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Un pianeta per QS Vir

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Un pianeta per QS Vir
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Un pianeta per QS Vir
Un pianeta per QS Vir
Sarebbe uno spettacolo davvero splendido quello che potrebbe godere l’ipotetico abitante del pianeta appena scoperto in QS Virginis, con il cielo illuminato da due soli quasi appiccicati tra loro, uno bianco e l’altro rosso. Il sistema di QS Virginis, infatti, è costituito da una coppia di stelle – una nana rossa e una nana bianca – in orbita reciproca poste a 157 anni luce di distanza in direzione della costellazione della Vergine. Le due stelle sono davvero molto vicine tra loro (un paio di volte la distanza Terra-Luna) e orbitano l’una intorno all’altra in sole 3 ore e 37 minuti.

Impossibile distinguerle da Terra se non fosse che, per effetto della reciproca occultazione, la luce del sistema non mostrasse i periodici abbassamenti tipici delle variabili a eclisse. Lo studio accurato della temporizzazione di queste eclissi compiuto da un team di astronomi cinesi coordinati da Shengbang Qian (Osservatorio di Yunnan) ha portato i ricercatori a scoprire che i ritardi e gli anticipi rilevati potevano essere imputati alla presenza di un terzo oggetto. Secondo gli astronomi, cioè, intorno alle due stelle orbita un pianeta piuttosto massiccio. I calcoli di Qian e collaboratori indicano che la sua massa dovrebbe essere almeno sei volte e mezza quella di Giove e la sua orbita si collocherebbe a poco più di 4 unità astronomiche di distanza dalla coppia di stelle. Si tratterebbe dunque del primo pianeta scoperto intorno a una coppia di stelle così particolari come quelle del sistema di QS Virginis.

Il sistema, però, non è affatto destinato a durare. Man mano che perde energia orbitale a causa del vento stellare e dei campi magnetici, infatti, la nana rossa è destinata ad avvicinarsi sempre di più alla nana bianca, finché un giorno comincerà ad innescarsi un meccanismo dalle tragiche conseguenze. La nana bianca comincerà a sottrarre materiale alla compagna e ad accumulare sulla sua superficie uno strato sempre più spesso di idrogeno. Quando questo strato avrà raggiunto la quantità sufficiente si innescherà una rapidissima e violentissima sequenza di reazioni termonucleari che trasformeranno l’idrogeno in elio e in cielo si accenderà una nova.

La nana bianca trasformatasi in nova regalerà dunque a QS Virginis un momento di brillante celebrità. A quel punto, però, per l’ipotetico osservatore abitante il pianeta appena scoperto i giochi sarebbero davvero inesorabilmente terminati.