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ASTROINIZIATIVE UAI Unione Astrofili Italiani

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02.08: La Costellazione dello Scudo

www.uai.it

ASSOCIAZIONE CASCINESE

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02.08: Osservazione e fotografia profondo cielo.

Per informazioni: D. Antonacci 347.4131736
domenico.antonacci@astrofilicascinesi.it
www.astrofilicascinesi.it

Gruppo Astrofili Rozzano

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Escursioni in montagna, a Pian dell’armà (PV), per l’osservazione degli astri: 2/3, 9/10, 30/31 agosto.

Informazioni GAR: 380.3124156 e 333.2178016
E-mail: info@astrofilirozzano.it
www.astrofilirozzano.it

Associazione Astrofili Centesi

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02.08: “La volta delle stelle: serata guidata alla scoperta delle bellezze del cielo”.

Per info: 346.8699254 astrofilicentesi@gmail.com
www.astrofilicentesi.it

Unione Astrofili Bresciani Lumezzane (Brescia)

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Stage astronomico a Lumezzane (BS). Dal 2 al 4 agosto presso l’Osservatorio Serafino Zani, dal pomeriggio fino a notte inoltrata. L’iniziativa è rivolta a quanti vogliono passare tre notti al telescopio non da semplici curiosi. Durante lo stage vengono approfondite le principali tecniche di ripresa ed elaborazione di immagini. Il corso è strutturato su due livelli: uno “base” e uno “avanzato”, per chi già possiede una esperienza pratica osservativa. La prenotazione è obbligatoria e i posti disponibili sono 20.

Per informazioni sullo stage 030.872164.
Per info: Tel. 348.5648190
osservatorio@serafinozani.it
www.astrofilibresciani.it

Gruppo Astrofili Rozzano

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01.08: “Lenti gravitazionali”.

Informazioni GAR: 380.3124156 e 333.2178016
E-mail: info@astrofilirozzano.it
www.astrofilirozzano.it

Le Notti dell’Astronomia a Noci 30/07-10/08

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Si svolgerà nella splendida cornice della Dimora Albireo nella campagna di Noci (Ba) a pochi km. dal mare Ionio e Adriatico. L’evento propone letture del cielo, spettacoli multimediali, degustazioni enogastronomiche, mostre e corsi, tenuti da esperti nel campo dell’Astronomia:

Corso di Astronomia teorico-pratica per tutti a cura di Alessandro Schillaci.
Corso di Fotografia Notturna e Astronomica a cura di Domenico Romano.
Mostra fotografica “Antartide” a cura di Domenico Romano.
Osservazioni stellari sulle tracce di miti e costellazioni a cura di Agostino Giampietro.
Il seminario “Viaggio Virtuale nell’Universo” nella saletta multimediale della Dimora Albireo a cura di Angelo Mascialino.

Inoltre il 10 agosto per la serata conclusiva della manifestazione verrà installato il Planetario Itinerante a cura di Gabriele Catanzaro. Alla strumentazione professionale in dotazione alla Dimora Albireo, si aggiungeranno quest’anno, numerosi strumenti tra cui un grande Telescopio Newton di 40 cm di apertura. Prenotazione obbligatoria per corsi e serata conclusiva, con versamento anticipato di una quota di adesione.

L’evento patrocinato dall’Unione Astrofili Italiani è a cura dalla Bottega dei Mondi Impossibili e dall’Associazione Apotema e si avvale della prestigiosa collaborazione con il Planetario di Roma, l’Osservatorio Comunale di Acquaviva delle Fonti, la Cooperativa Omnia.

Info e prenotazioni: Cell: 345 3568484 / 349 1481513. Email: alessandro.schillaci@roma1.infn.it
Per programma e aggiornamenti disponibile anche la pagina Facebook. www.facebook.com/AstroCorsi
www.albireopuglia.it – www.osservatorioacquaviva.it

Al Planetario di Ravenna

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30.07: “Stelle e costellazioni del cielo australe” di Massimo Berretti.

Prenotazione consigliata.
Per info: tel. 0544-62534 – E-mail info@arar.it
www.racine.ra.it/planet/index.html –
www.arar.it

Circolo Culturale Astrofili Trieste

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29.07: “Stelle di neutroni e Pulsar” di A. Pasqua.

Informazioni: cell. 329.2787572 – ccat@libero.it
www.astrofilitrieste.it

Ecco il Sole visto da IRIS

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La stessa porzione dell’atmosfera solare ripresa a sinistra dalla sonda SDO e a destra da IRIS. Dal confronto è evidente il netto incremento di dettaglio raggiunto. Crediti: NASA/SDO/IRIS

La stessa porzione dell’atmosfera solare ripresa a sinistra dalla sonda SDO e a destra da IRIS. Dal confronto è evidente il netto incremento di dettaglio raggiunto. Crediti: NASA/SDO/IRIS

Dopo il lancio perfetto, l’immissione in orbita a circa 650 km di quota e qualche giorno per i test e le calibrazioni degli strumenti, la NASA ha rilasciato la prima immagine ufficiale ottenuta dal satellite IRIS (Interface Region Imaging Spectrograph) dedicato allo studio del Sole e in particolare a una specifica porzione della sua atmosfera, che si trova tra la fotosfera, ovvero la regione visibile del disco solare e la corona, lo strato più esterno dell’atmosfera della nostra stella.

La qualità delle riprese, come ci si attendeva, è davvero elevatissima. Non ci vuole molto a capirlo, confrontando nell’immagine composita qui sopra lo stesso campo di vista del Sole ripreso dagli strumenti di SDO, un altro osservatorio solare orbitante della NASA, con quello mappato da IRIS. “Questa splendida immagine e le altre che ci stanno arrivando da IRIS ci permetteranno di comprendere come la zona più interna dell’atmosfera solare riesca a fornire l’energia necessaria a tutti quei fenomeni che osserviamo svilupparsi attorno al Sole” ha commentato Adrian Daw, Mission Scientist di IRIS. “Ogni volta che si osserva qualcosa con un livello di dettaglio mai raggiunto prima, si aprono nuove porte alla conoscenza. C’è sempre quell’elemento potenziale di sorpresa”.

La prima immagine di IRIS, ottenuta lo scorso 17 luglio, mostra la presenza di una gran quantità di strutture sottili e filamentose mai osservate prima, che vengono interpretate come la traccia evidente di notevoli sbalzi di densità e temperatura all’interno questa regione, anche su scale molto piccole, dell’ordine di solo qualche centinaio di chilometri. Le immagini di IRIS rivelano anche un’altra peculiarità, ovvero piccole zone ben delimitate che in breve tempo acquistano luminosità per poi altrettanto velocemente oscurarsi. Attraverso il loro studio gli scienziati potranno capire come l’energia viene trasportata e assorbita in questa zona del Sole.

