LE LIBRERIE POSSONO RIVOLGERSI A LIBROSTORE
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Il catalogo più dettagliato della Via Lattea

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La mappa di densità del disco della Via Lattea, costruita dai dati IPHAS. La scala mostra la latitude e la longitudine, relative alla posizione del centro della galassia. E’ appena una piccola sezione della mappa totale, ma già da un senso della portata di questa squisita cartografia galattica, costruita con certosina pazienza (Crediti: Barensten e collaboratori)

Una banda chiara che attraversa il cielo: così si può ammirare la Via Lattea da posti abbastanza bui. Personalmente, è una delle cose che ammiro con più emozione quando sono in montagna in Abruzzo. Poco fuori da Rocca di Cambio: lì sì che la notte è veramente buia. E’ lì che il disco della Via Lattea sbalza vivido e gagliardo contro il  nero pulito del cielo, in tutto il suo fulgore. Ma certo, molti di voi avranno il loro posto preferito – e lontano dalle luci – dove poter godere della meraviglia del cielo notturno. E se non l’avete, vi consiglio di trovarlo, e alzare il naso in sù: vale la pena, davvero.

La mappa di densità del disco della Via Lattea, costruita dai dati IPHAS. La scala mostra la latitude e la longitudine, relative alla posizione del centro della galassia. E’ appena una piccola sezione della mappa totale, ma già da un senso della portata di questa squisita cartografia galattica, costruita con certosina pazienza (Crediti: Barensten e collaboratori)

Tornando al catalogo, diciamo subito che non scherziamo, come dimensioni: stiamo parlando di una estensione di centomila anni luce. Certo il disco galattico è la parte più luminosa ed esuberante della nostra Via Lattea, perché contiene la gran parte delle stelle della galassia (incluso il nostro Sole) e certamente la più densa concentrazione di polvere e di stelle.

L’occhio umano si perde, in questo mare di stelle. Assai meglio se la cava lo specchio da 2.5 metri di INT. Con quello gli scienziati hanno intrapreso la cartografia di 219 milioni di stelle: un compito da far tremare i polsi, non c’è dubbio. INT ci vede lungo, del resto: arriva a stelle della ventesima magnitudine, mentre l’occhio umano arriva sì e no alla sesta (ricordiamo che le magnitudini vanno al contrario della luminosità – o meglio del suo logaritmo: insomma più il numero è grande meno la stella è luminosa).

Attraverso questo catalogo, gli scienziati hanno messo insieme una mappa straordinariamente dettagliata del disco della nostra Galassia, che mostra bene come varia la densità di stelle nelle varie zone. E’ una immagine vivida e completamente nuova di quello che ci circonda.

La produzione del catalogo di stelle, che prende il nome di IPHAS DR2 – solo dal punto di vista informatico una bella impresa – è un lucido esempio dell’approccio moderno dell’astronomia verso i “big data”. Le informazioni riguardano 219 milioni di oggetti, appunto. E ognuno di questi è rappresentato da ben 99 parametri.

Niente male, davvero.

E tutto questo è per la comunità, for free, come si dice. Infatti il team offre al mondo scientifico libero accesso alle misure acquisite attraverso due filtri a larga banda, che hanno catturato la luce all’estremo rosso dello spettro visibile, più una banda stretta centrata sulla linea di emissione dell’idrogeno, quella più luminosa, ovvero H-alpha (ottima scelta per produrre stupende immagini di nebulose, che si trovano in gran numero nella Via Lattea).

Sorgente originale: Phys.org

Gruppo Amici del Cielo di Barzago

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19.09: Serata dedicata all’autocostruzione di strumenti per l’astronomia a cura dei soci del GAC.

Per info: didattica@amicidelcielo.it
www.facebook.com/groups/15788424963
www.amicidelcielo.it

Congiunzione Luna Giove

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Congiunzione Luna Giove

Congiunzione Luna GioveVerso le quattro del mattino del 20 settembre, si potrà assistere sull’orizzonte est al sorgere della Luna, ridotta a una falce sottile, accompagnata da Giove, circa 6° a est. I due oggetti saranno visibili nel Cancro e a quell’ora saranno alti circa +7°. Potranno essere seguiti per almeno altre tre ore finché non saranno molto più alti, ma ovviamente il miglior effetto in una ripresa panoramica si otterrà quando saranno vicini all’orizzonte.

Rosetta: scelto il punto di approdo!

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Sito primario di approdo del lander Philae sulla cometa 67P visto nel suo contesto. Credits: ESA/Rosetta/MPS for OSIRIS Team MPS/UPD/LAM/IAA/SSO/INTA/UPM/DASP/IDA

Il lander Philae a bordo di Rosetta sbarcherà sulla regione della superficie della cometa 67P/Churyumov–Gerasimenko denominata J. L’annuncio è stato dato oggi nel corso di una conferenza stampa da parte dell’Agenzia spaziale europea. Il sito è stato scelto tra i cinque candidati per le sue caratteristiche strategiche: offre buone condizioni di osservazione dell’attività cometaria e il minore fattore di rischio per l’atterraggio della sonda.

Sito primario di approdo del lander Philae sulla cometa 67P visto nel suo contesto. Credits: ESA/Rosetta/MPS for OSIRIS Team MPS/UPD/LAM/IAA/SSO/INTA/UPM/DASP/IDA

Il sito di approdo J, scelto all’unanimità dalla commissione incaricata della selezione, si trova nella zona della “testa” della cometa 67P, ha una forma irregolare e un’ampiezza massima di circa 4 km. Il sito di backup è invece la regione C, che si trova lungo il “corpo” della cometa. Dal momento che il lander ha bisogno di luce solare per operare e per ricaricare le proprie batterie, la condizione primaria da garantire è l’illuminazione. Per questo motivo nessuno dei siti candidati si trova nella parte inferiore della cometa, che trascorre la maggior parte del tempo in ombra.

Il sito C è stato proposto come backup per l’approdo del lander Philae sulla cometa 67P visto nel suo contesto. Credits: ESA/Rosetta/MPS for OSIRIS Team MPS/UPD/LAM/IAA/SSO/INTA/UPM/DASP/IDA

“Come abbiamo potuto vedere dalle immagini ravvicinate degli ultimi giorni, la superficie della cometa è scientificamente molto ricca ed emozionante, ma proprio per questo è anche una sfida dal punto di vista delle manovre di approdo” ha dichiarato Stephan Ulamec, responsabile del lander Philae presso il DLR German Aerospace Center. Le comete sono corpi attivi e dinamici, pertanto è estremamente difficile prevederne il comportamento, specie mentre si avvicinano al Sole, e proprio questo è l’elemento di maggior rischio nella pianificazione delle operazioni che porteranno il lander ad atterrare sulla superficie di 67P.

