LE LIBRERIE POSSONO RIVOLGERSI A LIBROSTORE
LE LIBRERIE POSSONO RIVOLGERSI A LIBROSTORE
background 275
Home Blog Pagina 29

Coelum_Astronomia_215_10_2017

Questo contenuto è riservato agli abbonati alla versione digitale. Per sottoscrivere l'abbonamento Clicca qui . Se sei già abbonato accedi al tuo account dall' Area Riservata

Coelum_Astronomia_216_11_2017

Questo contenuto è riservato agli abbonati alla versione digitale. Per sottoscrivere l'abbonamento Clicca qui . Se sei già abbonato accedi al tuo account dall' Area Riservata

Coelum_Astronomia_217_12_2017

Questo contenuto è riservato agli abbonati alla versione digitale. Per sottoscrivere l'abbonamento Clicca qui . Se sei già abbonato accedi al tuo account dall' Area Riservata

Coelum Astronomia 218 01 2018

Questo contenuto è riservato agli abbonati alla versione digitale. Per sottoscrivere l'abbonamento Clicca qui . Se sei già abbonato accedi al tuo account dall' Area Riservata

Coelum Astronomia 219 02 2018

Questo contenuto è riservato agli abbonati alla versione digitale. Per sottoscrivere l'abbonamento Clicca qui . Se sei già abbonato accedi al tuo account dall' Area Riservata

Coelum Astronomia 220 03 2018

Questo contenuto è riservato agli abbonati alla versione digitale. Per sottoscrivere l'abbonamento Clicca qui . Se sei già abbonato accedi al tuo account dall' Area Riservata

Coelum Astronomia 221 04 2018

Questo contenuto è riservato agli abbonati alla versione digitale. Per sottoscrivere l'abbonamento Clicca qui . Se sei già abbonato accedi al tuo account dall' Area Riservata

Coelum Astronomia 222 05 2018

Questo contenuto è riservato agli abbonati alla versione digitale. Per sottoscrivere l'abbonamento Clicca qui . Se sei già abbonato accedi al tuo account dall' Area Riservata

Coelum Astronomia 223 06 2018

Questo contenuto è riservato agli abbonati alla versione digitale. Per sottoscrivere l'abbonamento Clicca qui . Se sei già abbonato accedi al tuo account dall' Area Riservata

Coelum_Astronomia_224_07-08_2018

Questo contenuto è riservato agli abbonati alla versione digitale. Per sottoscrivere l'abbonamento Clicca qui . Se sei già abbonato accedi al tuo account dall' Area Riservata

Coelum_Astronomia_225_09_2018

Questo contenuto è riservato agli abbonati alla versione digitale. Per sottoscrivere l'abbonamento Clicca qui . Se sei già abbonato accedi al tuo account dall' Area Riservata

Coelum_Astronomia_226_10_2018

Questo contenuto è riservato agli abbonati alla versione digitale. Per sottoscrivere l'abbonamento Clicca qui . Se sei già abbonato accedi al tuo account dall' Area Riservata

Coelum_Astronomia_227_11_2018

Questo contenuto è riservato agli abbonati alla versione digitale. Per sottoscrivere l'abbonamento Clicca qui . Se sei già abbonato accedi al tuo account dall' Area Riservata

Coelum_Astronomia_228_12_2018

Questo contenuto è riservato agli abbonati alla versione digitale. Per sottoscrivere l'abbonamento Clicca qui . Se sei già abbonato accedi al tuo account dall' Area Riservata

Coelum Astronomia 229 01 2019

Questo contenuto è riservato agli abbonati alla versione digitale. Per sottoscrivere l'abbonamento Clicca qui . Se sei già abbonato accedi al tuo account dall' Area Riservata

Coelum Astronomia 230 02 2019

Questo contenuto è riservato agli abbonati alla versione digitale. Per sottoscrivere l'abbonamento Clicca qui . Se sei già abbonato accedi al tuo account dall' Area Riservata

Coelum Astronomia 231 03 2019

Questo contenuto è riservato agli abbonati alla versione digitale. Per sottoscrivere l'abbonamento Clicca qui . Se sei già abbonato accedi al tuo account dall' Area Riservata

Coelum Astronomia 232 04 2019

Questo contenuto è riservato agli abbonati alla versione digitale. Per sottoscrivere l'abbonamento Clicca qui . Se sei già abbonato accedi al tuo account dall' Area Riservata

Coelum Astronomia 233 05 2019

ATTENZIONE: il file è protetto, il primo caricamento risulta quindi più lento per consentire l’elaborazione. Le successive visualizzazioni saranno più rapide.

Vi preghiamo di attendere.

Il pdf apparirà qui sotto in qualche secondo.

Torna alla sezione arretrati clicca qui

Coelum_Astronomia_234_06_2019

Questo contenuto è riservato agli abbonati alla versione digitale. Per sottoscrivere l'abbonamento Clicca qui . Se sei già abbonato accedi al tuo account dall' Area Riservata

Coelum Astronomia 235 07-08 2019

Questo contenuto è riservato agli abbonati alla versione digitale. Per sottoscrivere l'abbonamento Clicca qui . Se sei già abbonato accedi al tuo account dall' Area Riservata

Coelum Astronomia 236 09 2019

Questo contenuto è riservato agli abbonati alla versione digitale. Per sottoscrivere l'abbonamento Clicca qui . Se sei già abbonato accedi al tuo account dall' Area Riservata

Coelum Astronomia 237 10 2019

Questo contenuto è riservato agli abbonati alla versione digitale. Per sottoscrivere l'abbonamento Clicca qui . Se sei già abbonato accedi al tuo account dall' Area Riservata

Coelum Astronomia 238 11 2019

Questo contenuto è riservato agli abbonati alla versione digitale. Per sottoscrivere l'abbonamento Clicca qui . Se sei già abbonato accedi al tuo account dall' Area Riservata

Coelum Astronomia 239 12 2019

Questo contenuto è riservato agli abbonati alla versione digitale. Per sottoscrivere l'abbonamento Clicca qui . Se sei già abbonato accedi al tuo account dall' Area Riservata

Coelum_Astronomia_240_01_2020

Questo contenuto è riservato agli abbonati alla versione digitale. Per sottoscrivere l'abbonamento Clicca qui . Se sei già abbonato accedi al tuo account dall' Area Riservata

Coelum_Astronomia_241_02_2020

Questo contenuto è riservato agli abbonati alla versione digitale. Per sottoscrivere l'abbonamento Clicca qui . Se sei già abbonato accedi al tuo account dall' Area Riservata

Eclissi e Misurazioni – n. 256 Coelum Astronomia

    0

    Le eclissi totali di Sole, oltre ad essere dei fenomeni straordinari da osservare e da fotografare, offrono opportunità uniche per fare esperimenti scientifici.

