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Recensione: “Alla scoperta dello Spazio” di William Harwood

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Alla scoperta dello Spazio
Alla scoperta dello Spazio
Tempo di lettura: 3 minuti

Alla scoperta dello Spazio

White Star S.r.l.
in collaborazione con National Geographic, 2002
formato: 34×26 cm, pp. 226
prezzo: 48,00 euro

Pubblicato dalla White Star S.r.l. in collaborazione con National Geographic, nell’ambito di un progetto editoriale che prevede la realizzazione annuale di un volume di grande formato dedicato alle tematiche dell’Astronomia, “Alla scoperta dello Spazio” va ben oltre le caratteristiche di un classico atlante fotografico dello Spazio, peraltro di pregevolissima fattura.
L’autore dell’opera, William Harwood, è di per sé garanzia di grande competenza e professionalità: appassionato astrofilo, Harwood è consulente astronautico per CBS News e per il Washington Post, oltreché collaboratore di Astronomy Now, ed ex-presidente dell’ufficio stampa internazionale di Cape Canaveral.
Reporter di cronache spaziali a tempo pieno, Harwood ha realizzato un volume che parte da una survey sullo stato attuale delle conoscenze nel campo astronomico e dell’esplorazione del Sistema Solare, per delineare i possibili sviluppi futuri di Astronomia e Astronautica nell’arco dei prossimi decenni.
Progettato secondo lo schema ormai collaudato nelle opere di divulgazione, a partire dai dintorni del nostro pianeta per proiettarsi ai confini del Sistema Solare e di qui alle profondità dello spazio esterno, il volume di Harwood introduce gradualmente il lettore alla scoperta delle meraviglie del cosmo, avvalendosi di una collezione di straordinarie immagini astronomiche, riprese dai più sofisticati telescopi e satelliti.
Il grande formato da atlante fotografico consente infatti di riprodurre e far conoscere al grande pubblico alcune tra le più suggestive (e famose) fotografie mai realizzate in campo astronomico.
Se infatti le immagini di nebulose, galassie, stelle e superficie planetarie realizzate dai grandi telescopi o dalle sonde automatiche risultano sempre di assoluto interesse scientifico, il loro valore estetico è spesso in grado di richiamare l’attenzione anche dei non “addetti ai lavori”, rendendo accessibile a un più vasto pubblico il senso di meraviglia e mistero che la contemplazione dell’Universo è in grado di suscitare nell’animo umano.
Ben vengano dunque le opere di carattere divulgativo che mostrano anche la “bellezza” delle scienze astronomiche, sempre comunque nel rispetto puntuale dell’attendibilità scientifica dell’offerta, ed evitando la ricerca ad ogni costo di “effetti speciali”.
Il rischio, infatti, insito nella spettacolarizzazione a se stante dell’astronomia, è e che questa vada a discapito dell’efficacia divulgativa del contenuto scientifico; un problema che Harwood ha saputo risolvere corredando le bellissime immagini riprodotte con testi e note equilibrati ed incisivi, contenuti in modo da non soffocare le immagini ed esaurienti dal punto di vista informativo.
Il volume è diviso in tre sezioni principali: una prima parte di carattere soprattutto “astronomico”, dedicata all’esposizione delle nostre conoscenze attuali sull’Universo, suddivisa in capitoli specifici. Una sezione centrale più attenta alle tematiche dell’astronautica, relativa alle prossime missioni esplorative del nostro Sistema Solare e allo sviluppo dei futuri grandi telescopi, terrestri e spaziali. Infine, l’ultima parte è dedicata ai possibili sviluppi della tecnologia spaziale nel nuovo secolo, proiettata alla conquista del Sistema Solare e, forse, alla sua colonizzazione. Non mancano paragrafi dedicati al progetto SETI e alla speculazione sulla possibile esistenza di vita e civiltà al di fuori del nostro Sistema Solare. Ogni sezione è corredata, nel migliore stile National Geographic, da numerosissime e splendide immagini di coinvolgente effetto emotivo.
Un volume in veste molto elegante (ideale anche come omaggio di pregio) e di lettura davvero piacevole, con un apparato iconografico eccellente e di buon livello divulgativo, rivolto a un pubblico non specialista, ma che non mancherà di risultare gradevole anche agli astrofili più esigenti.