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Ricordando Apollo 1 (27 Gennaio 1967)

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Edward White, Virgil Grissom e Roger Chaffee (NASA)
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Edward White, Virgil Grissom e Roger Chaffee (NASA)

Tratto da Pizzimenti Blog del 26 gennaio 2016

La tragedia avvenne sulla rampa di lancio durante il test finale della missione inizialmente denominata Apollo 204.  Sarebbe stata lanciata il 21 febbraio 1967, ma gli astronauti Virgil Grissom, Edward White e Roger Chaffee persero la vita nell’incendio del modulo di comando.

Gli astronauti erano entrati nella capsula alle ore 13 di Venerdì 27 Gennaio 1967. Il primo problema fu quando Gus Grissom entrato nella navicella dopo aver  collegato la sua fornitura di ossigeno al veicolo spaziale,  disse di aver sentito  uno strano odore nella tuta spaziale come un “odore acre”… L’equipaggio si fermò per vedere se l’aria tornava ad essere normale, il centro di controllo  dopo averne discusso con Grissom decise di continuare il test.

Il problema successivo fu un forte flusso di ossigeno che periodicamente attivava il master allarm. Anche in questo caso si continuò con la promessa che se ne sarebbero occupati dopo…

Un terzo problema sorse nelle comunicazioni. In un primo momento, le comunicazioni difettose sembravano essere unicamente tra il comandante  Grissom e la sala di controllo. Più tardi, la difficoltà si estesero a tutto l’equipaggio, alla sala di controllo e al complesso di lancio 34. Grissom disse: “Come pensate di comunicare dalla Terra alla Luna, se non riusciamo a comunicare a tre isolati di distanza!”.

Quest’ultimo problema nelle comunicazioni, spostò di circa 30 minuti il conteggio dalle 5:40 pm alle 06:31 pm, quando i controllori di volo stavano per far ripartire l’orologio, gli strumenti a terra mostrarono un aumento inspiegabile del flusso di ossigeno nelle tute spaziali. Uno dei membri dell’equipaggio, presumibilmente Grissom, si era spostato leggermente.

Quattro secondi dopo, l’astronauta Chaffee urlò:Fuoco, sento odore di fuoco“. Due secondi dopo, la voce diWhite si fece più insistente: “Fuoco nella cabina di guida!”

Le procedure per la fuga di emergenza richiedevano normalmente 90 secondi, ma in pratica l’equipaggio non aveva mai compiuto questa operazione in soli 90 secondi… Adesso si trattava di farlo con il fuoco e il fumo che avvolgeva i tre uomini!

Fiamme e spesse nuvole di fumo nero riempirono la white room. L’istinto fece allontanare molti uomini, ma altri cercarono di salvare gli astronauti. Il calore intenso e il denso fumo resero impossibile l’intervento, purtroppo era troppo tardi. Gli astronauti erano morti. Una commissione medica stabilì che gli astronauti erano  morti per asfissia da monossido di carbonio. L’incendio aveva distrutto il 70% della tuta spaziale di Grissom, il 20% della tuta di White e del 15% della tuta di Chaffee.

Dopo la rimozione dei corpi, la NASA sequestrò tutto ciò che al momento del lancio era nel complesso 34.

Il 3 febbraio, l’Amministratore della NASA Webb, istituì una commissione d’esame per indagare a fondo sulla questione. Gli ingegneri smontarono per per pezzo la navicella e  dimostrarono che l’incendio era divampato vicino a uno dei fasci di cavi proprio di fronte al sedile di Grissom sul lato sinistro della cabina.

Nella primavera del 1967, il dottor George E. Mueller, Amministratore associato per i voli con equipaggio della NASA, annunciò che la missione prevista per Grissom, White e Chaffee sarebbe stata denominata Apollo 1 per onorare la memoria dei tre astronauti scomparsi.
Il Programma lunare era appena iniziato, ed aveva già chiesto il suo tributo agli uomini.

Storico del Programma Apollo
Curatore del Padiglione Spazio del Museo del Volo “Volandia”

Chaffee, White e Grissom durante il training (NASA)
Quello che resta delle tute degli astronauti (NASA)
Apollo 1 durante l'indagine della NASA (NASA)

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