    Stima del raggio solare da un video del flash spectrum

    Luca Quaglia (Sydney, Australia), Alessandro Pessi (Milano), Kostas Emmanouilidis (Thessaloniki, Grecia) e John Irwin (Guildford, Regno Unito).

    Ecco la squadra di astrofili appassionati di eclissi solari che, al di là di essere un fenomeno straordinario da osservare e fotografare, rappresentano delle rare opportunità per fare esperimenti scientifici. Il loro principale interesse è misurare il raggio solare per mezzo del flash spectrum.

    “Quei momenti in cui la Luna sta per coprire completamente il disco solare forniscono una vista rara della luce emessa dagli strati più bassi dell’atmosfera del Sole: una luce che risulta nascosta dal bagliore del disco solare, la fotosfera, in qualsiasi
    altro momento.
    Analizzando lo spettro di questa luce, chiamato flash spectrum, il nostro team di astrofili ha ottenuto una misura accurata del raggio solare di (959.95 ± 0.05)” grazie a dati raccolti durante l’eclissi del 2017″.

    Tutti i dettagli sul loro studio nel n. 256 Giugno-Luglio
    Sfoglia e goditi il piacere della lettura dell’articolo completo
    Ricevi Coelum direttamente a casa tua – ordina la tua copia (clicca QUI)

    Le prime spedizioni sono previste per lunedì 23 maggio

    ⭐ Acquista la tua copia ⭐
    E ricorda: se vuoi risparmiare puoi scegliere l’abbonamento
    Vedi QUI l’offerta e per un anno Coelum sarà tuo!

    La materia oscura: il punto sull’indagine – n. 256 Coelum Astronomia

      0
      Ogni tanto ci piace tornare sulle questioni aperte, su quegli ambiti della ricerca che in assenza di scoperte sensazionali sono tuttavia estremamente attivi e di grandi aspettative.

      La materia oscura: il punto sull’indagine

      La ricerca della materia oscura, come vedremo in questo articolo, è un ambito che in sordina, ma con costanza, continua a sviluppare nuove idee che, indipendentemente dal risultato, contribuiscono in maniera fondamentale alla crescita tecnologica e all’innovazione.

      Vi lasciamo quindi agli interventi del prof. Massimo Pietroni e di Corrado Ruscica rispettivamente dedicati allo stato attuale dell’arte nella ricerca di materia oscura e il dettaglio dello strumento di indagine basato sul machine learning, il progetto CAMELS.

      Scopri di più nel n. 256 Giugno-Luglio
      Sfoglia e goditi il piacere della lettura dell’articolo completo
      Ricevi Coelum direttamente a casa tua – ordina la tua copia (clicca QUI)

      Le prime spedizioni sono previste per lunedì 23 maggio

      ⭐ Acquista la tua copia ⭐
      E ricorda: se vuoi risparmiare puoi scegliere l’abbonamento
      Vedi QUI l’offerta e per un anno Coelum sarà tuo!

      L’italiano su Marte e l’italiana sulla Luna – n. 256 Coelum Astronomia

        0
        Negli ultimi anni stanno proliferando gli esperimenti volti a misurare e testare la capacità del genere umano di resistere ed adattarsi alla vita nello spazio: Simulating Human Space Missions.

        Negli scorsi mesi ben due italiani sono stati coinvolti in progetti di simulazione specifici.

        Pietro di Tillio e Flavia Palma ci raccontano la loro esperienza vissuta partecipando rispettivamente al progetto HERA della NASA e EMMPOL 10 mission di EuroMoonMars.

        “Un giorno sarà vero…” – l’esperienza di Pietro di Tillio

        Il 25 marzo 2022 abbiamo intervistato in esclusiva Pietro di Tillio, geologo, pescarese alla nascita e dal 2013 residente negli Stati Uniti ed appena rientrato da una missione
        di simulazione NASA all’interno del programma HERA: simulazione di un volo e atterraggio su Marte.

        Avevamo già parlato di lui, vi ricordate? Proprio QUI!

        Il programma HERA, acronimo di Human Exploration Research Analog, si svolge al Johnson Space Center (JPL) della NASA a Houston, in Texas, alternando in un anno diverse squadre di volontari selezionati in base alla formazione e competenze.

        Il turno in cui è stato coinvolto Pietro di Tillio ha avuto inizio il 28 gennaio, terminando a metà marzo. Sei settimane durante le quali i volontari hanno vissuto all’interno di un modulo abitativo senza nessun contatto con il mondo esterno, salvo rare eccezioni e comunicazioni necessarie con il centro di comando.

        E la giovanissima italiana “sulla Luna” – il racconto di Flavia Palma

        Flavia Palma, 25 anni, di origine marchigiana, è stata selezionata per partecipare alla
        missione EMMPOL 10.

        “Ciao a tutti lettori di Coelum! Sono Flavia Palma, ho 25 anni e vengo dalle Marche. Sono un ingegnere biomedico con laurea triennale presso l’università di Pisa. Attualmente sono iscritta al secondo anno di laurea magistrale in Bioingegneria per le Neuroscienze presso l’università di Padova.

        Dopo una candidatura quasi casuale, la mattina del 7 aprile 2022 ho preso un aereo per la Polonia: da lì è iniziata la “mia” missione di simulazione di vita spaziale!”

        Le testimonianze esclusive sul n. 256 Giugno-Luglio
        Sfoglia e goditi il piacere della lettura dell’articolo completo
        Ricevi Coelum direttamente a casa tua – ordina la tua copia (clicca QUI)

        Le prime spedizioni sono previste per lunedì 23 maggio

        ⭐ Acquista la tua copia ⭐
        E ricorda: se vuoi risparmiare puoi scegliere l’abbonamento
        Vedi QUI l’offerta e per un anno Coelum sarà tuo!

