“Ormai siete nella coda della cometa, ma non abbiate paura. Se questa sarà l’ultima edizione del Times, allora vi arrivi il nostro più sentito addio.”
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Cento anni fa, la cometa di Halley sconvolse la Belle Epoque, precipitando il mondo nella follia
È davvero curioso pensare che Giovanni Schiaparelli, l’astronomo che dedicò parte della sua vita allo studio delle comete, nacque nel 1835 e morì nel 1910, in corrispondenza di due ritorni della cometa di Halley. Come pure lo scrittore americano Mark Twain (vedi Coelum n. 73, pag. 84), che addirittura in vita scrisse più volte di essere sicuro che la sua scomparsa sarebbe coincisa (come in effetti fu) con la riapparizione della Halley. Del resto, la cometa più famosa del mondo si ripresenta proprio ogni circa 75 anni, un periodo simile per durata a quello della vita umana, così che viene reputato fortunato chi nel corso della propria esistenza riesce ad assistere a due passaggi.
Esattamente cento anni fa, dunque, mentre si spegneva la vita di Schiaparelli, la Halley tornava a frequentare i cieli di un occidente sempre più positivista, liberatosi ormai dalle antiche paure legate alle apparizioni degli astri chiomati…
Ma proprio in quell’anno accadde qualcosa di assolutamente imprevisto, tale da riportare indietro di secoli le lancette dell’orologio e scatenare un’ondata planetaria di isterica rassegnazione alla “fine del mondo”.
Esattamente cento anni fa, dunque, mentre si spegneva la vita di Schiaparelli, la Halley tornava a frequentare i cieli di un occidente sempre più positivista, liberatosi ormai dalle antiche paure legate alle apparizioni degli astri chiomati…
Ma proprio in quell’anno accadde qualcosa di assolutamente imprevisto, tale da riportare indietro di secoli le lancette dell’orologio e scatenare un’ondata planetaria di isterica rassegnazione alla “fine del mondo”.