Asteroidi
Il “volo” di (433) Eros si concluderà con un tuffo verso le costellazioni dell’emisfero australe (i primi di marzo arriverà addirittura nell’Antlia (la Macchina pneumatica), ma il piccolo NEA si manterrà tuttavia su eccellenti livelli di luminosità, risultando ancora molto facile anche in un binocolo.
Riassunto delle puntate precedenti: l’asteroide (433) Eros, noto per essere stato il primo NEA ad essere scoperto (nel 1898) e poi il primo ad essere stato visitato da una sonda automatica (la NEAR, nel 2000), orbita intorno al Sole con un periodo di 1,76 anni, il che lo porta in opposizione alla Terra ogni 28 mesi. Durante un’opposizione media si limita a brillare di una modesta mag. +11/+12 (all’afelio addirittura di mag. +15), ma quando raggiunge l’opposizione perielica può arrivare intorno alla +8! Proprio come è accaduto a fine gennaio. L’ultima volta è successo nel 1975, e per il futuro bisognerà attendere il 2056, il che ha fatto dell’opposizione appena trascorsa un evento epocale (anche se probabilmente la TV non ne ha parlato).
Leggi tutti i dettagli e i consigli per l’osservazione, con tutte le immagini, nell’articolo tratto dalla Rubrica Asteroidi di Talib Kadori presente a pagina 65 di Coelum n.156