Tempo di lettura: 3 minutiQuasi cinquanta anni fa venne catturata forse la più iconica foto di questo evento, il sorgere del nostro pianeta azzurro dall’orizzonte lunare. Lo scatto, raggiungibile qui, venne ripreso il 24 dicembre 1968 durante la missione Apollo 8 (la prima con equipaggio umano a circumnavigare la Luna) e testimoniava in modo inequivocabile la bellezza del nostro pianeta. Andando un po’ più indietro nel tempo, la prima foto in assoluto venne scattata dalla sonda automatica Lunar Orbiter 1, nel 1966, e potete trovarla qui.

In questa ultima foto, appena rilasciata dalla NASA, e scattata lo scorso 12 ottobre, possiamo ammirare senza fatica una delle meraviglie del cosmo:
la nostra Terra sorgere dall’orizzonte lunare!
Naturalmente questa
risoluzione non rende giustizia, quindi se vi recate
a questo link, potrete apprezzarla (e scaricarla) in tutta la sua originale maestosità.
In primissimo e primo piano naturalmente abbiamo la nostra
Luna, una vista che ci accompagna giorno dopo giorno per noi terrestri. Ma certamente questa angolazione è stata visibile solo agli astronauti, oppure alla sonda
LRO – Lunar Reconaissance Orbiter, che dal 2009 continua a fornirci preziosissimi dati ed informazioni riguardo il nostro satellite naturale, oltre ad una miriade di foto.
In basso troviamo il cratere
Compton, poco visibile dal nostro
pianeta in quanto profondamente dentro quella che si definisce
‘zona delle librazioni’ (vedi nota in fondo), appartenente al lato lontano della
Luna. Il cratere ha un diametro generoso, di circa 160 km) e possiede, come visibile dall’immagine, un complesso picco centrale, circondato da sistemi di rimae e di una zona concentrica formata da piccole colline.La sua esatta profondità non è nota, ma viene stimata nei dintorni dei 3 km; l’intero fondo è stato riempito dalla lava, che gli ha fornito una colorazione più scura rispetto ai suoi bordi, costellati di scarpate e terrazzamenti.
In alto, troviamo il nostro
pianeta, con il continente africano in totale evidenza con la zona desertica del Sahara, del Sahel e della sottostante savana. E’ visibile anche la penisola arabica sulla destra, mentre oltre l’Oceano Atlantico al centro troviamo l’America meridionale. Verso nord invece, ecco il
Mare Nostrum, il Mediterraneo, e la nostra
Italia, parzialmente immersa nelle nubi come il resto del continente europeo
Ma come è stato possibile realizzare questa favolosa immagine? La composizione allegata qui sopra ci da una risposta.
La sonda
LRO si trovava a circa 130 km di
altezza sul cratere Compton, come illustrato, ed è stata ruotata di 67 gradi (in questa occasione) per avere una visuale completa del nostro
pianeta. Inoltre, il tutto è stato pianificato per massimizzare la presenza dell’orizzonte lunare nell’inquadratura dello strumento
LROC’s Narrow Angle Camera. Il tutto mentre la sonda viaggiava a circa 5700 km/h rispetto alla superficie lunare sottostante!
Quindi, si sono dovute integrare le riprese dello strumento
Narrow Angle Camera (NAC), che scatta fotografie in alta
risoluzione ma in toni di grigio (per una resa migliore dei dettagli) insieme alle informazioni sul colore della
Terra acquisite dalla
Wide Angle Camera (WAC). Quindi il primo provvede alla
risoluzione, e il secondo al colore.
Il successivo problema da affrontare è stato avere sufficienti immagini della
Terra per formare una vista con adeguata
risoluzione, cosa che è stata risolta appunto in
fase di acquisizione degli scatti (maggiori informazioni
qui, in inglese). Il tutto per creare questa vista, reale, di due mondi così vicini e familiari tra loro.
Buone Osservazioni a Tutti!
Nota. La librazione è un movimento oscillante della Luna rispetto alla Terra, che ci permette di vedere qualche punto percentuale in più della sua superficie, arrivando come scritto, intorno al 59% del totale.
Questo fenomeno è causato dall’eccentricità orbitale della Luna, ovvero dal fatto che la sua orbita non è perfettamente circolare, ma in realtà ellittica. Quindi si muove più velocemente quando è vicina alla Terra (perigeo) e più lentamente quando è lontana (apogeo): il risultato è che solo il 41% della superficie è sempre visibile, e il 41% rimane sempre nascosto. Un 18% comprende la cosiddetta zona delle librazioni dove in differenti lunazioni possiamo vedere differenti oggetti sul suolo lunare.