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VIVA L’ASTRONOMIA! Esperienze di didattica dell’Astronomia

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MARI  LUNARI

Durante il nostro studio dell’Astronomia abbiamo potuto osservare meglio, grazie al telescopio della scuola, quella “palla” luminosa che ci tiene compagnia di notte: la Luna. In particolare abbiamo scoperto l’esistenza di “mari” anche sulla Luna (dove purtroppo però ci è impossibile andare a prendere il Sole!).

Questi mari lunari sono zone scure, visibili anche a occhio nudo, chiamate impropriamente “mari” dal momento che non c’è acqua. Sono vaste aree pianeggianti ricoperte di uno spesso strato di regolite, una miscela di polveri finissime e detriti rocciosi. Molto probabilmente  i mari si sono formati a causa del riempimento di depressioni da parte di lave molto fluide provenienti dall’interno della Luna; questo è dimostrato dal fatto che sono costituiti da basalti (rocce vulcaniche scure). La lentissima e continua degradazione, a causa dell’impatto di meteoriti, dei basalti superficiali ne ha provocato la polverizzazione: è così che si è formata la regolite.

I mari occupano circa il 20% della superficie lunare visibile, mentre per qualche ragione ancora sconosciuta sono praticamente assenti su quella nascosta.

Il mare più esteso è l’Oceano delle Tempeste, quello più famoso è il Mare della Tranquillità (dove il 21 luglio 1969 è avvenuto il primo sbarco dell’uomo sulla Luna).

Grazie ad una foto scattata dalla nostra compagna di classe Lucrezia Cappelletti l’8 ottobre 2011, abbiamo svolto un interessante esercizio di “geografia lunare”, consistente nell’individuazione dei vari mari e di alcuni crateri presenti sulla superficie visibile della Luna.

Giulia Floreani,  Rachele Stefanutti

I principali mari e crateri lunari

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