LE LIBRERIE POSSONO RIVOLGERSI A LIBROSTORE
LE LIBRERIE POSSONO RIVOLGERSI A LIBROSTORE
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Planetario e Osservatorio di Ca’ del Monte

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Proseguono le spettacolari osservazioni del Sole (domenica pomeriggio) e della volta celeste notturna (sabato sera).
29.10, ore 21:00: “Serata Giove“.

Per info: Tel. 327 7672984
E-mail: osservatorio@osservatoriocadelmonte.it

Anche Venere ha uno strato di ozono

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La sonda dell’ESA Venus Express ha scoperto uno strato di ozono nell’alta atmosfera di Venere, analogo a quelli posseduti dalla Terra e da Marte. La rilevazione dell’ozono è stata ottenuta con il sensore SPICAV, calibrato per l’analisi chimica dei gas atmosferici nell’ultravioletto.

A differenza di quanto avviene nell’atmosfera terrestre, dove l’ozono, specie a tre atomi di ossigeno, si forma per interazione della luce solare con le molecole di ossigeno, su Venere l’interazione avviene con l’anidride carbonica dell’atmosfera del pianeta, con liberazione di atomi di ossigeno che, trascinati dai venti, si ricombinano nell’emisfero in ombra formando ossigeno molecolare ed ozono.

Le analogie con la Terra si fermano però alla mera presenza della molecola: l’ozono su Venere si colloca ad una quota atmosferica di 100 Km, quattro volte superiore a quella terrestre, e la sua densità è mille volte inferiore, e simile a quella di Marte.

Gruppo Astrofili Lariani

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Le esperienze didattiche previste per la stagione 2011-2012 non si limitano all’osservazione o allo spettacolo “virtuale“ del planetario; prevedono altresì lezioni a diversi livelli: uno “base“ su storia dell’astronomia, geografia astronomica, mitologia celeste, astronautica e Sistema Solare; uno “più avanzato“ su evoluzione stellare, buchi neri, supernovae; e ancora incontri su altri argomenti di astronomia o scienza generale da concordare. Costi e modalità di organizzazione di queste iniziative si possono trovare nella sezione “i nostri corsi“ alla nostra pagina web.

Questo il programma di ottobre. Inizio ore 21,15, c/o il Centro Civico Rosario Livatino di Tavernerio.

21.10: “Razzi, missili e propulsione, da Von Braun al futuro prossimo“ a cura di Michele Saviani

Per informazioni: tel 328 0976491
astrofili_lariani@virgilio.it – luigi.viazzo@email.it
www.astrofililariani.org

Gruppo Astrofili Rozzano

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Inizio ore 21:00:
20.10: “Animali nello Spazio“ di Luigi Folcini.
Per informazioni: 3803124156 e 3332178016
E-mail: info@astrofilirozzano.it

Al Planetario di Ravenna

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Inizio ore 21:30. Le osservazioni si tengono presso i Giardini Pubblici con ingresso libero.

18.10: “Costellazione Manga: le stelle nell’animazione e nei fumetti giapponesi“ a cura Andrea Milanesi, Daria Dall’Olio, Alessandro Montosi.

La prenotazione è sempre consigliata.
Per info: tel. 0544-62534, email info@arar.it
Web: www.racine.ra.it/planet/index.html – www.arar.it

Unione Astrofili Bresciani Lumezzane (Brescia)

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20.10, ore 20:30: CORSO DI ASTRONOMIA. Presso l’auditorium del Museo di scienze naturali di Brescia, in via Ozanam 4, l’annuale corso sulla scienza del cielo. Le lezioni teoriche proseguiranno fino a dicembre sempre al giovedì sera, mentre la parte pratica del corso si svolgerà al Planetario di Lumezzane e all’Osservatorio Serafino Zani. Il programma dettagliato può essere consultato nel sito.

Per informazioni: Tel. 3485648190.
e-mail: osservatorio@serafinozani.it
segnala@astrofilibresciani.it

Al Planetario di Ravenna

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Inizio ore 21:30. Le osservazioni si tengono presso i Giardini Pubblici con ingresso libero.

14.10: I venerdì dell’ARAR: “Il sogno di Marconi“ di di Marcello Caselli. Ingresso gratuito.

La prenotazione è sempre consigliata.
Per info: tel. 0544-62534, email info@arar.it
Web: www.racine.ra.it/planet/index.html – www.arar.it

La base della “vita” presente fin dai primordi dell’Universo

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Immagine ottica di TN J0924-2201, la più lontana radiogalassia conosciuta (z = 5.19), ottenuta con il Telescopio Spaziale Hubble. Credit: NASA/STScI/NAOJ.

I radioastronomi hanno scoperto l’impronta chimica dell’atomo di Carbonio, l’elemento di base per la costruzione delle molecole organiche e biologiche, anche nelle stelle della più remota radiogalassia conosciuta: TN J0924-2201, un oggetto con red-shift z = 5,19, che risalirebbe al primo miliardo di anni dopo il Big Bang.

I ricercatori dell’Università di Tokyo hanno identificato le righe di assorbimento del carbonio, nello spettro emesso dalla debole galassia, usando lo spettrografo FOCAS del Telescopio SUBARU, determinandone la presenza di quantità significative.

Si tratta di una scoperta importante, perché retrodata in maniera decisa l’epoca della sintesi di elementi pesanti scaturiti dalla nucleosintesi stellare, aprendo nuove ipotesi sulla tempistica necessaria per l’instaurarsi dei processi chimici basilari per la sintesi delle prime molecole biorganiche.

La scelta della più lontana radiogalassia conosciuta non è stata casuale: una precedente survey condotta dallo stesso gruppo di ricerca aveva infatti rilevato che l’indice di “metallicità” presente nelle galassie (gli astronomi intendono come “metallo” qualsiasi elemento più pesante di idrogeno ed elio) ha conosciuto il più rapido arricchimento proprio nelle galassie più remore nello spazio-tempo.

Se l’Universo uscito dal Big Bang conteneva, secondo il modello standard, soltanto idrogeno, elio e tracce di litio, la presenza di carbonio ed altri elementi più pesanti fin dal primo miliardo di anni suggerisce che i processi di nucleosintesi stellare si sono verificati molto più rapidamente di quanto previsto, e apre la possibilità che molecole organiche si siano poi potute evolvere in tempi sufficientemente lunghi per poter raggiungere un alto grado di complessità.

L’articolo del team che ha effettuato la soperta può essere letto su ArXiv: Chemical properties in the most distant radio galaxy – Matsuoka, et al all’indirizzo http://arxiv.org/abs/1107.5116

Peccioli… e intorno l’Universo 2011 – Un mese di iniziative dedicate alle stelle

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15.10, ore 21.15 (ingresso libero e gratuito)
CONFERENZE (Ore 21.15 – Centro Polivalente)
14.10: “Paesaggi celesti, paesaggi sacri: il cielo nei monumenti e nei luoghi.” Dal Neolitico alle pievi medievali dell’oltrepò pavese a cura di Fabrizio Barbaglia e Elisa Gastaldi.

Associazione Astrofili Alta Valdera
cell. 340 5915239
www.astrofilialtavaldera.com
vilalber@tin.it

Al Planetario di Padova

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Spettacoli al Planetario: il giovedì alle ore 21:00, il venerdì e il sabato alle ore 17:30 e 21:00, la domenica alle 16:00 e 17:30.
14.10, ore 21:00: “Ammassi di galassie” a cura di Daniela Bettoni.

Per informazionie prenotazioni: tel. 049 773677
Email: info@planetariopadova.it
Web: www.planetariopadova.it

Titano in Technicolor

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Il mosaico, in falsi colori per evidenziare le strutture superficiali di Titano, ottenuto grazie all'elaborazione delle numerose immagini trasmesse dalla sonda Cassini. Credits JPL/NASA/Univ. of Arizona/CNRS/LPGNantes

Un team internazionale di astronomi dell’Università di Nantes ha realizzato una serie di mosaici compositando le migliori immagini a falsi colori della superficie di Titano, riprese dalla sonda Cassini nel corso della sua lunga missione nel sistema di Saturno.

Le minime differenze rilevabili nella composizione delle varie tipologie di terreno sono state evidenziate come lievi sfumature di colore diverso, come nel caso dei campi di dune equatoriali colorati in marrone, o i più chiari terrazzamenti sopraelevati.

