La missione Kepler della NASA ha individuato a 200 anni luce dalla Terra un pianeta circumbinario, ovvero orbitante attorno a due stelle, per la prima volta in modo diretto. Credit: NASA/JPL-Caltech/R. Hurt

Il panorama fantascientifico del tramonto di due soli ravvicinati – come immaginato dal regista di Star Wars nel cielo di Tatooine, pianeta natale di Anakin e Luke Skywalker – forse non appartiene più solo al mondo della fantasia: i ricercatori della missione Kepler hanno annunciato la scoperta di un mondo che orbita attorno ad un sistema stellare binario, denominato Kepler-16b.

Le analogie con Tatooine però finiscono qui: Kepler 16-b non è – a quanto se ne può dedurre dai metodi di rilevamento indiretto che hanno consentito la scoperta – un pianeta roccioso come la Terra, ma piuttosto un gigante gassoso tipo Saturno, con una massa circa un terzo e un diametro pari a tre quarti quelli di Giove.

I tre corpi orbitanti uno attorno all’altro in una animazione di T. Pyle. Credit: NASA/JPL-Caltech/T. Pyle

Il pianeta orbita in 225 giorni a 65 milioni di Km dai suoi soli, due stelle entrambe più fredde del Sole, una rossa di tipo K e una arancione di tipo M. Ha una temperatura stimata di –100°C, il che lo pone appena oltre la fascia di abitabilità delle stelle parenti ma, se possedesse una luna simile a Titano, il satellite gigante di Saturno, su questa potrebbero esistere teoricamente le condizioni di abitabilità.

Kepler-16b è stato scoperto seguendo le periodiche variazioni di luminosità del sistema binario, dovute al transito sul globo stellare del disco scuro del pianeta: un metodo di per sé già abbastanza difficoltoso, complicato ulteriormente dal fatto che le stelle costituiscono una coppia binaria ad eclisse.

La curva di luce di una stella binaria a eclisse. Quando la stella più piccola passa davanti a quella più grande abbiamo un'eclisse primaria, mentre abbiamo un'eclisse secondaria quando quella più grande occulta (parzialmente o totalmente) la più piccola. Credit: NASA.
Curva di luce di Kepler-16b. Oltre alla classica curva di luce di una binaria a eclisse, in questo caso sono stati registrati due ulteriori picchi di luce, riapparire a intervalli di tempo apparentemente irregolari: questi hanno permesso di individuare con certezza e in modo diretto il pianeta. Credit: NASA.

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