        Mineral Moon, come fotografare i colori della Luna – n. 256 Coelum Astronomia

          0

          Dopo l’articolo pubblicato nel n°255 dedicato alla Selenocromatica a cura di Aldo Ferruggia

          Ti sei perso l’articolo? Puoi trovarlo QUI!

          Continuiamo con gli approfondimenti dedicati alla Mineral Moon passando questa volta la penna a Matteo Vacca.

          Come fotografare i colori della Luna?

          La Mineral Moon è una moderna tecnica di astrofotografia che ci ha permesso di comprendere più nel dettaglio la composizione chimica dei minerali che compongono le rocce lunari.

          Grazie all’avanzamento tecnologico dei sensori digitali, i limiti naturali dell’occhio umano sono stati superati ed è stato possibile scoprire una Luna del tutto nuova che prima ignoravamo!

          Scopri di più su questa tecnica sul n. 256 Giugno-Luglio
          Sfoglia e goditi il piacere della lettura dell’articolo completo
          Ricevi Coelum direttamente a casa tua – ordina la tua copia (clicca QUI)

          Le prime spedizioni sono previste per lunedì 23 maggio

          ⭐ Acquista la tua copia ⭐
          E ricorda: se vuoi risparmiare puoi scegliere l’abbonamento
          Vedi QUI l’offerta e per un anno Coelum sarà tuo!

          Proponi un evento per la Giornata Internazionale della Luna

          A poche settimane dal 20 luglio – International Moon Day

          PROPONI IL TUO EVENTO A TEMA LUNA!

          La Giornata Internazionale della Luna (International Moon Day), promossa dalla Moon Village Association, si avvicina: è aperta fino il 1 giugno la call per sottoscrivere la tua proposta.

          PER PARTECIPARE CLICCA QUI: Call for Participation to the International Moon Day

          Il tema di quest’anno è “Coordinamento e sostenibilità dell’esplorazione lunare“. La manifestazione mira a riaccendere lo spirito di esplorazione e ispirare le parti interessate dell’industria aerospaziale di tutto il mondo a un ritorno globale sulla Luna, abbracciando il principio di cooperazione. Si vuole anche a sottolineare l’importanza di tornare sulla Luna in modo sostenibile, al fine di avere un impatto positivo a lungo termine per le generazioni future.

          La dichiarazione ufficiale delle Nazioni Unite sull’istituzione della Giornata Internazionale della Luna è datata 9 dicembre 2021, quindi il 20 luglio 2022 sarà la prima celebrazione veramente globale dell’evento.

          Se desideri entrare nella storia commemorando il “salto da gigante” dell’umanità, impegnandoti attivamente per avere un impatto sui prossimi passi dell’esplorazione lunare su scala globale, l’organizzazione della manifestazione ti invita a registrare il tuo evento all’interno del calendario ufficiale.

          Gli eventi possono essere sia in presenza che online

          Alcune idee elencate dagli organizzatori della manifestazione per strutturare l’evento:

          • Invitare un astronauta a tenere un discorso di apertura per una serie di conferenze
          • Una proiezione di un film a tema “esplorazione lunare” seguito da una sessione di domande e risposte con un esperto
          • Una notte di osservazione della Luna presso l’Osservatorio locale
          • Una serie di webinar che indagano sull’incidenza dell’esplorazione lunare nel prossimo futuro
          • Una competizione di avvio per ispirare aziende locali, liberi professionisti o singoli interessati a immaginare opportunità di business legati alla Luna

          La scadenza per presentare la proposta è il 1 giugno. Se l’evento verrà selezionato, sarà pubblicato sul sito web dell’International Moon Day entro il 1° luglio.

          MAGGIORI INFO:

          International Moon Day

          Il correttore di dispersione atmosferica – n. 256 Coelum Astronomia

            0
            correttore atmosferico
            NUOVA RUBRICA TECNICA!

            Il consulente informatico e astrofotografo Tommaso Massimo Stella è il primo professionista ad inaugurare questa nuova rubrica di Coelum:

            La tecnica ci salverà!

            Sul n. 256 Giugno-Luglio parleremo del correttore di dispersione atmosferica: cos’è, come si utilizza e tanti consigli pratici con foto e dettagliate spiegazioni!

            Spesso, durante l’osservazione planetaria, può capitare di notare bordi colorati rossi e blu intorno alle figure dell’oggetto puntato con il telescopio (magari ad alti ingrandimenti).

            L’ADC, una soluzione opto-meccanica. Il correttore di dispersione atmosferica (ADC –Atmospheric Dispersion Corrector) è uno strumento opto-meccanico che si posiziona nel treno ottico dopo l’obiettivo (che sia a lenti o a specchi) e prima del sensore di acquisizione (oppure dell’oculare).

            Scopri di più sul n. 256 Giugno-Luglio
            Sfoglia e goditi il piacere della lettura dell’articolo completo
            Ricevi Coelum direttamente a casa tua – ordina la tua copia (clicca QUI)

            Le prime spedizioni sono previste per lunedì 23 maggio

            ⭐ Acquista la tua copia ⭐
            E ricorda: se vuoi risparmiare puoi scegliere l’abbonamento
            Vedi QUI l’offerta e per un anno Coelum sarà tuo!

            L’astronomia di domani sarà ancora terrestre? – n. 256 Coelum Astronomia

              0
              astronomia di domani

              “Sapete una cosa?
              Credo si stia profilando una preoccupante minaccia per la sopravvivenza dell’astronomia
              osservativa come la conosciamo oggi.
              Una minaccia di cui ovviamente noi umani siamo la causa. Ovviamente.
              Di cosa parlo?

              Di due problemi diversi, che però avanzano facendo fronte comune.
              Il primo è sempre quello, il solito. Viene da molto lontano e ha a che fare con il cielo notturno, che visto dalla superficie terrestre appare sempre più torbido e lontano”.

              L’astronomia di domani sarà ancora terrestre?

              Torna una firma storica di Coelum per questo n. 256 in uscita il 20 maggio

              L’ex Direttore di Coelum Giovanni Anselmi ritorna a scrivere per la rivista e lo fa partendo da una domanda molto forte: ci sarà spazio per l’osservazione astronomica terrestre nel prossimo futuro? 

              Certo, nel fare astronomia dallo spazio i vantaggi sono enormi. Esistono però anche un mucchio di buone ragioni per desiderare il contrario, o per auspicare quanto meno un po’ di sano buon senso nelle scelte per l’immediato futuro.

