Nel cielo di settembre, in bilico tra l’estate e l’autunno, incontriamo due costellazioni che rappresentano una coppia mitologica: si tratta di Cassiopea e Cefeo.
LA COSTELLAZIONE DI CASSIOPEA
Asterismo tipico del cielo boreale, Cassiopea è una figura visibile tutto l’anno e raggiunge la massima altezza proprio nel periodo autunnale. Poiché è molto vicina al polo nord celeste, Cassiopea rimane visibile per tutta la notte e per questo viene classificata come una costellazione circumpolare.
La sua peculiare forma a W o M, a seconda delle stagioni, la rende facilmente individuabile a Nord, nei pressi della StellaPolare. Shedir (alfa Cassiopeiae) è l’astro principale della costellazione: si tratta di una gigante arancione di magnitudine apparente +2,25, situata a 229 anni luce dalla Terra. Il suo nome deriva dall’arabo ( صدر, şadr) e significa busto: essa infatti è collocata nel cuore della costellazione che, mitologicamente, rappresenta la regina di Etiopia.
Interessante è anche γ Cassiopeiae, la stellabinaria a raggi X più brillante del cielo e l’unica ad essere visibile ad occhio nudo. Della costellazione fa anche parte Rho Cassiopeiae, una stella ipergigante gialla situata a 3400 anni luce dalla Terra.
RHO CASSIOPEIAE CREDITI: SALVATORE PELLEGRINO
HR Number(*)
Star designation
Proper name
Visual magnitude
Notes
HR168
α Cassiopeiae
Schedar
2.23
Variable; Multiple;
HR21
β Cassiopeiae
Caph
2.27
Variable; Double;
HR264
γ Cassiopeiae
2.47
Variable; Multiple;
HR403
δ Cassiopeiae
Ruchbah
2.68
Variable; Double;
HR542
ε Cassiopeiae
Segin
3.38
Variable;
HR219
η Cassiopeiae
Achird
3.44
Multiple;
HR153
ζ Cassiopeiae
Fulu
3.66
Variable;
HR580
50 Cassiopeiae
3.98
HR130
κ Cassiopeiae
4.16
Variable;
HR343
θ Cassiopeiae
4.33
Variable; Double;
HR707
ι Cassiopeiae
4.52
Variable; Multiple;
HR575
48 Cassiopeiae
4.54
Variable; Multiple;
HR193
ο Cassiopeiae
4.54
Variable; Double;
HR9045
ρ Cassiopeiae
4.54
Variable;
HR265
υ2 Cassiopeiae
Castula
4.63
HR442
χ Cassiopeiae
4.71
HR123
λ Cassiopeiae
4.73
Double;
HR399
ψ Cassiopeiae
4.74
Multiple;
HR9066
4.8
Variable; Multiple;
HR179
ξ Cassiopeiae
4.8
Variable;
SUPERNOVAE IN CASSIOPEA
Nel 1572 nella costellazione di Cassiopea apparve improvvisamente un stella tanto luminosa quanto ci appare il pianeta Venere: essa venne denominata “nova di Tycho Brahe” dal nome dell’astronomo danese che condusse per oltre un anno osservazioni di questo oggetto, ad occhio nudo, riportando dati dettagliati; in conclusione, ciò che aveva osservato era una supernova.
Ma non è l’unico episodio di questo tipo quello che riguarda la costellazione di Cassiopea : nel 1680 è stata osservata una forte radiosorgente situata a 11 mila anni luce da noi, Cassiopea A.
Nel 2004 il telescopio spaziale Chandra ha scoperto anche una sorgente molto compatta di raggi X proprio al centro di Cassiopea A, le cui caratteristiche confermano che si tratta di una stella di neutroni che, con ogni probabilità, rappresenta il resto della Stella esplosa più di 300 anni fa.
OGGETTI NON STELLARI NELLA COSTELLAZIONE DI CASSIOPEA
Nel tratto di Via Lattea boreale in cui è situata Cassiopea vi è un gran numero di nebulose e ammassi: due oggetti molto amati e ripresi dagli astrofili sono certamente la Nebulosa Cuore, IC1805, e la Nebulosa Anima, IC 1848.
