Home Articoli e Risorse On-Line NEA Scout: all’inseguimento dei micro-asteroidi

NEA Scout: all’inseguimento dei micro-asteroidi

Letto 700 volte
0
Tempo di lettura: 3 minuti

Prossimo alla partenza questo 2022 con Artemis I come carico secondario, il Near-Earth Asteroid Scout (NEA Scout), veicolo spaziale delle dimensioni di una scatola di scarpe, inseguirà quello che sembra essere l’asteroide più piccolo mai visitato da un veicolo spaziale. La missione si prefigge di raggiungere gli asteroidi più vicini alla Terra (NEA), grazie a una speciale vela solare che sfrutti le radiazioni emesse da Sole.

Il video del test di simulazione del dispiegamento della vela solare (credits NASA)

Micro-mondi!

Attualmente l’obiettivo è 2020 GE, un ammasso roccioso di dimensioni inferiori a 18 m. Un vero e proprio micro-mondo!

Asteroidi più piccoli di 100 m di diametro non sono mai stati esplorati prima. NEA Scout userà una telecamera per osservare più da vicino l’asteroide, misurando le dimensioni, la forma, la rotazione e le proprietà della superficie dell’oggetto celeste.

Con una risoluzione della camera inferiori a 10 cm per pixel, il team scientifico sarà in grado di determinare se 2020 GE è un ammasso solido, o se è composto da rocce più piccole e polvere agglomerate.

Illustrazione grafica dell’asteroide di piccole dimensioni. Credit: NASA

«2020 GE rappresenta una classe di asteroidi di cui al momento sappiamo molto poco»

Ci ricorda Julie Castillo-Rogez, ricercatrice a capo della missione presso il Jet Propulsion Laboratory della NASA in California, «Il progetto NEA ha permesso di individuare diversi obiettivi nella gamma di dimensioni da  5 a 30 m. Abbiamo quindi tutto il necessario per scoprire la verità sulla natura di questi oggetti celesti».

L’asteroide 2020 GE è stato osservato per la prima volta il 12 marzo 2020 dal Catalina Sky Survey dell’Università dell’Arizona. La missione NEA Scout si prefigge di favorire future missioni umane e robotiche che potrebbero utilizzare le relative risorse minerarie contenute in questi oggetti celesti e ampliare gli studi relativi alla difesa planetaria da questa classe di asteroidi.

«Sebbene i grandi asteroidi siano la principale preoccupazione per la difesa della Terra, oggetti come 2020 GE sono molto più comuni e possono rappresentare un pericolo per il nostro pianeta», prosegue Castillo-Rogez, «Ad esempio, il 15 febbraio 2013 un meteorite è esploso sopra i cieli russi creando un’onda d’urto che ha rotto le finestre di tutta la città e ferendo 1.600 persone. La meteora di Chelyabinsk era della stella classe di 2020 GE, con un diametro di circa 20 m».

Massa ridotta, prestazioni elevate

Parte del lavoro di NEA Scout è anche quello però di sviluppare la nuova tecnologia delle vele solari per viaggi nello spazio profondo.

Dopo il lancio, la navicella utilizzerà dei bracci meccanici in lega di acciaio inossidabile per dispiegare la vela che si espanderà fino a raggiungere dimensioni pari a 86 m².

Immagine di una vela solare dispiegata. Credit: NASA

Realizzata in alluminio rivestito di una plastica più sottile di un capello umano, la vela genererà una spinta propulsiva riflettendo fotoni solari, particelle quantistiche di luce che si irradiano dal Sole. La luce solare è una fonte di energia costante, che può quindi far viaggiare molto rapidamente un veicolo di piccole dimensioni nello spazio profondo. NEA Scout manovrerà la vela inclinandola a seconda dell’esposizione solare, alterando quindi la quantità di spinta e la direzione di marcia, in un modo simile ad una barca che sfrutta il vento per navigare.

Si stima che per settembre 2023, l’asteroide 2020 GE si avvicinerà alla Terra e NEA Scout, con l’aiuto gravitazionale della Luna, si avvicinerà all’obiettivo.

«NEA Scout realizzerà probabilmente il sorvolo più lento di un asteroide mai realizzato, con una velocità relativa inferiore ai 30 m/s», conclude Castillo-Rogez, «Ciò permetterà di raccogliere informazioni preziose e di osservare da vicino la superficie dell’asteroide».

NEA Scout pone quindi le base per le navicelle a vele solari. Anche la missione Solar Cruiser sfrutterà lo stesso tipo di tecnologia per viaggiare verso il Sole nel 2025.

L’esplorazione spaziale si apre a nuove fonti di energia!

Per approfondire

Release: https://www.jpl.nasa.gov/news/nasa-solar-sail-mission-to-chase-tiny-asteroid-after-artemis-i-launch?utm_source=iContact&utm_medium=email&utm_campaign=nasajpl&utm_content=daily20220120-1