L’arrivo è pianificato per il prossimo 11 novembre, data che verrà confermata nelle prossime settimane, a seguito di ulteriori analisi della traiettoria. Una volta sulla cometa, gli strumenti a bordo del lander potranno attivarsi e cominciare a produrre scienza catturando immagini, trivellando la superficie e analizzandone la composizione. Tutto questo per la prima volta nella storia dell’umanità.

Approdare sulla superficie della cometa sarà però una sorta di ciliegina sulla torta, che si aggiungerà ai già strabilianti risultati ottenuti fino ad ora da Rosetta, già senza precedenti a poco più di un mese dall’entrata in orbita attorno alla cometa 67P.

“Emozionante” è la definizione che dà dell’annuncio il Presidente dell’INAF, Giovanni Bignami: “Mancano meno di due mesi al momento in cui il lander Philae approderà sulla cometa, sarà un evento memorabile per la storia dell’uomo e della sua evoluzione. Come presidente dell’ASI prima e ora dell’INAF (l’Italia ha un ruolo di primo piano sia nella realizzazione della sonda e del lander che degli strumenti scientifici che vi sono a bordo ndr) sono emozionato al pensiero di essere parte di questo storico momento”.

La Luna nelle Iadi

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Luna nelle Iadi

Luna nelle IadiUn evento “minore”, quello che si verificherà nelle ore a cavallo tra il 14 e 15 settembre, ma comunque suggestivo in presenza di un cielo scuro e senza umidità. L’ultimo quarto di Luna si presenterà infatti verso est immerso nell’ammasso delle Iadi, e a soli 52′ da Aldebaran, la stella alfa del Toro.

Società Astronomica “G.V. Schiaparelli”

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14.09, dalle 10:00 alle 18:00: Porte aperte all’Osservatorio: “Il Sistema Solare”. Visite guidate al Percorso dei Pianeti della Cittadella, visite all’Osservatorio, laboratori didattici e osservazione solare ai telescopi. I percorsi guidati al Sistema solare inizieranno ogni mezz’ora circa, dalle ore 10 alle ore 15.30, ed avranno una durata massima di 1 ora.

Per informazioni: Tel: 0332/235491
astrogeo@astrogeo.va.it
www.astrogeo.va.it

ASTROSUMMER 2014

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Spettacoli in cupola, osservazioni telescopiche, racconti celesti e collegamenti in remoto al Virtual Telescope. Sul sito il calendario completo degli eventi.

Per info e prenotazioni Tel 060608
info@planetarioroma.it
www.technotown.it – www.planetarioroma.it

Unione Astrofili Bresciani Lumezzane (Brescia)

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13.09: “Le favole del cielo” letture recitate per i bambini sui miti del cielo (C. Bontempi) e osservazioni al telescopio.

Per info: osservatorio@serafinozani.it
www.astrofilibresciani.it

Società Astronomica “G.V. Schiaparelli”

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12.09, ore 21:00: “Sir Isaac Newton: l’uomo e lo scienziato” di Fabrizio Toia. Salone Estense del Comune di Varese – Via Sacco, 5

Per informazioni: Tel: 0332/235491
astrogeo@astrogeo.va.it
www.astrogeo.va.it

Gruppo Astrofili DEEP SPACE

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12.09: “Alla scoperta della Luna: origine, struttura ed esplorazioni del nostro satellite” di Davide Dal Prato.

Per info: 0341.367584 – www.deepspace.it

Il Coniglio di Giada continua il suo viaggio sulla Luna

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La missione cinese Chang’e-3 si trova sulla Luna già da 9 mesi e il rover Yutu sembra godere di ottima salute. Il 14 dicembre scorso Chang’e 3 ha effettuato un allunaggio morbido sulla superficie lunare rilasciando il “coniglio di Giada”, come viene chiamato il rover in cinese.

Il panorama lunare ripreso dal rover Yutu. Crediti: CCTV/YouTube

Yutu, il primo rover ad esplorare la superficie del nostro satellite dopo quasi 40 anni dall’ultima missione (la sovietica Lunokhod 2 il cui rover si è spento definitivamente nel 1973), pesa 120 chili e può scalare pareti fino a una pendenza massima del 30%, nonché viaggiare alla velocità di 200 metri orari.

Qualche mese fa, a marzo, il rover aveva avuto qualche problema di posizionamento dei pannelli solari mentre esplorava la superficie lunare, ma adesso, secondo un report rilasciato dai ricercatori a capo della missione, la situazione è sotto controllo.

Yutu si è risvegliato giusto in tempo per il Moon Festival (una festa celebrata da cinesi, giapponesi, coreani e vietnamiti in occasione della Luna Piena a ridosso dell’Equinozio di autunno), iniziando il suo decimo ciclo di lavoro (inizialmente la missione non doveva durare che soli due mesi) con l’invio a terra lo scorso 6 settembre di un video della superficie della Luna. Yutu ha ripreso il panorama lunare a 360° osservato attraverso i suoi occhi meccanici; al centro delle immagini, oltre alle tracce pneumatiche del rover e al lander, è inquadrato il Mare Imbrium (Mare delle Piogge).

Da Rosetta una nuova fantastica immagine della cometa 67P/C-G

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Credits: ESA/Rosetta/MPS for OSIRIS Team MPS/UPD/LAM/IAA/SSO/INTA/UPM/DASP/IDA

L’Agenzia Spaziale Europea ha da poco pubblicato questa stupenda immagine del nucleo della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko, scattata da una distanza di 62 chilometri il 5 settembre scorso. Un pixel equivale a 1,1 metri.

Credit: C. Snodgrass/ESO/ESA

Vista da Terra, persino con uno dei telescopi da 8 metri di diametro dell’ESO in Cile, la cometa è solo una nube confusa, lontana mezzo miliardo di chilometri, come si vede qui a sinistra in quest’immagine, sempre dell’ESA, scattata l’11 agosto scorso. Rosetta è dentro la tenue coda cometaria, che si estende già per circa 20.000 chilometri, e quindi non può mostrarci le emissioni gassose che formano la coda stessa e che invece da Terra sono ben visibili.

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Aggiornamento (22:45): @willgater ha provato a sovrapporre in scala la ISS alla foto della cometa. Il risultato, che vedete qui sotto, dà un’idea più concreta delle dimensioni di quest’oggetto celeste antichissimo.

Stazione Spaziale, i più spettacolari transiti del periodo

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transitoISS

transitoISSIn settembre la Stazione Spaziale Internazionale attraverserà i cieli del nostro paese prevalentemente al mattino prima dell’alba, e quindi in orari decisamente scomodi. I passaggi più evidenti e facili da seguire saranno cinque, concentrati in particolare nella seconda e terza decade.
iss settembre>> Il primo sarà quello del 12 settembre, con la ISS che dalle 06:07 alle 06:17 attraverserà il cielo da sudovest a est-nordest. Il transito sarà ottimale per il Centro e il Sud Italia, con una magnitudine massima di –2,5 (più o meno quella di Giove in opposizione).

