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Nel Cielo – Due visioni galattiche nel LEONE

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Costellazione del Leone
La cartina di questo mese è centrata su quella parte della costellazione del Leone che viene anche comunemente chiamata “la falce”, o “il falcetto” e che di fatto rappresenta la testa del mitico animale. Proprio in questa regione si trovano i due oggetti descritti nel testo: una bella e luminosa galassia singola (NGC 2903) e una coppia di galassie in interazione gravitazionale (NGC 3226 e NGC 3227).
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Costellazione del Leone
La cartina di questo mese è centrata su quella parte della costellazione del Leone che viene anche comunemente chiamata “la falce”, o “il falcetto” e che di fatto rappresenta la testa del mitico animale. Proprio in questa regione si trovano i due oggetti descritti nel testo: una bella e luminosa galassia singola (NGC 2903) e una coppia di galassie in interazione gravitazionale (NGC 3226 e NGC 3227).

Se Orione è considerata da tutti la costellazione invernale per eccellenza, il Leone rappresenta sicuramente il ritorno dei cieli primaverili popolati dai grandi ammassi di galassie. Tra queste, abbiamo scelto quella che è considerata da qualcuno “la più bella delle galassie non-Messier del cielo boreale”; nonché una magnifica coppia interagente nascosta nella luce della stella gamma Leonis.
NGC 2903 – La prima scelta di questo mese è rappresentata dalla galassia a spirale NGC 2903, facilmente rintracciabile 1,45° a sud di lambda Leonis (mag. +4,3), stella situata appena a est della “falce” che identifica il muso e la criniera del Leone. Si tratta di un oggetto davvero considerevole… Con una magnitudine integrata di +9,0 risulta infatti alla portata del telescopio più modesto e anche al binocolo si mostra come una chiazza chiaramente elongata. Fu scoperto da W. Herschel il 16 novembre del 1784 che, come riportato dall’ammiraglio Smyth nel suo “Cycle of Celestial Objects”, credette di aver
individuato non uno ma due oggetti: «…una nebulosa doppia, ognuna delle quale sembra possedere una simile regione nucleare, con due apparenti nebulosità che si compenetrano». In effetti, non è ancora ben chiaro se si trattò di una svista… Herschel identificò sul disco della galassia anche una regione brillante, che nel New General Catalogue fu registrata con la sigla NGC 2905, e molti pensano che potrebbe essere stato questo secondo punto di luce ad aver convinto l’astronomo anglo-tedesco della duplicità dell’oggetto. Un’ipotesi confermata dal fatto che quando Lord Rosse, il 5 marzo 1848, riuscì con il suo grande riflettore da 1,8 metri a scoprire la sua struttura a spirale, lasciò un disegno in cui la regione di formazione stellare è segnata in modo ben evidente, anche se comunque non paragonabile per splendore al nucleo di NGC 2903.
Per approfondire leggi tutti i dettagli e i consigli per l’osservazione, i cenni storici,  le immagini e le mappe dettagliate, nell’articolo tratto dalla Rubrica Nel Cielo di Salvatore Albano presente a pagina 58 di Coelum n. 168.