Un meteorite e fango secco per Curiosity?

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Il rover Curiosity, impegnato nell’esplorazione dell'area alle pendici del Monte Sharp, si è nuovamente imbattuto in alcune conformazioni geologiche che hanno destato l'interesse dei ricercatori.

Ritratto di sistema dall’esterno

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La sonda Voyager 1, oggi giunta al limite del nostro sistema solare, alcuni anni fa si è voltata, e da una distanza di oltre sei miliardi di kilometri ha scattato una "foto" ricordo dei pianeti che lo compongono, qui riproposti in un mosaico realizzato dalla NASA

Foto di gruppo per 84 milioni di stelle

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Arriva dall'Osservatorio di Paranal dell'ESO, grazie al telescopio infrarosso per survey VISTA, un’immagine monumentale del centro della Via Lattea. È così grande che, se la si stampasse con la risoluzione tipica per un libro, risulterebbe lunga 9 metri e alta 7.

EINASTO il superammasso grande 360 milioni di anni luce

Il superammasso Einasto appena scoperto che misura l'incredibile larghezza di 360 milioni di anni luce e ospita 26 quadrilioni di stelle (un quadrilione è pari in Italia a un milione di miliardi)! 

Sulla formazione dei buchi neri primordiali nell’epoca post-inflattiva

Si ritiene che i buchi neri primordiali siano oggetti antichi quanto l’Universo, sebbene essi non siano stati ancora osservati. Nati al termine della breve epoca inflattiva appena successiva al Big Bang, essi avrebbero avuto origine dal collasso gravitazionale di regioni ad alta densità nel fluido cosmico pre-esistente. Perché tale processo abbia luogo, d’altronde, è necessario che siano rispettate alcune fondamentali condizioni durante la fase post-inflazione di riscaldamento cosiddetto “lento”. Grazie ad esse, infatti, si genererebbero quelle particolari strutture che fungerebbero da sede per il futuro sviluppo di buchi neri primordiali. Partendo da poche, indispensabili basi teoriche di cosmologia, astrofisica e fisica delle particelle, questo articolo si propone quindi di discutere i diversi meccanismi di formazione dei buchi neri primordiali nell’intento di fornire nuovi spunti di riflessione sui primi stadi di vita dell’Universo.

Questa sera in diretta il lancio di Luca Parmitano verso la ISS

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Seguite in diretta, in italiano, oggi martedì 28 alle 22:31 ora italiana la partenza dell'astronauta dell'ESA Luca Parmitano dal cosmodromo di Baikonour.

SOFIA conferma la presenza di acqua sulle superfici soleggiate della Luna

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Trovate per la prima volta molecole di acqua su superfici lunari illuminate dal Sole, finora individuate solo in zone di ombra perenne. L'importante scoperta è stata possibile grazie alle osservazioni dell'Osservatorio volante della NASA SOFIA.

Rosetta è pronta allo sprint finale

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Dopo la prima delle tre grandi spinte orbitali, la sonda dell'ESA si appresta, da qui ad agosto, a raggiungere la sua preda, la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko. A novembre inizierà la discesa del lander Philae e poi comincerà la fase della ricerca scientifica.

Il vicino di casa

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Scoperto, grazie al telescopio di 3,6 metri dell'ESO a La Silla, il pianeta più vicino al sistema solare mai individuato. E' di massa quasi uguale alla Terra, e orbita attorno ad alpha Centauri B, una stella simile al nostro Sole ad appena 4,3 anni luce da noi. Ora si apre la caccia ad altri pianeti nei suoi paraggi.

STS-133 Ready to GO!

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Il Discovery è più che mai pronto ed anche il meteo pare che collabori con un 90% GO al momento del lancio. E' già iniziato il caricamento dei propellenti nel grande serbatoio esterno e tutto appare nominale.

Sole, ricercato speciale

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Una "foto segnaletica", composta da un doppio ritratto del Sole, di fronte e di profilo, realizzato a ottobre dalla missione STEREO della NASA. Una potente tecnica osservativa che permette di ricostruire tridimensionalmente fenomeni come le eruzioni solari.

Le olimpiadi di Toutatis

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Opposizioni importanti questo mese, ma la più interessante riguarda l'opposizione del piccolo e veloce Toutatis.

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