              L’articolo disponibile sul n. 256 Giugno-Luglio
              Sfoglia e goditi il piacere della lettura dell’articolo completo
              Ricevi Coelum direttamente a casa tua – ordina la tua copia (clicca QUI)

              Le prime spedizioni sono previste per lunedì 23 maggio

              ⭐ Acquista la tua copia ⭐
              E ricorda: se vuoi risparmiare puoi scegliere l’abbonamento
              Vedi QUI l’offerta e per un anno Coelum sarà tuo!

              23a MOSTRA di Astronomia e Astronautica – Gruppo Astrofili Salese “G. Galilei”

              0
              A Santa Maria di Sala torna l’appuntamento con le stelle dopo due anni di stop

              23^ edizione della Mostra di Astronomia e Astronautica

              La manifestazione, organizzata dal Gruppo Astrofili Salese “G. Galilei”, si svolgerà a Villa
              Farsetti dal 22 al 29 maggio 2022
              Inaugurazione il giorno 21 maggio alle ore 18.00
              Sarà un’edizione di rinascita, dedicata anche alle figure femminili nella scienza

              COMUNICATO STAMPA a cura del Gruppo Astrofili Salese “G. Galilei”

              Siamo entusiasti di tornare finalmente a Villa Farsetti con l’edizione 2022 della
              mostra, dopo due anni di stop a causa della pandemia. A marzo del 2020 siamo stati
              costretti ad annullare la 23^ edizione all’improvviso, ma quest’anno possiamo
              rinascere grazie alla passione per l’astronomia, che ha continuato a tenere uniti i
              nostri soci anche nei momenti più difficili”.

              Lo ha detto Tino Testolina, presidente del Gruppo Astrofili Salese “G. Galilei”,
              illustrando il programma e le novità della “23^ Mostra di Astronomia e
              Astronautica”, in programma dal 22 al 29 maggio 2022.

              La mostra conterà 25 sezioni tematiche di approfondimento negli spazi interni della monumentale Villa Farsetti di Santa Maria di Sala, illustrate dai soci del Gruppo Astrofili Salese.

              Nell’incantevole giardino esterno della villa si potrà inoltre passeggiare tra i pianeti
              nella ricostruzione del sistema solare in scala e osservare il cielo con i telescopi
              messi a disposizione dall’associazione.

              L’inaugurazione della manifestazione avrà luogo il giorno sabato 21 maggio alle ore
              18.00, mentre le visite agli spazi espositivi inizieranno da domenica 22 maggio.

              Come evento collaterale alla manifestazione è prevista l’inaugurazione del nuovo
              Planetario, che si terrà sabato 28 maggio alle ore 10.30 presso l’Osservatorio
              Astronomico di Santa Maria di Sala in via Ferraris, 1.

              Si tratta di un Planetario ottico, che può riprodurre 3200 stelle e che permetterà a tutti gli interessati di capire qualcosa in più sui fenomeni astronomici e sulle bellezze del creato.

              La Mostra di quest’anno – ha concluso Testolina – oltre che un simbolo di rinascita,
              sarà anche un omaggio alle figure femminili nella scienza. Sarà infatti inaugurata una nuova sezione espositiva dedicata interamente alle donne che, con le loro scoperte
              ed intuizioni, hanno segnato importanti traguardi nella storia dell’astronomia”.

              La manifestazione è organizzata con il Patrocinio della Regione Veneto, Città
              Metropolitana di Venezia, Comune di Santa Maria di Sala, ASI (Agenzia Spaziale
              Italiana), INAF di Padova, INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) sezione di
              Padova, ed EIE Group.

              PER INFO, COSTI E MODALITA’ DI PRENOTAZIONE
              VISITA IL SITO: www.astrosalese.it

              Eclissi totale di Luna – FOTORACCONTO

              Sono davvero tanti i contributi che ci sono giunti riguardo
              l’eclissi totale di Luna del 16 Maggio

              … abbiamo così pensato di raccoglierli in questo

              FOTORACCONTO

              In copertina:

              Eclisse lunare
              di Fausto Lubatti

              credit Fausto Lubatti (clicca sull’immagine per maggiori dettagli)

              Mosaico di 15 immagini dell’eclissi lunare riprese a intervallo di 3 minuti tra le 4:41 e le 5:23 del 16/05/2022.
              Luogo di ripresa: Carpiano (MI)

              L’eclissi dell’alba
              di Matteo Ferrarini

              credit Matteo Ferrarini (clicca sull’immagine per maggiori dettagli)

              Composizione di 3 immagini che raffigurano 3 momenti differenti dell’eclisse di luna del 16 maggio 2022. Verificandosi a ridosso dell’alba, si può notare il cambiamento dei colori del cielo.

              Eclissi totale di Luna – 16 maggio 2022
              di Matteo Ferrarini

              credit Matteo Ferrarini (clicca sull’immagine per maggiori dettagli)

              Composizione di 10 scatti che ritraggono le prime fasi dell’eclissi totale di Luna del 16 maggio 2022. A causa del contemporaneo sorgere del sole, non mi è stato possibile riprendere la fase di totalità.

              Eclissi di Luna
              di Filippo Galati

              credit Filippo Galati (clicca sull’immagine per maggiori dettagli)

              Una composizione di 7 scatti dell’eclissi di questa mattina (16 Maggio), ripresi tra le 4.30 e le 5.30. Le sfumature sono date dal passaggio dalla notte all’alba, purtroppo la foschia non mi ha permesso di riprendere l’ultima fase di totalità.

              Eclissi Totale di Luna
              Gruppo Astrofili Palidoro

              credit Gruppo Astrofili Palidoro (clicca sull’immagine e accedi al sito del gruppo astrofili per maggiori dettagli)

              Le spettacolari immagini dell’eclissi totale di Luna del 16 maggio 2022 vista e immortalata da Marina di San Nicola in provincia di Roma dal Gruppo Astrofili Palidoro. Gli autori delle foto sono: Giuseppe Conzo, Gabriele Spaziani, Francesco Orfino e Chiara Tronci.