Le riprese, effettuate nel corso di una settantina di fly-by negli ultimi sei anni, grazie allo spettrometro VIMS, sono state elaborate con un procedimento in grado di amplificare le informazioni ottenute penetrando con i sensori infrarossi la spessa atmosfera di metano e azoto, ed il risultato è spettacolare: sul globo di Titano si stagliano una serie di formazioni dall’aspetto molto più “terrestre” delle prime, confusissime, immagini trasmesse sei anni fa dalla sonda.

La mappatura, ancora incompleta, è stata ottenuta sovrapponendo uno sfondo di immagini a bassa risoluzione con immagini ad alta risoluzione (fino a 500 metri per pixel), ma mostra ancora aree scoperte… i prossimi 48 fly-by previsti da qui al 2017 colmeranno anche queste lacune, permettendo di ottenere le prime immagini full-globe di un mondo tanto lontano e alieno.

Planetario e Osservatorio di Ca’ del Monte

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Proseguono le spettacolari osservazioni del Sole (domenica pomeriggio) e della volta celeste notturna (sabato sera).
15.10, ore 21:30: “Il cielo di Dante“.

Per info: Tel. 327 7672984
E-mail: osservatorio@osservatoriocadelmonte.it

Al Planetario di Ravenna

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Inizio ore 21:30. Le osservazioni si tengono presso i Giardini Pubblici con ingresso libero.

11.10: “Il cielo dei Samurai“ di Agostino Galegati.

La prenotazione è sempre consigliata.
Per info: tel. 0544-62534, email info@arar.it
Web: www.racine.ra.it/planet/index.html – www.arar.it

Peccioli… e intorno l’Universo 2011 – Un mese di iniziative dedicate alle stelle

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dal 13 al 16 ottobre – Centro Polivalente giovedì e venerdì 10.00-13.00 rivolto esclusivamente alle scuole su prenotazione.
sabato e domenica 10.00-13.00 / 15.30-19.00 ingresso libero e gratuito
Durante lo svolgimento della mostra sono previste le seguenti mini-conferenze:
15.10, ore 16.30: “La radiazione fossile dell’Universo” di Carlo Buscemi.
15.10, ore 17,30: “L’evoluzione del telescopio” di Paolo Piludu.
16.10, ore 16,30: “8 novembre 2011: l’asteroide 2005 YU55 colpirà la Terra?” di Paolo Bacci.
16.10, ore 17,30: “Il Sole Nero sull’Isola di Pasqua” di Alberto Villa.
Fondazione Peccioliper
tel. 0587 672158 – fax 0587 670831
info@fondarte.peccioli.net

Associazione Astris – Roma

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Per l’anno in corso sono pianificate le seguenti attività presso la sala parrocchiale della chiesa di San Saturnino, via Avigliana 3, ore 18,00:
13.10: “Evoluzione dell’Universo. 1° parte“ relatore Pippo.

Per informazioni: astris.roma@gmail.com

www.astrisroma.org

Al Planetario di Ravenna

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Inizio ore 21:30. Le osservazioni si tengono presso i Giardini Pubblici con ingresso libero.

08.10, ore 16:30: “Le stelle e il Piccolo Principe racconti di astronomia, vita e amicizia“ (conferenza adatta a bambini da 7 anni).

La prenotazione è sempre consigliata.
Per info: tel. 0544-62534, email info@arar.it
Web: www.racine.ra.it/planet/index.htmlwww.arar.it

Disintegrata la cometa Elenin

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Dopo aver conosciuto un’ingiustificata popolarità sulla rete web come “cometa dell’apocalisse”, indicata – chissà perché – da alcuni siti come oggetto “enorme” in rotta di collisione con il nostro pianeta ed in grado, in accordo con le “profezie” sulla fine del mondo per il 2012 (Maya e quantaltro) di impattare la Terra provocando disastri, la Cometa Elenin sembra essersi disgregata completamente durante il suo recente passaggio al perielio.

L’immagine diffusa da Leonid Elenin, scopritore della cometa. Credit: L. Elenin / ISON-NM Observatory

Il suo scopritore Leonid Elenin ha diffuso un’immagine (sulla destra), ottenuta con lo strumento da 18” dell’International Scientific Optical Network del New Mexico, che mostra una debolissima nube di piccoli frammenti, probabilmente i residui dell’ablazione indotta dal Sole. La nube “splende” di 18ma magnitudine, molto inferiore al valore di 12 previsto se la cometa fosse sopravvissuta al passaggio al perielio. Anche se fosse accaduto, la Elenin non avrebbe mai potuto avvicinarsi alla Terra a più di 35 milioni di Km, cioè oltre 100 volte la distanza media Terra-Luna, una distanza di totale sicurezza per un corpo di massa, oltretutto, assolutamente trascurabile…resta quindi incomprensibile come speculatori sulla buonafede di molti internauti abbiano potuto scegliere questo oggetto per le loro farneticazioni, interessante sì per gli osservatori di comete – peraltro non proprio facilissimo – ma del tutto innocuo.

Società Astronomica Italiana Sezione Puglia

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Per l‘8 ottobre la SAIt Puglia organizza una serata astronomica dedicata alla osservazione della pioggia meteorica delle DRACONIDI, che quest’anno alcuni astronomi prevedono possa essere una possibile tempesta, e della Luna, prossima al plenilunio, in contemporanea mondiale aderendo al “The Moonwatch Party 2011”.
Prenotazione: non obbligatoria, sede da stabilirsi.
Per informazioni contattare: 0805245710
E-mail: all’indirizzo: info@saitpuglia.it

Al Planetario di Ravenna

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Inizio ore 21:30. Le osservazioni si tengono presso i Giardini Pubblici con ingresso libero.
07.10, ore 21: “Le stelle in laboratorio“osservazione al telescopio e divertenti esperimenti di fisica.
La prenotazione è sempre consigliata.
Per info: tel. 0544-62534, email info@arar.it
Web: www.racine.ra.it/planet/index.htmlwww.arar.it

Al Planetario di Padova

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Spettacoli al Planetario: il giovedì alle ore 21:00, il venerdì e il sabato alle ore 17:30 e 21:00, la domenica alle 16:00 e 17:30.
08.10, ore 18:30: Speciale LUNA.

SPECIALE Stelle cadenti. Tempesta delle Draconidi: Spettacoli l’8.10 alle ore 21:00 e il 9.10 alle 16:00 e alle 17:30.
Per informazionie prenotazioni: tel. 049 773677
Email: info@planetariopadova.it
Web: www.planetariopadova.it

Al Planetario di Padova

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Spettacoli al Planetario: il giovedì alle ore 21:00, il venerdì e il sabato alle ore 17:30 e 21:00, la domenica alle 16:00 e 17:30.
07.10, ore 21:00: “Marte tra scienza e fantascienza” a cura di Elena Lazzaretto.
Per informazionie prenotazioni: tel. 049 773677
Email: info@planetariopadova.it
Web: www.planetariopadova.it

Gruppo Astrofili Lariani

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Le esperienze didattiche previste per la stagione 2011-2012 non si limitano all’osservazione o allo spettacolo “virtuale“ del planetario; prevedono altresì lezioni a diversi livelli: uno “base“ su storia dell’astronomia, geografia astronomica, mitologia celeste, astronautica e Sistema Solare; uno “più avanzato“ su evoluzione stellare, buchi neri, supernovae; e ancora incontri su altri argomenti di astronomia o scienza generale da concordare. Costi e modalità di organizzazione di queste iniziative si possono trovare nella sezione “i nostri corsi“ alla nostra pagina web.

Questo il programma di ottobre. Inizio ore 21,15, c/o il Centro Civico Rosario Livatino di Tavernerio.
07.10: “Navigando nel Sistema Solare Parte II“. Incontro a cura di Paolo Ostinelli.

Per informazioni: tel 328 0976491
astrofili_lariani@virgilio.it – luigi.viazzo@email.it
www.astrofililariani.org

ETIOPIA – 21 gennaio/2 febbraio 2012

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Osservazioni dal tetto dell’Africa

21 Gennaio / 2 Febbraio 2012

1° giorno, venerdì 20/01 – ROMA / ADDIS ABEBA
Ritrovo dei Signori partecipanti all’aeroporto di Roma Fiumicino in tempo per l’imbarco sul volo di linea Ethiopian Airlines in partenza per Addis Abeba in serata.

