Foto di Marco Burali (Osservatorio MTM Pistoia)

Nella sera del 21 gennaio 2014 il professore universitario Steve J. Fossey, docente dell’University College di Londra decide di effettuare una sessione pratica al telescopio di 35 cm posto nell’osservatorio dell’università per dimostrare, a quattro suoi studenti, l’utilizzo della camera CCD. Viene scelto come target osservativo la bella galassia irregolare M82 e nel mostrarla ai suoi studenti si accorge della presenza di un oggetto anomalo. Una stella di mag. +11,7 posta a 54” Ovest e 21” Sud dal centro della galassia. Per puro caso quindi il professor Fossey aveva scoperto una delle supernovae più importanti, una di quelle che lasciano un segno.

Si tratta infatti della supernova più vicina a noi dopo quella esplosa nel 1987 nella Grande nube di Magellano che si rese visibile ad occhio nudo raggiungendo la mag. +3! (Vedi notizia del 23 gennaio).

Dopo l’inserimento della stringa di scoperta nel TOCP, la notizia si espande velocemente e i telescopi di mezzo mondo vengono puntati sull’oggetto. Poche ore più tardi viene ripreso lo spettro e i primi a ottenerlo sono gli astronomi americani del Palomar Transient Factory con l’ARC Telescope di 3,5 metri nel New Messico. Lo spettro permette di classificare la supernova di tipo Ia, scoperta circa due settimane prima del massimo di luminosità, e le viene assegnata la sigla definitiva SN2014J. Nei giorni seguenti infatti la supernova aumenta ulteriormente la luminosità fino a raggiungere circa la mag. +10,5  (al momento il sito della Rochester la da di magintudine 10,0) ma potrebbe aumentare ancora permettendo di ottenere stupende immagini del terzetto M81 – M82 – SN2014J.

M82 con la SN2014J riprese da Sergio Bove (astronomical centre)

M82 è una galassia irregolare soprannominata “sigaro” posta nella costellazione dell’Orsa Maggiore e distante circa 12 milioni di anni luce. Insieme alla sua stupenda compagna M81 formano una delle coppie di galassie più fotogeniche e bersagliate dagli astrofotografi e in questo periodo dell’anno, a metà della notte, è già alta verso lo zenit. Per questo motivo iniziano a uscir fuori tutta una serie di pre-discovery, cioè di immagini ottenute prima della scoperta con la supernova già presente.

Incredibilmente programmi professionali di ricerca supernovae, come il LOSS, AST e LASSST, e anche esperti ricercatori amatoriali come il giapponese Itagaki, non si sono accorti dell’oggetto. Su un’immagine di Itagaki ripresa il 15 gennaio la supernova era già presente e di mag. +14,4 quindi è presumibile che la prima luce dell’esplosione sia giunta fino a noi fra il 14 e il 15 gennaio. In un’immagine profonda del MASTER ottenuta il 13 gennaio la supernova infatti non compare.

Una sequenza di immagini della SN dal 14/15 gennaio a poco prima della scoperta. Foto di Itagaki

Vi invitiamo pertanto a controllare nei vostri archivi se avete ripreso M82 fra il 14 e il 21 gennaio poiché potreste avere una pre-discovery della supernova. Queste immagini hanno una grande importanza scientifica. E’ infatti fondamentale seguire l’incremento di luminosità della supernova nelle primissime fasi evolutive.

Eventuali immagini andrebbero inviate alla redazione oppure all’indirizzo fabiobriganti@libero.it

Tutti ricordano la luminosa supernova SN2011fe esplosa nella stupenda galassia M101 distante circa 22 milioni di anni luce che raggiunse la mag. +9,9 quindi più luminosa dell’attuale SN2014J anche se posta circa 10 milioni di anni luce più lontano. La luce della supernova in M82 è infatti oscurata da polveri presenti sulla linea di vista e questo è evidenziato dalle intense righe strette in assorbimento del doppietto di NA I (5889-5995A) che provengono dal gas associato alle polveri interstellari. Questo assorbimento fa perdere alla luminosità della supernova quasi due magnitudini.

Lo spettro grezzo (cliccare l'immagine per ingrandirla) della SN2014J ripreso il 22 gennaio da Riccardo Mancini (ISSP - Astronomical Centre)

Facendo un calcolo grossolano: M82 si trova a circa 12 milioni di anni luce (3,67 Mpc). Ciò porta a un modulo di distanza di circa 27,7. La magnitudine assoluta di una supernova di tipo Ia normale è intorno alla mag. -19 pertanto la magnitudine apparente è uguale a 27,7 – 19 = 8,7.

Se la supernova fosse esplosa in una posizione più periferica della galassia, quindi in assenza di assorbimento interstellare, la SN2014J avrebbe raggiunto la notevole mag. +8,7 e sarebbe stata visibile già con un semplice binocolo.

Proprio a causa di queste polveri interstellari non è stato possibile individuare, nelle immagini del telescopio spaziale Hubble, la stella progenitrice della supernova.

Vista la notevole luminosità di questa supernova, è possibile effettuare riprese dello spettro anche con strumenti amatoriali. E’ sufficiente utilizzare un reticolo di diffrazione a trasmissione da 100 linee/mm (star analyzer) e un semplice programma di elaborazione. La SN2014J è una supernova di tipo Ia e infatti nello spettro elaborato è ben evidente la linea di assorbimento del silicio Si II intorno ai 6150 Angstroms, tipico di questo genere di supernovae.

Sicuramente parleremo ancora di questa importante supernova che si inserisce di diritto fra quelle che saranno ricordate anche fra molti anni.