              Eclissi Totale di Luna
              di Antonello Marino

              credit Antonello Marino (clicca sull’immagine per raggiungere il sito Rossozero.it)

              E infine grazie a Antonello Marino che già ci aveva aiutato con i preparativi ai nostri scatti con il suo articolo all’interno del n. 255 di Coelum Astronomia: “A caccia di eclissi!” – Come ottenere uno scatto suggestivo

              Descrizione a cura dell’autore:
              Dopo tanta pianificazione minuziosa per fare in modo che tutto fosse perfetto alla fine il risultato ha pagato i sacrifici! Ed è senz’altro una sensazione fantastica quella che si prova quando tutto il quadro che fino a poche ore prima di iniziare la sessione ci eravamo soltanto immaginati inizia a prendere forma sino a comporsi definitivamente davanti ai nostri occhi nel silenzio della notte!
              Eh già, perchè di notte fonda si parla… Tutto è iniziato con la sveglia alle 2 del mattino, il tempo di riprendersi dallo shock di svegliarsi a quell’ora (…Potevo scegliere anche una sveglia meno aggressiva…) e via, si inizia! Per fortuna ho sistemato l’attrezzatura nel tardo pomeriggio predisponendola per ridurre al minimo le operazioni da effettuare sul campo così da essere operativi il prima possibile. Ormai possiamo svelarlo, la location che avevo scelto è la splendida baia di Capo Tirone a Belvedere Marittimo in provincia di Cosenza, il mio amato paesello.
              Così ho aperto Google Earth, ho esportato la mappa e, conoscendo le longitudini di inizio e fine dell’evento, le ho riportate in sovrapposizione così da avere le direzioni precise di quanto campo doveva essere inquadrato. Fatto ciò mi sono recato sul posto, armato della mia fedelissima reflex e ho fatto un test di scatto verificando inoltre che l’esattezza delle posizioni fosse accurata grazie all’aiuto della realtà aumentata disponibile nell’app PhotoPills!
              A questo punto tutto era pronto, dovevo solo decidere quanti scatti fare per “raccontare” al meglio l’intero evento.
              Avendo a disposizione una finestra di circa 2 ore o poco più, iniziando dalle 3.33 ho deciso che 8 foto avrebbero descritto al meglio la transizione cromatica della luna.
              Ok, avevo il posto, avevo i dati, potevo tranquillamente impostare la sessione di scatto.
              Per arrivare a questo risultato ho utilizzato ben 3 camere per un totale di 33 scatti elaborati e messi insieme.
              La prima camera era dedicata sia a catturare le immagini dello sfondo, posizionata fissa su di un cavalletto, sia le posizioni che avrebbe avuto la luna in ogni scatto che avrei effettuato.
              La seconda invece era agganciata ad un telescopio rifrattore montato su testa equatoriale così da inseguire la luna automaticamente.
              Le due camere erano inoltre sincronizzate attraverso due smart trigger e scattavano
              contemporaneamente agli stessi orari.
              La terza ed ultima camera invece era dedicata all’acquisizione del cielo notturno. Non essendo un soggetto deep sky ho preferito realizzare una sequenza di pochi scatti e con esposizioni relativamente brevi così da ridurre al minimo la contaminazione luminosa della luna che, ricordiamolo, era piena!
              Alla fine l’emozione nel mettere insieme tutti i dati era davvero tanta e il risultato ottenuto ha ripagato tutti i sacrifici. Per questo e altri progetti vi rimando alla pagina Facebook dedicata Astrozero.
              Hai altre foto da condividere con noi? Ti aspettiamo!

               

              (Piccolo) Festival della Divulgazione

              0

              Dal 14 al 29 maggio 2022

              San Giorgio di Piano, Bentivoglio, Minerbio, Castel Maggiore, Pieve di Cento, Argelato, San Pietro in Casale (provincia di Bologna)

              Segnaliamo questo (piccolo) Festival della Divulgazione, con un calendario ricco di eventi!

              Sotto la locandina, il commento dell’astrofisico, divulgatore e autore per Coelum: Pierdomenico Memeo

              A volte l’inizio è già un arrivo.

              Nei 12 anni in cui ho fatto divulgazione, ho partecipato a tanti eventi: festival, fiere, manifestazioni, conferenze, incontri, e laboratori. Ma passare dall’altra parte, da “partecipante” a “organizzatore” è qualcosa che difficilmente mi sarei aspettato. E invece eccoci qui. Quello che per mesi è stato solo un’idea, poi un progetto, è diventato realtà.

              Una di quelle cose di cui hai quasi paura a parlarne, perché organizzare una cosa così è lungo, difficile, complicato, e onestamente io sono a malapena in grado di organizzare me stesso, figuriamoci. E invece, grazie al lavoro degli altri organizzatori, al supporto degli sponsor e alla fiducia delle istituzioni, siamo arrivati fino a qui: ossia appena all’inizio, ma per me è già incredibile. Ma ancora più incredibile, quando ti getti in questo tipo di imprese, è il numero stupefacente di persone disposte ad aiutarti, supportarti, e sostenerti in ogni modo.

              Con la collaborazione di tante realtà del territorio:

              Ossigeno scsLeo ScienzaL’Arca in MovimentoAgen.TerOasi WWF La RizzaMinerva Associazione di Divulgazione Scientifica, Butac Bufale un Tanto al Chilo. E con la partecipazione di tantissimi ospiti: Roberto Mercadini, Beatrice Mautino, Guido Barbujani, Marco Colombo, Francesco Tomasinelli, Francesco Filippi, Simona Vinci, Michelangelo Coltelli, Ruggero Rollini, Lucia Cuffaro, Irene Fini, Fulvio Franchi, Elisa Magnani, Francesca Campomori. Con il patrocinio dei Comuni coinvolti e dell’Unione Reno Galliera. Con il supporto di tanti sponsor, e perfino il dono da parte di Coelum Astronomia, è davvero il caso di dirlo, di un numero astronomico di copie da regalare ai partecipanti agli eventi e alle attività, come dimostrazione del fatto che scrivere per una rivista come questa è molto più di un incarico, è fare parte di una comunità.

              Un (piccolo) festival della divulgazione: per raccogliere e dare struttura alle tante esperienze in ambito culturale e formativo realizzate sul territorio nel corso degli anni.
              Un (piccolo) festival della divulgazione: tutta, non solo scientifica, perché la cultura è una cosa che unisce, non divide, per la quale è necessario andare oltre la separazione tra le discipline.
              Un (piccolo) festival della divulgazione, per mettere insieme tante cose: due settimane in cui proporremo conferenze, presentazioni, attività didattiche, laboratori creativi, mostre d’arte, spettacoli teatrali.