2° giorno, sabato 21/01 – ROMA / ADDIS ABEBA / AWASH (225 Km circa)
Subito dopo la mezzanotte partenza con volo Ethiopian per Addis Abeba. All’arrivo dopo circa 6 ore di volo, incontro con la guida, colazione e partenza in jeep 4×4 per Awash. All’arrivo, sistemazione nelle camere riservate all’Awash Falls Lodge (o similare) e tempo a disposizione per un po’ di riposo dopo il lungo viaggio. Nel pomeriggio inoltrato visita al Parco Nazionale di Awash. Esplorare questo parco un effetto straniante: entrando in questa stretta striscia di verde assediata dal deserto si passa in un balzo dalla savana alla foresta più lussureggiante, dalle zebre di Grevy, le gazzelle e le antilopi alle 400 specie di uccelli e alla flora che, grazie alle acque dell’unico fiume che scorre in Dancalia, esplode in un rigoglio inatteso. Cena e pernottamento al lodge.
Durante la notte potrà essere previsto un luogo da dove osservare gli astri.

3° giorno, domenica 22/01 – AWASH / SEMERA (375 Km)
Dopo la prima colazione, partenza per Semera. All’ arrivo si esperiranno le procedure per ottenere i permessi speciali per le visite in Dancalia. Pensione completa. Pernottamento in un albergo locale o in Lodge o in tenda, fuori dalla città.
Durante la notte potrà essere previsto un luogo da dove osservare gli astri.

4° giorno, lunedì 23/01 – SEMERA / AFDERA (220 Km)
Prima colazione e partenza per raggiungere Afdera. Si entra già profondamente in un pesaggio alieno perché il lago di Afdera è situato a oltre 100 metri sotto il livello del mare ed è uno specchio d’acqua salmastra circondato da basalti neri. Tutt’intorno alcune sorgenti termali provenienti dal sistema dell’Ertalè lo alimentano. Lungo il percorso si incontrano anche alcuni villaggi Afar. Pernottamento in albergo locale o in tenda. Pensione completa.
Durante la notte potrà essere previsto un luogo da dove osservare gli astri.

5° giorno, martedì 24/01 – AFDERA / KUSREWAD / ERTALE (90 Km)
Dopo la prima colazione si parte verso Ertale lungo piste sabbiose. All’arrivo a Kusrewad ci si ferma per prendere e caricare i dromedari che porteranno il materiale da campo da questo punto al vulcano e ritorno. Si prosegue per il magico Ertale, catena di vulcani in questa regione interamente desertica, formata da crosta basaltica, frutto dell’allargamento della crosta terrestre. La catena conta molti vulcani tra cui il più famoso porta il nome della catena stessa, ed è alto 613 metri, con un lago di lava permanente. Pensione completa e pernottamento in tenda.
Durante la notte potrà essere previsto un luogo da dove osservare gli astri.

6° giorno, mercoledì 25/01 – ERTALE / HAMEDELA (100 Km)
Il mattino prestissimo trekking di ritorno per circa 3 ore. All’arrivo, colazione e partenza verso Hamedela con sosta lungo il tragitto per il pranzo. All’arrivo previsto ad Hamedela nel tardo pomeriggio, sistemazione in campo tendato, cena e pernottamento.
Durante la notte potrà essere previsto un luogo da dove osservare gli astri.

7° giorno, giovedì 26/01 – HAMEDELA / DALOL / BERHALE (200Km)
All’alba tempo per vedere la partenza dei dromedari per la miniera di sale. Dopo la prima colazione si parte verso Dalol che si trova a 20 chilometri, per vedere la produzione del sale che viene chiamato “Amole”. “Amole” una volta veniva usato come il mezzo di scambio. Dalol è una depressione unica al mondo e l’intera zona è interamente ricoperta di fosforo, sale, zolfo e varie altri composti chimici multicolori. Dalol si trova a 130 metri sotto il livello del mare. Pranzo e proseguimento verso Berhale. All’arrivo, sistemazione in campo tendato, cena e pernottamento.
Durante la notte potrà essere previsto un luogo da dove osservare gli astri.

8° giorno, venerdì 27/01 – BERHALE / AXUM (250 Km)
Dopo colazione, partenza in auto verso Axum con pranzo lungo la strada in ristorante tipico o al sacco. All’arrivo ad Axum nel tardo pomeriggio, trasferimento e sistemazione allo Yeha Hotel (o similare), cena e pernottamento.
Durante la notte potrà essere previsto un luogo da dove osservare gli astri.

9° giorno, sabato 28/01 – AXUM / ADIGRAT (150 Km)
Prima colazione e mattinata dedicata alla visita di Axum, con il Palazzo della Regina di Saba, gli obelischi e il Tempietto dove (dicono) è custodita L’Arca dell’Alleanza. Pranzo e partenza verso Adigrat visitando lungo la strada Yeha, il tempio della luna. All’arrivo ad Adigrat, sistemazione nelle camere riservate in Geza Gebresislase Hotel (o similare), cena e pernottamento.
Durante la notte potrà essere previsto un luogo da dove osservare gli astri.

10° giorno, domenica 29/01 – ADIGRAT / MEKELE (100 Km)
Dopo la prima colazione partenza per Mekele con soste lungo il percorso per la visita dei monasteri di Petros e Paulos, Michael Millehayzenghi e Madhanie Alem Adi Kosho e Abrha we Atsebeha e per il pranzo al sacco. All’arrivo a Mekele, sistemazione nelle camere riservate all’Axum Hotel (o similare), cena e pernottamento.
Durante la notte potrà essere previsto un luogo da dove osservare gli astri.

11° giorno, lunedì 30/01 – MEKELE / LALIBELA (430 Km)
Sveglia di buon mattino, colazione e partenza in direzione Lalibela, traversando una delle zone più scenografiche dell’Etiopia, attraverso villaggi e viste mozzafiato. Tappa lunga, faticosa ma indimenticabile. Pranzo lungo strada ed arrivo a sera a Lalibela. Cena e pernottamento al Lal hotel (o similare).
Durante la notte potrà essere previsto un luogo da dove osservare gli astri.

12° giorno, martedì 31/01 – LALIBELA
Pensione completa ed intera giornata di visita di Lalibela che offre il più straordinario complesso di chiese rupestri. Chiese scavate nella roccia e anche sotto il livello del terreno e decorate con fregi, bifore, tramezzi e rosoni. Cunicoli e corridoi uniscono molte di loro. Se ne visiteranno 11 in questa giornata: Beta Meskal, Beta Maryam, Beta Mikael, Beta Golgota, Beta Tangal, Beta Emanuel, Beta Gabriel, Beta Lehem, Beta Mercurios, Beta Abba Libanos e infine la più famosa Beta Giorgis. Pernottamento al Lal Hotel (o similare).
Durante la notte potrà essere previsto un luogo da dove osservare gli astri.

13° giorno, mercoledì 01/02 – LALIBELA / ADDIS ABEBA / ROMA
Prima colazione in hotel e successivo trasferimento in aeroporto per l’imbarco sul volo domestico in partenza per Addis Abeba. All’arrivo, sbarco e tempo a disposizione per ultime visite in città e per un po’ di shopping. Tempo permettendo, cena in ristorante tipico con musiche e balli tradizionali, prima del trasferimento in aeroporto in tempo utile per l’imbarco sul volo di linea Ethiopian Airlines diretto a Roma ed in partenza nella notte.

14° giorno, giovedì 02/02 – ROMA
All’arrivo in nottata, sbarco e fine dei servizi.

NOTE: nessun spazio è stato bloccato in opzione. Quote volo Ethiopian Airlines indicative e da riconfermare al momento della prenotazione.