Planetario e Osservatorio Astronomico di Cà del Monte

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28.07, ore 16:00 e 17:00: “Laboratorio, catturare e leggere la luce del Sole. Costruiamo uno spettroscopio!” Prenotazione consigliata.

Info e prenotazioni: 327 7672984
osservatorio@osservatoriocadelmonte.it
www.osservatoriocadelmonte.it

ISON, una cometa frizzante

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Questa immagine di C/2012 S1 (Cometa ISON) è stata scattata dal telescopio spaziale della NASA Spitzer il 13 giugno 2013, quando la cometa si trovava a 500 milioni di chilometri dal Sole. (Credit: NASA/JPL-Caltech/JHUAPL/UCF)

Questa immagine di C/2012 S1 (Cometa ISON) è stata scattata dal telescopio spaziale della NASA Spitzer il 13 giugno 2013, quando la cometa si trovava a 500 milioni di chilometri dal Sole. (Credit: NASA/JPL-Caltech/JHUAPL/UCF)

La cometa ISON (ufficialmente nota come C/2012 S1) impegnerà gli studi degli astronomi ancora per molti mesi ed è ormai costantemente sotto osservazione. Il 13 giugno scorso un gruppo di ricerca della NASA, utilizzando il telescopio spaziale Spitzer, ha ripreso la cometa per 24 ore, durante il suo primo viaggio nel Sistema Solare interno, notando una particolare “effervescenza” dalla sua superficie, probabilmente dominata da emissioni di anidride carbonica che formano una coda di 300.000 chilometri. Le immagini sono state riprese con le fotocamere montate su Spitzer e funzionanti nelle lunghezze d’onda del vicino infrarosso, 3.6 micron (a sinistra) and 4.5 micron (a destra).

“Abbiamo calcolato che ISON sta emettendo un milione di chili di anidride carbonica e circa 55 milioni di chili di polvere ogni giorno”, ha detto Carey Lisse, a capo della campagna di osservazione della cometa per la NASA e ricercatrice capo all’Università John Hopkins. “Osservazioni precedenti realizzate col telescopio spaziale Hubble e con la sonda Swift Gamma-Ray Burst Mission and Deep Impact non hanno rilevato in questo modo emissioni di gas dalla cometa”. Grazie a Spitzer ora sappiamo che il gas ha funzionato come un propulsore.

Spitzer ha ripreso la cometa quando si trovava a circa 502 milioni di chilometri dal Sole, 3,35 volte più lontano della Terra (3AU). La cometa ISON ha un diametro inferiore a 4,8 chilometri e pesa circa 3,2 miliardi di chili ma è ancora troppo lontana così la sua vera dimensione e la densità non sono stati determinati con precisione. Come ogni cometa, anche ISON può essere paragonata a una grande palla di neve e ghiaccio, fatta di polvere e gas freddissimi: gli elementi principali di cui è composta sono acqua, ammoniaca, metano e anidride carbonica.

Gli esperti credono che la cometa abbia iniziato il suo lungo viaggio dalla lontana Nube di Oort circa 10.000 anni fa e il 28 novembre prossimo raggiungerà il suo perielio (il punto di minima distanza di un corpo dal Sole) passando a 1,16 milioni di chilometri dal Sole. Avvicinandosi alla nostra stella si riscalderà gradualmente e molti gas verranno rilasciati, ma la sua attività sarà dominata dall’anidride carbonica fino a circa 3 volte la distanza Terra – Sole. Gli astronomi definiscono questo limite snow line e per ISON si verificherà proprio tra luglio e agosto quando la cometa si avvicinerà a Marte. Per snow line si intende quella cintura, dove si trova anche la Terra, dove l’acqua si mantiene costantemente allo stato liquido.

ISON è stata scoperta il 21 settembre 2012 da due astronomi russi dell’International Scientific Optical Network (ISON) in Russia, Vitali Nevski e Artyom Novichonok, quando si trovava tra le orbite di Giove e Saturno. “Questa osservazione ci dà una buona immagine di una parte della composizione di ISON e dell’estensione del disco protoplanetario da cui si sono formati i pianeti“, ha detto Lisse.

“Queste osservazioni pongono le basi per ulteriori scoperte non appena partirà la campagna osservativa globale della NASA“, ha detto James L. Green, direttore del Planetary Science della NASA a Washington. “ISON è molto eccitante – ha continuato – e crediamo che i dati raccolti ci possano aiutare a spiegare la formazione del nostro sistema solare“.

Per saperne di più:

Foto di gruppo con Luna

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Avete sorriso anche voi il 19 luglio, osservando Saturno? Allora vi ritroverete ritratti, si fa per dire…, nella foto a colori che la sonda Cassini della NASA ha scattato alla Terra e alla Luna – dalla sua posizione nel sistema di Saturno a quasi 1,5 miliardi chilometri da noi – ma anche in quella in bianco e nero scattata lo stesso giorno dalla sonda Messenger – direttamente da Mercurio, a 98 milioni km di distanza, come parte di una campagna per la ricerca di satelliti naturali del pianeta.

Una delle immagini raw della terra realizzate dalla Cassini il 19 Luglio 2013. Crediti: NASA/JPL/Space Science Institute

Nell’immagine della Cassini (a sinistra nell’immagine di apertura) la Terra e la Luna appaiono come semplici puntini – la Terra di un azzurro pallido e la Luna di un bianco brillante – visibili tra gli anelli di Saturno.

E’ la prima volta che una camera ad alta risoluzione riesce a separare Terra e Luna come due oggetti distinti da così grandi distanze, ed è anche la prima volta che, da Terra, abbiamo saputo in anticipo che la foto stava per essere scattata. La NASA ha infatti invitato il pubblico a festeggiare l’evento cercando Saturno nel cielo e salutarlo per poi condividere le foto del saluto in rete. All’iniziativa hanno partecipato più di 20.000 persone in tutto il mondo!

«In questo ritratto non possiamo certo vedere le persone e nemmeno i singoli continenti, ma questo pallido puntino blu è un breve riepilogo di ciò che siamo stati, il 19 luglio», ha dichiarato Linda Spilker, scienziato del progetto Cassini, al Jet Propulsion Laboratory della NASA a Pasadena, «questa immagine ci ricorda quanto piccolo è il nostro pianeta nella vastità dello spazio, ma testimonia anche l’ingegnosità degli abitanti di questo piccolo pianeta capaci di inviare una sonda spaziale così lontano da casa per studiare Saturno, senza dimenticare di voltarsi per un attimo indietro per una foto ricordo di casa».

Questa immagine farà parte di un mosaico più ampio del sistema di anelli di Saturno, che però sarà disponibile solo tra diverse settimane a causa delle differenti condizioni di scatto (tempi, luce, prospettiva, etc…) delle singole immagini, immagini che dovranno essere elaborate una ad una ed uniformate prima di poter essere ricomposte in un mosaico.