NEBULOSA E ANIMA CREDITI: EGIDIO MARIA VERGANI DALLA GALLERY DI PHOTOCOELUM
Al centro della Nebulosa Cuore è presente l’ammasso stellare Melotte 15, nato dalla stessa nebulosa.
MELOTTE 15 CREDITI: LORIS FERRINI DALLA GALLERY DI PHOTOCOELUM
Altri oggetto amato dagli astrofili, presente in Cassiopea, è il noto ammasso aperto NGC 457, conosciuto anche come Ammasso Civetta.
NGC 457 CREDITI: ANDREA FERRI DALLA GALLERY DI PHOTOCOELUM
CASSIOPEA NELLA MITOLOGIA
Nella mitologia greca Cassiopea rappresenta la regina di Etiopia, moglie di Cefeo e madre di Andromeda: vanitosa e presuntuosa come poche, la sovrana era dedita principalmente a vantarsi e a spazzolare i suoi capelli per tutto il tempo; un giorno, però, commise un errore che portò all’intreccio di una serie di vicende ampiamente narrate nella mitologia.
Cassiopea si vantava di essere la più bella del reame e sosteneva che, insieme a sua figlia Andromeda, fosse persino più bella delle ninfe marine al seguito di Poseidone, le Nereidi. Il dio del mare, venuto a conoscenza di tali affermazioni, non mandò giù tale oltraggio, e decise di vendicarsi di Cassiopea, di Cefeo e del regno intero.
Poseidone decise di scatenare la sua ira verso il punto debole dei sovrani, ovvero la loro splendida e giovane figlia, Andromeda. Il mito è piuttosto celebre e narra della giovane principessa che, per colpa di sua madre, fu rapita e legata su di una rupe infernale, preda del mostro marino Ceto; a salvarla dalle sue grinfie giunse l’eroe Perseo, in sella al cavallo alato Pegaso.
A Cassiopea toccò la sorte di essere collocata sul suo trono celeste ma a testa in giù, nell’atto di specchiarsi o accarezzarsi i capelli e condannata a roteare per sempre attorno al polo celeste.
LA COSTELLAZIONE DI CEFEO
Nella porzione di cielo tra l’Orsa Minore e Cassiopea, incontriamo Cefeo: si tratta anch’essa di una costellazione circumpolare, composta da stelle non molto luminose, che conferiscono a Cefeo la figura di una casetta con il tetto verso il Nord e la base che poggia sulla Via Lattea settentrionale.
La stella principale della costellazione è Alderamin (alfa Cephei), una stella bianca di magnitudine 2,45, che dista solo 49 anni luce.
Cefeo possiede un oggetto molto interessante, Mu Cephei, noto anche come Granatum Sidus, ovvero Stella Granata: si tratta di una supergigante rossa multipla di quarta magnitudine, inserita all’astronomo e matematico Giuseppe Piazzi nel suo “Catalogo di Palermo”.
Il nome deriva da un’affermazione di William Herschel riportata nel suo “Philosophical Transaction”, riguardo ad alcune stelle non registrate nel British Catalogue di John Flamsteed. Herschel, riferendosi a Mu Cephei, disse che «Ha un bellissimo e profondo colore granata, simile a quello della stella periodica Omicron Ceti>>.
L’astro appare di questo colore per via della sua bassa temperatura superficiale, che corrisponde a circa 3000 K. Osservando da un punto privo di qualsiasi tipo di disturbo, la Stella Granata può anche essere individuata ad occhio nudo poco più a Sud di Alderamin, con il suo caratteristico colore rosso/arancio.
Ma Cefeo ospita anche un’altra stella, di certo più importante per l’astronomia, ovvero Delta Cephei: si tratta di una supergigante gialla posta a 890 anni luce, che rappresenta il prototipo di una classe delle cefeidi, una classe di stelle variabili molto importanti, oltre ad essere una delle cefeidi più vicine al Sole.