Congiunzione Luna Urano

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Congiunzione Luna Urano

Congiunzione Luna UranoCuriosa congiunzione quella che si verificherà l’11 settembre alle quattro del mattino. La Luna calante, ma ancora quasi piena, raggiungerà Urano nei Pesci passando 35′ a nord del pianeta, con il bordo inferiore a soli 20′. Urano si troverà in una zona priva di altre stelle di luminosità simile, così che dovrebbe essere agevole identificare il suo debole puntino di luce (mag. +5,8) sia pure immerso nel chiarore lunare. Non ad occhio nudo però… servirà un binocolo o un piccolo telescopio.

L’innocuo asteroide che domenica “sfiorerà” la Terra

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Il percorso dell’asteroide 2014 RC che domenica 7 settembre "sfiorerà" la Terra passando, al momento della minima distanza, a poco più di 40 mila di chilometri dalla superficie. Crediti: NASA/JPL-Caltech

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Un “piccolo” asteroide, soprannominato 2014 RC, passerà molto vicino alla Terra domenica prossima, 7 settembre, ma non ci saranno rischi per il nostro pianeta. Al momento del massimo avvicinamento, alle ore 18:18 TU, l’asteroide (il cui passaggio ravvicinato non è osservabile dall’Italia) starà transitando sulla Nuova Zelanda, a una distanza di poco più di 40 mila chilometri, circa un decimo di quella che intercorre tra il centro della Terra e la Luna.

Gli astronomi stimano che l’asteroide misuri circa 20 metri di diametro. Il corpo roccioso, decisamente di piccole dimensioni, è stato scoperto la notte del 31 agosto nell’ambito del programma Catalina Sky Survey e poi avvistato di nuovo da alcuni ricercatori la notte successiva con il telescopio Pan-STARRS 1, alle Hawaii. Entrambe le osservazioni hanno confermato l’orbita dell’asteroide: 2014 RC passerà poco oltre l’anello in cui si trovano i satelliti geostazionari di comunicazione e meteorologici che orbitano a circa 36 mila chilometri sopra la superficie del nostro pianeta.

Gli esperti sono certi che il piccolo corpo roccioso non costituisce un pericolo per il nostro pianeta; il suo passaggio ravvicinato costituisce invece una grande opportunità per i ricercatori di imparare qualcosa di più sugli asteroidi. L’orbita dell’asteroide intercetterà quella della Terra anche in futuro, ma a partire da domenica sarà costantemente monitorata.

Gruppo Astrofili Lariani

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06.09: Apertura Osservatorio di Monte Galbiga, dedicata alla cartografia lunare e alle meraviglie
del cielo autunnale. Partecipazione libera.

Per informazioni: cell: 347-6301088
info@astrofililariani.org
www.astrofililariani.org

Moonwatch Party La notte della Luna INAF – UAI

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Migliaia di postazioni osservative in decine di paesi di tutto il mondo allestite per osservare la Luna nella
stessa serata. L’INAF e l’UAI aderiscono all’iniziativa mondiale InOMN promuovendo il Moonwatch Party – La notte della Luna. Un’opportunità per le associazioni di astrofili per proporre osservazioni e approfondimenti dedicati al nostro satellite naturale: la genesi e le caratteristiche fisiche, le missioni spaziali, la mitologia, la poesia, la musica e le diverse espressioni artistiche ispirate a Selene. Per cercare l’evento più vicino a voi, consultare i siti:

http://divulgazione.uai.it
www.media.inaf.it
http://observethemoonnight.org/

Unione Astrofili Bresciani Lumezzane (Brescia)

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06.09: “L’inquinamento luminoso” di C. Bontempi.

Per info: osservatorio@serafinozani.it
www.astrofilibresciani.it

Una raffineria sotto Titano

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I laghi di idrocarburi di Titano in un'immagine radar acquisita dalla sonda il 22 luglio 2006 che copre un'area di circa 140 km. I dettagli più piccoli hanno una dimensione di 500 metri. Copyright: NASA/JPL/USGS

Centinaia di laghi e mari si stagliano sulla superficie ghiacciata di Titano, la luna principale di Saturno. E’ soprattutto grazie alla missione NASA/ESA/ASI Cassini-Huygens se oggi sappiamo che quei bacini sono colmi di idrocarburi e vengono rimpinguati da piogge di metano, prodotte dalle nubi che attraversano l’atmosfera di quel gelido mondo.

La visione che però abbiamo, seppure ormai assai dettagliata, è solo la parte ‘esteriore’ del ciclo globale degli idrocarburi sul corpo celeste, che coinvolge anche le notevoli riserve di questi composti accumulate al di sotto della crosta ghiacciata di Titano. Il ruolo giocato da questi bacini sotterranei è stato finora l’anello debole dei modelli che descrivono le dinamiche globali degli idrocarburi su Titano.

Olivier Mousis, ricercatore presso l’Université de Franche-Comté e il suo un team composto da colleghi della Cornell University e del Jet Propulsion Laboratory (NASA) ha ricostruito, in uno studio pubblicato sulla rivista Icarus, cosa accade alle piogge di metano quando, raggiunta la superficie di Titano, penetrano negli strati porosi della crosta e vanno a rifornire le riserve sotterranee. I risultati, ottenuti grazie a simulazioni con modelli teorici, indicano che, nel loro percorso verso l’interno della luna, gli idrocarburi verrebbero trasformati, accumulandosi poi in estesi bacini sotterranei fatti di propano ed etano.

“Sapevamo che una frazione significativa dei laghi sulla superficie di Titano potrebbe essere collegata a bacini liquidi presenti sotto la sua crosta, ma non avevamo idea di come questi interagissero” commenta Mousis. “Adesso però abbiamo modellato la struttura interna di Titano in grande dettaglio e questo ci consente di avere una visione migliore delle proprietà di questi bacini sotterranei”. Responsabili della lenta ma inesorabile trasformazione degli idrocarburi sarebbero dei particolari composti chimici presenti nei ghiacci di Titano, i cosiddetti clatrati: “Una delle caratteristiche interessanti dei clatrati è che essi producono un frazionamento degli idrocarburi poiché intrappolano e spezzano le molecole in una miscela di fasi solida e liquida” aggiunge Mousis.

Uno spaccato di Titano con la composizione dei vari strati della crosta. Copyright: ESA/ATG medialab

Dunque, sotto la superficie di Titano potrebbero essere presenti grandi bacini di propano o etano, a seconda del tipo di clatrato che ha ‘raffinato’ il metano inizialmente accumulato nel sottosuolo. Così, i laghi superficiali alimentati da queste riserve sotterranee potrebbero mostrare una composizione chimica peculiare, assai diversa da quelli riempiti dalle piogge, dominati invece dal metano. “Questo significa che potremmo essere in grado di osservare la composizione dei laghi sulla superficie di Titano e allo stesso tempo conoscere cosa sta accadendo nelle sue viscere” conclude Mousis.