PIANO VOLI

21/01 ROMA (h. 00.05) – ADDIS ABEBA (h. 07.50) ET 703
01/02 LALIBELA (h. 11.55) – ADDIS ABEBA (h. 13.55) ET 123     02/02 ADDIS ABEBA (h. 00.20) – ROMA (h. 04.45) ET 702

QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE

minimo 20 partecipanti € 2.690,00
minimo 15 partecipanti € 2.750,00
Supplemento camera singola € 190,00
Tasse aeroportuali € 210,00 (soggette a riconferma fino all’atto dell’emissione del biglietto aereo)

Cambio applicato: 1 € = 1,46 usd. Eventuali adeguamenti saranno effettuati tra 30 e 21gg prima della partenza; l’itinerario potrebbe
subire variazioni a insindacabile giudizio della guida per ragioni di opportunità e sicurezza, fermi restando il rispetto delle visite e dei siti
previsti nel programma. I chilometraggi riportati nel programma sono indicativi e potrebbero subire variazioni significative a causa della
condizione delle strade e di cause di forza maggiore.

La quota comprende: * volo di linea Ethiopian Airlines da Roma per Addis Abeba e ritorno in classe economica + volo domestico come da prospetto * franchigia bagaglio 20 kg * sistemazione in camere o tende doppie (ad Addis Abeba è prevista la sistemazione in hotel 4****, nelle altre località in tende e in piccoli alberghi locali) * trattamento di pensione completa come da programma * tour in Toyota Land Cruises 4×4 con visite, trasferimenti ed escursioni come da programma * guida (accompagnatore locale parlante italiano + guide locali parlanti inglese nei luoghi storici + cuoco + equipaggiamento da campeggio) * ingressi * assicurazione medico/bagaglio e annullamento viaggio a favore di ciascun partecipante * omaggio.

La quota non comprende: * visto d’ingresso (USD 20,00 circa per persona da pagare in loco) * tasse aeroportuali (€ 210,00 circa ad oggi e soggette a riconferma ad emissione biglietti) * bevande ai pasti * bagaglio extra, acquisti ed extra personali in genere * mance ad autista e guida * tutto quanto non specificato alla voce “La quota comprende”.

L’Etiopia è un paese meraviglioso tutto da scoprire con tesori di storia, cultura, tradizioni e geomorfologia unici !!!! A fianco a questo è però opportuno precisare che la pulizia, le strutture alberghiere, i trasporti e la ristorazione sono assolutamente al di sotto degli standard europei. Questo implica grande pazienza e spirito di adattamento per tutti i visitatori. Per cui preghiamo vivamente di essere pronti e ben informati rispetto a questo per evitare problemi e lamentele. Chi parte per visitare questo splendido paese deve farlo sapendo che quello che potrà vedere e godere sarà molto anche se implicherà qualche significativo sacrificio in termini di comodità, senso della pulizia e cucina. Anche i rapporti con le guide locali devono essere improntati a spirito di collaborazione e comprensione reciproci stanti le differenze di mentalità e cultura, in ogni caso il programma concordato è la stella polare da seguire per tutti.

NOTIZIE UTILI


PASSAPORTO e VISTO

il passaporto deve essere valido per almeno 6 mesi. Il visto si ottiene in arrivo all’aeroporto di Addis Abeba dietro pagamento di USD 20,00.

FUSO ORARIO

+ 2 ore rispetto all’Italia durante l’ora solare.

VACCINAZIONI

nessuna vaccinazione è obbligatoria. E’ molto consigliabile una profilassi antimalarica, antitetanica e contro la febbre gialla per i viaggi nel sud e nella Valle dell’Omo. Si raccomandano assolutamente le normali precauzioni su cibo ed acqua. E’ utile portare con sé una scorta di medicinali contro dissenteria, infezioni intestinali e di pronto soccorso.

VALUTA

è consigliabile portare esclusivamente dollari USA, le carte di credito sono accettate solo in alcuni alberghi. La valuta locale è il BIRR, con un cambio 1 € = 21 Birr circa.

STAGIONI e CLIMA

in Etiopia vi sono due stagioni distinte: da ottobre ad aprile vige la stagione secca ed è il periodo migliore per visitare il paese; il clima nell’altopiano è fresco a causa dell’altitudine e la stagione delle piogge va da maggio a settembre. Un pò diverso nel sud del paese dove la stagione umida si concentra da marzo a giugno, con un’appendice a novembre anche se, negli ultimi anni, le piogge sono state variabili ed imprevedibili.

SHOPPING

in Etiopia vi sono buone possibilità di acquisti di artigianato tipico. La maggior parte riguarda oggetti di tema religioso, quali icone in legno, croci in argento ed in legno, bibbie in ahmarico… I luoghi migliori sono ad Addis Abeba e ad Axum. Ovunque nel paese sarà possibile comprare oggetti quali le tipiche ceste colorate e monili di ogni tipo.

DIFFICOLTÀ NEL VIAGGIO

il viaggio in Etiopia nei punti della rotta storica o comunque nel nord del paese non comporta particolari disagi, le sistemazioni alberghiere fuori Addis Abeba sono modeste anche se le migliori esistenti, per cui occorre un certo spirito di adattamento. Le strade sono spesso dissestate.

Informazioni e prenotazioni al viaggio entro e non oltre il 10 novembre 2011:

CTM di Robintur spa – Via Bacchini 15, Modena – Tel 059/2133701 ctm.gruppi@robintur.it www.robintur.it


Informazioni astronomiche:

Sig. Massimiliano Di Giuseppe 338/5264372 www.esploriamoluniverso.com
Sig. Ferruccio Zanotti 338/4772550 www.esploriamoluniverso.com
The Lunar Society: Sig. Paolo Minafra 339/2929524

I lunghi tentacoli del mostro

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La galassia attiva Markarian 509 così come viene vista dal WFPC2 (Wide Field and Planetary Camera 2) del Telescopio Spaziale Hubble. Credits: NASA, ESA, J. Kriss (STScI) and J. de Plaa (SRON)

Da tempo si sa che il nucleo della Galassia Attiva Markarian 509 ospita un buco nero supermassiccio, un vero mostro colossale, la cui massa, costantemente in aumento, è oltre 300 milioni di volte la massa del Sole.

La continua anche se irregolare variabilità in luminosità del nucleo galattico, distante 500 milioni di anni luce dalla Terra, ha spinto gli astronomi a studiare in dettaglio per 100 giorni l’emissione della Galassia, grazie alle potenzialità straordinarie degli Osservatori Spaziali dell’ESA XMM-Newton e Integral, alla ricerca delle interpretazioni più corrette relative al flusso continuo di materiali in caduta libera verso il cuore del mostro. Le loro attese non sono andate deluse perché, proprio in occasione della campagna osservativa, l’emissione ha mostrato una fluttuazione del 60%, a fronte del 25% solitamente osservabile.

Rappresentazione artistica della regione centrale di una galassia attiva. Credits: NASA and M. Weiss (Chandra X-ray Center)

Il flusso di raggi X proviene dalle regioni circostanti il buco nero, dove i materiali ruotano a spirale, formando un disco di accrescimento prima di cadere verso l’orizzonte degli eventi, il limite fatale da cui nessuna ulteriore informazione potrà mai più uscire. Le forze immense che si sviluppano in prossimità del gigantesco buco nero distorcono a tal punto il tessuto spazio-temporale da provocare l’espulsione verso l’esterno di globuli di plasma, accelerati a velocità di milioni di km/hr, responsabili dell’emissione X rilevata.

Sembra che l’anello in caduta libera si trovi a circa 15 anni luce dal buco nero, una distanza sorprendentemente maggiore di quanto finora ipotizzato: come un vero mostro mitologico, capace di allungare i suoi tentacoli gravitazionali su qualunque oggetto si trovi a transitare nelle sue vicinanze.

Meno NEA pericolosi del previsto

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Le nuove osservazioni di NEOWISE rivelano che esistono almeno il 40% in meno di asteroidi, al di sopra dei cento metri di diametro vicini alla Terra, di quel che si pensava. Nell'immagine i quattro pianeti interni del nostro sistema solare sono segnati in verde e il sole è al centro. Ogni puntino rosso rappresenta un asteroide. Ovviamente le dimensioni degli oggetti non sono in scala... Credit: NASA/JPL-Caltech

Finalmente una notizia che sembra essere buona: secondo uno studio dell’Osservatorio Spaziale WISE, originariamente lanciato per studiare le sorgenti infrarosse del cielo, i NEA (Near Earth Asteroids) oggetti asteroidali potenzialmente pericolosi per il nostro pianeta, perché su orbite entro 45 milioni di km di distanza dalla Terra, sono significativamente di meno di quanto si pensasse.