Delta Cephei contribuisce significativamente alla misurazione delle distanze cosmiche.
HR Number(*)
Star designation
Proper name
Visual magnitude
Notes
HR8162
α Cephei
Alderamin
2.44
Variable; Multiple;
HR8974
γ Cephei
Errai
3.21
Variable;
HR8238
β Cephei
Alfirk
3.23
Variable; Multiple;
HR8465
ζ Cephei
3.35
Variable;
HR7957
η Cephei
3.43
Double;
HR8694
ι Cephei
3.52
HR8571
δ Cephei
3.75
Variable; Multiple;
HR8316
μ Cephei
4.08
Variable; Multiple;
HR8494
ε Cephei
4.19
Variable; Double;
HR7850
θ Cephei
4.22
HR285
4.25
HR8334
ν Cephei
4.29
Variable;
HR8417
ξ Cephei
Kurhah
4.29
Multiple;
HR7750
κ Cephei
4.39
Multiple;
HR8819
π Cephei
4.41
Multiple;
HR7955
4.51
Double;
HR8317
11 Cephei
4.56
HR8748
4.71
HR8279
9 Cephei
4.73
Variable;
HR8702
4.74
Double;
OGGETTI NON STELLARI NELLA COSTELLAZIONE DI CEFEO
Poiché giace sul piano della Via Lattea settentrionale, la costellazione di Cefeo vanta numerosi oggetti del profondo cielo: una di questi è la Nebulosa oscura IC1396, meglio nota come Nebulosa Proboscide d’Elefante; molto appariscente anche la Galassia Fuochi d’Artificio (NGC 6946), una galassia a spirale che vanta un gran numero di supernovae osservate al suo interno.
NEBULOSE IRIS E FANTASMA CREDITI: EGIDIO MARIA VERGANI DALLA GALLERY DI PHOTOCOELUM
Interessanti anche le nebulose Iris (NGC 7023) e Fantasma (Sh2-136): la prima è una nebulosa a riflessione, illuminata dalla stella HD 200775 e situata a circa 1400 anni luce dalla Terra; la seconda è una nube di polveri e gas che riflette la luce delle stelle vicine, assumendo le sembianze di un fantasma.
Un altro oggetto particolare, che ricorda la forma di uno squalo, è la Nebulosa oscura LDN 1235, nota anche come Shark Nebula.
SHARK NEBULA CREDITI: MICHELE BERNARDO DALLA GALLERY DI PHOTOCOELUM
La costellazione di Cefeo ospita anche la nebulosa planetaria NGC 7139, situata a 4000 anni luce.
NGC 7139 CREDITI: LORENZO BUSILACCHI DALLA GALLERY DI PHOTOCOELUM
CEFEO NELLA MITOLOGIA
Come già citato sopra, nella mitologia Cefeo, figlio di Belo, rappresenta il sovrano di Etiopia, marito di Cassiopea e padre di Andromeda, che rischiò di perdere l’amata figlia per colpa della presunzione di sua moglie.
In seguito all’ira e alle minacce di Poseidone, Cefeo si rivolse a un oracolo per chiedergli come salvare la sua famiglia e il suo regno: ne ricevette un’amara risposta, ovvero che per mettere in salvo il suo intero regno, non vi era altra soluzione che quella di immolare la sua adorata principessa Andromeda; Cefeo dunque, da padre disperato, mise da parte il suo dolore e decise di sacrificare sua figlia.
Ma il fato volle che Perseo, passando nei pressi della rupe su cui era legata Andromeda, minacciata dal mostro marino Ceto, la salvasse, sposandola in seguito, e portando il lieto fine a questa brutta vicenda.
