Superluna minerale del 5 novembre 2025
di Nicola Schiavon inserita il 19 Novembre 2025
La superluna del 5 novembre 2025 è stata la più grande e luminosa dell’anno, con il plenilunio alle 14:19 e il perigeo, la minima distanza dalla Terra, alle 23:27, quando la Luna si è trovata a circa 356.833 km (circa 30.000 km meno della distanza media di 384.000 km). La superluna del 5 novembre 2025 è stata anche la più ravvicinata dal febbraio 2019, rendendola un evento raro e spettacolare. Con qualche calcolo si evince che in questo perigeo le dimensioni angolari della Luna sono sono state il 7,7% più grandi rispetto alla distanza media, mentre la sua luminosità è stata del 16% maggiore sempre rispetto alla sua distanza media, ma che sale a +30% rispetto alla luminosità della Luna alla massima distanza dalla Terra (apogeo) Questa è stata la Luna piena detta “Luna del Castoro” (Beaver Moon), derivato dalle tradizioni dei nativi americani che associavano il plenilunio di novembre al periodo di preparazione alla cattura dei castori. I colori della Luna Minerale non sono artificiali, ma rappresentano la diversa composizione chimica della superficie lunare. Le tonalità evidenziate con tecniche fotografiche corrispondono a concentrazioni variabili di minerali come titanio, ferro, magnesio e anortositi. I colori sono naturali ma invisibili a occhio nudo: emergono solo con saturazione aumentata nelle elaborazioni fotografiche. La Mineral Moon è una tecnica astrofotografica che enfatizza i colori naturali della superficie lunare. Normalmente la vediamo grigia perché la luce solare riflessa e la nostra atmosfera “appiattiscono” le sfumature. Con un bilanciamento accurato dei bianchi e un aumento della saturazione, emergono i colori reali legati ai minerali e per evitare di amplificare oltre ai colori anche il rumore è necessario impilare e registrare un discreto numero di fotogrammi, nel mio caso 100 fotogrammi, sia per la metà Nord che per la metà Sud, che poi ho unito prima di procedere all’elaborazione finale. Significato dei colori principali: Blu/azzurro → Zone ricche di titanio (soprattutto nei mari lunari basaltici più giovani). Il titanio è presente in minerali come l’ilmenite. Rosso/marrone → Zone più antiche e povere di titanio, ma ricche di ferro. Queste aree corrispondono a mari basaltici più remoti. Giallo/arancio → Regioni con concentrazioni di ossidi di ferro e magnesio. Bianco/grigio chiaro → Gli altipiani lunari, composti principalmente da anortositi (rocce ricche di plagioclasio). Grigio-brunastro uniforme → La regolite lunare, un suolo polveroso formato da frammenti di minerali e vetri prodotti dagli impatti. I mari lunari (le grandi pianure basaltiche) mostrano variazioni cromatiche legate alle antiche eruzioni vulcaniche. Gli altipiani sono più chiari perché formati da rocce primitive della crosta lunare. Le differenze di colore aiutano a distinguere le epoche geologiche: i mari blu sono più giovani, quelli rossastri più antichi. La Luna Minerale è uno strumento didattico e scientifico: permette di visualizzare la distribuzione dei minerali senza bisogno di campioni fisici. È anche un modo per apprezzare la Luna in modo più realistico, andando oltre la percezione monocromatica che abbiamo a occhio nudo.