Gli oggetti censiti dalla survey all-sky promossa dal progetto NEOWISE, con diametro compreso tra 100 metri ed 1 km, sono risultati 19500, un numero relativamente alto, ma molto minore delle precedenti più pessimistiche previsioni, che ne ipotizzavano addirittura 35000. In particolare, gli asteroidi di diametro intorno al km, quindi i più potenzialmente pericolosi, sarebbero da 962 a 1000, con 911 oggetti identificati con certezza.

Questi risultati sono in parziale disaccordo con stime ottenute da strumentazioni diverse, che contavano 830 oggetti NEA superiori a 1 km di diametro, ma congruenti con i valori di albedo rilevata, inferiori al previsto, che hanno portato a una revisione del rapporto massa/distribuzione. Ancora meno in accordo con la stima di 1250 NEA pericolosi ottenuta dal progetto LINEAR, forse però meno sensibile e affidabile del NEOWISE perché basato su rilevazioni condotte da strumenti “terrestri”.

Per maggiori informazioni:

Planetario e Osservatorio di Ca’ del Monte

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Proseguono le spettacolari osservazioni del Sole (domenica pomeriggio) e della volta celeste notturna (sabato sera).
08.10: “I Maya e il cielo: mostra e conferenza La cosmologia dei Maya“. Terzo e ultimo dei tre appuntamenti.

Per info: Tel. 327 7672984
E-mail: osservatorio@osservatoriocadelmonte.it

Mercurio sempre più strano e misterioso

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Una delle sorprese maggiori arrivate con i dati della sonda MESSENGER, è la scoperta di un'inattesa classe di irregolari depressioni (indicate dalle frecce). Le frecce bianche indicano alcune di queste depressioni che presentano un alone chiaro e un fondo brillante. I ricercatori le hanno denominate "hollow" per distinguerle da altre depressioni (shallow) anch'esse non derivate da impatto ma di altra natura (eventi vulcanici, terreno collassato). L'immagine, rilasciata il 30 settembre, mostra delle hollow all'interno di un bacino d'impatto di 170 km di diametro. Credit: Courtesy AAAS/Science

La sonda automatica Messenger della NASA è in orbita attorno a Mercurio soltanto da sei mesi e già ha provocato una rivoluzione nelle nostre conoscenze di quel pianeta, tanto affascinante quanto sconosciuto: pochi altri mondi del Sistema Solare sono così vicini alla Terra ma anche così irrimediabilmente diversi, lontani, alieni. Gli ultimi dati inviati dalla Messenger, tra cui le prime riprese ravvicinate degli enigmatici crateri a fosso (hollows), le prime analisi della composizione chimica della superficie e della ionosfera non fanno che approfondire la sensazione di estraneità.

Le regioni subpolari rivelano depositi di materiali di origine vulcanica, bacini da colmamento di colate laviche, estese fino a coprire il 6% dell’intera superficie del pianeta, segno evidente di un passato vulcanismo molto attivo. L’analisi dei profili dei crateri “fantasma”, sepolti dalle colate laviche, indica spessori dei basalti fino a 2 km, tipici di bocche effusive larghe ed elongate: la sonda ha identificato alcune di queste bocche, lunghe fino a 25 km, probabilmente all’origine di una enorme attività effusiva e del singolare profilo morfologico della regione.

Interessante come la composizione chimica delle colate sembri simile a quella della komatiite magmatica terrestre, un minerale che sulla Terra esiste ormai soltanto in tracce, memoria del suo passato geologico più remoto. I misteriosi crateri a fosso, denominati dai planetologi “hollows”, corrispondono a singolari strutture che circondano i picchi centrali di depressioni da impatto, molto diversi da quelli riscontrabili su oggetti in apparenza simili a Mercurio, come la nostra Luna. In realtà, gli hollows sono infossamenti da cui affiorano strani materiali di colorazione bluastra e di origine relativamente recente, ubiquamente diffusi sulla superficie del pianeta: forse i processi che portano alla loro formazione continuano ancora oggi, a conferma della perdurante dinamicità di un mondo ancora geologicamente attivo.

Credit: NASA/Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory/Carnegie Institution of Washington

Per quanto riguarda la composizione chimica della superficie, l’analisi degli isotopi radioattivi volatili di potassio e zolfo indica che Mercurio è più simile a Venere, Terra e Marte di quanto assomigli alla Luna, mentre la sua composizione interna ricorda quella delle condriti ricche in metalli, come il nucleo metallico del pianeta, relativamente molto esteso rispetto al mantello, lascia intuire. La debole magnetosfera di Mercurio non riesce a proteggere la superficie del pianeta dall’azione del vento solare, che impatta con violenza i poli magnetici e giunge alla superficie, contribuendo ad arricchire i componenti della tenue ionosfera. Un simile processo può rendere ragione della formazione degli hollows, che si originerebbero dal collasso dei materiali deprivati dall’evaporazione degli elementi volatili per azione del vento solare.

Riprendere la pioggia di Draconidi del prossimo 8 ottobre. II

Nell’articolo Tempesta di Draconidi in Ottobre? pubblicato su Coelum n.151 a pag 16, l’autore Daniele Gasparri oltre a raccontarci la loro storia e come sia possibile effettuare delle previsioni sulle circostanze e sulla consistenza della pioggia, ci dà anche alcuni suggerimenti per immortalare il fenomeno. Per voi di seguito la seconda parte di In caso di pioggia.. che fare?.

Per orari, mappa e circostanze seguite il nostro appuntamento con le Draconidi nel cielo del mese.

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RIPRESE A GRANDE CAMPO CON CAMERA CCD

Se possedete una camera CCD astronomica, molte volte più sensibile di ogni reflex digitale, vi consiglio di utilizzarla perché sicuramente vi consentirà di catturare molte più meteore. Naturalmente la camera CCD dovrà essere dotata di un obiettivo fotografico di corta focale, al massimo di 25-30 millimetri. La scelta dell’obiettivo dipende criticamente dal formato del vostro sensore; anche in questo caso il modo migliore per arrivare preparati consiste nel fare prove preliminari.

Una ripresa allsky effettuata con CCD.

Se non possedete un obiettivo adatto, potete ricavarne uno economico e di discreta qualità (se il sensore non è troppo grande) utilizzando un oculare di media focale, meglio se di diametro di 50,8 mm. Personalmente ho trovato molto vantaggioso l’uso di un semplice Ploss da 25 mm di focale, con un rapporto focale conseguente pari a f/0,85, che mi ha permesso di riprendere meteore, con la mia camera CCD ST-7XME, di magnitudine superiore alla +5.

La parte più complicata consiste nel costruire il supporto adatto per avvicinare l’oculare al sensore e regolare la messa a fuoco, ma con un po’ di nastro adesivo e cartoncino diventa tutto piuttosto semplice e sorprendentemente stabile. L’uso di una camera CCD può naturalmente essere complementare a quello della digicam, anche perché gli effetti sono molto diversi: le reflex digitali riprendono con un campo più vasto e a colori, mentre l’unico punto di forza delle camere CCD è la grande sensibilità, a scapito del lato estetico.
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RIPRESE CON VIDEOCAMERE SENSIBILI

Un’attività alternativa e per certi versi più spettacolare (e complicata) prevede la registrazione di alcuni video attraverso delle sensibili videocamere già utilizzate da molti astrofili specializzati nella rilevazione e studio delle meteore. Una delle videocamere più utilizzate si chiama Mintron, di moda fino a qualche anno fa come autoguida per le riprese a lunga posa o per l’imaging deepsky.

Benché il sensore sia molto più piccolo di quello delle reflex digitali, l’uso di obiettivi dalla cortissima focale (5-8 mm, reperibili facilmente anche su eBay) restituisce un campo di diverse decine di gradi e consente di riprendere filmati che mostrano il movimento di meteore più luminose della magnitudine 3-3,5. Una volta acquisiti dei filmati a cavallo dei picchi previsti, nella fase di elaborazione si potranno scegliere i frame che hanno registrato le meteore e comporre un video che mostrerà in modo spettacolare tutta l’evoluzione dell’evento.