Per piangere potrete avere tutto il tempo che vorrete; per portare soccorso, ci sono pochi attimi. Se io chiedessi la sua mano, io, Perseo, figlio di Giove e di colei che quand’era imprigionata fu ingravidata da Giove con oro fecondo, Perseo vincitore della Gorgone dalla chioma di serpi, che oso andarmene per l’aria del cielo battendo le ali, non sarei forse preferito come genero a chiunque altro? A così grandi doti, solo che mi assistano gli dèi, cercherò comunque di aggiungere un merito. Facciamo un patto: che sia mia se la salvo col mio valore! (Ovidio, Metamorfosi, IV, 695-703)
Cefeo si è guadagnato un posto sulla volta celeste e brilla insieme alla sua regina e alla sua adorata e unica figlia.
Le costellazioni del mese di Agosto 2025
Per larga parte il cielo è attraversato da striature e macchie chiare; la Via Lattea prende d’agosto una consistenza densa e si direbbe che trabocchi dal suo alveo; il chiaro e lo scuro sono così mescolati da impedire l’effetto prospettico d’un abisso nero sulla cui vuota lontananza campeggiano, ben in rilievo, le stelle; tutto resta sullo stesso piano: scintillio e nube argentea e tenebre. Palomar, I.Calvino
Le sere di agosto ci regalano storie di stelle e miti che si dipanano sulla volta celeste, attraversata dalla scia della nostra galassia. Proprio nella regione di cielo percorsa dalla Via Lattea possiamo contemplare le costellazioni più interessanti dell’estate boreale: Sagittario, Lira e Cigno.
LA COSTELLAZIONE DEL SAGITTARIO
Nel mese di agosto transita al meridiano una delle più note e importanti costellazioni dello Zodiaco, ovvero quella del Sagittario. Nel nostro emisfero boreale la si individua nel punto più luminoso della Via Lattea, di cui contiene al suo interno il centro galattico. Pur rimanendo basso sull’orizzonte meridionale, seguito dalla Corona Australe e preceduto dallo Scorpione, il Sagittario è ben riconoscibile grazie all’asterismo della Teiera, composto dalle sue stelle più luminose. Kaus Australis (ε Sagittarii) è la stella principale della costellazione: si tratta di una gigante blu di magnitudine 1,79 distante 145 anni luce. La seconda stella più brillante è Sigma Sagittario, o Nunki, una gigante azzurra di magnitudine 2,05 mentre la terza più luminosa è Zeta Sagittarii.
TABELLA DEI PRINCIPALI ASTRI CHE DISEGNANO LA COSTELLAZIONE DEL SAGITTARIO
HR Number(*)
Star designation
Proper name
Visual magnitude
Notes
HR7635
γ Sagittae
3.47
Variable;
HR7536
δ Sagittae
3.82
Variable;
HR7479
α Sagittae
Sham
4.37
Multiple;
HR7488
β Sagittae
4.37
HR7546
ζ Sagittae
5
Multiple;
HR7679
η Sagittae
5.1
HR7609
10 Sagittae
5.36
Variable;
HR7645
13 Sagittae
5.37
Variable; Double;
HR7622
11 Sagittae
5.53
HR7301
1 Sagittae
5.64
HR7463
ε Sagittae
5.66
Variable; Multiple;
HR7780
5.8
HR7672
15 Sagittae
5.8
Variable; Multiple;
HR7662
5.96
Double;
HR7299
6
HR7260
6.07
Variable; Double;
HR7216
6.09
HR7746
18 Sagittae
6.13
HR7713
6.22
HR7574
9 Sagittae
6.23
Variable;
OGGETTI NON STELLARI NELLA COSTELLAZIONE DEL SAGITTARIO
La costellazione ospita un gran numero di oggetti del catalogo Messier, da ammassi a nebulose, ed è fonte di ricche produzioni in campo astrofotografico. Uno degli oggetti più noti e ripresi dagli astrofili è la Nebulosa Laguna, M 8, individuabile anche ad occhio nudo da un cielo idoneo.
NEBULOSA LAGUNA CREDITI: MIRKO TONDINELLI
Altre nebulose interessanti nel Sagittario sono M 17 e M 20, Trifida e Omega, mentre per quanto riguarda gli ammassi non possiamo fare a meno di citare M 22, uno dei più vicini e luminosi della volta celeste: ecco contiene più di mezzo milione di stelle e si può già individuare con un binocolo.