Il giorno dopo la "foto di gruppo" la sonda Messenger ha effettuato altri scatti del sistema Terra-Luna, in occasione del 44° anniversario dello sbarco sulla Luna. Al momento della foto, il 20 luglio, la Luna mostrava alla camera tutti e sei i siti di atterraggio delle missioni Apollo, anche se ovviamente non avrebbero potuto essere risolti. Le loro posizioni sono contrassegnate sull'immagine simulata nel pannello in basso a destra, in basso a sinistra come si mostrava invece la Terra, sempre in una simulazione. Credit: NASA/Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory/Carnegie Institution of Washington

Contemporaneamente alla Cassini però, anche un’altra fotografa di eccezione ci stava inquadrando dallo spazio. Sempre il 19 luglio infatti, la sonda Messenger, dai dintorni di Mercurio, ha ripreso un’immagine (a destra nella foto di apertura) del nostro pianeta.

In questo scatto, stavolta in bianco e nero, la Terra e la Luna anche se appaiono molto più grandi, sono in realtà comunque di dimensioni minori di un pixel: si tratta di un effetto dovuto alla sovraesposizione dello scatto a causa delle impostazioni della camera, necessarie per catturare la luce degli oggetti potenzialmente scuri che la sonda sta cercando in orbita attorno a Mercurio.

«Che le immagini del nostro pianeta siano state acquisite in un solo giorno da due avamposti del Sistema solare, porta alla nostra attenzione gli incredibili risultati raggiunti dalla nostra nazione nel campo dell’esplorazione spaziale», dichiara Sean Solomon, Principal Investigator  della missione MESSENGER, «E poiché Mercurio e Saturno non sono poi così diversi negli esiti della loro formazione planetaria e nell’evoluzione (di un ambiente adatto alla vita n.d.r.), queste due immagini evidenziano anche quanto speciale sia la Terra. Non c’è nessun posto come casa…».

Per approfondimenti:

>> Le immagini della Terra: http://www.jpl.nasa.gov/news/news.php?release=2013-229.
>> Maggiori informazioni su Wave at Saturn: http://saturn.jpl.nasa.gov/waveatsaturn.
>> Le immagini Messenger: http://messenger.jhuapl.edu/gallery/sciencePhotos/image.php?&image_id=1228

Giove, Marte, Mercurio e Luna nei Gemelli

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Congiunzione

Congiunzione

Se le condizioni meteo lo permetteranno, la mattina del 4 agosto potremo assistere al fenomeno più spettacolare del periodo. Verso le 5:00, con il cielo ancora abbastanza scuro, la costellazione dei Gemelli sorgerà dall’orizzonte ENE punteggiata dalla presenza di ben quattro oggetti planetari: Giove (alto +15°), Marte (+11,5°), Mercurio (+3,5 gradi) e la Luna (+10°). I tre pianeti e la Luna – tutti raggruppati in un’area ampia 14 gradi – offriranno una visione davvero incantevole nel campo di un binocolo o di un telescopio (e forse ancor di più a occhio nudo); ma occorrerà fare presto, perché le osservazioni e le riprese potranno essere protratte soltanto fino alle 6:00. Nei giorni precedenti, o a seguire, mancherà soltanto la Luna e la congiunzione interesserà ovviamente soltanto i tre pianeti.

Gruppo Astrofili DEEP SPACE

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26.07: “Le stelle della canicola e del solleone” di Franco Molteni, con proiezione.

Per info: 0341.367584 – www.deepspace.it

Associazione Astrofili Centesi

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26.07: “Un fantastico viaggio tra i Pianeti del Sistema Solare”.

Per info: 346.8699254 astrofilicentesi@gmail.com
www.astrofilicentesi.it

Gruppo Astrofili Rozzano

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25.07: “L’Universo frattale”.

Informazioni GAR: 380.3124156 e 333.2178016
E-mail: info@astrofilirozzano.it
www.astrofilirozzano.it

Club 100 asteroidi: sempre più vicini alla meta

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Un aggiornamento sugli ultimi progressi degli aspiranti soci al Club dei 100 asteroidi, che propone una maratona osservativa, o fotografica scelta, dei primi cento asteroidi scoperti. A questa pagina trovate un’introduzione di Talib Kadori, tutti i dettagli per partecipare, le schede degli aspiranti soci e l’elenco delle loro osservazioni.

La caccia ai primi 100 “insignificanti” puntini luminosi continua, con la solita coppia Palma-Tagliaferri che sembra più che mai decisa a raggiungere in breve tempo il traguardo dell’iscrizione al club. I due, (75 bersagli Diego Palma, 74 Ugo Tagliaferri) sono ormai a tre quarti dell’opera.

Il primo si dichiara sempre più entusiasta dell’avventura intrapresa, mentre il secondo ha tirato fuori l’”artiglieria pesante” (il tele da 80 cm. di Campo Catino) per poter cogliere gli oggetti bassi e deboli. Entrambi sono comunque ben consapevoli che con l’approssimarsi del traguardo le osservazioni tenderanno a diluirsi e la pazienza sarà una virtù indispensabile da sfoggiare per arrivare con successo a destinazione.

Nessun aggiornamento invece per gli altri tre osservatori, a cominciare da Edoardo Carboni fermo a 38 asteroidi osservati. Al palo anche Luca Maccarini e Diego Rovere con rispettivamente 13 e 12 prede nel carniere.

La piacevole novità è però il rinnovato interesse per l’iniziativa. Infatti sono alle liste un altro paio di iscrizioni che tireranno un po’ su il morale di Talib Kadori, che sull’ultimo numero di Coelum minacciava di dimettersi per una presunta caduta di interesse riguardante le sue amate “montagne vaganti”.

Coraggio Talib, non mollare e senti cosa ci ha scritto Omar, che presto dovrebbe scendere in campo:

«Forte questa maratona dei 100 asteroidi. Mi chiamo Omar e osservo con dob da 12″ sotto un cielo buio, da un osservatorio auto costruito a 500 slm… Mi ci metto subito, finalmente qualcosa di stimolante anche per gli osservatori visuali. E’ vero, ci sono già le stelle variabili che a volerle seguire bene danno un bel da fare, però questa cosa degli asteroidi mi piace molto e fate bene a coinvolgere i lettori in questo modo».

Claudio Pra

Associazione Astrofili Centesi

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24.07: “Lo spettacolo dell’Universo, mondi alieni, alla ricerca di pianeti extrasolari” di D. Gasparri.

Per info: 346.8699254 astrofilicentesi@gmail.com
www.astrofilicentesi.it

Requiem per HAARP

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Per chi non lo sapesse, HAARP è l’acronimo di High-Frequency Active Auroral Research Program. Si tratta di un progetto di ricerca, in collaborazione con l’Air Force Research Laboratory e l’Office of Naval Research. La sua base principale è in Alaska, a Gakona, ed è costituita da un enorme complesso di antenne radio.

