/pa​ges/Rifugio-Piani-di-San-L​orenzo/118267208252209?sk=​wall

Ore 21.00 Osservazione del profondo cielo

Sabato 27 Agosto

Ore 11.00 Osservazione del Sole
Ore 12.30 Pranzo
Ore 15.00 Osservazione del Sole
Ore 19.30 Cena
Ore 21.00 Conferenza dal titolo “Tutti i colori del Cielo, Una meravigliosa rassegna di spettacolari immagini”
Ore 22.30 Osservazione del profondo cielo

Domenica 28 Agosto

Ore 10.30 Osservazione del Sole
Conclusione dello Star Party

Luogo e modalità di svolgimento.

Presso il Rifugio “Piani di San Lorenzo”, comune di Cantalupo Ligure (AL), ad un’altitudine di circa 1.100 m s.l.m. raggiungibile in automobile. Il rifugio, di proprietà della Comunità Montana “Terre del Giarolo”, è gestito dall’associazione “La Pietra Verde”, e fornisce ospitalità ai partecipanti dello Star Party.

Le osservazioni saranno condotte con strumenti portatili di diverso tipo forniti dall’Osservatorio Astronomico Naturalistico di Casasco “A. Zanassi”. I partecipanti potranno comunque portare con sè anche i propri strumenti.
In caso di maltempo l’osservazione degli astri al telescopio sarà sostituita da una presentazione corredata dalla proiezione d’immagini di repertorio.

La struttura offre servizio di ricettività con un grande salone per i pasti, bar, camera per il pernottamento con letti a castello (12 posti) 5 bagni e 3 docce, in oltre all’esterno saranno allestite tende in grado di ospitare 12 + 4 persone. Per un totale di 26 posti.

Informazioni

Per informazioni sulle modalità di partecipazione e per iscriversi allo Star Party, è possibile contattare il numero telefonico: 3398745820 oppure inviare una mail all’indirizzo: starparty@astroambiente.or​g

A causa del limitato numero dei posti per il pernottamento saranno accettate le prime prenotazioni pervenute.

Astrosummer 2011 – fino al 31 Agosto

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Fino al 31 agosto il Planetario di Roma farà brillare le sue stelle con un ricco cartellone di spettacoli astronomici, conferenze, serate di osservazione e concerti. Spettacoli tutte le sere: dal martedì al venerdì (ore 21.00 e 22.30), durante il fine settimana l’aggiunta di due spettacoli pomeridiani, alle 17.00 e alle 18.00.
Ben 40 differenti serate tematiche: ogni sera vedrà protagonista un diverso corpo celeste o fenomeno cosmico.
Tra gli appuntamenti da non perdere per il mese di agosto ci sono il “Cosmic Concert” di Giovanni Renzo il 5 e 6 agosto e il “Cruzeiro do Sul”, un concerto interamente dedicato al cielo australe con una straordinaria esibizione di Sandy Muller, che il 31 agosto chiuderà la rassegna.
www.planetarioroma.it

Astrosummer 2011

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Fino al 31 agosto il Planetario di Roma farà brillare le sue stelle con un ricco cartellone di spettacoli astronomici, conferenze, serate di osservazione e concerti. Spettacoli tutte le sere: dal martedì al venerdì (ore 21.00 e 22.30), durante il fine settimana l’aggiunta di due spettacoli pomeridiani, alle 17.00 e alle 18.00.
Ben 40 differenti serate tematiche: ogni sera vedrà protagonista un diverso corpo celeste o fenomeno cosmico.
Tra gli appuntamenti da non perdere per il mese di agosto ci sono il “Cosmic Concert” di Giovanni Renzo il 5 e 6 agosto e il “Cruzeiro do Sul”, un concerto interamente dedicato al cielo australe con una straordinaria esibizione di Sandy Muller, che il 31 agosto chiuderà la rassegna.
Il 28 agosto ci sarà poi il ritorno di una serata davvero unica “Tra le Stelle del Nord”, che permetterà al pubblico di esperti e curiosi di osservare in diretta il cielo in collegamento con il Virtual Telescope. A questo evento si affiancherà “Vedo Doppio”, previsto per il 20 agosto, una serata dedicata alla scoperta delle stelle doppie e della loro misteriosa storia.
Non mancheranno infine spazi riservati ai bambini e spettacoli in inglese.

www.planetarioroma.it

Gruppo Astrofili Rozzano

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Escursioni in montagna per l’osservazione degli astri a Pian dell’Armà (PV): 5/6 e 26/27 agosto; 2/3, 23/24 e 30 settembre.
Per informazioni: 3803124156 e 3332178016
info@astrofilirozzano.it
www.astrofilirozzano.it

Gruppo Astrofili Lariani – 6 Agosto 2011

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Aperture dell’Osservatorio di Monte Galbiga inizio ore 21:00:

06.08: Quarta apertura ufficiale, dedicata alla Luna al Primo Quarto, poi nebulose, ammassi stellari e appuntamento con le galassie M31-32-33-110, “anticipatrici” del cielo autunnale.

Per informazioni: tel 328 0976491
Email: astrofili_lariani@virgilio.it
www.astrofililariani.org

Castel Del Monte – Bari

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castel del monteLa Società Astronomica Italiana Sezione Puglia organizza nel mese di agosto due eventi di divulgazione astronomica
presso Castel del Monte, magnifico monumento federiciano dichiarato dall’Unesco patrimonio mondiale dell’umanità.
Grazie alla concessione della Soprintendenza dei Beni Architettonici e del Paesaggio delle province di Bari, Foggia e B.A.T. e la Direzione di Castel del Monte, l’impianto delle luci esterne del monumento sarà disattivato dalle ore 22.00 alle ore 24.00 per rievocare le osservazioni del cielo stellato in epoca medievale e passeggiare romanticamente sotto le stelle e al chiaro della luna piena.
Sabato 6 agosto 2011, in collaborazione con Emergency, ONG italiana che gestisce strutture ospedaliere in ambienti
di guerra, la serata astronomica sarà preceduta dal reading sulla spianata di Castel del Monte dell’opera “Sotto lo stesso cielo”, scritta da Marianna Fulvi, Roberto Piumini e Stefano Sandrelli.

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