Al centro della Via Lattea, nella costellazione del Sagittario, è posta la più famosa e complessa radiosorgente luminosa, Sagittarius A, in cui sarebbe situato il buco nero supermassiccio Sagittarius A*.
LA COSTELLAZIONE DEL SAGITTARIO NELLA MITOLOGIA
Metà uomo e metà cavallo: è così che viene raffigurato il Sagittario, come un arciere che, con indosso un mantello, tende l’arco in direzione dello Scorpione. Nella mitologia greca, Eratostene descrisse il Sagittario associandolo a Croto, abile arciere figlio di Pan, dio dei boschi e dell’agricoltura, ed Eufeme, nutrice delle Muse. Una delle vicende più note narra del legame di Croto con le Muse. Abile cacciatore, egli abitava sul Monte Elicona, dove inventò l’arte del tiro con l’arco. Croto viveva circondato dalle Muse e dalle loro arti: fu proprio in loro onore che il giovane inventò l’applauso, in segno di omaggio alle loro performance artistiche.
Di questo le Muse erano grate a Croto e così decisero di rivolgersi a Zeus affinché gli desse un posto d’onore sulla volta celeste; il padre degli dei accolse la loro proposta e decise di premiare Croto anche per le sue doti di arciere e cavallerizza, collocandolo tra le stelle.
… Esattamente a ovest è Vega, alta e solitaria; se Vega è quella, questa sopra il mare è Altair e quella è Deneb che manda un freddo raggio allo zenit.
Italo Calvino, Palomar
LA COSTELLAZIONE DELLA LIRA
Nelle sere estive di agosto è impossibile alzare gli occhi al cielo e non far a caso a quella gemma di luce che brilla inconfondibile già dopo il tramonto. Si tratta di Vega, l’astro che rappresenta la costellazione della Lira.
Seppur di piccole dimensioni, quella della Lira è una figura facilmente riconoscibile grazie alla luminosità della sua stella principale: alfa Lyrae è una stella color bianco-azzurro multipla, costituita da 5 componenti e situata a una distanza di 25,3 anni luce. La sua magnitudine apparente di 0,03 la rende la seconda stella più luminosa dell’emisfero settentrionale e la quinta di tutto il firmamento.
Circa 14.000 anni fa il Polo Nord celeste si trovava proprio nei pressi della Lira, e Vega in quell’epoca era la StellaPolare e tornerà ad esserlo fra 13.000 anni quando, l’asse di rotazione terrestre, tornerà nuovamente in direzione della Lira.
TABELLA DEI PRINCIPALI ASTRI CHE DISEGNANO LA COSTELLAZIONE DELLA LIRA
HR Number(*)
Star designation
Proper name
Visual magnitude
Notes
HR7001
α Lyrae
Vega
0.03
Variable; Multiple;
HR7178
γ Lyrae
Sulafat
3.24
Variable; Multiple;
HR7106
β Lyrae
Sheliak
3.45
Variable; Multiple;
HR7157
13 Lyrae
4.04
Variable;
HR7139
δ2 Lyrae
4.3
Variable; Multiple;
HR6872
κ Lyrae
4.33
Variable;
HR7056
ζ1 Lyrae
4.36
Variable; Multiple;
HR7314
θ Lyrae
4.36
Variable; Multiple;
HR7298
η Lyrae
Aladfar
4.39
Variable; Multiple;
HR7064
4.83
HR7192
λ Lyrae
4.93
Variable;
HR7215
16 Lyrae
5.01
Variable; Multiple;
HR6903
μ Lyrae
5.12
HR7162
5.22
Multiple;
HR7261
17 Lyrae
5.23
Multiple;
HR7102
ν2 Lyrae
5.25
Double;
HR7181
5.27
HR7262
ι Lyrae
5.28
HR7054
ε2 Lyrae
5.37
Variable; Multiple;
HR6997
5.42
Variable; Double;
VEGA NELLA STORIA DELL’ASTROFOTOGRAFIA
Vega è la prima stella del cielo notturno ad essere stata fotografata: l’astro infatti è stato immortalato dall’astronomo statunitense William Cranch Bond e da uno dei pionieri del dagherrotipo, John Adams Whipple, la notte tra il 16 e il 17 luglio del 1850. La stella principale della Lira venne ripresa dall’Harvard College Observatory, in Massachusetts, utilizzando un telescopio rifrattore da 38 cm di apertura. Più tardi, nel 1872, Henry Draper ne fotografò lo spettro, utilizzando un prisma collegato a un telescopio riflettore da 70 cm.