A dar notizia della sua chiusura è l’ARRL (American Radio Relay League, l’associazione radioamatori statunitense), che ha chiesto a James Keeney, program manager del progetto HAARP, il motivo dell’apparente stato di inattività del complesso. Semplice, ha risposto Keeney: HAARP ha chiuso.

Attualmente il sito è abbandonato. Abbiamo esaurito i soldi. Non ne abbiamo più.” Keeney ha spiegato che la decisione era stata già presa due anni fa: troppo dispendioso. Tenere il complesso aperto costava 300.000 dollari al mese. E poi ci si è messo anche il Clean Air Act, una legge anti-inquinamento varata nel 2011: per adeguare i generatori diesel dell’impianto ai nuovi standard ecologici ci sarebbero voluti 800.000 dollari.

Di qui la decisione: chiudere tutto. Le strade d’accesso sono state bloccate, gli edifici sprangati, l’elettricità spenta, il sito web messo offline.

Tra l’autunno e l’inverno 2013 la struttura dovrebbe essere rimessa brevemente in funzione per terminare alcuni progetti in collaborazione con la DARPA (Defense Advanced Research Projects Agency). Ma poi, se nessun altro ente deciderà di rilevare il complesso, tutto verrà smantellato.

Degli obiettivi di HAARP aveva già parlato Gianni Comoretto, in un articolo pubblicato nel 2008:

Essenzialmente l’impianto invia onde radio nella ionosfera, riscaldandola leggermente e causando delle leggere ondulazioni (whistlers), analoghe ma più deboli di quelle causate dalla radiazione solare. In questo modo è possibile studiare come queste perturbazioni influenzino le comunicazioni radio.

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Ma soprattutto HAARP era il capro espiatorio perfetto, invocato dai cospirazionisti per spiegare qualsiasi fenomeno fuori dalla norma. Un terremoto? Colpa di HAARP. Un nubifragio, un’inondazione, un tornado, una nevicata fuori stagione? E’ HAARP, che controlla i fenomeni meteorologici. E le scie chimiche? Collegate con HAARP anche quelle: come far rimbalzare il segnale radio in ogni parte del globo, senza una miriade di belle nuvole cariche di bario a fare da “specchi”?

Tutte teorie cospirative senza il minimo fondamento e che probabilmente nemmeno la chiusura di HAARP riuscirà a fermare: c’è già chi ha ipotizzato che la serrata non sia altro che un depistaggio, per meglio continuare le attività in segreto. E poco importa se questa eventualità suoni abbastanza assurda: se i radioamatori sono stati i primi ad accorgersi del fatto che le antenne non trasmettevano più, probabilmente si accorgerebbero anche di una ripresa delle trasmissioni.

Di fronte alle immancabili teorie del complotto, Keeney ha chiosato: “Se veramente avessimo potuto controllare il clima, lo avremmo tenuto aperto.”

Never Ending Night, una notte che non finisce mai

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Spiegatemi voi dunque,
in prosa od in versetti,
perché il cielo è uno solo
e la terra è tutta a pezzetti.

Gianni Rodari

Proviamo per un attimo ad immaginare tutte le persone che hanno desideri, sogni, speranze… Proviamo a visualizzarli tutti insieme la notte sui terrazzi, alle finestre, sui tetti delle case, tra i campi o sul ponte di una nave o magari sulla vetta di una montagna fuori dalla propria tenda, o al Polo Sud alla finestra del proprio laboratorio.

Ecco ora che li avete visualizzati, pensateli tutti col naso all’insù verso le stelle ognuno con il proprio desiderio pronto ad essere espresso…
Questa immagine però non è veritiera, non è possibile che ciò accada, perché non saranno mai rivolti verso le stelle nello stesso momento in Antartide così come in Giappone.

Da qui nasce l’idea dell’opera Never Ending Night, un progetto per dare a tutti la possibilità di vedere le stelle del cielo 24 ore su 24 sempre live, una notte che non finisce mai.

Abbiamo stretto una collaborazione con vari istituti, tra cui il CNR e i più importanti osservatori astronomici del Pianeta.

In queste postazioni vogliamo installare delle telecamere che trasmettano in diretta il cielo stellato. Un software farà poi sì che sul canale venga trasmessa sempre la notte… sarà come se noi stessimo correndo dietro al buio, per non perdere nemmeno un secondo di possibilità di vedere il cielo o una stella cadente.

La postazione in cui verrà installata la prima telecamera, si trova al circolo polare artico presso la Base Italiana del CNR il “Dirigibile”, dove la notte dura sei mesi.

Queste telecamere (che come potete immaginare non sono a buon mercato) dovranno essere in grado non solo di raccogliere immagini ad alta qualità e in condizioni di scarsa illuminazione, ma anche di sopravvivere in un ambiente così inospitale.

Useremo i servizi cloud EC2 di Amazon per trasformare il progetto in una API open source che permetta a chiunque di analizzare le immagini come macro-osservazioni dalla Terra. Abbiamo un team di scienziati, astronomi e programmatori che ci danno una mano, ma vorremmo anche essere in grado di pagarli per il loro lavoro.

Let’s Keep It Going: Stretch Goals!

We are raising funds for the first prototype. But more funds means we can do bigger and better events!

If we receive $10,000 we’ll be able to put up five cameras around the world. Already we have more locations ready in Greenland, Nepal and South Africa and Chile. This will allow us to choose the best night sky from our various locations. We will also be able to put up multiple cameras in each location, so that we can tile the image making it as large as possible.

If we receive $15,000, we’ll be able to create a kit that can connect to the Internet in remote places by radio that we can send to schools around the world to teach astronomy and inspire students with the stars.

If we receive $20,000, we’ll be able to create the highest resolution image possible: a whole room, a whole building covered with the stars during the day.

And if we got even more, we’ll create even more works of art out of the system as well as make this the largest open-source macro astronomical observation system in the world.

Abbiamo quindi  lanciato una campagna di crowdfunding su IndieGoGo: i primi fondi raccolti serviranno proprio per acquistare la prima camera destinata alla Base Artica Dirigibile. Abbiamo bisogno di tutto il vostro aiuto e vogliamo dimostrare che in Italia queste campagne possono funzionare!

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Per contatti:

Tel: +39 3275643657

email: nadia@antonelloghezzi.com, paolo@antonelloghezzi.com

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I CAMPUS ESTIVO DI ASTRONOMIA 2013 PER TUTTI IN PUGLIA

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CAMPUS_ESTIVO_I-2013

CAMPUS_ESTIVO_I-2013

Dal 2 al 10 agosto 2013 si svolgerà nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia, presso il CEA Solinio Village di Cassano delle Murge (Ba), il I Campus estivo di Astronomia in Puglia, una iniziativa didattica e divulgativa aperta a bambini, giovani e adulti.