Se la pioggia si dovesse mostrare davvero importante come sembra, non sarà neanche necessario fare la selezione dei frame, ma semplicemente accelerare il corso del filmato costruendo un bellissimo time-lapse. Inoltre, se si dovesse sentire l’esigenza di un’immagine che mostri le scie di tutte le meteore registrate, sarà sufficiente mediare i singoli frame dei filmati, proprio come fanno gli astrofotografi planetari.
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CONCLUSIONE

Auguro a tutti i lettori di poter assistere ad uno spettacolo indimenticabile, e anche a nome della redazione vi invito ad inviare pareri ed immagini sull’esito della vostra serata osservativa; comunque vada.

E se qualcosa andasse storto, e lo spettacolo non fosse all’altezza delle previsioni, vi preghiamo di ricordarvi di quel famoso detto dell’ambasciatore che non porta pena…

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La ripresa a grande campo con la macchina fotografica fissa puntata verso il radiante è la tecnica più intuitiva da usare nel caso di annunciate “grandi piogge”. Ne è una prova questa splendida immagine realizzata dall’amatore spagnolo Juan Carlos Casado la notte delle Perseidi 2003 componendo diversi frame raccolti in un arco di 3,5 ore. Il tempo di esposizione dovrà essere naturalmente calibrato in rapporto alla trasparenza e all’oscurità del cielo. Con la presenza di una Luna piena alle spalle come nel caso del prossimo 8 ottobre, converrà comunque non superare i 5 minuti per posa.

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Altre risorse:

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Gruppo Astrofili Polesani

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Spaziando…
Tutti gli appuntamenti si terranno nell’auditorium del Liceo Scientifico alle ore 21:00 a Rovigo in via De Gasperi 19, in zona Commenda.
04.10: “La struttura a spirale delle galassie“ di Giuseppe Bertin.
Per informazioni: Tel. 347-8512348.
E-mail: giorgio@astrofilipolesani.net
www.astrofilipolesani.net

Al Planetario di Ravenna

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Inizio ore 21:30. Le osservazioni si tengono presso i Giardini Pubblici con ingresso libero.
04.10: “Il Cielo e il tempo (parte II): alle radici del pensiero“ di Oriano Spazzoli.
La prenotazione è sempre consigliata.
Per info: tel. 0544-62534, email info@arar.it
Web: www.racine.ra.it/planet/index.htmlwww.arar.it

Pio & Bubble Boy – Coelum n.152 – 2011

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Vignetta Coelum 152

Vignetta Coelum 152

Questa Vignetta è pubblicata su Coelum n.152 – 2011. Leggi il Sommario. Guarda le altre vignette di Pio&Bubble Boy

SVIZZERA 2011: alla ricerca dei neutrini perduti!

I neutrini viaggiano più veloci della luce! La notizia è di quelle che fanno sobbalzare dalla sedia (leggi la notizia) e proviene da ambienti accademici di tutto rispetto, nientemeno che nell’ambito dell’esperimento OPERA che coinvolge il CERN di Ginevra ed i laboratori del Gran Sasso in Italia. Caspita! Certo occorrono ancora verifiche sperimentali ed ulteriori conferme, ma se tutte queste dessero esito positivo sarebbe una vera e propria rivoluzione scientifica che minerebbe l’assioma secondo cui la luce è un limite invalicabile. Questo almeno stando alla teoria della relatività ristretta di Einstein (leggi l’Editoriale di Coelum n. 152).

zichichi

A pochi giorni dalla scoperta decido di partecipare al Festival della Fisica di Lecco e alla conferenza del celeberrimo fisico Antonino Zichichi, il quale dopo una brillante digressione su Enrico Fermi, la sua vita e le sue scoperte, inevitabilmente si sofferma sui neutrini e sulla loro presunta velocità superluminale, ipotizzando un universo a più di 40 dimensioni per poterla spiegare.

Occorre vederci più chiaro, occorre organizzare un viaggio al CERN di Ginevra, forse lì avremo le risposte che cerchiamo. E così, ancora una volta ci si avvale dell’appoggio logistico-organizzativo dell’agenzia viaggi CTM Robintur e del supporto di Coelum, Coop Camelot e Lunar Society Italia.

A cura di

esploriamo l’universo

mostre e iniziative itineranti a carattere scientifico

I prossimi appuntamenti di ‘Coelum Viaggi’

canguri
Australia 1-16 Novembre 2012 – Prenotazioni entro e non oltre il 30 marzo 2012
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titolo
L’Islanda è una vetrina delle forze che hanno plasmato la terra: eruzioni, sorgenti geometriche , inondazioni. Terra dai contrasti forti e dai colori imprevedibili, con un cuore vulcanico ed una superficie ricca di cascate, ghiacciai eterni , deserti di lava e verdi pascoli.

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Informazioni sui viaggi:

CTM di Robintur spa – Via Bacchini 15,
Modena – Tel 059/2133701 ctm.gruppi@robintur.it www.robintur.it

Informazioni astronomiche:

Sig. Massimiliano Di Giuseppe 338/5264372 www.esploriamoluniverso.com
Sig. Ferruccio Zanotti 338/4772550 www.esploriamoluniverso.com
The Lunar Society: Sig. Paolo Minafra 339/2929524

La Elenin si è disintegrata

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Elenin - ottobre

Elenin - ottobre
Il percorso apparente della 45P Honda-Mrkos-Pajdusakova nel mese di ottobre si svolgerà tra il Leone e la Vergine. La cometa potrà essere osservata sull’orizzonte est almeno un’ora prima del sorgere del Sole. Il giorno 7, come mostrato nella figura, la 45P si troverà a 5° di distanza dalla cometa Elenin, che però sarà osservabile con molta difficoltà a causa della disgregazione in atto.
Tabella Elenin Ottobre
Leggi tutti i dettagli e i consigli per l’osservazione, con tutte le immagini e le mappe dettagliate, nell’articolo “La Elenin si è disintegrata” tratto dalla rubrica Comete di Rolando Ligustri presente a pagina 64 di Coelum n.152

Ganymed completa il suo storico volo

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GANYMED

GANYMEDSiamo nella parte finale del velocissimo volo di (1036) Ganymed, l’asteroide che grazie alla sua elevata eccentricità e inclinazione orbitale si sta fiondando verso il sistema solare interno spostandosi mediamente di 1,2° gradi al giorno. In ottobre Ganymed si muoverà da nord a sud partendo da Andromeda fino a raggiungere l’Ariete, dove incontrerà Giove e la sua omonima luna. Durante il suo percorso apparente di 35° di lunghezza si avvicinerà a parecchi oggetti del profondo cielo, come ad esempio (la sera del 24 ottobre) la NGC 772 di cui si parla a pag. 36. Nella figura, i cerchietti rossi indicano la posizione dell’asteroide nei momenti topici della storica opposizione.

Leggi tutti i dettagli e i consigli per l’osservazione, con tutte le immagini dettagliate, nell’articolo tratto dalla rubrica Asteroidi di Talib Kadori presente a pagina 59 di Coelum n.152

Draconidi 2011: incrociamo le dita!

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Draconidi 2011
Il cielo verso nordovest come apparirà alle 22:00 del prossimo 8 ottobre. Al centro della scena ci sarà proprio la costellazione del Draco, con la testa alta circa 40° sull’orizzonte. La posizione del radiante, situato tra le stelle beta (Rastaban) e ni Draconis, è indicata dall’asterisco giallo. Il nostro consiglio è ovviamente quello di prepararsi all’evento raggiungendo località lontane da qualsiasi forma di inquinamento luminoso.
Draconidi 2011
Il cielo verso nordovest come apparirà alle 22:00 del prossimo 8 ottobre. Al centro della scena ci sarà proprio la costellazione del Draco, con la testa alta circa 40° sull’orizzonte. La posizione del radiante, situato tra le stelle beta (Rastaban) e ni Draconis, è indicata dall’asterisco giallo. Il nostro consiglio è ovviamente quello di prepararsi all’evento raggiungendo località lontane da qualsiasi forma di inquinamento luminoso.

Come abbiamo ampiamente annunciato nello scorso numero (Coelum 151), lo sciame delle Draconidi, che si manifesta di solito debolmente l’8 ottobre, data in cui la Terra interseca il piano orbitale della cometa progenitrice 21P/Giacobini-Zinner, potrebbe quest’anno dare luogo a una spettacolare tempesta di meteore.

