Siamo alle porte della bella stagione e con l’alzarsi delle temperature le abitudini degli astrofili inevitabilmente si modificano con un aumento sistematico delle trasferte, verso luoghi più o meno lontani e remoti, ma che dimostrino di avere quel quid in più  da agGiungere ad uno scatto speciale.

Purtroppo, non tutti sono favoriti dal vivere in territori al riparo dall’invasione dell’inquinamento luminoso ma le tanto agognate ferie sono l’occasione giusta per programmare una “scappata” lontano e unire utile e dilettevole godendosi un pò di relax sotto cieli favolosi.

Da questo numero inizia la carrellata dei luoghi più suggestivi da visitare e da raggiungere proprio se si è a caccia di quel contesto in grado di rendere uno scatto indimentibile e abbiamo scelto di partire in grande. Grazie all’aiuto di Emanuele Azteni gireremo la Sardegna alla scoperta dei luoghi più preservati per catturare la Via Lattea.

INTRO

“Non ho mai considerato la fotografia come parte della mia vena artistica, neanche dopo la nascita di mio figlio Thomas che l’ha fatta letteralmente esplodere.

Ho acquistato la prima mirrorless nel gennaio 2020 per documentare con dei video le mie creazioni;  dalle magie con mio figlio, al presepe in movimento; dalle riproduzioni nuragiche al pane e la pizza nel forno a legna. Tutte mie grandissime passioni.

E’ stata la lunga esposizione ed i successivi esperimenti di (lightpainting) a spingermi alla fotografia notturna. Ricordo ancora la prima volta che trascinai mia moglie Daniela e mio Figlio Thomas dopo il tramonto, fin sopra il Castello di Monreale (posizionato in cima ad un colle che domina i paesi circostanti a quello in cui risiedo).

Una forte emozione si mescolava con la paura del buio squarciato dal fascio delle torce.

Ricordo ancora quella foto che postai sui social e che qualcuno commentò: “ è ben visibile la Via Lattea”. Ora quasi mi vergogno nell’ammettere che allora non sapevo di cosa parlasse. Qualche istante dopo seguivo già dei tutorial su YouTube per fotografarla.

L’estate 2020 volgeva ormai al termine e su una montagna coperta dalle luci, acquisivo la mia prima sequenza in cavalletto per elaborare uno “stack”, con moglie e figlio che dormivano in auto. La post produzione è stata illuminante perché, mentre chiunque vedeva tante immagini tutte uguali, io ci vedevo la spettacolare magia della rotazione terrestre ed il moto stellare apparente in un video dall’aspetto scenico di vero impatto.

Trascorsi tutto l’inverno studiando la fotografia astronomica per prepararmi alla successiva stagione della Via Lattea con la mia piccola Canon M50 APS-C alla quale avevo già abbinato un economicissimo 7Artisan 7,5 mm e un Samyang 14mm usato.

Scoprire dopo 40 anni suonati, di avere un Universo al di sopra di me, ha letteralmente svoltato la mia vita. L’interesse verso l’Astronomia cresceva in misura esponenziale rispetto al tempo stesso che dedicavo al suo studio. Avevo ben chiaro il mio prossimo progetto di Timelapse in giro per la Sardegna, e quando, per un colpo di fortuna, acquistai un furgoncino usato Volkswagen modello T5 (un vero affare) per trasformarlo in mini-camper, cambiai per sempre vita e abitudini dell’intera famiglia.

 

LA VIA LATTEA in SARDEGNA

Una nota prima di iniziare, chiamerò sempre al nostra galassia con il suo nome “Via Lattea” precisando che il mio tour fotografico notturno di due anni, ha sempre avuto come “target” il centro galattico o comunque tutto il suo arco, facendo in modo di catturare anche un paesaggio per ottenere una composizione fotografica d’effetto.

Mi riesce difficile contare tutti i siti che ho visitato in Sardegna alla ricerca di una foto o di un bel timelapse, anche perché numerarli significherebbe poi quantificare sia l’aspetto economico che il tempo speso, semplicemente preferisco non sapere. Credo comunque al di là di questi aspetti psicologici, di aver acquisito abbastanza esperienza per presentare la mia Isola come “BEST PLACE” per la fotografia notturna di paesaggio dedicata alla Via Lattea, accompagnare nella scelta dei siti migliori, nella pianificazione delle uscite, e dare quei piccoli consigli che possano agevolare gli appassionati come me.

 

QUANDO cercare la Via Lattea

Il periodo di osservazione del centro galattico, che va da marzo a novembre, è in realtà molto corto se si considerano le ore di visibilità nella notte astronomica.

Già a FEBBRAIO durante le prime luci si comincia a scorgere Antares, la stella rossa della costellazione dello Scorpione, che precede in levata quella del Sagittario, ma è impossibile catturare qualsiasi scatto a lunga esposizione per via del chiarore dell’alba.

A MARZO, è visibile dalle 3:00 del mattino, distesa verso est,  e prosegue anticipando la sua levata,  fino ad APRILE verso le 2:00 con un discreto margine di acquisizione ma poco consono come orario per i lavoratori come me che mediamente svegliano alle 6:00 per recarsi a lavoro.

MAGGIO e GIUGNO sono senza dubbio i mesi migliori di tutta la stagione, in primis perché via via che le settimane avanzano, è possibile osservare il centro galattico in orari più affini alla routine quotidiana di un lavoratore, poi perché il tempo di acquisizione copre quasi interamente la nottata. Il 20 maggio il centro galattico è visibile per ben 5 ore, andando poi a diminuire! In questo periodo possiamo ancora scorgere l’arco galattico nella sua levata da est verso l’azimut.
Nei mesi di LUGLIO e AGOSTO già dal tramonto si scorge di nuovo Antares bella alta in cielo e la costellazione del sagittario completamente fuori dall’orizzonte. La Via Lattea è ora in verticale ed in una composizione fotografica dovremo accontentarci di centrare soloil cuore pulsante. SETTEMBRE è un altro periodo d’oro per osservarla tramontare, mentre si adagia sull’orizzonte verso Ovest, mentre ad OTTOBRE potremo salutare le ultime nebulose visibili.

 

 

La prima parte del viaggio dedicato alla Via Lattea in Sardegna è pubblicata per intero in Coelum 261 di aprile/maggio disponibile QUI