La sede del Campus, il Centro di Educazione Ambientale (CEA) Solinio Village, è immersa nella natura incontaminata del Parco Nazionale dell’Alta Murgia, da cui, grazie al basso inquinamento luminoso, si gode di una magnifica visione del cielo stellato.
Il Campus si articolerà in 4 incontri, dal tardo pomeriggio fino alla sera e comprenderà le osservazioni astronomiche e le degustazioni tipiche agrituristiche del CEA Solinio.
I partecipanti agli incontri del Campus saranno suddivisi in due gruppi, bambini dagli 8 ai 12 anni, e giovani/adulti a partire dai 13 anni. Gli incontri saranno guidati dai divulgatori astronomici della Saitpuglia, esperti nella didattica specie verso i bambini, ai quali si uniranno Gianluca Masi, astrofisico del Planetario di Roma, Carlo Muccini, SAIt Roma e spettroscopista, Claudio Balella, SAIt Ravenna e divulgatore ed astrofotografo.
I bambini saranno impegnati in attività creative, costruiranno il loro sistema solare, disegneranno le costellazioni e incontreranno un…extraterrestre!

Per gli adulti, gli incontri riguarderanno la meccanica celeste, eclissi, sistema solare ed esplorazione spaziale, osservatori astronomici nel mondo, descrizione e uso della strumentazione amatoriale durante le osservazioni al telescopio, evoluzione stellare, spettroscopia, costellazioni e mitologia, orientamento astronomico e riconoscimento delle costellazioni. A disposizione dei partecipanti prima del tramonto un telescopio solare per osservare protuberanze e dettagli della nostra Stella.
Il Campus si concluderà sabato 10 con una grande festa dedicata all’osservazione per tutta la notte delle Perseidi, lo sciame meteorico visibile in questi giorni tradizionalmente noto come lacrime di San Lorenzo.

Nella stessa data saranno consegnati gli ATTESTATI di partecipazione.

IL PROGRAMMA PER IL GRUPPO BAMBINI (8-12 ANNI), lezioni alle 18.30, coordinate da Anna Maria Loiudice, socio SAIt del Campus Cresci Bene di Altamura:
VENERDI 2 AGOSTO 18.30-20.00
TERRA SOLE LUNA e i loro moti
moti di rotazione e rivoluzione con dimostrazioni pratiche.
LUNEDI 5 AGOSTO 18.30-20.00
LA TERRA E I PIANETI DEL SISTEMA SOLARE
presentazione e spiegazione delle caratteristiche dei diversi pianeti del sistema solare.
Parte pratica”Costruisci il tuo sistema solare in miniatura”:ogni partecipante potrà portare a casa una simpatica riproduzione del sistema solare costruita con le proprie mani.
MERCOLEDI 7 AGOSTO 18.30-20.00
LE COSTELLAZIONI
Presentazione delle costellazioni più importanti. I ragazzi potranno riprodurre i più famosi asterismi con collage di stelle!

GIOVEDì 8 AGOSTO 18.30-20.00
LA VITA NELL’UNIVERSO
Breve cenno della ricerca della vita extraterrestre.
Conclusione con Giochi astronomici da tavola e quiz.
SABATO 10 AGOSTO, dalle ore 21,00 fino all’alba
Festa delle PERSEIDI
Osservazione delle stelle cadenti nella notte di San Lorenzo

IL PROGRAMMA PER IL GRUPPO ADULTI (dai 13 a 99 anni), lezioni alle 19.30:

VENERDI 2 AGOSTO 19.30-21.00
Astronomia, scienza dell’Universo
Meccanica celeste e fenomeni astronomici
Paolo Minafra, socio SAIt di Bari
LUNEDI 5 AGOSTO 19.30-21.00
Il Sole e la luce
Il ciclo di vita delle stelle e spettroscopia.
Carlo Muccini, socio SAIt di Roma
MERCOLEDI 7 AGOSTO 19.30-21.00
Il sistema solare visto dalle sonde spaziali
Presente e futuro dell’esplorazione spaziale e visita ai pianeti del sistema solare
Claudio Balella, socio SAIt di Ravenna
GIOVEDì 8 AGOSTO 19.30-21.00
Le costellazioni
Storia, cataloghi stellari e mitologia
Gianluca Masi, Virtual Telescope e Planetario di Roma
SABATO 10 AGOSTO, dalle ore 21,00 fino all’alba
Festa delle PERSEIDI
Conferenza di presentazione (a cura di Vincenzo Coppa, socio SAIt di Bari) e osservazione delle stelle cadenti nella notte di San Lorenzo.

QUOTA DI PARTECIPAZIONE
La partecipazione al Campus prevede il pagamento di una quota: euro 25 per i bambini; euro 75 per gli adulti comprensiva di kit didattico, attestato, degustazioni per tutti gli incontri e cena del 10 agosto. Al termine di ogni lezione, attività pratiche e osservazioni astronomiche al telescopio (vedi osservatorio astronomico) assistite dal Gruppo Divulgatori Astronomici Saitpuglia.
Ai partecipanti verrà offerto l’abbonamento semestrale a Coelum Astronomia, una delle più importanti riviste di divulgazione astronomica italiana, al costo di 25,00 euro.

Il CEA Solinio offre, inoltre, una serie di attività all’aperto (clicca) da concordare con lo stesso CEA.

La FESTA DELLE PERSEIDI del 10 agosto, giorno di S. Lorenzo, è aperta a tutti e comprende, su prenotazione, la cena agrituristica al costo di euro 15,00 a persona da versarsi anche in quel giorno.


Il 10 agosto saranno consegnati gli ATTESTATI di partecipazione.
PER ISCRIVERSI:
Il Campus si svolgerà con un minimo di 10 partecipanti per gruppo (bambini o adulti);
E’ possibile pre-iscriversi versando euro 10,00 per i bambini, euro 25,00 per adulti. In caso di mancato svolgimento del Campus le quote saranno rimborsate.
E’ possibile partecipare a singole lezioni: quota di euro 10 per i bambini, euro 25 adulti.

Le iscrizioni saranno raccolte presso:


Sede SAITPUGLIA, Bari – Via Dante, 200 – tel. 080-5245710
SALMOIRAGHI & VIGANO’, Bari – Via Piccinni, 92 – tel. 080-5213066
CEA Solinio, Cassano delle Murge (Ba) – tel. 333-9580990
CAMPUS Cresci Bene, Altamura (Ba) – tel. 328-4293903
Per altre info: scrivere a info@saitpuglia.it o telefonare al 339-2929524

Wave at Saturn – Stasera tutti a fare una ola per la Cassini

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Uno degli eventi più emozionanti per la sonda Cassini, sarà l’occasione insolita di oggi, 19 luglio, di riprendere in un mosaico tutto il sistema di Saturno in controluce. Con la luce del Sole oscurata dal Pianeta, infatti, ci sarà l’occasione di studiare in modo unico il suo sitema di anelli ma anche di dare un’occhiata al nostro pianeta (nella simulazione qui sotto è segnata la posizione di dove si troverà la Terra rispetto a Saturno).

