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La C/2014 E2 Jacques – un aggiornamento alle “comete di aprile”

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La cometa C/2014 E2 Jacques ripresa il 1° aprile 2014. Credit and copyright: Damian Peach.

Oltre alla C/2012 K1 PanSTARRS e alla C/2012 X1 Linear, segnalate su Coelum di aprile, c’è un’altra cometa da tenere d’occhio in questo periodo, vale a dire la C/2014 E2 Jacques, scoperta dal Brasile a metà marzo da Cristovao Jacques grazie agli strumenti del team SONEAR (Southern Observatory for Near Earth Asteroids Research).

L’“astro chiomato” si mostra attualmente più luminoso del previsto (è segnalato sotto la decima magnitudine) ed è alla portata di una strumentazione modesta. E’ penalizzato però dalla scarsa altezza in cielo e dal suo aspetto non particolarmente compatto, particolari che lo rendono piuttosto sfuggente e che obbligano ad operare sotto cieli  bui.

La nuova cometa è osservabile non appena le luci del tramonto si smorzano. Si trova attualmente nella Poppa ed è in procinto di trasferirsi nell’Unicorno impegnata in una corsa nel cielo invernale ormai declinante.

La Jacques si sta avviando al perielio, previsto il 2 luglio, e presto scomparirà dalla nostra vista. Sarà infatti osservabile, pur in condizioni man mano sempre più difficili, solo fino ai primi giorni di maggio. La perderemo poi per un paio di mesi abbondanti per ritrovarla a metà luglio nei cieli che precedono l’alba, quando potrebbe mostrarsi di settima magnitudine e quindi alla portata di un piccolo binocolo.

In quel periodo passerà a soli 13 milioni di chilometri da Venere, una distanza che da Terra si tradurrà in circa tre gradi di separazione tra pianeta e cometa. Uno spettacolino niente male.

Report osservativo del 17/4

C/2014 E2 Jacques
“Al binocolo 20×90 l’ ho scorta piuttosto facilmente, pur se piuttosto bassa sull’orizzonte. Si è mostrata come una chiazza piuttosto uniforme del diametro di 6/7’, non eccessivamente condensata (D.C.=3). Pur senza aver eseguito una stima accurata ritengo che la sua magnitudine sia scesa sotto la decima grandezza. Cometa che non spicca e piuttosto stemprata sul fondo cielo, da osservare sotto cieli bui”.

Claudio Pra