Home News di Astronomia Bizzarrie dell’Universo: esopianeti come palle da rugby

Bizzarrie dell’Universo: esopianeti come palle da rugby

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Chi l’ha detto che i pianeti debbano essere tutti di forma sferica?

Bizzarro ci piace

L’attento sguardo del telescopio spaziale CHEOPS ci rivela infatti la strana forma di WASP-103b – un esopianeta collocato nella costellazione di Ercole – il quale è incredibilmente assomigliante a una… palla da rugby!

La particolare conformazione di questo esopianeta è spiegata dall’ESA, ente responsabile della missione CHEOPS:  WASP-103b orbita molto vicino alla propria stella (impiega infatti meno di un giorno a compiere un giro completo!) e le intense forze di marea esercitate hanno comportato questa caratteristica deformazione.

L’esopianeta è stato scovato osservandone il transito attorno la propria stella ospite: lo studio della curvatura della luce ha permesso poi di rivelare dettagli sulle sue dimensioni e di derivare uno specifico parametro – denominato Love number – che misura la distribuzione della massa all’interno del pianeta.

Di WASP-103b ora non solo conosciamo la forma bizzarra, ma sappiamo anche che la sua massa è di 1,5 volte più grande di quella di Giove, il suo raggio il doppio del nostro gigante gassoso e la temperatura 20 volte più alta rispetto a quella di quest’ultimo.

Cheops reveals a rugby ball-shaped exoplanet (credits ESA)

Il Love number per WASP-103b è vicino a quello di Giove, il che suggerisce che la struttura interna dei due pianeti sia simile, nonostante WASP-103b abbia il doppio del raggio.

«In linea di principio ci aspetteremmo che un pianeta con 1,5 volte la massa di Giove abbia all’incirca le stesse dimensioni, quindi WASP-103b deve essere molto gonfiato a causa del riscaldamento della sua stella oppure forse per altri meccanismi», afferma Susana Barros dell’Instituto de Astrofísica e Ciências do Espaço and University di Porto (Portogallo), a capo della ricerca.

«Se riusciamo a confermare i dettagli della sua struttura interna con osservazioni future forse potremmo capire meglio cosa lo rende così gonfiato. Conoscere le dimensioni del nucleo di questo esopianeta sarà anche importante per capire meglio come si è formato», conclude.

Ma le bizzarrie non finiscono qui!

C’è un’ulteriore curiosità che ha attirato l’attenzione del team di ricerca.

Le interazioni di marea tra una stella e un pianeta delle dimensioni di Giove che transita a una così breve distanza solitamente farebbero accorciare il periodo orbitale del pianeta, avvicinandolo gradualmente alla propria stella per poi essere inghiottito dalla stessa.

Tuttavia, le misurazioni di WASP-103b sembrano indicare che il suo periodo orbitale stia aumentando – piuttosto di diminuire – e che il pianeta si stia allontanando lentamente dalla stella. Questa rilevazione incredibile fa pensare che qualcosa di diverso dalle forze di marea stia influenzando il moto del pianeta.

Si aprono moltissimi scenari e ci si prepara a ulteriori calcoli e rilevazioni per confermare o meno questo trend. Una delle ipotesi in ballo è che ci sia una stella compagna di quella principale che possa deviare l’orbita di WASP-103b. Compito di CHEOPS sarà proprio di approfondire queste ipotesi. In suo aiuto giungerà presto anche il JamesWebb Space Telescope, come preannuncia proprio l’ESA in un recente tweet dell’11 gennaio:

Per approfondire:

Vuoi saperne di più sull’attività di CHEOPS, progetto dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e dello studio dei pianeti extrasolari? L’approfondimento sul sito dell’ESA dedicato a questa missione: Missione CHEOPS

L’emozione del lancio del telescopio spaziale e il primo esopianeta rilevato, raccontati sul sito di Coelum Astronomia.

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