L’articolo su Icarus

Gruppo Astrofili DEEP SPACE

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05.09: “Verso l’equinozio d’autunno: la Via Lattea di fine estate” di Gianpietro Ferrario.

Gruppo Amici del Cielo di Barzago

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05.09: Proiezione foto astronomiche.

Per info: didattica@amicidelcielo.it
www.facebook.com/groups/15788424963
www.amicidelcielo.it

Unione Astrofili Bresciani Lumezzane (Brescia)

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05.09: “L’astronomia antica” di W. Marinello.

Per info: osservatorio@serafinozani.it
www.astrofilibresciani.it

Associazione Astrofili Centesi

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05.09: LA LUNA IN FIERA In occasione della fiera “Settembre Centese”, in piazza a Cento, allo stand degli Astrofili Centesi sarà visibile la Luna in collegamento diretto dall’Osservatorio Astronomico comunale di Cento (aperto come di consueto).

Per info: cell. 346 8699254
astrofilicentesi@gmail.com
www.astrofilicentesi.it

Asteroidi – POLIMNIA e VICTORIA due opposizioni sotto l’unità astronomica

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Il percorso apparente di (33) Polyhymnia in settembre. L’asteroide si muoverà con moto indiretto tra le stelle fi e lambda Aquarii, raggiungendo la massima luminosità (+9,8) e la minima distanza dalla Terra (0,8948 UA) verso il 10 del mese.

EFFEMERIDI

Lo scorso mese mi ero lamentato pubblicamente del calo di attenzione che stavo avvertendo nei miei lettori e devo dire che la piccola sceneggiata ha funzionato… Questo mese ho ricevuto infatti un bel po’ di lettere, fotografie e relazioni osservative, non tutte hanno trovato spazio sulla rivista, per questo le troverete qui di seguito così come mi sono state inviate!

Partiamo subito, dunque, dicendo che nella facciata A del mese canta il pianetino (33) Polyhymnia (in italiano semplicemente Polimnia), che si merita i riflettori per un’opposizione che lo vedrà a una distanza dalla Terra mai raggiunta da 34 anni a questa parte. Ma andiamo per ordine.

Polyhymnia fu scoperto a Parigi il 28 ottobre 1854 dall’astronomo francese Jean Chacornac (1823-1873), che gli impose il nome della musa della danza e del canto sacro. Di dimensioni contenute (una cinquantina di chilometri il diametro). [continua su Coelum 184]

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la piccola posta di Talib Kadori

Come dicevo poco sopra, questo mese i miei lettori si sono dati da fare per consolare le mie ubbie, e si sono probabilmente organizzati per farmi credere di essere in moltissimi ad aver seguito e fotografato la congiunzione tra Cerere e Vesta. Così ho ricevuto un sacco di lettere con nomi chiaramente inventati (Claudio Pra, Andrea Bullo, Giuseppe Petricca, Patricio Calderari, Enrico mariani, Roberto Ostorero, Luca Strabla, Ulisse Quadri, Roberto Girelli e molti altri…), piene di foto e di documentazione varia.

Ringrazio tutti per la gentilezza dimostratami (scherzavo, sono tutti nomi e cognomi di grandi appassionati di astronomia!), ma purtroppo qui non posso pubblicare che una sola lettera (quella che accompagna la foto a mio giudizio più riuscita).

Ricordo però ai lettori che tutte le altre testimonianze (con foto più adatte ad essere visionate su uno schermo) troveranno posto nel sito alla pagina relativa a questa rubrica nella sezione Cielo del Mese. Grazie ancora! [da Coelum 184].

Ed ecco, come promesso, tutte le testimonianze inviate al nostro Talib…

La congiunzione di Cerere e Vesta fotografata da Patricio Calderari da Baldovana (45° 54’ N – 09° 01’ E) a 1100 metri di altezza il 6/lug/2014 (ore 00:21 
nikon d800 – asa 800
, nikkor 800 mm f/8.0 –  62 sec a f/11).

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Caro Talib, sono uno dei suoi tanti “silenziosi” lettori, uno di quelli che apprezzano il suo entusiasmo e che ne vengono contagiati. Ho vinto la mia naturale ritrosia e ho deciso di scriverle per farle sapere che i suoi sforzi non sono vani; prima di leggerla non avevo mai considerato i pianetini come obiettivo allettante delle mie scorrerie nel cielo notturno.

Sono mesi, molti mesi, che sto lavorando ad un progetto di remotizzazione del mio CPC11 e quindi, con il “cantiere” aperto, ho avuto poche occasioni per osservare. Ho però deciso di anticipare i tempi e la notte del 5 luglio ho puntato il mio strumento verso Cerere e Vesta: le allego la mediocre fotografia che ne è scaturita. E’ proprio bruttarella, non ho ancora la possibilità di fare dark e flat per la calibrazione, ma i pianetini ci sono! La foto e stata eseguita da Mirano (VE) con il CPC11 montato in equatoriale con focale ridotta a 1760mm, EOS 550d, alle 20:18 TU (media di 20 frame da 4 sec). Risolvendo il fotogramma con le stelle di campo ho ottenuto le seguenti coordinate: Cerere RA 13 31 17 DEC -01 44 34 Vesta RA 13 31 08 DEC -01 54 14 con una distanza relativa di 9′ 55”. Concludo impegnandomi ad affrontare, seppur sempre in modo silenzioso, la mia personale sfida ai primi 100 pianetini. Continui così, con stima e affetto,

Andrea Bullo

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Gentile sig. Talib Kadori,

leggo sempre la sua rubrica “ASTEROIDI” su Coelum, ma non mi sono mai cimentato sulla ricerca o la fotografia di asteroidi. Ammiro per costanza e dedizione gli astrofili del “club dei 100 asteroidi” che riescono a scovare con difficoltà questi piccoli puntini luminosi.

Ho avuto uno stimolo leggere nella sua rubrica del numero 182 di giugno che c’era una congiunzione Cerere – Vesta che non sarà più visibile per molti anni. Così mi sono preparato per fare una serie di riprese fotografiche dell’evento. Devo premettere che vivo in Piemonte e precisamente vicino a Pinerolo, proprio a ridosso delle alpi. Quest’anno abbiamo avuto un clima decisamente pessimo, e per me che amo l’astrofotografia, è stato un vero disastro. Praticamente non ho combinato nulla dall’inizio dell’anno.

La giornata del 30 giugno prometteva bene, così alla sera monto il mio “bestione” un newton da 30 cm f/4 con correttore di coma e reflex Canon 5D Mark II impostata a 1600 ISO.

