Il 7 e 8 novembre 2025 si sono svolti a Teramo i Prisma Days: un appuntamento dedicato al Progetto Prisma (Prima Rete Italiana per la Sorveglianza sistematica di Meteore e Atmosfera) che, dopo gli stop legati alla crisi Covid, si ripete con cadenza annuale. Quest’anno la località scelta è stata la città di Teramo, e il ruolo di host locale è andato alla sede INAF dell’Osservatorio Astronomico d’Abruzzo.
A far da padroni di casa, oltre allo staff dell’Osservatorio coordinato dal direttore Mauro Dolci, il team di ricercatrici e ricercatori della rete PRISMA.
I lavori sono iniziati alle 14 del venerdì 7, per tutto il pomeriggio, e sono proseguiti il sabato mattina fino alle 13. I numerosi interventi hanno toccato svariate tematiche:
- Stato dell’arte del Progetto Prisma, oramai verso i 10 anni di attività, con analisi relative sia alla tecnica che alla gestione generale, non ultima la comunicazione e il potenziamento dell’outreach
- La ricaduta del progetto nella divulgazione e nella didattica dell’astronomia
- Sviluppi futuri del network: dal monitoraggio dell’inquinamento luminoso a osservazioni “multimessaggere” dove la parte ottica trova un valido complemento nelle onde radio e nel rilevamento di infrasuoni e onde di pressione
Gli argomenti sono stati sviluppati, a vario livello e a vario titolo, da astronomi ricercatori, da astrofili, e da giovani impegnati nelle loro carriere di studio con tesi e dottorati di ricerca: una rosa di testimonianze di vite messe a frutto nella scienza che ho trovato esaltante.
Nel tardo pomeriggio del venerdì 7 è stata offerta ai partecipanti la visita all’Osservatorio di Abruzzo, già Collurania: un luogo caro ai cultori della storia dell’astronomia e del formidabile periodo dell’osservazione di Marte a cavallo fra ‘800 e ‘900.
A completare le attività, il sabato pomeriggio ci siamo trasferiti presso l’auditorium dell’Istituto Alessandrini-Marino-Pascal-Comi-Forti per le attività del progetto Erasmus + Stand.
Stand è un acronimo che sta per Students As Planetary Defenders, un progetto europeo a cui concorrono enti scientifici di Italia, Grecia, Francia, Germania e Portogallo, che offre attività di formazione per i docenti e percorsi di formazioni per le scuole.
Abbiamo assistito e partecipato attivamente a una attività didattica sull’utilizzo della triangolazione applicata alle immagini Prisma per individuare il punto di caduta delle meteoriti, alla presentazione di una interfaccia software che consentirà di esplorare i dati Prisma, attualmente criptici per i non addetti, e infine ci è stato presentato un kit con tutti gli attrezzi per raccogliere, selezionare e classificare micrometeoriti metalliche. Non tutti sanno infatti che le polveri che si raccolgono presso le caditoie e gli scoli dell’acqua piovana sono ricche di micrometeoriti che si possono raccogliere e classificare: una attività del tutto alla portata delle nostre studentesse e dei nostri studenti.
Da segnalare l’organizzazione impeccabile: dalla sede dei lavori nella sala multimediale di un lussuoso hotel (che ha offerto il pernottamento a costi vantaggiosi), agli spostamenti in pullman, alla visita all’osservatorio storico, alla cena conviviale, ai coffee break.
Ci siamo infine soffermati a ricordare due grandi assenti dell’entourage Prisma: Umberto Repetti, fondatore e animatore di Meteoriti Italia, ricordato sentitamente e affettuosamente dal figlio.
E la cagnetta Pimpa, protagonista del ritrovamento della meteorite di Cavezzo, guest star di molti Prisma Days e onorata con l’intitolazione di un asteroide (peraltro individuato e studiato con gli strumenti della sede di Campo Imperatore dell’Osservatorio di Abruzzo).
Durante alcuni momenti di autentica commozione ci siamo stretti nel loro ricordo.
Un appuntamento stimolante, all’insegna della miglior citizen science, che non ha mancato di fornire occasioni di approfondimento scientifico e stimoli per attività legate alla divulgazione e alla didattica dell’astronomia.

Umberto Repetti e Pimpa, i grando assenti del meeting

Il rifrattore storico (400 mm di diametro e 6 metri di focale) dell’osservatorio astronomico di Collurania.

Uno strumento dei passaggi, parte della collezione storica dell’osservatorio

Daniele Gardiol, Coordinatore Nazionale della rete PRISMA, osserva soddisfatto il lavoro di astronomi, astrofili e docenti durante l’incontro dedicato al progetto StAnD.