Il principale obiettivo scientifico del mosaico è quello di osservazione e monitoraggio degli anelli principali che circondano Saturno per controllarne i cambiamenti nel tempo. Un primo mosaico, ottenuto sempre dalla Cassini nel 2006, ha rivelato ad esempio che l’anello E, polveroso e alimentato dal pennacchio di acqua e ghiaccio della luna Encelado, aveva inaspettatamente subito grandi variazioni di luminosità e colore lungo la sua orbita. Ora, dopo sette anni terrestri equivalenti ad una stagione di Saturno, c’è la possibilità di vedere i successivi cambiamenti e trovare degli indizi per scoprire quali forze agiscano nel sistema.

Ma uno dei migliori pezzi del mosaico sarà lo scatto (nella simulazione in basso un primo piano dell’area ripresa) che la Cassini farà alla Terra (anche se il nostro pianeta apparirà della dimensione di un pixel!) e a tutti noi, da circa 1,44 miliardi di chilometri di distanza.

Le opportunità di fotografare la Terra dal Sistema solare esterno sono poche e le distanze non aiutano… infatti è necessaria una particolare cura per non “accecare” la strumentazione puntata nella direzione del Sole, dove appunto la Terra si trova. In tutta l’avventura spaziale dell’umanità sono stati fatti solo altri due ritratti da quelle zone:  una è stata scattata 23 anni fa dalla Voyager 1 da 6000 milioni km di distanza, che mostra la Terra come un pallido puntino blu; l’altra è l’immagine della stessa Cassini nel 2006, scattata da 1,49 miliardi km.

La foto di oggi rappresenta quindi una speciale opportunità per noi “terrestri” sia di salutare la nostra “inviata” su Saturno che di conoscere meglio il pianeta con i suoi anelli e le sue lune.

La sessione di ritratto della Terra dalla Cassini durerà circa 15 minuti e si svolgerà dalle 23:27 alle 23:42 (ora italiana).

Il centro di controllo della missione Cassini ha inoltre dato il via ad un curioso progetto, le foto di questa “ola” per Saturno possono essere condivise  tramite il  gruppo Flickr Wave at Saturn, partecipando all’evento FaceBook Wave at Saturn, o taggando le vostre foto su Twitter con l’hashtag #waveatsaturn. Se ne riceveranno abbastanza ne ricaveranno un collage speciale…

Perciò, questa sera dopo le 23 uscite all’aperto e guardate in direzione di Saturno, sorridete… e inviate anche a noi le vostre foto (gallery@coelum.com) mentre salutate la Cassini!

Parte il primo Campus Estivo di Astronomia in Puglia!

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I CAMPUS ESTIVO DI ASTRONOMIA IN PUGLIA per tutti

Parco dell’Alta Murgia


Dal 2 al 10 agosto 2013 si svolgerà nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia, presso il CEA Solinio Village di Cassano delle Murge (Ba), il I Campus estivo di Astronomia in Puglia, una iniziativa didattica e divulgativa aperta a bambini, giovani e adulti promossa dalla Società Astronomica Italiana Sezione Puglia (Saitpuglia) in collaborazione con Unione Astrofili Italiani, Coelum Astronomia, Campus Cresci Bene di Altamura, The Lunar Society e Salmoiraghi e Viganò.

Sede del Campus è il Centro di Educazione Ambientale (CEA) Solinio Village, immerso nella natura incontaminata del Parco Nazionale dell’Alta Murgia, da cui, grazie al basso inquinamento luminoso, si gode di una magnifica visione del cielo stellato.

Il Campus si articolerà in 4 incontri con attività didattiche, giochi, degustazioni, osservazioni astronomiche al telescopio, seminari di spettroscopia e astrofotografia.

I bambini saranno impegnati in attività creative, costruiranno il loro sistema solare, disegneranno le costellazioni e incontreranno un… extraterrestre!

Gli adulti, invece, parteciperanno ad incontri sulla meccanica celeste, sulle eclissi, sul sistema solare e l’esplorazione spaziale, sugli osservatori astronomici nel mondo e sulla strumentazione amatoriale, evoluzione delle stelle e, infine, su costellazioni e mitologia.

Il Campus si concluderà domenica 10 agosto con una grande FESTA pubblica dedicata all’osservazione per tutta la notte DELLE PERSEIDI, lo sciame meteorico visibile in questi giorni e tradizionalmente noto come lacrime di San Lorenzo.

Iscrizioni entro sabato 27 luglio

Info: www.saitpuglia.it

ASTROINIZIATIVE UAI Unione Astrofili Italiani

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21.07 “L’Esplorazione Spaziale, dall’Apollo 11 allo Space Shuttle” 44° anniversario del primo uomo sulla Luna e 1° anniversario della fine del programma Space Shuttle. A.S.L.A. Associazione Astronomica “San Lorenzo”, Planetario e Osservatorio Astronomico, Museo del Cosmonauta. Casarano (LE).

www.astronomiacasarano.it
www.uai.it

Planetario e Osservatorio Astronomico di Cà del Monte

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21.07, ore 16:00: “Toccare i confini dell’Universo” (il film fulldome) e osservazione del Sole.

Info e prenotazioni: 327 7672984
osservatorio@osservatoriocadelmonte.it
www.osservatoriocadelmonte.it

Circolo Culturale Astrofili Trieste

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21.07: “Meraviglie del cielo estivo” di S. Schirinzi.

Informazioni: cell. 329.2787572 – ccat@libero.it
www.astrofilitrieste.it

Planetario e Osservatorio Astronomico di Cà del Monte

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20-21.07: “Alla scoperta dei cieli perduti degli antichi. Corso di archeoastronomia residenziale”

Info e prenotazioni: 327 7672984
osservatorio@osservatoriocadelmonte.it
www.osservatoriocadelmonte.it

Il buco nero addenta una nube di gas

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Questa simulazione di una nube di gas che passa vicino al buco nero supermassiccio al centro della Galassia mostra la situazione a metà del 2013. (Crediti: ESO/S. Gillessen/MPE/Marc Schartmann)

Nuove osservazioni del VLT (Very Large Telescope) dell’ESO mostrano per la prima volta una nube di gas fatta a brandelli dal buco nero supermassiccio al centro della nostra galassia. La nube è così allungata che la parte anteriore ha superato il punto di minima distanza dal buco nero e sta allontanandosi ad una velocità di oltre 10 milioni di chilometri all’ora, mentre la coda sta ancora cadendo verso il buco nero, sotto l’influsso gravitazionale.

