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Attenzione: Seti@Home fa BOINC!

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E’ giunta l’ora di passare a BOINC! Dal 15 Dicembre 2005 il Seti@Home Classic chiuderà definitivamente e non sarà più possibile utilizzare il vecchio client per l’elaborazione delle unità.

Indice

  • Introduzione
  • Come Funziona?
  • Le novità
  • Per essere operativi
  • L’interfaccia
  • boinc

    Domande, continue domande ed una incessante sete di risposte: questa la costante che ha caratterizzato l’essere umano fin dalla sua nascita e ne descrive l’essenza. Una delle domande più antiche, che risale alla prima volta che l’uomo ha alzato gli occhi al cielo, è: “Siamo soli nell’universo? Chissà se in uno di quei deboli puntini luminosi c’è qualcuno che si sta facendo la medesima domanda in questo momento…” Questa domanda è custodita nel nostro intimo e molti di noi non sanno come poter trovare una risposta.
    Grazie alla tecnologia oggi disponiamo di mezzi sufficienti per tentare di dare finalmente una risposta: proprio per questa ragione nacque il progetto SETI, ormai famoso e conosciuto in tutto il mondo. Il SETI, Search for Extraterrestrial Intelligence – Ricerca di Intelligenza Extraterrestre – è uno sforzo scientifico e tecnologico volto a determinare la presenza di civiltà intelligenti ed avanzate nell’universo. L’ipotesi di base è che tali civiltà sfruttino le onde radio per comunicare, esattamente come facciamo noi. Intercettando tali segnali si avrebbe quindi la conferma dell’esistenza di vita intelligente al di fuori della Terra.
    I moderni radiotelescopi presenti in ogni continente scandagliano incessantemente il cielo raccogliendo informazioni sottoforma di onde radio. Tutti i dati sono successivamente elaborati per determinare la presenza di informazioni razionali come, ad esempio nel caso del progetto SETI, segnali extraterrestri provenienti da una civiltà intelligente posta in un remoto sistema solare della nostra galassia.
    Oggi il programma continua con grande tenacia la ricerca grazie a finanziamenti privati, senza più alcun supporto dagli enti governativi. Ciò implica maggiori difficoltà nella gestione dei dati ricevuti dai radiotelescopi impiegati, dovute essenzialmente alla necessità di elaborare una enorme mole di dati senza adeguate infrastrutture a disposizione. Fortunatamente, grazie alla nuova frontiera di Internet, è stato possibile aprire una nuova strada, la via del calcolo distribuito.
    Molto brevemente, il calcolo distribuito consente di sfruttare la potenza di elaborazione di milioni di PC dislocati in tutto il pianeta creando virtualmente un colossale unico supercomputer dalla fantastica potenza computazionale impossibile da ricreare nemmeno con uno dei più recenti super-processori, presi singolarmente. In più il fatto veramente positivo è che il costo di tutta questa potenza è infinitesimo, dal momento che la richiesta di risorse ad ogni singolo computer è estremamente piccola, poichè sono le risorse che normalmente restano inutilizzate ad essere impiegate. All’università di Berkeley si sono subito intuite le potenzialità di tale forma di calcolo ed è stata così sviluppata la tecnologia necessaria a sfruttare queste capacità, inventando una procedura di suddivisione e distribuzione dei dati molto semplice ed efficace: i dati grezzi ricavati dai radiotelescopi vengono spezzettati in pacchetti e inviati tramite internet ai vari PC di tutto il mondo; ad elaborazione ultimata i dati vengono inviati nuovamente al centro di raccolta ed analisi. Nasce così a Berkeley il programma Seti@Home incaricato di gestire le elaborazioni ed i flussi di dati.
    Sono trascorsi ormai sette anni dall’avvio del sistema Seti@Home ed inevitabilmente in tutto questo tempo il panorama tecnologico ed informatico è profondamente mutato. In pochi anni l’informatica ha compiuto passi da gigante infrangendo e superando ampiamente, in termini di frequenza di calcolo, la barriera del gigahertz (1000 MHz). Anche Internet è notevolmente cambiata: se nel 1999 erano in pochi a disporre di “veloci” connessioni a 56Kbps, oggi invece sono le velocissime connessioni a banda larga ad essere ormai diffuse capillarmente, fornendo capacità di scambio dei dati inimmaginabili anche solo fino a pochi anni fa. Sono queste le ragioni che hanno spinto il team di programmazione dell’Università della California a Berkeley a realizzare BOINC (http://boinc.berkeley.edu/), il nuovo programma di calcolo distribuito che il 15 Dicembre 2005 sostituirà integralmente il vecchio client Seti@Home.
    E’importante notare che aderire ad un progetto di calcolo distribuito non comporta per noi alcun impegno vincolante: non ci sono quantità minime di dati da elaborare necessariamente né obblighi di alcun genere: il modo in cui si partecipa è del tutto personale, con i mezzi, il tempo e le risorse che si vogliono mettere a disposizione del mondo scientifico. Inoltre è possibile revocare l’adesione in qualsiasi momento senza dovere alcuna spiegazione.