              Un (piccolo) Festival della Divulgazione, ma con tanta voglia di diventare (grande).
              Dal 14 al 29 maggio 2022
              San Giorgio di Piano, Bentivoglio, Minerbio, Castel Maggiore, Pieve di Cento, Argelato, San Pietro in Casale 
              (provincia di Bologna)

              LA PRIMA IMMAGINE DEL BUCO NERO AL CENTRO DELLA VIA LATTEA

              ULTIMA ORA
              COMUNICATO STAMPA ESO

              Gli astronomi rivelano la prima immagine del buco nero nel cuore della nostra Galassia

              Oggi, durante diverse conferenze stampa simultanee in tutto il mondo, tra cui quella al quartier generale dell’ESO (European Southern Observatory) in Germania, gli astronomi hanno svelato la prima immagine del buco nero supermassiccio al centro della nostra galassia, la Via Lattea.

              Questo risultato rappresenta una prova schiacciante che l’oggetto sia veramente un buco nero e fornisce preziosi indizi sul funzionamento di questi giganti, che si pensa risiedano al centro della maggior parte delle galassie. L’immagine è stata prodotta da un gruppo di ricerca globale chiamato Collaborazione EHT (Event Horizon Telescope Collaboration), utilizzando le osservazioni di una rete mondiale di radiotelescopi.

              Crediti: EHT Collaboration

              L’immagine è la prima, tanto attesa occhiata sull’oggetto massiccio che si trova proprio al centro della nostra galassia. Gli scienziati avevano già visto stelle in orbita attorno a qualcosa di invisibile, compatto e molto massiccio al centro della Via Lattea. Ciò suggerisce fortemente che questo oggetto – noto come Sagittario A* (Sgr A*, pronunciato “sadge-ay-star” in inglese) – sia un buco nero e l’immagine odierna ne fornisce la prima prova visiva diretta.

              Anche se non possiamo vedere il buco nero propriamente detto, poiché è completamente oscuro, il gas incandescente che lo circonda mostra una firma rivelatrice: una regione centrale scura (possiamo dire un’ombra) circondata da una struttura brillante ad anello. La nuova veduta cattura la luce piegata dalla potente gravità del buco nero, quattro milioni di volte più massiccio del nostro Sole.

              Le prime dichiarazioni

              Siamo rimasti sbalorditi da quanto le dimensioni dell’anello concordino con le previsioni della teoria della relatività generale di Einstein“, ha affermato il responsabile scientifico del progetto EHT Geoffrey Bower dell’Istituto di Astronomia e Astrofisica, Academia Sinica, Taipei. “Queste osservazioni senza precedenti hanno notevolmente migliorato la nostro comprensione di ciò che accade al centro della nostra galassia e offrono nuove informazioni su come questi giganteschi buchi neri interagiscono con l’ambiente circostante.” I risultati del gruppo di lavoro EHT sono stati pubblicati oggi in un numero speciale di The Astrophysical Journal Letters.

              Poiché il buco nero si trova a circa 27.000 anni luce dalla Terra, la sua dimensione in cielo ci appare all’incirca come quella di una ciambella sulla Luna. Per poterne catturare un’immagine, l’equipe ha creato il potente EHT, che collega tra loro otto osservatori radio in tutto il pianeta per formare un unico telescopio virtuale delle dimensioni della Terra. L’EHT ha osservato Sgr A* in più notti nel 2017, raccogliendo dati per molte ore di seguito, proprio come con un lungo tempo di esposizione su una macchina fotografica.

              Oltre ad altre strutture, la rete EHT di osservatori radio comprende ALMA (Atacama Large Millimeter/submillimeter Array) e APEX (Atacama Pathfinder EXperiment) nel deserto di Atacama in Cile, in comproprietà e co-operati dall’ESO per conto di suoi Stati membri in Europa. L’Europa contribuisce alle osservazioni EHT anche con altri radio osservatori – il telescopio IRAM da 30 metri in Spagna e, dal 2018, il NOEMA (NOrthern Extended Millimeter Array) in Francia – oltre a un supercomputer per combinare i dati EHT ospitato dal Max Planck Istituto di Radioastronomia in Germania. Inoltre, l’Europa ha contribuito con finanziamenti al progetto del consorzio EHT attraverso sovvenzioni del Consiglio europeo della ricerca e della Max Planck Society in Germania.

              È esaltante per l’ESO aver svolto un ruolo così importante nello svelare i misteri dei buchi neri, e di Sgr A* in particolare, per così tanti anni“, ha commentato il Direttore Generale dell’ESO Xavier Barcons. “L’ESO non solo ha contribuito alle osservazioni EHT con le strutture ALMA e APEX, ma ha anche consentito, con i suoi altri osservatori in Cile, alcune delle precedenti osservazioni rivoluzionarie del centro galattico“.

              Il risultato di EHT segue il rilascio nel 2019, sempre da parte della collaborazione, della prima immagine di un buco nero, chiamato M87*, al centro della galassia Messier 87, ben più lontana da noi.

              Immagini simili

              M87 (credit EHT)

              I due buchi neri appaiono notevolmente simili, anche se il buco nero della nostra galassia è più di mille volte più piccolo e meno massiccio di M87*. “Abbiamo qui due tipi completamente diversi di galassia e due masse di buchi neri molto diverse, ma vicino al bordo questi buchi neri sembrano sorprendentemente simili“, afferma Sera Markoff, co-presidente del Consiglio Scientifico dell’EHT e professoressa di astrofisica teorica all’Università di Amsterdam, nei Paesi Bassi. “Questo ci dice che la Relatività Generale governa questi oggetti da vicino, e qualsiasi differenza che vediamo più lontano deve essere dovuta a differenze nel materiale che circonda i buchi neri“.

