Quando gli astronomi raccontano i loro mondi preferiti

Crediti: Ramon Andrade 3DCiencia/Science Photo Library
Trent’anni fa, nel 1995, due astronomi svizzeri – Michel Mayor e Didier Queloz – annunciarono la scoperta di 51 Pegasi b, il primo pianeta in orbita attorno a una stella simile al nostro Sole. Fu una rivoluzione che cambiò per sempre l’astronomia moderna. Oggi ne conosciamo oltre 5.600, e ogni mese se ne aggiungono decine.
Per celebrare questo anniversario, Nature ha chiesto a un gruppo di scienziati di scegliere i loro esopianeti del cuore, i mondi che più hanno ispirato, sorpreso o fatto sognare.
Ecco il risultati:
51 Pegasi b – L’inizio di tutto
È impossibile non partire da qui. 51 Pegasi b, scoperto nel 1995, è un pianeta gigante che orbita a distanza ravvicinata dalla sua stella, completando un giro in appena quattro giorni. All’epoca nessuno pensava che un gigante gassoso potesse trovarsi così vicino a una stella: i modelli teorici andavano riscritti da capo. Questo “Giove caldo” fu il primo segnale che l’universo è più creativo di quanto immaginiamo.
TRAPPIST-1e – Sette piccole sorelle
Nel 2017, il telescopio TRAPPIST annunciò la scoperta di un sistema con sette pianeti rocciosi, tutti delle dimensioni della Terra, che orbitano una stella fredda e compatta a soli 40 anni luce da noi. Tra questi, TRAPPIST-1e è il più promettente: riceve una quantità di luce simile a quella che la Terra riceve dal Sole e potrebbe ospitare acqua liquida. Il sistema TRAPPIST è diventato un simbolo della ricerca di mondi abitabili, ma anche un esempio di come la collaborazione tra osservatori e telescopi spaziali (dal JWST al futuro Ariel) stia cambiando il modo di esplorare il cosmo.
Kepler-16b – Il pianeta di Tatooine
Un’alba con due soli: Kepler-16b un vero pianeta circumbinario, che orbita attorno a due stelle. Scoperto nel 2011, ha un’orbita stabile e dimostra che i sistemi binari possono ospitare pianeti in equilibrio dinamico. Per gli astronomi, è una lezione di resilienza cosmica, anche in ambienti complessi, la natura trova modi sorprendenti per creare armonia.
HD 80606 b – L’inferno ellittico
Ci sono pianeti che sfidano la logica. HD 80606 b è uno di questi, la sua orbita estremamente eccentrica lo porta a passare da zone fredde a regioni roventi, con variazioni termiche di centinaia di gradi in poche ore. Ogni passaggio ravvicinato alla stella è una fiammata. Per gli astrofisici è un laboratorio naturale per studiare dinamiche estreme, venti supersonici e cicli termici che mettono a dura prova le teorie del clima planetario.
K2-18 b – Un mondo tra due categorie
Scoperto dal telescopio Kepler e osservato dal James Webb, K2-18 b ha incuriosito la comunità scientifica per la possibile presenza di vapore acqueo nella sua atmosfera. Non è una Terra, ma nemmeno un Nettuno, è un “sub-Nettuno” nella zona abitabile, un ibrido che ci costringe a ridefinire cosa intendiamo per “abitabile”. Nel 2023, il JWST ha individuato tracce di molecole organiche, tra cui il dimetilsolfuro (DMS), possibile segnale di processi biologici, sebbene ancora non confermato. E’ un promemoria che la vita, se esiste altrove, potrebbe manifestarsi in forme molto diverse da quelle che conosciamo.
Come scrive Nature, ogni astronomo ha un pianeta preferito per motivi diversi, ovvero la scoperta che lo ha ispirato, oppure il mistero che ancora lo sfida, o semplicemente la bellezza della sua storia. Ma tutti concordano su una cosa: la vera scoperta non è nei numeri o negli spettri, ma nell’emozione che accompagna ogni scoperta.
E invece qual è il tuo mondo preferito?
These alien planets are astronomers’ favourites: here’s why, Nature News, 2 ottobre 2025.
Fonte Nature














