M53

di Francesco Morini inserita il 27 Settembre 2025

M53

Questa immagine è il risultato di circa 2 ore di acquisizione con un telescopio da 17″. Messier 53 fu scoperto dall’astronomo tedesco Johann Elert Bode nel 1775 e osservato nuovamente da Messier nel 1777, che lo incluse come 53° oggetto nel suo catalogo. M53 dista 60.000 anni luce dal centro galattico e circa la stessa distanza dal nostro sistema solare, il che lo rende uno degli ammassi globulari più distanti dalla Terra. Ha una magnitudine apparente di 8,3 e può essere osservato attraverso un piccolo telescopio nella costellazione della Chioma di Berenice. Gli ammassi globulari sono molto più vecchi e più grandi degli ammassi aperti, quindi ci si aspetta generalmente che contengano più stelle rosse, anziane, e meno stelle blu, giovani. In effetti, M53 è considerato un ammasso povero di metalli. Le misurazioni dell’abbondanza degli elementi nelle giganti rosse dell’ammasso suggerisce che la maggior parte sono stelle di prima generazione. Cioè, non si sono formate dal gas riciclato da stelle di precedenti generazioni nell’ammasso. Questo differisce dalla maggior parte degli ammassi globulari, che sono maggiormente dominati da stelle di seconda generazione. Ma Messier 53 ha sorpreso gli astronomi con il suo insolito numero di un tipo di stelle blu, chiamate “blue stragglers”, vagabonde blu. Si presume che tutte le stelle di un ammasso globulare si siano formate più o meno nello stesso periodo (circa 12,5 miliardi di anni fa per M53), quindi si prevede che abbiano all’incirca la stessa età. Ma le vagabonde blu sembrano essere più luminose e più giovani di quanto dovrebbero essere. Sebbene la loro natura precisa rimanga misteriosa, si ritiene che questi oggetti insoliti si siano formati da incontri ravvicinati, forse collisioni, tra stelle nei centri affollati di ammassi globulari come M53. Osservando attentamente, si noterà anche che ci sono decine di piccole galassie sparse nel campo.