              Questo traguardo è stato decisamente più difficile che per M87*, anche se Sgr A* è molto più vicino a noi. Lo scienziato dell’EHT Chi-kwan (‘CK’) Chan, dell’Osservatorio Steward e del Dipartimento di Astronomia e del Data Science Institute dell’Università dell’Arizona, USA, spiega: “Il gas in prossimità dei buchi neri si muove alla stessa velocità — veloce quasi come la luce — sia intorno a Sgr A* che a M87*. Ma mentre il gas impiega giorni o settimane per orbitare attorno a M87*, più grande, in Sgr A*, molto più piccolo, completa un’orbita in pochi minuti. Ciò significa che la luminosità e la configurazione del gas intorno a Sgr A* cambiavano rapidamente mentre la collaborazione EHT lo osservava, un po’ come cercare di scattare una foto nitida di un cucciolo mentre insegue la propria coda“.

              I ricercatori hanno dovuto sviluppare nuovi strumenti sofisticati che tenessero conto del moto del gas intorno a Sgr A*. Mentre M87* era un obiettivo più facile e più stabile, poichè quasi tutte le immagini si assomigliavano, questo non era il caso per Sgr A*. L’immagine del buco nero di Sgr A* è una media delle diverse immagini estratte dal gruppo di lavoro e rivela finalmente per la prima volta il mostro che si nasconde nel cuore della nostra galassia.

              Lo sforzo è stato possibile grazie all’ingegno di oltre 300 ricercatori provenienti da 80 istituti di tutto il mondo, che costituiscono la Collaborazione EHT. Oltre a sviluppare strumenti complessi per superare le sfide insite nel ritrarre Sgr A*, l’equipe ha lavorato rigorosamente per cinque anni, utilizzando supercomputer per combinare e analizzare i propri dati, compilando nel frattempo una libreria senza precedenti di buchi neri simulati da confrontare con le osservazioni.

              Gli scienziati sono particolarmente entusiasti di avere finalmente le immagini di due buchi neri di dimensioni molto diverse, cosa che offre l’opportunità di capire come si confrontano e in quanto differiscono. Hanno anche iniziato a utilizzare i nuovi dati per verificare teorie e modelli di come il gas si comporta intorno ai buchi neri supermassicci. Questo processo non è ancora del tutto compreso, ma si ritiene che svolga un ruolo chiave nel plasmare la formazione e l’evoluzione delle galassie.

              Ora possiamo studiare le differenze tra questi due buchi neri supermassicci per ottenere nuovi preziosi indizi su questo importante processo“, ha affermato lo scienziato dell’EHT Keiichi Asada dell’Istituto di Astronomia e Astrofisica, Academia Sinica, Taipei. “Abbiamo immagini per due buchi neri – alle due estremità della distribuzione di massa dei buchi neri supermassicci nell’Universo – quindi possiamo progredire molto più di prima nella verifica del comportamenteo della gravità in questi ambienti estremi“.

              I progressi sull’EHT continuano: un’importante campagna di osservazione nel marzo 2022 ha incluso un numero ancora maggiore di telescopi. La continua espansione della rete EHT e significativi aggiornamenti tecnologici consentiranno agli scienziati nel prossimo futuro di mostrare immagini ancora più impressionanti e anche filmati di buchi neri.

              Aperta la prevendita di Coelum 256 giugno/luglio

              Coelum Astronomia n°256

              Giugno-Luglio 2022

              in uscita il 20 maggio 2022

              Prevendita

              Disponibile dal 20 maggio il numero 256 di Coelum Astronomia di giugno/luglio 2022.

              LA COPERTINA

              Il n. 256 è un numero ricco di novità con nuove rubriche e molti articoli. Oltre all’omaggio all’Astrofisica Margherita Hack con un contributo della giornalista Serena Gradari, un grande ritorno fra le firme di Coelum: Giovanni Anselmi, ex direttore, ci accompagna in un lungo e dettagliato approfondimento sui probabili scenari delle osservazioni da Terra e dallo spazio.

              E inoltre:

              👉 A cura del Prof Massimo Pietroni e di Corrado Ruscica facciamo il punto su un argomento “scomodo”: la materia oscura
              👉 Ogni eclisse è spettacolare da guardare, ma anche dal punto di vista sperimentale offre opportunità di misurazioni senza precedenti. Un gruppo di appassionati ci racconta l’accurato lavoro per il calcolo del raggio del Sole
              👉 Parliamo di tecnica: arriva la nuova rubrica destinata ai “trucchi del mestiere” per l’osservazione. In questo numero: il correttore atmosferico, un contributo di Tommaso Massimo Stella
              👉 Mineral Moon continuano gli approfondimenti su questo argomento, con l’astrofotografo Matteo Vacca
              👉 Due italiani ci raccontano in prima persona il mondo delle simulazioni di vita in ambienti extraterrestri. Intervista esclusiva a Pietro di Tillio, l’italiano su Marte, e Flavia Palma, l’italiana sulla Luna!

              In più:

              👉 Il ricordo del caro collaboratore Paolo Campaner
              👉 Notizie dal mondo delle associazioni: grandi risultati per l’Astronomia amatoriale
              👉 L’architettura e il machine learning a disposizione dell’abitabilità dello spazio, di Enrico Trolese
              👉 Il catalogo Messier nel dettaglio con Giuseppe Petricca
              👉 Le meraviglie affascianti dal mondo dell’Hubble Space Telescope a cura di Barbara Bubbi

              Suggerimenti di Astrofotografia e data processing… e molto molto ancora!

              Coelum è pronto per la distribuzione a partire dal 20 maggio!

              ❗❗❗❗ Prenota la tua copia qui❗❗❗❗

              Il vento dei buchi neri non soffia più come una volta!

              COMUNICATO STAMPA INAF

              Mentre attendiamo entusiasti i nuovi e rivoluzionari risultati sulla Via Lattea anticipati da ESO e EHT che saranno annunciati oggi alle ore 15:00 [non perdere l’articolo su Coelum]

              Riportiamo lo studio pubblicato ieri, 11 maggio, su Nature. Il paper, guidato da tre ricercatrici dell’Istituto Nazionale di Astrofisica in collaborazione con la Scuola Normale Superiore, che presenta la prima misura osservativa della frazione di venti generati dai buchi neri supermassicci nell’Universo primordiale, svelando che all’epoca questi venti erano molto più frequenti e potenti rispetto a quelli osservati nelle galassie a noi vicine

              Venti primordiali

              Nel primo miliardo di anni di vita dell’Universo, i venti scatenati dai buchi neri supermassicci al centro delle galassie erano molto più frequenti e più potenti rispetto a quelli osservati nelle galassie odierne, circa tredici miliardi di anni più tardi. Questi venti sarebbero stati così poderosi da rallentare la crescita degli stessi buchi neri da cui hanno origine.

