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Le Parole che Contano

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Ricorderete che lo scorso numero ci eravamo lasciati proponendo ai lettori di inventare una frase mnemonica che aiutasse a ricordare le prime 8 cifre del Pi Greco.

Beh, le risposte che abbiamo ricevuto sono state tante e tali che non possiamo (anche per motivi che comprenderete solo arrivando alla fine della pagina) non utilizzare questo spazio per presentarne alcune delle migliori.

E vi sarà impossibile non trovare tra esse quella che più si adatta ai vostri neuroni. Ricordate la regola? La frase doveva essere composta da otto parole, e ogni parola doveva avere un numero di lettere pari alla corrispondente cifra di Pi Greco: 3,1415926.

La gara era già iniziata nel Forum Coelestis, dove campeggiava una splendida “Sei l’orbe, o forse, astraendo, il Signor Tondo. Sei amico infinito…” (Giovanni Castellari) che non solo superava il fronte delle otto cifre, ma chiamava in ballo l’orbe, il tondo, l’infinito. Era così difficile fare di meglio che, con mossa geniale una vecchia volpe del forum (Mizarino) ventilò una possibile variazione delle regole. Proponendo la sua “Trascende UnaQualunque Unità, Cosicché Non Debbasi Saper Calcolare Tutte Cifre Obbligate”, avanzò infatti l’idea di sfruttare non il numero delle lettere, ma solo le iniziali: che devono corrispondere alla cifra che inizia con la stessa lettera (T=Tre, U=Uno, ecc.). Il tentativo proposto era perfetto, visto che oltre a seguire la nuova regola la frase aveva anche un senso aderente al soggetto (specie con quel “Trascende” iniziale).

Poi sono scesi in campo i lettori della rubrica, ed è subito stato un florilegio di idee, tanto che mai come stavolta ci siamo trovati in difficoltà nel proclamare il vincitore. Citiamo solo alcune delle frasi pervenute. C’è chi (Bruno Pulcinelli) ricorda lo scopo ultimo della frase (che deve avere una funzione mnemonica), ideando “Per l’uomo è arduo ricordare il numero” (ed è simpatico trovare il modo di ricordare rammentando la facilità a dimenticare), ma anche chi dà precise istruzioni per l’uso, quasi come un manuale: “Vai a fare i tondi? Considera il numero quale tua fonte ispirata generante circoli” (Andrea Alessandrini); e il bello è che la frase continua ancora…

Altri optano per frasi lontane dalla geometria dei cerchi, ma puntualmente oggettive, quali“Vai a Roma e senti cicalecci di romani” (Domenico Marchese), o addirittura dal sapore filosofico con “Tra Uomini Qualunque Una Certezza Non Dura Sempre” (Claudio Dandolo), che tra l’altro mostra d’aver sposato la “variante di Mizarino”.

Ma non si può non citare lo studentesco “Sto a fare i greci algoritmi di scuola”(Pierangelo Bellini) che ribadisce la fatica delle aule scolastiche, o l’eccellente sintesi dei primi elementi di fisica di “Tre i veri e certi propositi di Newton (Roberto Gallani).

Infine, le posizioni d’onore. A mostrare come la creatività ben guidata possa portare a simultanei colpi di genio, abbiamo due soluzioni molto belle e quasi uguali, partorite da due lettori diversi: “Dio ‘l fece: i greci trovarono il numero” (Carlo Colonnello), frase che sfiora il divino, e “Per l’area i greci trovarono il numero” (Paolo Schiavone), che riporta il tutto al calcolo.

Mentre citiamo anche i nomi di Fabiano Limonio e Simone Seddio, dobbiamo affrettarci a dichiarare il vincitore; siamo assolutamente certi di non accontentare nessuno, stavolta, visto che a buon diritto molti altri avrebbero parimenti meritato il premio. Lo attribuiamo però a Ivo Riccardi, perché con il suo “Fra i poli è trino avanzando un tratto” ci sembra raccontare benissimo non solo la natura di Pi (fra i poli), ma anche la sua misura (trino) e trascendenza (avanzando un “tratto”).

Bellissimo davvero. Ma è inutile negare, cari lettori, che il parlare ancora del Pi Greco e dei suoi cerchi ci fa gioco per introdurre un discorso legato alla ciclicità degli eventi e della vita.

Anche questo numero della rivista, segnato da un triplice “1”, indica infatti la necessità di un nuovo inizio, perché secondo un principio di alternanza a cui la Redazione vuole ispirarsi, sono molti gli argomenti che aspettano di avere una ribalta bella e preziosa come questa pagina 82 di Coelum.

Noi, che l’abbiamo frequentata per due anni, siamo orgogliosi d’averlo fatto e lieti di lasciare il campo a chi sarà in grado di appassionarvi ad altri nuovi, misteriosi e soprattutto interessanti argomenti.

È stato un privilegio avervi lettori: la Redazione di Rudi Mathematici vi saluta con affetto.

Per quanto il nostro duro animo razionale sia già ammantato

di nostalgia, il fatto di lasciare la pagina 82 di

Coelum disponibile ad altre avventure intellettuali non basta

a farci dimenticare che c’è ancora un quesito attivo,

quello presentato nel numero di Ottobre, “Astronavi di

Carta”. Bene, quell’ultimo quesito sarà il virtuale testimone

del passaggio di consegne tra le pagine cartacee della

rivista e quelle elettroniche del forum: è sul Forum Coelestis,

sezione Rudi Mathematici, che infatti discuteremo in

futuro di quello e di altri quesiti. A ritrovarci nel Forum,

dunque!