La nube di gas, avvistata nel 2011, supera di parecchie volte la massa della Terra ed è in accelerazione verso il buco nero al centro della Via Lattea, che ha una massa stimata di circa quattro milioni di volte quella del Sole. Conosciuto con il nome di Sgr A* (Sagittario A star), è di gran lunga il più vicino buco nero supermassiccio che si conosca e perciò il miglior posto per studiare questi fenomeni nel dettaglio.

Questa simulazione di una nube di gas che passa vicino al buco nero supermassiccio al centro della Galassia mostra la situazione a metà del 2013. (Crediti: ESO/S. Gillessen/MPE/Marc Schartmann)

«Il gas in testa alla nube si estende ora su più di 160 miliardi di chilometri vicino al punto di minima distanza dell’orbita dal buco nero. E questo punto è solo a poco più di 25 miliardi di chilometri dal buco nero stesso – appena abbastanza per non caderci dentro», ha spiegato Stefan Gillessen (Max Planck Institute for Extraterrestrial Physics, Garching, Germania) che ha condotto l’equipe osservativa. La distanza di massimo avvicinamento al buco nero è circa cinque volte la distanza del pianeta Nettuno dal Sole, pericolosamente vicino per un buco nero così massiccio. «La nube è così allungata che raggiungere la minima distanza non si rivela un evento singolo ma piuttosto un processo che dura almeno un anno».

Poichè la nube è allungata la sua luce diventa sempre più difficile da vedere. Ma osservando la regione vicina al buco nero per più di 20 ore in totale con lo strumento SINFONI montato sul VLT – l’esposizione più profonda di questa regione mai ottenuta con uno spettrografo a campo integrale – l’equipe ha potuto misurare le velocità delle diverse parti della nube mentre saetta vicino al buco nero centrale. La squadra di studiosi spera anche di vedere la prova dell’interazione della nube in moto rapido con il gas dell’ambiente circostante il buco nero. Finora non è stato trovato nulla, ma altre osservazioni sono in programma per cercare proprio tali effetti.

«Il fatto più entusiasmante che vediamo nelle nuove osservazioni è la testa della nube che sta tornando verso di noi a più di 10 milioni di chilometri all’ora lungo l’orbita – circa l’1% della velocità della luce», ha aggiunto Reinhard Genzel, a capo del gruppo di ricerca che ha studiato questa regione per quasi vent’anni. «Ciò significa che l’estremità anteriore della nube ha già superato il punto di massimo avvicinamento al buco nero».

A causa della distanza si può vedere in questa immagine solo la posizione e non la forma della nube. L’allungamento della nube si vede solo nelle misure di velocità che permettono agli astronomi di stabilire dove si trovino rispetto all’orbita le varie parti della nube. (Crediti: ESO/S. Gillessen)

L’origine della nube di gas rimane ignota, anche se non mancano le idee a proposito. Gli astronomi pensano che la nube di gas potrebbe essere stata creata dai venti stellari delle stelle in orbita intorno al buco nero. Oppure potrebbe essere anche il risultato di un getto proveniente dal centro galattico. Un’altra possibilità è che una stella si trovi al centro della nube: in questo caso il gas sarebbe il prodotto del vento della stella o di un disco protoplanetario di gas e polvere intorno alla stella. Le nuove osservazioni aiutano a restringere le possibilità.

«Come uno sfortunato astronauta di un film di fantascienza, vediamo che la nube viene stirata così tanto che sembra un fascio di spaghetti. Ciò implica che probabilmente non contiene una stella», ha concluso Gillessen. «Al momento pensiamo che il gas provenga dalle stelle che vediamo in orbita intorno al buco nero».

Il culmine di questo evento unico al centro della Galassia sta avvenendo sotto i nostri occhi ed è tenuto sotto stretta osservazione dagli astronomi di tutto il mondo. Questa campagna osservativa così intensa produrrà una quantità di dati notevole che non solo ci darà nuove informazioni sulla nube di gas, ma permetterà di sondare le regioni vicine al buco nero che non sono state studiate in precedenza e di valutare gli effetti della gravità estrema.

[Fonte: Eso]

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Gruppo Astrofili DEEP SPACE

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19.07: “Un piccolo passo per un uomo… omaggio a Neil Armstrong” di Gianpietro Ferrario. A seguire osservazioni del cielo con i telescopi del Gruppo.

Per info: 0341.367584 – www.deepspace.it

Planetario e Osservatorio Astronomico di Cà del Monte

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19.07: “La scala dell’Universo dal microcosmo al macrocosmo”.

Info e prenotazioni: 327 7672984
osservatorio@osservatoriocadelmonte.it
www.osservatoriocadelmonte.it

Gruppo Amici del Cielo Barzago

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19.07: Osservazioni con i telescopi sociali.

Per info: didattica@amicidelcielo.it
www.amicidelcielo.it

Secondo evento per il 22 luglio: congiunzione Venere Regolo

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Congiunzione Luna Regolo

Congiunzione Luna Regolo

Il secondo appuntamento della giornata, dopo la congiuzione di Marte e Giove del mattino, è per la sera del 22 luglio: verso le 21:00 il Sole sarà tramontato da circa una mezz’ora e il cielo sarà quindi abbastanza chiaro. Ma da lì a poco, magari aiutandosi con un binocolo, potrebbe essere facile osservare Venere in congiunzione con Regolo, la stella più brillante della costellazione del Leone. A quell’ora la separazione tra pianeta e stella sarà di circa 1,1°, con i due oggetti alti circa +12° sull’orizzonte ovest.
Quello del 22 sarà il massimo avvicinamento, ma nei giorni precedenti e successivi, come mostrato, si potrà registrare il progressivo avvicinamento e conseguente allontanamento.

Congiunzione Marte Giove per il 22 luglio

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22 Luglio

22 Luglio

Doppio appuntamento per il 22 luglio, si comincia verso le 5:00 del mattino, con il cielo ancora abbastanza scuro, quando sull’orizzonte di ENE Marte e Giove si mostreranno in congiunzione nei pressi della stella Tejat (mu Geminorum).

Il pianeta rosso, più veloce, raggiungerà il gigante gassoso muovendosi da nordovest (nel riferimento altazimutale) e alle 5:00 gli sarà a una distanza angolare di circa 47 primi. Nel pannello a sinistra il fenomeno è mostrato in un campo visuale molto ampio, mentre in quello a destra, come potrebbe vedersi nel campo di un telescopio usato a bassi ingrandimenti.

Aggiornamenti dalla flotta interplanetaria

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Un diagramma del Sistema solare con le missioni attualmente operative e i prossimi appuntamenti. Crediti: Olaf Frohn

Una stella, 8 pianeti, centinaia di lune sparpagliate, un numero enorme di asteroidi e comete. E una flotta di alcune decine di piccole sonde spaziali, disperse in diverse centinaia di milioni di Km, ciascuna intenta a rispedire verso Terra le immagini e i dati raccolti nel suo lungo e solitario viaggio. Ecco il ritratto aggiornato a Luglio 2013 del nostro sistema solare e degli avamposti dell’attività di esplorazione planetaria delle ultime, emozionanti decine di anni.