Con questa configurazione ho un campo fotografico abbastanza ampio (1°43’ x 1° 08’) che mi consentiva di centrare con facilità i due asteroidi. Devo aspettare a lungo che faccia buio e intanto setto lo strumento e centro la zona dove dovevano essere presenti i due asteroidi.

Intanto vedo che il cielo comincia a guastarsi un po’ e penso alla solita sfortuna. Faccio una ripresa intorno alle 21:40 UT e individuo i due asteroidi confrontando l’immagine con il planetario. A questo punto programmo una ripresa da 30s ogni 10 minuti e attendo i risultati. Purtroppo la Vergine risultava piuttosto bassa (in quella direzione ho anche degli alberi) e in quella zona c’erano anche velature che si muovevano. Alla fine faccio riprese fino alle 22:40 UT poi devo fermarmi per l’eclisse con gli alberi. Alla fine di tutte le immagini raccolte ne ho salvate solo due: una alle 21:47 UT e una alle 22:31 UT, con 44 minuti tra le due riprese. Ho compostato le due foto allineandole sulle stelle e così si vede il moto dei due asteroidi. Ho ritagliato l’immagine mantenendo un campo di 63’ x 42’ in modo da togliere del campo inutile.

Ho calcolato che la distanza angolare tra Cerere e Vesta è di 22′ 48″. In 44 minuti il moto di Cerere è stato di 18,6″, mentre quello di Vesta è stato di 26,5″. La mia risoluzione angolare teorica sulla fotografia è di circa 1,1″ con la focale di 1,2 m. Le mando quindi la foto ripresa nella notte del 30 giugno. Volevo fare altre riprese nelle serate successive ma il tempo è stato purtroppo brutto, tranne la sera del 5 luglio (massimo avvicinamento), ma io purtroppo non stavo bene (sempre quando fa bello!!!!). Nonostante le difficoltà di una serata non particolarmente buona sono rimasto soddisfatto del risultato ottenuto e ho avuto lo stimolo di ripetere l’esperienza con altri asteroidi e altre congiunzioni.

Mi scusi per la lunga mail, le porgo i miei cordiali saluti da un affezionato lettore.

Roberto Ostorero

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Buonasera alla redazione di Coelum.com,

Ieri è stata una serata molto ‘piena’ dal punto di vista astronomico, con due congiunzioni a deliziare il cielo notturno.

La prima era tra la nostra Luna, il pianeta Marte e la stella Spica, ed è visibile nella parte bassa della prima e seconda immagine allegate (vedi a destra).

Inoltre, poco distante in termini di campo visivo, vi era anche la congiunzione tra Cerere e Vesta (nella parte alta delle prime due foto, box ingrandito della seconda)!

Sono riuscito a catturarle entrambe in un singolo scatto (panorama di due foto) anche se è stato molto difficile bilanciare la luce del nostro satellite e le nubi presenti in cielo. La seconda foto è la prima con aggiunto il box per evidenziare meglio Cerere e Vesta e qualche etichetta per facilitare il riconoscimento della zona di osservazione. La terza foto è uno zoom sulla prima congiunzione, con una bella moltitudine di colori.

Foto prese con Nikon Coolpix P90 su cavalletto, 8″ ISO 100 f5.0 per la prima e seconda, 3″ ISO 100 f4.5 per la terza.

Giuseppe Petricca

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Ciao Talib.

Inaspettatamente questa pazza estate italiana piena di nubi (almeno al settentrione) ha deciso di rispettare lo storico incontro tra Ceres e Vesta.

Il 5 luglio, dopo una giornata molto incerta, verso il tramonto è arrivata una schiarita che mi ha risollevato il cuore. Così sono salito su uno dei valichi che mi circonda per ammirare quei due puntini in cammino fianco a fianco da mesi e quella sera quasi a contatto.

Non hanno voluto mancare nemmeno la Luna al primo quarto, Marte e Spica, schierati nei pressi per rendere omaggio ai protagonisti della serata. Mi sono alternato tra fotografia e osservazione diretta, con in principio il chiarore lunare che inondava il campo del mio binocolone 20×90, chiarore che è scomparso non appena il nostro satellite naturale si è nascosto dietro una montagna permettendomi di godere appieno di un evento per cui si può orgogliosamente affermare “C’ero anche io”.

Ti invio una foto nemmeno particolarmente bella ma sicuramente significativa, scattata al fuoco diretto di un rifrattore da 8 cm. di diametro. Me la terrò stretta e la mostrerò fieramente almeno fino  al… 2081.

Ciao

Claudio Pra

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Mi chiamo Luca Strabla e insieme a Ulisse Quadri e Roberto Girelli faccio parte dello staff dell’osservatorio Astronomico di Bassano Bresciano,

Letto il vostro aticolo sull’ultimo numero di Coelum, in occasione della congiunzione tra i pianetini Cere e Vesta abbiamo scattato alcune fotografie il giorno 3 luglio e il giorno 5 luglio.

Le fotografie sono state esposte al fuoco primario della Camera Schmidt da 32/40 cm 1 mt di focale con camera CCD Starlight MX916. Il tempo di esposizione è stato di 30 secondi. 15 esposizioni sono state sommate al fine migliorare la qualità delle immagini.

Le foto del giorno 5 sono state sommate in due modi diversi, sia allineando le stelle (pianetini mossi) sia allineando i pianetini (stelle mosse)

Ve le inviamo nella speranza che possano essere utili per la rivista

Cordiali saluti

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Buongiorno,

in allegato invio una ripresa del minimo avvicinamento tra gli asteroidi Vesta e Cerere avvenuta il 5 luglio 2014.

La ripresa è stata fatta da Tradate (VA) alle 21:27 U.T. ed è la somma di 8 frame ottenuti con una camera Imaging Source DMK21AU04 al fuoco diretto di un rifrattore Tecnosky APO da 80mm f/7. La distanza tra i due asteroidi è di 9’48”.

Sono rimasto impressionato per la profondità raggiunta con questa strumentazione in quanto ho registrato stelle di 14ma magnitudine (GSC4966-70) e sul frame originale si intravede anche la GSC4966-440 che di m=15.1.

Cordiali saluti

Enrico Mariani

Marte pronto per accogliere la sua MOM (e il suo MAVEN…)

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Alla fine dello scorso anno, l’India ha inviato una sonda per l’esplorazione e lo studio del Pianeta rosso e il prossimo 24 settembre avverrà la Mars Orbital Insertion (MOI). La navicella, progettata e lanciata dall’ISRO, proverà a rilevare, grazie a dei sensori, la presenza di metano nell’atmosfera e cercherà di rafforzare l’ipotesi di una forma di vita primitiva sul quarto pianeta del Sistema solare.