Secondo le previsioni, la sera dell’8 ottobre del 2011 la Terra passerà nei pressi di un gruppetto di filamenti di polveri rilasciati dalla cometa Giacobini-Zinner in occasione dei passaggi al perielio avvenuti tra il 1887 e il 1926. La maggior parte degli esperti ritiene che la Terra s’immergerà in un flusso molto consistente di particelle; qualcuno (come il russo Michael Maslov e il nostro Aldo Vitagliano) teme invece che il nostro pianeta attraverserà solo le parti periferiche e meno dense delle nuvole di polveri.

La pioggia di meteore dovrebbe manifestarsi con due picchi piuttosto ravvicinati nel tempo. Il primo è previsto per le 19:09 locali, difficile da seguire a causa del cielo ancora chiaro, mentre il secondo, previsto per le 21:57, sarà comodamente osservabile (anche se disturbato dalla presenza di una Luna che tramonterà solo verso le 4:20).

Le stime sul numero di meteore non possono essere precise, ma si parla di uno ZHR (tasso orario zenitale) variabile tra le 600 e le 1000 meteore l’ora. Visto che questa stima è fatta per lo zenit e per un cielo piuttosto scuro, è verosimile pensare che, se le previsioni verranno rispettate, potrebbero essere realmente visibili circa 300-400 meteore l’ora.

Forse non si tratterà di una tempesta come quelle davvero epocali del 1933 e del 1946, ma ci saranno comunque ottime probabilità di assistere ad un qualcosa che si preannuncia davvero emozionante e insolito per la stragrande maggioranza degli amatori (le tempeste di meteore sono infatti molto più rare delle eclissi di Sole, tanto per citare uno dei fenomeni più ricercati).

Indice dei contenuti

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Altre risorse:

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Marte in transito nell’ammasso del Presepe

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M44

M44Poco dopo le 2:00 del 1 ottobre si potrà seguire il sorgere di Marte proprio mentre sarà in transito nell’ammasso del Presepe. La figura mostra la posizione del pianeta alle ore 3:00 dello stesso giorno e quella alle ore 3:00 del giorno dopo.

Una falce di Luna e Antares nei pressi dello Scorpione

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Antares e una falce di Luna

Antares e una falce di Luna

La sera del 1° ottobre, verso le 20:00, si aprirà una strettissima finestra temporale (un po’ prima di quell’ora il cielo sarebbe ancora troppo chiaro, e dopo gli oggetti sarebbero troppo bassi) attraverso la quale sarà possibile osservare una sottile falce lunare stazionare nel cuore dello Scorpione nei pressi della rossa Antares. Inutile dire, visto che il nostro satellite sarà alto a quell’ora poco più di una decina di gradi, che l’osservazione sarà piacevole solo in presenza di un cielo assolutamente limpido. Consigliato l’uso di un binocolo.

Nel Cielo – Tre galassie nella luce di Giove

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Nel Cielo - Ottobre 2011

Giove in opposizione sarà sicuramente la superstar del mese per ciò che riguarda la classifica degli oggetti celesti più cercati dagli osservatori. Il gigante gassoso, quasi al massimo storico del suo diametro apparente, richiamerà su di se la maggior parte dei telescopi amatoriali, tanto che ci è venuto da pensare: perché non usare quel grande occhio luminoso in modo da attirare l’attenzione degli osservatori anche su oggetti deep-sky posti nelle vicinanze?
E così abbiamo fatto, scegliendo per la rubrica di questo mese tre galassie distanti appena una decina di gradi dal gigante gassoso: M74, NGC 772 e NGC 770.
Nel Cielo - Ottobre 2011
Leggi tutti i dettagli e i consigli per l’osservazione, con tutte le immagini e le mappe dettagliate, nell’articolo tratto dalla Rubrica Nel Cielo di Salvatore Albano presente a pagina 36 di Coelum n.152

Lanciato il “Palazzo Celeste”

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Segnando un importante traguardo per il programma spaziale della Cina, una versione modificata e potenziata del vettore Lunga Marcia 2 ha portato nello spazio il primo modulo senza equipaggio della stazione chiamata “Palazzo Celeste”. È giunto in orbita per fungere da obiettivo per i test di rendezvous automatico e attracco, con lo scopo di collaudare i relativi sistemi necessari, prima della costruzione di una stazione spaziale di classe Mir, cosa che avverrà più avanti nel decennio.

Il razzo Lunga Marcia 2F T1, dotato di quattro booster a propellente liquido, è decollato dal Centro di Lancio Satellitare Jiuquan, nel nord della Cina centrale, alle 1316 UTC (21:16 ora locale), salendo maestosamente nel limpido cielo notturno. Il lancio è stato seguito in diretta dalla televisione cinese.

Non ci sono stati problemi, né per il vettore, né per la Tiangong 1 e le telecamere sul razzo hanno mostrato il modulo spaziale che si separava, come previsto, dopo aver raggiunto la sua orbita preliminare. “Il lancio di Tiangong 1 è stato completato con successo”, ha detto il Gen. Chang Wanquan , comandante in capo del progetto spaziale cinese con equipaggio, al presidente cinese Hu Jintao e agli alti funzionari del governo riuniti presso il Comando Aerospaziale e Centro di Controllo di Pechino. Dopo un giro di applausi, Hu si è personalmente congratulato con i tecnici di controllo della missione. Il lancio del Tiangong 1 è stato l’ultimo passo di una lenta, ma costante evoluzione del programma spaziale finalizzato a costruire una stazione spaziale cinese in orbita bassa che peserà circa 60 tonnellate. “Il primo passo è stato la dimostrazione delle capacità di volo spaziale umano”, ha detto Joan Johnson-Freese, un analista di politica spaziale e un esperto del programma spaziale cinese presso il Collegio US Naval War. La fase due era fondamentalmente lo sviluppo delle capacità di rendezvous e attracco e il passo tre è la costruzione di una stazione spaziale di grandi dimensioni. Tiangong fa quindi parte della fase due, serve per dimostrare la capacità di docking e rendez-vous. “Se vogliamo paragonare in termini analoghi al programma spaziale degli Stati Uniti, (Mercury, Gemini e Apollo), loro sono circa al Gemini. Stanno facendo un sacco di test tecnologici”.

Alimentata ad energia solare, Tiangong 1 misura 10,5 metri di lunghezza, 3,3 metri di larghezza e pesa 8,5 tonnellate, con un volume pressurizzato di 15 metri cubi, in grado di alloggiare tre astronauti. Dispone di un modulo sperimentale pressurizzato in cui gli equipaggi in visita possono vivere e lavorare e un “modulo risorse” che contiene la gestione dell’energia elettrica, la propulsione e i sistemi di supporto vitale.

Per puro confronto, la Stazione Spaziale Internazionale è gestita da Stati Uniti, Russia, Europa, Canada e Giappone, ha le dimensioni di un campo da calcio, pesa oltre 450 tonnellate e ha un volume pressurizzato paragonabile ad un Boeing 747. È stata gestita con equipaggi in rotazione fino a sei elementi per più di 11 anni. Ma il progetto Tiangong, che dovrebbe funzionare per circa due anni, è un importante passo avanti per i cinesi e un chiaro segno delle ambizioni spaziali del grande paese.

I controllori di volo hanno in programma di portare il Tiangong 1 in un’orbita quasi circolare a 340 km di quota. Se tutto va bene, una capsula non abitata, Shenzhou 8, sarà lanciata a metà novembre in una missione di rendezvous automatico e attracco con l’avamposto. L’aggancio è previsto per due giorni dopo il lancio e la Shenzhou trascorrerà 12 giorni ormeggiata a Tiangong 1 prima di partire e tornare sulla Terra. Se questo volo andrà bene, i cinesi potranno portare avanti il programma con il lancio, l’anno prossimo, di una missione abitata, utilizzando la navicella spaziale Shenzhou 9. Se si verificassero problemi con la missione iniziale, potrebbe essere lanciato un secondo volo senza equipaggio prima di mettere delle persone a bordo del veicolo Shenzhou 10.

