Tra i mondi del Sistema Solare potremmo aver trovato un nuovo candidato capace di ospitare la vita, se non ora almeno miliardi di anni fa. Un Mondo che, nel suo passato, avrebbe offerto condizioni adatte alla vita. Si tratta di Cerere, il pianeta nano che orbita nella fascia principale degli asteroidi[1], tra Marte e Giove e che nasconde una storia davvero affascinante.
Questo piccolo corpo celeste, con un diametro di meno di mille chilometri, ha recentemente attirato l’attenzione degli scienziati grazie alla sua complessa e intrigante storia geologica. Una ricerca guidata da Sam Courville dell’Arizona State University ha mostrato che, tra 2,5 e 4 miliardi di anni fa, Cerere non era il mondo freddo e inerte che osserviamo oggi.
Grazie al decadimento radioattivo nel suo nucleo, Cerere avrebbe generato calore interno sufficiente a mantenere un oceano nascosto di acqua liquida e attività idrotermale, ovvero circolazione di acqua calda e minerali nelle sue profondità, creando condizioni chimiche potenzialmente favorevoli alla vita
Questo scenario è emerso grazie alla missione Dawn della NASA[2] che ha fornito dati preziosi, rivelando sorprendenti indizi sulla superficie e sotto la crosta di Ceres. Sono stati scoperti depositi di sali brillanti, particolarmente visibili, nel cratere Occator[3] che suggeriscono un’attività idrotermale passata. In particolare, si tratta di tracce di composti organici: gli elementi essenziali della vita, suggerendo che Ceres potrebbe aver ospitato processi chimici complessi.

I dati suggeriscono che un vasto corpo d’acqua liquida potrebbe aver interagito con la crosta rocciosa nel passato, creando un ambiente dinamico per le reazioni chimiche.
Queste scoperte svelano un mondo che, nonostante le sue piccole dimensioni, ha vissuto una storia geologica ricca e dinamica, in grado di creare ambienti chimicamente attivi e potenzialmente abitabili. Gli astrobiologi considerano questi fattori fondamentali quando valutano la capacità di un ambiente di ospitare microrganismi. Se un oceano sotterraneo è realmente esistito e ha interagito con i minerali e i sali, Cerere avrebbe potuto offrire nicchie ecologiche favorevoli allo sviluppo di comunità microbiche primitive.
Capire Cerere significa comprendere meglio come i piccoli mondi del Sistema Solare possano evolvere e offrire, anche solo per un tempo limitato, ambienti compatibili con la vita. Un tassello importante per la grande domanda che ci accompagna da sempre: siamo soli nell’Universo?
[1] La fascia principale degli asteroidi è la regione tra Marte e Giove dove orbitano migliaia di corpi rocciosi, resti della formazione del Sistema Solare.
[2] La missione Dawn della NASA, lanciata nel 2007, è stata la prima sonda ad entrare in orbita attorno a due mondi diversi: Vesta e Ceres.
[3] Il cratere Occator su Ceres, largo 92 km, è famoso per le sue macchie luminose di sali brillanti.















