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Una nuova mappa a colori di Plutone

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Una nuova mappa di Plutone centrata sulle longitudini che si presenteranno a New Horizons durante il suo avvicinamento il 14 Luglio.
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Una nuova mappa di Plutone centrata sulle longitudini che si presenteranno a New Horizons durante il suo avvicinamento il 14 Luglio. Crediti: NASA-JHUAPL-SWRI

La NASA ha rilasciato una nuova mappa a colori della superficie di Plutone vista da New Horizons, che fra sei giorni sfreccerà accanto al pianeta nano. La mappa è stata assemblata unendo le immagini ad alta risoluzione scattate dalla fotocamera pancromatica LORRI tra il 27 Giugno e il 3 Luglio con i dati a bassa risoluzione della fotocamera a colori Ralph/MVIC. Nonostante i dettagli siano ancora pochi, questa mappa permette agli scienziati di avere un assaggio di ciò che vedremo a una risoluzione centinaia di volte maggiore fra meno di una settimana.

Dopo l'anomalia dei giorni scorsi, il 7 luglio la sonda è tornata operativa e, nella foto in alto, dal centro di controllo a Laurel, nel Maryland, si esulta per il segnale che ha confermato il corretto inizio della sequenza di flyby!

Balene e ciambelle

Nella mappa è evidente un’estesa area scura, già soprannominata dagli scienziati “la balena”, che copre quasi tremila chilometri della fascia equatoriale. A destra della sua “testa” è visibile una regione particolarmente chiara che misura circa 1600 km di diametro. Il sospetto è che l’aspetto pallido di questa regione sia dovuto alla presenza di depositi di ghiacci di metano, azoto e monossido di carbonio più recenti che nelle altre regioni. Proseguendo verso destra, sono visibili quattro chiazze scure, ognuna larga centinaia di chilometri e all’incirca equidistanti le une dalle altre.
Alla sinistra della coda della “balena” è invece visibile una struttura a ciambella, larga circa 350 km, costituita da un anello chiaro e da un centro scuro. È probabile che si tratti di un cratere da impatto o di una qualche struttura associata ad attività criovulcaniche, ma  in attesa di fotografie più dettagliate, i ricercatori preferiscono per il momento astenersi da qualunque speculazione sulla natura delle strutture visibili nelle fotografie.
«Siamo alla fase de “l’uomo nella Luna” – spiega John Spencer del SwRI, facendo riferimento al fenomeno di pareidoli, per cui risulta facile vedere, ad esempio, il volto di un uomo tra le macchie della Luna – È facile vedere forme familiari in questa bizzarra raccolta di luci e ombre. Tuttavia, è troppo presto per sapere cosa queste strutture sono veramente.»
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