Home News di Astronomia Marte dorme con un occhio aperto

Marte dorme con un occhio aperto

Letto 587 volte
0
Tempo di lettura: 3 minuti
“L’immaginazione come ho detto è il primo fonte della felicità umana. Quanto più questa regnerà nell’uomo, tanto più l’uomo sarà felice.” Giacomo Leopardi

Nello storico delle immagini marziane raccolte da sonde e rover quelle che più di altre sono rimaste nella memoria collettiva sono probabilmente le pareidolie: volti, porte, cucchiai e altri oggetti che innescano il nostro istinto nel riordinare strutture casuali in forme note e che alimentano la nostra fantasia. 

Spicca in uno scatto del 25 aprile 2022 un cratere somigliante ad un occhio spalancato nella regione Aonia Terra. Questa zona prende il nome da un’antica regione della Grecia, un luogo sacro alle Muse, in cui sono presenti imponenti crateri come il Lowell largo 200 km, formatosi 4 miliardi di anni fa durante una fase della storia del Sistema Solare denominata “Intenso Bombardamento Tardivo”

L’iride di Marte

Credits: ESA/DLR/FU Berlin, CC BY-SA 3.0 IGO

Il cratere ripreso nell’immagine non ha ancora un nome ed è largo circa 30 km, immerso in un suggestivo paesaggio di canali tortuosi simili a numerose venature che attraversano un bulbo oculare umano; probabilmente canali che 3,5-4 miliardi di anni fa hanno trasportato acqua liquida sulla superficie del pianeta. Al suo interno è visibile un bacino di dune più scure che poggia su una superficie più chiara. Ad un’ispezione più accurata risulta evidente che il cratere è costellato di colline a forma di cono: una prova che molti materiali differenti si sono accumulati all’interno di questa depressione del terreno.

Non solo all’interno del cratere, ma tutta la zona circostante presenta una composizione eterogenea di materiali differenti come suggerisce la varietà di colori presenti in foto.
Ad esempio nella zona a sud la superficie è di un rosso caldo che si scioglie in un grigio-bruno più scuro nelle vicinanze del cratere. In questa regione sono visibili molti rilievi caratteristici: queste “torri rocciose” dalla sommità appiattita si formano quando la terra è gradualmente consumata da acqua, vento o ghiaccio.
Lo studio di questo angolo di Marte è possibile grazie alla telecamera stereo ad alta risoluzione (HRSC) installata a bordo della sonda Mars Express, in orbita dal 2003, che sta rivelando molti dettagli sulle diverse caratteristiche della superficie del pianeta.

Per approfondire: Mars sleeps with one eye open

Il paesaggio graffiato e ricco di colori (per gli standard marziani!) in foto mostra una zona del “Aonia Terra”, una regione montuosa negli altopiani meridionali di Marte, scattata dalla sonda Mars Express il 25 aprile 2022 (credits ESA/DLR/FU Berlin, CC BY-SA 3.0 IGO).

Una fotografa d’eccezione

Il 7 maggio 2022 la camera a bordo di Curiosity immortala un’immagine divenuta virale in poche ore: un ingresso artificiale scavato in una parete rocciosa. Questa “porta” che ha alimentato la fantasia di moltissime persone in realtà non è altro che una piccola frattura su una parete rocciosa del Monte Sharp.
A causa della distanza da cui la camera del rover ha scattato il collage di foto che compongono l’immagine e della prospettiva che rendono l’insenatura molto più grande delle effettive dimensioni (30×40 cm), la nostra percezione viene facilmente ingannata [vedi immagine in foto all’articolo].

La Mastcam di Curiosity, in grado di creare anche meravigliose foto panoramiche del pianeta rosso, è l’autrice anche di un altro scatto molto intrigante: quello di un cucchiaio sospeso dal terreno.

There is no spoon. This weird Mars feature is likely a ventifact—a rock shaped by wind. Info: http://go.nasa.gov/1fTVSgB
(guarda il tweet originale qui)

Queste forme così accentuate rispetto a quelle che potremmo trovare sul nostro pianeta dipendono dall’azione erosiva del vento, molto più violento rispetto a quello terrestre; le raffiche modellano e modificano la geologia del pianeta rosso così che, complice la prospettiva e ombre “ingannevoli”, negli scatti dei rover e delle sonde possiamo ritrovare facilmente moltissime forme a noi familiari.

Nel dettaglio del cerchio giallo, la “porta” immortalata su Marte. L’immagine originale panoramica ci permette di avere un’idea più realistica delle proporzioni e della prospettiva.
Credits: NeV-T (Space)