Tiangong e il test di volo Shenzhou sono di grande importanza per il popolo cinese ed è, ovviamente, un importante passo avanti per il programma aerospaziale di Pechino. Dopo una serie di voli di prova senza equipaggio, nel mese di ottobre 2003 la Cina è diventata la terza nazione, dopo gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica/Russia, a lanciare un veicolo spaziale con equipaggio. Yang Liwei è stato il primo “taikonauta” decollando a bordo della navicella Shenzhou 5. Nell’ottobre 2005 è stata lanciata con successo Shenzhou 6 con due membri d’equipaggio e poi Shenzhou 7, portando a tre gli uomini d’equipaggio, ha volato nel settembre 2008 eseguendo anche la prima attività extraveicolare. Ormai i cinesi sono impegnati a costruire questa grande stazione spaziale in modo totalmente indipendente entro il 2020 e stanno affrontando in modo molto serio il loro programma spaziale.

I cinesi in realtà non hanno annunciato obiettivi a lungo termine se non la costruzione di questa una stazione spaziale, ma eventuali missioni umane lunari restano una possibilità. Spesso si parla di collaborazione internazionale, ma pare che molte persone nella comunità aerospaziale cinese credano che per la Cina sia meglio non collaborare perché lavorare per conto proprio permette loro di procedere più sistematicamente, passo dopo passo.

Risorse on-line:

  • Il sito dell’Agenzia Nazionale Spaziale Cinese CNSA

ArXiv, vent’anni al servizio della scienza, ora in cerca di sostegno

Paola se li ritrova tutte le mattine nella casella email. Marco ha la app per riceverli via RSS sul telefonino. Eleonora e Luigi, invece, li leggono sul web. Ma per tutt’e quattro, quale che sia il mezzo usato, controllare i nuovi articoli caricati su arXiv è immancabilmente la prima attività lavorativa della giornata. Un appuntamento quotidiano che condividono con centinaia di migliaia di ricercatrici e ricercatori di tutto il mondo: sono infatti 400mila gli utenti che ogni settimana si avvalgono del suo servizio di preprint, scaricando – sempre a settimana – un milione di paper, e caricandone a loro volta 75mila ogni anno. Come dire, non c’è fisico, astrofisico o matematico al mondo che non interagisca pressoché quotidianamente con arXiv. Completamente gratuito e accessibile a chiunque, è uno di quegli strumenti umilissimi – anche l’interfaccia grafica è quanto mai spartana – e cresciuti un po’ in sordina che però, nel corso degli anni, ha finito per trasformare in modo radicale il modo di lavorare, comunicare e condividere i propri risultati nel mondo scientifico, o quanto meno nel campo delle scienze cosiddette dure.

E pensare che all’inizio – esattamente vent’anni fa, era l’agosto del 1991 – il suo creatore, Paul Ginsparg, come racconta egli stesso in un articolo uscito sull’ultimo numero di Nature, si attendeva che arXiv avrebbe ospitato non più di 100 articoli all’anno. «Mi ero trasferito da poco al Los Alamos National Laboratory, nel New Mexico», ricorda ora, «e per la prima volta avevo un computer sul tavolo, tutto per me. Decisi così di creare un bulletin board, ma avevo in mente un gruppo ristretto di amici e colleghi, qualche centinaia, tutte persone che si occupavano di fisica teorica delle alte energie». Da allora, gli articoli finiti nel suo database sono diventati 700mila, l’arco di discipline contagiate dal fenomeno si allarga e la curva di crescita pare inarrestabile.

Scienza 2.0, senza abbonamenti né peer-review

Il principio di funzionamento è molto semplice: sono gli autori stessi degli articoli a effettuare l’upload dei propri lavori. E di solito ciò avviene prima che vengano pubblicati sulle riviste scientifiche: da qui, il nome di preprint. «Li può caricare chiunque », dice Paola Grandi, ricercatrice all’INAF IASF Bologna, «anche se, generalmente, quando lo carichi dici già da quale rivista è stato accettato, e questa è un’indicazione di serietà del lavoro, perché significa che prima di essere messo in rete è stato vagliato dai referee. Quando ci sono competizioni scientifiche molto accese, però, le persone possono scegliere di caricare il loro articolo anche prima che sia passato attraverso la revisione d’una rivista: questo per poter dimostrare di essere stati i primi a scriverlo». Poi, una volta che l’articolo è caricato su arXiv, chiunque nel mondo – scienziato o meno – lo può leggere dal proprio PC, senza bisogno di alcun abbonamento o iscrizione. «E infatti i ricercatori, almeno per quello che ne so io, difficilmente poi vanno a sfogliare le riviste: non si guardano più, è tutto su arXiv».

Non solo: l’impatto di arXiv sulla letteratura scientifica è ormai tale che, come riporta Ginsparg nel suo intervento, la posizione in cui un paper appare nell’elenco giornaliero di una determinata disciplina influenza, addirittura a distanza di sei anni, il numero di citazioni che l’articolo stesso riceve. Un fenomeno che conoscono bene soprattutto i ricercatori più giovani, abilissimi a scegliere il momento migliore della giornata per effettuare l’upload. «Per noi italiani è alle dieci di sera, quando sul server di arXiv scattano le quattro di pomeriggio», rivela Eleonora Torresi, assegnista di ricerca all’INAF IASF Bologna. «Quella infatti è la deadline quotidiana: gli articoli sottomessi fino alle 21.59 (ora italiana) compaiono in rete già il giorno successivo, ma se sono la prima a caricarlo quando scattano le 22:00, il mio articolo apparirà sì due giorni dopo, dunque con un giorno di ritardo, però sarà il primo della lista». E visto che, solo per la sezione di astrofisica, la cosiddetta astro-ph, i nuovi articoli sono parecchie decine al giorno, essere in cima alla schermata è un modo quanto mai efficace per essere notati, ricordati e di conseguenza, come mostra Ginsparg, citati dai colleghi.

Gratuito, libero ed efficace, dunque. Ma il fatto di non contemplare un meccanismo di controllo, di peer-review, sulla validità dei lavori caricati – lavori che, come abbiamo visto, non necessariamente sono già stati accettati da riviste scientifiche – non mette a repentaglio la qualità del servizio? «Io penso di no, anzi: la storia c’insegna che nella scienza, a volte, i filtri possono risultare disastrosi. Per cui penso sia molto importante che esista anche un canale di contatto libero fra gli scienziati», afferma Luigi Foschini, dell’INAF Osservatorio astronomico di Brera, «e questo non può limitarsi alle email, ai blog o ai social network, perché alla fine, se si vuole fare scienza in modo dettagliato e accurato, l’articolo scientifico rimane il mezzo fondamentale. Senza contare che, potendo far circolare un nostro lavoro prima della pubblicazione, diamo ai colleghi la possibilità di segnalarci eventuali errori, o instaurare collaborazioni. E non dimentichiamo che persino i referee non sono infallibili, per cui può anche capitare che un articolo venga rifiutato senza che ce ne sia motivo».

Un successo insostenibile

In ogni caso, un minimo di controllo, anche su arXiv, esiste: se ne occupa un gruppo di moderatori, tutti volontari, che avvalendosi di filtri automatici e di una rapida lettura degli abstract riescono a intercettare i lavori più discutibili. Si tratta di una percentuale di paper irrisoria, molto al di sotto dell’1%, da quanto riporta Ginsparg, e quasi tutti confinati sempre attorno agli stessi argomenti: relatività generale, meccanica quantistica e teorie unificate per la fisica; prove dell’ipotesi di Riemann, della congettura di Goldbach e nuove dimostrazioni dell’ultimo teorema di Fermat per la matematica; e infine, per l’informatica, il problema P vs NP. Data la quantità enorme di articoli caricati ogni giorno, però, è comunque un’attività che richiede una notevole mole di lavoro.

Attività che, insieme alle tante altre comunque necessarie a tenere in piedi arXiv, i volontari su cui si regge il servizio ormai non sono più in grado di sostenere. Occorre un nuovo modello di funzionamento e finanziamento. Se ne discuterà in settembre, alla Cornell University, in un meeting con tutte le istituzioni internazionali che stanno sponsorizzando il progetto. Nel frattempo, arXiv si appella a tutti gli enti che quotidianamente ne fanno uso – università, dunque, istituti di ricerca e laboratori pubblici – per ottenere un aiuto a proseguire la sua missione.

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