              Questo è quanto emerge dai risultati dello studio guidato da tre ricercatrici dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) di Trieste, pubblicati sulla rivista Nature.

              Le ricercatrici INAF Valentina D’Odorico (sinistra), Manuela Bischetti (centro) e Chiara Feruglio (destra). Crediti: INAF

              Il lavoro è basato sulle osservazioni di 30 quasarsorgenti puntiformi dalla luminosità molto elevata, al centro di galassie lontanissime, la cui emissione deriva dall’attività intensa dei loro buchi neri supermassicci centrali che risucchiano la materia circostante – ottenute con il Very Large Telescope (VLT) presso l’Osservatorio di Paranal dell’ESO in Cile. Le galassie che ospitano questi quasar sono state osservate all’alba del cosmo, quando l’Universo aveva tra 500 milioni e un miliardo di anni di età.

              Lo studio

              «Abbiamo misurato per la prima volta la frazione di quasar nell’Universo giovane che esibisce venti generati dai buchi neri», afferma Manuela Bischetti, ricercatrice INAF a Trieste e prima autrice del nuovo studio. «A differenza di quanto si osserva nell’Universo più vicino a noi, abbiamo scoperto che i venti prodotti dai buchi neri nell’Universo giovane sono molto frequenti, hanno grandi velocità – pari fino al 17 per cento della velocità della luce – ed immettono grandi quantità di energia nella galassia che li ospita».

              Circa la metà delle quasar osservate in questa ricerca mostra la presenza di venti da buchi neri, che risultano dunque molto più frequenti rispetto a quelli noti nei quasar del cosmo a noi più vicino – ovvero quando l’Universo aveva circa quattro miliardi di anni di età – oltre a essere oltre 20 volte più potenti.

              «Le osservazioni dei buchi neri nell’Universo giovane mostrano che essi crescono più velocemente delle galassie che li ospitano, mentre nell’Universo vicino a noi sappiamo che buchi neri e galassie co-evolvono», aggiunge la coautrice Chiara Feruglio, ricercatrice INAF a Trieste. «Questo implica che ad una certa epoca dell’Universo sia intervenuto un meccanismo responsabile del rallentamento della crescita dei buchi neri. Le nostre osservazioni ci hanno permesso di identificare tale meccanismo nei venti generati dai buchi neri quando l’Universo aveva 0,5–1 miliardo di anni».

              L’energia iniettata dai venti sarebbe dunque in grado di arrestare l’accrescimento di nuova materia sul buco nero, rallentandone la crescita e dando inizio ad una fase di ‘evoluzione comune’ tra il buco nero e la sua galassia ospite.

              «Questo studio ci ha permesso di identificare l’epoca nella storia dell’Universo in cui l’impatto dei venti generati dai buchi neri inizia ad essere significativo», nota Bischetti. «Questo ha un grosso impatto per quanto riguarda la nostra conoscenza delle fasi iniziali di crescita dei buchi neri e delle galassie che li ospitano, ponendo dei vincoli stringenti ai modelli di formazione delle prime galassie».

              La scoperta, del tutto inaspettata, è stata possibile grazie ai dati di alta qualità forniti dallo strumento X-shooter montato sul VLT, nell’ambito di un grande programma ESO per un totale di circa 250 ore di osservazioni.

              Scoperta inaspettata e incredibile!

              «I quasar osservati sono tra gli oggetti più luminosi osservabili nell’Universo primordiale, ma a causa della loro distanza sono piuttosto deboli in termini di magnitudine osservata», spiega la coautrice Valentina D’Odorico dell’INAF di Trieste, affiliata alla Scuola Normale Superiore di Pisa e principal investigator del programma osservativo su cui si basa lo studio. «Il grande investimento di tempo dedicato all’osservazione di questi oggetti e le capacità uniche di X-shooter in termini di efficienza, intervallo di lunghezza d’onda coperto e potere risolutivo ci hanno permesso di ottenere spettri di ottima qualità che hanno consentito questo interessante risultato».

              Gran parte del pubblico, come il signore raffigurato in questa illustrazione, verrà a conoscenza del nuovo studio sui venti prodotti dai buchi neri supermassicci attraverso il proprio smartphone. Crediti: Imprinting Digital

              «Da alcuni anni c’erano indizi che i buchi neri un miliardo di volte più massicci del Sole, al centro di enormi galassie formatesi quando l’Universo era ancora nella sua infanzia, potessero lanciare dei potentissimi venti che viaggiano ad una velocità pari a 20 per cento di quella della luce nello spazio circostante», aggiunge Andrea Ferrara, professore della Scuola Normale Superiore (SNS) e coautore dello studio. «Oggi ne abbiamo conferma grazie a dati ottenuti con un telescopio europeo da un team a forte impronta e guida italiana, a cui la SNS ha contribuito per la parte di interpretazione teorica. La scoperta di questi spettacolari venti galattici a tempi così remoti potrebbe avere avuto implicazioni enormi e ancora inesplorate per la nascita e l’evoluzione di galassie come la nostra.  Ci dedicheremo a queste domande nella prosecuzione già in atto di questo studio».

              Il programma osservativo non era stato originariamente progettato per questo obiettivo scientifico ma principalmente per studiare il gas intergalattico nell’Universo primordiale. Basandosi sulle informazioni provenienti da quasar più vicini a noi, si pensava che questi venti fossero rari. «Per fortuna, si diceva, poiché queste caratteristiche complicano la ricostruzione dell’emissione intrinseca del quasar e sono indesiderate dagli astronomi nella nostra collaborazione che studiano il mezzo intergalattico presente lungo la linea di vista», chiarisce D’Odorico. «Inaspettatamente, abbiamo riscontrato che questi venti sono molto comuni nell’Universo giovane, il che ha complicato la nostra analisi, ma ci ha offerto l’opportunità di ottenere un risultato di grande importanza».

              ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

              There was an error while trying to send your request. Please try again.

              Autorizzo Coelum Astronomia a contattarmi via e-mail utilizzando le informazioni che ho fornito in questo modulo sia per fini informativi (notizie e aggiornamenti) che per comunicarmi iniziative di marketing.