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Fra poco splendido allineamento Venere-Luna-Pleiadi

Crediti: The Sky Live Planetarium
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Con il Sole tramontato da poco alle 18 e 30 circa, guardando verso ovest si potrà ammirare uno splendido allineamento fra (partendo dal basso): Mercurio, Giove, Venere, Urano, Luna e Pleiadi.

Credit: The Sky Live Planetarium

Fra gli oggetti elencati solo Urano non è visibile ad occhio nudo, gli altri invece saranno facili da individuare ma ricordiamo che: Mercurio viaggia sempre molto vicino al Sole e quindi sarà difficile da osservare ancora avvolto dalla luce del tramonto, ultimo tentativo poco prima del suo passare sotto l’orizzonte (poco prima delle 19:00).

Nel cielo resteranno gli altri pianeti ed oggetti celesti finché anche Giove non scomparirà sotto l’orizzonte, circa mezz’ora dopo.

Ma infine l’allineamento Venere-Luna-Pleiadi sarà bene visibile fino alle 21 e 15 quando sarà oramai buio. Amanti degli scatti pronti perché la falce di Luna sottile renderà lo spettacolo molto piacevole!

Le Pleiadi sono abbastanza luminose ed anche in cieli non perfetti sono facilmente visibili, certo meglio essere lontani da lampioni o illuminazioni cittadine. Fermatevi ed abituate l’occhio al buio (niente schermi del telefonino se non in notturna) e dopo qualche minuto le vedrete apparire.

Le Pleiadi M45: UN AMMASSO APERTO NEL CUORE DELL’INVERNO

Ma alla costellazione del Toro è inevitabilmente associato un altro oggetto, uno dei più interessanti e conosciuti, quello delle Pleiadi o, dal catalogo MessierM45.

Si tratta di un ammasso stellare aperto distante 440 anni luce da noi, collocato nella spalla del Toro.

Senza l’ausilio di telescopi sono ben visibili, lontani da cieli urbani e troppo luminosi, già sette fra le stelle più luminose dell’ammasso, assumendo una forma che rimanda al piccolo carro. Aiutandosi invece con un binocolo o con un telescopio si scopre che l’ammasso è molto più esteso, sono centinaia le stelle, in prevalenza giganti blu e bianche che compongono l’ammasso.  Stelle che sono legate da un’origine comune e da reciproche forze gravitazionali.

Nelle fotografie a lunghe esposizioni o all’oculare di un telescopio di apertura considerevole, non è difficile notare dei piccoli aloni a circondare i singoli oggetti luminosi. Sono nubi di polvere, dette nebulose a riflessione, illuminate dalle stelle.

M45 prende parte alla sfilata degli oggetti più belli e suggestivi del cielo invernale, attirando sempre molta curiosità negli amanti del cielo, poiché l’ammasso è spesso protagonista di congiunzioni con la Luna o pianeti come Marte e Venere.

LE PLEIADI NELLA MITOLOGIA

Interessanti dal punto di vista astronomico, la Pleiadi sono anche circondate da numerosi riferimenti mitologici. Chiamate sovente le “sette sorelle”, sono rappresentate come ninfe della montagna, figlie di Atlante e l’oceanina PleioneAlcioneAsteropeCelenoElettraMaiaMerope e Taigeta.

Il nome dell’ammasso Pleiadi, sembra avere diverse etimologie. La più nota associa il termine al verbo navigare “plain”, giacché l’apparizione dell’ammasso nel cielo rappresentava, per i marinai dell’antichità, un preciso e favorevole punto di riferimento.

Un’altra interpretazione lega il nome Pleiadi al sostantivo colombe in cui le sette sorelle si trasformarono per sfuggire all’inseguimento del cacciatore Orione. Ma qui la storia si complica! Un altro mito infatti attribuisce la trasformazione in colombe delle Pleiadi non tanto al tentativo di sottrarsi dalle attenzioni del valoroso cacciatore, ma più alla disperazione delle sorelle dovuta alla punizione inflitta da Zeus al loro padre, Atlante, condannato a portare sulle sue spalle il peso del mondo.

Più attuale e dei nostri giorni invece il verso di Pascoli che decantava: “La Chioccetta per l’aia azzurra va col suo pigolìo di stelle” nel Gelsomino Notturno. Anche il poeta quindi volle dare la sua personale interpretazione a quel gruppetto di luminosi astri, paragonandolo a una chioccia che si trascina dietro una covata di pulcini intenti a pigolare. Immagine curiosa ma d’effetto, in una bella notte stellata infatti può sembrare di udir riecheggiarne il suono.

COSA OSSERVARE SULLA SUPERFICIE LUNARE

Una falce non proprio stretta (3,1 giorni) ma pur sempre spettacolare si potrà osservare la sera del 24 Marzo tenendo presente che alle ore 21:51 scenderà sotto l’orizzonte preceduta dal pianeta Venere (separazione di 4°) e seguita dal pianeta Urano (separazione di 3°). Altro fotogenico quadretto di cui attendiamo i vostri riscontri fotografici mentre chi fosse interessato ad osservare la superficie lunare potrà spaziare lungo tutto il bordo orientale, dal mare Humboldtianum a nordest fino al settore est del mare Crisium con i mari Marginis e Smythii, spostandosi poi lungo il bordo est del mare Fecounditatis fino al mare Australe a sudest. Ovviamente rimane inteso che per questa tipologia di osservazioni, oltre agli ormai noti parametri osservativi, risulterà determinante disporre di un orizzonte il più possibile libero da ostacoli.