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I Nobel della fisica 2023 per gli impulsi più brevi mai registrati

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Alla fine è arrivata la comunicazione ufficiale, altra tripletta per i Nobel della Fisica 2023

 

A vedersi assegnare il Nobel per la fisica quest’anno sono tre scienziati Pierre Agostini, Ferenc Krausz e Anne L’Huillier per “i metodi sperimentali che generano impulsi di luce ad attosecondi per lo studio della dinamica degli elettroni nella materia”.

Per comprendere il lavoro dei tre fisici è importante innanzi tutto definire l’attosecondo inteso come un trilionesimo di secondo, cioè un milionesimo, di milionesimo di milionesimo secondo ovvero, in termini più matematici 10-18 secondi.

Se siete curiosi di conoscere la scala completa di tutti i sottomultipli del tempo vi consigliamo di visitare questa pagina di Chimica-Online.it è tutto molto chiaro e ben elencato.

Ma torniamo al Nobel. I ricercatori in questione hanno sviluppato metodi sperimentali per la comprensione e la produzione di segnali della durata di “qualche” attosecondo. Ma quanti in realtà? Per ora il limite minimo è di 180 attosecondi (qui la pubblicazione dello studio). Ma grazie al campo magnetico così generato si sono potuti registrare ritardi nei balzi fra le orbite dell’elettrone anche di soli 20 attosecondi.

La tecnica si misurazione non solo è la più veloce al mondo ma permette di registrare il tempo più breve mai visto prima con importanti implicazioni nello studio dei processi chimici e quindi in quelli biologici, per non parlare di ciò che può avvenire nel cuore del computer.

Fra i risultati più immediati dell’esperimento è la ricaduta sulla teoria della fotoemessione, per cui, un elettrone è emesso in maniera istantanea da un atomo quando esso assorbe un fotone. I Nobel per la fisica 2023Oggi si sa che questo processo è invece lievemente, ma molto lievemente ritardato, dell’ordine appunto di qualche attosecondo.

 


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