E’ la prima missione indiana con obiettivo Marte ed è già stato completato il 90% del calendario di volo. Parliamo della sonda Mars Orbiter Mission (MOM), lanciata il 5 novembre 2013 con il vettore Polar Satellite Launch Vehicle (PSLV) dal Satish Dhawan Space Centre dell’Indian Space Research Organisation (ISRO), a Sriharikotae, e che si inserirà nell’orbita del Pianeta rosso il prossimo 24 settembre, fra soli 22 giorni.

La Trans Mars Injection (TMI). Crediti: ISRO

L’ultima fase del viaggio, vale a dire la Mars Orbital Insertion (MOI), sarà la più critica e rischiosa, ma fino ad oggi “la sonda e i vari carichi godono di buona salute”, si legge in una nota dell’Agenzia spaziale indiana. Arrivato a “pochi” chilometri da Marte, il veicolo spaziale, costato 69 milioni di dollari, dovrà svegliarsi dall’ibernazione e bruciare buona parte del carburante liquido che alimenta il motore a propulsione liquida (da 440 Newton) per frenare ed entrare nell’orbita attorno al pianeta, a 366 km x 80.000 km.

La missione, a pochi giorni dal lancio, aveva avuto problemi. Un intoppo tecnico, aveva fatto sapere l’Agenzia spaziale indiana, ma per fortuna dopo poche ore era già tutto risolto e la navicella ”Mangalyaan” (letteralmente veicolo su Marte), ha proseguito il suo volo. Secondo i dati aggiornati al 30 agosto, la navicella MOM ha già percorso 622 milioni di chilometri nel suo viaggio verso Marte attraverso il sistema solare.

La sonda, che pesa 1350 chili ed è in viaggio da 10 mesi, si trova a 199 milioni di chilometri di distanza dalla Terra e viaggia con una velocità di 22,33 km/s. La scorsa settimana, MOM ha percorso oltre 10 milioni di chilometri e ora l’obiettivo è a soli 9 milioni di chilometri.

Gli obiettivi scientifici principali saranno studiare l’atmosfera e “annusare” (letteralmente) segnali della presenza di metano, oltre che scrutare la superficie marziana. Per far questo sulla sonda sono stati montate diverse strumentazioni scientifiche all’avanguardia: la Mars Color Camera, il Lyman Alpha Photometer (che servirà per misurare l’abbondanza di idrogeno e deuterio e studiare il processo di perdita di acqua dai pianeti), il Thermal Imaging Spectrometer (per mappare la composizione superficiale), lo spettrometro di massa MENCA (che studierà la composizione atmosferica) e il sensore a metano (methane gas sniffer – MSM).

MOM non si trova da solo ad affrontare questa importante sfida verso Marte: il suo compagno di viaggio è l’orbiter Mars Atmosphere and Volatile EvolutioN (MAVEN) della NASA, che arriverà pochi giorni prima, il 21 settembre.

La missione MAVEN, partita il 19 novembre con un lancio perfetto dal complesso di lancio 41 dell’Air Force Station di Cape Canaveral, in Florida, si occuperà di misurare gli strati esterni dell’atmosfera marziana per studiarne l’evoluzione attuale e il grado di dispersione nello spazio.

MOM e MAVEN, quindi, si uniscono agli attuali 3 orbiter della NASA e dell’ESA (Mars Odyssey, Mars Express e Mars Reconnaissance Orbiter) e alla coppia di rover di superficie della NASA – Curiosity e Opportunity.

Se tutto continua secondo i piani, l’India entrerà a far parte del club esclusivo dei paesi che hanno lanciato sonde e lander per studiare il Pianeta Rosso, insieme all’ex Unione Sovietica, gli Stati Uniti e l’Europa.

Il Cielo di Settembre

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cartina cielo 184

cartina cielo 184

Verso ponente saranno ancora visibili, ma ormai declinati e prossime al tramonto, le estese costellazioni della tarda primavera (Boote con la brillante Arturo, Ofiuco, Ercole e Serpente), ma con il passare del tempo il cielo muterà completamente aspetto: prima della mezzanotte saranno già visibili le Pleiadi sull’orizzonte nordest, mentre nella seconda parte della notte si potrà godere della presenza contemporanea di M42 in Orione e della Nebulosa Velo nel Cigno.

IL SOLE

EFFEMERIDI

L’evento più importante del mese per la nostra stella sarà ovviamente il passaggio al nodo discendente sull’equatore celeste il giorno 23, quando in pratica il Sole avrà declinazione pari a zero e si verificherà l’Equinozio d’Autunno, ovvero l’istante in cui inizia l’autunno astronomico (la primavera per l’emisfero sud). Il punto di intersezione fra l’eclittica nel suo ramo discendente (il percorso apparente del Sole sulla volta celeste) e l’equatore celeste prende anche il nome di punto omega o “Primo punto della Bilancia” (così chiamato perché un tempo si proiettava in quella costellazione, mentre ora – a causa dei moti di precessione – si trova nella regione occidentale della Vergine, tra le stelle eta e beta Virginis).

Comete – Appuntamento all’alba per puntare la C/2012 K1 Pan-STARRS

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Comete settembre

Comete settembreTransitata nella regione polare nord a fine agosto, in settembre la Jacques passerà dal Cefeo all’Aquila attraversando tutto il Cigno, dalla coda alla testa, perdendo così circa 40 gradi in declinazione. Sarà osservabile la sera, molto alta verso sud, e poi per quasi tutto il resto della notte.

EFFEMERIDI

La magnitudine, almeno secondo le stime di Seiichi Yoshida, dovrebbe rimanere invariata, intorno alla settima/ottava, e questo significa che almeno fino a metà ottobre la cometa potrà essere seguita anche con un binocolo.

Leggi tutti i dettagli e i consigli per l’osservazione, con tutte le immagini, nella Rubrica Comete di Rolando Ligustri presente a pagina 69 di Coelum n.184

Associazione Astrofili Centesi

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03.09: “Alla ricerca di vita nell’universo” di Daniele Gasparri. Presso piazzale della Rocca di Cento (Fe).

Per info: cell. 346 8699254
astrofilicentesi@gmail.com
www.astrofilicentesi.it

Pio & Bubble Boy – Coelum n.184 – 2014

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Pio e Bubble Boy
Pio e Bubble Boy - Mario Frassati - Coelum 182
Pio e Bubble Boy
Pio e Bubble Boy - Mario Frassati - Coelum 182

Questa Vignetta è pubblicata su Coelum n.184 – 2014. Leggi il Sommario. Guarda le altre vignette di Pio&Bubble Boy

Congiunzione Venere Regolo

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Congiunzione Venere Regolo

Congiunzione Venere RegoloLe mattine del 5 e 6 settembre Venere si alzerà sull’orizzonte est in congiunzione stretta con Regolo, la stella più luminosa del Leone. Il momento migliore per cogliere la luce dei due oggetti, in un cielo che andrà già illanguidendosi, sarà quello delle 6:15 quando il pianeta e la stella, separati meno di un grado, avranno raggiunto un’altezza di +7°. Ovviamente sarà abbastanza facile scorgere Venere (mag. –3,9), mentre potrebbero esserci difficoltà con Regolo (mag. +1) se il cielo non sarà perfettamente limpido. Nel caso, sarà utile avere al seguito un buon binocolo. Più a nord, alto già +23°, sarà osservabile anche Giove, di mag. –1,8.