OGGETTI NON STELLARI NELLA LIRA
La costellazione contiene diverse stelle doppie risolvibili già con l’ausilio di un binocolo, come nel caso di ε Lyrae, la doppia per eccellenza, distante 162 anni luce dalla Terra. Entrambe le stelle che compongono il sistema possono essere separate in due sistemi binari distinti; il sistema binario contiene dunque due stelle binarie che orbitano una sull’altra. Tra gli oggetti del profondo cielo presenti nella costellazione estiva di certo il più noto è M 57, ovvero la NebulosaAnello, molto amata dagli astrofili. Si tratta di una nebulosa planetaria posta a circa 2000 anni luce dalla Terra, individuabile a Sud della luminosa Vega.
M 57 CREDITI: CARLO MOLLICONE DALLA GALLERY DI PHOTOCOELUM
Altri oggetti deep sky da menzionare sono l’ammasso globulare M 56 e l’ammasso aperto NGC 6791 composto d diverse centinaia di stelle. Alla costellazione della Lira fa riferimento anche un noto sciame di meteoriti, ovvero le Liridi, visibile nel periodo di aprile e così chiamato per via del radiante situato appunto nei pressi della costellazione.
LA LIRA NELLA MITOLOGIA
Questa costellazione è piena di significato mitologico, che si tramanda attraverso le culture di varie e antiche popolazioni. Una delle leggende più romantiche proviene all’oriente e narra la storia di due giovani innamorati, Vega e Altair, separati da un fiume di stelle ( la Via Lattea); pare che i due riuscissero a ricongiungersi grazie ad un volo di gazze che solo per un giorno all’anno riusciva a dar vita ad un ponte stellato, consentendo agli innamorati di potersi ritrovare. Il mito greco invece identifica la Lira come lo strumento musicale del dio Ermes, che ne fece dono a suo fratello Apollo per poi passare nelle mani di Orfeo, eccellente musicista del suo tempo. Qui la trama si fa più profonda e rappresenta una delle più belle storie d’amore del mito greco. Dopo l’uccisione della sua sposa, Euridice, Orfeo scese negli Inferi nel tentativo di riprendersi la sua amata. Arrivato nel regno dei morti iniziò a intonare struggenti melodie attraverso la sua lira, suscitando la commozione di Ade, dio dell’oltretomba, il quale decise di consentire a Orfeo di riprendersi sua moglie a patto però di camminare davanti ad Euridice senza mai voltarsi indietro. Orfeo però non riuscì a rispettare il patto e si voltò poco prima di uscire dall’oltretomba, condannando la sua amata (e sé stesso) al buio eterno. Da quel momento Orfeo prese ad errare per il mondo aggrappato al suo dolore e al suo inseparabile strumento musicale, e fino alla fine dei suoi giorni il ricordo di Euridice rimase vivo in lui, tanto da non concedere più il suo cuore a nessun’altra donna. Accadde però che proprio una delle sue contendenti, vedendosi rifiutata, decise di vendicarsi uccidendolo, colpendolo alle spalle a colpi di pietre, mentre suonava ignaro in un bosco. Da quel momento Orfeo poté finalmente ricongiungersi con la sua amata Euridice. La leggenda narra che le Muse, impietosite, raccolsero la lira e la adagiarono sulla volta celeste in un eterno scintillío di stelle.
