Il più recente telescopio all'Osservatorio del Paranal dell'ESO, in Cile - il VST (VLT Survey Telescope) - è stato inaugurato il 6 dicembre 2012 all'INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica) - Osservatorio di Capodimonte, a Napoli. In questa fotografia scattata durante la cerimonia si vedono, da sinistra a destra: Roberto Tamai (ESO), Massimo Della Valle (Direttore di INAF-OAC), Luigi De Magistris (sindaco di Napoli), Giovanni F. Bignami (Presidente dell'INAF), Massimo Capaccioli (Principal Investigator del VST), Bruno Leibundgut (ESO) e Pietro Schipani (Project Engineer del VST). Crediti: ESO/Enrico Cascone (INAF-OACN)

“Sono molto contento di essere qui, non solo come rappresentante della città ma anche come napoletano”. Così il sindaco di Napoli Luigi De Magistris intervenendo alla cerimonia inaugurale del VLT Survey Telescope (VST) svoltasi all’Osservatorio Astronomico di Capodimonte dell’INAF.

Presente il Presidente dell’INAF, Giovanni Bignami, la cerimonia è stata aperta dal saluto del Direttore dell’osservatorio, Massimo Della Valle seguito dal principale promotore del VST, Massimo Capaccioli che ha illustrato genesi e evoluzione del progetto, ricordando come questo telescopio ad ampio campo è operativo da un paio d’anni all’Osservatorio dell’ESO di La Silla in Cile.

“L’Osservatorio Astronomico di Capodimonte – ha detto ancora il sindaco del capoluogo campano – è una delle eccellenze della scienza e della cultura napoletana e, visitando la nuova area museale, molto mi è piaciuta la sensibilità di mettere insieme storia, scienza e cultura. Nel mio piccolo farò il possibile perché realtà come questa e i tesori che contengono, come il volume di Copernico con le correzioni a penna dell’inquisizione, siano promosse meglio”.
“La scienza – ha concluso De Magistris – è un settore su cui Napoli deve investire sia in termini di risorse umane, competenza e passione oltre ovviamente che finanziariamente sollecitando anche il coinvolgimento di investitori privati”.

Questa spettacolare regione di formazione stellare nota come Nebulosa della Carena è stata osservata in gran dettaglio dal VST (VLT Survey Telescope) all'Osservatorio del Paranal dell'ESO il 5 giugno 2012 e pubblicata il 6 dicembre 2012 in occasione dell'inaugurazione del telescopio a Napoli. Crediti: ESO. Acknowledgement: VPHAS+ Consortium/Cambridge Astronomical Survey Unit

Nel suo intervento il Presidente Bignami ha sottolineato come la ricerca astrofisica italiana sia un’eccellenza mondiale, che ha una grande tradizione, dai duecento anni dell’Osservatorio Astronomico di Capodimonte, ai 250 di quello di Brera, ricordando come i fisici italiani siano tutti figli di Fermi. “E sono lieto di annunciarlo – ha concluso Bignami – l’Italia, con l’INAF, ha dato il sostegno fondamentale perché si realizzasse il più grande telescopio ottico al mondo, l’Extremely European Large Telescope (E-ELT)” sottolineando il forte coinvolgimento che avrà nella sua realizzazione il nostro paese.

Al futuro ha fatto riferimento anche Massimo Della Valle nel suo saluto di benvenuto sottolineando come dopo il VST l’Osservatorio è impegnato in molti nuovi e importanti progetti, ai quali “danno un contributo fondamentale i giovani ed eccellenti ricercatori che qui lavorano”.

Per l’occasione l’ESO, rappresentato da Roberto Tamai, ha rilasciato una nuova immagine, della Nebulosa Carinae, realizzata con il VST e catturata in occasione della visita del presidente cileno all’Osservatorio di La Silla.


Il VST è un telescopio all’avanguardia di 2,6 metri di diametro, equipaggiato con l’enorme camera da 268 milioni di pixel, OmegaCAM. È stato progettato per ottenere grandi mappe del cielo di altissima qualità in modo rapido. Il VST è una joint-venture tra l’ESO e l’INAF, mentre OmegaCAM è stata prodotta dal consorzio OmegaCAM [1]. Questo nuovo telescopio è il più grande telescopio al mondo esclusivamente dedicato alle survey del cielo in luce visibile.

Questa regione di formazione stellare è una delle più importanti e più fotografate del cielo australe. È stata già ritratta in molte immagini con i telescopi dell’ESO (eso1208, eso1145, eso1031, eso0905), ma la nube di gas luminoso è molto estesa e perciò è difficile che i telescopi più grandi possano studiarne più di una piccola porzione per volta. Ciò la rende invece un obiettivo ideale per il VST e la sua camera OmegaCAM. Il VST produce immagini molto nitide grazie alla sua ottica di alta qualità e alle eccellenti condizioni del sito osservativo. Inoltre, poichè è stato progettato per survey del cielo, ha anche un ampio campo di vista che può riprendere quasi tutta la Nebulosa della Carena in una singola immagine.

La nebulosa era dunque il soggetto ideale da ritrarre durante la visita all’Osservatorio del Paranal del 5 giugno 2012 (eso1223) del Presidente del Cile, Sebastián Piñera, accompagnato dalla moglie, Cecilia Morel, graditi e illustri ospiti invitati a partecipare alle osservazioni con il VST. L’immagine che il Presidente ha contribuito a ottenere è stata combinata con altre immagini recenti della Nebulosa della Carena ottenute con il VST, per produrre infine una delle panoramiche più colorate e ricche di dettagli di questo oggetto.

La Nebulosa della Carena è un’enorme incubatrice stellare, a circa 7500 anni luce della Terra nella costellazione della Carena [2]. Questa nube incandescente di gas e polvere è una delle regioni di formazione stellare più vicine alla Terra e comprende molte delle stelle più brillanti e massicce che si conoscano. La Nebulosa della Carena è un laboratorio ideale per gli astronomi che studiano la nascita violenta e l’inizio della vita delle stelle.

Il colore rosso dominante nell’immagine proviene dall’idrogeno gassoso della nebulosa che diviene incandescente sotto l’azione della luce ultravioletta dalle molte stelle giovani e calde [3]. Sono visibili anche altri colori, dovuti a diversi elementi del gas, cosi come molte nubi di polvere. Appena sopra il centro dell’immagine si trova la stella brillante Eta Carinae (eso0817). Questa stella enorme e altamente instabile è divenuta incredibilmente brillante nel diciannovesimo secolo ed è un buon candidato per una prossima esplosione di supernova.

Fonte ESO

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