La casa di Luke Skywalker è reale, ed è stata chiamata Kepler-16b.

Il pianeta orbita attorno a due stelle (un sistema stellare binario); di conseguenza avrebbe quindi due tramonti, proprio come il pianeta natale del protagonista di Star Wars: Tatooine.

Si trova a circa 245 anni luce dalla Terra ed era già stato individuato tramite il telescopio spaziale Kepler nel 2011. Gli astronomi della University of Birmingham sono però riusciti ad osservarlo anche tramite un telescopio terrestre. I risultati dell’osservazione sono stati pubblicati nel Monthly Notices of the Royal Astronomical Society.

Illustrazione grafica del pianeta immaginario di Tatooine. Credit: Lucasfilm

Un pianeta circumbinario

Per individuare l’esopianeta è stato utilizzato un telescopio di 193 cm dell’Observatoire de Haute-Provence, in Francia. Il metetodo utilizzato è quello della velocità radiale, in cui gli astronomi osservano un cambiamento nella velocità di una stella mentre un pianeta le orbita attorno, ovvero la spettroscopia Doppler. E’ una delle tecniche più sfruttate in campo astronomico e la scoperta di Kepler-16b dimostra che è possibile osservare pianeti circumbinari con metodi pressoché tradizionali, utilizzando telescopi terrestri.

Rappresentazione artistica del sistema di Kepler-16b. Credit: NASA/JPL – Caltech

Un pianeta circumbinario viene definito come un pianeta che orbita attorno contemporaneamente alle due stelle di un sistema binario.

Kepler-16b, e altri esopianeti simili, si sarebbe formato all’interno di un disco protoplanetario, composto di polveri e gas, che circondava in origine due giovani stelle.

 

Il professor Amaury Triaud della University of Birmingham, a capo dello studio, fa però notare un fatto: «Questa ipotesi male si accosta con la realtà dei pianeti circumbinari. Due stelle binarie in verità tendono ad influenzare un disco protoplanetario, impedendo l’agglomerarsi dei detriti spaziali che possono portare all’accrescimento di un pianeta».

Rappresentazione artistica del sistema binario di HD 98800 circondato da un disco protoplanetario. Questo sistema viene usato come esempio su come un disco protoplanetario coesisterebbe con due stelle binarie. Credit: NASA/JPL -Caltech.

Kepler-16b dovrebbe quindi essersi formato lontano dalle sue due stelle madri, in un punto dove la loro influenza era più debole.

Successivamente il pianeta deve aver compiuto una migrazione verso l’interno di questo sistema binario.

«Questo fenomeno è chiamato “migrazione guidata dal disco”», spiega il dott. David Martin della Ohio State University (USA), «Sembra avvenire regolarmente ed è alla base della genesi dei sistemi binari».

 

I nuovi studi su Kepler-16b offrono quindi nuovi spunti d’indagine e favoriscono buone prospettive di ricerca sui pianeti extrasolari.

La dott.essa Isabelle Boisse, scienziata della University of Aix Marseille e responsabile dello strumento SOPHIE che ha raccolto i dati sull’esopianeta, conclude: «Abbiamo in programma di analizzare i dati presi da altri sistemi stellari binari e perciò svelare il mistero dei pianeti circumbinari come Kepler-16b».

Fonti:

Monthly Notices of the Royal Astronomical Society (Febraury 2022): “BEBOP III. Observations and an independent mass measurement of Kepler-16 (AB)b – the first circumbinary planet detected with radial velocities” by Triaud et al.