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In arrivo la tempesta solare più intensa da 7 anni a questa parte

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L'intensa esplosione solare (parte bianca) del 23 Gennaio. Credit: NOAA

Il Sole sembra essere entrato finalmente nel vivo della sua attività, dopo un ciclo solare iniziato e continuato in sordina (quest’anno si dovrebbe avere la massima attività dopo 11 anni dall’ultima volta).

Nei giorni passati una grande quantità di particelle cariche espulse dal Sole durante una tempesta solare ha raggiunto il campo magnetico terrestre, dando vita a spettacolari aurore polari osservate specialmente dagli osservatori posti alle elevate latitudini nord.
L’ultimo spettacolo in odine cronologico si è verificato proprio la nostte del 21 Gennaio. Molte località dell’Europa settentrionale hanno ammirato splendidi giochi di luce prodotti dall’impatto delle particelle del vento solare con gli strati alti dell’atmosfera della Terra.

Poco dopo questo spettacolo, il Sole ha continuato ad emettere (ed ancora sta emettendo) quantità ancora superiori di particelle cariche, provenienti da un brillamento che sembra essere il più potente dal 2005 a questa parte.
La velocità di propagazione delle particelle sembra essere piuttosto alta, a conferma della grande energia rilasciata. Secondo i calcoli impiegheranno meno di due giorni per raggiungere il campo magnetico terrestre.

L'eruzione solare del 23 gennaio come appare nelle riprese della sonda SOHO (camera LASCO C3).

L’incontro con la Terra avverrà presumibilmente nella tarda serata del 24 Gennaio, ma ancora non si comprende se verremo investiti in pieno dalla nube di particelle oppure solamente sfiorati.

Se il flusso di particelle dovesse investirci in pieno, potremmo assistere a spettacolari aurore polari. Se la densità e l’energia dovessero risultare inoltre davvero elevate come ipotizzato, c’è la possibilità, sebbene bassa, che nei momenti più intensi si possano osservare aurore polari anche dalle località più a nord del nostro paese, magari posizionate sulle alte cime alpine.

Nessun problema invece per noi abitanti o per i satelliti in orbita: le tempeste solari, e solo quelle più intense, possono causare al limite qualche problema di comunicazione ed un temporaneo malfunzionamento dei satelliti posti su orbite più alte, laddove la protezione del campo magnetico terrestre è relativamente debole.

Il continuo monitoraggio del Sole consente di prevedere l’arrivo di queste tempeste con un anticipo di almeno un giorno, intervallo di tempo sufficiente per prendere eventuali provvedimenti che impediscano l’insorgere di problemi agli apparati più sensibili dei satelliti in orbita.

Rara aurora boreale osservata nel 2000 dai cieli italiani apparsa il 15 luglio 2000 e ripresa dall'astrofilo piacentino Fabio Pavesi dall'Appennino genovese con un obiettivo 15mm (f:2,8) e pellicola Kodak EPH 1600 - Foto di Fabio Pavesi.

Nel caso di una tempesta solare davvero intensa sulla Terra invece si potrebbe assistere ad aurore polari visibili fino alle medie latitudini; eventuali effetti collaterali? Qualche problema momentaneo con il GPS e nelle comunicazioni cellulari. Insomma, niente di catastrofico neanche nel peggiore degli scenari, quindi godiamoci lo spettacolo sperando che prima o poi possa essere avvistato anche dal nostro paese.

Per monitorare l’attività del Sole consiglio il sito: http://spaceweather.com/ dove potrete essere aggiornati in tempo reale anche sull’intensità ed estensione dell’arco aurorale.

Per sapere di più sulle aurore polari, date un’occhiata a questo mio post.

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