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Sample Return da Marte: meglio o peggio?

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Ieri pomeriggio, in una conferenza aperta agli operatori del settore e alle testate giornalistiche, il direttore della NASA ha annunciato valutazioni e considerazioni importanti e che influenzeranno il futuro della missione per il prelievo dei campioni da Marte da riportare sulla terra.

I Mars Sample Return di cui abbiamo parlato in COELUM 256 nell’articolo a John Robert Brucato, Gabriele Cremonese e Lucia Marinangeli cioè prelievi del suolo marziano da riportare sulla terra, rappresenta una delle principali missioni della NASA degli ultimi due decenni.

Una nuova stima dei costi ha sancito che la missione alla fine costerà circa 11 miliardi di dollari e la data di ritorno è stata rimandata al 2040.

“Troppo costosa e troppo lenta”, così ha dichiarato il direttore della NASA Bill Nelson nella conferenza tenuta il 15 aprile. In sintesi il messaggio può essere così riassunto: la missione è importante, va completata riportando a terra se non tutti almeno alcuni dei campioni ma bisogna trovare una via più economica e soprattutto più rapida, considerando che è già nel decennio fra il 2030 e il 2040 che si vorrebbe portare i primi astronauti su Marte.

Insomma la missione non è abortita ma l’imperativo è modificarla.

Dal 21 febbraio 2021 il rover PERSEVERANCE opera su Marte, coadiuvato fino a poco fa dal suo fedele collaboratore, INGENUITY prelevando campioni del suolo marziano da riporre all’interno di contenitori opportunamente sterilizzati e successivamente sigillati. I contenitori poi vengono lasciati al suolo all’interno del cratere Jezero, area in cui il rover si muove.

La missione di ritorno prevede di inviare su Marte un MAV, un modulo di atterraggio in grado in orbita intorno al pianeta ove una navicella, questa volta di produzione dell’ESA Agenzia Spaziale Europea dovrebbe essere pronta al recupero. Il recupero dei campioni prima affidato a dei droni ora è passato allo stesso Perseverance.

Secondo la NASA tutto ciò oggi diventa troppo costoso e soprattutto lento considerando che non è possibile penalizzare altre missioni importanti per concentrare le risorse e accelerare i tempi di produzione e realizzazione dei componenti ancora mancanti.

Ricordiamo che la NASA ha già in progetto la realizzazione di un drone DRAGONFLY da inviare verso la gigantesca luna di Saturno: Titano.

Insomma nei prossimi anni la NASA tornerà spesso sull’argomento iniziando si da ora a valutare ogni possibile alternativa.

 


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