Nel Cielo – TRIFIDA, l’isola cremisi che guarda la LAGUNA

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Cartina Sagittario
La cartina del mese ripropone la costellazione del Sagittario, questa volta per indicare la posizione della Nebulosa Trifida (M20, NGC 6514). Siamo nel cuore della Via Lattea, a declinazioni che purtroppo non consentono agli osservatori delle nostre latitudini di poter seguire queste straordinarie nebulose ad altezze sufficientemente elevate.

Cartina Sagittario
La cartina del mese ripropone la costellazione del Sagittario, questa volta per indicare la posizione della Nebulosa Trifida (M20, NGC 6514). Siamo nel cuore della Via Lattea, a declinazioni che purtroppo non consentono agli osservatori delle nostre latitudini di poter seguire queste straordinarie nebulose ad altezze sufficientemente elevate.
Non c’è dubbio che a perdere la sfida tra M8 e M20 sia proprio quest’ultima. Di che stiamo parlando? Beh, della differenza per un oggetto deep-sky tra la resa fotografica e quella visuale. La Laguna infatti, se osservata visualmente, rispetto alla fotografia perde soltanto nella estensione delle sue regioni periferiche, mentre la Trifida si ridimensiona in grandezza ma soprattutto perde completamente quello straordinario accostamento di colore che la rende celebre anche al di fuori della cerchia di appassionati di astronomia (avete presente la copertina di Island, il vecchio album dei King Crimson?). E del resto, se M8 è “la laguna”, che cosa può esserci meglio di M20 per dare l’idea di una lussureggiante isoletta tropicale?

EFFEMERIDI

Un po’ di storia – Come successo per la “Laguna”, anche nel caso della Trifida non è affatto agevole risalire all’effettivo scopritore. Fino a qualche anno fa si riteneva fosse stato, nel 1747, lo stesso Le Gentil a individuarla, la notte in cui aveva segnalato la presenza della Laguna…
Per approfondire leggi tutti i dettagli e i consigli per l’osservazione, i cenni storici, le immagini e le mappe dettagliate, nell’articolo tratto dalla Rubrica Nel Cielo di Salvatore Albano presente a pagina 50 di Coelum n. 184

ASTROSUMMER 2014 – FINO AL 14 SETTEMBRE

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Sesta edizione del ciclo estivo del Planetario di Roma, quest’anno a Technotown, nel castelletto medievale di Villa Torlonia. Più di due mesi di programmazione pomeridiana e serale tra spettacoli in cupola, osservazioni telescopiche, racconti celesti e collegamenti in remoto al Virtual Telescope. L’Astrosummer 2014 si svolgerà fino al 14 settembre – con una pausa tra il 10 e il 24 agosto: un’occasione ideale per contemplare le stelle nelle calde serate estive. Un evento speciale, a sorpresa, chiuderà la ricca programmazione di Astrosummer 2014 nella serata del 14 settembre.

Il Calendario e la descrizione degli spettacoli e degli eventi sono disponibili sul sito.
Per informazioni e prenotazioni Tel 060608 (tutti i giorni ore 9.00-21.00) – info@planetarioroma.it
La capienza del Planetario Gonfiabile è di 30 persone.

*Il planetario è ospitato all’interno di una cupola gonfiabile che non permette l’ingresso a sedie a rotelle e a carrozzine. Per informazioni chiamare lo 060608

www.technotown.it – www.planetarioroma.it

Festival della Mente – IL PRIMO FESTIVAL EUROPEO DEDICATO ALLA CREATIVITÀ

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31.08 ore 21:15: “Determinismo e libero arbitrio” con Amedeo Balbi e Antonio Pascale (Chiostro di San Francesco).

Per informazioni e prenotazioni tel. 0187 77231 – fondazioneeventi@fondazionecarispezia.it

www.festivaldellamente.it

Pio & Bubble Boy – Coelum n.183 – 2014

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Pio e Bubble Boy - Mario Frassati - Coelum 183
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Pio e Bubble Boy - Mario Frassati - Coelum 183

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Festival della Mente – IL PRIMO FESTIVAL EUROPEO DEDICATO ALLA CREATIVITÀ

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30.08 ore 18:30: “La terraferma è davvero ferma?” con Federico Taddia e Mario Tozzi (cinema Moderno).

Per informazioni e prenotazioni tel. 0187 77231 – fondazioneeventi@fondazionecarispezia.it

www.festivaldellamente.it

Rosetta: individuati i 5 siti per lo sbarco di Philae

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I 5 candidati per l’atterraggio di Philae identificati da Rosetta sulla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko. I 5 luoghi sono identificati su un’immagine catturata il 16 Agosto dalla camera OSIRIS narrow-angle camera da una distanza dalla cometa di 100 km (il nucleo misura circa 4 Km). I luoghi sono identificati dalle lettere A, B, C I e J, nominati non in ordine di preferenza: B, I e J sono situati sul lobo più piccolo mentre A e C sono sul lobo più grande della cometa. Crediti: ESA/Rosetta/MPS for OSIRIS Team MPS/UPD/LAM/IAA/SSO/INTA/UPM/DASP/IDA

I 5 candidati per l’atterraggio di Philae identificati da Rosetta sulla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko. I 5 luoghi sono identificati su un’immagine catturata il 16 Agosto dalla camera OSIRIS narrow-angle camera da una distanza dalla cometa di 100 km (il nucleo misura circa 4 Km). I luoghi sono identificati dalle lettere A, B, C I e J, nominati non in ordine di preferenza: B, I e J sono situati sul lobo più piccolo mentre A e C sono sul lobo più grande della cometa. Crediti: ESA/Rosetta/MPS for OSIRIS Team MPS/UPD/LAM/IAA/SSO/INTA/UPM/DASP/IDA

Là dove sbarcherà Rosetta

I giorni corrono, il momento della decisione si fa sempre più vicino: dove far sbarcare Philae, il lander da 100 kg a bordo della sonda dell’Agenzia spaziale europea (ESA) Rosetta, destinato a diventare il primo manufatto nella storia dell’umanità a depositarsi su una cometa? Dopo un weekend trascorso a vagliare le immagini ad alta risoluzione raccolte nelle ultime due settimane dalla sonda, le carte rimaste in mano al Landing Site Selection Group – il team ESA al quale tocca la decisione finale – si sono ridotte a cinque. La selezione è stata effettuata nel corso di un meeting tenutosi a Tolosa, ed è stata resa possibile dai dati raccolti in queste prime emozionanti settimane di permanenza in orbita a 100Km dalla superficie di 67P/Churyumov-Gerasimenko.