Anche la Lira attraverso il cielo si scorge con i bracci divaricati tra le stelle, con la quale una volta Orfeo catturava tutto quello che con la sua musica raggiungesse, e volse il passo perfino tra le anime dei trapassati e ruppe col canto le leggi d’abisso. Donde la dignità del cielo e un potere simile a quel dell’origine: allora alberi e rupi trascinava, ora di astri è guida e attira dietro sé il cielo infinito dell’orbitante cosmo. (Manilio, Poeticon Astronomicon, I, 324-330)
LA COSTELLAZIONE DEL CIGNO
Rappresentata come un l’uccello in volo verso il Sud della volta celeste, quella del Cigno è un’altra delle costellazioni più interessanti dell’estate boreale. È individuabile grazie alla stella alfa Deneb, una supergigante bianca che con la sua magnitudine apparente + 1,25 rappresenta la diciannovesima stella più brillante del cielo notturno. Insieme a Vega ed Altair, Deneb costituisce uno dei vertici del Triangolo estivo. Nelle sere d’estate possiamo dedicarci dall’osservazione di Albireo (il becco del Cigno) un interessante sistema stellare, noto anche ai semplici appassionati di astronomia: il sistema è composto da due astri di colore diverso, la componente principale è di colore arancio mentre la secondaria è di colore bianco-azzurro. Le due possono essere risolte già con un piccolo telescopio. Insieme a Deneb, Albireo va a comporre l’asterismo della Croce del Nord, il cui asse maggiore è attraversato dalla Via Lattea.
TABELLA DEI PRINCIPALI ASTRI CHE DISEGNANO LA COSTELLAZIONE DEL CIGNO
OGGETTI NON STELLARI NELLA COSTELLAZIONE DEL CIGNO
La costellazione ospita un gran numero di stelle variabili, ammassi aperti e nebulose: uno dei più noti oggetti deep sky è la Fenditura del Cigno, un vastissimo complesso di nebulose oscure e polveri interstellari a Sud di Deneb, che taglia in due la Via Lattea e include oggetti come la Nebulosa Nord America (NGC 7000) e la Nebulosa Pellicano, oggetti molto amati e fotografati dagli astrofili.
NEBULOSA NORD AMERICA E PELLICANO CREDITI: GIACOMO PRO DALLA GALLERY DI PHOTOCOELUM
Nella parte sudorientale del Cigno è presente la Nebulosa Velo, un antico resto di supernova e la stella che ha originato l’oggetto è esplosa diversi millenni fa. Ora ciò ne che resta sono dei sottili filamenti ancora in espansione. La parte più orientale del complesso nebulare della Velo è nota come Nebulosa Velo Est o NGC 6992/6995 mentre la parte più occidentale, NGC 6960, è nota appunto come Nebulosa Velo Ovest.
NEBULOSA VELO CREDITI: EGIDIO MARIA VERGANI DALLA GALLERY DI PHOTOCOELUM
Nella parte centro-meridionale della costellazione è presente una nebulosa a emissione nota come Nebulosa Tulipano, nota anche come Sh2 – 101.
NEBULOSA TULIPANO CREDITI: MIRKO TONDINELLI
IL CIGNO NELLA MITOLOGIA
Osservando la costellazione del Cigno vengono in mente le innumerevoli storie legate alla mitologia, e molte di queste associano la figura del Cigno a quella di Zeus. Tra le tante, prevale la vicenda della trasformazione di Zeus in un bellissimo cigno per poter sedurre Leda, nipote di Ares e regina di Sparta: mentre la Leda passeggiava sulle rive di un fiume, Zeus la possedette sotto le sembianze di un Cigno. Dall’uovo concepito (anzi due) vennero alla luce quattro bambini, ma poiché quella stessa notte la regina di Sparta giacque con suo marito, il re Tindaro, non vi era certezza sulla reale paternità anche se, le uova divine da cui nacquero Elena di Troia e Polluce, vennero attribuite a Zeus. Il Cigno brilla nel cielo a voler celebrare le “prodezze” del padre degli dei.
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