Un diagramma del Sistema solare con le missioni attualmente operative e i prossimi appuntamenti. Crediti: Olaf Frohn

Per comprendere la difficoltà incontrata da Olaf Frohn nel realizzare questo diagramma per la Planetary Society, bisogna partire dalla considerazione che il Sistema Solare è sostanzialmente vuoto, con pianeti e altri corpi dispersi in distanze incommensurabilmente più grandi delle loro dimensioni. Facendo le dovute proporzioni, se Giove, il pianeta piu grande, fosse una palla da biliardo di circa 20cm di diametro, il tavolo verde su cui il Dio del Sistema Solare  giocherebbe la sua partita (limitando il confine di gioco all’orbita di Plutone) misurerebbe una ventina di Km di larghezza.

Per rappresentare un oggetto così poco maneggiabile in un disegno che risulti comprensibile, si è dovuto rinunciare a una rappresentazione in scala scegliendo dimensioni dei pianeti e distanze non proporzionali a quelle reali. Per rendere ancora più comprensibile il tutto, Frohn ha anche deciso di rappresentare (in alto a destra) un ingrandimento della parte più interna del sistema solare fino alla fascia degli asteroidi. Nella parte in basso a sinistra, in evidenza i giganti gassosi fino ad arrivare alle sonde Voyager e Pioneer in uscita dai confini del nostro sistema solare. Nella legenda appena sotto l’immagine, come in un calendario che ricorda compleanni e altre ricorrenze di famiglia, preziose indicazioni sui prossimi eventi dell’esplorazione spaziale: Lancio (launch), Flyby (FB),  Inserimento in orbita (OI), Avvicinamento (App), Partenza (Dep), Discesa e atterraggio (EDL), Fine missione (EOM).

Percorrendo l’immagine, dal centro verso l’esterno, pianeta per pianeta,  appare chiara la presenza di una flotta di piccole sonde americane ed europee attualmente attive, intorno a quasi tutti i corpi planetari.
Scopriamo che il Sole è studiato da diverse missioni in contemporanea, in orbite non esattamente vicine alla nostra stella, come SOHO o come la coppia di satelliti Stereo A e B che percorrono l’orbita terrestre una in anticipo e una in ritardo rispetto al nostro pianeta. A queste missioni già operative si aggiungerà presto l’osservatorio ESA Solar Orbiter, il cui lancio è previsto per il 2017.

Muovendoci verso l’esterno, ciascuno dei pianeti rocciosi del sistema solare interno è osservato da almeno un esploratore robotico, parcheggiato intorno alla sua orbita: Mercurio da Messenger, Venere da Venus Express, Marte da diverse missioni, presenti e future, tra cui MRO, Opportunity e Mars Express. A raggiungere queste sonde già operative, troviamo nella legenda, le gesta delle prossime missioni: l’inserimento nell’orbita di Venere della giapponese Akatsuki (novembre 2015), il lancio di Bepi Colombo per Mercurio (agosto 2015) e di MAVEN e Mars Orbiter Mission per Marte (novembre 2013), la partenza di EXOMARS sempre per Marte (lancio gennaio 2016).

Nella fascia degli asteroidi, altre sonde sono dirette o stanno già compiendo il loro lavoro. L’americana Dawn è sulla strada per raggiungere Cerere (febbraio 2015), mentre nel futuro sono previsti i lanci della giapponese Hayabusa (dicembre 2014)  e l’incontro con l’asteroide 2202GT, previsto per il 2020, della storica missione Deep Impact, reindirizzata a questo nuovo target dopo aver incontrato due comete, la Tempel1 nel 2005 e la Hartley2 nel 2010.

Tra i giganti gassosi, più lontani e difficili da raggiungere,  troviamo Saturno osservato da vicino dalla sonda Cassini, mentre Giove è la meta finale della sonda Juno (che lo raggiungerà nell’ottobre del 2017, dopo un atteso flyby della Terra a Ottobre 2013) e Plutone della missione New Horizons (che ne effetturerà un flyby a luglio 2015). Ambedue le sonde, attualmente in viaggio verso il sistema solare esterno, sono visibili nel diagramma nelle loro posizioni appena all’interno della fascia degli asteoridi per la prima e tra le orbite di Urano e Nettuno per la seconda. Sempre tra i pianeti giganti, ben visibile nel suo viaggio verso la cometa Churyumov-Gerasimenko, la missione ESA Rosetta che inizierà il suo risveglio a inizio 2014 per raggiungere il suo obiettivo ad Agosto dello stesso anno.

Infine, a segnare i confini esterni di questa flotta planetaria, alcune vecchie conoscenze di tutti gli appassionati di missioni spaziali, i vecchi ammiragli e comandanti Pioneer e Voyager che continuano il loro viaggio verso lo spazio profondo.

Per gli aggiornamenti di questo diagramma visita http://www.planetary.org/multimedia/space-images/charts/whats-up-in-the-solar-system-frohn.html


ASTROINIZIATIVE UAI Unione Astrofili Italiani

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18.07 “Accarezzando la Luna…” – XI Edizione Osservazione telescopica pubblica della Luna dall’alto dei 50 metri della Torre Civica delle Ore. Unione Astrofili Lucchesi – Lucca, Via Fillungo, Torre Civica delle Ore.

www.ual.lucca.it
www.uai.it

IN CITTÀ SONO ARRIVATE LE STELLE!

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Il 19 luglio, a partire dalle ore 21:15, gli Astrofili Lariani predisporranno sul luogo i telescopi dell’Associazione e rimarranno disponibili a guidare il visitatore nell’osservazione dei soggetti celesti protagonisti delle serate. Le osservazioni si terranno nel piazzale antistante l’Aero Club Como. In caso di condizioni meteo sfavorevoli l’osservazione verrà annullata.

Per info: tel. 328/0976491 – info@astrofililariani.org
www.astrofililariani.org

ASTROINIZIATIVE UAI Unione Astrofili Italiani

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18 luglio Osservazione telescopica pubblica della Luna dall’alto dei 50 metri della Torre Civica delle Ore. Unione Astrofili Lucchesi – Lucca, Via Fillungo, Torre Civica delle Ore. www.ual.lucca.it

www.uai.it

Gruppo Astrofili Rozzano

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18.07: “Telescopi ottici particolari”.

Informazioni GAR: 380.3124156 e 333.2178016
E-mail: info@astrofilirozzano.it
www.astrofilirozzano.it

Al Planetario di Ravenna

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16.07: “Da qui all’infinito”. Poesia al Planetario con M.G. Maioli, F. Costantini, Giovanni e P. Brandolini, a cura di Ravenna Poesia.

Prenotazione consigliata.
Per info: tel. 0544-62534 – E-mail info@arar.it
www.racine.ra.it/planet/index.html –
www.arar.it

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