Il lander Philae si appresta a toccare la superficie della cometa 67P. Crediti: ESA/ATG medialab

Il landing è atteso per metà novembre, quando la coppia cometa+sonda si sarà avvicinata a 450 milioni di km dal Sole, e l’attività cometaria sarà notevolmente aumentata rispetto a questi giorni, senza però aver raggiunto livelli che renderebbero l’avventuroso atterraggio del lander ancora più difficoltoso del previsto. Nei mesi successivi al landing, sotto gli occhi degli strumenti scientifici provenienti da numerosi paesi europei, tra cui l’Italia, l’attività cometaria continuerà ad aumentare fino a culminare il 13 agosto 2015, momento di massimo avvicinamento della cometa dalla nostra stella. In quel momento, cometa e sonda si troveranno ad appena 185 milioni di km dal Sole, con un aumento di 8 volte della quantità di luce ricevuta oggi.

Scegliere il luogo giusto per l’atterraggio è una operazione complessa: deve bilanciare con gli obiettivi scientifici dei 10 strumenti di Philae i bisogni tecnici dell’orbiter e del lander in tutte le fasi della separazione, della discesa, del landing e delle operazioni di superficie. Per ogni candidato è necessario rispondere ad alcune non semplici domande: una volta posato, il lander sarà in grado di comunicare con Rosetta dalla superficie? Quanto è impervia e pericolosa la zona intorno? L’illuminazione è sufficiente per ricaricare le batterie oltre le iniziali 64 ore di vita e tale da non causare problemi di riscaldamento eccessivo?

I dati raccolti da Rosetta sono stati utilizzati per scegliere i luoghi che rispondono al meglio a questi prerequisiti e i possibili candidati sopravvissuti all’analisi sono stati resi pubblici a conclusione di un meeting a porte chiuse che si è concluso domenica 24 agosto: le immagini pubblicate oggi da ESA, di cui verranno diffusi maggiori dettagli nei prossimi giorni , mostrano questi 5, esotici luoghi, denominati A, B, C, I e J (cliccare su ogni lettera per visualizzare il sito corrispondente e le sue caratteristiche). Tre sono situati nel lobo più piccolo della cometa, mentre gli altri due sono nel lobo più grande. A influenzare questa scelta, ha ovviamente avuto un ruolo sostanziale la forma inattesa e a dir poco irregolare del corpo celeste: “Basandoci sulla topografia di 67P/ Churyumov-Gerasimenko, non è una sorpresa che molti luoghi abbiano dovuto essere cancellati” dichiara Stephan Ulamec, Lander Manager del DLR. “I candidati rimasti in gioco sono considerati tecnicamente accettabili sulla base delle analisi preliminari della dinamica di volo e di altri elementi chiave: per esempio tutti e 5 forniscono almeno 6 ore complete di luce a ogni rotazione cometaria e tutti presentano terreni abbastanza piatti. Ovviamente, ogni sito ha il potenziale per scoperte scientifiche uniche.”

Nelle prossime settimane, i 5 luoghi verranno esaminati in dettaglio, ed entro il 14 settembre il team scientifico avrà assegnato un punteggio a ciascuno dei candidati, effettuando la scelta di un “primary landing site” e del suo backup: il punto prescelto della cometa per cui verrà elaborata una dettagliata strategia di atterraggio e la sua scelta di ripiego. Durante questa fase, Rosetta si avvicinerà prima a 50, poi a 20–30 km dalla superficie della cometa, realizzando mappe dettagliatissime e raccogliendo altri dati necessari alla riuscita dell’operazione. La data prescelta per l’evento è, a oggi, l’11 novembre, ma la conferma definitiva del luogo e del giorno non avverrà prima del 12 ottobre.

Per maggiori dettagli sui luoghi prescelti:

Rosetta è una missione dell’ESA con contributi dei suoi stati membri e della NASA. Il lander Philae è stato sviluppato da un consorzio internazionale a guida di DLR, MPS, CNES e ASI. La partecipazione italiana alla missione consiste in tre strumenti scientifici a bordo dell’orbiter: VIRTIS (Visual InfraRed and Thermal Imaging Spectrometer) sotto la responsabilità scientifica dell’IAPS (INAF Roma), GIADA (Grain Impact Analyser and Dust Accumulator) sotto la responsabilità scientifica dell’Università Parthenope di Napoli, e la WAC (Wide Angle Camera) di OSIRIS (Optical Spectroscopic and Infrared Remote Imaging System) sotto la responsabilità scientifica dell’Università di Padova. A bordo del lander, è italiano il sistema di acquisizione e distribuzione dei campioni SD2 (Sampler Drill & Distribution), sotto la responsabilità scientifica del Politecnico di Milano, ed il sottosistema dei pannelli solari.

Festival della Mente – IL PRIMO FESTIVAL EUROPEO DEDICATO ALLA CREATIVITÀ

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29 e 30.08 ore 21:00: “Il cielo di Galileo” con Massimo Ramella (Fortezza di Sarzanello).

Per informazioni e prenotazioni tel. 0187 77231 – fondazioneeventi@fondazionecarispezia.it

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Congiunzione Saturno Marte e Luna

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Congiunzione Saturno Marte e Luna

Congiunzione Saturno Marte e LunaAncora una congiunzione nella Libra, e questa volta l’ultima del periodo visto che si verificherà proprio la sera del 31 agosto. In quella data, la coppia Saturno-Marte, ormai molto larga (quasi 5° di separazione), verrà raggiunta da un bel crescente di Luna. In special modo, la congiunzione stretta ci sarà tra la Luna e Saturno (vedi l’illustrazione a destra, in orientamento altazimutale), che alle 21:00 disterà dal bordo lunare 23′, fino ad arrivare alla minima distanza alle 22:00 con soli 11 primi. Un’ottima occasione per realizzare delle belle sequenze di avvicinamento, tenendo però presente che gli oggetti interessati saranno alti +16° alle 21:00 e +7° alle 22:00.

Al Planetario di Ravenna

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28.08: “La genesi della Via Lattea” di M. Berretti.

Per info: tel. 0544-62534 – info@arar.it
www.racine.ra.it/planet – www.arar.it

Al Planetario di Ravenna

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26.08: “Il cielo sopra noi” di Marco Garoni (conferenza adatta a bambini a partire da 6 anni).

Per info: tel. 0544-62534 – info@arar.it
www.racine.ra.it/planet – www.arar.it

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