Indice dei contenuti
Introduzione
Messier 24 è un oggetto completamente differente da tutti quelli osservati finora in questa rubrica. Non parleremo di un ammasso aperto, globulare, o di una nebulosa, ma di una nube stellare.
Nota anche come Nube delle Caustiche (“per la particolare disposizione delle sue stelle in raggi, archi, curve caustiche e spirali intrecciate”, Padre Secchi), quest’oggetto celeste non è altro che una “finestra aperta” che ci permette di osservare ben oltre la Fenditura oscura che attraversa la Via Lattea vista dalla Terra.
Tramite essa, possiamo apprezzare paesaggi stellari che appartengono non solo al nostro braccio galattico (quello di Orione), ma anche al braccio minore del Sagittario e quelli maggiori dello Scudo-Croce e del Cigno, tutti frapposti tra la Terra ed il centro della galassia.
Storia delle osservazioni
Messier 24, fu osservato per la prima volta da Charles Messier il 20 giugno 1764, che lo descrisse come “una grande nebulosità nella quale si distinguono diverse stelle di differente luminosità, distribuite in più parti”. Lo inserì nel suo celebre catalogo riportando un’estensione apparente di circa un grado e mezzo d’arco.
Altri osservatori come John Herschel e William Henry Smyth, a partire dal XIX secolo, notarono che M24 non era un oggetto puntiforme, ma piuttosto una densa regione della Via Lattea, resa visibile da una particolare apertura tra le nubi oscure galattiche.
Herschel, in particolare, parlò di una “parte gloriosa e concentrata della Via Lattea, quasi somigliante a un ammasso globulare”, mentre l’ammiraglio Smyth ne elogiò la ricchezza di stelle e la complessità strutturale, paragonandola a una distesa di polvere stellare punteggiata da regioni più dense.
Nel corso del tempo, la natura di M24 è stata oggetto di interpretazioni discordanti. Alcuni astronomi dell’Ottocento la identificarono erroneamente con l’ammasso aperto NGC 6603, situato nella sua zona centrale, trascurando la descrizione originale di Messier.
In epoca moderna, invece, si è chiarito che M24 non corrisponde a un oggetto celeste, bensì a un sezione della galassia osservabile attraverso una “finestra” di minore assorbimento interstellare. Questa zona, visibile a occhio nudo nelle notti più buie, è stata anche chiamata, come detto in apertura, “Nube delle Caustiche”, denominazione introdotta dall’astronomo gesuita Pietro Angelo Secchi. Agnes Mary Clerke, un’astronoma e scrittrice irlandese, riprese questo nome poetico nel 1905, sottolineando l’unicità visiva della nube stellare.

Caratteristiche fisiche
M24 è una vasta nube stellare situata nella costellazione del Sagittario, lungo la direzione del Braccio del Sagittario-Carena. Non si tratta di un singolo ammasso stellare, ma di una regione estesa del piano galattico visibile grazie a una fenditura tra le nubi oscure della Via Lattea.
Questa nube stellare consente una visuale profonda, che si estende dai 10.000 ai 16.000 anni luce, attraversando due bracci a spirale e spingendosi visivamente fino al Braccio della Cigno, uno dei più interni della nostra galassia. L’ampiezza apparente di M24 è di circa 2° per 1°, e la sua larghezza reale è stimata in circa 600 anni luce, rendendola la più densa concentrazione di stelle individuali osservabile con un binocolo: si possono distinguere fino a un migliaio di astri in un singolo campo visivo.
All’interno della nube si trovano diversi oggetti di profondo cielo, tra cui spicca l’ammasso aperto NGC 6603, un insieme compatto di circa 30 stelle molto deboli, con una magnitudine integrata di 11.4 ed un’età stimata intorno ai 100-200 milioni di anni.
Accanto a NGC 6603 si trovano anche due nebulose oscure molto note: Barnard 92 e Barnard 93, che appaiono come aree completamente prive di stelle, poste rispettivamente sul bordo nord-occidentale e nord-orientale della nube. La loro presenza accentua il contrasto con lo sfondo ricco di stelle, conferendo a M24 un aspetto quasi tridimensionale. Oltre a questi, la nube ospita anche due nebulose planetarie (NGC 6567 e M 1-43) e piccoli ammassi aperti come Collinder 469 e Markarian 38, rendendo M24 una delle regioni più complesse e affascinanti del cielo boreale estivo.

Posizione nel Cielo
Messier 24 si può rintracciare seguendo la “cima” dell’asterismo a forma di “teiera” nel Sagittario e spostarsi fino alla stella μ (Mu) Sagittarii (Polis – Al Thalimain – Alnam). Questa struttura si troverà a circa due-quattro gradi verso N dall’astro.
Designazione: M24 – IC 4715
Tipo: Nube Stellare
Classe: n/a
Distanza: 1000 anni luce
Estensione: 600 anni luce
Costellazione: Sagittarius
Ascensione Retta: 18h 17m
Declinazione: -18° 29′
Magnitudine: +4.6
Diametro Apparente: 2° x 1°
Scopritore: Charles Messier nel 1764
Osservabilità
Per le latitudini italiane il periodo migliore per osservare questo ammasso aperto è da giugno ad ottobre.
- Occhio nudo: osservabile come una macchia chiara, più brillante rispetto allo sfondo della Via Lattea.
- Binocolo:facilmente individuabile con un 10×50, che rivela centinaia di stelle concentrate in uno spazio di circa un grado quadrato.
- Telescopi (meglio osservata a bassi ingrandimenti)
- Piccolo diametro: le stelle osservabili diventano migliaia, spesso con colori contrastanti.
- Medio diametro: ci si può ulteriormente addentrare nel campo stellare della nube, con i margini occidentali che appaiono più netti di quelli orientali, a causa di una nebulosa oscura.
- Grande diametro:meglio osservata a bassi ingrandimenti, a meno che non si vogliano esplorare i dettagli più minuti delle nebulose oscure.
Buone Osservazioni!
L’articolo è pubblicato in COELUM 276 VERSIONE CARTACEA














