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..e sono cento!

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Un soddisfattissimo e quasi commosso Ugo Tagliaferri (sulla destra) riceve i complimenti di Mario Di Sora, presidente UAI e direttore dell'Osservatorio di Campo Catino (FR), struttura a cui Ugo collabora e da dove รจ stato osservato Atalante.
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Un soddisfattissimo e quasi commosso Ugo Tagliaferri (sulla destra) riceve i complimenti di Mario Di Sora, presidente UAI e direttore dell'Osservatorio di Campo Catino (FR), struttura a cui Ugo collabora e da dove è stato osservato Atalante.

Standing ovation per Ugo Tagliaferri, che nella serata del 13 settembre, con l’individuazione di (36) Atalante, ha potuto esclamare «Missione compiuta!». Ed è così entrato di diritto nell’esclusivo Club dei 100 asteroidi, completando un percorso che in poco più di due anni l’ha portato a osservare in visuale i primi cento asteroidi catalogati. Bravissimo davvero! Ma sentiamo dalle parole del protagonista come è andata la caccia all’ultimo agognato obiettivo:

«Per tentare l’osservazione di Atalante, che in quel periodo si trovava nella parte più australe del Sagittario, nei pressi della stella Rukbat, occorreva un cielo davvero perfetto… anche al momento della culminazione infatti l’oggetto, di mag. +13,1, non avrebbe superato i +7 gradi di altezza sull’orizzonte.

Dopo tanti giorni di pioggia, finalmente il 13 settembre il cielo era limpido sino all’orizzonte; un’occasione da non lasciarsi sfuggire assolutamente. Così, con il cielo ancora non scurissimo ho dapprima localizzato le stelle della Corona Australe, spostandomi poi da Rukbat verso la zona di cielo dove si trovava Atalante.

Club dei 100 Asteroidi

Una maratona osservativa, e/o fotografica a scelta, dei primi cento asteroidi scoperti.
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Dovevo trovare tre stelline che mi avrebbero indicato l’obiettivo ma inizialmente non sono riuscito a percepirle. Poi le ho scorte, ma dell’asteroide nessuna traccia. Continuando la ricerca mi è poi parso di percepirlo in visione distolta, ma ho aspettato un buio maggiore e il passaggio in meridiano per avere condizioni migliori e la certezza della sua individuazione. Dopo una pausa sono quindi tornato in azione, cambiando l’oculare per assicurarmi un maggiore ingrandimento. In questo modo non solo ho visto bene le stelline di riferimento ma anche Atalante si delineava nitido!

Sicuramente il passaggio in meridiano, il cielo più buio e l’ingrandimento maggiore hanno migliorato notevolmente le cose. Ho così disegnato il campo con la gioia di notare l’asteroide sempre là… concreto. Infine abbiamo scattato le foto celebrative».

Ancora complimenti ad Ugo, che ora riceverà da parte della Redazione il diploma attestante l’iscrizione al Club (firmato dal sottoscritto e da Talib Kadori) e si metterà finalmente tranquillo a seguire le vicende di quelli che sono stati i suoi compagni di viaggio.

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